Sob!Ma
perchè devo essere ogni volta così tragica?Beh, è che
gli amori tormentati mi piacciono...e poi, non posso
accettare l'idea di essere l'unica disgraziata sulla
faccia della terra!Ma no, non la faccio per ripicca (un
pò sì), ma perchè secondo me "una rosa può
crescere anche tra le erbacce"(da quale fanfic ho
copiato questa frase? ...), e di erbacce, nella storia
dei saints, ce ne sono a miliardi...codesta fic è una
sorta di continuazione di "una goccia di
paradiso" dell'autrice sottoscritta me medesima.Un
consiglio:tirate fuori i fazzoletti.Soob ç_ç! Ah!i disclaimers!I personaggi protagonisti di questa triste
storia d'amore all'ombra del grande tempio(e all' ombra
di quello s^*@§#% di Hades)non sono miei, ma di Masami Kurumada(ecco un'altro buon motivo per piangere...
sooob!)
Till the
end
parte I
di
RiryShaka
"Ara Yashiki...i cavalieri di
Atena sapranno superare anche una morte, ma la seconda,
la supereranno?"
///
Apro gli occhi,
lentamente, per abituarmi alla luce abbagliante del sole
che illumina la stanza dalla finestra aperta. Non appena
tutti i miei sensi ritornano dal dolce torpore in cui
erano scesi, la tua immagine si affaccia alla mia mente e
un senso di infinita dolcezza mi assale e mi scalda il
cuore...e ricordo le nostre parole di ieri, le nostre
lacrime, le nostre confessioni, tutto quello che non ti
ho mai detto, tutto quello che mi hai nascosto.Ho
scoperto cosa si celava in fondo al tuo cuore e ti ho
aperto il mio...e poi...quel bacio...e i mille altri che
sono seguiti...posso ancora sentire il sapore delle tue
labbra sulle mie, il loro calore, la loro morbidezza...
E l'amore che abbiamo condiviso, la sofferenza che si è
tramutata in gioia...la tua pelle, bianca e morbida come
quella di un bambino, la tua voce, rotta dal pianto e dal
piacere, i tuoi sospiri, i tuoi gemiti...ti sei
abbandonato a me, tu che hai contato sempre e solo su te
stesso, hai lasciato nelle mie mani il tuo cuore, la tua
anima e il tuo corpo, mi hai detto che mi ami, più di
qualsiasi altra cosa al mondo...e io non riesco ad
immaginare una felicità più grande di quella che sto
provando in questo momento.
Giro il mio viso verso il tuo.Stai ancora dormendo, così
calmo e rilassato, le lunghe ciglia che incorniciano i
tuoi occhi, i folti capelli del colore del sole sparsi
sul cuscino, e l'aria di un cucciolo indifeso.Sei
completamente diverso dallo Shaka di ieri...
Avrei ancora tanto da dirti, nonostante abbiamo parlato
per tutta la notte; c'è stato troppo tempo perso dietro
illusioni e maschere, dietro le apparenze e le falsità
che entrambi avevamo costruito come difesa.Ma tutti
questi pensieri, tutti i sentimenti che provo per te si
confondono nella mia mente e mi impediscono di
parlare...e alla fine mi sono accorto di non averti
neanche detto "ti amo"...
Te lo dico adesso, posando delicatamente le mie labbra
sulle tue, stando attento a non svegliarti; è stata una
notte difficile per entrambi, ci siamo addormentati
all'alba, stremati sia mentalmente che fisicamente,
tenendoci stretti.Per tutta la notte non hai fatto altro
che ripetere che non dovevo lasciarti,e io non l'ho
fatto, e non ti lascerò fino alla fine...ho capito ora
cosa ti tratteneva dal rivelarmi i tuoi sentimenti,
questa maledetta paura di perderti che ho anch'io...ma
cerco di non pensarci ora, cerco di allontanare questo
pensiero per adesso, non voglio che la malinconia e la
tristezza rovinino questi attimi preziosi...
Sono qui, sdraiato accanto a te, ad attendere il tuo
risveglio, come se fossimo due normalissimi amanti.Ed è
così...almeno per oggi, facciamo finta di essere due
comuni mortali, dimentichiamoci dei nostri doveri di
santi di Atena, restiamo qui tutto il giorno...voglio
immergermi in te, voglio conoscerti, più a fondo di
quanto ti conosca ora, voglio parlarti, voglio stare
insieme a te.
_________________________
...che ore sono?Mi
sveglio lentamente, con la sensazione di aver dormito sì
e no 5 minuti.Apro i miei occhi, cosa che di mattina non
faccio mai, anche perchè devo tenerli chiusi per
aumentare l'intensità del mio cosmo. Ma stamattina no...
stamattina ci sei tu affianco a me, mi accorgo che una
tua mano è posata sulla mia testa e mi sta accarezzando
i capelli... non posso assolutamente perdere lo
spettacolo del tuo volto calmo e sereno illuminato dal
sole, dei tuo occhi verdi che brillano, e del tuo sorriso
così dolce...voglio godere a fondo ogni singolo
particolare del tuo essere.
Mi guardi come incantato, come se tutto questo fosse
stato solo un sogno.No, non è un sogno, ti sussurro
dolcemente, e ti abbraccio di nuovo, voglio sentire
ancora il tuo profumo, non posso più farne a meno
ormai...ma...cos'è questo senso di nausea che mi sta
assalendo?La mia testa...mi fa male la testa...la stanza
attorno a me sta iniziando a girare, non riesco più a
parlare...
Una visione...
Mi capita di avere
delle visioni soltanto quando sta per succedere qualcosa
di grave, ma non è niente di eccezionale, sono pur
sempre la reincarnazione di un dio... ho avuto una
visione anche quando Saga cercò di uccidere Atena al
santuario, 13 anni fa, ma ero troppo piccolo ancora per
dare realmente importanza alla cosa.
E ora...la nausea mi assale ancora una volta.Posso
sentire la tua voce, mi stai chiamando preoccupato,
chiedendomi cosa c'è che non va,la sento sempre più
lontana, sto per svenire...ad un tratto il mondo diventa
di un bianco splendente e io mi ritrovo ad essere
spettatore impotente di un futuro prossimo.
Un'esplosione...un
terremoto...luce...le lacrime di tre cavalieri...chi
sono?Non riesco a distinguere le loro figure...
Dei petali...petali
di ciliegio che volano dappertutto...una landa desolata e
due alberi...oh, Atena, fa che non sia quello, fa che io
mi stia sbagliando...no, non mi sto sbagliando affatto,
quella che ho davanti ai miei occhi è la mia tomba...lo Sharassoju!
Ma prima che possa
vedere di più, la luce bianca che mi aveva portato qui
mi rapisce ancora una volta. Resto avvolto per qualche
istante da quella abbagliante luce chiara, ma nel mio
cuore c'è solo un colore...nero...
So che sono ritornato nel mio mondo.Apro gli occhi e la
prima cosa che vedo è il tuo viso, nei tuoi occhi leggo
l'angoscia e la preoccupazione.Ti sorrido, e ti accarezzo
una guancia, per rasserenarti.
- Shaka...
- Non preoccuparti, non è niente. Solo un capogiro,
credo dovuto alla stanchezza...
La mia voce è stranamente ferma e decisa, non ci sono
tracce della disperazione infinita che ho provato solo
pochi istanti fa.
Amore mio,sono costretto a mentirti ancora una volta. Ma
come posso dirti di aver visto il luogo nel quale
morirò?Lo Sharassoju...i due alberi sotto i quali Buddha
esalò tranquillamente l'ultimo respiro... e io che sono
una delle sue reincarnazioni, sono destinato a morire
nello stesso luogo. Nessuno sa che qui, vicino al tempio
di Virgo, ci sia un giardino molto simile a quello,
poichè lo nascondo alla vista di chiunque vi si avvicini
grazie al mio potere.
Tutto questo significa che...è giunta l'ora.
La guerra santa sta per avere inizio, quella guerra nella
quale moriremo tutti.Che strano scherzo che ci ha giocato
il destino!Pensavo di poter stare più tempo con te, Mu,
e invece ora dobbiamo già separarci...
Devo correre ad avvertire il vecchio maestro, su nel Goro
Ho, devo correre a dirgli che il momento è arrivato.Ma
probabilmente se ne sarà già accorto anche lui.Tu
invece non ti accorgi di quanto sto provando, i tuoi
sensi sono ancora piuttosto intorpiditi dal sonno,meglio
così.
Non voglio dirtelo, Mu, non ancora.Non voglio dirti che
forse ci separeremo questa sera stessa...noi che ci siamo
appena ritrovati...mi alzo di scatto, non prima di aver
depositato un casto bacio sulle tue labbra. Vedo la tua
espressione contrariata, certamente ti aspettavi che
rimanessi con te per tutta la giornata...ma il destino ha
voluto diversamente. Per rispondere alle tue domande devo
inventarmi una frottola, cercando di mantenere il mio
animo calmo ed essere il più convincente possibile.Mi
rivesto velocemente,devo andare via prima che i tuoi
sensi si risveglino, prima che tu possa accorgerti di
qualcosa. E in effetti faccio così, ma prima di
andarmene ti bacio ancora su quelle labbra che sanno di
zucchero...la Dea solo sa quanto mi costi farti questo,
ma voglio passare questi ultimi istanti con te senza
angoscia...perdonami Mu...
