Too good,
too bad parte
V - New Draughty Live III
di CastaliaRimu
- E' un sonno nero e
profondo, non mi rendo nemmeno conto di aver dormito,
quando apro gli occhi.
La stanza è ancora buia. Come mai?
Sento un peso premermi sullo stomaco, mi volto appena alla mia sinistra e
vedo... Un braccio?
Scostando di scatto la testa mi ritrovo davanti un viso color dell'orzo e
una massa scompigliata di ciocche scure e morbide che mi solleticano il
naso.
Starnutisco.
La figura al mio fianco si solleva e due occhi del colore della notte si
fissano nei miei colmi di apprensione.
-Shun, tutto bene?-
Riconosco questa voce.
-Sto bene,Ikki. Scusa se ti ho svegliato.-
Sorrido e anche lui mi sorride.
Ha il volto tirato e stanco,mi domando cosa sia successo per..
All'improvviso sento i miei occhi spalancarsi e un acutissimo dolore mi
strazia in mezzo alle gambe.
Mi incurvo su me stesso, gemendo con forza.
Ecco, ora ricordo...ricordo tutto..
Io sto piangendo, il mio viso e la mia mente piangono, ma non escono
lacrime.
Che la abbia piante tutte?
Sento le braccia di mio fratello stringermi delicatamente a sé.
-Calma Shun, è tutto passato, è tutto passato..ora ci sono io con te,
nessuno ti toccherà più, lo prometto..-
Ikki ikki ikki!
Anche io mi stringo a lui,come se temessi di cadere da un momento
all'altro.
-Mi fa male fratello..tanto male...cosa..cosa mi hanno fatto ikki?Io..io
non
capisco, non riesco a capire..-
**********
Come posso..come posso dirglielo?
Come faccio a spiegare un bambino così stravolto una cosa del genere?
Tanto più che lo hanno ridotto in una maniera pietosa prima di usarlo
come..come..
-Ikki? Ikki parlami...dimmelo..che mi hanno fatto?-
I denti mi scricchiolano da tanto le mascelle sono contratte.
-Dimmi prima una cosa… la tua mano e la tua faccia..anche quelle ferite le
ha fatte lui?-
Lui strizza gli occhi.
-No.-
-Come sarebbe no?-
-Sono stato io..-
Rimango senza parole.
-Cosa?!-
Comincia a tremare violentemente e fissa lo sguardo straziato nel mio.
-Io..Io mi faccio schifo, Ikki! Mi hanno, mi hanno…non so che hanno fatto,
ma mi hanno sporcato, mi hanno ridotto a qualcosa di ripugnante..io,io non
sopporto più la mia immagine riflessa...mi disgusta!-
Parla a voce bassa ma la sua lingua formula parole taglienti e dure come
macigni.
-Shh, Shun, ora calmati. Io ti accetto per quel che sei, perché sei mio
fratello.Non ti basta questo?-
E adesso basta, non farmi parlare più, che non sono affatto adatto a certi
discorsi.
Solleva il volto dal mio petto e mi guarda per un attimo attentamente
senza
dire una parola.
Poi sorride, un sorriso così bello e radioso che mi alleggerisce il cuore
dall'ansia.
-Grazie, Ikki.-
Lo stacco da me e mi alzo, tendendomi i muscoli intirizziti dalla tensione
e
lo squadro con fare critico.
-Che c'è?-
Mi chiede, osservandomi curiosamente.
-Mi sa che sia giunto il momento di lavarti i capelli, tu che dici?-
Lui annuisce e fa per alzarsi, ma una fitta di dolore lo coglie e torna a
sedersi con il fiatone.
Sospiro e mi avvicino a lui sollevandolo di peso e mettendolo in piedi.
-Coraggio adesso! Bisognerà sfregare bene, temo..-
Lui ridacchia e appoggiandosi a me ci dirigiamo verso il bagno, che
nell'insonnia notturna ho fatto in tempo a riordinare.
Prendo una sedia e gli faccio appoggiare la testa al bordo del lavandino
dopo averlo fatto sedere.
Mi verso lo shampoo in mano e incomincio il mio lavoro.
-Shun, dimmi chi è stato.-
Lui trema paurosamente, ma scuote il capo.
-Eh, no, fratellino, adesso me lo devi dire. Non accetto un no come
risposta.-
Lui continua a tacere e decido di aspettare.
Finisco di sciacquargli le ciocche tornate del loro biondo grano abituale
e
gliele asciugo lentamente con un asciugamano.
Passano alcuni secondi, pesanti come massi, poi prende un profondo
sospiro,
chinando il capo.
-Erano tre..tre ragazzi della tua età..-
Tre..In tre..O Dio mio…
-Li hai riconosciuti?-
-Ho sentito uno di loro chiamare un altro Isaac..Aveva gli occhi di un
grigio gelido..-
Il cuore mi rimbomba nella cassa toracica con tonfi sordi, una furia cieca
mi investe come una tempesta.
Quei maledetti bastardi! Quegli aborti della natura, come hanno osato
mettere le mani addosso a mio fratello?!
**********
-Shiva...è stato quel bastardo di Shiva e i suoi due idioti al seguito..Oh,
ma se gli metto le mani addosso, giuro che nemmeno le loro madri li
riconosceranno più!-
Ikki è furibondo, mi spaventa e inconsciamente comincio a tremare con
tanta
violenza che per poco non cado dalla sedia.
-No..No..Ikki! Non voglio che ti metti nei guai, per l'amor di Dio!-
Lui mi guarda con un tale sbigottimento che la faccia gli si tende in
maniera spasmodica.
-Porca puttana Shun, ma ti rendi conto di quel che dici?! Ma non lo vedi
come ti hanno ridotto?!-
Quello che ti ho detto oggi pomeriggio è vero, non erano parole dette al
vento...
-No, avranno avuto i loro motivi per quello che hanno fatto, io non posso
saperlo, so solo che non voglio che ti succeda qualcosa e soprattutto, non
voglio diventare come loro, comportandomi allo stesso modo..-
...anche se tu non mi hai capito, anche se non lo accetterai mai, perché
solo io sono anormale..
-Tu sei completamente fuori di cervello! Non ti credevo tanto sciocco
fratello!-
..Io ti amo, sei la mia vita, il mio cuore, la mia anima,sei tutto, e io
ti
amo con tutto me stesso, ti amo dal primo momento...Anche se tu non potrai
mai amarmi, perché tu sei troppo pieno di morale, troppo giusto e retto
con
te stesso e con la vita.. Perdonami per questo, perdonami...
-Non voglio...voglio solo che tu stia bene, non voglio altro dolore...ti
prego..-
A questo punto mio fratello perde il controllo.
-Non ho più voglia di starti a sentire! Le mie orecchie non sono fatte per
perdere tempo dietro a idiozie melense,Shun! E vedi di darti una sistemata
alle idee, ne hai davvero bisogno!-
Sì..arrabbiati pure, ma non ti permetterò di fare quello che vuoi...
Lui esce, sbattendosi con forza la porta alle spalle.
No..non sono tranquillo, devo seguirlo! Assolutamente.
Il corpo mi va in fiamme per il dolore, ma non ci bado.
Fortuna che è inverno, per lo meno non dovrò preoccuparmi che qualcuno
veda
in che stato sono.
Trovo i miei jeans piegati su una sedia e un maglione di Ikki che mi
arriva
a metà coscia date le tre o quattro misure in più.
Prendo la giacca con un impeto tale che faccio schiantare a terra
l'attaccapanni, piego la maniglia della porta e mi precipito fuori,
avvertendo alcune ferite riaprirsi dolorosamente.
Appena giunto nel salone principale dell'edificio vedo che, seduti a un
tavolo da lettura ci sono Seiya, Shiryu e Hyoga che chiacchierano con aria
rilassata.
Sì, avrò decisamente bisogno di aiuto, conciato come sono.
-Ragazzi!- Urlo, facendoli voltare di scatto con gesto incuriosito.
Si alzano dalle sedie e mi si affiancano sorridendo tutti.
-Ciao Shun. Che ci fai da queste parti?- Chiese con tono pacato e gentile
Shiryu.
-Oggi non abbiamo visto Ikki a lezione. E' forse successo qualcosa?-
Questo
è Hyoga.
-Già! Questo non è assolutamente da lui!- E infine Seiya, che mi squadra
con
fare sospetto da cima a piedi.
