Konnichiwa
boys & girls! Come sempre un mega grazie a Inoue- sensei per aver creato lo
Shohoku! Tutti i personaggi sono suoi… (uffa!!)
Grazie
1000 anche a voi che leggete la mia fanfic!!! Inchin-inchin!
Thoughts di
Hotaru
Perché
non vuoi capire? Perché ti rifiuti di fare del bene? E’ così dannoso
fare del bene? E’ così sbagliato essere buoni?
Forse
sarebbe meglio che il mio animo fosse come il mio corpo: freddo,
distaccato, superiore.
Invece
mi sento così solo, perso, vuoto.
Eppure
non riesco ad accusarti.
*----------- *----------- *
Un
altro giorno si apre a Kanagawa. Il vento soffia sul mare; tanti piccoli
cristalli si staccano dalle onde e brillano.
Ma
i miei occhi sono più puri, più luminosi, più cristallini.
E’
quello che dicono tutte quelle ragazzine che mi svengono dietro. Alla fine
ci ho fatto anche l’abitudine. Magari hanno ragione. Ma non mi importa
più di tanto. Non è ciò che mi rassicura. Non è quello che mi riempie
l’anima. Le parole vanno e vengono, soprattutto se quello che esprimono
è puro apprezzamento estetico. Uno stupido, inutile, banale complimento.
Fatto per quale scopo? Per chi? No, grazie. Non mi può interessare. Perché
la mia anima è sempre vuota.
La
spiaggia è calda. L’acqua mi bagna le gambe. Non ho voglia di andare a
scuola. Non mi sento in grado di far nulla. Tranne che giocare a basket. Lì
so dare il meglio di me. Lì sono imbattibile. Palleggio, dribblo, corro,
salto… e canestro. Semplice,
lineare, elementare. Per il mio corpo. Per questo inutile ammasso di
muscoli e ossa. Oddio, se mi sentissero ancora quelle ragazzette, penso
che griderebbero allo scandalo: come? Un corpo così perfetto? Inutile?!
Che razza di idee.
Ma
è ovvio, per me. Cos’è la perfezione se non c’è una persona di cui
ti fidi a convincerti? E non è lui di certo ad avermelo detto. Solo delle
stupide bambine assetate di sesso. Chissà: forse qualcuna che morirebbe
per me c’è.
Ma…
Morire.
E’ la prima volta che ci penso. Dare inizio alla fine. Fine di che cosa?
Sarebbe solo il principio! La rinascita!
Un
“basta” a tutta la sofferenza.
Uno
“stop” al dolore.
Un
“fanculo” al mondo che non sembra volerti capire.
Un
“addio” a lui.
No,
non so se ci riuscirei.
E’
troppo importante. Perché lui è la mia vita.
Mi
sto facendo solo del male. Lo ammetto.
Ma
cosa cambia?
Forse
il passato non è poi tutto da rinnegare.
Sono
cresciuto da solo. Ho fatto tutto da solo. Figlio unico. Invidiato per i
soldi che avevo, che ho. Per la mia bellezza. Statuario, bianco, ragazzino
dai capelli color pece.
Senza
affetto. Senza dolore. Senza piacere.
“Tutto
bene Kaede?”
Sono
passato da un “certo”, ad un “sì”, finendo in un “mpf”: non
valeva più la pena di parlare.
Io
volevo provare. Ma sono stato fermato.
Io
volevo cadere e farmi male. Ma sono stato salvato.
Volevo
rialzarmi ed essere in grado di riprendermi. Sono stato serrato in un
mondo perfettamente falso. In quattro mura straordinariamente buie.
Nell’universo di un amore costruito, plagiato che mi ha avvolto con mani
di ghiaccio. Dicendomi di crogiolarmi in quel caldo soffio artico. E così
ho iniziato a capire che se avessi voluto riemergere e svegliarmi
avrei dovuto adattare il mio corpo a questo gelido amplesso. Tutto
per mantenere inviolato il mio spirito, che si è assopito.
E
poi ho incontrato te. E il mio animo ha iniziato a gridare, a dimenarsi, a
scalciare dentro di me: “E’ lui! Ti prego Kaede: ridammi la vita!
Segui lui! Ama lui!”.
Ed
io non vedevo l’ora di sciogliere quella maschera che mi ero costruito,
per ridargli libertà.
Se
lo meritava. Aveva passato degli anni infernali. E il mio corpo così
impassibile di fronte al mondo. Ad una realtà asettica, che si nascondeva
al mio vero io. Ed io fuggivo da lei, perché non torturasse anche me,
oltre alle già dilaniate anime degli altri uomini.
Quando
finalmente pensai di aver trovato le risposte alla domande, non mi fu
nemmeno permesso di provocare
che subito venne commesso un torturante assassinio di fronte ai miei
occhi. E quello spiraglio che si era aperto e che riscaldava il mio io più
profondo venne subito richiuso.
*-----------*-----------*
La
notte è scesa a Kanagawa.
C’è una luna chiara e rassicurante in cielo. Mi sento quasi a mio agio
(forse è vero che sono una creatura del buio!!!).
[<ma
è per questo che sei così affascinante e sexy…> N.D.A / “ma che
ti è preso?! Ritorna a scrivere!!!” N.D.Ka-chan / <ai tuoi ordini!! :
- P >N.D.A.]
E
mentre lei mi avvolge coi suoi raggi, io sogno di essere abbracciato con
te, Hanamichi.
Sento
i nostri corpi cercarsi e scaldarsi a vicenda.
Voglio
solo la luna come testimone del nostro amore. Lo so, tu preferiresti il
sole. Ma almeno in questo dammi libera scelta.
La
luna, che con la sua luce ha reso limpida la via della passione a molti
cuori.
La
luna, che ci osserva e non può dire di quali peccati è testimone.
Più
la guardo, più ho voglia di te. Il tuo pensiero non mi abbandona mai.
Forse
è meglio che mi abbandoni sul letto. Com’è triste questo letto. Com’è
freddo. Sembra tanto il mio cuore.
Buonanotte,
amore. Anche sta notte sarai nei miei pensieri, dentro di me.
OWARI
Ka-chan:
“Tzè... già l’altra volta
ti avevo detto di andarci giù duro…e cosa mi tocca leggere?! Paturnie
mentali?! Crisi esistenzial-amorose?!”
Hotaru:
“ehmmm… dai Ka-chan, non avertela a male! E’ solo che mi fai
impazzire quando ti vedo così … pensoso… umano, oserei dire!!”
Ka-chan:
“Perché, negli altri momenti non sarei umano?!”
Hana-chan:
“Per me Hotaru ha pienamente ragione! Batti cinque!!! –SCIAFF!!!- E’
così bello vedere che ti preoccupi del mio affetto!! Ti fa così …
umano!!!”
Ka-chan:
“anche tu ti ci metti, ora?!”
-
Hanamichi e Hotaru si
strizzano l’occhio-
Hana-chan:
“Dai, Kitsune!! – gli stampa un bacio sulla guancia- viene con me che
ti mostro in che modo esprimono il loro affetto gli esseri umani…”
Hotaru:
“E poi non dirmi che non lo faccio per te, vero Kaede?!?!”
Ka-chan:
“mpf… si vabbeh…grazie”
Hotaru:
“non me lo sciupare, Hana-chan! –gridando-
Mi serve per le prossime fanfic!!!… non mi ascoltano… sigh!”
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions |
|