Too Good, Too Bad


Parte VI: The Tournament

di CastaliaRimu



Luci, riverberi di enormi fari che illuminano quell’immensa arena artificiale, in una brutta copia del Colosseo di Roma, migliaia di voci serpeggiano roboanti per l’immenso edificio, ricoperto da una cupola che pareva un planetario, con tutte le costellazioni conosciute che emanano la loro luce sterile da quella cosa gigantesca.
Il torneo a cui tutti noi cavalieri siamo stati obbligati a partecipare, ha scatenato non poca sorpresa nella popolazione di ogni paese del mondo, dato che una cosa simile poteva solo che essere mandata in mondovisione.
Mi sento incredibilmente intimidito dinnanzi ad una simile manifestazione di potenza da parte della Fondazione, non mi piace affatto l’idea di far vedere il mio volto a tutti; ma non per arroganza o irritazione, solo, ho come la sensazione di dissacrare tutto quel che ho dovuto sopportare in questi anni, mi sembra di essere profano verso il mio animo ed i miei maestri, che hanno sputato sangue quanto me, su quell’isola maledetta.
Ma Milady Saori ci ha costretti.
Ognuno di noi ha una catena che lo avvolge, una catena che non permette di poter rifiutare;oltretutto le armature, legalmente, non sono neanche nostre, ma della Fondazione Grado che ha gestito tutti i contatti con le rispettive isole.
Ma il mio motivo, il motivo per cui sono qui, lo si può facilmente immaginare, no?
In fondo, è solo per poter rivedere colui che amo oltre ogni altra cosa che mi sono lanciato in questa maledizione che sembra averci colpiti tutti.
Il mio adorato fratello, il mio amore, la mia vita, Ikki.
Nei giorni che hanno preceduto questo evento l’ho atteso a lungo, ma non è mai arrivato.
Mi hanno spiegato che i duellanti hanno tempo fino alla fine degli incontri( naturalmente il proprio incontro è rimandato) per presentarsi, perciò non ho ancora abbandonato la speranza del suo ritorno.
In tema d’incontri, non sono ancora riuscito a capacitarmi di quel che è successo con Hyoga..
Ma che gli sarà preso?
Non riesco a capire quel che nasconde sotto il ghiaccio che gli avvolge l’anima..
Eppure i suoi occhi erano così limpidi..
La situazione non mi permette di soffermarmi in simili pensieri, soprattutto dopo quel che è accaduto oggi, ma lui, proprio non riesco a levarmelo dalla testa, quel che mi ha fatto è stato...è stato pazzesco!
No saprei come altro definirlo..
Mi sono sentito morire per un istante, come se tutto quel che c’è dentro di me si stesse sciogliendo come neve al sole... e quel che mi scombussola ancor di più è che non è stata affatto una sensazione spiacevole, alla fine, quella che mi è scorsa nelle vene in quel momento..
Ma, tornando a oggi, ho assistito all’incredibile combattimento di Seiya e Geki.
Il cavaliere dell’Orsa Maggiore è una vera montagna! Sarà suppergiù un metro e novanta e una muscolatura così possente da renderlo simile ad una roccia.
Ed anche il suo cosmo, è davvero grande, anche se non ha potuto assolutamente eguagliare quello di Pegasus dominato da Seiya.
Il mio amico è stato davvero straordinario!
Ha una forza enorme data dalla sua ottima consapevolezza cosmica, per un secondo ho avuto come la sensazione che Geki non sarebbe uscito vivo dall’incontro.
Ma Seiya ha saputo trattenersi, fortunatamente; solo l’armatura del cavaliere dell’Orsa maggiore ha subito danni, grazie al cielo facilmente riparabili dall’armatura stessa.
La stessa grazia non è capitata a Ban, che le ha prese di santa ragione da Jabu.
Anche se il cosmo del cavaliere dell’Unicorno non è nemmeno paragonabile con quello di Seiya o Geki.
Temo che farà poca strada, in questa competizione.
In palio, alla fine di tutta questa insensatezza c’è l’armatura sacra di Sagitter, una appartenente alla categoria più alta dei cavalieri che servono la dea, la casta dei guerrieri d’oro.
E Jabu sembra fermamente intenzionato a conquistarsela per farsi bello agli occhi di Milady.
Un po’ sono dispiaciuto per lui, perché il suo, come il mio del resto, è un amore che non potrà mai essere corrisposto, un amore impossibile.
Almeno, lui ha il coraggio di lottare per questo.
Io ho troppa paura di perdere anche quel poco che mi è stato concesso dal fato..
Ma in questa giornata, ha fatto la sua splendida figura anche Hyoga, comparendo all’improvviso in tutta la sua maestosa eleganza, avvolto in quella diafana armatura che sembrava scolpita addosso a lui; ha sconfitto in un batter d’occhio il cavaliere dell’Hydra.
Non so perché, ma mentre assistevo al suo combattimento, mi è tornato in mente quel pomeriggio in palestra in cui abbiamo duellato con le spade..
Il suo modo raffinato di muoversi non è affatto cambiato sembrava stesse ballando, anche mentre lanciava il suo colpo mortale…
Sono rimasto affascinato, come ogni volta, dinnanzi a lui..
In questo momento stanno combattendo Shiryu e Seiya.
Sono una cosa straordinaria, tutti e due.
Emanano un’energia calda e dolce, quasi, anche se sono caratterizzate da particolari assolutamente contrastanti; una è l’esplosione dell’impulsività, mentre l’altra la musicalità dell’acqua che scorre..
Ma le cose si complicano...Soffro come un dannato, non appena il combattimento arriva al suo culmine...
I miei amici..
I miei amici si stanno ferendo tra di loro, il sangue cola dai loro corpi..
Come vorrei avere la forza di fermare tutto questo, cosa non darei per potergli evitare una cosa simile...Soprattutto loro due, così amici sin dall’inizio..
Milady Saori Kido, non comprendi proprio quel che stai facendo, vero?
Sempre così amata ed onorata…Che puoi saperne tu, in fondo, del dolore e della sofferenza?
Che immensa sciocchezza è tutto ciò..
Gli occhi mi si spalancano e il sangue si gela nelle vene.
-No..-
Seiya ha trovato il punto debole di Shiryu e ha lanciato una massa di energia allo stato puro su quel punto.
Purtroppo il punto in questione è il cuore.
Perdo la percezione del cosmo di Shiryu per un momento, che ritorna ma è sempre più debole e fragile.
Seiya è a terra, una ferita alla testa.
Sta rischiando anche lui.
Senza riflettere mi lancio giù dagli spalti in cui mi trovo, raggiungo l’arena con rapidità e mi avvicino a Shiryu.
Il tatuaggio sta sparendo..No, maledizione, no!
Lo so bene cosa comporta questo, lui me ne parlò diverse volte.
Se scompare morirà.
Prendo una decisione in fretta, afferrando il mio amico sotto le ascelle fino a farlo appoggiare completamente contro di me.
Il suo cuore non batte.
Sposto lo sguardo oltre il ring e vedo che stanno portando Seiya in infermeria, dopo averlo delicatamente caricato su una barella di tela bianca.
Solo lui può..
-Seiya! Seiya solo tu lo puoi salvare! Mi senti?! Devi colpirlo prima che il tatuaggio scompaia!-
La testa nera ed arruffata del giapponese si leva verso di me, faticosamente, il sangue che gli cola copioso sulla faccia stanca.
I medici protestano con forza, lo respingono giù diverse volte ai suoi tentativi di alzarsi.
Poi vedo avvicinarsi Hyoga, scosta di malagrazia i medici e aiuta Seiya ad alzarsi, facendosi passare un suo braccio attorno alle spalle.
Gli sussurra qualcosa in un orecchio, mentre arretra di tre passi, trascinandosi appresso l’amico ferito.
Poi alza i suoi occhi azzurrissimi su di me, freddi più che mai, ma nei quali so si agiti una passione incredibile.
Mi fa un cenno di assenso, mentre Seiya si scosta un poco da lui e avverto il suo cosmo fluire grande e potente.
Ma dove trova tutte quelle energie?!
Il pugno si carica, e una forza pari a quella con cui aveva fermato il cuore di Shiryu si scaglia all’altezza di una scapola del mio compagno cinese.
La violenza dell’urto è tale che non la reggo bene e finisco con la schiena contro il muro.
Poi avverto il cuore di Shiryu cominciare di nuovo a drenare il calore nelle vene, il suo cosmo si rinvigorisce e brucia placido come prima.
Tum..Tum..Tum..
Un sorriso di gioia mi si dipinge in volto mentre sollevo il capo verso Seiya.
-Il suo cuore batte, lo hai salvato, Seiya.-
Lo dico a voce bassa, con le lacrime agli occhi, ma lui mi comprende lo stesso e con un sospiro si affloscia nelle braccia di Hyoga, che lo riaffida alle cure dei medici.