-Che ti è successo Shun? Sei pieno di cerotti in faccia!- Igor mi si
avvicina, affiancato dagli altri due, con sguardo decisamente preoccupato.
Ma io scuoto il capo con forza.
-Vi prego, dovete venire con me! Ho paura che Ikki si sia andato a mettere
in qualche guaio!- Esalo dolorosamente.
Il male che le ferite mi procurano ma sta portando al limite.
-Ecco, questo invece è decisamente da lui!- Dice serio Seiya, fissandosi
le
scarpe con fare pensoso.
-Vi scongiuro, dovete venire con me,a dopo le spiegazioni..-
E adesso basta, non resisto più, non reggerò ancora per molto..bisogna
fare
presto..PRESTO.
-D'accordo, andiamo. Temo che la cosa sia peggiore di quanto non sembri.-
Grazie Shiryu..
E corriamo verso l'uscita.
**********
Quella femminuccia di mio fratello!
Mi fa veramente incazzare a volte!
Non capisce che le sue idee di amore e fratellanza perpetua non sono altro
che utopie?!
Il mondo non gira con i sentimentalismi.
Le persone sono sporche, tutte, senza nessuna eccezione, non ne esistono
di
pure e immacolate!
Anche questa tua purezza Shun, non è umana…
Non riesco a capirti quando parli così.
La testa mi gira furiosamente, ho bisogno di bere qualcosa di forte.
Mi dirigo all'esterno, cercando il sentiero che conduce alla città.
La solita vena alla parte destra della testa comincia a pulsarmi
dolorosamente, incendiandomi il sangue in quella parte del corpo.
Cammino mettendo un piede davanti all'altro, senza prestare grande
attenzione a quel che mi circonda.
E all'improvviso sbatto contro qualcosa.
-Ma guarda dove metti i piedi,imbecille!-
No, non sono decisamente in vena di sentire gli isterismi degli altri.
Mi volto, deciso a rispondere nella più velenosa delle maniere e rimango
paralizzato da due pupille color ghiaccio che mi fissano infastidite.
Shiva.
Gli occhi mi fiammeggiano, il cure batte più velocemente, le mani prudono
come la più sottile delle torture.
-Tu, pezzo di bastardo…-Sibilo, e lo vedo tremare, lo sguardo
terrorizzato,
sotto l'odio del mio.
-E' quasi una fortuna che tu mi sia venuto a sbattere contro, anche
se,sinceramente, trovo disgustosa la tua sola vista…-
Faccio tre passi decisi e misurati verso di lui, che indietreggia
tremolante
in direzione di un angolo del lungo sentiero che stavo percorrendo, ancora
all'interno del giardino.
-Incredibili le coincidenze, non è vero? Mi sono risparmiato la fatica di
venirti a cercare!-
Lo osservo poi dall'alto della mia statura, decisamente superiore alla
sua.
Sento le ondate di schifo contorcermisi dentro, soltanto nel guardarlo,
accompagnate dall'odio furente che non ha ancora smesso di aumentare.
-Strano come le persone cambiano una volta sole al momento delle
conseguenze, che credimi, non saranno certo dolci e piacevoli…Mi hai fatto
arrabbiare, e questo non avresti dovuto nemmeno fartelo passare
nell'anticamera del cervello…-
Lui inciampa e cade in modo scomposto davanti a me.
Rido di gusto.
Mi chino, afferrandolo per la collottola lo sollevo da terra, fino a farlo
rimanere sospeso a un centimetro dal mio naso.
Un sorriso assassino mi si dipinge in volto.
Avverto il suo tremare violento, gli occhi si volgono all'insù, sintomi
che
sta per svenire.
-Eh, no caro, non ti permetto certo di farlo!- E gli tiro uno schiaffone
così forte che sento il suo collo scricchiolare, mentre diversi rivoli di
sangue gli colano dalla bocca e dal naso.
Avverto la gioia incominciare a pervadermi, mischiarsi all'odio e alla
rabbia, qualcosa di meraviglioso che mi sconvolge, rido,rido pregustandomi
quel che sto per fargli.
Lo scaravento di nuovo a terra con tutta la forza che possiedo, mentre lui
comincia a piangere disperatamente.
Gli pianto un piede sulla tibbia, rompendogli la gamba con uno
scricchiolio
tremendo, lui urla con tutto il fiato che ha in corpo, ma io gli tiro la
testa all'indietro, artigliando i suoi capelli, accostando la bocca al suo
orecchio.
-Urla pure, tanto non ti può sentire nessuno, lo sai che siamo troppo
lontani, no?Urla ancora a me fa solo piacere…-
Gli do un altro colpo alla gamba rotta, facendogli uscire l'osso superiore
dalla carne con uno strappo secco.
Urla di nuovo.
E' al limite, adesso sviene.
No. No te lo concedo, bastardo, dovrai soffrire come ha sofferto mio
fratello! Anzi,no! Il doppio, il triplo!
-Sveglia cocco, nessuno ti ha dato il permesso di svenire!-
e lo giro di schiena, dandogli il tempo di riprendersi almeno un po'.
Il prato comincia a tingersi del suo sangue.
Sorrido.
Perfetto…
-Basta..t-ti prego, perdonami…!-
La testa prende a pulsarmi di nuovo.
-Come ti permetti di chiedermi "perdono"?!?- Sibilo, mentre gli spacco due
costole con un paio di calci al torace, premendo con forza dopo averle
sentite rompersi; Gli tiro un pugno alla mascella che prima gli fa sputare
e
poi vomitare sangue, con gemiti ti pura disperazione.
-Così ti passa la voglia di chiacchierare con quella tua boccaccia che ha
sporcato mio fratello!-
Gli mollo un calcio nelle palle, come a sottolineare il concetto.
Dio, che bella sensazione..
**********
Appena usciti in giardino un urlo lancinante ci è arrivato alle orecchie
e,
senza nemmeno ragionare ci siamo precipitati nella direzione da cui
proveniva.
Siamo arrivati alla piccola stradina asfaltata che porta alla città e la
seguiamo sempre di corsa.
Il cuore mi batte in gola ormai..
Dio, fa che quell'urlo non fosse di Ikki, ti prego..
Poi freniamo bruscamente più o meno a metà della strada.
Oddio...
Ikki se ne sta in piedi, con le mani infilate in tasca, mentre ride con la
testa gettata all'indietro; ai suoi piedi un ammasso di sangue e lacrime
con
una gamba rotta e l'osso esposto all'aria, il volto non si distingue quasi
più.
Geme e si contorce sul prato che si è quasi tutto tinto del suo sangue.
Urlo, inconsciamente mi porto le mani alla faccia a mi aggrappo
disperatamente a Seiya, che si sblocca dallo sbigottimento che ha colpito
tutti quanti, poggiandomi una mano sulla spalla, stringendomi il capo al
suo
petto, come a impedirmi di vedere oltre quello strazio.
Ma riesco a scostarmi comunque e a vedere che Shiryu e Hyoga si
precipitano
addosso a Ikki, che stava per colpire ancora quella..quella..persona, o
ciò
che ne rimane.
Lo buttano a terra, mentre lui urla e si dibatte, dicendo di levargli le
mani di dosso, che ne avrebbe date a anche a loro se non lo avessero
lasciato subito.
-Calmati Ikki, per l'amor di Dio! Guarda che macello hai combinato! E
adesso
come lo spieghiamo al rettore?!- Gli urla ancora Shiryu, ma Ikki gli
pianta
addosso uno sguardo che farebbe impallidire un morto.
-Non devo dare certo spiegazioni per aver fatto del bene a questo cazzo di
mondo marcio!-
-Insomma piantala! Non devi dare spiegazioni a noi, ma a chi di dovere! E
ora smettila di comportarti come un assatanato stai terrorizzando Shun!-
Questa volta è Seiya che mi tiene per le spalle, dopo che, senza più un
briciolo di forza per il dolore mi sono accasciato a terra mugolante.
Sollevo lo sguardo su mio fratello che si è bloccato immediatamente dopo
avermi visto.
-E lasciatemi voi due! Ora sono calmo!Sono calmo!-
Sbraita a Hyoga e a Shiryu, levandoseli di dosso con due forti scrollate.
Si alza e si precipita da me.
Mi si china di fronte, levando le mani di Seiya dalle mie spalle,
posandoci
sopra le sue.
