Sì, è un’altra HanaRu, ^_^ Il fatto che la scuola in Giappone inizi il 1 aprile l’ho letto su un volumetto della Planet Manga e ho pensato di accennarvi, visto che in questa mini-fic si parla del compleanno di Hanamichi (di quello di Rukawa ho già parlato ^_^ ). Un bacio a Ria e una dedica a Calipso, la mia migliore amica di sempre , che festeggia il compleanno nel mio stesso giorno ! ^_^


Today is my birthday!

di Nausicaa


Primo aprile!!! E’ il mio compleanno! Sono sempre contento quando arriva questo giorno; io non sono come la mia volpe, che quasi non  diceva neanche a me la sua data di nascita: se potessi andrei in giro con un cartello con su scritto TODAY IS MY BIRTHDAY per farmi fare gli auguri da tutti, anche dagli estranei!!! Certo, è anche il primo giorno di scuola, ma in fondo questo mi permette di sfruttare l’informazione che mi aveva dato la kitsune…avrò un sacco di gente a disposizione per i miei scherzi!!! In Europa oggi è la giornata degli scherzi, eh? Bene, il grande tensai non sarà certo da meno degli europei. E so già da chi iniziare…

Intanto però voglio gli auguri di un certo volpacchiotto…

Scendo al piano di sotto e corro in cucina per la colazione, sono un po’ affamato a dire il vero! Lì trovo Rukawa che dorme, con la testa chinata sul tavolo. Ancora?! Ma di quante ore di sonno ha bisogno?!

“Kitsune?” lo scuoto leggermente.

Lui alza su di me uno sguardo vacuo, mentre io lo fisso con un sorriso a trentadue denti. Ora mi farà gli auguri e mi darà un bel bacio, sì sì!!! Avanti, volpino, fammi gli auguri! Oi kitsune, sono io, mi hai riconosciuto?! Fammi questi dannati auguri!!!!

“Do’aho, che hai da fissarmi con quel sorriso ebete?”.

CHE???? Sorriso ebete?? Meglio se stava zitto…

“Il mio sorriso è radioso e affascinante, stupida volpe!! E poi oggi dovrebbero sorridere tutti, visto che è una ricorrenza meravigliosa!” replico, irritato.

“Lo so… tanti auguri, Hanamichi” lui si protende e mi bacia con passione, facendo dileguare in un batter d’occhio la mia irritazione.

“Grazie! Guarda che mi aspetto un bel regalo da te, kitsune!” .

“Maniaco…”.

 

“Allora, dopo la scuola non verrò in palestra: la mamma mi ha chiesto di stare a casa almeno questo pomeriggio, visto che ha preso un permesso dal lavoro per festeggiare il suo tensai” lo avviso, mentre  chiude a chiave la porta di casa.

“Hn. Povera donna, quel giorno non sapeva quale do’aho si sarebbe ritrovata fra i piedi…” ironizza Rukawa, sfiorandomi con lo sguardo per studiare la mia reazione. Mmm… prendimi pure in giro, kitsune…

Io monto sulla mia bicicletta e lo saluto sogghignando: “Bene, stupida volpe, io ti precedo a scuola: non voglio fare ritardo già dal primo giorno… ci vediamo lì”.

“Hn”.

In realtà pedalo quel tanto che mi basta per uscire dalla sua visuale e spiarlo senza essere visto; ecco che si sta avvicinando alla sua bicicletta, prende le chiavi del lucchetto dalla tasca… quanto pagherei per essere vicino a lui e vedere se cambia espressione almeno ora… e rimane fermo a fissare il lucchetto!

 

Colla! Quell’imbecille ha versato la colla liquida nel lucchetto, bloccandone il meccanismo! E ora? Non posso più usare la chiave! Forse mi conviene cercare la cassetta degli attrezzi e prendere a martellate questo aggeggio! Già, ma intanto arriverò tardi a scuola… Che voglia che ho di riempirlo di pugni quel do’aho!!!! E stupido io che sono andato a dirgli che oggi in Europa ci si scambiano scherzi!! Avrei dovuto aspettarmelo che avrebbe colto al volto l’occasione per comportarsi da cretino una volta di più… A spese mie.

“Ma perché è sempre così deficiente?” chiedo a me stesso, ad alta voce.

“CHE COSA HAI DETTO???” sento il suo grido familiare e lo vedo sbucare da dietro l’angolo della strada. Oddio, sembra una scena da commedia americana…

“Che sei un deficiente! E non sai neanche fare gli scherzi fino in fondo! Avresti dovuto andartene, adesso invece dovrai darmi un passaggio!!! E naturalmente me lo ricompri tu il lucchetto che dovrò distruggere!” sono un po’ alterato e si sente.

