Altra HanaRu ^^ che segue
"The way you say my name" ed è un tassello in più per arrivare a
realizzare il desiderio di Kaede-amore e Hanamichi… I personaggi ormai
sono miei, ho preso Inoue per stanchezza e me li ha ceduti!!!
Dedicata a Calipso, Greta, Ria e Dream.
HanaRu Forever!!! ^^
The
sweetest thing
di Nausicaa
Vittoria!!!
Ed eccoci, per il terzo anno consecutivo, pronti a partire per il campionato
nazionale dopo aver vinto quello della prefettura e aver sbaragliato le
altre squadre: quest'anno, saremo noi e il Kainan a partire per fare onore a
Kanagawa…ebbene sì, glorieremo l'ex-Kainan King della nostra compagnia al
momento della partenza ; intendiamoci, è ancora una buona squadra e non
voglio affatto sminuirla perché non lo meriterebbe, ma quest'anno lo Shohoku
è ancora più inarrestabile di prima, se possibile!
Io non ho perso un rimbalzo neanche per sbaglio e la kitsune ha fatto una
serie interminabile di canestri, compresi tre slam dunk…sapete, quando si
impegna se la cava anche la stupida volpe! Eheheheh…
E poi le due matricole sono state brave.
Sì, perché poi hanno giocato come titolari!!!
È successo che un pomeriggio, al termine dell'allenamento, Kaoru Miura si è
avvicinato tutto serio a me e a Kaede, che stavamo preparando il borsone per
tornare a casa, e lo ha chiamato.
"Capitano".
"Hn?".
Kaede ha alzato gli occhi verso di lui, con sguardo interrogativo; devo dare
atto ai nuovi elementi della squadra che si sono abituati davvero molto
presto ad interpretare gli sguardi e i silenzi della volpaccia! Oddio, c'è
anche da dire che questo tizio ha un carattere un po' spigoloso e non è che
sia un chiacchierone, anche se non è neppure silenzioso (detto così sembra
un ibrido inquietante…), quindi mi sa che non deve sforzarsi per afferrare i
monosillabi kitsuneschi di Kaede…
"Per la partita contro il Kainan…".
"Hn?".
"Vorrei entrare in campo da subito. So che posso farcela".
"Deve decidere il coach" ha replicato Kaede, chiudendo la lampo del borsone.
"Il coach tiene in gran considerazione la tua opinione, senpai, e non
potrebbe essere altrimenti".
"…".
"Voglio solo l'opportunità di dimostrare quanto valgo".
"…".
"…".
"…".
"Ehm…vogliamo fare notte qui, con il vostro dialogo muto?" sono intervenuto
io, vedendo che la cosa non si smuoveva! Prego, notate il meraviglioso
ossimoro che il tensai Sakuragi ha saputo creare…e notate che adesso so
anche cos'è un ossimoro! Perché? Be', si avvicinano i test di fine
trimestre…
Kaoru ci ha fissati per un attimo, poi si è sistemato la fascia che porta
fra i capelli biondi (chissà che marca di tintura usa…) ed è uscito,
chiudendo la porta dietro di sé, cosa che ho apprezzato tantissimo!
Io ero seduto su una panca e dovevo ancora allacciarmi le scarpe; mi sono
voltato verso Kaede e gli ho sorriso: "Vorrei che giocasse!" gli ho detto.
"Hn. Lo so".
"Vorrei che giocasse anche Tatsuya, è migliorato tantissimo in poco tempo!"
ho aggiunto.
"Penso che sia nelle intenzioni del coach farli giocare" ha detto
tranquillamente Kaede, appoggiandosi con la schiena agli armadietti per
aspettarmi.
"Sì, vabbe', ma mettiamo che il nonnetto desse di pazzo…e non guardarmi
così, che può capitare, ormai ha una certa età!!…dicevo, mettiamo che desse
di pazzo e non li includesse nel quintetto, noi dovremmo obbligarlo, kitsune!"
gli ho detto, sempre più concitato.
"Perché ci tieni tanto, Hana?" mi ha chiesto il volpino del mio cuore, e la
sua non era una domanda stupita, aveva il tono che ha sempre quando vuole
sapere quello che penso.
Io mi sono rilassato un po' contro il muro alle mie spalle e gli ho sorriso,
dopo essermi guardato intorno. Guardo questo spogliatoio, legato a tanti
ricordi…
"Perché mi ricordo quanto morivo dalla voglia di giocare io, quando ero
matricola! Ci tenevo tantissimo a entrare in campo. Be', mi rendo conto che
questa è una situazione un po' diversa, perché Miura giocava anche alla
Tomigaoka, ma l'entusiasmo che ti prende alla vista del parquet di
gioco…quella credo che sia uguale per tutti i giocatori, vero?".
E Kaede ha ricambiato il mio sorriso, anche se il suo è più lieve: "Vero" mi
ha risposto semplicemente.
Ho finito di allacciarmi le scarpe e ho recuperato da terra il mio borsone,
poi ci siamo finalmente avviati verso l'uscita; quando siamo ripassati per
la palestra, non ho potuto evitare di lanciarle uno sguardo ripensando ai
miei esordi nel basket!
"Kitsune, ti ricordi di quando ho realizzato il mio primo, magnifico slam
dunk?" gli ho detto; contro Akagi…è ancora stampato a fuoco nella mia
mente!!!
"Mi ricordo anche di quando ti sei spalmato sul tabellone".
Questi sono i momenti in cui mi rendo conto di quanto sia grande la forza
dell'amore: non l'ho ancora strangolato e questo vorrà dire qualcosa, no?
"Volpe antipatica!!!" è stato l'ultimo suono che per quel giorno è
echeggiato per le mura della palestra; e poi ho riso, pensando che le parole
'kitsune' e 'do'aho' ormai lì dentro devono averle imparate anche i muri e
il parquet!!!
Comunque poi sia Miura sia Saito hanno giocato, il primo come playmaker e il
secondo come ala grande, mentre io sono il centro e Kaede l'ala piccola.
Come? Chi è il quinto? Kuwata…in tre anni si è impegnato tanto e anche se
non è bravissimo, se lo meritava di giocare!
Comunque, come dicevo, alla fine l'abbiamo spuntata noi e il Kainan: il
Ryonan ha risentito troppo della perdita del porcospino (ora che non è più
fra i piedi sono dispostissimo a riconoscere tutti i suoi pregi!) che starà
facendo l'hentai all'università, e di Fukuda; del Takezato non voglio
parlare per carità di prefettura, quanto al Kainan…be', mi rode ammetterlo,
ma la Nobu-scimmia è un ottimo capitano: è competitivo, desideroso di
vittoria… Però mi sono accorto che aveva ragione il mio Kaede, lo scorso
anno, quando diceva che Jin non era affatto adatto a ricevere…come l'aveva
chiamata? Uhm…ah, ecco! L'eredità di Maki. Bisogna darne atto al vegliardo:
la sua venerabile età lo rendeva più esperto delle cose del mondo e quindi
anche di come si deve stare a capo di una squadra! Jin…insomma, non poteva
proprio essere un capitano come lui! Sapete che una volta ho incontrato
Fukuda ad uno dei campetti che frequento, vicino al parco: io aspettavo la
kitsune che era andata dal veterinario con uno dei suoi stupidi gatti e lui
stava facendo qualche tiro a canestro; per farla breve, abbiamo iniziato a
parlare ed è venuto fuori che Fukuda conosceva Jin dalle medie e diceva che
era bravo, questo sì, e testardo a modo suo, ma non aveva la tempra del
leader e di questo me n'ero accorto anche io!
Quindi devo ammettere che, quest'anno, Kiyota se l'è cavata alla grande,
rimettendo a posto la squadra come non aveva saputo fare il suo compagno, ma
questo non gli ha evitato la sconfitta contro di noi e il secondo posto. È
che pure lui è un po' casinista, come me! E rumoroso e non esattamente
preciso (cioè, in campo lo è, intendo fuori!)…non è che sia cambiato
moltissimo in questi anni, eh!!! Però le mie lodi se le merita tutte, perché
alla fine mi è simpatico, non come quella mummia che c'era prima!!!
Al momento della premiazione, Kaede è stato nominato MVP della prefettura e
lui è arrivato secondo, ma per amore della verità bisogna ammettere che il
momento epico e culminante si è avuto pochi secondi dopo, quando io sono
stato nominato fra i Best Five!!! Gloria e tripudio!!!!!!!! Lo sguardo
allucinato della Nobu-scimmia era uno spettacolo! Eheheheh…
Ci siamo salutati dicendoci che la sfida proseguirà al campionato nazionale:
non credete anche voi che sarebbe davvero bello avere come finale
Kainan-Shohoku?
Comunque…a questo punto, uno penserebbe di potersi rilassare un poco e
invece no! Ci sono quei dannatissimi test di fine trimestre da superare (che
tra l'altro mi servono anche per la borsa di studio), i professori che
rompono, il nonnetto che ha deciso che un ritiro non ci sta poi tanto male
in tutto questo e la volpe malefica che non si risparmia pensando al
campionato e che quindi non risparmia neanche me!!! Come stamattina…
"Cioè, partiamo dopo i test?" gli chiedo, mentre ingurgito in tutta fretta
la colazione. Siamo in un ritardo terribile!!!!!!!
"E' la cosa migliore, non credo che ci darebbero il permesso di partire
prima…" risponde Kaede, soffocando uno sbadiglio.
"Preside ingrato, dovrebbe farceli saltare!!! Dopotutto è merito nostro se
ora la scuola è così popolare!" divorare un toast imburrato in due secondi
netti non è la cosa più facile del mondo, ma ormai è una pratica ben
collaudata per me!
"Il signor Anzai ha decido che torneremo a Shizuoka, ha già preso accordi
con il coach dello Josei. Io esco, siamo in ritardo…".
DOVE CREDE DI ANDARE?!
