Too Good, Too Bad

Parte XIII: Ikki to Hyoga

di CastaliaRimu


 

Siamo entrati in questo luogo, che è così buio che a stento riesco a vedere dove metto i piedi.

Camminiamo per un po’, non so quanto, forse minuti, forse di più, no so davvero..

Anche perché la mia testa, sebbene sia sconvolta per Shiryu è da tutt’altra parte.

Che cosa orribile, questa, davvero disgustosamente egoista..

Ma si tratta di Ikki, e non posso impedirmelo..

Anche se la cosa mi sconcerta ed orripilia, perché è tremendo dare la precedenza a me stesso dinnanzi al dolore che prova Seiya, che comunque provo anche io e come me, Hyoga, adesso siamo così vicini ad Ikki che .. che ..

Non lo so nemmeno io..

Sento l’adrenalina scorrermi nelle vene, il cuore battere così forte che forse se non avessi l’armatura, rimbomberebbe attraverso queste pareti viscide..

Io..mi odio..mi odio tremendamente..

E non so che posso fare, per impedirmi di avere sempre Ikki nel cuore, nell’anima, in ogni singola cellula del mio corpo..

Ma so che ora potrò dare la mia vita per lui, e lui sarà felice.

E di conseguenza perdo la testa nella sensazione di sollievo che provo, per tutto il dolore che gli ho causato, per tutte le ferite che questo essere maledetto che sono gli ha inferto sin dal primo momento..

Sono un egoista, un egoista, un egoista..

Le gambe mi tremano, sotto tutte le emozioni contrastanti che provo, facendomi girare la testa.

Mi aggrappo ad uno spuntone nella roccia, respirando troppo profondamente, nel tentativo di far cessare il tremolio che mi scuote.

Un mano fresca mi sfiora una spalla e, voltandomi, mi ritrovo specchiato nella superficie cristallina degli occhi di Hyoga.

-Shun, stai bene?-

Ma perché Hyoga, tu sei sempre qui?

Come crollo, anche solo per un secondo, quando anche un solo pensiero sgradevole mi si dipinge sul volto in tutta la sua torbidezza, nel volgere lo sguardo, incontro sempre il tuo?

Perché Hyoga? Perché?

Io che ti ho respinto, che non ho potuto darti quel calore che tanto desideri..

Perché i tuoi occhi azzurri non abbandonano mai i miei?

Io..mi sento in colpa..

Come posso fare, se ogni volta devo perdermi così in te?

Io non voglio farti del male, non voglio far del male..

Anche a te..

Io..sono un mostro!

Non ce la faccio più, davvero non ce la faccio più..

Potranno definirmi vigliacco, potranno usare tutte le parole di scherno verso il mio dolore, ma questo non può impedirmi di non desiderare il dolore in coloro che amo..

Io non voglio che anche lui soffra..

Sono io che merito la sofferenza!

Per questo essere immondo che sono!

Oh, Ikki, prenditi in fretta la mia vita, perché davvero sono al limite..

-Sto bene, Igor.-

Trovo la forza di rispondergli, mentre ancora i suoi occhi penetrano nei miei, così tanto in profondità che mi pare di scorgere la sua anima messa a nudo.

E io non voglio vedere!

Non ne ho la forza, non ce l’ho più.

Così, distolgo lo sguardo, lentamente.

-Davvero, è tutto a posto, è solo un giramento di testa dovuto alla diversità di pressione. Tranquillo, ok?-

Sollevo il viso, sorridendogli ad occhi chiusi, per non guardarlo ancora.

Lo sento sospirare, mentre lascia il mio fianco per continuare la strada dinnanzi a noi.

Camminiamo ancora per qualche minuto, poi arriviamo in un punto dove un piccolo fascio di luce penetra la roccia e ci permette di vedere che la caverna si dirama in altri tre fori, più piccoli e se possibile ancora più umidi.

Il nostro sguardo si incrocia, e Seiya parla.

-Bene, adesso dividiamoci, ci rincontriamo all’uscita!-

Il suo volto si scurisce per un attimo, ma poi un largo sorriso gli distende i lineamenti permettendoci di scorgere il Seiya di sempre.

-E vedete di conservare la pellaccia chiaro?Io a casa in spalla non vi ci porto!-

Vedo Hyoga sorridere pallidamente, mentre dalle mie labbra non riesco a trattenere una basa risatina.

-Credo che la stessa cosa valga per te, Seiya.-

Gli ribatte Igor, in un tono più allegro, mentre il nostro amico giapponese si incammina verso la sua caverna, sollevando due dita in segno di vittoria e strizzandoci l’occhio.

Io e Hyoga non riusciamo a guardarci negli occhi, per la paura di rompere quell’attimo di tranquillità che avevamo afferrato, mentre anche noi riprendiamo il cammino.

 

 

 

**********

 

E’ già mezz’ora che Seiya e la sua combriccola sono entrati nei fori del vento, ma per ora non ho ricevuto notizie dalle mie Ombre.

Non credo che qualcosa stia andando storto, ma anche se fosse, non ho fatto affidamento sui miei “seguaci” sin dal primo momento.

Quindi perché preoccuparsene?

Solo che la noia dell’attesa mi sta decisamente stancando.

Odio aspettare, lasciare il tempo scorrere senza che io possa vedere.

Le cose che odio sono aumentate parecchio negli ultimi anni, e devo essere grato agli anni d’inferno che ho vissuto per questo.

Odiare mi aiuta a incutere timore, perché voglio solo quello.

Il rispetto non assicura il controllo, il terrore sì.

La cosa che in effetti detesto, è che questa non è la vita che avrei voluto, questo è solo ciò che è necessario fare.

Senza la mia Esmeralda, la vita che ho ancora la possibilità di vivere è solo questa.

Voglio uccidere Shun per cancellare definitivamente il passato, quel passato che mi ha portato a perderti amore mio.. e con lui ucciderò anche tutta questa sciocca resistenza al mio disegno.

Ma credono davvero che la loro sciocca idea di “fratellanza” possa in qualche modo fermarmi?

Se è davvero così, sono molto più idioti di quanto potessi anche solo immaginare.

L’odore di questo posto sta cominciando a darmi fastidio, credo proprio che la mia pazienza stia raggiungendo i limiti.

Avverto come un piccolo brivido lungo il corpo, una luce mi scintilla da sotto le palpebre chiuse e il rumore di qualcosa che cade mi scivola accanto ad una gamba.

Sciolgo le braccia conserte e apro gli occhi sull’oggetto che ora sta sporcando di sangue la pietra vulcanica accanto al mio piede sinistro.

Mi chino e raccolgo l’occhio del mio sottoposto che doveva occuparsi di Hyoga.

-A quanto pare ho fatto davvero bene a non fidarmi te, Ombra.-

Riesco a vedere grazie al mio cosmo l’ombra del combattimento in quel bulbo viscido, mentre un sorriso mi incurva le labbra.

-Hyoga, quanto tempo..-

Mi volto appena, e lo vedo tutto ansimante e sporco in piedi sulla roccia che sovrasta la mia, tra le mani un pezzo del Cloth del Sagittario, le spalle.

Lui scruta i miei occhi, in silenzio, semplicemente restando immobile.

Il volto una maschera di ghiaccio.

-Tu, pensi davvero che io possa perdere?E’ questo che credi Ikki?Credi che le battaglie siano solo di chi perde e vince?-

Oh, adesso si mette pure a fare il filosofo, il nostro “figlio dei ghiacci”!

Tsk, ma guarda un po’..

Più crescono e più peggiorano questi emeriti imbecilli.

-Oh, ma quanta saggezza! E credi che ti serva a qualcosa, blaterare tanto?-

Il suo sguardo rimane un muro di marmo, eppure, vedo una scintilla di inequivocabile irritazione scintillargli negli occhi.

Non so come, ma guardandolo, mi vengono in mente le fredde pareti lisce della villa dove abitavo da bambino, e mio padre con esse..e la mia irritabilità aumenta.

Comincio a desiderare di strappargli gli occhi con le mie mani.

-Veniamo a noi allora! Non ho tempo da perdere!-

Incredibilmente, mentre vedo che si prepara al colpo, una strana ilarità mi serpeggia nelle nervature del volto.

-Hahahaha! TU non hai tempo da perdere! Ma quante stronzate che dici, signor cavaliere del Cigno!-

L’energia del cosmo si accomuna nel suo corpo, facendo scendere la temperatura dell’aria che ci circonda di parecchi gradi.

Un movimento mimato, quasi una balletto, nella sua profonda meditazione e si scaglia contro di me, mentre ancora rimango immobile.

Non ho la minima intenzione di sprecare le forze per una cosa simile!

-Diamond Dust!-

Urla, mettendoci molta parte del suo potere accumulato nei pochi istanti antecedenti al colpo, mentre le labbra mi si increspano in un sorriso amaro.

Come sei sciocco, Hyoga..non hai ancora capito nulla di me!

Levo il braccio lentamente, chiudendo gli occhi per una frazione di secondo, mentre il suo poderoso colpo si incastra nell’emanazione seppur debole del mio cosmo appena espresso e, riaprendo gli occhi, sorrido nuovamente e vedo l’energia trattenuta rimbalzare contro colui che l’aveva scagliata.

Non potrà mai vincermi, in questo modo.

Il suo corpo indebolito dal precedente combattimento viene scagliato con violenza contro una parete rocciosa, proprio dinanzi a noi.

I suoi occhi si dilatano, mentre lo vedo sputare sangue e bile, mentre si rimette in piedi faticosamente.

Se non avesse avuto l’ armatura ancora integra, sarebbe già morto.

-Non male il tuo colpo Hyoga! Almeno su di te è efficace, dovresti rallegrarti di aver constatato la tua “grande” potenza!-

Il suo è un cosmo di tutto rispetto, ma in confronto al mio, temo proprio che non ci sia confronto!

..

Tsk, “temo”!

Chiudo gli occhi e li riapro nuovamente.

-Come hai fatto?-

Mi chiedi come ho fatto?

Oddio devo davvero averti sopravvalutato!

