I personaggi di Inu Yasha appartengono agli aventi diritto ecc. ecc.

 


Ti amo, ti odio

parte II

di Lara


La notte era silenziosa fuori dalla capanna, la luna quella notte nascondeva il viso pallido e splendente, lasciando alle stelle sue figlie il piacere di illuminare quella terra. La loro luce lieve bagnava di un etereo argento il paesaggio, e il ragazzo che solo in quelle notti era completamente umano, osservava il lento muoversi delle erbe nei campi e ascoltava il loro dolce frusciare alla fresca brezza notturna. Le stelle sembravano diamanti splendenti appoggiati sul velluto più nero, e tutto era silenzio, anche gli animali notturni tacevano. Come se anche loro percepissero la magia di quella notte.

Era passato un mese da quando Naraku lo aveva fatto suo. Un lungo mese passato ad odiare ma senza poter dimenticare la dolcezza delle ultime parole del suo nemico. Inuyasha sentì un brivido scorrere lieve e rapido sulla sua schiena al ricordo…

Un rumore attrasse la sua attenzione, Kagome si stava svegliando, quella ragazza sembrava sempre capire quando aveva qualche cosa che non andava, e si era affezionato molto a lei… Ma ora si rendeva conto che non era amore, come non era amore il sentimento che lo aveva legato alla sacerdotessa Kikyo. 

Si passò una mano tra i capelli che solo in quella notte erano più neri dell’onice, andando con il ricordo al momento in cui Kagome e Shippo lo avevano trovato.

Kagome si era gettata su di lui in lacrime credendolo morto e chiamandolo con tutta se stessa, mentre Shippo era corso a chiamare il monaco, Miroku.

Inuyasha aveva aperto gli occhi sul viso disperato della ragazza, trovando chissà dove la forza e la presenza di spirito di sorriderle, dicendole che era sciocco piangere.

Però ammetteva che era bello sentire quelle braccia calde e morbide che lo abbracciavano, ma subito si sovrappose ad esso il ricordo delle braccia di Naraku, salde come l’acciaio, possenti e calde mille volte più di quelle di Kagome. Subito un moto di rabbia lo infiammò.

Doveva smettere di pensare a quel modo a Naraku! Aveva approfittato di lui in modo subdolo e lui.. lui… Lui non riusciva a fare altro che desiderare che accadesse ancora!!

Si alzò di scatto uscendo a grandi passi dalla capanna ai limiti del villaggio dove erano ospitati. Doveva distrarsi, pensare a qualunque altra cosa!! 

Corse verso un laghetto d’acqua termale usata di solito dagli abitanti del piccolo abitato, e in un attimo si spogliò, tuffandosi nelle acque calde e leggermente odorose, sperando che avessero un effetto rilassante su di lui.

 

Sentì immediatamente i sensi rilassarsi, e chiuse gli occhi lasciando che l’acqua lo sorreggesse. Galleggiava mollemente nell’acqua, con la mente sgombra. Allora aprì gli occhi e si mise ad osservare le stelle. Ora che era un umano non poteva sfruttare l’abilità che gli davano i suoi sensi da spettro, e quindi non si accorse della figura silenziosa e immobile che lo osservava dalle profonde tenebre tra le fronde di un albero.

Gli occhi blu da umano di Inuyasha erano profondi ed inquieti, e Naraku sperava di aver capito cosa stesse turbando il suo mezzo spettro. Doveva ammettere che anche il fragile corpo umano che il suo amato ora indossava era meraviglioso. E un sorriso piegò gli angoli della morbida bocca di Naraku, dandogli un’espressione quasi dolce.

Era passata quasi un’ora ed ora il mezzo spettro si sentiva rilassato ed in pace, per lo meno molto più di prima. Quindi decise di tornare alla capanna per dormire. Era appena uscito dall’acqua quando lo vide, era di fronte a lui. Bellissimo. I lunghi capelli neri e mossi gli ombreggiavano l’ovale liscio e perfetto del volto, e le labbra morbide e rosee erano incurvate in un leggero sorriso.

Inuyasha fu preso da sentimenti contrastanti che gli inondarono il petto e gli bruciavano l’anima.

-Vattene Naraku! Lasciami in pace…- La sua voce risulto' priva di consistenza alle sue stesse orecchie. Neppure lui sapeva cosa voleva realmente… 

-Non credo che me ne andrò così facilmente solo perché me lo hai chiesto.- Con quelle parole tese una mano e afferrò il mento del ragazzo in una presa ferrea. Inutilmente cercò di scostarsi e con un misto di anticipazione e angoscia vide le labbra dell’altro avvicinarsi alle sue, e baciarlo dolcemente sulle labbra serrate con orgoglio e testardaggine. Strappò una lieve risata a Naraku per l’evidente conflitto che lo attanagliava.

-Ti odio, maledetto!-

-Puoi odiarmi, ma a quanto pare al tuo corpo piaccio, e anche molto!- Un improvviso e rovente rossore si diffuse sul volto di Inuyasha. Una evidente erezione era stata la sua risposta a quel bacio, rendendo vane e ridicole le sue proteste… Il suo corpo era un traditore! Si scostò con un violento strattone da Naraku e si voltò, cercando di controllarsi, ma l’altro non aveva nessuna intenzione di dargli il tempo di riacquistare il controllo e lo afferrò per le spalle, mordicchiandogli il collo e baciando le scapole ancora imperlate di acqua. Minuscole goccioline splendevano al pari delle stelle sulla pelle del mezzo spettro, rendendo la pelle bianca simile ad un drappo della più fine seta coperta di gemme. Un brivido percorse la schiena del suo amato, che cercò di scostarsi. Ma Naraku non aveva la benché minima voglia di lasciarlo andare ora che aveva appena cominciato a divertirsi. Era consapevole del conflitto interiore del suo piccolo spettro mezzo umano. E anche se in parte era dispiaciuto della sua sofferenza e confusione, ne godeva perché voleva dire che aveva delle speranze con quella meravigliosa e indomita creatura tanto testarda ed orgogliosa.

Scostò i capelli di seta nera baciando e leccando le minuscole stelle d’acqua che brillavano lungo la sua colonna vertebrale, cercando di registrare ogni singola reazione di quella meravigliosa creatura, memorizzando i punti più sensibili che lo facevano fremere. Con una mossa rapida Naraku si spogliò, prendendo la mano di Inuyasha che sembrava come perso nelle sensazioni che provava, e facendolo entrare nell’acqua calda insieme a lui. Gli diede un lungo bacio, assaggiando la dolcezza di quelle labbra morbide e cedevoli, il fresco sapore di quella bocca tenera e giocando con quella lingua che si scontrava morbida e decisa con la sua. Le sue mani esploravano quel corpo morbido e cedevole, dai muscoli ben definiti, stuzzicandolo e impegnandosi sempre più a ogni sospiro di piacere che sfuggiva a quelle labbra testarde.

L’acqua arrivava loro a mala pena ai fianchi, accarezzando con dita dolci e calde la loro pelle.

Naraku staccò le labbra da quelle di Inuyasha e gli mordicchiò leggermente un capezzolo, passando poi all’altro mentre le sue mani lasciavano scie di ghiaccio e fuoco lungo la sua pelle, imperlata ora anche di sudore. Un gemito uscì soffocato dalle labbra del ragazzo, mentre le sue mani strinsero le spalle dell’altro con inaudita forza, inarcando la schiena. Le labbra di Naraku erano scese a baciare il suo membro duro ed eretto, mentre un dito stimolava quel punto delicato e sensibile al suo interno.

Naraku sentiva che da un momento all’altro quel meraviglioso essere sarebbe venuto, e tolse le sue labbra da quella dolce durezza poggiandole su quelle del mezzo spettro soffocandone un gemito di protesta per l’interruzione. Lo prese in braccio e lo portò sulla morbida e verde erba, stendendosi sopra di lui e ricominciando a tormentare il petto liscio e muscoloso con le sue labbra calde ed esigenti, accarezzando i fianchi lisci e compatti.  Il ragazzo lo guardava con gli occhi blu aperti e fissi dove il piacere combatteva con l’orgoglio, ferito dal lasciarsi maneggiare a quel modo da lui. 

Naraku mise un ginocchio tra le gambe di Inuyasha, vedendo passare in quegli occhi limpidi la paura. Per un momento tornò a poggiare le labbra sul membro eretto dell’altro, sentendo il grido soffocato di piacere e sorridendo per quello. Poi con un movimento veloce entrò nella stretta apertura, scivolando al suo interno con forza, sentendo il corpo del mezzo spettro irrigidirsi e sussultare per il dolore.

Il piacere divenne presto troppo violento e non riuscì a trattenersi, spinse con movimenti sempre più veloci, forti e profondi in quel corpo dal calore intenso. Sentendo le grida di piacere di Inuyasha che si mescolavano alle sue, finché non vennero insieme, stremati ed appagati. 

Naraku crollò sul corpo caldo e tenero del ragazzo, sentendo l’odore agrodolce del seme che aveva inondato il suo petto e sorrise sentendo un braccio che, forse inconsapevolmente, lo abbracciava.

Inuyasha non si era mai sentito così… così… Così a posto, così sereno… Poi aprì gli occhi di scatto ricordando di chi era quel peso che lo teneva inchiodato a terra e cominciò a muoversi per toglierselo di dosso, guardandolo con odio. Ma Naraku gli afferrò la testa e lo baciò con forza, selvaggiamente, mordendo le labbra morbide e desiderando di fargli male, di lasciargli il segno. Era suo, era solo suo e in quel momento glielo voleva dimostrare.

Finalmente si staccò, aveva sentito il sapore del sangue e con orrore guardò le labbra martoriate. Tese una mano e il mezzo spettro si scansò.

Naraku si rivestì in fretta e si avviò verso la fitta boscaglia mentre il ragazzo lo guardava. La voce gli uscì in un soffio quasi inudibile.

-Alla prossima amore mio…-

Inuyasha si sentì morire a quelle parole. Cos’era quello che provava? Quel dolore feroce che gli stringeva il petto con artigli d’acciaio?

Era odio, puro odio si di disse, ma non ne era sicuro, il dubbio restava nel fondo della sua mente e del suo cuore mentre Naraku spariva nella foresta.

Con un viso triste si voltò, entrando nell’acqua calda e leggermente odorosa, chiedendosi perché gli occhi gli bruciavano, e perché quelle lacrime calde e salate scorrevano sul suo viso.

 

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Ciao a tutti quelli che hanno letto questa Fic, e COMPLIMENTI! Avete molto coraggio! ^____^
So che sto un po' maltrattando Inu-chan, ma prometto che farò del mio meglio per non tartassarlo troppo!
Mi piacerebbe sapere che ne pensate...
Sia in bene che in male, anche se sono sicura eviterete i pomodori e gli ortaggi vari... ^^


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