Sob!Ma perchè devo essere ogni volta così tragica?Beh, è che gli amori tormentati mi piacciono...e poi, non posso accettare l'idea di essere l'unica disgraziata sulla faccia della terra!Ma no, non la faccio per ripicca (un pò sì), ma perchè secondo me "una rosa può crescere anche tra le erbacce"(da quale fanfic ho copiato questa frase? ...), e di erbacce, nella storia dei saints, ce ne sono a miliardi...codesta fic è una sorta di continuazione di "una goccia di paradiso" dell'autrice sottoscritta me medesima.Un consiglio:tirate fuori i fazzoletti.Soob ç_ç! Ah!i disclaimers!I personaggi protagonisti di questa triste storia d'amore all'ombra del grande tempio(e all' ombra di quello s^*@§#% di Hades)non sono miei, ma di Masami Kurumada(ecco un'altro buon motivo per piangere... sooob!)


Till the end

parte I

di RiryShaka


"Ara Yashiki...i cavalieri di Atena sapranno superare anche una morte, ma la seconda, la supereranno?"

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Apro gli occhi, lentamente, per abituarmi alla luce abbagliante del sole che illumina la stanza dalla finestra aperta. Non appena tutti i miei sensi ritornano dal dolce torpore in cui erano scesi, la tua immagine si affaccia alla mia mente e un senso di infinita dolcezza mi assale e mi scalda il cuore...e ricordo le nostre parole di ieri, le nostre lacrime, le nostre confessioni, tutto quello che non ti ho mai detto, tutto quello che mi hai nascosto.Ho scoperto cosa si celava in fondo al tuo cuore e ti ho aperto il mio...e poi...quel bacio...e i mille altri che sono seguiti...posso ancora sentire il sapore delle tue labbra sulle mie, il loro calore, la loro morbidezza...
E l'amore che abbiamo condiviso, la sofferenza che si è tramutata in gioia...la tua pelle, bianca e morbida come quella di un bambino, la tua voce, rotta dal pianto e dal piacere, i tuoi sospiri, i tuoi gemiti...ti sei abbandonato a me, tu che hai contato sempre e solo su te stesso, hai lasciato nelle mie mani il tuo cuore, la tua anima e il tuo corpo, mi hai detto che mi ami, più di qualsiasi altra cosa al mondo...e io non riesco ad immaginare una felicità più grande di quella che sto provando in questo momento.
Giro il mio viso verso il tuo.Stai ancora dormendo, così calmo e rilassato, le lunghe ciglia che incorniciano i tuoi occhi, i folti capelli del colore del sole sparsi sul cuscino, e l'aria di un cucciolo indifeso.Sei completamente diverso dallo Shaka di ieri...
Avrei ancora tanto da dirti, nonostante abbiamo parlato per tutta la notte; c'è stato troppo tempo perso dietro illusioni e maschere, dietro le apparenze e le falsità che entrambi avevamo costruito come difesa.Ma tutti questi pensieri, tutti i sentimenti che provo per te si confondono nella mia mente e mi impediscono di parlare...e alla fine mi sono accorto di non averti neanche detto "ti amo"...
Te lo dico adesso, posando delicatamente le mie labbra sulle tue, stando attento a non svegliarti; è stata una notte difficile per entrambi, ci siamo addormentati all'alba, stremati sia mentalmente che fisicamente, tenendoci stretti.Per tutta la notte non hai fatto altro che ripetere che non dovevo lasciarti,e io non l'ho fatto, e non ti lascerò fino alla fine...ho capito ora cosa ti tratteneva dal rivelarmi i tuoi sentimenti, questa maledetta paura di perderti che ho anch'io...ma cerco di non pensarci ora, cerco di allontanare questo pensiero per adesso, non voglio che la malinconia e la tristezza rovinino questi attimi preziosi...
Sono qui, sdraiato accanto a te, ad attendere il tuo risveglio, come se fossimo due normalissimi amanti.Ed è così...almeno per oggi, facciamo finta di essere due comuni mortali, dimentichiamoci dei nostri doveri di santi di Atena, restiamo qui tutto il giorno...voglio immergermi in te, voglio conoscerti, più a fondo di quanto ti conosca ora, voglio parlarti, voglio stare insieme a te.

_________________________

...che ore sono?Mi sveglio lentamente, con la sensazione di aver dormito sì e no 5 minuti.Apro i miei occhi, cosa che di mattina non faccio mai, anche perchè devo tenerli chiusi per aumentare l'intensità del mio cosmo. Ma stamattina no... stamattina ci sei tu affianco a me, mi accorgo che una tua mano è posata sulla mia testa e mi sta accarezzando i capelli... non posso assolutamente perdere lo spettacolo del tuo volto calmo e sereno illuminato dal sole, dei tuo occhi verdi che brillano, e del tuo sorriso così dolce...voglio godere a fondo ogni singolo particolare del tuo essere.
Mi guardi come incantato, come se tutto questo fosse stato solo un sogno.No, non è un sogno, ti sussurro dolcemente, e ti abbraccio di nuovo, voglio sentire ancora il tuo profumo, non posso più farne a meno ormai...ma...cos'è questo senso di nausea che mi sta assalendo?La mia testa...mi fa male la testa...la stanza attorno a me sta iniziando a girare, non riesco più a parlare...

Una visione...

Mi capita di avere delle visioni soltanto quando sta per succedere qualcosa di grave, ma non è niente di eccezionale, sono pur sempre la reincarnazione di un dio... ho avuto una visione anche quando Saga cercò di uccidere Atena al santuario, 13 anni fa, ma ero troppo piccolo ancora per dare realmente importanza alla cosa.
E ora...la nausea mi assale ancora una volta.Posso sentire la tua voce, mi stai chiamando preoccupato, chiedendomi cosa c'è che non va,la sento sempre più lontana, sto per svenire...ad un tratto il mondo diventa di un bianco splendente e io mi ritrovo ad essere spettatore impotente di un futuro prossimo.

Un'esplosione...un terremoto...luce...le lacrime di tre cavalieri...chi sono?Non riesco a distinguere le loro figure...

Dei petali...petali di ciliegio che volano dappertutto...una landa desolata e due alberi...oh, Atena, fa che non sia quello, fa che io mi stia sbagliando...no, non mi sto sbagliando affatto, quella che ho davanti ai miei occhi è la mia tomba...lo Sharassoju!

Ma prima che possa vedere di più, la luce bianca che mi aveva portato qui mi rapisce ancora una volta. Resto avvolto per qualche istante da quella abbagliante luce chiara, ma nel mio cuore c'è solo un colore...nero...
So che sono ritornato nel mio mondo.Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è il tuo viso, nei tuoi occhi leggo l'angoscia e la preoccupazione.Ti sorrido, e ti accarezzo una guancia, per rasserenarti.
- Shaka...
- Non preoccuparti, non è niente. Solo un capogiro, credo dovuto alla stanchezza...
La mia voce è stranamente ferma e decisa, non ci sono tracce della disperazione infinita che ho provato solo pochi istanti fa.
Amore mio,sono costretto a mentirti ancora una volta. Ma come posso dirti di aver visto il luogo nel quale morirò?Lo Sharassoju...i due alberi sotto i quali Buddha esalò tranquillamente l'ultimo respiro... e io che sono una delle sue reincarnazioni, sono destinato a morire nello stesso luogo. Nessuno sa che qui, vicino al tempio di Virgo, ci sia un giardino molto simile a quello, poichè lo nascondo alla vista di chiunque vi si avvicini grazie al mio potere.
Tutto questo significa che...è giunta l'ora.
La guerra santa sta per avere inizio, quella guerra nella quale moriremo tutti.Che strano scherzo che ci ha giocato il destino!Pensavo di poter stare più tempo con te, Mu, e invece ora dobbiamo già separarci...
Devo correre ad avvertire il vecchio maestro, su nel Goro Ho, devo correre a dirgli che il momento è arrivato.Ma probabilmente se ne sarà già accorto anche lui.Tu invece non ti accorgi di quanto sto provando, i tuoi sensi sono ancora piuttosto intorpiditi dal sonno,meglio così.
Non voglio dirtelo, Mu, non ancora.Non voglio dirti che forse ci separeremo questa sera stessa...noi che ci siamo appena ritrovati...mi alzo di scatto, non prima di aver depositato un casto bacio sulle tue labbra. Vedo la tua espressione contrariata, certamente ti aspettavi che rimanessi con te per tutta la giornata...ma il destino ha voluto diversamente. Per rispondere alle tue domande devo inventarmi una frottola, cercando di mantenere il mio animo calmo ed essere il più convincente possibile.Mi rivesto velocemente,devo andare via prima che i tuoi sensi si risveglino, prima che tu possa accorgerti di qualcosa. E in effetti faccio così, ma prima di andarmene ti bacio ancora su quelle labbra che sanno di zucchero...la Dea solo sa quanto mi costi farti questo, ma voglio passare questi ultimi istanti con te senza angoscia...perdonami Mu...