-Hyoga tu dimentichi, che io controllo la mente, oltre che il corpo e controllare il colpo di qualcuno che va ancora a piagnucolare sul cadavere putrefatto di mammina è davvero come servirmi la tua morte su un piatto d’argento!-

Il suo viso si contrae nella rabbia e nella sorpresa, per quello che gli ho detto.

-COME SAI DI MIA MADRE?!-

Lo urla, tremando il suo nervosismo.

Hahaha, per gli dèi che cosa patetica!

-Vedo nella tua mente con una facilità estrema, ragazzino!Che credi? Hai una mante facilmente disponibile alle manipolazioni altrui!-

Vedo il suo sguardo tremare dinnanzi a queste mie ultime parole.

Hehehe..ho visto il tuo piccolo segreto, vero?

-Oh! Davvero pensavi che non lo avessi capito? E dimmi, lui lo sa?-

Sa benissimo di chi sto parlando e sorrido maliziosamente mentre lui si rimette in posizione d’attacco.

-Ikki! Io avevo ancora una buona opinione di te, credevo che ci fosse un motivo per tutto questo! Ma a quanto pare anche io avevo sbagliato nel giudicarti!-

Infatti tu non sai un bel niente, razza di idiota!

Santo Cielo, questo ragazzo è davvero divertente!

Dovrebbero scritturarlo come comico per le cause perse!

Sollevo nuovamente il braccio, stavolta con un gesto secco.

-Houo Genmaken..-

Sussurro piano, perché la voce, in un qualche modo a me incomprensibile, ultimamente fatica ad uscire come vorrei.

Cade in ginocchio davanti a me, gli occhi vitrei e dilatati, persi nell’illusione di morte che gli ho scatenato nella mente.

-Guarda Hyoga! Guarda il vero volto di tua madre che credevi ancora bella e immortale nella tua infantile fantasia! Guarda la realtà del dolore che si dovrebbe provare nel sapere perduta la persona che ami di più al modo!-

Trema in maniera così violenta, che se non fossi io a sorreggerlo mentre punto i miei occhi nei suoi, cadrebbe al suolo urlando disperatamente la VERITA’!

Perché tutti vorrebbero fuggire da essa, soprattutto quando è dolore e odio, e sofferenza!

Guarda Hyoga, Guarda la distruzione del corpo di tua madre dopo sette anni alla mercee degli organismi marini che le hanno divorato la carne e i capelli biondi che tu amavi tanto carezzare da bambino!

GUARDA!

Guarda la tua stupidità a cosa ti ha portato!

E lui urla, urla in maniera selvaggia, mentre io rido come un folle a questo suo dolore.

-MAMA!!MAMA!!-

Urla e strepita, mentre dai suoi occhi escono lacrime di sangue, per il dolore che prova.

Sì, i sensi si distruggono, cozzano uno contro l’altro vero?!

E’ quasi come il cuore volesse distruggere la cassa toracica e perforarti la carne, mentre la tua mente sembra impazzire, vero Hyoga?!

Ora capisci il dolore che mi hanno inferto!

Il dolore che mi avete causato voi odiosi rifiuti umani, per quello che siete!

E’ l’odio la forza maggiore, non quell’amore sdolcinato che tanto decantate!

-IKKI!IKKI! adesso ti uccido, ti uccido maledetto!-

Oh, ma guarda! Non è impazzito.

Bene, voglio divertirmi ancora un po’.

Carica il colpo, fissando gli occhi sporchi di sangue nei miei.

-Kholodnyi Smerch!!-

Ma tutto stavolta accade velocemente.

Mi separo dalla mia armatura, che riceve bene quel colpo mentre io mi porto alle sue spalle, ridendo, quando si rende conto di non avermi affatto colpito.

-E questo sarebbe un altro dei tuoi grandi colpi, Hyoga di Cygnus?!-

La mia mano si conficca nella sua armatura, perforandola col calore del mio cosmo, mentre le mie dita si muovono nella sua carne bollente.

Un suo braccio si stringe con forza sul mio, iniziando a congelarmelo, mentre mi fissa con odio, vomitando fiumi di sangue.

-Dovrai dire addio al tuo grande amore Hyoga, spero solo che lui lo sappia!-

Vedo che sussulta, ma non per il dolore stavolta.

-Oh! Allora gli hai fatto credere solo di desiderare il suo corpo! Come sei romantico cavaliere, non l’avrei mai detto. E come mai? Posso saperlo?-

Leggo nella sua mante ancora una volta e vedo le bugie sul suo sentimento che gli ha raccontato, e lo credo davvero stupido.

Ma il perché, mi resta precluso, non riesco a penetrare oltre nella sua mente.

E mentre aspetto la mia risposta, lo vedo morire, lasciandolo ricadere a terra.

Un piccolo campanello legato al polso, gli suona lieve.

Che sentimenti sporchi Hyoga!

Persino in questo mi fai schifo..

 

**********

 

Mentre cammino, mi pare di avvertire il suono di un campanello, perdersi lieve nell’aria.

-Hyoga?-

 

 





 

Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions