ecco qui... si era parlato in non
so quale topic di non so quale sezione di yaoi fan che andavano indietro nel
tempo a tartassare i loro personaggi preferiti. ebbene, io avevo scritto una
cosa del genere tempo prima, ma ieri l'ho riesumata e ho aggiustato il
prologo.
vabbè, è una cosina abbastanza comica, e per ora posto solo l'inizio, che
non è per nulla yaoi, quello dovrebbe arrivare nel terzo capitolo se tengo
tutto com'è ora (Cesare e Nicomede) e successivamente di continuo dal
quinto.
spero possiate gradire lo stesso.
Time Riders
prologo
di
Rikku19
I brillantini del lucidalabbra rosa scuro avevano sporcato completamente il
filtro della sigaretta.
Espirò il fumo.
L’ultimo tiro è quello più prezioso, espiri fumo, e insieme, la
consapevolezza che la tua amata sigaretta è finita.
Immediatamente ne vuoi un’altra, ma sai che poi il fiato farà cilecca nel
momento meno opportuno.
Ed, eccola, se ne va, spenta, ormai morta, nel posacenere di ottone.
E guardi disperato il pacchetto nuovo.
“beh, hai finito di ammazzarti i polmoni? Sbrigati, tra poco devi partire”
Un ragazzo, forse sui venticinque anni, sollevò il naso dal microscopio.
“e se qualcosa va storto?”
La ragazza si alzò dal divanetto in fondo alla stanza.
“nulla andrà storto. Si è mai rotto qualcosa che io abbia costruito?”
“no. non hai mai costruito nient’altro”
“e allora, di che ti preoccupi?” rispose lui con un’alzata di spalle “e poi,
quelle pistole sono assolutamente necessarie?”
“assolutamente”
“non credi che ti converrebbe uniformarti all’ambiente?”
“stai dicendo che dovrei indossare un corsetto?”
“sto dicendo che potresti evitare i pantaloni di pelle e le calibro 45”
“credi che delle automatiche sarebbero più adatte?”
Il ragazzo si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
“oh, va bene, ecco le pistole!” rispose sbattendo le pistole sulla piccola
scrivania di fronte alla TempoCapsula.
Il ragazzo sogghignò.
“i pantaloni!”
“non mi cambio davanti a te!”
“lo sai che per quanto interessanti non sono attratto dalle tue mutandine di
pizzo. E hai sei minuti per infilarti quell’abito della nonna della mia
bisnonna. E quel corsetto.”
“no! Il corsetto no! Vuoi che svenga nella Tempocapsula? Hai presente Keira
Knightley nella maledizione della prima luna? quando cade in mare dalla
fortezza?”
“ho presente Johnny Depp che la salva, tutto bagnato... ” si riscosse dai
suoi sogni a occhi aperti "comunque potrebbe capitarti di svenire tra le
braccia del Johnny Depp del diciottesimo secolo. intanto metti il corsetto"
“no, il corsetto, no per favo…”
Il ragazzo batté le dita sull'orologio da polso.
”tic tac, il tempo passa… se non ti vesti salta tutto”
“ma…”
“tic tac…” continuò indicando l'orologio
Si tolse i pantaloni di pelle, e si infilò in un impolverato vestito di lino
bianco sopra dei mutandoni bianchi altrettanto impolverati.
“da quant’è che non lo lavi?” starnutì.
“bah, da quando la mia antenata ci è stata sepolta”
“sto indossando il vestito di un cadavere?”
“tecnicamente”
“e teoricamente?”
”suo figlio era indebitato e ha aperto la tomba, rubando il rubabile due
giorni dopo la sepoltura”
“oh, magnifico. Non badi alle sottigliezze tu, eh?
“detto da una che voleva entrare alla corte di Maria Antonietta in pantaloni
di pelle e calibro 45, lo prendo come un complimento…”
“allacciami il corsetto. Se volevi una lady perfetta dovevi chiamare Lara
Croft!”
Il ragazzo alzò le spalle.
“Angelina Jolie ha minacciato di denunciarmi se non la smettevo di
tempestarla di telefonate”
“ah, quindi sarei una seconda scelta?”
“Per la verità l’unica scelta che si è data disponibile”
“oh, grazie sei un amico, dopo tutto quello che ho fatto per te, dopo averti
tenuto il cane mentre te la spassavi alle isole Vergini con dio sa quale
ragazzino minorenne, probabilmente vergine quanto le isole e…”
Ma non fece in tempo a finire la frase.
La ragazza fu gettata in una cabina telefonica, modificata per l’occasione
in una Tempocapsula.
La famigliare sensazione di nausea la assalì per pochi secondi, quando si
trovò sdraiata per terra in mezzo a una folla di persone che la guardavano
chi stranita, chi terrorizzata.
Ecco, era giunta a destinazione.
E aveva sbattuto la testa sul pavimento di marmo.
Che maleeeeeee!!!
Un uomo la prese fra le braccia.
Non era una esattamente un adone, e si muoveva goffamente.
Ma aveva un’aria gentile e premurosa.
Beh, non era esattamente Johnny Depp...
“oh, scusatemi tanto, gentili signori…” borbottò mentre l'uomo la sollevava
di peso, con notevole fatica.
Sì, era giunta a destinazione.
Quelle parruccone biondiccie e i visi delle dame imbiancati dalla cipria.
E i vestiti... dovette trattenersi per non mettersi a ridere davanti a
quelle gonne grandi quasi quanto tendaggi.
La osservavano con reverenziale timore.
“Portate a questa damigella un bicchiere d’acqua, ha bisogno di
riprendersi!” ordinò l’uomo che la teneva tra le braccia.
Una sguattera corse via.
Ma prima di fiondarsi fuori dalla porta sussurrò un più che distinguibile
“sì vostra maestà!”
La ragazza strabuzzò gli occhi.
Si trovava fra le braccia di Luigi XVI in persona.
E decise di svenire.
Nessuno si sarebbe sorpreso, in fondo, con quei corsetti doveva essere più
che normale, specie con una botta in testa.
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