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Sono rimasto solo, nelle stanze segrete della sesta casa.Il suo custode se ne è andato qualche minuto fa, aveva un qualche appuntamento nell'arena dei combattimenti con i suoi allievi, due silver saint di cui non ricordo neanche il nome.
Mi è sembrato anche stamane un pò strano...ma sarà stata la stanchezza, o forse sono io che sono paranoico. Certo però che quel capogiro improvviso...scuoto la testa, quante volte è capitato anche a me di svenire senza un motivo preciso?La missione che siamo chiamati a compiere è importante, e il suo peso grava tutto sulle nostre spalle.Siamo soltanto dei semplici uomini, anche se abbiamo dalla nostra parte il potere del cosmo e la protezione di Atena; e gli allenamenti spossanti ai quali ci sottoponiamo quotidianamente sono davvero al di là di ogni immaginazione.Tutto questo per Atena...Ecco, ora sono sveglio completamente, e realizzo di essere rimasto solo nel grande letto della sesta casa.Shaka se n'è andato con una certa fretta, beh, di solito lui è così puntuale...precisino... pignolo...praticamente perfetto.Ah, e anche molto permaloso.Mi dispiacerebbe se perdesse la sua reputazione di uomo infallibile per colpa mia...mi stringo addosso il suo cuscino,posso ancora sentire il suo profumo di incenso...vorrei non lasciare mai questo letto, ma ormai saranno almeno le dieci di mattina, e visto che non c'è più Shaka qui al mio fianco non ci sono più scuse per poltrire.
Mi alzo, mi rivesto e decido di raggiungere la prima casa. Meno male che Ioria a quest'ora non è mai nel suo tempio, visto che di solito si trattiene da Marin fino a tardi,altrimenti avrei dovuto sentire anche le sue battutine piccanti...in effetti ieri non mi ha visto tornare nella casa dell'Ariete, e visto che già qualcosina aveva capito... mi sa che devo rassegnarmi a subire l'ilarità del cavaliere di Leo. E, ricordandomi di come tormentava Milo e Camus quando quest'ultimo era ancora in vita, beh, credo che me ne dirà di cotte e di crude!
Milo...
Chissà come sta, è da un pò di tempo che non lo vedo.
Dopo la morte di Camus si è chiuso in sè stesso e nei suoi ricordi, aspettando solo il momento nel quale avrebbe potuto ricongiungersi al suo amante...lui, così solare e pieno di vita, così intelligente e divertente, se ne sta chiuso nell'ottava casa aspettando solo di morire. La loro storia ha certamente sconvolto tutti, e da quanto ho potuto vedere ha lasciato un segno indelebile anche nel cuore di Shaka. E in effetti, il ricordo della disperazione del cavaliere di Scorpio, quel maledetto giorno, fa rabbrividire anche me.
Shaka ci metterà almeno un'oretta, quindi potrei anche salire fino all'ottava casa e andare a trovarlo, gli farebbe bene un pò di compagnia;in fondo, siamo tutti fratelli, accomunati dal medesimo scopo e dal medesimo destino.

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Eccomi finalmente a Goro Ho, in Cina.Il vecchio maestro è come al solito seduto sul masso alle pendici della cascata, posso vedere la sua piccola figura di spalle.Chiamo l'anziano cavaliere di Libra con voce tremante.

-Maestro...

Sapevo dalla nascita che sarei morto presto, avevo passato ben 20 anni a prepararmi al mio decesso, ma ora che l'ora si avvicina quella paura che avevo creduto essere scomparsa grazie alla meditazione sta riaffiorando alla mia mente, sempre più forte.
Il vecchio maestro si volta e mi guarda, serio.Già, non c'era bisogno che venissi ad avvertirlo della mia visione, lui sa già tutto. Si gira e torna a guardare lontano, verso orizzonti che solo lui è in grado di vedere.

- Sì, cavaliere di Virgo, l'ho percepito anche io. Presto inizierà una nuova guerra sacra, e stavolta non si salverà nessuno di noi.Ma questo lo sai già, vero?

Annuisco. Lo so, lo so benissimo, ma mi fa così male...

- Maestro...ma...

Non faccio neanche in tempo a finire la domanda che il cavaliere di Libra mi risponde;nella sua voce posso leggere una punta di tristezza, neanche un uomo saggio e calmo come il maestro dei cinque picchi riesce ad essere totalmente indifferente alla tragedia che sta per compiersi.

- Non chiedermelo, Shaka, perchè neanche io posso saperlo...ma credo che faresti bene a ritornare al Santuario, e proteggere la sesta casa.Io...vi raggiungerò presto.

Lo saluto gentilmente e faccio per andarmene, ma proprio mentre sto per scendere dalla ripida roccia, il vecchio maestro ricomincia a parlare.

- Shaka, fà in modo di non lasciare niente di incompiuto su questa terra. Cerca di non andare nell'aldilà carico di rimorsi, e rimpianti, soffrirai ancora di più.Goditi questo poco tempo che ci rimane...e sii pronto a combattere per la salvezza della dea.

Lo ringrazio dei preziosi consigli, e comicio a correre alla velocità della luce.In pochi minuti sarò di ritorno al santuario, ma...voglio fermarmi in un posto, prima.Come ha detto il maestro, non devo avere nessun rimpianto quando lascerò questo mondo...

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Sono arrivato alla porta dell'ottava casa.
Riesco a sentire la presenza di Milo al suo interno. Beh, è costretto a rimanere qui. Dalla fine della battaglia contro i bronze saints il vecchio maestro di Goro Ho, diventato capo dei cavalieri di Atena, ha stabilito che nessuno di noi si dovesse allontanare dal santuario per nessuna ragione.Neanche per andare ad aiutare Seiya e gli altri durante la battaglia contro Poseidone. So bene quanto Milo desideri tornare nella sua terra natale, Milos, un'isoletta delle Cicladi, dove poter riflettere in pace, lontano da tutto e tutti.
Sorrido a quel pensiero.
Perchè, a me non piacerebbe tornarmene nel Pamir, insieme a Kiki?Beh, e anche insieme a Shaka, certo, ma... semplicemente non possiamo.E non potremo mai più.

-Milo...Milo, ci sei?

Sento un rumore di passi dall'interno della casa di Scorpio, il suo custode si sta avvicinando sempre di più a me.Posso percepire il suo cosmo, così debole, così provato dalla scomparsa del suo amico e amante.
Non si è più ripreso...tutti noi siamo stati sconvolti dagli effetti di quella disastrosa e inutile guerra di un anno fa, troppe sono state le perdite e troppi i rimpianti legati ad esse, ma lui è stato quello che ha sofferto di più.
Camus se n'è andato portandosi via il suo cuore.

- Mu di Aries...come mai sei giunto fin qui?Il palazzo del montone bianco è lontano, e la salita è lunga e faticosa...
- Ecco, io...io...

Sto incespicando nelle parole peggio di un bambino. E, dal calore che sento percorrermi il viso, intuisco che sto arrossendo vistosamente. Non so se dirgli che in effetti ho passato la notte alla sesta casa, mi sentirei davvero in imbarazzo a farlo, ma a quanto pare al cavaliere di Scorpio non sembra importare molto, perchè mi sorride e mi invita ad entrare, senza insistere sull'argomento.
Gli sono molto grato per questo. Mi conduce nei suoi appartamenti privati, arredati con gusto squisito,e mi porta in una grande stanza luminosa. Ci sediamo su due poltrone di fine velluto blu. Noto che tutto in questa casa è di quel colore...il colore degli occhi e dei capelli di Milo...gli stessi colori di Camus.
Blue
...e in effetti posso percepire chiaramente la tristezza e la malinconia che vi regna, come un manto ricopre quello che una volta era stato luogo di festa e di gioia, la gioia di due persone strettamente legate l'una all'altra da un sentimento così forte che neanche la morte ha saputo cancellare.
Guardo Milo negli occhi.E nello stesso tempo lui fissa me.Quello sguardo, che un tempo era capace di far rabbrividire il più coraggioso dei cavalieri, che sembrava voler rivoltarti l'anima, quello sguardo scintillante di malizia e intelligenza che tante volte avevo pensato essere esageratamente sensuale,è così...così vuoto, così spento.Il luccichio che vi albergava è sparito...ora posso leggervi solo la tristezza e la malinconia di un uomo che ha sofferto fin troppo.
E' lui a rompere il silenzio che si è creato tra noi.

-Allora, Mu, a cosa devo questa cortese visita?

Non ha certo perso i suoi modi gentili ed eleganti...ma il sorriso che mi rivolge è forzato, lo vedo benissimo.

- Io...volevo solo vedere come stavi.Sai, siamo tutti preoccupati per te e...
- Non dovete esserlo, la vostra preoccupazione non serve a niente.Non c'è nulla che possiate fare in questo momento, davvero.Devo...devo solo aspettare.
- Aspettare...aspettare cosa?
- Aspettare che arrivi quel giorno...aspettare l'inizio della guerra sacra.Aspettare di morire.

Sospiro.Sapevo già che mi avrebbe risposto in questo modo.Aspetta di ricongiungersi al suo amato Camus...in quest'anno l'amore che provava per lui non è affatto diminuito, anzi, è ancora più grande di prima.Aspettare solo di morire...a questo arriva il tuo amore per il cavaliere di Acquarius,Milo?
E io?
Cosa farei se Shaka morisse prima di me?E se non potessimo reincontrarci nell'aldilà, e se le nostre anime vagassero per sempre in un oblio oscuro senza mai incontrarsi, senza riconoscersi?Se, una volta morti, ci scordassimo dell'amore che abbiamo provato l'uno per l'altro?
Una fitta di dolore mi trafigge improvvisamente lo stomaco.Io...non voglio neanche pensarci,ora.

-Mu...è tutto a posto?

Milo mi guarda preoccupato.No, non è affatto a posto.Io non sono a posto.Non riesco a togliermi dalla mente quello stupido pensiero della morte di Shaka.Cos'è questo brutto presentimento che mi sta assalendo? Scuoto la testa, cercando di negare disperatamente il senso di sconforto che mi penetra nel cuore.
Il cavaliere di Scorpio mi si avvicina...Nei suoi occhi posso leggere la comprensione.Oh, Milo, ti sei reso conto della battaglia che si sta svolgendo dentro di me?

- Mu...
- Io...Milo...è che...
- Non c'è bisogno di parlare, ho già capito tutto.Posso leggere la paura nei tuoi occhi, la stessa che avevo io quel maledetto giorno.E'...Shaka, vero?

Annuisco silenziosamente.

- Come...come fai a saperlo?

Milo mi guarda e sorride.

- Intuito.Lo sai anche tu che è una delle mie specialità.

E' vero.Con quel suo sguardo profondo e affascinante, Milo di Scorpio era capace di leggere nella tua mente come se fosse un libro aperto; ha perso il luccichio blu notte ma non questa sua capacità innata di capire immediatamente i sentimenti di chi gli sta di fronte.
Aphrodite,l'etereo custode della dodicesima casa, aveva in sè questo potere più di tutti gli altri saints, era una caratteristica che gli dava il sensibilissimo cosmo dei Pesci, ma se ne serviva solo in battaglia per distruggere psicologicamente i suoi nemici...non aveva mai cercato di utilizzare la sua capacità di comprensione per aiutare e confortare gli altri, troppo egoista ed egocentrico per farlo.
O, forse, troppo solo.
Il cavaliere di Scorpio continua a fissarmi per un attimo, poi riprende a parlare con quella sua voce profonda e melodiosa.

- Camus è stato da sempre il mio unico vero amico, colui che ha saputo capirmi più di tutti gli altri. Quando tredici anni fa arrivai qui, non ero altro che un bambino sperduto strappato dal suo ambiente naturale, la bianca isola di Milo.Ero scontroso e scostante con tutti, non perchè non accettassi la compagnia che mi veniva offerta, ma perchè semplicemente avevo preso ad odiare la rigidità delle regole del Grande Tempio, desideravo abbandonare gli allenamenti e tornare a casa, dalla mia famiglia, da mia madre...un giorno, mentre gironzolavo come al solito nei pressi del santuario, lo vidi. Era appoggiato ad una colonna, e con il suo sguardo serio scrutava il mare.Si accorse della mia presenza e si girò, rivolgendomi un sorriso dolcissimo, e io non potetti fare a meno di sorridere in risposta. Da allora diventammo amici, e non ci fu momento che non passavamo insieme.Parlavamo di tutto e di niente, di cosa ci aveva portato in Grecia, della volontà di diventare cavalieri di Atena.Lui mi parlava della sua famiglia, in Francia, e, mi diceva spesso che quando il gran sacerdote ce lo avrebbe permesso ci saremmo andati insieme.Adorava il suo paese...mi descriveva sempre la sua Parigi, la Tour Eiffel che si staglia alta nel cielo, la vita fremente che anima di notte gli Champs Elyseès,le meraviglie del Louvre...ed io, semplice ragazzino di un'isoletta delle Cicladi, pendevo dalla sue labbra. Lui mi spronò a continuare gli allenamenti, e io mi misi d'impegno, sperando che sarei potuto diventare un suo compagno.Quando riuscimmo a diventare cavalieri avevamo appena dieci anni.E la nostra era ancora un'amicizia; profonda, certo, ma eravamo troppo piccoli per capire che in realtà ci amavamo.Lo capimmo solo sei anni più tardi...Camus era stato mandato in Siberia un anno prima per prendersi cura di due giovani allievi, mentre io ero rimasto al santuario in attesa di ordini.Come mi mancava...era un sentimento nuovo quello che provavo, e mi sembrava stranissimo... una nostalgia e una voglia di rivederlo talmente intense che non riuscivo a pensare ad altro.Le mie giornate erano tristi, mi sentivo vuoto e inutile.Volevo ancora i suoi occhi fissi su di me, volevo sentire la sua voce, le sue risate... Camus tornò, improvvisamente, un pomeriggio di febbraio.Era molto cambiato...ormai era un adulto, era alto poco più di me, i capelli di quel colore così insolito e particolare erano molto più lunghi,e li portava sciolti sulle spalle, fluenti come seta...ma il sorriso che gli piegava le labbra era lo stesso che mi aveva rivolto qualche anno prima, quando ci eravamo conosciuti.Gli corsi incontro e lo abbracciai stretto.Alzai il viso, e incontrai i suoi occhi...fu in quel momento che capii che ero perdutamente innamorato di lui, che lo amavo con tutte le mie forze, che appartenevo a lui come mai a nessuno.E anche lui lo capì.
Fu quello l'inizio della nostra storia...non esiste una fine, perchè non si è conclusa affatto.
Ora siamo lontani, è vero, ma tra poco non lo saremo più.

Ascolto e lo guardo stupito, non pensavo che si sarebbe lasciato andare a confidenze del genere con me, non siamo mai stati particolarmente amici...sentire la sua storia mi ha commosso, anche se non è come la mia e di Shaka posso rispecchiarmi in essa...Milo si accorge del mio turbamento, e avvicinandosi, continua a parlare.

- Non devi aver paura, la separazione non sarà definitiva. E' solo questa consapevolezza che mi ha spinto a vivere.Sai, molte volte nella mia mente è balenata l'idea del suicidio...ma Atena mi ha capito e mi ha parlato, invitandomi a non commettere una sciocchezza e a non rovinare tutto...io credo che noi saremo presto insieme, nelle valli immense del paradiso dei cavalieri, per sempre.E più nulla allora potrà separarmi dal mio Camus...nulla potrà separarti da Shaka.E' per questo che aspetto serenamente la morte, ed è questa la forza che mi consente di difendere la mia dea.
Camus,prima di andarsene, quel maledetto giorno mi ha detto:"Noi siamo destinati a stare insieme, la morte non ci separerà, ma ci unirà ancora di più.Io ti aspetterò sempre...au revoir, mon amour."
Ed ogni giorno che passa mi avvicino sempre di più a lui.

Una lacrima mi rotola sulla guancia, non posso fare nulla per trattenerla.Chissà se Milo ha ragione... sembra sicuro di ciò che dice, è convinto che una volta morto ritroverà il suo Camus.Anch'io vorrei crederlo, mi sarebbe molto più facile sopportare il pensiero della morte,ma la mia fede mi ha insegnato tutt'altro...e anche per Shaka è la stessa cosa.Alzo la testa, e lui mi guarda, sorridendo.Stavolta il suo sorriso è sincero, e con una mano mi asciuga il viso delicatamente.