____________________________
Sono rimasto solo,
nelle stanze segrete della sesta casa.Il suo custode se
ne è andato qualche minuto fa, aveva un qualche
appuntamento nell'arena dei combattimenti con i suoi
allievi, due silver saint di cui non ricordo neanche il
nome.
Mi è sembrato anche stamane un pò strano...ma sarà
stata la stanchezza, o forse sono io che sono paranoico.
Certo però che quel capogiro improvviso...scuoto la
testa, quante volte è capitato anche a me di svenire
senza un motivo preciso?La missione che siamo chiamati a
compiere è importante, e il suo peso grava tutto sulle
nostre spalle.Siamo soltanto dei semplici uomini, anche
se abbiamo dalla nostra parte il potere del cosmo e la
protezione di Atena; e gli allenamenti spossanti ai quali
ci sottoponiamo quotidianamente sono davvero al di là di
ogni immaginazione.Tutto questo per Atena...Ecco, ora
sono sveglio completamente, e realizzo di essere rimasto
solo nel grande letto della sesta casa.Shaka se n'è
andato con una certa fretta, beh, di solito lui è così
puntuale...precisino... pignolo...praticamente perfetto.Ah, e anche molto permaloso.Mi dispiacerebbe se
perdesse la sua reputazione di uomo infallibile per colpa
mia...mi stringo addosso il suo cuscino,posso ancora
sentire il suo profumo di incenso...vorrei non lasciare
mai questo letto, ma ormai saranno almeno le dieci di
mattina, e visto che non c'è più Shaka qui al mio
fianco non ci sono più scuse per poltrire.
Mi alzo, mi rivesto e decido di raggiungere la prima
casa. Meno male che Ioria a quest'ora non è mai nel suo
tempio, visto che di solito si trattiene da Marin fino a
tardi,altrimenti avrei dovuto sentire anche le sue
battutine piccanti...in effetti ieri non mi ha visto
tornare nella casa dell'Ariete, e visto che già
qualcosina aveva capito... mi sa che devo rassegnarmi a
subire l'ilarità del cavaliere di Leo. E, ricordandomi
di come tormentava Milo e Camus quando quest'ultimo era
ancora in vita, beh, credo che me ne dirà di cotte e di
crude!
Milo...
Chissà come sta, è da un pò di tempo che non lo vedo.
Dopo la morte di Camus si è chiuso in sè stesso e nei
suoi ricordi, aspettando solo il momento nel quale
avrebbe potuto ricongiungersi al suo amante...lui, così
solare e pieno di vita, così intelligente e divertente,
se ne sta chiuso nell'ottava casa aspettando solo di
morire. La loro storia ha certamente sconvolto tutti, e
da quanto ho potuto vedere ha lasciato un segno
indelebile anche nel cuore di Shaka. E in effetti, il
ricordo della disperazione del cavaliere di Scorpio, quel
maledetto giorno, fa rabbrividire anche me.
Shaka ci metterà almeno un'oretta, quindi potrei anche
salire fino all'ottava casa e andare a trovarlo, gli
farebbe bene un pò di compagnia;in fondo, siamo tutti
fratelli, accomunati dal medesimo scopo e dal medesimo
destino.
______________________________
Eccomi finalmente a
Goro Ho, in Cina.Il vecchio maestro è come al solito
seduto sul masso alle pendici della cascata, posso vedere
la sua piccola figura di spalle.Chiamo l'anziano
cavaliere di Libra con voce tremante.
-Maestro...
Sapevo dalla
nascita che sarei morto presto, avevo passato ben 20 anni
a prepararmi al mio decesso, ma ora che l'ora si avvicina
quella paura che avevo creduto essere scomparsa grazie
alla meditazione sta riaffiorando alla mia mente, sempre
più forte.
Il vecchio maestro si volta e mi guarda, serio.Già, non
c'era bisogno che venissi ad avvertirlo della mia
visione, lui sa già tutto. Si gira e torna a guardare
lontano, verso orizzonti che solo lui è in grado di
vedere.
- Sì, cavaliere di
Virgo, l'ho percepito anche io. Presto inizierà una
nuova guerra sacra, e stavolta non si salverà nessuno di
noi.Ma questo lo sai già, vero?
Annuisco. Lo so, lo
so benissimo, ma mi fa così male...
- Maestro...ma...
Non faccio neanche
in tempo a finire la domanda che il cavaliere di Libra mi
risponde;nella sua voce posso leggere una punta di
tristezza, neanche un uomo saggio e calmo come il maestro
dei cinque picchi riesce ad essere totalmente
indifferente alla tragedia che sta per compiersi.
- Non chiedermelo,
Shaka, perchè neanche io posso saperlo...ma credo che
faresti bene a ritornare al Santuario, e proteggere la
sesta casa.Io...vi raggiungerò presto.
Lo saluto
gentilmente e faccio per andarmene, ma proprio mentre sto
per scendere dalla ripida roccia, il vecchio maestro
ricomincia a parlare.
- Shaka, fà in
modo di non lasciare niente di incompiuto su questa
terra. Cerca di non andare nell'aldilà carico di
rimorsi, e rimpianti, soffrirai ancora di più.Goditi
questo poco tempo che ci rimane...e sii pronto a
combattere per la salvezza della dea.
Lo ringrazio dei
preziosi consigli, e comicio a correre alla velocità
della luce.In pochi minuti sarò di ritorno al santuario,
ma...voglio fermarmi in un posto, prima.Come ha detto il
maestro, non devo avere nessun rimpianto quando lascerò
questo mondo...
________________________
Sono arrivato alla
porta dell'ottava casa.
Riesco a sentire la presenza di Milo al suo interno. Beh,
è costretto a rimanere qui. Dalla fine della battaglia
contro i bronze saints il vecchio maestro di Goro Ho,
diventato capo dei cavalieri di Atena, ha stabilito che
nessuno di noi si dovesse allontanare dal santuario per
nessuna ragione.Neanche per andare ad aiutare Seiya e gli
altri durante la battaglia contro Poseidone. So bene
quanto Milo desideri tornare nella sua terra natale, Milos, un'isoletta delle
Cicladi, dove poter riflettere
in pace, lontano da tutto e tutti.
Sorrido a quel pensiero.
Perchè, a me non piacerebbe tornarmene nel Pamir,
insieme a Kiki?Beh, e anche insieme a Shaka, certo, ma...
semplicemente non possiamo.E non potremo mai più.
-Milo...Milo, ci
sei?
Sento un rumore di
passi dall'interno della casa di Scorpio, il suo custode
si sta avvicinando sempre di più a me.Posso percepire il
suo cosmo, così debole, così provato dalla scomparsa
del suo amico e amante.
Non si è più ripreso...tutti noi siamo stati sconvolti
dagli effetti di quella disastrosa e inutile guerra di un
anno fa, troppe sono state le perdite e troppi i
rimpianti legati ad esse, ma lui è stato quello che ha
sofferto di più.
Camus se n'è andato portandosi via il suo cuore.
- Mu di Aries...come mai sei giunto fin qui?Il palazzo del
montone bianco è lontano, e la salita è lunga e
faticosa...
- Ecco, io...io...
Sto incespicando
nelle parole peggio di un bambino. E, dal calore che
sento percorrermi il viso, intuisco che sto arrossendo
vistosamente. Non so se dirgli che in effetti ho passato
la notte alla sesta casa, mi sentirei davvero in
imbarazzo a farlo, ma a quanto pare al cavaliere di
Scorpio non sembra importare molto, perchè mi sorride e
mi invita ad entrare, senza insistere sull'argomento.
Gli sono molto grato per questo. Mi conduce nei suoi
appartamenti privati, arredati con gusto squisito,e mi
porta in una grande stanza luminosa. Ci sediamo su due
poltrone di fine velluto blu. Noto che tutto in questa
casa è di quel colore...il colore degli occhi e dei
capelli di Milo...gli stessi colori di Camus.
Blue...e in effetti posso percepire chiaramente la
tristezza e la malinconia che vi regna, come un manto
ricopre quello che una volta era stato luogo di festa e
di gioia, la gioia di due persone strettamente legate
l'una all'altra da un sentimento così forte che neanche
la morte ha saputo cancellare.
Guardo Milo negli occhi.E nello stesso tempo lui fissa
me.Quello sguardo, che un tempo era capace di far
rabbrividire il più coraggioso dei cavalieri, che
sembrava voler rivoltarti l'anima, quello sguardo
scintillante di malizia e intelligenza che tante volte
avevo pensato essere esageratamente sensuale,è
così...così vuoto, così spento.Il luccichio che vi
albergava è sparito...ora posso leggervi solo la
tristezza e la malinconia di un uomo che ha sofferto fin
troppo.
E' lui a rompere il silenzio che si è creato tra noi.
-Allora, Mu, a cosa
devo questa cortese visita?
Non ha certo perso
i suoi modi gentili ed eleganti...ma il sorriso che mi
rivolge è forzato, lo vedo benissimo.
- Io...volevo solo
vedere come stavi.Sai, siamo tutti preoccupati per te e...
- Non dovete esserlo, la vostra preoccupazione non serve
a niente.Non c'è nulla che possiate fare in questo
momento, davvero.Devo...devo solo aspettare.
- Aspettare...aspettare cosa?
- Aspettare che arrivi quel giorno...aspettare l'inizio
della guerra sacra.Aspettare di morire.
Sospiro.Sapevo già
che mi avrebbe risposto in questo modo.Aspetta di
ricongiungersi al suo amato Camus...in quest'anno l'amore
che provava per lui non è affatto diminuito, anzi, è
ancora più grande di prima.Aspettare solo di morire...a
questo arriva il tuo amore per il cavaliere di Acquarius,Milo?
E io?
Cosa farei se Shaka morisse prima di me?E se non
potessimo reincontrarci nell'aldilà, e se le nostre
anime vagassero per sempre in un oblio oscuro senza mai
incontrarsi, senza riconoscersi?Se, una volta morti, ci
scordassimo dell'amore che abbiamo provato l'uno per
l'altro?
Una fitta di dolore mi trafigge improvvisamente lo stomaco.Io...non voglio neanche pensarci,ora.
-Mu...è tutto a
posto?
Milo mi guarda
preoccupato.No, non è affatto a posto.Io non sono a
posto.Non riesco a togliermi dalla mente quello stupido
pensiero della morte di Shaka.Cos'è questo brutto
presentimento che mi sta assalendo? Scuoto la testa,
cercando di negare disperatamente il senso di sconforto
che mi penetra nel cuore.
Il cavaliere di Scorpio mi si avvicina...Nei suoi occhi
posso leggere la comprensione.Oh, Milo, ti sei reso conto
della battaglia che si sta svolgendo dentro di me?
- Mu...
- Io...Milo...è che...
- Non c'è bisogno di parlare, ho già capito tutto.Posso
leggere la paura nei tuoi occhi, la stessa che avevo io
quel maledetto giorno.E'...Shaka, vero?
Annuisco
silenziosamente.
- Come...come fai a
saperlo?
Milo mi guarda e
sorride.
- Intuito.Lo sai
anche tu che è una delle mie specialità.
E' vero.Con quel
suo sguardo profondo e affascinante, Milo di Scorpio era
capace di leggere nella tua mente come se fosse un libro
aperto; ha perso il luccichio blu notte ma non questa sua
capacità innata di capire immediatamente i sentimenti di
chi gli sta di fronte.
Aphrodite,l'etereo custode della dodicesima casa, aveva
in sè questo potere più di tutti gli altri saints, era
una caratteristica che gli dava il sensibilissimo cosmo
dei Pesci, ma se ne serviva solo in battaglia per
distruggere psicologicamente i suoi nemici...non aveva
mai cercato di utilizzare la sua capacità di
comprensione per aiutare e confortare gli altri, troppo
egoista ed egocentrico per farlo.
O, forse, troppo solo.
Il cavaliere di Scorpio continua a fissarmi per un
attimo, poi riprende a parlare con quella sua voce
profonda e melodiosa.
- Camus è stato da
sempre il mio unico vero amico, colui che ha saputo
capirmi più di tutti gli altri. Quando tredici anni fa
arrivai qui, non ero altro che un bambino sperduto
strappato dal suo ambiente naturale, la bianca isola di
Milo.Ero scontroso e scostante con tutti, non perchè non
accettassi la compagnia che mi veniva offerta, ma perchè
semplicemente avevo preso ad odiare la rigidità delle
regole del Grande Tempio, desideravo abbandonare gli
allenamenti e tornare a casa, dalla mia famiglia, da mia
madre...un giorno, mentre gironzolavo come al solito nei
pressi del santuario, lo vidi. Era appoggiato ad una
colonna, e con il suo sguardo serio scrutava il mare.Si
accorse della mia presenza e si girò, rivolgendomi un
sorriso dolcissimo, e io non potetti fare a meno di
sorridere in risposta. Da allora diventammo amici, e non
ci fu momento che non passavamo insieme.Parlavamo di
tutto e di niente, di cosa ci aveva portato in Grecia,
della volontà di diventare cavalieri di Atena.Lui mi
parlava della sua famiglia, in Francia, e, mi diceva
spesso che quando il gran sacerdote ce lo avrebbe
permesso ci saremmo andati insieme.Adorava il suo
paese...mi descriveva sempre la sua Parigi, la Tour
Eiffel che si staglia alta nel cielo, la vita fremente
che anima di notte gli Champs Elyseès,le meraviglie del Louvre...ed io, semplice ragazzino di un'isoletta delle
Cicladi, pendevo dalla sue labbra. Lui mi spronò a
continuare gli allenamenti, e io mi misi d'impegno,
sperando che sarei potuto diventare un suo
compagno.Quando riuscimmo a diventare cavalieri avevamo
appena dieci anni.E la nostra era ancora un'amicizia;
profonda, certo, ma eravamo troppo piccoli per capire che
in realtà ci amavamo.Lo capimmo solo sei anni più tardi...Camus era stato mandato in Siberia un anno prima
per prendersi cura di due giovani allievi, mentre io ero
rimasto al santuario in attesa di ordini.Come mi
mancava...era un sentimento nuovo quello che provavo, e
mi sembrava stranissimo... una nostalgia e una voglia di
rivederlo talmente intense che non riuscivo a pensare ad
altro.Le mie giornate erano tristi, mi sentivo vuoto e
inutile.Volevo ancora i suoi occhi fissi su di me, volevo
sentire la sua voce, le sue risate... Camus tornò,
improvvisamente, un pomeriggio di febbraio.Era molto
cambiato...ormai era un adulto, era alto poco più di me,
i capelli di quel colore così insolito e particolare
erano molto più lunghi,e li portava sciolti sulle
spalle, fluenti come seta...ma il sorriso che gli piegava
le labbra era lo stesso che mi aveva rivolto qualche anno
prima, quando ci eravamo conosciuti.Gli corsi incontro e
lo abbracciai stretto.Alzai il viso, e incontrai i suoi
occhi...fu in quel momento che capii che ero perdutamente
innamorato di lui, che lo amavo con tutte le mie forze,
che appartenevo a lui come mai a nessuno.E anche lui lo
capì.
Fu quello l'inizio della nostra storia...non esiste una
fine, perchè non si è conclusa affatto.
Ora siamo lontani, è vero, ma tra poco non lo saremo
più.
Ascolto e lo guardo
stupito, non pensavo che si sarebbe lasciato andare a
confidenze del genere con me, non siamo mai stati
particolarmente amici...sentire la sua storia mi ha
commosso, anche se non è come la mia e di Shaka posso
rispecchiarmi in essa...Milo si accorge del mio
turbamento, e avvicinandosi, continua a parlare.
- Non devi aver
paura, la separazione non sarà definitiva. E' solo
questa consapevolezza che mi ha spinto a vivere.Sai,
molte volte nella mia mente è balenata l'idea del
suicidio...ma Atena mi ha capito e mi ha parlato,
invitandomi a non commettere una sciocchezza e a non
rovinare tutto...io credo che noi saremo presto insieme,
nelle valli immense del paradiso dei cavalieri, per
sempre.E più nulla allora potrà separarmi dal mio Camus...nulla potrà separarti da
Shaka.E' per questo che
aspetto serenamente la morte, ed è questa la forza che
mi consente di difendere la mia dea.
Camus,prima di andarsene, quel maledetto giorno mi ha
detto:"Noi siamo destinati a stare insieme, la morte
non ci separerà, ma ci unirà ancora di più.Io ti
aspetterò sempre...au revoir, mon amour."
Ed ogni giorno che passa mi avvicino sempre di più a
lui.
Una lacrima mi
rotola sulla guancia, non posso fare nulla per
trattenerla.Chissà se Milo ha ragione... sembra sicuro
di ciò che dice, è convinto che una volta morto
ritroverà il suo Camus.Anch'io vorrei crederlo, mi
sarebbe molto più facile sopportare il pensiero della
morte,ma la mia fede mi ha insegnato tutt'altro...e anche
per Shaka è la stessa cosa.Alzo la testa, e lui mi
guarda, sorridendo.Stavolta il suo sorriso è sincero, e
con una mano mi asciuga il viso delicatamente.
- Grazie...
- Sono io che devo ringraziare te...sei l'unico a cui ho
potuto confessare i miei sentimenti, perchè siamo nella
stessa situazione. Era da tempo che non parlavo a
qualcuno del dolore che questa separazione forzata mi povoca...e tu hai ascoltato pazientemente tutto il mio
sfogo.Ricorda: la morte non potrà cancellare i
sentimenti che provi per Shaka. Se vi amate davvero,
nulla potrà più separarvi. Nulla...
_______________________________
Sono infine
arrivato nel mio paese natale, la lontana India, in meno
di un minuto.Beh, la velocità della luce non mi serve
solo in combattimento. Volevo tanto rivederla un'ultima
volta, rivedere la terra dove sono nato e cresciuto, e
dove sono diventato cavaliere di Atena...e sono venuto
anche a riprendere una cosa che ho lasciato qui 13 anni
fa e che ora mi è assolutamente indispensabile nella mia
lotta contro le forze oscure.
E così, eccomi qui, nei pressi della città di Kùsinagara, ad osservare il luogo della morte di
Buddha,
il vero Sharassoju.
Malato e ormai prossimo alla morte,Siddharta si sdraiò
fra due alberi che improvvisamente fiorirono, fuori
stagione;poi caddero dal cielo polveri di sandalo che
ricoprirono il suo corpo, e dall'alto risuanavano
misteriosi ed invisibili strumenti musicali.Quando infine
morì, la terra intera tremò e si udì ovunque il rumore del tuono...
Il mio destino è uguale,la mia fine sarà la stessa.
Osservo i due alberi,dai rami secchi e contorti.Sono
davvero degno di essere una sua reincarnazione?
Ricordo i duri insegnamenti che ho ricevuto, nel tempio
di Nuova Dheli dove si è svolto il mio addestramento.
Ricordo ancora le parole del mio vecchio maestro,un
monaco di più di ottant'anni, che mi parlava ogni giorno
del nirvana, della vita di Buddha e del suo verbo.Ricordo
i giorni e le notti passati a meditare, a dimenticare di
essere un uomo, a cercare di aumentare il mio cosmo, di
avvicinarmi alla mia parte divina...
"Negli uomini
passa una corrente di vita, come una fiamma, che li fa
vivere, e che, dopo la morte, passa in altre creature: è
sempre la fiamma della vita, ma non è quella di un
determinato uomo:non è l'anima di quell'uomo che si
reincarna in altri esseri, ma è la fiamma vitale, di
tutti, che passa in tutti.Quando un uomo muore, essa per
un istante si spegne, ma subito si riaccende quando
un'altro uomo nasce.Ridurre e infine spegnere nel tuo
corpo questa fiamma vitale è l'obiettivo che devi
raggiungere, la salvezza e la liberazione che devi cercare.Vivere, infatti, è dolore, e il dolore nasce
anche dal desiderio di vivere dopo la morte. Ma per far
cessare questo dolore non basta semplicemente uccidersi,
poichè in tal modo la fiamma della vita, spenta per un
attimo, si riaccenderebbe un attimo dopo in un'altra
creatura. Devi invece raggiungere la liberazione dalla
fiamma della vita finchè sei vivo: così, con la morte
del tuo corpo, tutto davvero finirà, sarai per sempre
liberato dal dolore, raggiungerai il nirvana, il totale
non esserci, unica e vera beatitudine.Devi uccidere in te
stesso la volontà e il desiderio di vivere, la tua forza
vitale. Estraniati dal mondo,Shaka, e levita in meditazione.Ricorda: spegni ogni desiderio,impara a non
voler nulla, se non la fine del tuo desiderio di
vita..."
Ed è stato proprio
così.Sono diventato un essere freddo, irreale, chiuso
nel mio mondo di luce e di riflessione, aspettavo solo
che il mio desiderio di vita si eusarisse, che la mia
fiamma si spegnesse. Tuttavia...non ho mai raggiunto il
nirvana.Tutto per colpa di Mu.
Era lui la crepa nel mio oblio dorato, lui l'ultimo
appiglio che mi teneva legato a questo mondo.Finchè lui
sarà con me io non potrò desiderare la morte...mi
dispiace, Siddharta, io non sarò come te.Non
raggiungerò l'Illuminazione...sono sempre stato ad un
passo dal farlo ma un sorriso dolcissimo e due occhi
profondi come mari immensi me l'hanno impedito.
Raggiungendo il Nirvana avrei potuto segnare la fine
della mia vita umana, non provare più nulla, nè dolore,
nè paura, nè sofferenza...ma non avrei potuto neanche
provare la gioia che Mu mi ha regalato stanotte, la
soddisfazione di aver appagato la persona che amo...non
avrei potuto neanche amarlo, non avrei potuto provare
questo dolce sentimento che si è impossessato del mio
cuore,incontrollabile e travolgente come un mare in
tempesta e allo stesso tempo dolce e pacato come una
piccola onda che va ad infrangersi sulla riva...dolce
come il mio Mu.
Ho mancato alle tue otto fondamentali regole...non ho
più una retta fede, l'amore che provo per Mu ha fatto
crollare tutte le certezze, tutti gli insegnamenti che mi
sono stati dati di cui solo ora ho capito l'inutilità.E
non compio più rette azioni, a meno che tu voglia
considerare una retta azione anche quella della scorsa
notte.Non formulo più retti pensieri, in me c'è una
ferma volontà di non morire, ora.
Non sono più degno di essere una tua reincarnazione.Ho
mancato alla tua fede, non credo più alle tue parole...
"Il dolore nasce anche dal
desiderio di vivere dopo la morte"...questo è vero,
in questo momento sto provando una sofferenza mai sentita
al solo pensiero di dovermi un giorno separare da lui, e
di non poterlo più rivedere...ma chissà, forse esiste
un qualcosa, un posto dove andremo tutti quando la nostra
vita mortale sarà finita, diverso da quello del quale
sono guardiano...
Una voce rimbomba nella mia testa...Siddharta, sei tu che
mi stai parlando...?Mi accascio al suolo, senza più
forze.
"Ara Yashiki...i cavalieri di
Atena sapranno superare anche una morte, ma la seconda,
la supereranno?"
Riacquisto i miei
sensi dopo poco tempo.Cosa avranno voluto dire quelle
parole?
Enigmatico come sempre,eh, Illuminato?Ma mi sono stancato
da tempo dei tuoi assurdi indovinelli.
Assorto com'ero nei miei pensieri, mi stavo quasi
dimenticando il vero motivo per il quale sono
qui.Raggiungo in fretta Nuova Dheli,e l'attraverso fino
ad arrivare al tempio nel quale sono stato allenato
durante la mia infanzia, un'enorme e tetra costruzione in
legno sulle rive del Gange.Al mio entrare la schiera di
monaci che vi abita si inchina fino a raggiungere la
terra con le mani;sono considerato una semi-divinità, un bodhisattva: un sapiente che non ha voluto raggiungere il
nirvana per dedicarsi alla cura dei suoi simili e alla
difesa di una Dea straniera. Naturalmente creerei molto
scompiglio se rivelassi loro il vero motivo della mia
volontà di non raggiungere l'Illuminazione...entro nella
stanza principale del tempio, ho chiesto a tutti di
lasciarmi da solo.Davanti a me c'è un tavolo di legno
smaltato di rosso e finemente intarsiato,e sopra di esso
una teca di cristallo, decorata con motivi
floreali.Naturalmente sulla stanza troneggia una
gigantesca statua di Buddha seduto come suo solito su un
fiore di loto.Il suo viso è calmo, sereno, e il suo
corpo è rilassato, e mi guarda con la sua usuale aria
imperscrutabile,sorridendo. Ricambio il suo sguardo
enigmatico, e sorrido anche io.Ho parlato con lui
tantissime volte, sin da quando era piccolo.E so anche
che ha capito il perchè della mia presenza, se avesse
voluto avrebbe potuto facilmente impedirmelo.E' ancora
con me, lo sento, nonostante io abbia ripudiato la sua
fede.
Non voglio fermarmi molto tempo, ho altre cose da
fare.Sollevo la pesante teca di vetro e ne afferro il
contenuto.Appena esco dalla stanza,vengo attorniato da
una folla di fedeli giunti al tempio per vedermi, per
parlarmi, o anche solo per toccarmi.La notizia del mio
arrivo si è diffusa prestissimo, dunque...e io che
volevo andarmene via subito!I monaci mi guardano,
perplessi, e soprattutto guardano la preziosa reliquia
che tengo tra le mani, ma non osano fare domande.Sono la
reincarnazione del loro dio, e inoltre, in questo momento
ho uno sguardo che farebbe paura a chiunque, figuriamoci
a qualche esile monaco buddista.Scompaio dal tempio con
il teletrasporto.Ecco, ho preso quello che dovevo
prendere, non c'è più motivo di rimanere qui. Ma
un'improvvisa volontà mi spinge a continuare il mio
cammino,e mi fermo a curiosare per il mercato come un
normale cittadino, come non mi è mai stato permesso.
Il chiasso è assordante.Si vedono ovunque donne avvolte
in logori abiti che si adoperano per comprare quel poco
di cibo che servirà a sfamare tutta la famiglia.E'
sempre stato un paese povero, la mia India. E' tutto
proprio come allora, il chiasso, la povertà, i
mendicanti davanti alle moschee, ai templi buddisti, alle
sinagoghe, alle chiese...i cadaveri che galleggiano sul
Gange...è tutto proprio come quando passavo le mie notti
a piangere, e ad interrogarmi sul perchè della mia
esistenza, e non trovavo le risposte...
In una delle conversazioni prima che ci rivelassimo i
nostri reciproci sentimenti, Mu aveva sempre espresso il
desiderio di leggere il Ramayana, uno dei poemi epici
indiani più famosi, ma io non ne ho una copia al
santuario. Beh, è ora di darmi da fare per esaudire un
desiderio del mio amante...come mi sembra strano
pronunciare questa parola!Se sentisse che ho un amante,
il mio vecchio maestro si rivolterebbe nella tomba.
Finalmente trovo una bancarella piena zeppa di vecchi
libri, e chiedo al venditore se ha una copia del Ramayana. L'uomo è senz'altro stupito a sentirmi parlare
in perfetto Hindi, del resto, somiglio più ad un
francese che ad un indiano.La mia pelle è bianchissima,
i miei occhi azzurri e i capelli, che porto sciolti sulle
spalle, sono biondi come il grano; l'unico segno del mio
appartenere a questa terra,il Bindhi che porto sulla
fronte, è quasi sempre nascosto dal ricciolo che mi
ricade sul viso.Camus mi ripeteva sempre che sembravo
persino più francese di lui...
Ho provato più volte a chiedere al mio maestro maggiori
spiegazioni sulla mia nascita, il perchè della mia
diversità, ma ogni volta mi ripeteva quella storia del
fiore di loto...un pò improbabile, credo.C'è stato un
periodo di tempo, nella mia infanzia, durante il quale
credevo che tutti gli uomini nascessero da fiori...beh,
diciamo che solo poco tempo fa ho scoperto che era una
menzogna.
Mentre il venditore cerca tra le montagne di libri
accatastati alla rinfusa, mi guardo intorno e mi avvicino
ad un'altra bancarella.Sari...stupendi sari di seta quasi
impalpabile, che scivolano tra le mani dolcemente,
arcobaleni di colori sgargianti con finissimi ricami
orientali...li ho sempre trovati stupendi, ma...sono un
abbigliamento inequivocabilmente femminile. Se li
indossassi, nessuno avrebbe esitazioni a scambiarmi per
una gentil donzella.Sospiro e guardo oltre.
Il mio occhio si sposta su un tavolino di legno, dove un
orefice sta creando splendidi gioielli in oro.Mi avvicino
e mi fermo a guardare, e subito una meravigliosa perla
attira la mia attenzione.Il suo splendore sembra oscurare
quello di tutti gli altri gioielli che vi stanno intorno,
i suoi riflessi azzurrini e lilla sono abbaglianti...
Non esito un istante a comprare quella meraviglia della
natura, insieme ad una catenina d'oro bianco. Credo che
costi un bel pò,lo vedo dalla faccia soddisfatta
dell'orefice che conta il denaro, ma non è un
problema.Non ho mai dato valore a quei pezzi di carta che
gli altri chiamano soldi, il loro rifiuto fa parte della
mia ferrea educazione, e del resto non mi sono mai
serviti.Ma Saori Kido ha insistito affinchè ognuno di
noi ricevesse un vitalizio, una sorta di stipendio,
ecco...che io puntualmente non spendo mai. Mi allontano
con il prezioso gioiello tra le mani.Starà benissimo sul
collo delicato del mio amore, i riflessi così simili al
colore dei suoi serici capelli...
-Sahib!
Il venditore dalla
bancarella di libri mi sta chiamando...come i miei
compatrioti chiamavano e ancora chiamano i numerosi
inglesi che abitano questa questa terra.Niente di strano,
immaginavo che mi avesse scambiato per uno
straniero.Finalmente ha trovato il libro, un'edizione
piuttosto vecchiotta, quasi un cimelio, ma con le pagine
fortunatamente ancora tutte intatte e perfettamente
leggibili.Pago e mi dirigo verso le porte della
città.Quanto tempo sarà passato?Almeno un paio
d'ore...solo due ore e mi manca già come l'aria a un
uomo che sta affogando...devo fare in fretta a tornare al
santuario, voglio rivedere il suo viso, voglio perdermi
in quegli occhi di smeraldo e in quelle labbra che è
così dolce baciare...
_____________________________
Ma quanto ci mette
a tornare?
Sono ormai quasi due ore che Shaka è via, e non riesco a
sopportare di stare troppo lontano da lui. Cosa gli sarà
successo?Avrà qualcosa a che fare con il capogiro di
questa mattina?Non ci capisco più niente...sono
preoccupato all'inverosimile, aveva detto che si sarebbe
trattenuto solo un'oretta, e invece, è ormai mezzogiorno
e sono passate più di due ore da quando se n'è andato!
All'improvviso sento la sua aura avvicinarsi.Gli corro
incontro e lo abbraccio, e dopo qualche istante in cui
resta immobile per la sorpresa lui ricambia la mia
stretta. Mi sorride e mi bacia, dolcemente, un bacio
lunghissimo e pieno di passione...quando ci
stacchiamo,per riprendere fiato, posso vedere le sue
guance molto più rosee del solito, e neanche io dovrei
avere un colorito del tutto normale.
Mi prende in braccio e mi poggia delicatamente sul letto,
continuando a baciare la mia pelle.Lo abbraccio e lo
attiro più vicino a me...voglio sentire il profumo del
suo respiro, vorrei potergli dire quanto mi è mancato in
questo tempo, ma dalla mia bocca esce solo un mugolio
incomprensibile.Le sue labbra percorrono il mio corpo, in
una carezza di fuoco liquido che mi lascia senza fiato.Il
battito del mio cuore accelera, ho la gola secca e sento
mille brividi salire lungo la schiena...
Shaka...mi stai portando sull'orlo del baratro...cadi con
me, precipita anche tu nel piacere che mi stai
regalando...un unione di corpi, un intreccio di anime,
sento il tuo cosmo caldo che mi abbraccia mentre il mondo
intorno a me esplode in mille colori ed è tutto così
bello...ci accasciamo sul letto esausti, e mi accorgo che
nella foga del momento hai lasciato cadere qualcosa a
terra, vedo un meraviglioso luccichìo sul pavimento e
una grossa macchia nera che sembra essere un libro.
- Shaka...sono tue
queste cose?
Raccogli quello che
è effettivamente un libro e me lo porgi, baciandomi una
guancia color porpora.
- No, sono
tue.Diciamo che è un piccolo regalo per farmi perdonare
il ritardo.
Lo guardo senza
parole, e prendo a sfogliare il libro.E' una copia molto
antica del Ramayana... naturalmente scritta in hindi, ma
dove può averla trovata?
- Shaka...non è
che sei stato in India, per caso?
- Ehm...ah, è che non ho resistito alla tentazione di
fare due passi...
Lo abbraccio e rido
sommessamente.E' andato fino in India per portarmi un
libro!E' proprio impazzito... lui si scioglie dal mio
abbraccio, si china a terra e raccoglie quella cosa
luccicante che avevo visto prima, che ora scopro essere
una bellissima perla che pende da una catenina d'oro
bianco, stupendamente intarsiata da abili mani.Dopo aver
preso le mie mani, le bacia e vi deposita quella
meraviglia della natura con un sorriso.
- Anche questa è
per te.
Il mio viso deve
essere uno spettacolo imperdibile, perchè persino il
serissimo e compostissimo cavaliere di Virgo alla sua
visione scoppia a ridere.
- Ma che...cioè,
cosa...io...
Balbetto, confuso e
rosso fino alla radice dei capelli, mentre Shaka continua
a ridacchiare.Quando alla fine smette di prendersi gioco
di me,con una mano mi accarezza i capelli e con l'altra
chiude le mie dita sul gioiello, toccandomi le labbra in
un rapidissimo bacio.
Lo abbraccio senza dire una parola, e lui mi tiene così,
tra le sue braccia, per non so quanto tempo. Rialzo il
viso e sfioro le sue labbra con le mie, parlando a
pochissima distanza dalla sua bocca.
- Dovrei
considerarlo una specie di anello di fidanzamento?
- Uhm...veramente non ci avevo pensato, ma ora che me lo
dici, penso proprio di sì.
- Io...grazie, non so cosa dire...
- Allora non dire niente.
E così dicendo mi
spinge sul letto e comincia ad accarezzarmi lentamente.
- Shaka...ma che
fai?
- Quello che fanno tutti i fidanzati, credo.E quello che
abbiamo smesso di fare appena cinque minuti fa.
Apro la bocca per
parlare, ma lo sguardo di Shaka in questo momento non
ammette repliche.Sospiro e lo accolgo tra le mie braccia,
vuol dire che rimanderemo la conversazione ad un altro
momento.
Ma dall'intensità
del suo sguardo mi sa che dovranno passare parecchi
"momenti" prima che riesca a parlargli...
_____________________________
L'orologio segna
quasi le cinque del pomeriggio...ed è a quest'ora che io
e Mu decidiamo che ne abbiamo abbastanza e che un pò di
riposo ci farebbe bene.Ma dall'imbarazzante rumorino che
proviene dai nostri stomaci ci ricordiamo che
effettivamente è quasi un giorno che non mangiamo,
quindi mettiamo da parte ogni proposito di un sonnellino
ristoratore...mi armo di buona volontà e mi avvio ai
fornelli con l'aria di un grande chef. Mu mi segue
silenziosamente, e si mette a ridere quando indosso il
grembiule.
- Che c'è?Perchè ridi?
- Eheh...come faccio a non ridere se indossi un grembiule
con la scritta "Kiss the cook"?
- Uh...beh, non ci ho mai fatto caso, non è che cucino
tanto spesso, anche se le cose che non brucio sono
abbastanza mangiabili.Comunque...cosa vuole che le
prepari, monsieur?
- ...lo sai cucinare il gulash?
- Che...?
- Ok, lascia stare...vada per il riso al curry...
- E come seconda portata?
- Uhm...pollo alle mandorle!
- Cledi folse di essele in un listolante cinese?
Mu scoppia a
ridere...ne sono felice, pensavo che il mio senso
dell'umorismo fosse ormai morto e sepolto da secoli,
anzi, credo di non aver mai avuto un qualche senso
dell'umorismo...ma il mio amore è riuscito a tirare
fuori i lati più nascosti di me, quelli che non avrei
mai osato svelare a nessuno.
Il riso sta iniziando a cuocere, mentre preparo il
condimento al curry e sbuccio le mandorle. Mu è seduto a
tavola, e mi sembra un pò agitato, mi getta rapide
occhiate di nascosto ma quando giro lo sguardo verso di
lui fa finta di niente e volge il capo da un'altra
parte.Alla fine si alza dalla sedia e mi raggiunge
accanto al piano di cottura.
- Shaka...
- Dimmi.
- Mentre tu eri via sono andato a trovare Milo, e gli ho
parlato. A dire il vero, è lui che ha parlato a me... mi
ha raccontato di lui e di Camus, e della sua convinzione
che potrà rivederlo dopo la morte...Io non so, sono
talmente confuso...credi...credi che possa esistere un
luogo dove potremo ritrovarci quando tutto sarà
compiuto?
- Mu...io più di tutti so cosa ci attenderà dopo la
nostra dipartita. E credimi, non sarà piacevole, conosco
troppo bene il luogo che già ci brama, dove saremo
condannati a stare per l'eternità. Nonostante
questo...io spero che riusciremo a vincere la legge del
nemico. Amore mio, io voglio crederlo, perchè mi sembra
impossibile pensare ad un futuro nel quale tu sia lontano
da me. Io ti amo, e neanche la morte riuscirà a
cancellare i sentimenti che provo per te...ormai siamo
una cosa sola, e il nostro amore sopravviverà a tutto...
noi staremo insieme, per sempre.
- Sì...per sempre...
Le nostre labbra si
sfiorano, una mia mano sale sotto i lunghi capelli lilla
ad accarezzargli dolcemente la nuca in un gesto che ho
scoperto lo fa impazzire, mentre con l'altra lo abbraccio
alla vita e lo porto più vicino a me per approfondire il
bacio. Le sue mani vagano sulla mia schiena, e il suo
corpo mi spinge verso il bordo del tavolo, dove mi
appoggio per evitare di cadere. Lascia le mie labbra per
riprendere fiato, e subito dopo si avventa sul mio collo
per depositarvi una serie di piccoli morsi che mi fanno
gemere di piacere...comincio a togliergli la camicia
bianca che indossa, e lui fa lo stesso con la mia
maglietta...il riso che bolle in pentola è destinato a
scuocere inevitabilmente...siamo seminudi, avvinghiati
l'uno all'altro e dalle nostre bocche escono mugolii
estatici di pura gioia mentre il nostro respiro inizia a
farsi rapido e bollente...
...Ed è in questo
stato che ci trova Ioria di Leo.
Ci accorgiamo
troppo tardi della sua presenza, solo quando mi giro e
vedo il suo viso, a metà tra lo sconvolto e il
divertito...evidentemente ci stava fissando da un bel pò. Resto impietrito dall'imbarazzo, incapace di
proferir parola...anche Mu si accorge che qualcosa non
va, smette di baciarmi il collo, si volta in direzione
del mio sguardo perplesso,e alla vista del cavaliere
della quinta casa lancia un gridolino di sorpresa,
allontanandosi immediatamente da me come se scottassi.
Cerchiamo di ricomporci alla men peggio e in un attimo
riprendo tutto il mio sangue freddo.Mu è rosso peggio di
una fragola, imbarazzato a morte, mentre io in questo
momento non penso alla vergogna, sono troppo arrabbiato
con quel ragazzo dai riccioli biondi che ancora ci fissa
incredulo e con le labbra piegate in un sorriso ironico.
- Ioria...ma si
può sapere chi diavolo ti ha dato il permesso di
entrare?
- Ah...no, è che stavo attraversando il tuo palazzo per
tornare alla quinta casa, poi ho sentito un invitante
profumino di cibo e mi sono detto: "Visto che non ho
neanche pranzato, perchè non andare a fare una visitina
a Shaka?"...ma non sapevo che fossi in dolce
compagnia...
E così dicendo fa
l'occhiolino a Mu che arrossisce ancora peggio di prima.
- Questo non giustifica il fatto
che tu sia entrato nelle mie stanze private senza
permesso, la privacy di un cavaliere va sempre rispettata e...IORIA!Ma mi stai ascoltando?
Il cavaliere di Leo non presta
minimamente attenzione alle mie parole e si avvicina alla
pentola dove il riso è già pronto da qualche minuto.
- Cosa si mangia di buono oggi?Oh,
riso al curry...sbrigati a toglierlo da qui dentro,
altrimenti scuoce!E cosa abbiamo qui?Ohohoh, pollo alle
mandorle!!!Sono secoli che non lo mangio!!!
E detto questo, si siede a tavola e
ci fissa sorridendo.
- Allora, vogliamo pranzare?Sono
già le cinque e mezza!
Scuoto la testa, incredulo e
sbalordito dalla totale mancanza di sensibilità da parte
del cavaliere del Leone. Avrei dovuto aspettarmelo, è
sempre stato un tipo che ha fatto di testa sua, testardo,
menefreghista e quasi brutale talvolta, ma autoinvitarsi
a pranzo in questo modo!E poi, qualsiasi altra persona se
avesse visto quello che ha visto lui avrebbe tolto il
disturbo immediatamente, invece Ioria si sta comportando
esattamente come se non fosse successo niente!Sento la
rabbia salire...li odio i tipi così, e poi ho già avuto
qualche altra occasione di scontro con il saint di Leo,
non è che il nostro rapporto sia tutto rose e
fiori...anzi, direi che ci detestiamo cordialmente.
Mu sembra essersi ripreso dallo shock di poco prima, si
siede accanto a Ioria e cerca di mascherare l'imbarazzo
mentre mi guarda come se mi pregasse di calmarmi, sa che
quando sono arrabbiato arrivo all'orlo del sadismo con le
mie povere vittime.Anche Ikki di Phoenix lo sa
benissimo...
Sospirando rassegnato, mi avvicino alla pentola e inizio
a servire il riso.Per fortuna ho sbagliato le dosi e ne
ho preparato almeno due volte di più di quello che
consumeremmo io e Mu normalmente...so che la fame del
cavaliere di Leo è davvero insaziabile.Porto i piatti in
tavola e Ioria si avventa immediatamente sul cibo,
divorandolo con una foga inusitata.
- Uhm...e bravo Shaka!Non avrei mai
immaginato che tu cucinassi così bene!Mmm...non sapete
quanto rimpiango le abbuffate a casa di Death Mask, era
un cuoco davvero eccellente!Mh...poi la cucina italiana
è proprio il massimo!Quando mi preparava gli spaghetti
con le cozze...e la mozzarella...per non parlare poi
della pizza!Ah, quelli sì che erano bei tempi!E ora devo
ringraziare Shiryu di Dragon se sono costretto a mangiare
ogni giorno quella brodaglia giapponese che mi prepara Marin!Uhm...è una bellissima ragazza, per carità, ma
cucina uno schifo!Scommetto che questo curry l'hai
portato via direttamente dall'India, eh?Vecchia volpe!Mmmh...Shaka, ce n'è ancora?
