Too Good, Too Bad
Parte XI:
The Opening Dance
di
CastaliaRimu
Chiudo la porta, che cigola appena.
Di
nuovo in ospedale.
Cammino per i corridoi pallidi, lasciandomi cullare dal rapido sussurrio
della piccola folla che li riempie.
Sono passati già quindici giorni..
Shiryu è partito per la Cina, con la sua armatura e quella di Seiya, nel
tentativo di ripararle dai danni subiti durante il torneo.
All’inizio, quest’idea ci era parsa assurda, poiché nelle nostre isole, ci
era stato detto che le armature, una volta persa la loro forza vitale, non
potevano più essere riportate all’aspetto originario e quindi divenivano
inservibili.
Ed
in effetti, una molto poco piacevole sensazione mi serpeggia nella mente
ogni volta che penso al mio amico lontano.
Mi
fermo dinnanzi alle porte automatiche, mentre le vedo aprirsi.
Oggi mi hanno dimesso dall’ospedale, in effetti sono guarito con la mia
solita sconcertante rapidità, a cui i medici non sanno mai dare una
spiegazione. Mi accadde anche quando quei tre ragazzi mi violentarono e,
prima ancora, quando Amane mi picchiava.
Quel che però mi preoccupa, ora, è lo stato emotivo di Seiya.
Da
quando Shiryu è partito non sembra nemmeno più lui..
È
silenzioso, taciturno e schivo..
In
quanto a freddezza, poi gareggia a pari merito con Igor, e questo dice
tutto!
Arrivato in fondo al grande cortile, decido di andare a trovarlo nel suo
appartamento al molo.
Chissà, magari, dedicandomi ad altre cose, tutto il caos che mi tormenta
si affievolirà un po’...
E
comunque, non riesco ad essere tranquillo, sapendo che lui sta male..
:::::::::::::::::::
Busso.
Una, due, tre volte.
Ma
nulla.
Sospiro.
Magari non vuole farsi trovare..
E
probabilmente, il mettersi a parlare con me, è l’ultima cosa che
desidera..
Muovo una gamba verso le scale dalle quali sono venuto, deciso ad
andarmene, quando uno scricchiolio attrae la mia attenzione e mi fa
fermare.
Un
rumore secco, il chiavistello che scatta, due giri alla serratura, un
altro chiavistello e la figura spettinata e stanca di Seiya appare sulla
soglia.
Mi
vede e accenna ad un sorriso tranquillo, raddrizzandosi meglio sulla
schiena.
-Ciao Shun..-
Sorrido a mia volta.
-Ciao Seiya. Ti ho disturbato?-
-Ma
no, figurati! Vieni dentro che ti offro un caffè!-
Si
scosta di lato lasciandomi entrare, mentre una mano incomincia a grattare
un lato della testa nera arruffata, dirigendosi verso l’interno
dell’appartamento.
Non
ero mai stato qui, prima..
E’
un piccolo monolocale, tinto di colori tiepidi e ben accordati..
Anche se evidentemente non ce n’è motivo, mi trasmette come una grande
nostalgia, questo profumo di casa...
Lo
stesso mascolino e caldo profumo che possiede anche Ikki.
Mi
siedo su un morbido divano multicolore vicino ad una larga finestra
rotonda che da su un pezzo di mare colmo di barche attraccate.
Dopo una decina di minuti, il mio amico riappare da un angolino della
stanza, due tazze traboccanti di caffè nero.
Si
china verso di me, mettendomi in mano quella verde delle due.
-Non ho messo zucchero, temo proprio di averlo finito!-
Un’aria leggermente dispiaciuta gli aleggia sul viso.
Sorrido.
-Non c’è problema, va bene anche così.-
Lui
rimane ancora un attimo fermo in piedi, fissando gli occhi verso il
soffitto pensierosamente.
-Siediti vicino a me, non rimanere in piedi.-
La
mia suona quasi come un supplica e io stesso me ne stupisco.
Ho
un bisogno indicibile della vicinanza di qualcuno.
Lui
si volta, senza guardarmi negli occhi, sedendomisi pesantemente di fianco.
-Shun, come mai sei passato oggi?-
Appoggio la testa sulla morbidezza del divano dietro di me.
-Mi
sembri così giù da quando Shiryu è partito.. mi sono preoccupato..-
I
suoi occhi diventano quasi liquidi, uno specchio nel sole del mattino,
mentre li fissa nei miei.
-Ultimamente, faccio un sogno…un sogno dove lui muore, dissanguato, per
far rinascere le armature..-
Spalanco appena gli occhi.
-Ma
è solo un sogno, Seiya..-
Piega appena il collo, appoggiandosi a sua volta contro il divano.
-Non lo so.. è più palpabile, più concreto di un sogno...un po’ come una
specie d premonizione. E la cosa mi spaventa.-
Gli
sorrido il più dolcemente che mi sia possibile, posandogli una mano su una
delle sue.
-Non devi preoccuparti, vedrai che tutto andrà bene e, fra breve, tornerà
da noi.-
Sospira pesantemente, volgendo il capo verso il soffitto.
-E’
quello che mi auguro, Shun, è quello che mi auguro.-
Arriccio appena un angolo della bocca, alzandomi e chinandomi poi verso di
lui, ancora seduto.
Faccio un largo sorriso, poggiandomi le mani sulle ginocchia.
-Eddaiii Seiyaa!! Cerca di stare un po’ su col morale! Quasi non ti
riconosco!Non ce la faccio a vederti così serio e composto!-
Lui
spalanca la bocca e gli occhi e con un sorriso birichino, si fionda su di
me, scompigliandomi i capelli, facendomi il solletico, mentre io faccio lo
stesso a lui.
Afferriamo velocemente un cuscino ciascuno dal divano e corriamo per tutta
la stanza, sparpagliando piume ovunque, ridendo come due bambini, la mente
lontana da tutto ciò che ci circonda, da tutto il nero che ci portiamo
dentro, via da questo mondo.
Siamo solo noi due, dentro questa stanza sul molo, in questo momento.
Ed
è uno dei momenti più belli che abbia vissuto, dopo tanti, troppi anni di
dolore.
Dopo un tempo che non saprei definire, ci ritroviamo esausti, scomposti e
pieni di piume, uno spalmato addosso all’altro, ancora mezzi incastrati
nella stoffa dei cuscini ormai svuotati del loro contenuto.
Vedo che lui si solleva, si passa una mano nei capelli e mi tende l’altra
aiutandomi ad alzarmi, sempre sorridendo.
-Santo Dio Shun! Sei veramente incredibile!-
Ridacchio soddisfatto, sollevandomi in piedi, mentre mi sistemo i vestiti
sconclusionati dal nostro divertirci.
Apro la porta e sollevo una mano in segno di saluto.
-Buona giornata Seiya! Ci vediamo domani!-
-Ah! Shun!-
Mi
fermo, sporgendomi dallo stipite della porta.
-Sì?-
-Grazie.-
Sorrido di nuovo e me ne torno verso la villa.
:::::::::::::::::
Mi
chiudo la porta alle spalle e mi appoggio contro la sua superficie lignea,
lasciandomi scivolare pesantemente sul pavimento di marmo.
Mi
sento strano..
Ho
riso, fino ad ora, ma è come se invece che sentirmi meglio, una specie di
nausea mi si sia attaccata allo stomaco, senza la minima intenzione di
lasciarlo.
Che
sta succedendo adesso?
Sono riuscito a far star meglio Seiya, perché ora devo stare di nuovo
male?
Mi
ero così divertito!
Sto
male..
La
testa mi gira..
Ho
bisogno di una doccia.
Mi
svesto, gettando i vestiti alla rinfusa nella stanza, senza curarmene
nemmeno, come di solito faccio.
Mi
infilo in quel bagno enorme, lascio che l’acqua scorra, scaldandosi man
mano addosso a me.
La
pelle si scotta, prima sotto il getto gelido, insensibilizzandosi, poi,
man mano, si intiepidisce con l’intiepidirsi del liquido vellutato che mi
percorre, divenendo bollente mentre il vapore si solleva in alto,
appannando tutti i vetri.
Non
riesco nemmeno ad alzare la testa.
Non
mi sento bene..
Sto
male..
Lascio l’acqua aperta, uscendo dal box, facendola contemporaneamente
colare velocemente dal rubinetto della vasca.
In
un attimo si riempie fino all’orlo e come mi c’immergo, il liquido
bollente straborda, inondando il pavimento piastrellato.
Quando esco da lì è l’una passata.
Mi
avvolgo un asciugamano in vita, sgocciolando sul marmo, sui mobili..
Mi
butto a peso morto sul letto, respirando appena.
Perché devo soffrire in questo modo?
Perché devo star male, quando finalmente mi sentivo un po’ meglio?
Il
cuore prende a muoversi in maniera sballata, come se avessi la
tachicardia.
Mi
accoccolo sul copriletto in posizione fetale, stringendomi le braccia
attorno alle spalle.
Tre
colpi, ritmici e chiari mi penetrano nelle orecchie.
Bussano?
Chi
può essere?
Mi
sollevo, barcollando pericolosamente.
Almeno la nausea se n’è andata..
Piego la maniglia della porta facendola scattare.
La
testa, però, non ne vuole sapere di alzarsi.
-Shun?-
Di
chi è questa voce?
-Shun, che hai?-
Igor?
-Ah...io..non mi sento…bene..-
Un
capogiro più forte, mi fa cadere contro il petto caldo della persona
davanti a me.
-Shun! Shun ehi!-
Due
forti braccia muscolose mi avvolgono, sollevandomi da terra.
La
porta si richiude.
I
miei occhi, ora incrociano quelli celesti preoccupati di Hyoga, che mi sta
trasportando di nuovo sul letto.
Una
mano fresca mi si posa sulla fronte.
-Non hai febbre..-
-Hyoga?-
-Sì?-
-Perché sei qui? Hai bisogno di qualcosa?-
Avverto il suo sguardo che mi percorre con intensità in corpo, da capo a
piedi, per poi tornare a fissarsi nei miei occhi.
-quello di cui ho bisogno, non me lo potresti mai dare..-
Aggrotto le sopracciglia, confuso.
-Come?-
Lui
accenna ad un sorrisino.
-No, nulla.-
Lo
guardo, la testa che ormai non mi funziona nemmeno più.
-Non hai risposto.-
-Volevo solo vedere perché non scendevi per il pranzo. E a quanto pare ho
fatto bene.-
Sposto il capo fino ad appoggiarlo contro un suo braccio.
-Imùscestvo bol’... a njè zànje ctòby..- [*]
-Shh..byt’ dòlzhnym odìn otdykhàt’..pòslje tòt shtò byt’jò ..- [**]
-Non voglio parlare di questo ora!-
No,
per favore, non voglio pensarci, non adesso, non oggi!
-Va
bene..-
Una
morsa molto simile ad uno spasimo mi contrae i muscoli, facendomi
aggrappare alla maglietta di Hyoga con un gemito.
Di
nuovo, il calore del suo corpo si stringe su di me.
-Shun, Shun cerca di calmarti. Se ti agiti, il dolore peggiorerà!-
Ora
ho capito.. E’ come se i miei nervi avessero scaricato tutto troppo
velocemente, in una volta sola...e adesso sto pagando le conseguenze.
-Non preoccuparti..ora starò meglio...vai pure a mangiare..-
No..non
lasciarmi non abbandonarmi..
-Davvero?-
Perché…io…ho bisogno di questo calore..Oh..Ikki..Ikki!
-Sì..va pure Hyoga, davvero..-
Ma
il mio corpo ed il suo, reagiscono diversamente..Siamo sempre più stretti,
uno contro l’altro, quasi volessimo fonderci.. Ho solo bisogno di questo
ora... Ma allo stesso tempo, se il mio cuore lacerato desidera questo, la
mia mente repelle questa falsità..
So
bene che Igor prova per me una cosa molto diversa dal semplice affetto..ed
io non voglio ingannarlo..ma ora...io..io..
Le
sue labbra si posano dolci e fresche sulla mia fronte, sulle sopracciglia,
sul naso, sulle mie guance, poi si premono, con più esigenza sulle mie,
violandole quasi con la forza, la sua passione mi travolge..
La
testa mi diventa leggera, quasi perdesse peso..quasi fossi avvolto da una
brezza fresca..
Le
sue mani mi vagano lungo il torace, percorrendomi ogni curva, ogni
muscolo... ed io sospiro..
Sono cullato e travolto allo stesso tempo..
E’
così bello..
Quando però la sua mano fa per infilarsi sotto il mio asciugamano, è come
una secchiata d’acqua gelida.
Tante immagini, tremende, dolorose, mi fracassano il cervello, mi
perforano con violenza e urlo, sottraendomi dal suo tocco.
Mi
rannicchio su me stesso, gli occhi sbarrati, il tremito che mi
scombussola.
Cosa stavo facendo?!
Questo...questo...è orribile!
Io
sono orribile!
Lui
mi guarda stupito, spaventato forse più di me.
Allunga una mano verso di me, ma io mi ritraggo.
Le
lacrime mi scorrono sul viso, bagnandomi la pelle nuda.
-Io..Io non posso farlo, Hyoga..Io..non provo quello che provi tu..-
Lo
vedo tuffare le mani nella massa bionda dei capelli, allungarsi ad
abbracciarmi.
E
questo glielo lascio fare.
-Lo
so. Lo so, Shun. Scusami, per aver perso il controllo.-
Continuo a piangere, senza riuscire a smettere e lui parla di nuovo.
-E’
che..io ti desidero così tanto! Ti voglio, ti voglio più di qualsiasi
altra cosa! E questo non mi era mai successo.. Il mio è affetto, nulla di
più. Ma allo stesso tempo, ti voglio tanto che mi sento impazzire a volte!
Tu sei lì ed io non ti posso toccare! Il tuo profumo, la tua immagine e la
tua voce mi tormenta, giorno dopo giorno, sempre di più…Non so più che
fare!-
Lo
abbraccio, a mia volta, cullandolo piano.
Trema.
LUI
trema.
Un’ondata di tenerezza mi riempie il cuore.
-Mi
dispiace... mi dispiace farti stare così male, mi dispiace.-
Vedo i suoi bellissimi occhi puntarsi nei miei, perdersi nei miei.
Non
ci sono parole, ora.
Solo il silenzio.
I
nostri respiri si fondono, nella distanza ravvicinata a cui ci troviamo,
il suo viso che si rilassa pian piano, diventa quasi sereno.
Mi
lascia un altro piccolo bacio sulle labbra al quale io tremo e si scosta
da me, allungando le gambe oltre il bordo del letto.
-Milady Saori ha ricevuto la sfida da parte di Ikki. Fra due giorni
dovremo recarci nel posto indicato.-
Si
alza in piedi e si dirige alla porta, aprendola.
-I
giochi sono iniziati Shun. Presto questa storia avrà una conclusione.-
Lui
se ne va ed io mi lascio nuovamente cadere sul letto.
-Ikki…il momento in cui ti prenderai la mia vita, è quindi arrivato...-
Notes:
[*]= Ho dolore... e non so perché..
[**]= Shhh…devi solo riposare... dopo quello che è..
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