- Grazie...
- Sono io che devo ringraziare te...sei l'unico a cui ho potuto confessare i miei sentimenti, perchè siamo nella stessa situazione. Era da tempo che non parlavo a qualcuno del dolore che questa separazione forzata mi povoca...e tu hai ascoltato pazientemente tutto il mio sfogo.Ricorda: la morte non potrà cancellare i sentimenti che provi per Shaka. Se vi amate davvero, nulla potrà più separarvi. Nulla...

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Sono infine arrivato nel mio paese natale, la lontana India, in meno di un minuto.Beh, la velocità della luce non mi serve solo in combattimento. Volevo tanto rivederla un'ultima volta, rivedere la terra dove sono nato e cresciuto, e dove sono diventato cavaliere di Atena...e sono venuto anche a riprendere una cosa che ho lasciato qui 13 anni fa e che ora mi è assolutamente indispensabile nella mia lotta contro le forze oscure.
E così, eccomi qui, nei pressi della città di Kùsinagara, ad osservare il luogo della morte di Buddha, il vero Sharassoju.
Malato e ormai prossimo alla morte,Siddharta si sdraiò fra due alberi che improvvisamente fiorirono, fuori stagione;poi caddero dal cielo polveri di sandalo che ricoprirono il suo corpo, e dall'alto risuanavano misteriosi ed invisibili strumenti musicali.Quando infine morì, la terra intera tremò e si udì ovunque il rumore del tuono...
Il mio destino è uguale,la mia fine sarà la stessa.
Osservo i due alberi,dai rami secchi e contorti.Sono davvero degno di essere una sua reincarnazione?
Ricordo i duri insegnamenti che ho ricevuto, nel tempio di Nuova Dheli dove si è svolto il mio addestramento. Ricordo ancora le parole del mio vecchio maestro,un monaco di più di ottant'anni, che mi parlava ogni giorno del nirvana, della vita di Buddha e del suo verbo.Ricordo i giorni e le notti passati a meditare, a dimenticare di essere un uomo, a cercare di aumentare il mio cosmo, di avvicinarmi alla mia parte divina...

"Negli uomini passa una corrente di vita, come una fiamma, che li fa vivere, e che, dopo la morte, passa in altre creature: è sempre la fiamma della vita, ma non è quella di un determinato uomo:non è l'anima di quell'uomo che si reincarna in altri esseri, ma è la fiamma vitale, di tutti, che passa in tutti.Quando un uomo muore, essa per un istante si spegne, ma subito si riaccende quando un'altro uomo nasce.Ridurre e infine spegnere nel tuo corpo questa fiamma vitale è l'obiettivo che devi raggiungere, la salvezza e la liberazione che devi cercare.Vivere, infatti, è dolore, e il dolore nasce anche dal desiderio di vivere dopo la morte. Ma per far cessare questo dolore non basta semplicemente uccidersi, poichè in tal modo la fiamma della vita, spenta per un attimo, si riaccenderebbe un attimo dopo in un'altra creatura. Devi invece raggiungere la liberazione dalla fiamma della vita finchè sei vivo: così, con la morte del tuo corpo, tutto davvero finirà, sarai per sempre liberato dal dolore, raggiungerai il nirvana, il totale non esserci, unica e vera beatitudine.Devi uccidere in te stesso la volontà e il desiderio di vivere, la tua forza vitale. Estraniati dal mondo,Shaka, e levita in meditazione.Ricorda: spegni ogni desiderio,impara a non voler nulla, se non la fine del tuo desiderio di vita..."

Ed è stato proprio così.Sono diventato un essere freddo, irreale, chiuso nel mio mondo di luce e di riflessione, aspettavo solo che il mio desiderio di vita si eusarisse, che la mia fiamma si spegnesse. Tuttavia...non ho mai raggiunto il nirvana.Tutto per colpa di Mu.
Era lui la crepa nel mio oblio dorato, lui l'ultimo appiglio che mi teneva legato a questo mondo.Finchè lui sarà con me io non potrò desiderare la morte...mi dispiace, Siddharta, io non sarò come te.Non raggiungerò l'Illuminazione...sono sempre stato ad un passo dal farlo ma un sorriso dolcissimo e due occhi profondi come mari immensi me l'hanno impedito.
Raggiungendo il Nirvana avrei potuto segnare la fine della mia vita umana, non provare più nulla, nè dolore, nè paura, nè sofferenza...ma non avrei potuto neanche provare la gioia che Mu mi ha regalato stanotte, la soddisfazione di aver appagato la persona che amo...non avrei potuto neanche amarlo, non avrei potuto provare questo dolce sentimento che si è impossessato del mio cuore,incontrollabile e travolgente come un mare in tempesta e allo stesso tempo dolce e pacato come una piccola onda che va ad infrangersi sulla riva...dolce come il mio Mu.
Ho mancato alle tue otto fondamentali regole...non ho più una retta fede, l'amore che provo per Mu ha fatto crollare tutte le certezze, tutti gli insegnamenti che mi sono stati dati di cui solo ora ho capito l'inutilità.E non compio più rette azioni, a meno che tu voglia considerare una retta azione anche quella della scorsa notte.Non formulo più retti pensieri, in me c'è una ferma volontà di non morire, ora.
Non sono più degno di essere una tua reincarnazione.Ho mancato alla tua fede, non credo più alle tue parole...
"Il dolore nasce anche dal desiderio di vivere dopo la morte"...questo è vero, in questo momento sto provando una sofferenza mai sentita al solo pensiero di dovermi un giorno separare da lui, e di non poterlo più rivedere...ma chissà, forse esiste un qualcosa, un posto dove andremo tutti quando la nostra vita mortale sarà finita, diverso da quello del quale sono guardiano...
Una voce rimbomba nella mia testa...Siddharta, sei tu che mi stai parlando...?Mi accascio al suolo, senza più forze.

"Ara Yashiki...i cavalieri di Atena sapranno superare anche una morte, ma la seconda, la supereranno?"