Nessuno direbbe che
il ragazzo con la faccia piena di chicchi di riso che mi
sta guardando speranzoso sia in realtà il temibile e
valoroso custode della quinta casa, colui che veste la
sacra armatura di Leo... ormai la rabbia è quasi
completamente sbollita e gli porgo sogghignando il piatto
pieno della bianca pietanza.
- Ecco, spero che
ti tenga la bocca occupata per almeno cinque minuti...e
poi sappi che il curry l'ho portato con me soltanto
perchè ha proprietà antisettiche, e visto che qui non
ci sono molti medicinali...
-...Sì sì, come siamo bravi ad inventare
scuse...andiamo, Shaka, la golosità non è mica un
peccato! Altrimenti io sarei all'inferno già da molto
tempo!
Mi sembrerebbe un
pò inadatto all'atmosfera serena del momento se gli
dicessi che tanto tra un pò volenti o nolenti ci andremo
tutti all'inferno,quindi taccio.
- Mu, ne vuoi
ancora?
- No, grazie...piuttosto, vengo ad aiutarti con il
pollo...
Si alza e insieme
iniziamo a preparare i bocconcini di pollo surgelati,
scherzando sul fatto che sembrano quasi cibo per cani, e
nel frattempo riusciamo a rovesciare una scatola di uova
per terra e a rompere tre piatti e un bicchiere.Le nostre
risate vengono interrotte dalla voce di Ioria.
- Ma guardatevi,
piccioncini!L'avevo detto io che prima o poi sarebbe
scoppiato l'amore tra i due rompiball...ehm, tra i più
riflessivi e seri saints di Atena!Beh, ragazzi, so solo
che se Aphrodite fosse ancora qui non avreste una vita
facile...era peggio di una telenovelas, voleva sapere
tutto di tutti e poi faceva certe macchinazioni che
Sherlock Holmes al contrario sembrava Aldebaran!Ce
l'aveva messa lui in testa l'idea che voi due insieme
sareste stati proprio una bella coppietta...aveva un
fiuto particolare per queste cose!Ah, se solo ci fosse
stato Shura qui con me a guardarvi...Ehi, Shura!se mi
stai ascoltando, la scommessa l'ho vinta io!
- Di che scommessa stai parlando?
- No, niente...è che io e Shura avevamo scommesso
sull'evolversi della vostra relazione...lui sosteneva che
non avreste mai avuto il coraggio di confessarvi l'uno
all'altro, io invece ero d'accordo con Aphrodite e dicevo
che prima o poi ce l'avreste fatta!E la prova...beh, l'ho
avuta poco prima, no?Ho vinto, Shura!
Non so se il fatto
di essere stato oggetto di una scommessa di tal genere mi
faccia più piacere o più rabbia, ma comunque, non mi
sembra il caso di prendersela tanto.Tanto le sue
battutine stupide Ioria le faceva anche prima,non è una
novità per me, e non lo è neanche per Mu che in questo
momento sorride imbarazzato come suo solito.E in quanto
ad Aphrodite, beh, come non posso aver notato gli sguardi
maliziosi e le risatine nascoste che ci rivolgeva quando
ci vedeva parlare insieme?
Il pollo è pronto e io e Mu ne portiamo a tavola un
vassoio pieno.Gli occhi di Ioria brillano dalla felicità
mentre guarda estatico l'enorme montagna di cibo che gli
abbiamo messo davanti, e a quella vista non possiamo fare
a meno di scoppiare a ridere entrambi.Ci sediamo a tavola
e finiamo di mangiare.Alla fine Ioria ci dà anche una
mano a sparecchiare e a lavare i piatti, commentando
scherzosamente ogni nostro sguardo o ogni nostra carezza
"accidentale". Un modo di fare certamente molto
irritante...
- Beh, io vado a
casa, sono le sei e avevo promesso a Marin che avrei
assaggiato la roba strana che mi ha preparato...quindi
ora devo trovare in fretta un modo per farla sparire
senza che se ne accorga! Ciao ragazzi, grazie tante per
il pranzetto!E mi raccomando, stanotte non fate troppo
casino che ho il sonno leggero...Shaka, se prometto che
non dico niente a nessuno, mi inviti a pranzo anche
domani?
Il cavaliere di Leo
schiva per un pelo l'uovo che ho lanciato nella sua
direzione, fa una linguaccia ed esce di corsa dalla sesta
casa.Mu sorride e protesta dicendo che così ci toccherà
lavare di nuovo per terra, ma io lo zittisco nel modo
più piacevole possibile, chiudendogli la bocca con la
mia.
- Mmmh...e ora che
facciamo?
- Beh, la pausa pranzo è finita, quindi...si torna al
lavoro!
E così dicendo lo
trascino letteralmente in camera da letto.
_____________________________
Dio mio, che
vergogna!Quando ho visto Ioria che ci osservava
sogghignando dalla porta della cucina mi sono sentito
morire...avrei voluto nascondermi, sprofondare
sottoterra, prendere il primo aereo per il Pamir o anche
tornarci a piedi!Che situazione imbarazzante!Meno male
che Shaka ha recuperato immediatamente tutto il suo
sangue freddo, perchè io per alcuni secondi non sono
riuscito a dire niente, impietrito e inchiodato al
suolo... dovevo essere rosso peggio di una ciliegia, del
resto l'emotività è uno dei miei maggiori difetti...che
vergogna, che vergogna!Per fortuna Ioria ha lasciato da
parte i commenti troppo cattivi, altrimenti non so come
avrebbe reagito Shaka...ma non voglio pensarci più ora.
Dopo la ripresa del nostro...ehm, lavoro, ci siamo
addormentati, esausti...quando mi sveglio sono quasi le
dieci di sera, in tre ore di sonno abbiamo recuperato in
pieno le nostre forze.La prima cosa che vedo quando apro
gli occhi è il suo viso chinato sul mio e quei grandi
occhi color del mare che mi stanno fissando, mentre le
sue mani mi accarezzano il viso.Ci baciamo, lentamente,
un bacio profondo e dolcissimo come l'ambrosia. Ma c'è
qualcosa che non va...me ne accorgo subito, l'espressione
del suo volto è cambiata, c'è tristezza nei suoi occhi,
la stessa tristezza che vi leggevo solo ieri...
- Shaka, cosa c'è
che non va?
- Io...niente,solo un brutto sogno...
- Vuoi parlarmene?
- No, era una sciocchezza...ti va se ti leggo un pò il Ramayana?Sarebbe il momento buono per imparare un pò
della mia lingua...
- Ma se la conosco benissimo, la tua lingua!Anche troppo
bene...
- ...touchè. Ma se vuoi posso raccontarti una favola...
- Mi hai preso per un bambino di 6 anni?Guarda che
neanche Kiki vuole più che gli racconti le favole prima
di addormentarsi!
- Sì, ma questa è una favola di tanto tempo fa...sta a
sentire, molto probabilmente la conosci.
Alle origini del mondo la condizione umana era diversa da
quella attuale: l'umanità allora comprendeva tre sessi:
maschio, femmina e androgino.Questi ultimi possedevano
forza e vigore straordinari e perciò tentarono la
scalata al cielo.Zeus per punirli pensò di tagliarli in
due e così renderli più deboli. Incominciò quindi a
spaccare questi esseri dividendoli a metà.Ognuno di noi
è dunque una metà di quell'essere originario ed è
sempre in cerca della propria metà: solo quando la trova
e si riunisce ad essa, si placa la sua ansia e realizza
la sua completezza e la sua felicità. Di questo mito ne
parla anche un libro greco, molto antico: "E quando
a qualcuno di essi avvenga di incontrare la propria
metà, allora restano entrambi così impetuosamente
soggiogati dall'amicizia e dall'intimo amore che non
soffrono di restare staccati l'uno dall'altro per così
dire nemmeno per poco tempo.Sono questi che insieme
trascorrono l'intera esistenza, che non saprebbero dire
cosa si aspettino l'uno dall'altro, perchè a nessuno
parrebbe che tutto ciò sia solo comunanza di piacere
amoroso come se questa fosse la ragione per cui amano
stare insieme con così intensa passione; ma è chiaro
che l'anima loro aspira a tutt'altro, senza che lo sappia
esprimere;essa però indovina ciò che vuole e per oscuri
segni lo palesa. E se ad essi, mentre insieme giacciono,
apparisse Efesto con i suoi strumenti e chiedesse:
<<Cos'è che volete, uomini, l'uno
dall'altro?>>.E rimanendo quelli dubbiosi, di nuovo
chiedesse:<<Forse che desiderate soprattutto essere
sempre quanto più possibile una cosa sola l'uno con
l'altro, affinchè notte e giorno mai dobbiate
lasciarvi?...
- ...se questo desiderate voglio fondervi e plasmarvi in
un essere solo, affinchè, di due divenuti uno, possiate
vivere entrambi così uniti come un essere solo, e quando
vi colga la morte, anche laggiù nell'Ade siate uno,
invece di due, in un'unica morte.Orsù, vedete se è
questo che volete e se vi farebbe lieti
ottenerlo...>>.A queste parole, sappiamo bene che
nessuno contraddirrebbe, nè mostrerebbe di desiderare
altra cosa, ma semplicemente avrebbe l'impressione di
aver udito proprio quello che da sempre desiderava, di
congiungersi cioè e di fondersi con l'amato per formare,
di due, un essere solo.E la spiegazione di tutto questo
sta qui, che tale era la nostra antica natura, e noi
eravamo tutti intieri: a questa brama di intierezza, al
proseguirla, diamo il nome di amore."
Il Simposio di Platone. Credevi forse che non me lo
ricordassi?
- No, sapevo che te ne saresti ricordato.Lo studio dei
classici greci fa parte del nostro addestramento di
cavalieri, no?E poi questo mito sembra essere stato
scritto apposta per noi, perchè siamo due anime
gemelle...
- ...due metà di una stessa mela...
- ...due esseri che una volta erano uniti...
- ...e che finalmente si sono ritrovati.
Sorrido e lo bacio
ancora, non poteva trovare cosa più bella da
raccontarmi.
Ha glissato con facilità le mie domande sul suo
improvviso turbamento, chissà, forse era davvero una
sciocchezza, o forse qualcosa che non vuole che io
sappia.Se fosse così, avrei preferito che me ne avesse
parlato, ma rispetto le sue decisioni.
Shaka dice che comunque devo imparare l'Hindi perchè
vuole portarmi con sè la prossima volta che ci andrà.io
sorrido e annuisco, anche se so benissimo che non ci
sarà una prossima volta...ma mi piace pensarlo, mi piace
credere che sopravviveremo a questa guerra e che
finalmente vivremo la nostra vita in pace.
Prende il volume che avevo poggiato sul comodino e inizia
a leggere.Mi godo la mia tranquillità, accoccolato sul
suo petto come un bambino stretto al seno di sua madre.
Lui mi accarezza i capelli, lentamente, mentre traduce in
greco il Ramayana poggiando talvolta le sue labbra sulla
mia fronte, e io lo stringo di più a me...sinceramente
non mi interessa molto del libro che sta leggendo, ma
adoro sentire la sua voce armoniosa, così simile ad una
pioggerellina primaverile, quel tono che so essere così
sottile e duro ma che ora è tanto delicato e caldo...non
penso di essere mai stato più felice di così, non
pensavo neanche che si potesse essere felici in tal
modo...la dolce voce di Shaka è come una ninna nanna, e
io mi addormento di nuovo, stretto tra le calde braccia
dell'essere che amo più della mia stessa vita.
_______________________________
Di nuovo!Ho avuto
di nuovo la stessa visione di questa mattina, solo che si
è presentata in sogno.Un sogno premonitore...
...e di nuovo
quella luce, l'esplosione, il mondo che scompariva ai
miei occhi...ero lì ma non ero io, potevo solo osservare
il compiersi del mio destino, la fiamma della mia vita
che andava spegnendosi, mentre tutt'attorno danzavano
candidi petali di ciliegio...e poi improvvisamente mi
ritrovavo ad essere io, e davanti a me c'era solo il
buio, il buio più nero e completo.E ancora quella frase
che entra a forza nella mia testa, sussurrata da chissà
quale voce, da chissà quale volontà...
"Ara Yashiki...i cavalieri di
Atena sapranno superare anche una morte, ma la seconda,
la supereranno?"
Mi sono svegliato di colpo, con gli
occhi spalancati...pensavo davvero di essere morto,
brutto effetto quello dei sogni premonitori, non sei mai
pienamente cosciente del sottile limite tra presente e
futuro. Mu dormiva ancora, così calmo e tranquillo...non
ho saputo resistere alla tentazione di posare le mani su
quella pelle così liscia e rosea, e di baciarla...ma la
mia carezza l'ha svegliato.
Si è accorto subito del mio turbamento, ma ho saputo
dissimulare piuttosto bene e ho cambiato repentinamente
argomento, non voglio renderlo partecipe della mia
ansia.Dopo un pò si addormenta di nuovo, e io lo stringo
a me, forte...come vorrei che quello a cui ho assistito
fosse davvero un incubo!Ma purtroppo non lo è, è lo
specchio del mio futuro prossimo....quanto prossimo?
Solo oggi ho avuto due visioni...questo vuol dire che
l'ora si avvicina sempre più. Non riesco più a dormire,
sono troppo agitato...conosco il nemico contro il quale
dovremo batterci, sono il cavaliere che gli è più
vicino, in un certo senso; e conosco molto bene il posto
dove finiremo tutti insieme, in fondo, sono il guardiano
della porta di Ade...un mondo dove la felicità è solo
un lontano ricordo, dove scontare per sempre la nostra
pena, quella di aver avuto la presunzione di poter
combattere contro un Dio!Il ghiaccio del Cocito ci
attende, è solo quello il posto che riesco ad immaginare
per noi cavalieri di Atena.Che siamo o no dalla parte
della giustizia, dopo la morte il nostro spirito è
affidato ad Hades e alle sue leggi, la nostra dea non
avrà più influenza su di noi.Come poter combattere
allora, un nemico che si trova dove noi non possiamo
giungere senza diventare burattini alla sua mercè?La
stessa Atena non può sottrarsi a queste regole; il suo
spirito è immortale, è vero, ma il suo corpo è quello
di una ragazza qualunque...la nostra è una battaglia
disperata, il nostro nemico ha il coltello dalla parte
del manico. Ma qualunque cosa succeda, il mio amore non
mi lascerà...no..non...mi lascerà...
Svengo pochi istanti dopo, mentre la luce imprigiona il
mio corpo e lo porta lontano...sono immerso in un mare di
luce dorata, la mia coscienza imprigionata da fili
invisibili, mentre quella stessa voce mi sussurra ancora
strane e misteriose parole...
"Stanno arrivando coloro che
la morte ha già portato via una volta..."
"...l'ora è giunta, si dia
inizio alla guerra..."
"Polemos...polemos..."
"Ara Yashiki...i cavalieri di
Atena sapranno superare anche una morte, ma la seconda,
la supereranno?"
Poi giunge qualcosa a portarmi via,
e mi ritrovo sul mio letto, con Mu che dorme placidamente
tra le mie braccia. Sono paralizzato dal terrore.E'
arrivato il momento...il momento di dirti addio!Così
presto! Così presto dovremo separarci!Solo un giorno
abbiamo avuto, solo un giorno per stare insieme, avevo
ancora tante cose da dirti, volevo sapere ancora tante
cose di te...le lacrime iniziano a percorrermi il viso.Ma
devo farmi forza e ricacciarle indietro, ora come ora
devo pensare solo alla salvezza della dea di cui sono
cavaliere. I nemici sono già alle porte, dobbiamo
separarci e andare a proteggere le nostre rispettive
case....prepararci alla battaglia.
E sia...che la guerra sacra abbia inizio.
---------------------------Fine
prima parte------------------------------------------------------------
Spero che la
fic vi sia piaciuta, a me è piaciuto tantissimo
scriverla e spero che vi piacerà anche la seconda parte.
Per ricercare il materiale "estraneo" contenuto
in questa fic, sono andata a riaprire dopo ben 3 mesi il
mio amato /odiato libro di filosofia...cioè, secondo me
Platone poteva dedicarsi ai divertimenti
"terreni" invece di perdere tempo a scrivere stronzate, ad esempio, credo che sarebbe stato un ottimo
scrittore yaoi(ohi ohi, se mi sentisse il prof. il mio
voto in filo scenderebbe fino ad avvicinarsi allo zero
assoluto!Altro che Hyoga...)Però il mito degli androgini
mi piaceva tantissimo, la mia idea di amore è proprio
quella!Se pensate che in questa parte Milo parli
troppo,andatevi a rivedere la puntata dell'anime
intitolata "la cuspide scarlatta", dove il
nostro cavaliere di Scorpio ci delizia con la sua adorata
Antares per circa una mezz' oretta!La paralisi dei gangli
nervosi è ormai completa e diffusa... l'ultima puntura
sarà il colpo di grazia e porta il nome di Antares, la
stella guida di Scorpio! (l'ho imparato tutto a memoria,
ma non lo scrivo per pura e semplice pietà)Poi dite che
sono io la logorroica...Ah, Shaka qui è più spiritoso
del solito.Beh, una certa verve l'ha sempre avuta, ma
diciamo che tendeva di più alla bastardaggine...beh, gli
esseri più bastardi di tutto Saint Seiya sono Aphrodite
e Death Mask... infatti siamo uguali ^__^ (se se..uguale
ad Aphrodite...te piacerebbe!Nd Milo che si lima le
unghie, anzi, l'unghia) (Taci, stolto! Ti ricordo che la
scrittrice ha sempre il coltello dalla parte del
manico...dimmi, caro,ti piace Aldebaran?)(Ohi, ma sei
proprio UGUALE ad Aphrodite, eh?...)
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