Ciao a tutti! Non ho idea di come questa fic finirà (probabile una RuHana), ma per ora posso assicurarvi che sicuramente non sarà una SenRu.
(e perché no? n.d.Sendo)
(c'è da chiederlo? n.d.Hymeko)
(iniziamo? n.d.tutti)
Volevo inoltre chiedere scusa a Jin per come l'ho trattato in Full Monty.
(o_________________O n.d.Jin scioccato&incredulo)
(ehm...devo proprio scusarmi, n.d.Hymeko)
(cosa c'è sotto? n.d.Jin sospettoso)
(niente, solo mi sono accorta di averti trattato un po' male, n.d.Hymeko)
(.................. n.d.Jin)
(pace? n.d.Hymeko)
(.........ok, ma solo se mi dici come mai questo cambiamento, n.d.Jin)
(semplice, mi sono resa conto che Mitsui adorato basta e avanza per batterti, quindi...n.d.Hymeko)
(ah, mi pareva...ma apprezzo la sincerità, n.d.Jin)
(continuerai a essere il mio sparring partner nei siparietti? n.d.Hymeko)
(farai la brava? n.d.Jin)
(sì sì sì sì n.d.Hymeko)
(...avrò una parte importante in questa ff? n.d.Jin)
(sì sì sì sì n.d.Hymeko)
(allora ok! n.d.Jin)
(una pagina sei andata avanti! n.d.tutti)
(un'ultima cosa: la fic è ambientata subito dopo il compito di recupero che i nostri eroi hanno dovuto sostenere per rimediare ai voti...era la puntata di oggi...e come al solito, Hana non ha i capelli rasati. Scusate ma non ce la faccio a descriverlo così.
n.d.Hymeko)
Till the
End parte
I
di Hymeko
"Do'hao!"
Rukawa appena uscito dal negozio di articoli sportivi si era scontrato con il ragazzo dai capelli di fuoco, che però...non sembrava neppure lo stesso di sempre.
Infatti ora era fermo davanti a lui con le labbra rosee leggermente socchiuse dalla sorpresa, il capo inclinato lievemente verso destra e con un ciuffo ribelle di capelli gli giocava sbarazzino sulla fronte.
Rukawa lo osservò meglio: c'era qualcosa che non andava, a parte il fatto che non gli aveva ancora risposto per le rime.
Era come se...non lo conoscesse.
Sentiva il suo sguardo curioso percorrerlo, e in esso non vi leggeva il solito astio...era come se non provasse odio verso di lui, come se lo vedesse per la prima volta.
"Stupida volpe!"
Ecco, la risposta consueta era arrivata, però...dalla parte sbagliata. Dalle sue spalle.
Il ragazzo di fronte a lui era rimasto in silenzio, e ora osservava divertito il rossino che lo superava correndo frapponendosi tra loro.
"Non provare a importunare anche lui!"
Lo sconosciuto finalmente parlò:
"Hana, lo conosci?"
"Purtroppo sì, è uno dei miei compagni di squadra"
Rukawa lì fissò. Erano identici. Anche le voci.
"Sai, credo che il tuo amico necessiti di una spiegazione"
"Non siamo amici!"
"Hana..."
"Ok, ok...kitsune, questo è Akio, il mio gemello"
Rukawa sbatté le palpebre:
"G-gemello?"
"Sì, sai, quando nascono due fratelli uguali, dallo stesso ovulo, si chiamano gemelli"
"Do'hao!"
"Ma come ti permetti!"
I due sarebbero venuti alle mani, se Akio non avesse tossicchiato un paio di volte...
"Ah già, scusa. Akio, questo è Kaede Rukawa, chiamato anche volpe, congelatore ambulante e letargo perenne. Ti consiglio di stargli lontano, è un pessimo individuo!"
"Ha parlato!"
"Rukawa ci vuoi arrivare sulle tue gambe all'allenamento di oggi?"
Un campanello suonò nella mente di entrambi, che si guardarono in faccia dimentichi per un attimo della lite.
"L'allenamento! Il Gorilla sarà furioso! Akio corri!"
"Ehi! Ma dove? Di che parli? E che c'entro io?"
"Servirai da diversivo!"
Scattarono tutti verso lo Shohoku, alla massima velocità possibile, schivando vari pedoni come birilli. Hanamichi li distanziò subito di una decina di metri.
Rukawa avrebbe potuto rimanergli più vicino, ma preferì lasciarsi affiancare dal nuovo arrivato. Questi era evidentemente meno in forma di loro.
'Il gemello del Do'hao...questa poi...e non sembra neppure male, almeno non mi ha preso a testate senza motivo...'
Quel ragazzo...lo intrigava. Era simile al fratello eppur all'opposto...
'Un po' come me...'
...e aveva qualcosa in più. Un non so che di...superiore, ecco.
Sembrava possedere doti che l'altro non aveva.
Scosse la testa. Era pur sempre il gemello dell'idiota, era meglio non farsi troppe illusioni.
Eppure...sapeva di non sbagliare.
Akio si accorse delle sue attenzioni, e gli rivolse un sorriso.
'Che strano...un sorriso su quel volto rivolto solo a me...ammetto che mi confonde. È una situazione completamente nuova, cui non sono preparato...ma che dico? Comunque, mi piace questo ragazzo. Ora lo so con certezza, è completamente diverso dal fratello, anche se lo conosco solo da pochi minuti. Basta guardare l'espressione del suo viso, è aperta, solare, gentile.
Quella del Do'hao è solo una maschera da sbruffone. E anche gli occhi di Akio sono più belli. C'è...calma, serenità. Quelli dell'altro sono un mare in tempesta, non sanno trovare un attimo di quiete, sono sempre tesi verso l'ingannevole idea di poter primeggiare su di me...che sciocchezza. Non mi piacciono gli illusi, e Sakuragi lo è. Akio, invece, è più...completo, ecco. Sembra che abbia raggiunto la piena maturità, sebbene abbia la nostra età...da quand'è che penso così tanto? Ma è così rincuorante guardarlo negli occhi, porta sicurezza...'
Entrarono trafelati nello spogliatoio, e si cambiarono in fretta.
"Ehi Hana, ma io che ci faccio qui? La mamma mi aspetta!"
"Non preoccuparti, devi solo fare un po' da specchietto per le allodole, dieci minuti o poco più, così magari il Gorilla eviterà la punizione divina..."
"Che intendi?"
"Vedrai..."
I ragazzi si diressero in punta di piedi in palestra.
Hanamichi continuava a ignorare Rukawa, che a sua volta non si perdeva un'occasione per osservare di soppiatto Akio.
'Ha proprio dei begli occhi, non c'è che dire...quel castano ramato è splendido!'
Si prese mentalmente a calci. Erano dello stesso colore di quelli del Do'hao!
La porta si aprì di scatto, e il pugno del Gorilla centrò senza pietà la testa del povero rossino.
"Ahia!!!!!!"
"Hana!!!!!!!!"
Akio corse dal fratello, a terra dolorante.
Akagi sbiancò:
"Ma tu...chi sei?"
"Chi sei tu! E come hai osato colpire mio fratello!"
"Fratello?"
Il capitano lanciò un'occhiata a Rukawa.
La volpe gettò uno sguardo alla piccola folla radunatasi alle spalle del capitano, e scrollò le spalle.
Ayako, Ryota, Mitsui e Haruko erano in prima fila, a bocca aperta.
Hanamichi si rialzò, massaggiandosi il bernoccolo.
"Tutto bene?"
"Tranquillo, ci sono abituato..."
"Immagino che fosse la famosa punizione divina..."
I due ridacchiarono nello stesso modo, lasciando tutti di sasso.
Ryota si avvicinò ai due e li toccò con la punta dell'indice:
"Ma allora non è un'allucinazione! Ci sono due Hanamichi! Ma chi poteva essere tanto disperato da volerlo clonare?"
"Idiota!!!!!!!!!!!! Questo è mio fratello gemello, Akio Sakuragi!"
"0___0!!!!!!!!!"
Akio si era presentato, poi, con dispiacere di tutti, se ne era andato scusandosi un milione di volte.
Hanamichi lo comprendeva, la madre non ammetteva ritardi.
Soprattutto da Akio.
Il rossino sospirò, rispondendo a un'altra domanda sul fratello.
Erano tutti interessati a lui, ai suoi hobby, a come mai non fosse andato con lui allo Shohoku, se giocasse anche lui a basket...alla fine, dovette promettere che l'avrebbe portato all'allenamento il giorno successivo.
L'Armata Sakuragi si affacciò in palestra.
Hanamichi approfittò del primo momento di pausa per avvicinarsi ai suoi amici.
Yohei stava parlando con Haruko:
"...e così Akio ci ha tolti tutti dai guai, coprendoci..."
Hanamichi cambiò direzione e prese da bere.
'Ecco, succede di nuovo'
Una settimana dopo...
Hanamichi gettò l'ennesimo sassolino nel fiume.
Era seduto da almeno due ore sulla sua sponda.
Aveva saltato l'allenamento, e probabilmente il Gorilla l'avrebbe ucciso sul serio, questa volta.
Sospirò. Non gliene importava, anche se mancava poco meno di un mese ai Campionati Nazionali.
Si stese sulla riva, osservando la scia di un aereo. Andava verso est, verso gli Stati Uniti.
Dove suo fratello era tornato da un paio di giorni.
Chiuse gli occhi, non voleva ricordare ancora.
"Ehi, come pensi di sfuggire all'ira del vostro capitano?"
Hanamichi si tirò a sedere.
Erano Jin e Maki, che lo guardavano divertiti.
Lui abbozzò un ghigno:
"Anche voi non vi state allenando. Come pensate di sfuggire all'ira di Takato?"
"...touché"
Il rossino non poté fare a meno di notare che le loro mani continuavano incidentalmente a sfiorarsi.
Sospirò, prese un altro sasso e lo gettò di malavoglia nell'acqua.
Loro il loro sogno l'avevano realizzato.
Lui, invece...
Maki e Jin si scambiarono un'occhiata.
Non lo avevano mai visto tanto giù.
Sembrava...bè, era un po' pesante da pensare, però...a Maki Sakuragi pareva sull'orlo del suicidio.
Gli si sedette accanto, e Jin prese posto dall'altro lato.
"Hai voglia di parlare?"
"..."
..................
Jin lo guardò a lungo.
Il rossino sembrò non accorgersene, o comunque che non gliene importasse, infatti lo lasciò fare.
'Non avrei mai pensato di vederlo tanto depresso...non lo riconosco quasi più. Sembra che si sia...svuotato, che non abbia più quella carica di energia che l'ha sempre contraddistinto...che cosa gli sarà accaduto, per conciarlo così?'
"È per via di Akio, vero?"
Hanamichi sussultò, poi si lasciò andare a un sorriso amaro.
"Le notizie volano tanto in fretta?"
"No, semplicemente la sorella di Akagi ha incontrato in videoteca Enys, la ragazza di Nobunaga, e hanno iniziato a chiacchierare. E così l'arrivo di tuo fratello è giunto a Kyota che l'ha raccontato a tutti"
............
Hanamichi sospirò.
"Lui è..."
Tentennò, non sapendo come spiegarsi bene senza scoprirsi troppo. Aveva deciso di fidarsi e di raccontare loro qualcosa, in fondo lo stavano gentilmente consolando, e lui aveva bisogno di qualcuno con cui sfogarsi...
Il capitano del Kainan venne in suo aiuto:
"...tutto quello che avresti voluto essere tu"
"Come fai a saperlo?"
Ora il rossino guardava il senpai con stupore
"Anche tu..."
"Più o meno..."
Jin sorrise.
Il capitano aveva in mente qualcosa, per tirare fuori quella storia.
Maki fissò Hanamichi.
'Se ci riuscirò, il Kainan sicuramente vincerà i Campionati Nazionali!'
"...io ho una sorella maggiore, che ha 24 anni. Si chiama Saeko. Ed è...un genio, nel vero senso della parola. Si è laureata in astrofisica cum summa laude all'età di sedici anni, a diciotto stesso risultato in ingegneria aerospaziale, e adesso è direttrice del centro di ricerche spaziali a Tokyo...
Penso che abbiamo molto in comune"
Hanamichi lo fissò a bocca aperta, poi ridacchiò:
"Più o meno..."
"Senti, lo so che non dovrei impicciarmi, ma io non ho capito molto di questa storia, anche perché il racconto di Nobunaga non l'ho sentito. Vuoi raccontarmi tu bene?"
Sakuragi inspirò, e si ridistese.
"Mio fratello Akio è un pianista di livello eccellente, una delle promesse del pianoforte a livello asiatico, come minimo.
Ha iniziato a suonare sin da bambino, e mia madre ha organizzato per lui tournée in tutto il mondo. Lui non è mai andato a scuola, ma ha sempre studiato con insegnanti privati.
Negli ultimi due anni e mezzo non è mai tornato a casa, ma è sempre rimasto negli Stati Uniti e in Europa, per perfezionarsi nel pianoforte. Sono rientrati solo perché l'aereo che li riportava a Los Angeles dall'India ha avuto un guasto, e mia madre ne ha approfittato per andare a trovare la nonna a Nagano.
Mia madre non mi ha mai tenuto in considerazione al suo livello. Sì, mi vuole bene, mi manda gli assegni per mantenermi, però...non sono Akio.
E Akio per lei è tutto..."
'E come darle torto?'
pensò piangendo col cuore
'Non è stato lui a lasciar morire papà...mentre eravate in tour, lo avevate affidato a me, lo sapevamo che non stava bene...mi credevate in grado di badare a lui, vi fidavate di me...anche se adesso avete cambiato idea e vi stupiate che io non muoia di fame...ma non mi avete mai biasimato apertamente, anche se so che lo pensate che sia colpa mia, lo so che vi ho deluso, cosa credete? Li leggo i vostri sguardi di sopportazione appena celata, di sufficienza...forse vi accusate anche, per avermi così sopravvalutato...ma mi dispiace, mi dispiace davvero, io volevo bene a papà...e mi colpevolizzo già abbastanza da me...'
Maki e Jin non interruppero i suoi pensieri, e aspettarono in silenzio che fosse pronto a continuare.
"...così poi mio fratello ha fatto la conoscenza della squadra di basket, e naturalmente li ha conquistati tutti. Persino...Rukawa"
I giocatori del Kainan videro il rossino stringere le palpebre.
Sembrava che tentasse di ricacciare indietro le lacrime, come se non piangendo il dolore potesse diminuire.
"...Akio è ripartito l'altro ieri...e ogni giorno, in palestra, tutti mi hanno chiesto di lui, di dove fosse, del perché non mi avesse accompagnato...insomma, volevano la sua vita minuto per minuto. La cosa mi stava anche bene, in fondo io mi sarei comportato nello stesso modo. Ero felice di poter soddisfare la loro curiosità, e ammetto che mi piaceva essere al centro dell'attenzione...
Poi però...hanno iniziato a p-p-paragonarci, mai di fronte a me, però li ho sentiti negli spogliatoi mentre pensavano che non ci fossi, o mentre mangiavano, o mentre pulivano e non sapevano che io fossi dietro la porta..."
Maki lo aiutò completando di nuovo la frase per lui:
"Come vorrei che fosse come lui, che avesse la sua bravura, il suo talento, la sua pazienza, il suo carisma, la sua intelligenza, la sua socievolezza..."
Hanamichi annuì, e aggiunse:
"Lui non è un esaltato come Hanamichi, peccato che non giochi lui nello Shohoku, è così un bravo ragazzo, serio e affidabile...imparerebbe in fretta, senza perdere tempo a fare lo sbruffone...farebbe un favore a tutta la squadra, se giocasse con noi...mi piacerebbe se Hanamichi diventasse come lui..."
Jin cercò di farlo sorridere:
"Cavoli, sembra quasi la storia dei gemelli Uesugi!"
La battuta ebbe l'effetto sperato, infatti il volto del rossino si rischiarò un po'.
Maki lo guardò comprensivo, ben sapendo cosa stesse provando il kohai. Era davvero dura reggere dei confronti quando si ha un modello di paragone simile.
Hanamichi continuò:
"Io...lui non ha mai giocato a basket, e invece almeno in questo io me la cavo, così mi definisco Tensai perché in qualcosa, in un'unica cosa ma almeno in quella sono superiore, insomma, per poter essere Hanamichi Sakuragi, campione di basket, e non solo Hanamichi Sakuragi, fratello di Akio Sakuragi. Volevo solo...un modo per costruirmi un po' di autostima. Ma invece lui..."
Jin scattò:
"Non dirmi che si è messo a giocare anche lui!"
Il rossino scosse la testa.
Iniziò a tirare su col naso, non voleva mettersi di nuovo a piangere, non voleva di nuovo stare male a causa sua...alla fine cedette, e lasciò che le lacrime vincessero di nuovo.
"No, lui...si è messo col ragazzo di cui sono innamorato..."
Il vento rischiò di disperdere quel soffio di verità troppo in fretta perché Jin e Maki lo sentissero.
"...lo so che ho sempre fatto pensare di essere innamorato di Haruko, ma in realtà non avevo il coraggio di dire che..."
Maki gli circondò le spalle con un braccio:
"Lo so che è dura, ma fidati delle persone che ti circondano, Soi-chan e io non siamo stati delusi"
Inaspettatamente Hanamichi scosse la testa:
"Non parlavo di dichiararmi omosessuale, ma del ragazzo che amo..."
Le sue guance si infiammarono, e poi bisbigliò, abbozzando un sorriso misto di vergogna e imbarazzo:
"...ovvero Rukawa"
...............
Fine capitolo primo
Hymeko? n.d.tutti
ouì? n.d.Hymeko
non ti pare di aver messo troppo "Touch"? n.d.tutti
lo so, ma poi cambia, promesso. Ammetto di essere una fan del grande Kazuya, ma anche Tatsuya mi piace. E stranamente anche Akio Nitta, che pure è il rivale rompiballe di turno, mi è simpatico. È uno dei pochi manga in cui mi piacciono tutti...grande Adachi!!!!!! n.d.Hymeko
già, soprattutto il numero sette...n.d.tutti
ç_____________________ç tutte le volte che rileggo quel numero piango...n.d.Hymeko
e sai anche che finora questa fiction non è molto originale? La storia di Hana che se ne va in un'altra squadra è vecchia come il mondo, n.d.tutti
lo so...ma volevo scriverla così da un pezzo, però non ne ho avuto prima il tempo...ma vi assicuro che il resto è tutta trama mia, n.d.Hymeko
se è come "Due Cigni" siamo a posto...n.d.Ru ancora scioccato
sparisci! E non rompere, tu! O te ne scrivo un'altra peggiore! n.d.Hymeko
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