"Oi stupida volpe, ma tu hai fatto colazione? No, perché ti ho visto solo
ciondolare addormentato qua intorno…" gli dico, bloccandogli la mano che è
già sulla maniglia della porta di casa.
Quanto a me, posso dirmi sazio.
"Mangerò nell'intervallo, adesso non c'è tempo…ci manca solo una nota di
demerito per aver accumulato troppi ritardi!" replica il mio Kaede, aprendo
la porta e tirandomisi dietro.
"Aspetta…la cartella!!! La cart…" ah, eccola nell'angolo, ce l'avevo
lanciata ieri sera! La recupero allungando un braccio e poi saliamo ognuno
sulla sua bicicletta; il tragitto non è facile, perché oltre che a me stesso
devo badare anche al mio volpacchiotto, che non si addormenti, ma un genio
come me è come se avesse quatto occhi, quindi me la cavo alla grande!
So perché Kaede fa così…siamo ad un passo, ma veramente ad un passo da tutto
quello che abbiamo sempre sognato, che lui ha sempre sognato, ancor prima di
me: non deve accadere niente che possa mandare tutto per aria…
Intendiamoci, lo penso anche io, solo che lui ha dei livelli di
concentrazione incredibili quando si tratta dei noi, del basket e di quanto
ruoti attorno a questi due punti: sembra non sentire la fatica, ha una
capacità di dedizione che a volte mi spaventa e mi ingelosisce pure un
po'!!!
Arriviamo a scuola sani e salvi anche se non è che oggi mi andasse molto di
stare chiuso qua dentro: a chi andrebbe, con questo bel sole?! Ormai è
estate…
Quando entriamo in classe, Kaede si siede al banco e ci china la testa sopra
per dormire in meno di due secondi! Secondo me è stanco da ieri, tutte
quelle ore in palestra e poi al campetto…
Sto per scuoterlo leggermente, mettendo a rischio la mia incolumità, per
dirgli che siamo ancora in tempo per darci alla fuga, finché non suonerà il
campanello di inizio lezioni: potremmo andarcene in terrazza, chiuderci là e
fregarcene di tutto fino all'ora di pranzo!!! Bella idea, mi piace, vi dirò…
"Hanamichi, ti ricordi che oggi il professor Matsudaira ci farà una
interrogazione generale per sondare la nostra preparazione al test?".
Ecco, queste sono le notizie che Yohei non dovrebbe darmi di prima
mattina!!!
Mi volto verso di lui: "Non me lo ricordavo affatto! Ma io ero in classe
quando ci ha avvertiti?".
"Fisicamente c'eri…".
E checcavolo, perché quest'uomo deve tampinare così!!! In questo modo,
niente terrazza…
Mi siedo anche io al mio banco, che è accanto alla finestra, e mi appoggio
con la schiena contro il muro al mio fianco, per avere una buona visuale
dell'aula (e soprattutto di Kaede…); passo distrattamente un dito sulla
scritta 'tensai' che ho inciso sul banco con il mio fido taglierino e Yohei
mi si avvicina sorridendo: "Dai che quest'anno non devi temere i test come
le altre volte!".
"Mai temuto niente in vita mia!" dico, con fierezza; in realtà sono molto
nervoso, perché penso spesso alla borsa di studio…
"Mi sa che Noma avrà almeno quattro insufficienze" continua Yohei e lo so
che lo fa per distrarmi.
E così ci mettiamo a scherzare sui nostri amici, e ridiamo delle prodezze
del Gundan, fino al suono del campanello…
In genere aspetto con ansia la pausa pranzo: perché posso uscire
dall'aula e andare in terrazza con la mia testa rossa…e questo significa
riuscire a scambiarsi qualche bacio e stare un po' da soli…
In più, oggi ho quasi fame, forse perché ho saltato la colazione.
Ma, proprio quando sto per prendere la confezione del pranzo da sotto il
banco, entra Haruko e viene dritta verso di me.
"Rukawa-kun, il professor Kawato ti vuole parlare" mi dice; sembra quasi
intimidita, non riesco a credere di farle ancora questo effetto: non riesco
a capirla, come non capisco le ragazze in generale…non riesco a capire una
persona che dice di amarne un'altra ma poi non fa nulla per avvicinarsi a
lei, se non arrossire e balbettare impacciata...
A volte, raramente, mi chiedo se abbia capito che io e il do'aho stiamo
insieme. Da come si comporta con noi, direi di no, o se lo sa fa finta di
niente.
"Hn" mi avvio verso la porta, annuendo per farle capire che ho sentito.
"Volpaccia, ti aspetto qui" mi dice dietro Hanamichi, e poi sento solo le
loro voci che chiacchierano.
Il professor Kawato insegna chimica, una materia che non mi piace molto;
scopro così che vuole avvertirmi che rischio di passare il test di fine
trimestre con un voto non buono e mi ricorda che a febbraio avremo gli esami
di ammissione all'università.
"So che adesso ti sembra lontano, Rukawa-kun, ma l'inverno arriva sempre
prima di quanto si creda…e poi immagino che tu non lascerai il club di
basket per prepararti agli esami".
"No, infatti" erano stati Akagi e Kogure a farlo…
"Ne ero certo. Non sto dicendo che tu sia insufficiente, ma se vuoi andare a
studiare all'estero…" e qui inizia a dirmi una serie di cose che so
benissimo da me, ma non posso fare altro che ascoltarlo pazientemente,
sperando che dal mio viso non trapeli quanto mi dia fastidio questa
conversazione; alla fine passa mezz'ora! Esco dalla sala professori
abbastanza seccato e cammino velocemente per tornare nella mia aula, ma mi
imbatto in Kuwata che mi avverte di essere un po' preoccupato per i suoi
voti in alcune materie.
Hn.
Devo ricordarmi di chiedere ad Hanamichi se sa qualcosa dei voti di Miura e
Saito…parlando realisticamente, per la squadra non sarebbe un gran danno se
Kuwata non potesse giocare, ma per quei due il discorso cambia!
Il suono della campanella mi fa capire che ho perso la pausa per il pranzo;
raggiungo l'aula abbastanza irritato per questo, ma lì mi viene da sorridere
vedendo il mio do'aho che rischia di strozzarsi ingoiando tutta insieme una
grande porzione di riso!! Deve avermi aspettato per pranzare e ora sta
cercando di mangiare tutto in pochi secondi!!
"Dove cavolo eri finito?!- mi chiede non appena mi vede- Non hai ancora
pranzato!".
"Ero in sala professori…mangerò alla fine delle lezioni" lo rassicuro, ma
non ci credo molto perché in questi casi, di solito, mi passa la fame e non
mangio fino a sera.
"Mmmm…" infatti la mia testa rossa non sembra convinta.
Comunque, le ore passano velocemente per fortuna e alla fine ci ritroviamo
negli spogliatoi, pronti per il nostro allenamento quotidiano. E io, ma ne
ero sicuro, alla fine non ho toccato il mio pranzo. Ok, ci cenerò…
"Fa sempre più caldo, ormai si sente proprio il sole dell'estate, vero
kitsune?" commenta Hana, entrando in palestra.
"Hn" già…e adesso è un peso, con il campionato alle porte; sarà bello dopo,
quando avremo un po' di tempo per noi e allora torneranno quei pomeriggi
lunghissimi e luminosi, quando l'aria è ferma e l'unico suono che copre
tutti gli altri è il frinire delle cicale…e noi ce ne staremo nella nostra
camera, in penombra, spogliati e abbracciati...
L'allenamento comincia.
Giri di campo, flessioni, passaggi, palleggi, rimbalzi, tiri da tre…un'ora,
due e poi partitella di allenamento arrivando ai venti, matricole contro
seniores… il rumore della retina quando la palla ci scivola dentro, il suono
duro della gomma che rimbalza sul parquet, la gomma delle scarpe sul
pavimento lucido…
I suoni del basket.
"AHAHAHAHAHAHAH!!!! E quello sarebbe un alley-hoop?! Ne avete ancora di
strada da fare…ammirate lo stile del genio e imparate!".
Anche questo è uno dei suoni del basket adesso, per me: la voce esuberante
del mio do'aho!
"Volpaccia, renditi utile e fammi un bel passaggio per un alley-hoop!" mi
dice Hanamichi, ignorando la faccia imbronciata di Saito e Miura, che sono i
destinatari principali del suo insegnamento.
"Hn. Vedi di non prendere in pieno il ferro" lo avverto per provocarlo,
mentre palleggio e mi preparo al lancio che voglio fargli; alzo il braccio
sinistro per detergermi il sudore con la mia fascetta nera…ma perché oggi mi
sembra che faccia ancora più caldo?
"Volpe malefica! Quando mai ho preso il ferro?!" mi ringhia lui, e poi si
volta di scatto verso gli altri nostri compagni del terzo anno che si
ricordano fin troppo bene di certe sue azioni e ora stanno ridacchiando…
"La partita contro il Sannoh di due anni fa ti dice niente?" ironizzo io.
"Il cesto era boicottato…avanti, volpaccia, taci e fai un passaggio degno
del mio genio!" mi esorta e io sono contento di farlo, perché in effetti
Hanamichi è davvero bravo con gli alley-hoop, la sua elevazione è migliorata
ulteriormente; senza falsa modestia, faccio un lancio da manuale,
praticamente perfetto…devo imprimermi nella memoria il movimento che ho dato
al mio polso, sarebbe una bella azione da ripetere in partita…e Hanamichi
insacca alla perfezione. Le matricole ci guardano alternativamente,
ammirate.
"AHAHAHAHAH!!!!! Sono il re degli alley-hoop….lo so, lo so- aggiunge con
condiscendenza- …finora sono stato il re dei rimbalzi, ma un campione come
me non può avere limiti ai suoi titoli!!!".
Vorrei zittirlo e dirgli di provare qualche altra azione simile, ma
improvvisamente sento una sgradevole sensazione di nausea che non mi spiego.
Non ho neanche mangiato, non ho fame…perché questo disturbo? E questo caldo…
guardo l'orologio e vedo che questa è la terza ora di allenamento, forse non
ho bevuto abbastanza. Mi gira la testa, d'improvviso. Istintivamente, come
se il mio corpo intuisse cosa sia meglio fare, cammino fino alla parete e mi
appoggio con le spalle al muro, poi succede tutto molto velocemente: i
rumori, le voci, mi arrivano sempre più lontani, ovattati, come se si
stessero allontanando...e allo stesso tempo mi si offusca la vista...in un
modo strano, è come se la mia visuale diventasse grigia e poi nera a partire
dall'esterno e questo scuro poi avanzasse fino a nascondere tutto…non…non mi
sento bene…
"Capitano, stai male?!".
La domanda preoccupata di Sasaoka mi fa voltare subito verso la mia kitsune:
vedo che Kaede si è appoggiato al muro, ma non è questo…è il suo pallore che
non mi piace per niente! Sto per dirgli di fermarsi qualche minuto per
riposare, quando improvvisamente lo vedo scivolare a terra, privo di sensi,
e restare immobile.
Mi si gela il sangue, mi si ferma il cuore…lo so, un medico mi direbbe che
non è possibile, ma io sono pronto a giurare che il cuore mi si sia fermato
davvero per qualche secondo…
Mi ritrovo accanto a lui un attimo dopo, e mi sento un battito assordante
nelle tempie, che stento a riconoscere come mio.
"Kaede…che ti prende?" mormoro, spaventato, chinandomi su di lui e
sfiorandogli una guancia bianchissima: è svenuto, lo vedo da me, ma non gli
era mai successo, rissa a parte…e se non fosse solo svenuto?!
Pian piano torno cosciente del brusio agitato che è alle mie spalle: le voci
dei nostri compagni di squadra, il tono piagnucolante di Haruko che deve
essere terrorizzata nel vedere a terra il suo adorato Rukawa…
"Haruko, vai a prendere un bicchiere d'acqua e mettici dello zucchero!".
È davvero la mia voce? È ferma, in contrasto con le mie mani che tremano,
mente scuoto leggermente Kaede per le spalle.
"Dove lo trovo lo zucchero?" pigola lei.
"Vai alla mensa, guarda nella cassetta di pronto soccorso…Ayako ne teneva
sempre qualche bustina! Oppure vai in infermeria!!" le dico, anzi le ordino
con un tono che non ho mai usato con lei o con chiunque.
Sento i suoi passi veloci che si allontanano, mente mi obbedisce, e torno a
guardare il mio amore ancora privo di sensi, con questa morsa gelata allo
stomaco che non mi lascia. Però…ha mosso la testa, sono sicuro!!! E anche il
respiro è più percettibile…si sta riprendendo…
"Amore, apri gli occhi…- gli sussurro all'orecchio- Avanti, mi stai facendo
sentire male, kitsune…svegliati…" lui si muove appena, credo sia un buon
segno.
"Sakuragi…".
Mi ricordo improvvisamente dei miei compagni, che finora sono rimasti alle
mie spalle e non hanno neanche provato a fare un passo verso di noi, forse
spaventati dalla mia reazione.
"L'allenamento è finito, andate a casa" dico, fermamente.
"Ma…".
"Il capitano si riprenderà prestissimo, e avrà bisogno d'aria. Lo porterò io
in infermeria, ora andate!!" non so trovare un modo gentile per dirlo,
voglio che se ne vadano…basto io per prendermi cura di lui!!!
"Prometti che telefonerai a uno di noi, appena il capitano starà bene, così
faremo una catena telefonica".
Sorrido, nonostante sia sempre agitatissimo: Kaoru è davvero affezionato a
Kaede, è il suo modello, il suo idolo.
"Promesso" dico semplicemente, senza staccare gli occhi dal viso
pallidissimo di Kaede; li sento andare via e so che ora siamo soli: sono
libero di prenderlo fra le braccia e stringerlo a me.
"Kaede, dai…hai tanta voglia di dormire, volpacchiotto?!".
"Mmm…" mugola lui e io mi sento meglio solo sentendo questo semplice suono.
"Amore…".
"Mmm…do'aho, cos'hai…" sussurra Kaede, pianissimo, e finalmente il mio cuore
torna a battere; ma le mie mani continuano a tremare, mentre lo faccio
nuovamente distendere.
"Sei una volpetta pigra…tutta questa scena per far finire prima gli
allenamenti…" vorrei scherzare ora che ha riaperto gli occhi e mi sta
guardando con uno sguardo ancora un po' velato e confuso, ma non ci riesco.
Ho un nodo alla gola. Prima, mentre era svenuto, ho agito con una prontezza
che non mi sarei aspettato, non mi sono lasciato andare al panico che
provavo, proprio come accadde quando soccorsi il nonnetto, ma so perché ci
sono riuscito: perché mi sono ripromesso di non essere più preda di quella
paura paralizzante, la stessa che mi prese quattro anni fa…non più, non di
nuovo…la paura che mi fece perdere secondi preziosi: se fossi uscito di casa
appena prima, avrei fatto in tempo a girare l'angolo senza che mi
trovassero, se fossi andato da un vicino, se mi fosse venuto in mente di
telefonare…ma non capiterà mai più, non con qualcuno che amo… E ora che la
mia adorata kitsune ha ripreso i sensi, posso lasciar andare tutta la mia
preoccupazione.
"Che è successo?" mi chiede lui, spaesato.
"Sei svenuto e…" vengo interrotto da Haruko, che è tornata con l'acqua.
"Eccomi! Scusa, sono dovuta andare alla mensa!!! Come sta?" chiede lei con
ansia malcelata; si siede in ginocchio accanto a me e fa per chinarsi su
Kaede, ma io le tolgo il bicchiere dalle mani.
"Si è ripreso…dammi, ci penso io a lui! Ti vai ad avvertire l'infermeria che
stanno arrivando due ragazzi: uno che ha perso i sensi e uno con un
principio d'infarto!" tento ancora di scherzare, fissandolo negli occhi.
Oddio, non è che stia proprio scherzando, comunque…
"S…sì…" Haruko mi ha risposto con voce incerta, non credo che sia contenta
di allontanarsi. La vedo osservare i bellissimi occhi di Kaede, nuovamente
vigili, e per un attimo mi sembra che abbia l'impulso di allungare una mano
a sfiorargli una guancia o a scostargli i capelli umidi dalla fronte, ma poi
si trattiene e corre fuori dalla palestra, per avvisare il medico scolastico
del nostro arrivo.
Dopo che è uscita, Kaede si punta sul gomito e prende il bicchiere che gli
tendo, portandoselo alle labbra.
"Ce la fai?" non posso fare a meno di chiedergli.
Lui annuisce: "Sì, non preoccuparti".
Non preoccuparmi?! NON PREOCCUPARMI?!
"Che diavolo stai dicendo, kitsune?!" sbotto; maledizione, se gli capitasse
qualcosa impazzirei!!!!!
"Avevo caldo e mi girava la testa" dice lui, come per rassicurarmi, come a
dire che non è stato niente di grave. E con questo?
"Dannazione, Kaede, io ti chiamavo e tu non mi rispondevi! Ti scuotevo e
restavi immobile…e non me ne frega nulla che sia capitato solo per pochi
secondi!!! Tu stavi male e mi sembravi così lontano…e io
non…non…dannazione!!! Non venire a dirmi che non devo preoccuparmi per
te!!!!" quasi glielo grido contro con rabbia.
Avrei dato di matto, se ci avesse messo anche solo un minuto in più a
riprendersi!
"Lo sai a cosa penso, in questi momenti…" aggiungo, a voce più bassa, e poi
abbasso lo sguardo; ma subito avverto il rumore del bicchiere che viene
posato sul parquet e poi il braccio di Kaede che si tende verso di me e mi
circonda il collo e allora lo aiuto a mettersi a sedere e me lo stringo
contro, cercando di non soffocarlo.
"Io sto bene, Hana…" mi mormora, con la sua voce morbida, in tono
rassicurante.
"Ok…".
"…e starò bene".
"Certo! Ti ci farò stare io, mi prenderò cura io di te e poi vedremo!!!"
proclamo.
Eppure dovrei saperlo che Kaede è fatto così!!! Cosa gli aveva detto Miyagi,
due anni fa, quando volle tornare a giocare con l'occhio nero? Ah, sì…'cerca
di avere più cura di te stesso'…ma quando si tratta di basket, si dimentica
di tutto il resto…
"In infermeria vi aspettano!!".
Il ritorno di Haruko ci interrompe; la vedo fare capolino dalla porta della
palestra, con il fiatone.
"Eccoci" mi alzo in piedi e aiuto la kitsune a fare altrettanto.
"Ti porto in braccio?" gli chiedo d'istinto.
"Provaci solo, do'aho!!".
"Mpf! Volpe impedita!!" esclamo, passandogli comunque un braccio intorno
alla vita, per sostenerlo in caso si sentisse male di nuovo. Ho una certa
idea del perché sia svenuto…
Quando arriviamo davanti alle poche scale che ci separano dall'infermeria,
però, non sento ragioni e lo sollevo d'improvviso.
"Ti avevo detto di non provarci, idiota!" protesta lui, ma io scuoto il
capo.
"Ci manca solo che rotoli giù dalle scale, kitsune! E non protestare o ti
faccio svenire di nuovo con una testata!!!" lo minaccio, mentre raggiungo
con pochi passi la stanza dove ci aspetta il medico scolastico.
"Lo sapevo!!! Hai la pressione di un
topo!!!" esclamo, dopo che il dottore ha finito di misurare la pressione di
Kaede, che è disteso sul lettino dell'infermeria.
"Hn".
"Be', proprio di un topo no, Sakuragi-kun…- commenta il dottore, trafficando
nell'armadietto e tirandone fuori una scatoletta- …guarda, Rukawa-kun,
prendi una di queste pastiglie adesso: si sciolgono nell'acqua e sono
integratori vitaminici, le diamo anche ai bambini dell'asilo, quindi non ci
sono controindicazioni".
Mentre il medico riempie un bicchiere d'acqua, mi ricordo della promessa
fatta a Kaoru e dico: "Devo fare una telefonata, posso allontanarmi due
secondi?".
"Certo, starò io con lui finché non tornerai" mi rassicura il dottore, e io
esco dalla camera.
Uso il telefono della segreteria per chiamare Kaoru e tranquillizzarlo, e
dirgli che adesso può avvertire il resto della squadra che il capitano si è
ripreso; e devo ammettere che mi sento incredibilmente più leggero anche io
ora, il nodo che mi stringeva la bocca dello stomaco si è attenuato
moltissimo… Mi concedo addirittura di fischiettare, tornando in infermeria,
per alleggerire la tensione che mi è ancora rimasta dentro.
Però, arrivato lì, incrocio Haruko che osserva la porta senza far cenno di
voler entrare.
"Ehi" richiamo la sua attenzione.
"Ah, Hanamichi…credevo che fossi dentro anche tu…ho chiuso la palestra".
Le sorrido: "Grazie! Io probabilmente me la sarei scordata aperta!".
"Come sta Rukawa?" mi chiede, tornando a fissare la porta.
"Molto meglio, non penso che sverrà di nuovo" le rispondo, scrutando la sua
espressione.
"Lo accompagni tu a casa?".
"Sì, certamente- a volte mi scordo che lei non sa che viviamo insieme-
Senti, perché non entri e non ti assicuri con i tuoi occhi che sta bene?" le
propongo, d'impulso. Ha uno sguardo molto triste.
Ma Haruko scuote il capo: "Meglio di no…e poi mi fido di quello che dici tu!
Allora, sarà bene che adesso me ne torni a casa anche io: sai, Takenori
torna sempre tardi dall'università e abbiamo solo la sera per chiacchierare
un po'…". Lo dice sembrando tranquilla, ma so che non è così.
"Lo ami ancora, vero?" non posso fare a meno di chiederle.
Lei mi sorride tristemente.
"Eppure non hai mai fatto niente per dirglielo, per farglielo capire…" ok,
forse la mia non è un'osservazione felice, ma dovevo fargliela!!! Sono tre
anni che la vedo in adorazione di Kaede, ma non ha mai, mai e sottolineo mai
detto o fatto qualcosa per avvicinarsi a lui!! E io non lo capisco, se ami
qualcuno hai voglia di dirglielo. Non che mi avrebbe fatto piacere,
intendiamoci, ma lei non mi procura, non può procurarmi la gelosia che mi
suscitano Sendoh o Minami…posso pensare che lei ami il mio ragazzo senza
avere voglia di saltarle alla gola per questo, anche perché so cosa le
avrebbe detto Kaede, se avesse provato ad avvicinarglisi.
E, dopotutto, lo sa anche Haruko.
"Mi avrebbe fatto troppo male un rifiuto esplicito. Così posso continuare a
sognare…" ammette, prima di sorridermi un'ultima volta, salutarmi con la
mano e andarsene, camminando lentamente.
In parte la comprendo, ma appunto solo in parte: d'accordo, è una ragazza,
non può avere le stesse reazioni di un ragazzo, ma…se ami qualcuno, se lo
ami davvero, vuoi stare con lui e allora provi a conquistarlo. Io ho sempre
fatto così, prima più goffamente e superficialmente, con le ragazze (ok, è
vero, facevo solo penose dichiarazioni, ma quelle tipe a pensarci bene non
meritavano il mio impegno romantico!), poi molto, ma molto più seriamente
con Kaede…
Mi viene da sospirare mentre apro la porta della stanza e non appena poso
gli occhi sul mio volpino dimentico Haruko e tutto il resto, come sempre!
"Come va?".
"Bene".
Il dottore, che noto seduto alla scrivania, si alza non appena mi vede:
"Ragazzi, per me è ora di chiudere. Ora Rukawa-kun sta bene, ma sarebbe
meglio se lo accompagnassi a casa, Sakuragi-kun".
A me viene da ridere: se sapesse…
"Non c'è problema" annuisco, osservando Kaede che è sceso dal lettino e si è
rimesso in piedi. Perfetto: il suo colorito è tornato normale, ora è
semplicemente bianco, non cadaverico!!!
Quando usciamo dalla scuola, mi accorgo che ormai è il tramonto e il cielo
si è già scurito un po'…
Andiamo negli spogliatoi e ci facciamo una rapida doccia, poi sistemiamo i
nostri armadietti e alla fine siamo pronti per andarcene.
"Oi, kitsune, torniamo a casa con la mia bicicletta, ok?" e lui deve essere
veramente stanco, perché lo vedo annuire senza discutere.
Non è facilissimo: provo a sistemare anche la mia sacca sportiva nel cesto
della bicicletta, insieme alle cartelle, e il risultato sfida un po' le
leggi della fisica, ma sono convinto che reggerà!!!
"Avanti, Kaede, sali" gli dico, sorridendogli; so che non starà molto
comodo, ma pedalerò il più in fretta possibile; lui si sistema alla meglio
sul portapacchi, dietro di me, e sento le sue braccia cingermi le spalle per
reggersi, il suo corpo tiepido premere contro il mio.
E ora mi sento meglio anche io…
Riprendere conoscenza è stato strano quanto svenire.
I suoni sono tornati così come se ne erano andati: ovattati e quasi
rimbombanti; la mia vista si è schiarita a poco a poco.
E la prima voce che ho sentito è stata quella di Hanamichi, il primo volto
che ho visto il suo, chino sul mio; così preoccupato… ha cercato di
nascondermelo, ma l'ho capito benissimo da solo.
Certe volte mi chiedo se ci faccia bene tutta questa dipendenza che abbiamo
l'uno dall'altro…quando Hanamichi mi ha detto che stava per dare di matto,
lo so che è vero, che lo avrebbe fatto e lo stesso capita a me, anche se lo
dimostro diversamente: quando l'avevo visto caduto addosso ad un tavolo, con
quella specie di tovaglia addosso, durante la finale di due anni fa, mi ero
spaventato moltissimo notando che non si muoveva, che rimaneva là
sotto…avevo dovuto dirgli quella frase sul disastro generale, per scuoterlo
e assicurarmi che stesse bene, che fosse ancora in grado di reagire!
Questo doppio filo che ci unisce, è davvero un bene che sia così
saldo?…davvero non potrà che diventarlo ancora di più?
Penso a queste cose mentre scendo dal portapacchi della sua bicicletta, una
volta arrivati a casa; faccio per avviarmi verso la porta, ma Hana mi
raggiunge e mi trattiene per una spalla.
"Aspetta, volpe deboluccia!".
"Non sono deboluc…ancora?!" non posso crederci, mi ha preso di nuovo in
braccio!!!
La mia testa rossa mi sorride, con calore: "Taci, stupida volpe, mi hai
fatto prendere un colpo oggi!!! Mi sono preoccupato tantissimo e
adesso…adesso voglio solo coccolarti per tutta la sera!".
Io nascondo il viso contro la sua maglietta: "Do'aho!" mormoro, ma lo tengo
stretto e mi rilasso sul suo torace forte. I dubbi di poco fa sono svaniti…
Hanamichi mi deposita sul divano, poi fa avanti e indietro con il giardino
per prendere le nostre cartelle e i borsoni e solo dopo qualche minuto me lo
ritrovo davanti, in salotto.
"Vieni qui" gli dico semplicemente, tendendogli una mano; lui la prende e se
la porta alle labbra mentre si siede accanto a me.
"Sei svenuto perché non hai mangiato niente da ieri sera!" mi accusa,
accigliandosi.
"Probabilmente è così, ma…".
"Niente 'ma', stupida volpe, è così e basta!!! Ma è giunto il momento di
cambiare registro: ti farò una tabella dietetica con le vitamine, le
proteine e tutto quanto, ecco!!!" proclama il mio do'aho, annuendo da sé per
rafforzare il concetto.
Io alzo un sopracciglio: "Aha…e da quando saresti un esperto nutrizionista?"
gli chiedo, prendendolo in giro. Ma non è facile togliergli la parola…
"Punto primo: non saranno passati invano anni trascorsi a ingozzarmi!
Qualcosa di cibo la so… Punto secondo: un genio come me è un 'tuttologo'!".
Scuoto leggermente il capo, di fronte al suo ennesimo proclama, ma poi lo
vedo diventare serio tutto d'un tratto e capisco che adesso, qualunque cosa
debba dire, davvero non scherzerà.
"Seriamente, Kaede…in questi giorni fa un caldo da morire, la scuola è la
rottura che è, gli allenamenti sono quello che sono, senza contare tutti gli
extra che facciamo per conto nostro al campetto del parco o addirittura nel
giardino… Come ti è venuto in mente di poter saltare i pasti, oggi?!".
Io mi stringo nelle spalle: "C'erano altre cose più importanti da fare…".
Hanamichi si passa la mano dietro la nuca, come fa sempre quando è
imbarazzato o esasperato e penso proprio che sia la seconda delle due,
stavolta….
"Uhm…volpetta antipatica, non costringermi a citare il nanerottolo e a
dovergli dare ragione!" mi dice, dopo aver respirato profondamente.
"Miyagi?" chiedo io, per sicurezza: con tutti i soprannomi che dà il mio do'aho,
ho sempre dei dubbi sulla persona di cui sta parlando…
"Sì! Quando ti disse che dovevi avere più cura di te stesso, due anni fa…
aveva ragione! Be', per cominciare stasera ti preparo una bella cenetta, ok?"
mi sorride nel dirmi quest'ultima cosa, e mi accarezza una guancia.
"Me la preparerai?" domando, divertito.