Riacquisto i miei sensi dopo poco tempo.Cosa avranno voluto dire quelle parole?
Enigmatico come sempre,eh, Illuminato?Ma mi sono stancato da tempo dei tuoi assurdi indovinelli.
Assorto com'ero nei miei pensieri, mi stavo quasi dimenticando il vero motivo per il quale sono qui.Raggiungo in fretta Nuova Dheli,e l'attraverso fino ad arrivare al tempio nel quale sono stato allenato durante la mia infanzia, un'enorme e tetra costruzione in legno sulle rive del Gange.Al mio entrare la schiera di monaci che vi abita si inchina fino a raggiungere la terra con le mani;sono considerato una semi-divinità, un bodhisattva: un sapiente che non ha voluto raggiungere il nirvana per dedicarsi alla cura dei suoi simili e alla difesa di una Dea straniera. Naturalmente creerei molto scompiglio se rivelassi loro il vero motivo della mia volontà di non raggiungere l'Illuminazione...entro nella stanza principale del tempio, ho chiesto a tutti di lasciarmi da solo.Davanti a me c'è un tavolo di legno smaltato di rosso e finemente intarsiato,e sopra di esso una teca di cristallo, decorata con motivi floreali.Naturalmente sulla stanza troneggia una gigantesca statua di Buddha seduto come suo solito su un fiore di loto.Il suo viso è calmo, sereno, e il suo corpo è rilassato, e mi guarda con la sua usuale aria imperscrutabile,sorridendo. Ricambio il suo sguardo enigmatico, e sorrido anche io.Ho parlato con lui tantissime volte, sin da quando era piccolo.E so anche che ha capito il perchè della mia presenza, se avesse voluto avrebbe potuto facilmente impedirmelo.E' ancora con me, lo sento, nonostante io abbia ripudiato la sua fede.
Non voglio fermarmi molto tempo, ho altre cose da fare.Sollevo la pesante teca di vetro e ne afferro il contenuto.Appena esco dalla stanza,vengo attorniato da una folla di fedeli giunti al tempio per vedermi, per parlarmi, o anche solo per toccarmi.La notizia del mio arrivo si è diffusa prestissimo, dunque...e io che volevo andarmene via subito!I monaci mi guardano, perplessi, e soprattutto guardano la preziosa reliquia che tengo tra le mani, ma non osano fare domande.Sono la reincarnazione del loro dio, e inoltre, in questo momento ho uno sguardo che farebbe paura a chiunque, figuriamoci a qualche esile monaco buddista.Scompaio dal tempio con il teletrasporto.Ecco, ho preso quello che dovevo prendere, non c'è più motivo di rimanere qui. Ma un'improvvisa volontà mi spinge a continuare il mio cammino,e mi fermo a curiosare per il mercato come un normale cittadino, come non mi è mai stato permesso.
Il chiasso è assordante.Si vedono ovunque donne avvolte in logori abiti che si adoperano per comprare quel poco di cibo che servirà a sfamare tutta la famiglia.E' sempre stato un paese povero, la mia India. E' tutto proprio come allora, il chiasso, la povertà, i mendicanti davanti alle moschee, ai templi buddisti, alle sinagoghe, alle chiese...i cadaveri che galleggiano sul Gange...è tutto proprio come quando passavo le mie notti a piangere, e ad interrogarmi sul perchè della mia esistenza, e non trovavo le risposte...
In una delle conversazioni prima che ci rivelassimo i nostri reciproci sentimenti, Mu aveva sempre espresso il desiderio di leggere il Ramayana, uno dei poemi epici indiani più famosi, ma io non ne ho una copia al santuario. Beh, è ora di darmi da fare per esaudire un desiderio del mio amante...come mi sembra strano pronunciare questa parola!Se sentisse che ho un amante, il mio vecchio maestro si rivolterebbe nella tomba.
Finalmente trovo una bancarella piena zeppa di vecchi libri, e chiedo al venditore se ha una copia del Ramayana. L'uomo è senz'altro stupito a sentirmi parlare in perfetto Hindi, del resto, somiglio più ad un francese che ad un indiano.La mia pelle è bianchissima, i miei occhi azzurri e i capelli, che porto sciolti sulle spalle, sono biondi come il grano; l'unico segno del mio appartenere a questa terra,il Bindhi che porto sulla fronte, è quasi sempre nascosto dal ricciolo che mi ricade sul viso.Camus mi ripeteva sempre che sembravo persino più francese di lui...
Ho provato più volte a chiedere al mio maestro maggiori spiegazioni sulla mia nascita, il perchè della mia diversità, ma ogni volta mi ripeteva quella storia del fiore di loto...un pò improbabile, credo.C'è stato un periodo di tempo, nella mia infanzia, durante il quale credevo che tutti gli uomini nascessero da fiori...beh, diciamo che solo poco tempo fa ho scoperto che era una menzogna.
Mentre il venditore cerca tra le montagne di libri accatastati alla rinfusa, mi guardo intorno e mi avvicino ad un'altra bancarella.Sari...stupendi sari di seta quasi impalpabile, che scivolano tra le mani dolcemente, arcobaleni di colori sgargianti con finissimi ricami orientali...li ho sempre trovati stupendi, ma...sono un abbigliamento inequivocabilmente femminile. Se li indossassi, nessuno avrebbe esitazioni a scambiarmi per una gentil donzella.Sospiro e guardo oltre.
Il mio occhio si sposta su un tavolino di legno, dove un orefice sta creando splendidi gioielli in oro.Mi avvicino e mi fermo a guardare, e subito una meravigliosa perla attira la mia attenzione.Il suo splendore sembra oscurare quello di tutti gli altri gioielli che vi stanno intorno, i suoi riflessi azzurrini e lilla sono abbaglianti...
Non esito un istante a comprare quella meraviglia della natura, insieme ad una catenina d'oro bianco. Credo che costi un bel pò,lo vedo dalla faccia soddisfatta dell'orefice che conta il denaro, ma non è un problema.Non ho mai dato valore a quei pezzi di carta che gli altri chiamano soldi, il loro rifiuto fa parte della mia ferrea educazione, e del resto non mi sono mai serviti.Ma Saori Kido ha insistito affinchè ognuno di noi ricevesse un vitalizio, una sorta di stipendio, ecco...che io puntualmente non spendo mai. Mi allontano con il prezioso gioiello tra le mani.Starà benissimo sul collo delicato del mio amore, i riflessi così simili al colore dei suoi serici capelli...

-Sahib!

Il venditore dalla bancarella di libri mi sta chiamando...come i miei compatrioti chiamavano e ancora chiamano i numerosi inglesi che abitano questa questa terra.Niente di strano, immaginavo che mi avesse scambiato per uno straniero.Finalmente ha trovato il libro, un'edizione piuttosto vecchiotta, quasi un cimelio, ma con le pagine fortunatamente ancora tutte intatte e perfettamente leggibili.Pago e mi dirigo verso le porte della città.Quanto tempo sarà passato?Almeno un paio d'ore...solo due ore e mi manca già come l'aria a un uomo che sta affogando...devo fare in fretta a tornare al santuario, voglio rivedere il suo viso, voglio perdermi in quegli occhi di smeraldo e in quelle labbra che è così dolce baciare...

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Ma quanto ci mette a tornare?
Sono ormai quasi due ore che Shaka è via, e non riesco a sopportare di stare troppo lontano da lui. Cosa gli sarà successo?Avrà qualcosa a che fare con il capogiro di questa mattina?Non ci capisco più niente...sono preoccupato all'inverosimile, aveva detto che si sarebbe trattenuto solo un'oretta, e invece, è ormai mezzogiorno e sono passate più di due ore da quando se n'è andato!
All'improvviso sento la sua aura avvicinarsi.Gli corro incontro e lo abbraccio, e dopo qualche istante in cui resta immobile per la sorpresa lui ricambia la mia stretta. Mi sorride e mi bacia, dolcemente, un bacio lunghissimo e pieno di passione...quando ci stacchiamo,per riprendere fiato, posso vedere le sue guance molto più rosee del solito, e neanche io dovrei avere un colorito del tutto normale.
Mi prende in braccio e mi poggia delicatamente sul letto, continuando a baciare la mia pelle.Lo abbraccio e lo attiro più vicino a me...voglio sentire il profumo del suo respiro, vorrei potergli dire quanto mi è mancato in questo tempo, ma dalla mia bocca esce solo un mugolio incomprensibile.Le sue labbra percorrono il mio corpo, in una carezza di fuoco liquido che mi lascia senza fiato.Il battito del mio cuore accelera, ho la gola secca e sento mille brividi salire lungo la schiena...
Shaka...mi stai portando sull'orlo del baratro...cadi con me, precipita anche tu nel piacere che mi stai regalando...un unione di corpi, un intreccio di anime, sento il tuo cosmo caldo che mi abbraccia mentre il mondo intorno a me esplode in mille colori ed è tutto così bello...ci accasciamo sul letto esausti, e mi accorgo che nella foga del momento hai lasciato cadere qualcosa a terra, vedo un meraviglioso luccichìo sul pavimento e una grossa macchia nera che sembra essere un libro.

- Shaka...sono tue queste cose?

Raccogli quello che è effettivamente un libro e me lo porgi, baciandomi una guancia color porpora.

- No, sono tue.Diciamo che è un piccolo regalo per farmi perdonare il ritardo.

Lo guardo senza parole, e prendo a sfogliare il libro.E' una copia molto antica del Ramayana... naturalmente scritta in hindi, ma dove può averla trovata?

- Shaka...non è che sei stato in India, per caso?
- Ehm...ah, è che non ho resistito alla tentazione di fare due passi...

Lo abbraccio e rido sommessamente.E' andato fino in India per portarmi un libro!E' proprio impazzito... lui si scioglie dal mio abbraccio, si china a terra e raccoglie quella cosa luccicante che avevo visto prima, che ora scopro essere una bellissima perla che pende da una catenina d'oro bianco, stupendamente intarsiata da abili mani.Dopo aver preso le mie mani, le bacia e vi deposita quella meraviglia della natura con un sorriso.

- Anche questa è per te.

Il mio viso deve essere uno spettacolo imperdibile, perchè persino il serissimo e compostissimo cavaliere di Virgo alla sua visione scoppia a ridere.

- Ma che...cioè, cosa...io...

Balbetto, confuso e rosso fino alla radice dei capelli, mentre Shaka continua a ridacchiare.Quando alla fine smette di prendersi gioco di me,con una mano mi accarezza i capelli e con l'altra chiude le mie dita sul gioiello, toccandomi le labbra in un rapidissimo bacio.
Lo abbraccio senza dire una parola, e lui mi tiene così, tra le sue braccia, per non so quanto tempo. Rialzo il viso e sfioro le sue labbra con le mie, parlando a pochissima distanza dalla sua bocca.

- Dovrei considerarlo una specie di anello di fidanzamento?
- Uhm...veramente non ci avevo pensato, ma ora che me lo dici, penso proprio di sì.
- Io...grazie, non so cosa dire...
- Allora non dire niente.

E così dicendo mi spinge sul letto e comincia ad accarezzarmi lentamente.

- Shaka...ma che fai?
- Quello che fanno tutti i fidanzati, credo.E quello che abbiamo smesso di fare appena cinque minuti fa.

Apro la bocca per parlare, ma lo sguardo di Shaka in questo momento non ammette repliche.Sospiro e lo accolgo tra le mie braccia, vuol dire che rimanderemo la conversazione ad un altro momento.

Ma dall'intensità del suo sguardo mi sa che dovranno passare parecchi "momenti" prima che riesca a parlargli...

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L'orologio segna quasi le cinque del pomeriggio...ed è a quest'ora che io e Mu decidiamo che ne abbiamo abbastanza e che un pò di riposo ci farebbe bene.Ma dall'imbarazzante rumorino che proviene dai nostri stomaci ci ricordiamo che effettivamente è quasi un giorno che non mangiamo, quindi mettiamo da parte ogni proposito di un sonnellino ristoratore...mi armo di buona volontà e mi avvio ai fornelli con l'aria di un grande chef. Mu mi segue silenziosamente, e si mette a ridere quando indosso il grembiule.

- Che c'è?Perchè ridi?
- Eheh...come faccio a non ridere se indossi un grembiule con la scritta "Kiss the cook"?
- Uh...beh, non ci ho mai fatto caso, non è che cucino tanto spesso, anche se le cose che non brucio sono abbastanza mangiabili.Comunque...cosa vuole che le prepari, monsieur?
- ...lo sai cucinare il gulash?
- Che...?
- Ok, lascia stare...vada per il riso al curry...
- E come seconda portata?
- Uhm...pollo alle mandorle!
- Cledi folse di essele in un listolante cinese?

Mu scoppia a ridere...ne sono felice, pensavo che il mio senso dell'umorismo fosse ormai morto e sepolto da secoli, anzi, credo di non aver mai avuto un qualche senso dell'umorismo...ma il mio amore è riuscito a tirare fuori i lati più nascosti di me, quelli che non avrei mai osato svelare a nessuno.
Il riso sta iniziando a cuocere, mentre preparo il condimento al curry e sbuccio le mandorle. Mu è seduto a tavola, e mi sembra un pò agitato, mi getta rapide occhiate di nascosto ma quando giro lo sguardo verso di lui fa finta di niente e volge il capo da un'altra parte.Alla fine si alza dalla sedia e mi raggiunge accanto al piano di cottura.

- Shaka...
- Dimmi.
- Mentre tu eri via sono andato a trovare Milo, e gli ho parlato. A dire il vero, è lui che ha parlato a me... mi ha raccontato di lui e di Camus, e della sua convinzione che potrà rivederlo dopo la morte...Io non so, sono talmente confuso...credi...credi che possa esistere un luogo dove potremo ritrovarci quando tutto sarà compiuto?
- Mu...io più di tutti so cosa ci attenderà dopo la nostra dipartita. E credimi, non sarà piacevole, conosco troppo bene il luogo che già ci brama, dove saremo condannati a stare per l'eternità. Nonostante questo...io spero che riusciremo a vincere la legge del nemico. Amore mio, io voglio crederlo, perchè mi sembra impossibile pensare ad un futuro nel quale tu sia lontano da me. Io ti amo, e neanche la morte riuscirà a cancellare i sentimenti che provo per te...ormai siamo una cosa sola, e il nostro amore sopravviverà a tutto... noi staremo insieme, per sempre.
- Sì...per sempre...

Le nostre labbra si sfiorano, una mia mano sale sotto i lunghi capelli lilla ad accarezzargli dolcemente la nuca in un gesto che ho scoperto lo fa impazzire, mentre con l'altra lo abbraccio alla vita e lo porto più vicino a me per approfondire il bacio. Le sue mani vagano sulla mia schiena, e il suo corpo mi spinge verso il bordo del tavolo, dove mi appoggio per evitare di cadere. Lascia le mie labbra per riprendere fiato, e subito dopo si avventa sul mio collo per depositarvi una serie di piccoli morsi che mi fanno gemere di piacere...comincio a togliergli la camicia bianca che indossa, e lui fa lo stesso con la mia maglietta...il riso che bolle in pentola è destinato a scuocere inevitabilmente...siamo seminudi, avvinghiati l'uno all'altro e dalle nostre bocche escono mugolii estatici di pura gioia mentre il nostro respiro inizia a farsi rapido e bollente...

...Ed è in questo stato che ci trova Ioria di Leo.

Ci accorgiamo troppo tardi della sua presenza, solo quando mi giro e vedo il suo viso, a metà tra lo sconvolto e il divertito...evidentemente ci stava fissando da un bel pò. Resto impietrito dall'imbarazzo, incapace di proferir parola...anche Mu si accorge che qualcosa non va, smette di baciarmi il collo, si volta in direzione del mio sguardo perplesso,e alla vista del cavaliere della quinta casa lancia un gridolino di sorpresa, allontanandosi immediatamente da me come se scottassi. Cerchiamo di ricomporci alla men peggio e in un attimo riprendo tutto il mio sangue freddo.Mu è rosso peggio di una fragola, imbarazzato a morte, mentre io in questo momento non penso alla vergogna, sono troppo arrabbiato con quel ragazzo dai riccioli biondi che ancora ci fissa incredulo e con le labbra piegate in un sorriso ironico.

- Ioria...ma si può sapere chi diavolo ti ha dato il permesso di entrare?
- Ah...no, è che stavo attraversando il tuo palazzo per tornare alla quinta casa, poi ho sentito un invitante profumino di cibo e mi sono detto: "Visto che non ho neanche pranzato, perchè non andare a fare una visitina a Shaka?"...ma non sapevo che fossi in dolce compagnia...

E così dicendo fa l'occhiolino a Mu che arrossisce ancora peggio di prima.

- Questo non giustifica il fatto che tu sia entrato nelle mie stanze private senza permesso, la privacy di un cavaliere va sempre rispettata e...IORIA!Ma mi stai ascoltando?

Il cavaliere di Leo non presta minimamente attenzione alle mie parole e si avvicina alla pentola dove il riso è già pronto da qualche minuto.

- Cosa si mangia di buono oggi?Oh, riso al curry...sbrigati a toglierlo da qui dentro, altrimenti scuoce!E cosa abbiamo qui?Ohohoh, pollo alle mandorle!!!Sono secoli che non lo mangio!!!

E detto questo, si siede a tavola e ci fissa sorridendo.

- Allora, vogliamo pranzare?Sono già le cinque e mezza!

Scuoto la testa, incredulo e sbalordito dalla totale mancanza di sensibilità da parte del cavaliere del Leone. Avrei dovuto aspettarmelo, è sempre stato un tipo che ha fatto di testa sua, testardo, menefreghista e quasi brutale talvolta, ma autoinvitarsi a pranzo in questo modo!E poi, qualsiasi altra persona se avesse visto quello che ha visto lui avrebbe tolto il disturbo immediatamente, invece Ioria si sta comportando esattamente come se non fosse successo niente!Sento la rabbia salire...li odio i tipi così, e poi ho già avuto qualche altra occasione di scontro con il saint di Leo, non è che il nostro rapporto sia tutto rose e fiori...anzi, direi che ci detestiamo cordialmente.
Mu sembra essersi ripreso dallo shock di poco prima, si siede accanto a Ioria e cerca di mascherare l'imbarazzo mentre mi guarda come se mi pregasse di calmarmi, sa che quando sono arrabbiato arrivo all'orlo del sadismo con le mie povere vittime.Anche Ikki di Phoenix lo sa benissimo...
Sospirando rassegnato, mi avvicino alla pentola e inizio a servire il riso.Per fortuna ho sbagliato le dosi e ne ho preparato almeno due volte di più di quello che consumeremmo io e Mu normalmente...so che la fame del cavaliere di Leo è davvero insaziabile.Porto i piatti in tavola e Ioria si avventa immediatamente sul cibo, divorandolo con una foga inusitata.

- Uhm...e bravo Shaka!Non avrei mai immaginato che tu cucinassi così bene!Mmm...non sapete quanto rimpiango le abbuffate a casa di Death Mask, era un cuoco davvero eccellente!Mh...poi la cucina italiana è proprio il massimo!Quando mi preparava gli spaghetti con le cozze...e la mozzarella...per non parlare poi della pizza!Ah, quelli sì che erano bei tempi!E ora devo ringraziare Shiryu di Dragon se sono costretto a mangiare ogni giorno quella brodaglia giapponese che mi prepara Marin!Uhm...è una bellissima ragazza, per carità, ma cucina uno schifo!Scommetto che questo curry l'hai portato via direttamente dall'India, eh?Vecchia volpe!Mmmh...Shaka, ce n'è ancora?

Nessuno direbbe che il ragazzo con la faccia piena di chicchi di riso che mi sta guardando speranzoso sia in realtà il temibile e valoroso custode della quinta casa, colui che veste la sacra armatura di Leo... ormai la rabbia è quasi completamente sbollita e gli porgo sogghignando il piatto pieno della bianca pietanza.

- Ecco, spero che ti tenga la bocca occupata per almeno cinque minuti...e poi sappi che il curry l'ho portato con me soltanto perchè ha proprietà antisettiche, e visto che qui non ci sono molti medicinali...
-...Sì sì, come siamo bravi ad inventare scuse...andiamo, Shaka, la golosità non è mica un peccato! Altrimenti io sarei all'inferno già da molto tempo!

Mi sembrerebbe un pò inadatto all'atmosfera serena del momento se gli dicessi che tanto tra un pò volenti o nolenti ci andremo tutti all'inferno,quindi taccio.

- Mu, ne vuoi ancora?
- No, grazie...piuttosto, vengo ad aiutarti con il pollo...

Si alza e insieme iniziamo a preparare i bocconcini di pollo surgelati, scherzando sul fatto che sembrano quasi cibo per cani, e nel frattempo riusciamo a rovesciare una scatola di uova per terra e a rompere tre piatti e un bicchiere.Le nostre risate vengono interrotte dalla voce di Ioria.

- Ma guardatevi, piccioncini!L'avevo detto io che prima o poi sarebbe scoppiato l'amore tra i due rompiball...ehm, tra i più riflessivi e seri saints di Atena!Beh, ragazzi, so solo che se Aphrodite fosse ancora qui non avreste una vita facile...era peggio di una telenovelas, voleva sapere tutto di tutti e poi faceva certe macchinazioni che Sherlock Holmes al contrario sembrava Aldebaran!Ce l'aveva messa lui in testa l'idea che voi due insieme sareste stati proprio una bella coppietta...aveva un fiuto particolare per queste cose!Ah, se solo ci fosse stato Shura qui con me a guardarvi...Ehi, Shura!se mi stai ascoltando, la scommessa l'ho vinta io!
- Di che scommessa stai parlando?
- No, niente...è che io e Shura avevamo scommesso sull'evolversi della vostra relazione...lui sosteneva che non avreste mai avuto il coraggio di confessarvi l'uno all'altro, io invece ero d'accordo con Aphrodite e dicevo che prima o poi ce l'avreste fatta!E la prova...beh, l'ho avuta poco prima, no?Ho vinto, Shura!

Non so se il fatto di essere stato oggetto di una scommessa di tal genere mi faccia più piacere o più rabbia, ma comunque, non mi sembra il caso di prendersela tanto.Tanto le sue battutine stupide Ioria le faceva anche prima,non è una novità per me, e non lo è neanche per Mu che in questo momento sorride imbarazzato come suo solito.E in quanto ad Aphrodite, beh, come non posso aver notato gli sguardi maliziosi e le risatine nascoste che ci rivolgeva quando ci vedeva parlare insieme?
Il pollo è pronto e io e Mu ne portiamo a tavola un vassoio pieno.Gli occhi di Ioria brillano dalla felicità mentre guarda estatico l'enorme montagna di cibo che gli abbiamo messo davanti, e a quella vista non possiamo fare a meno di scoppiare a ridere entrambi.Ci sediamo a tavola e finiamo di mangiare.Alla fine Ioria ci dà anche una mano a sparecchiare e a lavare i piatti, commentando scherzosamente ogni nostro sguardo o ogni nostra carezza "accidentale". Un modo di fare certamente molto irritante...

- Beh, io vado a casa, sono le sei e avevo promesso a Marin che avrei assaggiato la roba strana che mi ha preparato...quindi ora devo trovare in fretta un modo per farla sparire senza che se ne accorga! Ciao ragazzi, grazie tante per il pranzetto!E mi raccomando, stanotte non fate troppo casino che ho il sonno leggero...Shaka, se prometto che non dico niente a nessuno, mi inviti a pranzo anche domani?

Il cavaliere di Leo schiva per un pelo l'uovo che ho lanciato nella sua direzione, fa una linguaccia ed esce di corsa dalla sesta casa.Mu sorride e protesta dicendo che così ci toccherà lavare di nuovo per terra, ma io lo zittisco nel modo più piacevole possibile, chiudendogli la bocca con la mia.

- Mmmh...e ora che facciamo?
- Beh, la pausa pranzo è finita, quindi...si torna al lavoro!

E così dicendo lo trascino letteralmente in camera da letto.

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Dio mio, che vergogna!Quando ho visto Ioria che ci osservava sogghignando dalla porta della cucina mi sono sentito morire...avrei voluto nascondermi, sprofondare sottoterra, prendere il primo aereo per il Pamir o anche tornarci a piedi!Che situazione imbarazzante!Meno male che Shaka ha recuperato immediatamente tutto il suo sangue freddo, perchè io per alcuni secondi non sono riuscito a dire niente, impietrito e inchiodato al suolo... dovevo essere rosso peggio di una ciliegia, del resto l'emotività è uno dei miei maggiori difetti...che vergogna, che vergogna!Per fortuna Ioria ha lasciato da parte i commenti troppo cattivi, altrimenti non so come avrebbe reagito Shaka...ma non voglio pensarci più ora.
Dopo la ripresa del nostro...ehm, lavoro, ci siamo addormentati, esausti...quando mi sveglio sono quasi le dieci di sera, in tre ore di sonno abbiamo recuperato in pieno le nostre forze.La prima cosa che vedo quando apro gli occhi è il suo viso chinato sul mio e quei grandi occhi color del mare che mi stanno fissando, mentre le sue mani mi accarezzano il viso.Ci baciamo, lentamente, un bacio profondo e dolcissimo come l'ambrosia. Ma c'è qualcosa che non va...me ne accorgo subito, l'espressione del suo volto è cambiata, c'è tristezza nei suoi occhi, la stessa tristezza che vi leggevo solo ieri...

- Shaka, cosa c'è che non va?
- Io...niente,solo un brutto sogno...
- Vuoi parlarmene?
- No, era una sciocchezza...ti va se ti leggo un pò il Ramayana?Sarebbe il momento buono per imparare un pò della mia lingua...
- Ma se la conosco benissimo, la tua lingua!Anche troppo bene...
- ...touchè. Ma se vuoi posso raccontarti una favola...
- Mi hai preso per un bambino di 6 anni?Guarda che neanche Kiki vuole più che gli racconti le favole prima di addormentarsi!
- Sì, ma questa è una favola di tanto tempo fa...sta a sentire, molto probabilmente la conosci.
Alle origini del mondo la condizione umana era diversa da quella attuale: l'umanità allora comprendeva tre sessi: maschio, femmina e androgino.Questi ultimi possedevano forza e vigore straordinari e perciò tentarono la scalata al cielo.Zeus per punirli pensò di tagliarli in due e così renderli più deboli. Incominciò quindi a spaccare questi esseri dividendoli a metà.Ognuno di noi è dunque una metà di quell'essere originario ed è sempre in cerca della propria metà: solo quando la trova e si riunisce ad essa, si placa la sua ansia e realizza la sua completezza e la sua felicità. Di questo mito ne parla anche un libro greco, molto antico: "E quando a qualcuno di essi avvenga di incontrare la propria metà, allora restano entrambi così impetuosamente soggiogati dall'amicizia e dall'intimo amore che non soffrono di restare staccati l'uno dall'altro per così dire nemmeno per poco tempo.Sono questi che insieme trascorrono l'intera esistenza, che non saprebbero dire cosa si aspettino l'uno dall'altro, perchè a nessuno parrebbe che tutto ciò sia solo comunanza di piacere amoroso come se questa fosse la ragione per cui amano stare insieme con così intensa passione; ma è chiaro che l'anima loro aspira a tutt'altro, senza che lo sappia esprimere;essa però indovina ciò che vuole e per oscuri segni lo palesa. E se ad essi, mentre insieme giacciono, apparisse Efesto con i suoi strumenti e chiedesse: <<Cos'è che volete, uomini, l'uno dall'altro?>>.E rimanendo quelli dubbiosi, di nuovo chiedesse:<<Forse che desiderate soprattutto essere sempre quanto più possibile una cosa sola l'uno con l'altro, affinchè notte e giorno mai dobbiate lasciarvi?...
- ...se questo desiderate voglio fondervi e plasmarvi in un essere solo, affinchè, di due divenuti uno, possiate vivere entrambi così uniti come un essere solo, e quando vi colga la morte, anche laggiù nell'Ade siate uno, invece di due, in un'unica morte.Orsù, vedete se è questo che volete e se vi farebbe lieti ottenerlo...>>.A queste parole, sappiamo bene che nessuno contraddirrebbe, nè mostrerebbe di desiderare altra cosa, ma semplicemente avrebbe l'impressione di aver udito proprio quello che da sempre desiderava, di congiungersi cioè e di fondersi con l'amato per formare, di due, un essere solo.E la spiegazione di tutto questo sta qui, che tale era la nostra antica natura, e noi eravamo tutti intieri: a questa brama di intierezza, al proseguirla, diamo il nome di amore."
Il Simposio di Platone. Credevi forse che non me lo ricordassi?
- No, sapevo che te ne saresti ricordato.Lo studio dei classici greci fa parte del nostro addestramento di cavalieri, no?E poi questo mito sembra essere stato scritto apposta per noi, perchè siamo due anime gemelle...
- ...due metà di una stessa mela...
- ...due esseri che una volta erano uniti...
- ...e che finalmente si sono ritrovati.

Sorrido e lo bacio ancora, non poteva trovare cosa più bella da raccontarmi.
Ha glissato con facilità le mie domande sul suo improvviso turbamento, chissà, forse era davvero una sciocchezza, o forse qualcosa che non vuole che io sappia.Se fosse così, avrei preferito che me ne avesse parlato, ma rispetto le sue decisioni.
Shaka dice che comunque devo imparare l'Hindi perchè vuole portarmi con sè la prossima volta che ci andrà.io sorrido e annuisco, anche se so benissimo che non ci sarà una prossima volta...ma mi piace pensarlo, mi piace credere che sopravviveremo a questa guerra e che finalmente vivremo la nostra vita in pace.
Prende il volume che avevo poggiato sul comodino e inizia a leggere.Mi godo la mia tranquillità, accoccolato sul suo petto come un bambino stretto al seno di sua madre. Lui mi accarezza i capelli, lentamente, mentre traduce in greco il Ramayana poggiando talvolta le sue labbra sulla mia fronte, e io lo stringo di più a me...sinceramente non mi interessa molto del libro che sta leggendo, ma adoro sentire la sua voce armoniosa, così simile ad una pioggerellina primaverile, quel tono che so essere così sottile e duro ma che ora è tanto delicato e caldo...non penso di essere mai stato più felice di così, non pensavo neanche che si potesse essere felici in tal modo...la dolce voce di Shaka è come una ninna nanna, e io mi addormento di nuovo, stretto tra le calde braccia dell'essere che amo più della mia stessa vita.

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Di nuovo!Ho avuto di nuovo la stessa visione di questa mattina, solo che si è presentata in sogno.Un sogno premonitore...

...e di nuovo quella luce, l'esplosione, il mondo che scompariva ai miei occhi...ero lì ma non ero io, potevo solo osservare il compiersi del mio destino, la fiamma della mia vita che andava spegnendosi, mentre tutt'attorno danzavano candidi petali di ciliegio...e poi improvvisamente mi ritrovavo ad essere io, e davanti a me c'era solo il buio, il buio più nero e completo.E ancora quella frase che entra a forza nella mia testa, sussurrata da chissà quale voce, da chissà quale volontà...

"Ara Yashiki...i cavalieri di Atena sapranno superare anche una morte, ma la seconda, la supereranno?"

Mi sono svegliato di colpo, con gli occhi spalancati...pensavo davvero di essere morto, brutto effetto quello dei sogni premonitori, non sei mai pienamente cosciente del sottile limite tra presente e futuro. Mu dormiva ancora, così calmo e tranquillo...non ho saputo resistere alla tentazione di posare le mani su quella pelle così liscia e rosea, e di baciarla...ma la mia carezza l'ha svegliato.
Si è accorto subito del mio turbamento, ma ho saputo dissimulare piuttosto bene e ho cambiato repentinamente argomento, non voglio renderlo partecipe della mia ansia.Dopo un pò si addormenta di nuovo, e io lo stringo a me, forte...come vorrei che quello a cui ho assistito fosse davvero un incubo!Ma purtroppo non lo è, è lo specchio del mio futuro prossimo....quanto prossimo?
Solo oggi ho avuto due visioni...questo vuol dire che l'ora si avvicina sempre più. Non riesco più a dormire, sono troppo agitato...conosco il nemico contro il quale dovremo batterci, sono il cavaliere che gli è più vicino, in un certo senso; e conosco molto bene il posto dove finiremo tutti insieme, in fondo, sono il guardiano della porta di Ade...un mondo dove la felicità è solo un lontano ricordo, dove scontare per sempre la nostra pena, quella di aver avuto la presunzione di poter combattere contro un Dio!Il ghiaccio del Cocito ci attende, è solo quello il posto che riesco ad immaginare per noi cavalieri di Atena.Che siamo o no dalla parte della giustizia, dopo la morte il nostro spirito è affidato ad Hades e alle sue leggi, la nostra dea non avrà più influenza su di noi.Come poter combattere allora, un nemico che si trova dove noi non possiamo giungere senza diventare burattini alla sua mercè?La stessa Atena non può sottrarsi a queste regole; il suo spirito è immortale, è vero, ma il suo corpo è quello di una ragazza qualunque...la nostra è una battaglia disperata, il nostro nemico ha il coltello dalla parte del manico. Ma qualunque cosa succeda, il mio amore non mi lascerà...no..non...mi lascerà...
Svengo pochi istanti dopo, mentre la luce imprigiona il mio corpo e lo porta lontano...sono immerso in un mare di luce dorata, la mia coscienza imprigionata da fili invisibili, mentre quella stessa voce mi sussurra ancora strane e misteriose parole...

"Stanno arrivando coloro che la morte ha già portato via una volta..."

"...l'ora è giunta, si dia inizio alla guerra..."

"Polemos...polemos..."

"Ara Yashiki...i cavalieri di Atena sapranno superare anche una morte, ma la seconda, la supereranno?"

Poi giunge qualcosa a portarmi via, e mi ritrovo sul mio letto, con Mu che dorme placidamente tra le mie braccia. Sono paralizzato dal terrore.E' arrivato il momento...il momento di dirti addio!Così presto! Così presto dovremo separarci!Solo un giorno abbiamo avuto, solo un giorno per stare insieme, avevo ancora tante cose da dirti, volevo sapere ancora tante cose di te...le lacrime iniziano a percorrermi il viso.Ma devo farmi forza e ricacciarle indietro, ora come ora devo pensare solo alla salvezza della dea di cui sono cavaliere. I nemici sono già alle porte, dobbiamo separarci e andare a proteggere le nostre rispettive case....prepararci alla battaglia.
E sia...che la guerra sacra abbia inizio.

---------------------------Fine prima parte------------------------------------------------------------


Spero che la fic vi sia piaciuta, a me è piaciuto tantissimo scriverla e spero che vi piacerà anche la seconda parte. Per ricercare il materiale "estraneo" contenuto in questa fic, sono andata a riaprire dopo ben 3 mesi il mio amato /odiato libro di filosofia...cioè, secondo me Platone poteva dedicarsi ai divertimenti "terreni" invece di perdere tempo a scrivere stronzate, ad esempio, credo che sarebbe stato un ottimo scrittore yaoi(ohi ohi, se mi sentisse il prof. il mio voto in filo scenderebbe fino ad avvicinarsi allo zero assoluto!Altro che Hyoga...)Però il mito degli androgini mi piaceva tantissimo, la mia idea di amore è proprio quella!Se pensate che in questa parte Milo parli troppo,andatevi a rivedere la puntata dell'anime intitolata "la cuspide scarlatta", dove il nostro cavaliere di Scorpio ci delizia con la sua adorata Antares per circa una mezz' oretta!La paralisi dei gangli nervosi è ormai completa e diffusa... l'ultima puntura sarà il colpo di grazia e porta il nome di Antares, la stella guida di Scorpio! (l'ho imparato tutto a memoria, ma non lo scrivo per pura e semplice pietà)Poi dite che sono io la logorroica...Ah, Shaka qui è più spiritoso del solito.Beh, una certa verve l'ha sempre avuta, ma diciamo che tendeva di più alla bastardaggine...beh, gli esseri più bastardi di tutto Saint Seiya sono Aphrodite e Death Mask... infatti siamo uguali ^__^ (se se..uguale ad Aphrodite...te piacerebbe!Nd Milo che si lima le unghie, anzi, l'unghia) (Taci, stolto! Ti ricordo che la scrittrice ha sempre il coltello dalla parte del manico...dimmi, caro,ti piace Aldebaran?)(Ohi, ma sei proprio UGUALE ad Aphrodite, eh?...)



 
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