-Ikki..-Gli sussurro, mentre sento un dolore lacerante strapparmi dentro,
in
mezzo alle gambe.
-Per la miseria Shun, come t'è venuto in mente di uscire nelle condizioni
in
cui sei?!Mi domando come tu abbia fatto a reggere fin qui!Irresponsabile!-
-Senti da che pulpito..-
Mio fratello incenerisce con lo sguardo il povero Seiya che alza le mani e
le spalle con estrema noncuranza.
-Sapevo che avresti commesso qualche sciocchezza e così..-
-Uff, adesso ho pure la balia..-
-Che affermazione puerile..- Dice a voce alta e chiara Igor che guarda mio
fratello negli occhi senza fare una piega.
Ma Ikki scatta.
-Puerile sarai tu russo! Tu non sai perché..-
-E invece sì che lo so! Mi pare che tutti qui si siano resi conto di
quanta
idiozia tu abbia in quella testa bacata!Guarda che disastro hai combinato
solo per..-
-Quel maledetto bastardo ha violentato Shun!- Urla Ikki, mentre io mi
rendo
finalmente conto di quel che mi è stato fatto e piango, mugolando di nuovo
per il dolore che mi strazia.
Tutti sono caduti nel silenzio.
-Oddio..no..no..- Esala Seiya,con lo shock e la rabbia frustrata che
traspaiono nella voce.
Hyoga sputa parole tremende in russo che mi fanno tremare, rivolte a quel
mucchietto di niente che giace sanguinante sul prato.
Shiryu china semplicemente il capo verso di me, osservandomi con
espressione
addolorata.
No..Non la voglio la compassione e non voglio nemmeno veder giustificata
l'azione folle di mio fratello!
-Non..non guardatemi in quel modo, non voglio essere compatito! E non
provate nemmeno ad approvare quel che ha fatto Ikki! Mi sono spiegato?!-
Mi
rialzo in piedi non senza difficoltà.
Poi mi rivolgo a Ikki.
-Tu come stai Ikki? Non ti ha ferito, vero?-
Lui scuote il capo, osservandomi come mi vedesse per la prima volta.
In effetti non avevo mai alzato la voce...
-Non ci provare mai più a farmi stare così in pensiero, chiaro?! Sei..sei
stato uno stupido! Se ti cacciassero dalla scuola e io rimanessi solo, che
farei?! Dimmi, ma ci hai mai pensato veramente a me in tutta questa
faccenda, oppure è stato tutto uno stupido pretesto per il tuo orgoglio?!-
Le lacrime mi scorrono ancora in volto, ma ora sono roventi dalla rabbia.
Anche gli altri guardano attenti ora, col fiato sospeso.
Faccio un lungo sospiro, quando dal suo silenzio traduco la mia risposta.
-Sei stato uno sciocco fratello..Io..io, non so più che devo pensare..-
-Shun, per l'amor di Dio, calmati ora..cerca di capirlo, lui..-
-Non Seiya..Io,io non ce la faccio più a essere considerato solo come un
oggetto...-
Perché in effetti Ikki lo aveva fatto solo perché si era toccata una "cosa
sua", non per altro.
E questo, almeno a me, è chiaro come la luce del sole.
-Lasciateci soli.-
Disse, con parole dure e secche mio fratello, rivolto ai tre ragazzi,
sempre
più in confusione.
Questi ultimi si scambiarono diverse occhiate incerte, poi Shiryu parlò
per
tutti.
-Noi portiamo questo tizio nell'ospedale d'istituto, intanto cercheremo di
trovare una scusa convincente, anche se non credo che la scamperai
stavolta.
Ormai l'etichetta di pericolo sociale non te la leva più nessuno, Ikki.-
Poi dopo essersi caricato Shiva in spalla si allontana discutendo
animatamente con gli altri, senza però farsi sentire da noi.
Ikki mi prende per mano e mi trascina in un angolo del parco che non avevo
mai visto, completamente vuoto, fatta eccezione per una panchina e qualche
alberello spoglio.
Mi fa sedere li e dopo essersi seduto a sua volta, prende un respiro
profondo e parla:
-Shun, per me non sei affatto un oggetto. Perché devi pensare una cosa del
genere? Perché ho fatto quel che dovevo fare?!-
-No, tu non hai fatto quello che dovevi fare, hai fatto quel che il tuo
orgoglio ferito voleva che facessi!-
Lui mi guarda con aria corrucciata e nervosa.
-Ma Shun, ti rendi conto di quello che lui e gli altri due ti hanno
fatto?!
Come puoi ragionare così? Tu dai la colpa a me perché non vuoi ammettere
che
i tuoi stupidi ideali di amore a amicizia non possono esistere! Non ti
sembra ingiusto questo?-
Oddio, che ragionamento fa adesso?!
-Non rigirare le cose!-
Riesco solo a dirgli. Sto andando sempre più in confusione.
-No, io non rigiro un bel niente! E' la verità, anche se non credo che te
ne
renderai mai conto. Tu sei troppo giovane e troppo ingenuo ancora. E, come
ho detto prima, se qui c'è qualcuno che rigira le cose quello sei tu.-
Non so più che pensare, la mia testa è nel caos più completo, e alla fine,
non riesco a fare altro che tacere e piangere.
-Oh! Ora smettila di piangere!-
Lo sento decisamente irritato e riesco solo a annuire con la testa e
cercare
di fermare le lacrime con tutte le mie forze.
-Su una cosa avevi ragione, però.-
Sollevo gli occhi verso di lui.
Il suo sguardo è lontano, quasi remoto, mentre fissa un punto indefinito
davanti a sé.
-Le conseguenze per quel che ho fatto ci saranno, e le affronterò tutte.
Di
certo non lascerò che mi allontanino da te, dato come hai reagito a queste
cose mi fido poco della tua capacità di sopravvivenza, sai?-
Poi mi guarda e mi sorride appena.
Senza staccare gli occhi dai suoi mi appoggio al suo braccio, mentre una
sua
mano mi accarezza la testa.
**********
Ho appena messo a letto Shun, dopo avergli rifatto le fasciature che si
erano rovinate per la sua incoscienza.
Vado alla finestra della stanza e mi appoggio contro uno dei suoi stipiti
in
legno di ciliegio.
Io ho parlato a Shun in quel modo, ma so che al di là di quel che riguarda
suoi ragionamenti, non ho detto tutta la verità.
Ho provato gioia a fare quel che ho fatto, non è stata solo una semplice
vendetta.
E questo mi spaventa.
Cosa sto diventando?Non riesco più nemmeno a controllarmi come avevo
sempre
fatto e questo è male.
Gli ideali di Shun non li capirò mai, davvero, ma so che in realtà lui non
era arrabbiato per quel che avevo fatto a quel tizio, almeno non
completamente.
Lui ha paura, una paura folle che io non lo ami.
In realtà, io gli voglio molto bene, anche troppo, per quel che posso
permettermi.
Solo che il mio modo d'amare è troppo diverso dal suo perché possa
comprenderlo, e infondo ora non è altro che un bambino..
Quella frase che mi disse al pomeriggio..quel "ti amo" mi ha lasciato un
po'
perplesso.
E' come se dietro all'amore fraterno che voleva comunicarmi ci fosse
qualcos'altro, qualcosa che mi spaventa.
E non so il perché.
Qualcuno dice che il dubbio non è la maggiore delle sofferenze.
Beh, si sbaglia di grosso…
Too Good,Too Bad
By: CastaliaRimu
Capitolo 2: Victim Of a Revolution
Rating:Pg
Sono passati quattro giorni e ancora non è successo niente, ma la tensione
nervosa che si aggira nell'atmosfera ovattata dei grandi edifici in marmo
si
può quasi toccare con mano.
Shun si sta riprendendo in maniera sorprendentemente veloce, cosa che ha
lasciato stupiti sia me che tutti quelli che sono venuti a fargli visita
dopo aver saputo quel che è accaduto.
Come non sopporto il cicaleccio che si solleva ogni volta che lui appare
in
una stanza, è una totale mancanza di rispetto che fa star decisamente male
mio fratello.
Con me non ci provano nemmeno, dopo la fama che mi sono fatto per quella
faccenda di Shiva.
Ma meglio così.
Almeno non devo sopportare le chiacchiere inutili dei miei compagni di
classe.
Ma c'è una cosa che mi turba parecchio.
Shun non ha più sorriso, dopo quel che è successo.
E' come se fosse sempre intento a scervellarsi sulle sue tristezze
interiori
e questo non è affatto bene per lui.
Seiya, Shiryu e Hyoga vengono ogni volta che possono a trovarlo, ma
neanche
con tutta la buona volontà che ci mettono, non hanno migliorato affatto le
cose.
Ho appena finito le lezioni pomeridiane di Kick Boxing e mi dirigo con
passo
tranquillo verso il salone di lettura.
In un tavolino isolato dagli altri vedo Shun intento ad osservare qualcosa
di indefinito oltre la finestra, la mano sinistra appoggiata su un grosso
tomo di poesia cinese.
Ma come accidenti fa a leggere quella roba?!
Mi avvicino a lui il più silenziosamente possibile e quando faccio per
salutarlo e sedermi di fronte a lui, arrivano Shiryu e Seiya che ci
salutano.
Il primo in tutta la sua placida compostezza e il secondo in aria gioiosa
e
chiassosa come suo solito.
Shun finalmente si accorge di tutto quel che gli sta accadendo intorno e
ci
osserva con leggero stupore.
-Salve ragazzi, ciao Ikki. Non vi avevo affatto notati, scusatemi.-
Noi tutti ci accomodiamo, loro di fianco a lui, io di fronte.
-Come stai oggi Shun?Le ferite stanno guarendo in maniera stupefacente!-
In effetti, mi sono ritrovato spessissimo a riflettere su quel fenomeno,
ma
c'è qualcosa che non riesco a farmi venire alla mente e che mi tortura in
maniera incredibile, qualcosa di fondamentale che ho scordato..
-Meglio Shiryu, grazie, ma non dovete preoccuparvi tanto per me. Io sono
forte, anche se non sembra.-
Poi si volta e fissa i suoi occhi lucidi nei miei.
-E poi io ho Ikki con me, non sono solo.-
Non so per quale motivo ma, oltre al sollievo quell'affermazione agita in
me
qualcosa di estremamente sgradevole a cui non riesco a dare un nome.
Seiya sorride apertamente.
-Certo che se ti consola il fatto di avere un pericolo pubblico come
fratello, allora…-
Io mi irrigidisco un momento.
-Non sei spiritoso, Seiya.-
Gli rispondo e Shiryu ridacchia. Poi torna serio e parla.
-Quel che mi preoccupa, Shun è ben altro..-
Mio fratello posa le mani in grembo e chiude per un attimo gli occhi,
riaprendoli poi di nuovo su di lui.
-L'erba cresce alta e verde e fresca,
Ma tuttavia ogni anno muore, per cercare altre primavere;
Pure bruciata non è mai distrutta, perché la primavera la resuscita.
La sua dolcezza giace sulle strade,
dove un tempo fece sfoggio di sé;
agitandosi nel leggero vento, s'inchina ai generali,
poi fieramente aspetta il popolo:
lei è sicura che ritornerà.-
Il cinese è a dir poco stranito da quella risposta alquanto insolita, ma
poi
s'illumina e gli sorride.
-Già, hai ragione, Shun. Perdona la mia sfiducia nei tuoi confronti.-
Shun si sistema un ricciolo dietro un orecchio con gesto lento.
-Pai Chu-yi dice cose davvero sagge..- Conclude mio fratello che, con un
inchino si alza, accennando a una frase di commiato e si dirige verso le
scale che portano ai piani inferiori.
-Buona giornata a tutti.-
Poi si blocca, come si fosse ricordato di qualcosa.
-Ah, Ikki, stasera farò un po' tardi, le lezioni durano fino alle sei e
mezza!-
E corre via.
So cos'hai voluto dirgli con quelle parole.
Gli hai detto che sei forte e che tutto passerà, ma io comincio seriamente
a
preoccuparmi.
Non riesco più a capirti, fratello.
Sposto il libro che prima leggeva Shun, osservandone la copertina.
Era scritto, in caratteri dorati: "Dinastia Tang (618-907 d.C)"
Ma guarda un po'…
**********
Da bravo codardo che sono, come la situazione ha toccato tasti che non mi
piacevano, sono scappato come un coniglio.
Ma ho paura di affrontarlo..
Non voglio litigare di nuovo con Ikki.
C'è qualcosa dentro di me che mi spaventa, che mi si agita dentro, che
dilaga in me senza che possa farci niente.
Sono preoccupato..
Cosa devo fare?
………………………
La sera arriva prestissimo, quasi non me ne accorgo, e io e Ikki siamo già
a
letto.
E' diventata quasi un'abitudine che lui resti di fianco a me fino a che
non
mi addormento, ma quella sera, sono io che mi infilo sotto le sue coperte.
I suoi grandi occhi neri si fissano nei miei.
-Che cos'hai Shun?Sei sempre lontano…-
Mi sento mancare.
Nemmeno io so rispondere a questa domanda…
Sento solo che il mio cuore sanguina..
E poi c'è questo sentimento che cresce in me, questo sentimento che non ha
speranze che diventa sempre più prepotente…come farò ad evitarti di
scoprirlo, se non riesco nemmeno a nasconderlo a me stesso?
Il tuo calore sotto le coperte, che si mischia al mio, mi tortura le
membra,
il sangue nelle vene si surriscalda..
Oddio..perché questo dolore?!
Quello che provo è un sentimento immenso, profondo e dolcissimo, ma anche
doloroso, lacerante..
Come posso fare?
Non resisterò ancora per molto...
Una sua mano mi abbraccia e mi stringe a sé.
No…per favore…no..
E alla fine cedo.
Lui sussulta e mi fissa sbalordito.
-Shun..Io, non riesco più.-
Mi dice poi, il volto pieno di dolore come mai lo avevo visto.
Stavolta a stupirmi sono io.
-Non ti capisco più, fratello e sto impazzendo! Ti prego, parlami, dimmi
che
cosa ti sta succedendo..-
Oh, Ikki...Il mio Ikki...
Gli accarezzo una guancia con tutta la dolcezza che possiedo.
-Lasciami stare così..voglio solo stare così..-
-Sì.-
………………………
Mi sveglio di soprassalto, la porta è sbattuta contro il muro con una
violenza pazzesca.
Ma che sta succedendo?!
Mio fratello è in piedi, di fronte all'entrata, Tatsumi lo tiene
saldamente
per un braccio.
Mi sollevo a sedere e guardo la scena sbigottito.
-Ikki, che succede?-Chiedo poi, stroppicciandomi gli occhi con le mani.
I due zittiscono la loro animata discussione, e mi fissano, l'uno con
apprensione, l'altro con fredda indifferenza.
Ikki viene di nuovo strattonato, questa volta oltre la porta della stanza.
Non so perché, ma la cosa mi lancia un lungo brivido di ghiaccio in tutto
il
corpo.
Balzo giù dal letto così come sono e seguo i due nel corridoio.
-Shun, torna in camera, tuo fratello avrà quel che si merita,come
stabilito.-
E' il pelato che parla, la voce atona e piatta.
-Ma, ma dove lo porta?!Ikki, che ti sta facendo?!-
Mio fratello non mi guarda nemmeno.
-Va via Shun, non puoi farci nulla!-
Poi mi lancia un piccolissimo sorriso appena accennato.
-La punizione che aspettavo è arrivata.-
Mi sento cedere le gambe.
-No!! Non portatemelo via vi prego, vi prego!-
Ma Tatsumi non mi degna di uno sguardo, continuando a trascinare con forza
mio fratello.
I due escono dall'edificio senza che io possa farci niente, ottenendo con
le
mie suppliche, il solo risultato di svegliare tutti quanti gli altri
studenti dell'edificio.
Mi accascio a terra distrutto, mentre una mano si posa sulla mia spalla.
-Igor..potomu ctò ètot…?ctòby?!-(*)
-Njè imùscestvo otvjèt..-(**)
Scoppio a piangere senza ritegno e mi butto con un singhiozzo tra le
braccia
di Hyoga, che mi abbraccia forte e ci dondola avanti e indietro, mentre mi
accarezza la testa.
-Shht, màljen' kij..Shht..byt' jò sjudà..-(***)
Cosa succederà, adesso?
Piccolo Dizionario Di Russo By Giulia(Più o meno..^^'''):
(*)=Igor, perché questo…?Perché?!
(**)=Non ho risposta/Non lo so..
(***)=Shht, piccolo…Shht…Sono qui..
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