Till the
end parte
IV
di Hymeko
Rukawa si accoccolò come meglio poteva su una delle piccole poltroncine in plastica della sala Internet dell'albergo. Piegò il più possibile le gambe, poi si rassegnò sconfitto: era decisamente troppo grande per starci tutto.
Inserì utente e password e controllò la sua posta.
Sentì in cuore accelerare quando i suoi occhi si posarono su una mail di Akio.
Aveva provato varie volte a chiamarlo, ma il numero era risultato inesistente. Lì per lì aveva pensato che il ragazzo si fosse semplicemente sbagliato, ma il tempo passava e neppure lui lo cercava, e la cosa aveva iniziato a insospettirlo.
Deglutì, senza sapere se leggere quella mail.
Aprì prima gli altri messaggi, e li eliminò subito, tornando a fissare la mail di quello che lui considerava ancora il suo ragazzo.
Chiuse gli occhi, ripensando alle labbra morbide di Akio, al suo profumo, ai suoi occhi color cacao...
Riportò con mano ferma il mouse sulla lettera, e cliccò. Subito si aprì la schermata.
Kaede lesse quelle poche righe mordendosi le labbra.
"Dove diavolo è finito Rukawa? La finale sta per iniziare!"
"Dai Akagi calmati, vedrai che arriverà subito!"
"Eccolo là! Sei un veggente, Kimi-kun!"
"Dai Hisashi..."
"Ma è vero...ehi Rukawa, siamo qui!"
Il ragazzo moro notò il senpai che si sbracciava, e si avvicinò con indifferente lentezza al suo posto, accanto ad Ayako.
"Allora campione, come mai in ritardo?"
"Hn"
La ragazza capì subito che qualcosa non andava. La matricola non era mai stata espressiva, ma in quel particolare momento i suoi occhi tenevano ingabbiato un sentimento che cercava disperatamente di uscire.
Una muta richiesta d'aiuto cui lo stesso Rukawa non voleva dare ascolto...
Ayako non riuscì a comprendere cosa avesse l'amico.
Non era in grado di studiare scrupolosamente i suoi occhi perché li aveva se possibile ancora più schermati coi capelli, e se lo avesse fissato per più di qualche secondo Miyagi avrebbe inscenato una lagna.
'Lo interrogherò dopo...'
Il palazzetto esplose.
L'Armata Sakuragi, avvertita da Ayako della finale conquistata dal loro amico, si unì al tifo.
Il Kainan e l'Aiwa
(non ho idea se il Kainan si scontri con loro, ma mi serviva qualcuno...n.d.Hymeko)
fecero il loro ingresso sul campo.
Hanamichi, col numero nove di Muto stampato sulla maglietta, camminava vicino a Kyota con tutta la naturalezza di questo mondo. Non sembrava minimamente turbato dal fragore di tempesta che riempiva il palazzetto.
Centinaia di tifosi urlavano il loro sostegno alla squadra, però il rossino pareva perfettamente a suo agio.
"E bravo il nostro Hanamichi che non si lascia prendere dal panico!"
Rukawa voltò appena la testa: aveva riconosciuto subito quella voce.
Il suo rivale, Akira Sendo.
Ayako sorrise ai nuovi arrivati:
"Sendo, Fujima, Hasegawa, è un piacere vedervi"
Mitsui sorrise al rivale dello Shoyo:
"Siete fortunati ad aver trovato dei posti ancora liberi"
Anche l'istrice della quarta squadra di Kanagawa gli porse un sorriso:
"Per forza, con certi stangoni"
e indicò il Gorilla, Rukawa e lo stesso Mitsui
"chi vuoi che sia così pazzo da sedervisi dietro?"
Sendo sprofondò nella poltroncina dietro Rukawa, mentre Hasegawa si sistemava alle spalle di Miyagi e Fujima dietro la manager.
Akira si spinse in avanti, avvicinandosi al lato sinistro della volpe, in modo che nessun altro lo sentisse.
"Allora campioncino, mi sembra che la nuova matricola del Kainan sia in splendida forma..."
Rukawa sbuffò annoiato. In effetti il rossino stava provando il tiro in sospensione, e non ne aveva sbagliato uno. Lo stile era perfetto, e la forza era diligentemente distribuita lungo le fasi del tiro.
Sendo sorrise a Fujima, che prese la palla al balzo e appoggiò i gomiti sugli schienali di Ayako e Rukawa.
"Lo sapete, Sakuragi mi ha effettivamente colpito in queste gare. Ha acquisito uno stile davvero notevole, è sempre composto e il suo corpo non esegue mai un movimento scoordinato"
"Già, mi sarebbe piaciuto averlo al Ryonan..."
Si ritrassero soddisfatti appena l'occhiata d'astio del Gorilla li trapassò.
Le squadre si stavano disponendo in campo, e Hanamichi era entrato nel cerchio per saltare.
L'arbitro fischiò, e entrambi i contendenti guizzarono verso l'alto.
La matricola riuscì a indirizzare la palla verso Maki, che la passò a Kyota.
Il ragazzo corse verso il canestro, mentre la difesa dell'Aiwa si schierava.
Il Kainan impostò il proprio gioco, e la palla terminò a Jin, che tirò da tre.
Il pallone rimbalzò sul ferro, ma Hanamichi recuperò il rimbalzo e schiacciò.
Maki e Jin gli diedero due pacche sulle spalle, mentre Takato urlava:
"Bravo, Sakuragi! Ora tutti in difesa!"
L'Aiwa passò al contrattacco, segnando a sua volta.
...................
Mancavano cinque minuti al termine dell'incontro.
Le squadre erano in parità, sessanta punti a testa.
La stella di Aichi tirò da tre, ma Jin riuscì a intercettare il tiro.
"Rimbalzo!"
L'urlo risuonò nella palestra.
Due giocatori sbarrarono la strada a Hanamichi, che non poté eseguire il taglia-fuori.
"Merda!!!!!!"
Akagi si spinse in avanti:
"Vediamo che si inventa..."
Il ragazzo arretrò di un paio di passi, e appena la palla ebbe iniziato a scendere prese la rincorsa e saltò.
"Ma che fa!"
Un boato di stupore colmò il palazzetto: inarcando lateralmente il corpo, e senza toccare la schiena dell'avversario, Hanamichi aveva infilato un braccio tra i suoi arti slanciati verso la sfera, ed era riuscito comunque ad impossessarsi del rimbalzo salendo di almeno cinque centimetri più in alto.
Il pubblico esplose di ammirazione, e il tifo per il Kainan salì alle stelle quando Kyota segnò.
Akagi fissò incredulo il rossino dare il cinque all'altra matricola.
"Pur essendo si spalle rispetto all'avversario è riuscito a prendere quel pallone...ha compiuto un balzo incredibile..."
Ayako lo guardò a bocca aperta:
"Capitano, ma come ha fatto? Come ha potuto staccare a quel modo? Dove ha trovato lo spunto necessario?"
"Semplice. Si è allenato a saltare sulla sabbia per potenziare lo stacco"
Tutto lo Shohoku si voltò verso Sendo, che li guardò divertiti.
"Me l'ha detto Jin"
Rukawa fissò il rossino eseguire un perfetto tiro in sospensione.
Era diventato davvero bravo...forse ora era in grado di battersi alla pari con lui. 'Forse potrei ancora batterlo, ma solo perché ho più esperienza...ma se lo trovassi sulla strada verso gli Usa, riuscirei a vincerlo?'
L'allenatore dell'Aiwa chiamò il time out.
Takato diede il cinque ai suoi giocatori, orgoglioso per la loro prestazione.
"Ragazzi, resistete così, e la finale sarà nostra! Adesso bevete un po' e raccogliete le ultime forze per i minuti che mancano! Non dovete mollare!
Maki, vieni con me"
I due si allontanarono di qualche passo, e il capitano si abbassò per permettere al coach di non dover urlare.
"Senti Maki, come sta la squadra a fiato?"
"Non bene, coach. Jin ha la lingua fuori, e Takasago e Kyota quasi. Gli unici che sembriamo avere ancora fiato siamo io e Sakuragi"
"Ho capito...cerca di sfondare al centro, e lascia un po' di respiro a Takasago e Jin. Affidati a Kyota e soprattutto a Sakuragi"
"Sì coach"
"Vai, e mandamelo qui"
Maki annuì, tornò alla panchina e parlottò con Hanamichi.
"Cosa c'è, coach?"
"Mancano quattro minuti alla fine della partita. Jin e Takasago sono spompati, e Kyota quasi. Maki ha due possibilità: o andare direttamente a canestro, o sfruttare te come realizzatore. Pensi di farcela?"
Lo sguardo di Hanamichi si indurì:
"Non c'è nessun problema!"
"Molto bene, tieni pronto allora!"
"Sì coach!"
"Ora vai...Sakuragi?"
Il rossino si voltò:
"Sì?"
Takato sorrise:
"Sono molto felice di averti nella mia squadra"
Il viso di Hanamichi si illuminò, e sorrise a sua volta.
Le squadre tornarono in campo.
Gli avversari attaccarono, e la difesa del Kainan sbandò paurosamente.
Takasago lasciò libero un paio di volte l'avversario, che realizzò quattro punti di fila.
La stella di Aichi mise in campo il suo talento, e la sua squadra sembrò prendere il largo.
Su un contrattacco, Jin si lasciò soffiare il pallone, e l'Aiwa partì in contropiede.
Hanamichi e Maki scattarono all'inseguimento, ma non fecero in tempo a chiudere il varco, e il rossino, arrivato prima, fu costretto a commettere fallo.
"Tre falli"
mormorò Akagi.
"Sì, è stato bravo, non si è mai lasciato andare"
"Ma riuscirà a reggere fino in fondo? Mi sembra parecchio stanco, e non me ne stupisco. Ha saltato e scattato al massimo per tutta la partita, potrebbe cedere da un momento all'altro"
"Io dico di no...penso che rimarrete tutti stupiti, dal constatare di che pasta è fatto"
Ayako lanciò uno sguardo torvo a Fujima. Non sapeva perché, ma aveva la sensazione che il capitano dello Shoyo avesse in mente qualcosa.
Maki posò la mano sulla spalla di Hanamichi:
"Hai fatto bene. Almeno possiamo sperare che li sbagli. Ma hai già tre falli, io due. Il prossimo lascialo a me. Intervieni solo se sono troppo lontano"
La matricola fece sì con la testa.
"Stai bene?"
"Quello scatto...mi ha tolto le ultime energie"
"Ne sei davvero sicuro?"
Sakuragi incontrò lo sguardo fiammeggiante di Maki, e avvertì una colata di lava invadergli le membra.
"C'è tutto lo Shohoku sugli spalti, che ti guarda. Te lo chiedo di nuovo: sei davvero sicuro di non avere più forze?"
Maki vide gli occhi di Hanamichi accendersi della sua stessa luce:
"No capitano, mi sono accorto che sono fresco come una rosa!"
"Molto bene, e speriamo che la stanchezza non abbia scelto solo noi!"
"Menagramo..."
sussurrò ironico Hanamichi.
Maki gli rispose con un sorriso malizioso e un'alzatina di sopracciglia.
Il primo tiro fini sul ferro e cadde di lato.
Un coro di "Buuu!!!" coprì il poveraccio.
Il rossino guardò Maki, che gli strizzò un occhio.
Hanamichi scosse la testa divertito, e, dimentico per un momento della fatica, si permise di gettare un occhio alla tribuna.
La sua ex squadra lo stava guardando.
Lui lo stava guardando.
Come al solito, senza espressione.
Senza immaginare quanto sarebbe stato importante per lui un suo minimo cenno di approvazione...gli sarebbe bastato anche un lieve scintillio in quelle iridi impassibili...o anche il semplice scostarsi volontario dei capelli, per potersi guardare intensamente senza ostacoli, con il suo consenso, almeno una volta...
Chiuse gli occhi, mentre l'arbitro si avvicinava e comandava il secondo tiro.
'La forza che mi serve per arrivare in fondo, la posso trovare solo nella disperazione. Qual è l'avvenimento che più mi ha abbattuto ultimamente?'
Il secondo tiro rimbalzò di nuovo, allontanandosi dall'anello.
'La creatura più bella!'
Il suo scatto fu talmente improvviso che nessun altro saltò.
Lo stacco travolgente, il muoversi elegante e imperioso in aria, l'afferrare saldamente la sfera e proteggerla da ogni avversario...tutto questo era Hanamichi Sakuragi, il Re dei Rimbalzi.
L'urlo della folla sovrastò il rumore dei giocatori.
Maki corse in avanti, chiamando palla.
Sakuragi lasciò partire il passaggio, che giunse con forza e precisione dal capitano, che mise a segno un prezioso terzo tempo.
"La creatura più bella..."
Quattro semplici parole gli avevano tramutato le vene in un incendio inestinguibile...il suo sangue scorreva bollendo, l'adrenalina stava velocemente annullando tutta la stanchezza che si era accumulata nei muscoli...
Hanamichi seppe di aver trovato la fonte per giungere alla fine. Non si accorse neppure della gente che estasiata gridava il suo nome e quello della sua squadra, completamente assorbito dalla trance del gioco.
Kogure deglutì, restando assordato dall'ovazione che il palazzetto tributava all'ex kohai.
Lui non ci sarebbe mai riuscito. Saltare tanto in alto dopo quasi quaranta minuti di corsa.
"Akagi? Dove ha trovato tanta energia?"
"Non lo so...non lo so..."
Rukawa lo fissò senza pensare al rimbalzo, concentrandosi sulle sue labbra.
Era sicuro che stesse mormorando qualcosa.
Fujima seguì il suo sguardo, e fece cenno a Sendo di reggergli il gioco.
Si sporse verso Rukawa e bisbigliò:
"Hai forse capito ciò che ha sussurrato?"
Rukawa lo guardò come se non avesse capito.
"Su dai matricolina, lo sappiamo che hai guardato attentamente le sue labbra che si muovevano..."
Sendo si tirò indietro di scattò, appena incontrati gli occhi di Rukawa.
Sembravano due stelle pronte a esplodere.
Un boato li riportò sulla partita: Jin aveva intercettato un tiro, e Hanamichi si era staccato con tanta facilità da terra da sembrare impossibile che stesse giocando dall'inizio.
Gli spettatori lo videro passare a Maki e scattare in attacco, mormorando una frase quasi fosse un incantesimo.
La difesa dell'Aiwa si ritrovò sbilanciata, e Maki poté sfondare al centro.
Tre difensori si spostarono su di lui, e il play passò a Sakuragi, che esplose in un tiro in sospensione, librandosi senza problemi nell'aria e spadroneggiando contro il suo rivale che per tentare di fermarlo commise fallo.
La palla entrò.
Mitsui fischiò ammirato:
"Ma dove ha imparato? Ma soprattutto, come fa a saltare così?"
"Io credo che la sua forza sia nella voglia di rivalsa"
"Signor Anzai...rivalsa contro chi?"
"Non lo immagini, Mitsui?"
Il Mago dei tre punti sbiancò, seguito da tutti gli altri.
Rukawa affermò con un fil di voce:
"Contro di noi"
"Oh oh oh. Esatto, Rukawa. Ma non ho usato il termine corretto. La sua non è una voglia, ma una necessità. Lui deve vincere questa partita"
La squadra ammutolì, e continuò a seguire la partita in silenzio.
Il tiro libero supplementare entrò senza toccare il ferro.
Due minuti e mezzo, e il Kainan era lanciato nella rimonta.
Hanamichi sfiorò con le dita il pallone.
Kyota lo recuperò, e lo passò al capitano.
Maki chiamò lo schema, e la palla sfrecciò da un paio di mani all'altro.
Jin fintò il tiro, e passò a Kyota, che sgusciò tra i difensori andando a canestro. Erano riusciti a riportarsi a un punto.
Hanamichi gli strinse il collo col braccio:
"E brava la Nobuscimmia! Allora ne hai ancora di fiato!"
"Lasciami!!!! Capitano!!!!"
"Bravo Nobunaga, bel canestro!"
"Lo so, sono o non sono la miglior matricola del torneo?"
"No!"
"Ma come osi!"
Takato urlò:
"Smettetela di fare conversazione e difendete!"
Kyota fece la linguaccia ad Hanamichi, ma lui non se ne accorse.
"La cosa più bella"
Sorrise. Si sentiva bene. Non era più oppresso dalla stanchezza. I suoi muscoli reagivano a ogni suo ordine, si muovevano esattamente come lui gli comandava di fare. E tutto grazie a una frase impalpabile e opprimente, sussurrata una sera d'inizio estate dalle persone che amava...trovava incredibile che in un simile dolore potesse scoprire la forza per continuare a volare...
Provava un'euforia tale che si chiese se si fosse drogato, di quelle parole.
La stella di Aichi scivolò con tutta la sua grazia oltre la marcatura di Takasato. Hanamichi e Maki saltarono, e il ragazzo passò la palla a un compagno che sopraggiungeva da dietro.
Canestro.
L'Aiwa aveva tre punti di vantaggio, e mancava un minuto alla fine.
Takato sostituì Jin con Miyamasu.
(non sono riuscita a resistere alla tentazione di fargli giocare la finale...n.d.Hymeko)
Maki chiamò lo schema, e passò a Kyota, che fece da sponda e mandò subito la palla al rossino.
Hanamichi fintò il tiro ma passò al capitano, che, impossibilitato a tirare, servì il nuovo entrato.
Preso sottogamba dagli avversari il ragazzo tirò da tre, ma il pallone rimbalzò sul ferro.
Hanamichi diede un'occhiata al tabellone del tempo, recuperò il rimbalzo, saltò di nuovo e ritardò il tiro, cercando l'avversario, che ingenuamente gli toccò la mano.
L'arbitro fischiò il fallo, e il pallone entrò anche questa volta.
"Tiro libero supplementare!"
La panchina del Kainan scattò come una molla, e Hanamichi chiuse gli occhi.
Se avesse segnato, sarebbero stati pari.
"L'ha fatto apposta...ha cercato l'avversario, e quello c'è cascato come un pollo"
"Ma Kenji, sei certo che sia in grado di fare una cosa simile?"
"Eccome se lo è. Grazie alla sua sbalorditiva elevazione può permettersi di rimanere a lungo in aria, aspettando il momento adatto per il tiro e tentando il difensore, che in questo caso ci è cascato. È stata davvero un'ottima idea venire a vedere questa partita"
Sendo sorrise. Al torneo invernale ci sarebbe stato da ridere.
Hanamichi si portò in lunetta.
Maki e gli altri non gli avevano detto nulla.
'Meglio così, non ne ho bisogno. Mi basta rivederli quella sera...'
Sorrise.
"Più bello"
'Ora guardami e dimmi, volpe, se non ti sfiorerà l'idea che io non sia poi tanto indegno...'
Prese il pallone tra le mani e tirò a colpo sicuro.
Tonk tonk tonk
La sfera arancione scivolò senza rumore nella retina, rimbalzando con un tonfi sordi sul parquet.
Parità.
Altro time out.
"Ottimo lavoro, Sakuragi!"
Tutte le riserve si congratularono con lui.
Takato fece segno di lasciargli aria: stava pagando in quel momento la tensione del tiro libero.
"Tutto a posto?"
Hanamichi fece sì con la testa, senza rispondere. Stava tremando.
"Va bene. Ascoltatemi tutti! I tre punti di Sakuragi ci hanno dato la carica, mentre i nostri avversari sono demoralizzati. Hanno le gambe tagliate dal colpo subito. È il momento di vincere, senza aspettare i supplementari. Voglio che utilizziate la difesa a tutto campo. Lo so che siete stanchi, ma è importante tenerli lontani dal nostro canestro! Jin, torna dentro. Andate e vincete!"
Il Kainan tornò in campo all'urlo di:
"Sì!!!!!!"
Miyagi sobbalzò:
"Accidenti, usano la difesa a tutto campo! Ma perché?"
La voce di Fujima rispose:
"Semplice. Non vogliono i supplementari"
"Ma sono morti di fatica!"
"Non lo so..."
Un urlo tagliò la conversazione: Jin, più riposato, aveva intercettato un passaggio.
Maki recuperò la palla, e la lanciò ad Hanamichi che già correva verso il canestro...
"Lo fa!"
Ayako scattò in piedi, e gli altri si sporsero in avanti.
'La cosa più bella!!!!!!!!!!! Dimmi chi è adesso!!!!! Entusiasmati di me!!!!!!!!!'
Hanamichi staccò sulla linea dei tiri liberi e si librò verso il canestro.
Il tempo parve rallentare di colpo, mentre negli occhi di tutti si stampava indelebile l'immagine di un angelo coi capelli di fuoco che raccoglieva la sua energia nelle braccia e la scaricava su un cerchio di ferro schiacciando un pallone al suo interno.
"Slam Dunk!!!!!!!!!!!!!!!"
L'Armata Sakuragi iniziò a lanciare coriandoli e a suonare trombette, mentre il tabellone lentamente smetteva di oscillare.
Tutto il pubblico si alzò e iniziò ad applaudire, nonostante la partita non fosse finita bastava guardare il volto dei giocatori dell'Aiwa per accorgersi che non avevano più nulla in cui credere.
La stella di Aichi passò a un'ala, ma il pallone gli sfuggì dalle mani.
La palla passò al Kainan, e questa volta fu l'Aiwa a impostare la difesa a tutto campo.
Maki si mantenne basso, poi vide Kyota smarcarsi.
Lanciò la palla molto in alto, e la matricola saltò, la afferrò e schiacciò in scioltezza, senza essere disturbato.
Mancavano meno di dieci secondi, e ormai non c'era più nulla da fare.
Il cecchino dell'Aiwa centrò un canestro da tre, ma non fu sufficiente.
L'arbitro fischiò, e il Kainan conquistò il Campionato Nazionale.
Fine capitolo quarto
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