“Non sai stare agli scherzi, eh kitsune?- ridacchia lui- Però almeno ti è uscita un po’ più di voce del solito. Comunque… tu te ne saresti andato, lo so, ma il mitico tensai ha un cuore d’oro! Come potevo lasciare a piedi il volpino- amore- della- mia- vita?” e mi sorride. Be’ oggi è il suo compleanno… che mi frega di un lucchetto?

“Hn… mi hai proprio colto di sorpresa” ammetto.

“Eheheh… andiamo, kitsune: chiudi il cancello e sali sulla mia bici; è grande abbastanza per portare due persone”.

Ci avviamo a scuola.

Sono quasi contento dell’accaduto, con la scusa di reggermi posso abbracciarlo… sto veramente bene… sì, la sua schiena è proprio comoda… mi sta venendo sonno…

“Ehm… kitsune… magari non stare a peso morto, eh? Io devo pedalare…” la sua voce mi sembra lontana…sì, sto per dormire…

“E’ che sei così comod…Zzzzzzzzzzz Zzzzzzz….”.

 

 

Che faticaccia arrivare a scuola! In più qui scopro che quest’anno io e Rukawa stiamo nella stessa classe!!! Ne sono felicissimo, anche se so già come andrà a finire: starò sempre a guardare lui di sfuggita e non seguirò un cavolo delle lezioni!!!

“Sei contento, Kaede? Sei contento?” io sono euforico.

“Hn. Non lo so” è tutto ciò che gli esce di bocca.

“Grrr… perché? Cosa c’è che non va?!” ecco, deve sempre smontarmi…

“Nell’altra aula ero sistemato proprio bene: il mio banco era in fondo ed ero lontano dalle finestre, così non mi arrivava in faccia la luce e potevo dormire tranquillo…” mi spiega; ooooh… povero volpino, pensa di non poter dormire comodamente…

“Tranquillo, kitsune, il grande tensai veglierà sul tuo sonno… ahahahaha…”.

“Do’aho!”.

Le lezioni procedono con calma, anche se i professori non sembrano contenti di trovare me, Yohei e Rukawa nella stessa classe; dopo io torno a casa mia e festeggio con mia madre. Niente di che, intendiamoci… solo un dolce e molti ricordi. Ogni volta, il giorno del mio compleanno, mia madre comincia a ricordare di quando ero piccolo: è un vero archivio vivente di aneddoti, ha una memoria prodigiosa a riguardo, ma credo sia una caratteristica comune a tutte le madri. In fondo mi fa piacere ascoltarla: mi riporta a tempi che, da solo, dimenticherei ed invece lei è sempre qui a rammentarmi come sono stato, come sono cambiato (in meglio: il tensai non può che migliorare…). Trascorro un bel pomeriggio con lei, cercando di eludere le sue insistenti richieste di farle conoscere Rukawa; ora, secondo me  ha capito tutto, ma io non posso davvero confidarle nulla! Un conto è stato dirlo a Yohei, un conto doverne parlare con mia madre… Mentre torno a casa della kitsune mi prende un po’ di tristezza: penso che la mia volpe non ha una madre che gli racconti di quando era piccolo e mi convinco che questa perdita ha creato un vuoto immenso nel suo cuore… Be’ lo riempirò io!!!! Sorrido di nuovo quando apro la porta di casa e sento la musica che proviene dal salotto.

“Kitsune!!!” lo saluto. Rukawa è seduto sul divano, gioca con i suoi gatti, ma il mio sguardo cade subito su di un bellissimo pacco regalo posato sul tavolo!!

“Kaede, mi hai comprato un regalo!!! Posso aprirlo?” sto quasi saltando di gioia.

“No, l’ho comprato perché lo lasciassi chiuso…” dice lui, mentre il gattino più piccolo gli fa le fusa.

“Stupida volpe, quel gatto è più espansivo di te!!!” borbotto, mentre inizio a tirare il nastro del pacchetto.

“Guarda che è solo un corso d’inglese con audiocassette” sbuffa la kitsune.

Mi cadono le braccia: “ARGH! Ma veramente?! Che razza di regalo è, stupida kitsune?!?!”  mi lamento.

“No! Scherzavo…” sbaglio o ha soffocato una risata? Io ricomincio a scartare, dopo essermi ripreso. Per un attimo ci ho creduto, giuro…

E’ un pallone da basket della Spalding, la marca usata nell’NBA, ed è bellissimo, adatto ad un campione… Lo provo, palleggiando in salotto… perfetto!!

“Grazie, Kaede” gli sorrido.

“Domani possiamo andare al campetto, così li proviamo” propone lui.

“LI proviamo?” mi sono perso qualcosa…

“Me ne sono comprato uno uguale”.

“Forte! Così abbiamo lo stesso pallone !” un tempo mi avrebbe dato fastidio, ora no.

“Hn”.

Io lo guardo con la coda dell’occhio… Kaede è bellissimo stasera,  mi fa venire i brividi solo osservandolo…

“Ehm… kitsune… ti ricordi cosa ti avevo detto stamattina? Che mi aspettavo un BEEEEL regalo da te…” gli dico, con voce allusiva.

“Perché, quello ti fa schifo?” replica Rukawa, senza neanche guardarmi.

“Stupida volpe, non intendevo questo!!!” mi sto alterando.

“Hn… lo so…” e alza su di me i suoi occhi brucianti.

“Ooooh… vedo che ci capiamo…” ridacchio.

“Già, sarà meglio farlo, anche perché ho pensato una cosa” proclama con faccia impassibile.

Mmm… non vedo il nesso, ma questa premessa non  mi piace per niente…

 

 

Hai la faccia preoccupata, do’aho! Be’ devi ancora sentire il meglio…

“Stavo pensando che quest’anno sarà meglio concentrare tutte le energie negli allenamenti e nel campionato…” dico seriamente.

“E quindi?” che brutta espressione nei tuoi occhi, amore mio…

“Quindi niente sesso. Sai, come gli atleti in ritiro… sono sicuro che ne trarremo giovamento” concludo fissandolo.

“Che?” .

“Niente di personale, do’aho. E’ solo per migliorare il rendimento sportivo” ribadisco tranquillamente, mentre il suo viso diventa rosso.

“KITSUNE,TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO?!?!?! Sai quanti mesi sono? E mi vieni a dire niente di personale? Tu non vuoi fare l’amore con me, ma non c’è niente di personale?” grida il mio do’aho, con gli occhi in fiamme.

“Mica ce l’ho con te… è per il basket”.

“E poi… tu che non vuoi fare sesso, cos’è: una barzelletta? Non sapresti farne a meno per una settimana, figuriamoci per più di un mese!” continua a gridare.

“Stai tranquillo che quando decido di fare a meno di qualcosa, lo faccio davvero” e questo è vero. Il mio do’aho non reagisce a questa affermazione: mi fissa come se lo avessi condannato a chissà quale tortura…

“Hanamichi…” ok, voglio essere buono.

“Cosa c’è ancora? Aspetta, non me lo dire… dopo l’estate ci sarà il campionato invernale… a questo punto potremmo anche non farlo fino all’anno prossimo, no? Era questo che volevi dire?” ironizza lui. Però, mi sembra molto alterato…

“No. Hanamichi…” oddio, sto per mettermi a ridere, proprio io…

“COSA, ANCORA?!?!” urla il do’aho.

“Pesce d’aprile”.

“Eh?” lui mi fissa con aria confusa.

“Era uno scherzo, do’aho!” gli ripeto. Mmm… forse ho esagerato? 

“Mi hai quasi fatto prendere un colpo, stupida kitsune!” esclama Hanamichi, palesemente sollevato, mentre le sue guance tornano del suo colorito normale.

Io mi alzo e lo raggiungo, abbracciandolo; lo stringo a me con tutte le mie forze, poi gli mormoro: “Era davvero così terribile l’idea?”. Mi fa piacere che abbia reagito così, dico la verità…

“Terrificante! Ma non pensare male di me, Kaede… E’ solo che voglio poterti dimostrare il mio amore…”.

“Me lo dimostri in tanti modi, Hanamichi… Comunque, ci sei cascato in pieno!” gli faccio notare.

Lui borbotta a mezza bocca qualcosa sul fatto di essere stato colto alla sprovvista e altre scemenze simili; sì, sì… tu parli troppo, do’aho…

“Andiamo di sopra o preferisci restare qui ?”.

“Per cosa?” .

“L’altro regalo, do’aho!” mi sto irritando!!!

“Ah, sì! Scusa, sono ancora sconvolto da prima… No, andiamo di sopra” e fa per incamminarsi; ma io lo stringo di nuovo a me, di sorpresa, e lo bacio con passione. Scorgo una luce bellissima nei suoi occhi, quando gli sussurro a fior di labbra: “Ti amo, Hanamichi. Buon compleanno”.

 

Fine ^^       

 

 


Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions