Time
scanned by a Tear di
Sara-chan
Kurama
era seduto, con la testa china, tra le mani, e i gomiti appoggiati alla
scrivania.
Gli
occhi serrati, come per non vedere, e le esili dita che coprivano le
orecchie, come per non sentire l’incessante ticchettio del tempo che non
si decideva a scorrere, incurante del tremendo dolore che provocava al
cuore della povera volpe, mentre ogni secondo era scandito da una lacrima
di quest’ultimo.
*Basta...
BASTA!!
Non
resisto più, sono passati altri tre giorni, ma il tempo scorre a rilento,
e tre giorni mi sembrano tre secoli.
Io
non resisto più senza di te!*
Si
alzò di scatto, e con una velocità incredibile si lanciò giù dalla
finestra, saltò di albero in albero, verso il luogo dove doveva essere il
varco tra i due mondi; Botan gliene aveva accennato giusto due giorni
prima, quando lui le aveva chiesto di dirle dove si trovava il kekkai che
Hiei avrebbe dovuto oltrepassare, e alla fine la convinse a sputare tutto,
anche se la ragazza era riluttante: guai
se Koenma avesse saputo che era così facile convincerla a rilasciare una
informazione tanto pericolosa!
MAKAI...
*Finalmente
il giorno è giunto.*
Hiei
si incamminava con passo svelto verso la spaccatura nel kekkai.
*Non
vedo l’ora di poterti stringere Kurama, voglio risentire il tuo odore
inebriante, voglio ripassare le mani tra i tuoi capelli di seta, voglio
riperdermi nel labirinto dei tuo occhi, nei meandri del tuo dolce
sguardo.*
NINGENKAI....
Kurama
era giunto dinanzi al varco, che però, non era ancora completamente
aperto, un demone di livello A come lui non avrebbe certo potuto
superarlo.
Kurama
guardò incerto il kekkai.
*Se
decidessi di passare adesso, so già cosa accadrebbe...
Ma
se riuscissi a oltrepassarono potrò finalmente riabbracciarti Hiei.*
Rincuorato
da questo pensiero chiuse gli occhi, come per far riaffiorare nella sua
mente l’immagine ormai quasi indelebile del suo piccolo Jaganshi.
E
finalmente rieccolo: I suoi capelli neri, i due occhi rosso fuoco, con
quello sguardo penetrante e misterioso, la fascia che copriva il jagan, il
suo corpo muscoloso, ma minuto, e quel suo irresistibile broncio che solo
per lui si trasformava in un altrettanto irresistibile sorriso.
Sorrise
anche lui, poi riaprì gli occhi.
Il
suo sguardo era ora carico di determinazione.
*O
la va, o la spacca!*
Fece
sprofondare l’avambraccio nel kekkai e subito un dolore acuto, forte
quanto 10 volte una ferita da arma da fuoco, lo trafisse.
Sul
suo braccio cominciavano a delinearsi profonde ferite, e il sangue
iniziava a scendere lungo la esile mano.
Ma
non gli importava.
Affondò
nella barriera anche l’altra mano, provocando uno schizzo di sangue da
questa che gli macchiò la faccia.
Riuscì
a passare, dopo minuti di grande agonia, ma ce l’aveva fatta.
C’era
riuscito, adesso avrebbe rivisto Hiei.
Il
suo corpo era tutto coperto di gravi tagli, e una goccia di sangue gli
scivolava lungo il volto.
Stava
perdendo troppo sangue e sentiva che le forze lo avrebbero presto
abbandonato, quando davanti
a lui si stagliò la figura del suo piccolo ladro.
Gli
occhi di Hiei lasciavano trasparire grande stupore, che presto si tramutò
in felicità.
Ecco,
erano lì, uno di fronte all’altro, a guardarsi negli occhi, a
scandagliare nei loro animi, mentre i battiti del cuore acceleravano
all’impazzata.
Hiei
mosse qualche breve passo.
Kurama
rimase immobile.
Poi
all’improvviso lo youko corse verso Hiei, e una volta che lo ebbe
raggiunto, lo abbracciò, mentre cadeva in ginocchio davanti a lui, perchè
era troppo debole per reggersi in piedi.
Ma
ormai il dolore non lo sentiva più.
Da
quando aveva rivisto il suo Hiei era scomparso.
Hiei
gli accarezzo i capelli con una mano, con lo sguardo basso, mentre Kurama
teneva la testa appoggiata al suo torace.
E
in quell’istante di lasciò sfuggire una piccola lacrima.
<<Perchè
piangi?>>
<<Non
sto affatto piangendo! Baka!>> Hiei aveva riacquistato il suo tono
duro.
Kurama
sorrise.
Hiei
era così orgoglio e testardo.
Poi
per un momento tutto si fermò.
Silenzio.
Solo
il rumore del vento tra le chiome degli alberi rompeva quella pace
irreale.
<<Hiei...>>
<<Hn?>>
<<Non
andartene più.>>
<<Non
potrei, nemmeno volendo...>>
Kurama
alzò lo sguardo e incontrò il viso del demone di fuoco, che gli regalava
uno dei suoi rarissimi e preziosi sorrisi.
<<...Il
mio cuore me lo impedirebbe!>>
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