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Hanno portato i miei due amici in ospedale, e pare proprio che non ci sia nulla di grave.
Shiryu, si ristabilirà in un paio di giorni, mentre Seiya dovrà rimanere una settimana in osservazione, per via del trauma cranico che si è procurato.
Hehe, lui già scalpita!
Non ha mai sopportato gli ospedali, dice che non gli piace l’odore che hanno.
A me invece quel posto, sebbene non sopporti la sofferenza che racchiude, ha sempre dato paradossalmente sicurezza.
Adesso sono nella camera di Seiya, gli sto sistemando dei fiori di campo di vivo color giallo, che so è il suo preferito, dentro un piccolo vaso.
Non so se apprezzi o meno questo gesto che compio ogni volta che vado a trovarlo, ma mi viene naturale.
E nemmeno io so spiegarmene il motivo..
-Hai notizie di Shiryu?-
Me lo chiede tranquillo, ma avverto l’ansia nella sua voce.
Mi volto verso di lui e gli sorrido.
-Mi ha detto che domani lo dimettono. Prima di venire da te ho fatto un salto anche da lui e devo dire che mi è sembrato stesse meglio anche di me!-
Lui sospira e fa un sorrisetto malizioso.
-Ahh! Quel cinese mandrillone! Tutto merito della sua Shunrei!-
Io arrossisco involontariamente al significato implicito di quelle parole.
Seiya mi guarda un po’ di sbieco.
E scoppia ridere.
-Mamma mia Shun, scusami! Non credevo di offendere la tua innocenza!-
Non hanno tono ironico le sue parole.
Sono solo gentili, non un’inflessione in particolare.
Ma io sono un po’ arrabbiato.
Ma quando la smetteranno tutti di trattarmi come fossi un bambino piccolo?
Gli faccio una linguaccia.
-Tu parli di cose che non conosci!-
Oddio, m’è scappato di bocca.
Lui mi guarda stranamente incuriosito, divenendo però serio.
-Che cosa sarebbe che non conosco?-
La porta si apre, salvandomi all’improvviso.
Ringrazio silenziosamente Athena per la grazia concessami.
Mi volto verso la porta e vedo Igor.
-Ciao russo! Sei venuto a fare un salutino al malato?-
Hyoga si muove piano nella stanza, non una volta posa lo sguardo su di me.
La tensione tra noi non è percepibile all’esterno, ma io la avverto distintamente corrermi nelle vene con forza.
I miei due amici si mettono a discutere di argomenti che non percepisco; la mia testa è da tutt’altra parte.
Ripenso a quel bacio che mi ha dato appena ieri.
Tutta quella passione, quella voracità, pareva quasi volesse mangiarsi la mia bocca.
Al solo pensiero mi sento accaldato.
Non so proprio che pensare, a riguardo;ed a quanto pare Igor sembra voler prendere le distanze da me.
Già, probabilmente si è reso conto che quel gesto non era altro che una follia commessa sul momento, per la felicità dell’esserci rivisti..
O questo è quel che penso io?

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La notte copre con le sue ombre soffici il mondo, e questa città che pulsa di vita, che tenta quasi di sfidare l’oscurità, coi suoi riverberi multicolori.
Mi siedo sotto un albero nel grande giardino principale, e penso ad Ikki.
Fratello mio,dove sei?
Sei vivo, vero?
Tornerai da me, me lo hai promesso, he Ikki?
Sento il cuore stringersi in una presa forte e fredda come il metallo.
Quanto mi manchi, fratellino, cosa non darei per poterti stringere di nuovo, per poter sentire il calore della tua pelle vicina alla mia, come quando dormivamo insieme.
Io, che ti amo così tanto, perché non posso fare nulla per riportarti indietro?
Quanta sofferenza e frustrazione sento dentro..
Un suono di qualcosa che si spezza mi giunge all’orecchio.
Mi volto alla mia destra e una massa lucente di lino si staglia alla luce della luna.
Chino il capo di lato e sorrido.
-Buona sera, Igor.-
Lui si affianca a me e si siede a pochi centimetri dalle mie gambe distese.
-Domani hai il tuo combattimento. Ti senti pronto?-
Alzo gli occhi alle stelle.
-Non sono mai pronto quando devo fare insensatamente del male. Se lo fossi, allora dovrei vergognarmi di me stesso.-
Lui scuote il capo leggermente, sospirando.
Poi mi guarda dritto negli occhi e mi fa un sorriso così dolce che mi sento arrossire.
-Non cambi proprio mai, nh?-
Sorrido anch’io, molto timidamente.
Non so perché ma mi sento in imbarazzo ed a mio agio nello stesso tempo, quando sono con lui.
-Che posso farci, se sono fatto così?Anche Ikki mi disse una volta che..-
E mi fermo.
Non riesco ad andare avanti.
Le lacrime mi scorrono sul viso senza che me ne accorga.
Lui mi lancia uno sguardo misto di stupore e tristezza.
Sorride ancora e mi cinge le spalle con un braccio, premendomi contro di lui.
-Shh, non piangere..Non piangere..-
Mi stringo con le mani alla sua camicia.
-Ho paura che non tornerà, Igor! Se…Se…se fosse...Io..io ne morirei! Non ce la faccio più..più..-
Lui mi culla, la sua mano che accarezza la curva della mia schiena.
Sussurra, sussurra tante parole in russo che nessuno mi aveva mai detto, è di una dolcezza tale che sento le sue parole rimbombarmi nel cuore.
-Lui tornerà. Ikki non ha mai rotto una promessa. Per quanto riguarda questo, è stato l’uomo più sincero e d’onore che avessi mai conosciuto.Quindi tranquillo, ok? E, nel frattempo, accettami accanto a te.-
Sollevo lo sguardo dal suo petto, lo stupore disegnato su di esso.
-Hyoga!-
Lui mi scruta attento per qualche secondo, poi un pallido sorriso gli distende le labbra sottili.
-Che c’è? Non vuoi?-
Sono così sbalordito che non riesco per un attimo a formulare un pensiero coerente.
-No..non è questo..sono solo..stupito, ecco.-
Una sua mano affonda nei riccioli biondi che mi coprono il capo.
E rimane in silenzio.
-Mi sento molto egoista, nei tuoi confronti..-
Lui solleva le sopracciglia, sorpreso.
-E perché mai?!-
-Beh, tu..mi dai tanto affetto e..come posso ricambiarti?Non merito una cosa simile, da te..-
Ora mi guarda, serissimo e si china su di me, sfiorandomi le labbra con un bacio, piccolo e casto, di una tenerezza incredibile.
-Questo mi basta.-
Me lo sussurra contro l’orecchio, stringendomi di più a sé.
-Hyoga..-
-Mmh?-
-Grazie..-


 

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