Till the End

parte III

di Hymeko


"Ehi Jin!" 
"Oh, ciao Sendo!" 
"Posso?" 
"Ma certo!" 
L'asso del Ryonan si sedette su una poltrona. Ormai erano a Hiroshima da circa quattro ore, e mancava poco alla cena. 
I due erano seduti uno di fronte all'altro nel salottino altrimenti vuoto dell'albergo, in cui risiedevano le due squadre di Kanagawa e tutti i loro supporters. 
Sendo squadrò il cecchino del Kainan: sembrava perfettamente rilassato. 
'Tastiamo un po' il polso' 
"Allora, come va con i nervi?" 
"Bene, in fondo non è il mio debutto, quindi per adesso sono abbastanza calmo" 
"Ma immagino che non tutti abbiano la tua flemma" 
"Già" 
"Soprattutto le matricole..." 
"Se vuoi sapere di Hanamichi dillo e basta, guarda che non mi offendo" 
'Lo chiamano già per nome?' 
"Bè, sì, ammetto di essere piuttosto curioso...molto curioso" 
"Da dove vuoi che parta?" 
"Vediamo...dall'inizio sarebbe meglio. Anzi no, la storia di Akio me l'ha raccontata Aerie" 
"La sorella di Enys? E tu che c'entri con lei?" 
"È quella gemma preziosa della mia ragazza ^___________________^" 
"Ah...ho capito...allora, che ti posso dire...Maki e io lo abbiamo incontrato un pomeriggio seduto vicino al fiume, ed era davvero giù, sembrava sull'orlo di una crisi depressiva..." 
"Aspetta un secondo! Eravate sulla riva vicino al Ponte dei Cipressi?" 
"Ehm...fammi pensare...sì, eravamo lì, perché?" 
"No, nulla..." 
'Quella vecchia sanguisuga baldracca di Maki! Ha detto quella cosa per farmi andare via, perché si era reso conto che se l'avessi saputo avrei provato a far entrare Sakuragi nella mia squadra! Ma guarda un po' te che stronzo!' 
"Ehi? Sendo? Sei ancora qui?" 
"Ah, scusami, stavo pensando, continua pure ^___^" 
"Abbiamo iniziato a parlare, Hanamichi si è confidato con noi e Maki è andato a telefonare a Takato, per chiedergli il permesso di proporgli di provare a fare il test per la borsa di studio" 
'E per tenermi lontano dal rossino, 'sta capra attempata!' 
Ma disse: 
"Intendi il premio con cui uno studente di altre scuole può entrare al Kainan senza pagare?" 
"Sì. Hanamichi ha superato il test con un punteggio altissimo" 
"Ma va?" 
"Sì. Il ragazzo è molto cambiato, da quando è entrato da noi" 
"Chi, l'uragano Sakuragi?" 
"Eh già...si è dato una bella calmata" 
"Non ci credo neanche se lo vedo!" 
"Lascia che ti racconti. La squadra ha dato l'assenso al suo arrivo a patto che si desse un contegno...e Hanamichi l'ha fatto" 
"Davvero?" 
"Sì. Di mattina presto studiava, poi dalle nove a mezzogiorno e mezzo si allenava sulla difesa e sui tiri in sospensione con Takato, Maki e Kyota; mentre al pomeriggio si integrava mano a mano nella squadra. Dopo l'allenamento trascorreva almeno un'ora nella buca del salto in alto, a potenziare la gamba di stacco saltando sulla sabbia. E poi ripartiva con lo studio. Vuole mantenere una media altissima. 
Inoltre non se ne è mai uscito con le sue vecchie sparate, con i proclami di superiorità, ma anzi è diventato molto umile e silenzioso...lo Shohoku rimpiangerà di esserselo lasciato sfuggire. La squadra è stata piacevolmente colpita dal suo cambiamento, e tutti lo abbiamo preso in simpatia, lo aiutiamo, gli diamo una mano in tutto" 
"Chi l'avrebbe mai detto...ma Kyota?" 
"Il primo giorno li abbiamo chiusi in uno stanzino e ve li abbiamo lasciati tutta la mattina, e quando li abbiamo tirati fuori erano amici per la pelle. Pensa che sono in camera assieme!" 
"o_______O!!! Sakuragi e Kyota nella stessa stanza? E non si ammazzano?" 
Jin face no con un dito. 
"Te l'ho detto. Hanamichi si è presentato, si è inchinato, ha pregato tutti di accettarlo e ha iniziato un durissimo allenamento. Il tutto con molta umiltà, e senza dire una parola di troppo" 
"o_________________________O!!!!!! Non si pavoneggia neanche un po'?" 
Jin divenne pensieroso. 
"No, credo che quello che è successo abbia ucciso tutta la sua euforia" 
Sendo drizzò le orecchie: 
"Perché, cosa sai che io non so?" 
Jin lo guardò storto, incerto sul da farsi...non se la sentiva di tradire la fiducia concessagli dal nuovo compagno di squadra, e non era molto sicuro della capacità del porcospino di tener la bocca chiusa. 
"Che hai da guardarmi così? Non dirmi che non ti fidi di me!" 
Jin scosse la testa. 
"Mi spiace, ma quel che è successo è un affare che riguarda solo Hanamichi. Non voglio sparlare alle sue spalle" 
"Ma se l'hai fatto fino adesso!" 
"No, quello non era un segreto. C'era tutta la squadra, e un paio di volte è venuta anche la giornalista Aida a vederci. Ma il vero motivo per cui è venuto da noi...bè, non sarò certo io a rivelarlo" 
"............... ^____^ va bene, chiederò a Maki" 
Jin sorrise, scuotendo il capo. 
"Guarda che Shin-chan è più abbottonato di me!" 
"Non preoccuparti, lo farò parlare io... ^_______^"<--sorriso diabolico 
"Sarà..." 

E finalmente, furono giocate le prime partite del Campionato... 
(io non ho letto la prima edizione di Slam Dunk, e l'anime di quei numeri non c'è, per cui non so esattamente come siano andate le cose. Comunque a furia di leggere ff qualcosa ho imparato, ma gli avvenimenti saranno un po' diversi da come li conoscete; n.d.Hymeko) 
...il Kainan si accomodò sugli spalti. Lo Shohoku affrontava una partita molto difficile: il suo avversario era il fortissimo Sanno. 
Hanamichi si sedette in cima alla fila di poltroncine, accanto al corridoio. 
Alla sua destra c'erano Kyota e Maki, mentre dietro era seduto Takato. 
Poco lontano scorgeva i capelli dritti di Sendo e Hasegawa e quelli castani di Fujima. 
Abbozzò un sorriso quando notò che mancava Fukuda. 
"Ehi che hai da ridere da solo?" 
Kyota deformed gli si piantò davanti con uno sguardo indagatore negli occhi: 
"Nulla, semplicemente mi sono accorto che il verme del Ryonan non è venuto...poverino, che pena!" 
"Per forza non c'è! Non hai visto che faccia ha fatto quando li avete butt..." 
Maki, che aveva seguito il discorso, gli tirò una gomitata nella schiena, ma Hanamichi sorrise. 
"Non ti preoccupare, non ci sono problemi. Lo Shohoku non mi fa nessun effetto, se no non sarei qui!" 
Kyota si massaggiò le costole, lanciando uno sguardo torvo a Maki e mormorando: 
"Sarà..." 
Un boato riempì il palazzetto: le squadre stavano facendo il loro ingresso! 
Hanamichi deglutì, mentre sentiva su di sé lo sguardo di alcuni suoi ex compagni. 
Mitsui e Miyagi gli scoccarono occhiate di puro odio. 
Akagi lo guardò con rabbia mista a delusione. 
Rukawa non lo degnò di uno sguardo. 
Il riscaldamento finì, e i quintetti scesero sul parquet. 
............... 

Il signor Anzai chiamò un time-out. 
Mancava un minuto e mezzo alla fine dell'incontro, e lo Shohoku era sotto di sette punti. 
Il coach si avvicinò a Mitsui e Rukawa: 
"Ragazzi, la partita dipende da voi. Abbiamo il tempo di recuperare e vincere, ma dovete assolutamente tirare da tre. 
Miyagi, passa solo a loro, e tu e Kogure dovete cercare di intercettare i passaggi. 
Akagi, il tuo compito è recuperare i rimbalzi" 
Il capitano fece una smorfia: 
"Lo so, ma sono forti e...ci dominano sotto canestro" 
Non disse ad alta voce quello che pensava, ma che sapeva essere nella mente di tutti. 
Ci sarebbe voluto Sakuragi. Non avrebbe avuto problemi, dopo aver annichilito i giganti dello Shoyo. 
"Oh oh oh. Ma anche voi siete una squadra forte, non dimenticatelo. Ora andate e fatevi onore!" 
"Sì! Shohoku...fight!" 
Hanamichi soffocò un gemito. La sua squadra...ex squadra era nei guai. 
Akagi da solo non ce la faceva a prendere i rimbalzi. 
Strinse i braccioli: se solo ci fosse stato lui...li avrebbe presi tutti, quei palloni! 
Takato notò le mani artigliate alla poltroncina divenire bianche, e posò una mano sulla spalla del giocatore. 
"Se vuoi puoi lasciare il palazzetto...non è necessario che tu rimanga fino in fondo" 
Hanamichi lo guardò, e sembrò accarezzare l'idea. Poi scosse la testa: 
"No, devo rimanere qui, sino alla fine, vada come vada" 
"Allora va bene" 
Il mister si riappoggiò allo schienale, con un sospiro. 
'Quel ragazzo ha il cuore troppo tenero. Non ha dimenticato la sua squadra, nonostante tutto nel profondo è ancora un giocatore dello Shohoku. Spero solo che non ceda alla tentazione di tornare da loro, l'anno prossimo. E che non rimanga troppo traumatizzato dalla sconfitta' 
Mancavano trentacinque secondi, e il distacco era invariato. 
Era chiaro che lo Shohoku avrebbe perso. 
Kogure si passò una mano sugli occhi. Aveva gli occhiali appannati. Il suo sogno, il loro sogno...era giunto alla fine. 
Mitsui infilò uno splendido canestro da tre, e spronò tutti a tornare in difesa. 
Il Sanno fece circolare la palla. 
Miyagi riuscì a intercettare il pallone, ma esso finì oltre la linea. 
Di nuovo, gli avversari li irritarono con passaggi rapidi e precisi. 
Tre, due, uno...fischio finale. 
Lo Shohoku aveva perso, con quattro punti di distacco. Era giunto al capolinea. 
Hanamichi riprese a respirare. 
Aveva tenuto in fiato durante tutto l'ultimo attacco del Sanno. 
Aveva esultato internamente per il canestro di Mitsui. 
Era stato sul punto di scattare in piedi, quando il piccolo play aveva intercettato il passaggio. 
Ma era finita, e ora sotto i suoi occhi i vinti sfilavano verso gli spogliatoi come grigie figure piegate dalla sconfitta. 
Rukawa, prima di sparire dal campo, si volse un attimo verso di lui e lo fissò con occhi gelidamente accusatori. 
Hanamichi si chiese cosa avrebbe fatto se li avesse incontrati all'albergo. 
Kyota si accorse dello sguardo di fuoco che la volpe aveva lanciato al compagno, e gli diede una pacca affettuosa, cercando di tirarlo su. 
"Ehi, noi non faremo la loro fine! Noi vinceremo il Campionato Nazionale!" 
Il rossino gli sorrise e si alzò. 

Quella sera, Hanamichi rimase in camera a mangiare, e Nobunaga restò a fargli compagnia, con la scusa che non aveva voglia di mischiarsi al trambusto della sala da pranzo. L'avrebbe fatto anche senza la richiesta dell'allenatore. 
Hanamichi non aveva creduto a quella giustificazione, ma era comunque grato alla matricola per non averlo lasciato solo. 
La presenza di Nobunaga almeno gli avrebbe impedito di fiondarsi dai ragazzi a consolarli. 
Probabilmente l'avrebbero ucciso. 
"Hana...ne vuoi parlare?" 
"Di cosa?" 
"Della sconfitta dello Shohoku" 
"Perché?" 
"Era la tua squadra" 
"E allora?" 
"Stai soffrendo per il loro insuccesso" 
"Ma va!" 
"Non mentire...ti senti in colpa, vero?" 
Il rossino abbassò lo sguardo, e mormorò un flebile: 
"...un po'..." 
"Guarda che non c'è nulla di cui vergognarsi, è perfettamente normale, in fondo era il tuo team" 
"Mi sento un traditore" 
"Sbagli. Questo sentimento dovrebbero averlo loro, non tu. Sono stati loro a non accorgersi di quello che facevano..." 
"Appunto. Loro l'hanno fatto in buona fede, mentre io..." 
"Tu hai solo smesso di star male! Smettila di rimproverarti! Cos'avresti dovuto fare, stare lì a rovinarti l'anima?" 
"...no. Ma non serve a nulla...mi sento comunque sleale " 
"Sai cosa dobbiamo fare? Vincere il Campionato Nazionale anche per loro" 
"...e cosa cambierà?" 
"Semplicemente si renderanno conto di quanto ti abbiano dato per scontato. Se vincerai con noi, dimostrerai di essere un vero giocatore di basket, e li farai rimpiangere di non averti saputo capire" 
".........mi piace quest'idea. Potrò tornare a proclamarmi Tensai!" 
"Scordatelo! Ma se vali meno di una carta per cicche!" 
"Ehi tappo portami rispetto, se non vuoi che ti affondi con una delle mie micidiali testate!" 
"Se con tutte le craniate che hai tirato non ti è ancora schizzato fuori il cervello lo sai il perché? Si vede che hai la testa completamente vuota! Non c'è nulla che possa uscire!" 
"Ehi! Io sono il Genio! E poi ha parlato il capellone! I tuoi capelli sono così lunghi perché hanno assorbito il tuo cervello!" 
"E i tuoi sono rossi perché attingono direttamente alle tue vene lasciando senza sangue quell'ammasso di segatura! Per questo sei così scemo! Ah, sono io il vero genio! Ah ah ah ah!" 
"Ma come osi! Microbo!" 
"Bestione!" 
"Pulce!" 
"Bisonte!" 
"Babbuina!" 
"Re..gina delle scimmie!" 
"C-cosa?! A me? Vieni qui che ti meno!" 
Hanamichi si lanciò su di lui, ma Kyota lo schivò senza problemi. 
"Ah ah! Sei talmente goffo che non mi hai neppure sfiorato!" 
"Zitto poppante!" 
"Tardone!" 
Kyota si spostò di nuovo, e Hanamichi, non visto, prese un vaso di fiori e lo nascose dietro la schiena. 
Scosse la testa, fingendosi ancora abbattuto. 
"Ok, non ho voglia di litigare. Pace?" 
e gli tese la mano. 
Kyota lo squadrò sospettoso, poi con una smorfia gli si avvicinò...giusto per ritrovarsi tutta l'acqua e i fiori in testa. 
"Vediamo se così crescerai un altro po', tappo!" 
"Maledetto! Mi hai ingannato! Sei così lento che hai avuto bisogno di un trucco per agguantarmi! Cos'hai, le giunture arrugginite?" 
"Io ti faccio a cubetti! Non sono mica quel vecchiaccio di Maki!" 
"Porta rispetto al capitano!" 
"A lui sì, a te no!" 
e gli tirò in faccia il cuscino. 
"Maledetto! Prendi questo!" 
e iniziò una battaglia campale a suon di cuscinate. 
(per la parte senza senso appena scritta prendetevela con Sil-chan che mi ha fatto promettere che avrei inserito una scenetta del genere ^_^; n.d.Hymeko) 

Sendo si diresse verso la camera delle matricole del Kainan. 
Stava per bussare, quando sentì un rumore sordo come di colpi ovattati, e le imprecazioni dei due ragazzi. 
Bussò, ma non accadde nulla. 
Ritentò, ma ancora la porta rimaneva chiusa, e gli strepiti dall'interno non cessavano. 
Un po' preoccupato e molto incuriosito aprì la porta, giusto per trovarsi stampato in faccia un cuscino lanciato da Kyota. 
"-_______-;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;" 
Il rossino si infilò dietro di lui, ansimando. Chiuse la porta e afferrò il senpai per le braccia. 
"Ciao Sendo, arrivi proprio al momento giusto! Giù!" 
e lo tirò da un lato per evitare un secondo guanciale. 
Sendo si liberò dalla stretta di Sakuragi e alzò le braccia: 
"Ehi ragazzi fermi!!!!!!" 
I due si bloccarono, un po' indispettiti dall'interruzione. 
"Ma che vi è preso?" 
"Dai Sendo, stavamo solo giocando!" 
"E meno male che avreste dovuto andare d'accordo!" 
"Ma noi andiamo d'accordo, vero bassotto?" 
"Sì, primate!" 
E ricominciò la battaglia. 
Il capitano del Ryonan, abbacchiato, fece per andarsene, ma quando fu colpito in successione da un cuscino, una coperta e un giornale, si girò buttandosi anche lui nella mischia. 
"Adesso pagherete le vostre colpe! Aaaahhhhh!!!!!!!!!" 
(-________-;;;;;;;;;;;;;;;;;;; n.d.Sendo) 

"Il signor Maki?" 
"Sì?" 
"Mi spiace disturbarla, ma dei clienti ci hanno segnalato dei rumori molesti provenire dalla camera 36" 
"Si scusi da parte mia, e non si preoccupi, vado subito a controllare" 
'Quei due li uccido! >___<' 
Il capitano si levò scuro in volto, e Jin pensò bene di andare con lui. 
Fece un cenno di consenso a Fujima che aveva sentito tutto, e che chiedeva con lo sguardo di poterli seguire. 
Maki camminava a lunghe falcate, e i due dietro macchinavano una strategia per bloccarlo in caso di bisogno. 
"Peccato non ci sia Uozumi..." 
bisbigliò Jin. 
Fujima sospirò pregustando la scena. Ci sarebbe stato da ridere. 
Si fermarono fuori dalla porta delle matricole, e Maki iniziò a fumare appena sentiti gli strilli acuti soffocati solo in parte dal legno massiccio. 
Il capitano spalancò la porta. 
Hanamichi aveva in mano una federa appallottolata. 
Sendo usava Kyota come scudo,
(non è un po' basso? n.d.Hymeko) 
il quale stava cercando di infilargli delle piume nella maglietta. 
Il tutto tra cuscini scoppiati e letti disfatti. 
Jin e Fujima iniziarono a ridere senza ritegno, appoggiandosi agli stipiti della porta. 
Maki si mise le mani nei capelli: era peggio di quanto pensasse. 
Kyota aveva i capelli bagnati e una paio di fiori si intrecciavano con le sue ciocche. Delle piume bianche completavano l'immagine. 
Hanamichi aveva talmente tante piume tra i capelli che sembrava avere una gallina accovacciata sul capo. Mancava solo che spuntassero il collo e la testa, e sarebbe stato perfetto. 
Ma, incredibile a dirsi, il più buffo era Sendo. 
Sembrava che avesse un campo fiorito in testa. 
Le due matricole si erano coalizzate contro di lui, e mentre il rossino lo teneva fermo, Kyota si era divertito a infilargli fiori tra le punte, fissandoli senza problemi grazie a tutto il gel che il ragazzo usava. 
Risultato: un bouquet di fiori di campo e un porcospino incazzato nero. 
Jin e Fujima cercarono di darsi un contegno soffocando le risa, mentre Maki iniziava la sua sfuriata... a bassa voce, per non disturbare i vicini. 
"Ma siete impazziti?! Non vi siete resi conto del casino che avete fatto? Qui c'è gente che vuole riposare!" 
"Ma Maki! Sono le otto meno venti!" 
"Zitto Sakuragi e inizia a raccogliere le piume! 
Kyota, vai a prendere un salvietta e inizia ad asciugare tutto! Partendo dai tuoi capelli, che gocciolano dappertutto! 
Sendo, mi meraviglio di te! Adesso darai una mano a questi due sciagurati, ma prima togliti quei fiori dalla testa che mi sembri un hippy!" 
Le risa degli altri quattro risuonarono scroscianti. 
Maki li ignorò. 
"Una volta finito, ripagherete i cuscini e andrete a scusarvi coi vicini, d'accordo?" 
"Sì, capitano" 
............... 

I tre ragazzi si diressero verso l'ascensore, per salire alla terrazza panoramica. 
Avevano sistemato a dovere la stanza sotto lo sguardo assassino di Maki, si erano scusati e avevano ripagato i cuscini. 
Ora si meritavano un po' di riposo immersi nella brezza! 
Hanamichi si diede un colpo sulla fronte. 
"Che hai?" 
"Mi sono dimenticato! Giù alla reception c'è la pubblicità di un parco di divertimenti e volevo dargli un'occhiata, ma mi sono scordato di prenderlo. Voi andate avanti, io faccio una corsa e vi raggiungo" 
"Va bene, e prendine uno anche per noi" 
"Sì" 

Hanamichi pigiò il tasto dell'ascensore, ma siccome quello non arrivava decise di salire usando le scale. Aveva voglia di proporre agli altri una bella gita. 
Su un pianerottolo quasi si scontrò con Mitsui, Miyagi e Rukawa che scendevano. 
Il ragazzo impallidì, mentre Mitsui e Miyagi lo guardavano con disprezzo e Rukawa continuava a scendere indifferente. 
Gli altri iniziarono a seguire la matricola, ma Hanamichi non seppe trattenersi: 
"Ragazzi sentite...mi spiace che abbiate perso...avete giocato molto bene" 
"Zitto!" 
"Davvero...siet" 
Mitsui lo prese per la maglietta e lo inchiodò al muro. 
"Non osarmi più dire certe cose con la tuta del Kainan addosso!" 
"Cosa c'entra quello che indosso! Volevo solo dirvi che mi spiace che abbiate perso!" 
Miyagi afferrò il polso di Mitsui e lo scostò: 
"Lascialo perdere. Non sporcarti le mani con lui" 
Hanamichi avvampò: 
"Ma come ti permetti!" 
Lo sguardo di sufficienza di Miyagi gli fece più male di quelle parole: 
"Cos'ha da lamentarti? Sei solo un ipocrita" 
"Quando mai lo sono stato?" 
"Adesso. Non te ne frega nulla se abbiamo perso, anzi, scommetto che tu e Kyota stavate festeggiando, per questo Maki è stato chiamato!" 
"Sei davvero tanto insulso da poter pensare una cosa del genere? Mi deludi, Miyagi!" 
"E io cosa dovrei dire di te? L'hai vista la partita, avevamo bisogno dei tuoi rimbalzi per vincere! E tu per qualche sciocchezza te ne sei andato al Kainan!" 
"Non me ne sono andato per una sciocchezza!" 
"E chi lo sa, visto che non ne hai parlato a nessuno?" 
"Non ve l'ho detto perché non avreste capito! Non sarebbe cambiato nulla!" 
"Capire cosa? E il Kainan l'ha fatto?" 
"Sì! Io sono andato al Kainan perché in quel momento sono stati gli unici a capire quanto stessi male, e ad offrirmi il loro aiuto dato che ne avevo davvero bisogno!" 
"Ma che farnetichi?" 
"Io non ho mai pianto tanto come nell'ultima settimana prima di andarmene dallo Shohoku! E solo per colpa vostra!" 
Il rossino corse su per le scale, lasciando Miyagi e Mitsui imbambolati sul pianerottolo. 
'Per cosa piangevi?' 
Rukawa si allontanò pensoso, evitando di far sapere ai due senpai che aveva ascoltato il discorso. 

Fine capitolo terzo. 




Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions