Eccola qui... era da un po' che lavoravo a questa f.f che a modo suo non voleva iniziare e che non ha voluto essere colcusa, si è ribellata con tutte le sue forze a me...
è bello quando le storie prendono vita a questo modo, mi ci sono affezionata parecchio anche perchè mi ha emozionato molto scriverla.
Nel flash back di Sasuke
le frasi sono tutte di Itachi, alcune le pronuncerà in ricordi di capitoli più avanti...

Beh spero vi piaccia!


^___^



This is not the beginning
This is not the end


di Vampy18

...Kakashi se ne stava seduto, la schiena poggiata ad una roccia e le gambe distese, aprì gli occhi mentre percepì distintamente i passi che gli si avvicinavano.
Sasuke indossava una leggera maglietta nera sopra i suoi soliti pantaloni, non aveva fasciature su braccia e gambe.
Era andato a rinfrescarsi al fiume che scorreva lì vicino, i suoi capelli erano ancora umidi.
Senza una parola si sdraiò a terra poggiando la testa sulle gambe del jonin.
I capelli gli coprivano gli occhi mentre inclinava lievemente la testa.
Kakashi sorrise osservando la figura minuta ma perfetta che aveva davanti , portò le sue dita sul collo del ragazzo accarezzandolo solo con i polpastrelli.
L'altro ebbe un fremito e poi i suoi muscoli si rilassarono, gli piaceva, sì e Kakashi lo sapeva bene.
Sapeva che Sasuke adorava essere toccato e accarezzato sul collo, specie sull'attaccatura dei capelli.
Questo in segno di assenso emise un versetto soddisfatto simile a quello di un gatto...
Un gatto... beh effettivamente lo sembrava molto, a volte a Kakashi pareva che dovesse mettersi a fare le fusa da un momento all'altro.
Un gatto... Di fatti aveva come l'impressione di stringere fra le braccia un cucciolo più che un amante...
Affetto... calore... Era rimasto stordito nel rendersi conto di quanto quel ragazzino ostinato avesse bisogno di quelle cose.
Ogni volta che lo abbracciava e lo fissava negli occhi sembrava che ne chiedesse ancora, e ancora…
Il jonin era conscio che ciò che aveva davanti era poco più di un bambino, ma nonostante ciò sentiva di non volersene separare per nulla al mondo.
Seguendo questi pensieri lasciava che qualsiasi iniziativa... sul loro rapporto... sui loro corpi fosse Sasuke a prenderla... che decidesse da se...
Aveva paura, paura di sbagliare, di rovinarlo... di trascinarlo in un baratro insormontabile...
se l'avesse rovinato... se avesse aggiunto una sola ferita in più nel suo cuore che incessantemente sanguinava non se lo sarebbe mai perdonato.
Sasuke si girò in modo da guardarlo negli occhi, sorrise, un sorriso dolce a tratti vagamente infantile, si alzò e si sistemò sulle gambe del jonin mentre con una mano abbassava dolcemente la stoffa che copriva quelle labbra che voleva avere...
Kakashi rimase immobile lasciandolo fare, il ragazzo posò un tenero bacio su quelle labbra, un bacio casto velato alla fine di una piccola carezza data con la lingua.
Poi chinò la testa rincattuciandosi sul suo petto, sospirando, dopo poco all'abbraccio di Kakashi si sommò quello di Morfeo.
Un sospiro e un sorriso scapparono dalle labbra dell'uomo che chinò la testa a sua volta e posò un bacio sui quei capelli neri come la notte, respirando a fondo il profumo del suo koibito.
In quel momento, Sasuke sembrava un'altra persona… una persona diversa da quella che si allenava fino allo sfinimento ogni giorno per padroneggiare la Chidori, una persona diversa da quella che mostrava degli occhi freddi e taglienti come il ghiaccio carichi di odio e risentimento…
Gli occhi di Sasuke… erano come un vortice in cui tristezza odio rancore e paura si mischiavano incessantemente.
Ma quando la notte si svegliava di scatto, ansimante e in preda al panico, quegli occhi erano la rappresentazione di un cucciolo ferito, braccato e torturato…
Erano quelli i momenti in cui lo abbracciava più forte carezzandogli i capelli, stringendolo come se avesse paura di vederlo sparire da un momento all'altro…
Inizialmente una volta risvegliatosi da un incubo Sasuke lo allontanava violentemente… Poi… si lasciava lentamente cullare in quell'abbraccio… a volte tremava e sembrava che i suoi polmoni volessero scoppiare, ma non piangeva… non lo aveva mai fatto, incapace di lasciarsi veramente andare…
Risollevò la testa e lo guardò intensamente, il viso di Sasuke pareva così sereno… le labbra appena socchiuse i lineamenti d'espressione rilassati…
Avrebbe voluto che fosse sempre così… che non giungesse su quel viso quell'espressione dura e al contempo triste che lo caratterizzava… avrebbe tanto voluto poterlo vedere sereno in ogni momento…
Con questi pensieri nella testa chiuse gli occhi e si addormentò…
Ogni giorno scorreva così… all'alba Sasuke si svegliava… e sembrava una macchina creata solo per combattere… non si fermava, non cercava riposo, non accettava aiuto.
E non lo guardava mai negli occhi… a volte neppure in viso.
Poi qualcosa si rompeva tutto d'un colpo, la sua guardia crollava il suo viso cambiava espressione… allora si concedeva… anzi… andava a ricercare un gesto d'affetto, un effusione, anche solo un abbraccio o un bacio fugace, senza parlare mai con le parole… ma con i gesti, gli occhi, le azioni.
Era cominciato tutto per caso… una sera, in uno dei primi giorni in cui avevano iniziato ad allenarsi.
In realtà Sasuke avrebbe dovuto essere ancora in ospedale, e dopo un intera giornata di allenamenti era sfinito, si era fatto male ad una caviglia provando ad aumentare la velocità dopo che Kakashi gli aveva detto più volte di moderarsi, e per tanto non aveva nessuna voglia di dirlo al jonin…
Se ne stava seduto sul bordo del fiume in pantaloncini tenendo i piedi in acqua per far sgonfiare un po' la caviglia, aveva anche un fastidioso taglio sul collo, ma non se ne era preoccupato .
Il rumore dell'acqua che scorreva lo rilassava… era molto bello.
Chiuse gli occhi mentre un soffio di brezza giocava con i suoi capelli, si sentiva bene mentre percepiva i suoi muscoli rilassarsi a poco a poco, ma non poteva durare…

**
è stata una prova per testare le mie capacità
vieni qui
Per me era molto importante
oggi non ho tempo, scusami Sasuke, la prossima volta ok?
Se vuoi uccidermi…
Come mai stai ancora ribattendo anche dopo esserti storto una caviglia?
Devi odiarmi…
Ma io non credo che parteciperò alla missione domani.
E devi scappare miserabile…
Un membro della famiglia deve partecipare alla cerimonia all'accademia
Scappa scappa e aggrappati alla vita…
Devo essere insopportabile eh?
Impara a sopravvivere…
**

-Ah!-
esclamò sorpreso sentendo qualcosa di freddo sul suo collo, si girò di scatto, Kakashi teneva in mano del cotone imbevuto di disinfettante.
-Lascia stare! Non importa- esclamò il ragazzo tentando di allontanarlo con il braccio.
Il jonin lo bloccò con dolcezza ma determinazione.
Kakashi in silenzio pulì del tutto la ferita e poi la medicò sfiorandone ripetutamente i contorni per far aderire bene la garza.
Dopo un attimo di silenzio Sasuke scattò di colpo
-La vuoi piantare?!-
Kakashi non si fermò, non cambiò espressione, rimase calmo e imperscrutabile mentre diceva
-La chidori è una tecnica che concentra un enorme quantità di chakra sulla mano…-
L'altro aggrottò un sopracciglio interrogativo
-Per non rimanere feriti dal proprio chakra bisogna usare il braccio come un ariete e distruggere il proprio obbiettivo con la massima rapidità e precisione -
Il ragazzino era rimasto interdetto a fissarlo mentre gli snocciolava quelle nozioni che sapeva a memoria
-La velocità,la stabilità, la prontezza e l'equilibrio sono fondamentali. Correrai.
Le tue gambe saranno tese fino quasi a strapparsi, ma se questo succederà, morirai.-
Il tono calmo e a tratti impersonale dell'uomo fecero sgranare gli occhi al giovane Uchiha
-Se le tue gambe ti tradiranno sarai spacciato, se sarai tu stesso a tradirle… beh sarebbe stupido, non trovi?-
concluse sorridendo gentilmente.
Sasuke boccheggiò alla ricerca di qualcosa da dire, l'altro fece scorrere molto lentamente il suo sguardo dal suo viso fino alle caviglie ancora immerse nell'acqua.
Il ragazzino deglutì e abbassò lo sguardo in segno di mortificata sconfitta, lentamente e timidamente tolse la gamba dall'acqua, la caviglia era molto gonfia.
Sasuke appariva proprio come un bambino che aspettava la sua punizione mentre Kakashi sospirando dolcemente gli medicava la slogatura.
Fu quella la sera in cui Sasuke Uchiha si rese conto che le parole di Kakashi gli penetravano fin dentro l'anima come se le sue protezioni fossero inutili… ogni volta la presenza di Kakashi lo invadeva, stordiva…
Fu quella la sera in cui Sasuke Uchiha si rese conto che lo voleva… che desiderava che la presenza di Kakashi lo annullasse e completasse.Si sentiva come se volesse scomparire in lui e rinascere in lui.
E fu quella la sera in cui Kakashi per la prima volta vide il giovane Uchiha guardarlo con occhi diversi e le sue labbra tremare tentando di muoversi per pronunciare parole che non uscivano…

 



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