"Vabbe', devo riscaldare quello che ci ha preparato Yuriko-san, ma intanto
dovrò accendere il microonde per farlo e poi preparerò io i piatti! E se
mangiassimo qui? Dai, seduti al tavolino…che ci importa di andare in cucina,
così poi avremo il divano subito vicino e io potrò stropicciarti tutto!!!
Allora facciamo così, vado e sistemo tutto!".
Hana è sempre velocissimo quando decide di fare qualcosa, ed è già alla
porta quando lo richiamo: "Aspetta, ti aiuto" lo avverto e faccio per
alzarmi, ma lui torna indietro e mi spinge dolcemente per le spalle fino a
farmi sedere di nuovo.
"Ho detto che ci penso io, kitsune" mi ribadisce.
"Sei stanco anche tu, in due faremo prima" gli faccio notare, ma mi accorgo
che stavolta Hanamichi è irremovibile; china il suo viso sul mio, me lo
riempie di tantissimi baci, sulle guance, sulla fronte, sulla bocca…poi si
scosta appena, anche se io non lo vorrei.
"Kaede, sai cosa vuol dire aver paura? Ecco, io ho avuto paura oggi…e tu non
hai ancora mangiato niente, se non quel bicchiere con l'acqua e le vitamine…
Quindi stai seduto lì e riposati, ti ho detto e ripetuto che penso a tutto
io, ok?" un sorriso, un altro bacio a fior di labbra e per una volta tanto
nella mia vita ho voglia di obbedire a qualcuno!
Non volevo che si spaventasse; è in questi momenti che capisco fino in fondo
quanto il dolore legato alla morte del padre, a come è morto suo padre, sia
ancora vivo…
Lo sento fischiettare e trafficare in cucina, mi arriva il rumore delle
stoviglie e colgo anche parte di una sua lite con Micky! È allegro,
nonostante tutto…e fa sentire più sereno anche me…
Mi raccolgo tutto sul divano, portandomi le ginocchia al petto e rimanendo
immobile così, a pensare…
"TA-DAN!!! Yakitori!!!! Bene, un piatto bello sostanzioso!- mi annuncia,
visibilmente contento, mentre torna in salotto reggendo un grande vassoio su
cui ha sistemato le pietanze e i piatti- Ho cotto anche alcune
crocchette…senti, vuoi che scaldi rapidamente due porzioni di udon?" chiede,
posando il tutto sul tavolino basso davanti al divano su cui sono seduto.
"No, va bene così".
"Un po' di ramen?".
Scivolo a terra per sedermi davanti al vassoio e prendo le bacchette: "Basta
questo, grazie".
"Vado a comprare del sushi?".
"No, lascia perdere" ma che gli prende?!
"Arrivo alla pasticceria qua vicino per quella torta al cioccolato?".
Alzo gli occhi su di lui e lo interrompo: "Hanamichi, hai fame per caso?".
"NOOOOOOOOOO!!!- scatta lui, sulla difensiva- Vorrei solo rimpinzarti un
po'!! Non puoi mica cenare solo con gli yakitori!" sottolinea lui, indicando
il cibo davanti a noi.
"Infatti mangerò anche le crocchette" dico in tono risolutivo.
Lo sento borbottare contro le volpi anoressiche, ma le sue proteste non
durano a lungo, quando mi vede mangiare la porzione che mi ha preparato;
ceniamo tranquillamente, senza accendere la televisione, chiacchierando e
rilassandoci fra noi.
Quando terminiamo, insisto per aiutarlo a sparecchiare e a caricare la
lavastoviglie.
"Non sono moribondo, Hana! E non trattarmi come se stessi male!" lo avverto,
togliendogli dalle mani il vassoio per portarlo io in cucina.
"Dittatore!" mi accusa lui, seguendomi e mettendo nel funzionale
elettrodomestico le pentole che ha usato per riscaldare; poi, d'un tratto,
mi dice: "Senti, vuoi che telefoni a mia madre per chiederle se sia meglio
andare da un medico?".
Ha usato un tono un po' incerto.
Io mi volto verso di lui: "Non c'è bisogno di disturbare Midori-san".
"Per lei non sarebbe un disturbo".
"Ma non ce n'è bisogno" ribadisco, convinto.
Il mio do'aho non sembra essere d'accordo, ma non insiste oltre: finisce di
sistemare i piatti nella lavastoviglie e poi torna con me nel salotto.
Forse sono stato un po' brusco, prima e mi dispiace: perché voglio che
sappia quanto mi rende felice la sua presenza, quanto l'abbia sentita forte
questo pomeriggio, quanto era intensa l'espressione con cui mi guardava…
Mi sdraio sul divano e gli tendo la mano perché si sdrai anche lui.
"Non hai sonno, volpetta?".
"Voglio stare un po' così, qui…".
E lui si stende praticamente quasi su di me, appoggiando il fianco contro lo
schienale e poggiando il suo capo sul mio petto, all'altezza del cuore;
posso sentire i suoi lineamenti rilassarsi, mi sembra quasi di vedere il suo
volto che si distende, sorridendo, al suono del mio battito. Mi ha sempre
detto che gli piace moltissimo ascoltarlo…
Le sue mani sono calde sulla mia maglietta, posso sentirlo anche attraverso
la stoffa.
"Ti peso?" mi chiede lui, all'improvviso.
"Hn?".
"Sono pesante?" ripete.
Io accenno un sorriso, che la mia adorata testa rossa non può vedere: "Come
può essere pesante una testa vuota?" lo provoco.
"GRRRR!!! Volpaccia indisponente, sappi che non ti do una lezione solo
perché oggi non sei stato bene e quindi non sapresti difenderti a dovere!!!
Altrimenti sarebbero stati fatti tuoi!!!" penso che vorrebbe ringhiarmelo,
ma la sua voce non è poi così minacciosa! Forse perché gli sto passando le
mani fra i capelli… ma a poco a poco la mia carezza si fa più debole, mi sta
venendo sonno…
In effetti, sono stanco e la giornata è stata pesante, mentre ora qui, nel
suo abbraccio, posso rilassarmi completamente; scivolo nel sonno senza
accorgermene, ma forse non è proprio sonno…soltanto un dormiveglia profondo:
mi accorgo di quando Hanamichi si solleva dal mio corpo perché sento
improvvisamente freddo, mi accorgo di quando mi prende in braccio per
portarmi in camera nostra e depositarmi gentilmente sul nostro futon.
Percepisco, come in lontananza, il fruscio dei suoi abiti mentre si spoglia
e si cambia e poi avverto l'aria più fresca sulla pelle, mentre spoglia e
cambia anche me… ma non ce la faccio a sforzarmi per aprire anche solo un
occhio, la fatica sarebbe troppa! E il dormiveglia ormai sta diventando
sonno vero…
….la mattina dopo, mi sveglio nella stretta calda e possessiva di Hanamichi,
che mi tiene abbracciato, con il viso poggiato sul suo torace ampio; riesco
a muovere di poco il capo per guardarlo in volto: dorme profondamente e io
mi chiedo se poi si sia addormentato subito, ieri notte, o se sia rimasto
sveglio a guardarmi e a pensare.
La luce che entra dalle finestre è fioca: deve essere l'alba; mi stringo
maggiormente a lui, rannicchiandomi sotto le coperte…abbiamo ancora un po'
di tempo per restare così…
Kaede non è più svenuto da quel giorno, in compenso io ho corso il rischio
molte volte!!! La prima, durante i test di fine trimestre: cosa
significavano quelle domande di chimica su argomenti sconosciuti?! Dopo
averle lette, mi sono alzato e sono andato dal professor Kawato e gli ho
chiesto il perché di quegli infidi quesiti a trabocchetto…be', non ci
crederete, ma lui mi ha guardato malissimo e mi ha detto: "Per saper
rispondere, basta aver studiato il capitolo 10 del manuale".
Capitolo 10?! Ma dove?! Non nel mio libro!!!
Devo ammettere che, perfino io, sono rimasto attonito per diversi secondi,
mentre camminavo lentamente per tornare al mio posto, finché la mia mente
geniale non ha fatto due più due: quel bastardo di un senpai!!!!!
Mi ha rivenduto il libro di seconda mano, ma senza specificare che era una
versione taroccata!!! Se lo vedo, lo frullo, me lo sono ripromesso…
Poi, dopo essermi seduto al mio posto, ho cercato di richiamare l'attenzione
del mio volpacchiotto.
"Psst…kitsune…".
Lui non si è girato, ma si è spostato appena verso di me, per farmi capire
che mi stava ascoltando.
"Hn".
"Dimmi la risposta alla domanda numero 9…vabbe', dammi le risposte dalla 9
alla 12!!" gli ho bisbigliato.
"Che hai combinato, do'aho?!" è stato il suo soave sussurro.
"Il mio libro di chimica è di seconda mano, lo sai no? Manca il capitolo
10!!!" ho ringhiato io, abbastanza forte da far voltare Yohei.
"Chi te lo ha venduto?" mi ha chiesto subito, il mio migliore amico.
Ecco…qui devo dire che è stato avvilente dover ammettere: "Ehm…il fratello
del cugino del proprietario del chioschetto di ramen preferito da Takamiya!!
Ma appena lo trovo, ce lo strangolo con i ramen!!! Per compensare
l'oltraggio al genio, il tizio dovrà come minimo pagarmi tutti i pasti che
mi andrà di fare al chiosco di famiglia!!!".
Yohei ha soffocato una risata e Kaede-amore-della-mia-vita ha scosso il
capo, ma poi mi ha suggerito con il labiale le risposte alle domande
incriminate.
"Ehi, voi tre! State facendo salotto? Vi annullo il test, se continuate a
parlare fra di voi!" è stato l'ammonimento del professore. Ma, dopo, non ho
più avuto bisogno di chiedere niente.
Comunque, a parte questo intoppo, ma neanche tanto grande, un intoppino più
che altro, i test sono andati, sia per me che per Kaede che per il resto
della squadra!!! Ok, diciamo che su alcuni voti devo ancora lavorarci un
po', ma per la borsa di studio conteranno i risultati dell'esame di
ammissione, non quelli di questi insulsi questionari!!
Il secondo svenimento l'ho rischiato per la stanchezza durante il ritiro
della squadra a Shizuoka, per disputare una serie di partite contro lo Josei;
dunque…questi tizi sembravano avere motivi personali verso di noi, nel senso
che erano molto molto agguerriti, il che ha reso più competitivo Kaede (come
se ne avesse bisogno!), e anche me, ovviamente. Arrivavo alla sera
distrutto, tra allenamenti e partite amichevoli…
Ora, è vero che il tensai è indistruttibile, un uomo pronto all'azione, una
macchina inarrestabile che non conosce la fatica e la stanchezza, ma spero
bene che abbiate capito che lo sono soprattutto in un determinato campo…
datemi la kitsune e un letto e vedrete!!!!
Ci sono stati momenti in cui ho ricordato l'allenamento speciale da 20.000
tiri con affettuosa nostalgia… Devo dire però che gli altri stavano peggio:
fra le matricole, l'unico a sopportare senza un lamento è stato Kaoru e
quanto a Kaede…be', ha migliorato la sua performance: in genere è capace di
addormentarsi non appena posa la sua adorabile testolina sul
cuscino…stavolta quando arrivava a toccare il cuscino era già nel pieno del
sonno!!!
Comunque, siamo riusciti a tornare a casa con all'attivo tre vittorie e un
pareggio che ancora non mi è andato giù! E non solo perché un arbitro miope
mi abbia annullato un tiro da tre che finalmente ero riuscito ad insaccare
durante una partita!!! Cioè, forse è vero che avevo toccato la linea, ma
davvero non le sopporto queste fiscalità…
Il nonnetto alla fine si è impietosito e ci ha promesso che ci avrebbe
lasciato un po' di tempo in più per riposare, una volta tornati, e infatti
sta mantenendo la promessa; e poi io e Kaede non ce ne stiamo con le mani in
mano in questi casi: a volte ci mettiamo a guardare le videocassette
dell'NBA e studiamo gli schemi di gioco, specie quelli di Phil Jackson (*).
Ora…io dovrei essere geloso di quest'uomo, vista la luce di ammirazione che
brilla negli occhi della kitsune quando lo nomina o quando parla del suo
'attacco a triangolo'; è l'unico che lo abbia sentito definire 'sensei', fra
gli allenatori americani; lui poi ama molto rivedere la registrazione di
Chicago Bulls vs. Utah Jazz e so perché: è stata la prima partita dell'era
Jackson in cui Michael Jordan iniziò a fare un vero gioco di squadra con dei
passaggi formidabili… è dalla partita contro il Sannoh che la mia kitsune ha
iniziato a fare più gioco di squadra, sicuramente si identifica!!! Come se
non lo conoscessi…
Vabbe', a parte questo, è divertente provare a rivedere questi schemi
pensando allo Shohoku: ce ne stiamo sul divano e riempiamo foglietti su
foglietti in questo modo e, in più, vista la sistemazione comoda, ci escono
anche un sacco di coccole!!!!! Eheheheh…
E ora…be', il tempo passa in fretta quando si ha molto da fare: tra un test,
un ritiro e un po' di riposo siamo alla vigilia della partenza per il
campionato nazionale: manca poco meno di una settimana.
Ieri sera ha telefonato la mia mamma: mi ha detto che era molto seccata
perché proprio per la settimana prossima le sono capitati tutti turni serali
e invece lei ci teneva a passare una serata con noi prima della partenza,
così ci ha proposto di cenare insieme stasera, ma non in casa, fuori, in uno
dei locali sul lungomare… naturalmente ne sono entusiasta, non dovreste
neanche chiedermelo!!! La mia gioia tocca vette inarrivabili quando vedo
quanto sia carino (carino?! Bellissimo!!) Kaede con i pantaloni leggeri
bianchi e la maglietta alla marinara!!! Voi capite, è una gioia per gli
occhi…
Ok, purtroppo non solo per i miei, ma a questo non c'è rimedio!!
"Dove dobbiamo incontraci con Midori-san? Passiamo a prenderla a casa?" mi
chiede, mentre io finisco di abbottonarmi una bella camicia jeans che mi ha
regalato proprio mia madre qualche settimana fa.
"No, dobbiamo vederci alla stazione…dice che c'è questo locale piccolo ma
carino sul lungomare e che dobbiamo provarlo assolutamente!!! Gliene ha
parlato benissimo una collega…tanto a te piace il pesce, vero?".
"Sì".
"Pare che nel menù ci siano tutti piatti tradizionali a base di pesce.
Perfetto, sono pronto!!! Ammira il fulgido fascino del tensai!!!" proclamo,
piantandomi davanti a lui in tutta la mia magnificenza.
"Bene, andiamo".
CHECCOSA?! TUTTO QUI?!
"Stupida volpe, non hai senso estetico!!!" lo accuso apertamente, mentre
scendiamo le scale.
Lui si gira appena a guardarmi, con quel sopracciglio alzato che usa quando
vuole fare ironia e mi dice: "No, infatti" con voce dolcemente canzonatoria,
ma prima che possa protestare si volta del tutto e mi dà un bacio sulla
guancia, sorridendomi leggermente.
E io mi sciolgo.
Che volete farci? Ho il cuore tenero…
La serata scorre tranquilla: il locale in effetti è carino, dalle vetrate si
vede bene il mare illuminato dalla luna e si riconoscono anche le luci del
porto e poi ci ingozziamo di tempura e…ok, io mi ingozzo di tempura, mia
madre e la volpe ne mangiano una modica quantità…e poi beviamo il tè
verde…l'unico neo della cena è la congiura con cui quei due mi impediscono
di bere il sake!!!
Mia madre non potrà venire a vedere il campionato nazionale e si vede che
quest'anno le dispiace proprio, ma mi ha obbligato a prometterle che mi
sarei procurato le riprese delle partite, per poterle vedere in un secondo
momento.
"La settimana prossima a quest'ora saremo alla vigilia del nostro secondo
incontro" dico a Kaede, quando siamo di nuovo in camera nostra, lavati e
pronti per dormire.
"Sì" annuisce semplicemente lui.
Sarà il nostro ultimo campionato liceale, l'ultimo in Giappone (e non mi
metto neanche a dire 'se tutto andrà bene', perché andrà tutto bene!!!!) e
questo pensiero mi fa un po' impressione ora che mi ci soffermo; mi volto
verso la mia kitsune per dirglielo, ma mi accorgo subito che è già
sprofondato in un sonno profondo, così sorrido e mi limito a coprirlo
meglio.
Ne parleremo domani: abbiamo davanti tutto il tempo del mondo, per parlare…
Se qualcuno avesse avuto anche solo un miserevole dubbio sulle capacità
profetiche del tensai Sakuragi, i fatti lo avrebbero smentito anche questa
volta: il campionato nazionale è iniziato e noi siamo arrivati alla finale
per il secondo anno consecutivo. Anzi, la giocheremo domani…
Stavolta non siamo alloggiati in una semplice ryokan: ci hanno sistemati in
un bell'albergo vicino al palazzetto comunale dove si devono disputare gli
incontri, con stanze arredate all'occidentale, dotate di televisore e
soprattutto…con un letto all'occidentale!!!!! Eheheheh… oddio, è vero che
non ho ancora avuto modo di godermelo in 'quel senso', perché credete che la
kitsune me lo avrebbe permesso nel bel mezzo del campionato? Ovviamente
no…ma domani sarà tutta un'altra musica!!!!
"Cos'è quel ghigno da maniaco?" mi chiede Kaede, uscendo dal bagno, con i
capelli ancora umidi per la doccia; ehm…deve aver subito colto la mia
espressione vagamente estatica…
"Nieeeeente, amore, te lo spiego domani!" ridacchio io, impadronendomi del
telecomando e accendendo la televisione; con la coda dell'occhio lo vedo che
si strofina i capelli con l'asciugamano e questo mi fa venire voglia di
arruffarglieli tutti, ma non credo che in questo momento gradirebbe, quindi
mi dedico alla ricerca di qualche programma decente. Ecco, trovato!
La musica della sigla attira anche l'attenzione di Kaede, che si siede sul
letto accanto a me.
"Ma tu lo hai capito cosa vuole Homura?" non posso fare a meno di
chiedergli.
"Non proprio…cioè, vuole il sutra di Sanzo…".
"Però gli serve anche Goku".
"Spero che in questa puntata compaia di più Gojyo…" dice a bassa voce.
COME?!
"Scusa, perché?!" gli chiedo un po' piccato.
"Mi è simpatico" è la loquace risposta della volpaccia, che mi manda in
bestia.
"Ma perché?" insisto.
"Saranno i capelli…" mormora lui, lanciandomi un'occhiata leggermente
canzonatoria, ma io non gli do soddisfazione e annuisco convinto:
"Eh, lo so…il rosso è il colore della passione…" sentenzio in tono
filosofico, mente impilo i cuscini per potermi appoggiare più comodamente.
Sono abbastanza rilassato, se non fosse che…
"Kitsune, io ho ancora fame!" esclamo, con una implicita accusa alla
pochezza delle porzioni della nostra cena.
"HO FAMEEEEE!!!!" mi fa eco Goku dalla televisione. Che formidabile
alleato…
Vedo Kaede scuotere la testa con espressione esasperata, per poi ribadire:
"Devi mantenerti leggero".
"Questa fame potrebbe nuocermi e rendermi fiacco durante la partita di
domani" insisto, risoluto.
"SANZOOOO, HO FAMEEEE!!!".
Ehm…perché Kaede ha spento il televisore?!
"Kitsune, stavo seguendo l'episodio se non te ne fossi accorto!!! Sei
dispotico come Sanzo!!!" scatto io, alterandomi per la sua prepotenza.
"E tu smettila di dire che hai fame come Goku, che non ti conviene!" mi
ammonisce, con parole enigmatiche.
Io mi acciglio: "Perché?".
La sua voce è un sussurro: "Te l'ho detto, preferisco Gojyo…".
Maledizione, questo è un colpo basso!!! Anche se in fondo significa che la
mia volpe non sa resistere al fascino degli uomini con i capelli rossi
e…aspettate un momento!!! La pelliccia delle volpi è rossa…ecco perché…eh,
non c'è niente da fare, non ci si può opporre al richiamo della natura!!!
"Ok, soffrirò in silenzio- gli concedo generosamente, alla luce della mia
scoperta- ma ora fammi finire di vedere l'episodio, dai…"
Invece lui posa il telecomando, di cui si è subdolamente impossessato, sul
suo comodino e mi dice: "Vedremo la replica…adesso sarà meglio spegnere la
luce per riposarci".
Sto per ribattere che non ho ancora sonno, quando mi frena un inquietante
suono che proviene dalla porta: stanno bussando! Però ormai i nostri
compagni di squadra saranno tutti nel mondo dei sogni, chi per tensione e
chi per stanchezza e anche il nonnetto si è già chiuso nella sua stanza…
"Non avrai ordinato il servizio in camera!" Kaede mi fulmina con lo sguardo.
"Ma figurati!!! Piuttosto, tu nasconditi nell'armadio, sono sicuro che sia
qualcuno dell'albergo o degli altri ospiti che è stato folgorato da te e ora
vuole cercare di conquistarti!!!" e con l'aria di chi la sa lunga (perché io
la so lunga!!!) gli indico l'armadio, il rifugio più sicuro della stanza.
"Ma queste cose le pensi la notte?" è il commento di Kaede, che però non
riesce a trattenere una risata leggera.
"Nonono, di notte ne penso ben altre!!" ammetto, sfoderando il mio migliore
sguardo da seme-seducente.
Toc-toc.
"OI, MA CHE GIA' DORMITE?!".
Ora, la prima domanda che mi viene in mente è: che diavolo ci fa qui Mitchi?!
Io e la kitsune ci scambiamo uno sguardo meravigliato, prima che io mi
decida ad alzarmi per aprire la porta ed evitare che questo ex-teppista
scombussoli tutto l'albergo. Così scopriamo che non è da solo, ovviamente,
ma che Megane-kun lo accompagna.
"Salve, possiamo entrare?" esordisce, con una evidente domanda retorica
visto che entra nella stanza senza tanti complimenti, però…CHE BELLO CHE
SIANO QUI!!!!
"Ciao" ci saluta Kogure, togliendosi gli occhiali e passandosi una mano
sugli occhi. Mi sembra stanco…
Il mio Kaede si alza in piedi e li saluta a sua volta.
"Che ci fate qui? È una fuga d'amore?!" che cosa romantica!!!
Ma Mitchi ridacchia: "Ma quale fuga! Quando finirà il campionato liceale
inizierà quello universitario, sempre qui, e noi siamo partiti un po' prima
per poter assistere alla partita di domani!".
"Vi abbiamo anche portato questo" aggiunge Kogure, porgendoci un biglietto
che estrae dallo zaino.
È un biglietto semplice, color avorio, con dei nomi: sono le firme dei
nostri amici ed ex-compagni dello Shohoku e di Ayako; io e Kaede guardiamo
sorpresi i nostri senpai e loro sorridono.
"Per farvi capire che vi pensano…" dice Megane-kun, e allora sorridiamo
anche noi…
"Come va? Nervosi?" chiede Mitchi, osservandoci con attenzione.
Ma come osa?!
"Ahahahahah…buona questa!!! Non è nervosismo, è adrenalina!!!" sbotto a
ridere io, anche per esorcizzarla un po' questa maledetta tensione che sento
da questo pomeriggio.
"Uhm…" il teppista sembra dubbioso.
"Va bene allora…adesso vi lasciamo riposare- interviene Kogure, che sembra
aver sonno anche lui- Ci vediamo domani, però!".
I due si avvicinano alla porta e Mitsui non rinuncia all'ultima cretinata
della giornata: "Ah, indovinate! Abbiamo la stanza affianco alla vostra…ma
penso che stasera non avremo problemi a dormire, vero?" ghigna
maleficamente.
"Ecco bravo, dormi stanotte che domani sarà tutta un'altra musica!!" lo
fulmino con una delle mie folgoranti intuizioni.
"Immagino…" il suo ghigno aumenta, così come il rossore di Kogure.
"Do'aho!!!" mi mormora la volpe, irritata.
Dopo che i nostri compagni se ne sono andati, con la promessa di fare
colazione insieme domani, io e Kaede ci sdraiamo sul letto, spegnendo la
luce. Ora, col buio, è un po' più facile chiedere: "Kaede, sei nervoso?".
"Mi sento teso, ma in senso positivo: è quella tensione da cui nasce
l'adrenalina" mormora lui, voltandosi verso di me.
Io mi faccio più vicino alla sua parte del letto, posso sentire il tepore
del suo corpo: "Pensi che sarà una partita facile? Dopotutto, la nostra
media è superiore, sia per i punti realizzati che per i rimbalzi presi" e
provo un moto d'orgoglio nel poterlo dire.
Qualche momento di silenzio assoluto, poi la sua risposta: "Non esistono
partite facili, ma ti dirò di cosa sono sicuro, Hana: che non esiste un solo
motivo per cui dovremmo perdere".
Nel buio, cerco la sua mano e quando la trovo la stringo forte nella mia:
forse è davvero ora di dormire.
Vi chiederete contro chi stiamo per giocare la finale: quest'anno le cose
sono un po' cambiate, molti dei giocatori che avevamo affrontato due anni fa
ormai si sono diplomati e le squadre hanno subito notevoli cambiamenti; il
Sannoh, ad esempio, si è piazzato al quarto posto dopo un simile
ricambio…ossia, è vero che nomi importanti come questo non restano mai a
corto di giocatori validi, che vengono spinti ad iscriversi dal prestigio
del club e dell'istituto, però rimettere insieme un quintetto come quello
che ci diede filo da torcere non è facile! Credete che sia semplice
recuperare tipi come il gorilla tondo, il totem o il 'bippatore folle'?! Per
fortuna, no!!!! Per non parlare dell'odioso Sawakita, che ha avuto il buon
gusto di togliersi dalle scatole e ora è in America…oddio, devo informarmi
cosa intendano per 'America'!!! Non a Sacramento, spero… no, figuriamoci,
l'America è grande…
Comunque, il Sannoh è quarto, il Kainan è terzo (già già… Kiyota è stato in
gamba a riportarlo nella terzina di campioni, dopo che con Jin era sceso al
sesto posto a livello nazionale!) e noi stiamo per giocare contro l'Aiwa
Gakuin, che ha fatto al campionato l'immenso favore di liberarlo dalla
presenza tonta di Hiroshi Morishige. Ho già detto che non lo posso vedere?
Loro vengono da Aichi e il loro capitano è davvero molto molto forte, si
chiama Hikaru Midorikawa (**) e ha una media punti vicina a quella di Kaede.
Ci avviciniamo all'allenatore, mancano un paio di minuti e poi entreremo in
campo; guardo verso le tribune e individuo subito Mitsui e Kogure che mi
fanno un cenno di saluto, e accanto a loro Yohei e la Sakuragi Gundan!!!
"Oh oh oh" è il richiamo del nonnetto.
Gli occhi di tutto lo Shohoku sono puntati su di lui, adesso.
"Non ho molto da dirvi: abbiamo già deciso formazione e ruoli in campo…
l'unica cosa che posso ricordarvi è che siete forti. Nient'altro".
Annuiamo convinti: è vero, siamo forti…
È il momento di schierarsi per il saluto iniziale e per la presentazione
delle squadre: Hikaru Midorikawa e Kaede si fissano…Kaede è appena un po'
più basso (questo tizio è alto quanto me, come osa?!), anche il capitano
dell'Aiwa ha i capelli neri, solo un po' più lunghi…e nel loro sguardo la
determinazione è identica… e lo è anche alla mia.
Fischio dell'arbitro: la finale è cominciata….
Punti segnati da Kaede Rukawa: 30.
Rimbalzi presi da Hanamichi Sakuragi: 10 su 12.
Spero vivamente di leggere questi numeri nella pagina sportiva del giornale
di domani, perché basteranno da soli a far capire il trionfo dello Shohoku
per il secondo anno consecutivo!!!! Eheheheh…NON STO PIU' NELLA PELLE!!!!!!!
Campioni, CAMPIONI, C-A-M-P-I-O-N-IIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E contro un avversario forte e agguerrito, che non ci ha regalato niente,
che non ci ha concesso un solo attimo di distrazione e che ha perso con soli
tre punti di scarto!!! Ma non avrebbe potuto essere altrimenti: le
motivazioni erano troppe, specie per me e per Kaede… cioè, non voglio dire
che gli altri non ne avessero, intendiamoci, ma noi…noi abbiamo davanti
l'America, non potevamo assolutamente che comportarci come abbiamo fatto,
ossia sputando sangue quasi!!!! La kitsune, che a volte ha preoccupanti
manie di onnipotenza, se ne era uscita con l'idea di provare il famoso
'triangolo' di Phil Jackson e aveva scelto la combinazione più adatta allo
Shohoku (ho scoperto che ha più di 50 varianti…la volpe le conosce tutte…ok,
non è del tutto normale, lo so, ma non è adorabile?!). Io ho sempre trovato
questo nome piuttosto inquietante per uno schema perché mi richiama alla
mente orride situazioni sentimentali, ma la volpetta mi ha detto che dipende
dal fatto che il padre di Jackson era un pastore… uhm…alla mia replica che
non immaginavo che un allevatore potesse ispirare il nome di uno schema di
gioco, il volpino antipatico ha scosso la testa sospirando!!!! Comunque: HA
FUNZIONATO!!!!!!!!!! Cioè, il principio base è semplice: passi la palla,
tagli e porti un blocco, finché qualcuno trova un buon tiro. Ovviamente il
nostro 'qualcuno' è il mio adorato volpacchiotto.
Modestia a parte, il pubblico è in delirio!!!!
Ho visto che Mitsui e Kogure stavano filmando l'incontro, spero che si
sentano bene i boati che accompagnavano ogni mio rimbalzo preso!!! Potrei
usarli come musica per il cellulare…
Siamo tutti con il fiatone, ancora un po' increduli che sia già risuonato il
fischio finale!!! Sì, dico proprio 'già', perché quando ci sono simili
partite il tempo per giocare non basta mai, tanto sono entusiasmanti!!! Mi
volto istintivamente verso Kaede e sorrido vedendo che lui fa lo stesso: i
suoi occhi sembrano due stelle…o due zaffiri, non so decidermi, ma adoro
vederlo così felice…adoro sentirmi anche io così: contento, realizzato, con
il cuore che mi batte fortissimo, mente noto le occhiate di rispetto che
riceviamo dagli avversari; ci schieriamo in fila per il saluto finale e poi
Midorikawa fa un passo in avanti e tende la mano alla volpe dicendo: "E'
stato un onore giocare contro di voi". Kaede gliela stringe e poi ci
salutiamo tutti così, giocatori dell'Aiwa e dello Shohoku.
Ma i momenti emozionanti non sono finiti qui: devono ancora rivelare il nome
del MVP e dei 'Best Five' del campionato; scende il silenzio nel palazzetto,
mentre l'altoparlante sta per scandire…
"MVP: Kaede Rukawa".
Vorrei piangere, giuro: sono troppo felice!!!! Guardo Kaede e giurerei che
ha lo sguardo un po' velato anche lui, nonostante accolga il titolo con la
compostezza che lo caratterizza.
Si sta realizzando tutto quello che sognavi, visto, amore?
La sua mano sfiora la mia, mentre sorride alle parole con cui cerco di darmi
un contegno: "Stupida volpe, meno male che non mi hai dato una fregatura
facendoti superare da qualcun altro!!! Avevo scommesso parecchio con
Takamiya sulla tua nomina!!!".
"Allora metà della vincita dovrei prenderla io…" mormora lui, sorridendomi.
"E ora i 'Best Five'…naturalmente Kaede Rukawa e poi…il miglior rimbalzista
del campionato: Hanamichi Sakuragi…".
Non sento neanche chi siano gli altri, anche se mi sembra di udire i nomi di
Hikaru Midorikawa e Nobunaga Kiyota. Io…tra i 'Best Five'…miglior
rimbalzista di tutte le scuole superiori giapponesi… il migliore…
Sono shoccato, ma non è solo per quello che ho appena udito: è perché Kaede
è accanto a me e quando sente quella voce fare il mio nome sussulta e poi si
volta verso di me e mi sorride radioso…sorride come non aveva mai fatto
davanti ad altre persone e mi abbraccia…
So come può essere vista questa scena dalle tribune: il capitano che si
congratula con il vice-capitano, ma non è così…perché le sue braccia mi
stringono fortissimo e il suo mormorio mi dice: "Ce l'hai fatta, Hana!" ed è
uno dei momenti più dolci di tutta la mia vita.
E a questo punto, scusate, ma piango davvero…
Una giornata interminabile…
Mi siedo sul bordo del letto e chiudo per qualche attimo gli occhi: è stato
strano, sono ancora un po' stravolto… prima la partita, che mi è sembrata
anche troppo rapida, con quel suo ritmo tenuto sempre al massimo…poi la
premiazione…la nostra vittoria sancita dalla medaglia d'oro e da una targa…
il mio secondo titolo come MVP e Hanamichi fra i 'Best Five'…
Erano mesi che aspettavo tutto questo e ora vorrei quasi che il tempo fosse
scorso più lentamente, per assaporarlo meglio, per imprimermi nella mente
ogni particolare, anche il più piccolo…
MVP. Best Five. L'America sempre più vicina…
Lo so, forse sembro ossessivo, ma è il mio sogno di una vita, il sogno che
ho fin da quando ero bambino…ho sempre pensato che, se ci si impegna, si
riesce a realizzare ciò che si desidera e ora tutto il mio impegno, tutto
l'amore e la passione per il basket che ho sempre avuto stanno finalmente
per raggiungere la loro meta finale…
Il cigolio del letto mi fa capire che Hanamichi si è seduto anche lui; il
resto della giornata, invece, mi è apparso lunghissimo: certo, abbiamo fatto
festa negli spogliatoi, festa che poi è continuata durante il pranzo, quando
si sono aggiunti a noi anche Mitsui, Kogure e la Sakuragi Gundan…e poi, di
pomeriggio, le telefonate a Midori-san, ad Ayako e Miyagi e ancora le
chiacchiere fra noi (fra loro, lo riconosco, io ho parlato pochissimo) e la
cena, quando l'entusiasmo di Miura e Saito, soprattutto, non si era ancora
esaurito… solo che io non vedevo l'ora di poter restare da solo con il mio
do'aho, di abbracciarlo e farmi stringere da lui…
E lui sembra proprio leggermi nel pensiero, perché avverto le sue braccia
avvolgermi da dietro e il suo mento appoggiarsi nell'incavo della mia
spalla.
"A che pensi, volpaccia?" mi domanda, dandomi anche un bacio leggero sul
lobo dell'orecchio.
Io sento i miei muscoli sciogliersi: "A oggi" rispondo.
"Oi, vedi di non fare la volpe vanitosa 'solo' perché sei stato nominato due
volte MVP!!! Ho corrotto io la giuria, ho promesso loro la metà della mia
vincita!" ride la mia testa rossa.
"Takamiya finirà sul lastrico…" sorrido, mentre le mie mani iniziano a
sfiorare le sue.
"Naaa…il Gundan si occuperà di lui, dopotutto siamo i Paladini della
Giustizia…".
Ora le nostre dita sono intrecciate.
"E poi pensavo a te…" gli sussurro; a quanto sono stato felice vedendo che
il suo talento come rimbalzista riceveva la giusta ricompensa, a quanto mi
sono commosso quando l'ho visto piangere per l'emozione…è la prima volta che
riceve un riconoscimento…
Hanamichi si sposta e mi induce a sdraiarmi, chinandosi poi su di me:
"Uhm…devo preoccuparmi?! Che cosa pensavi del genio?" scherza.
"Che senza di te…" mi interrompo un attimo, per trovare le parole giuste, ma
lui mi precede: "Avresti vinto lo stesso…"e io lo interrompo a mia volta:
"…ma non sarebbe stato così bello!" concludo, ed è la pura verità. Sì,
sicuramente il mio talento mi avrebbe assicurato la vittoria ugualmente,
anche se fossi stato da solo, ma con lui…con lui il mondo è diverso…
Hanamichi si china a baciarmi con passione, poi mi domanda: "Kitsune, non
sei stanco, vero?".
No, direi di no…
…no, non sono stanco, le carezze di Hana mi hanno fatto passare tutta la
stanchezza della giornata e ora, mentre siamo avvinti in una stretta
appassionata, posso finalmente lasciarmi andare…
Getto la testa all'indietro e chiudo gli occhi: non voglio vedere niente,
voglio concentrarmi sulle sensazioni, sulle mani di Hana che percorrono il
mio corpo, sui brividi che mi procurano le sue labbra e i suoi denti, con i
loro baci e i morsi leggeri sulla mia pelle…
"Hana…" lo chiamo, e poi mi muovo, ribaltando le posizioni e iniziando io a
baciare il suo corpo e la sua pelle…mi dà alla testa pensare che sia così
eccitato per il desiderio di avere me…la mia bocca scende lungo il suo corpo
forte, fino alla sua virilità…lo sento tendersi, gemere sommessamente, ma,
con voce roca, mi chiede di fermarmi prima che possa portarlo al piacere.
"Perché?" gli chiedo, dopo essermi sollevato.
"Dentro di te, Kaede…" ansima la mia testa rossa e io sorrido.
I nostri occhi non si staccano un solo istante, mentre io mi porto su di lui
e mi lascio lentamente penetrare…lentamente… mi sfugge un gemito di dolore,
il mio respiro diviene affannato, ma poi mi concentro sulla meravigliosa
sensazione di averlo completamente dentro di me… Hanamichi rimane immobile
per permettermi di abituarmi e dopo poco io inizio a muovermi… movimenti
lenti, non ancora del tutto separati dal dolore, ma poi…lui si muove con me
e raggiunge quel punto, così in profondità, quel punto che mi fa perdere
qualsiasi contatto con la realtà, con il mondo, non c'è altro se non Hana
dentro di me e le sue braccia strette intorno a me e la sua bocca che
succhia la pelle dolorosamente sensibile del mio petto…
Mi mordo le labbra quasi a sangue per impedirmi di gridare forte e lui se ne
accorge.
"Non trattenerti, Kaede, fammi sentire il tuo piacere…" riesce a implorarmi
lui, fra un gemito e l'altro.
Gli rispondo con il mio ultimo sprazzo di lucidità: "Potrebbero sentirci…" e
allora lui lo fa apposta!! Spinge con più forza nel mio corpo, più in fondo
che può, e il piacere è troppo grande per poterlo trattenere o per renderlo
muto, i miei movimenti si adeguano al suo ritmo nell'andare incontro alle
sue spinte e c'è un'unica parola che riesco a dire e a gridare…sì sì sì sì…
Gli crollo addosso e sentirlo venire dentro di me mi procura rinnovati
brividi…restiamo così, uno sull'altro, con il respiro corto e ancora un po'
scossi, per un tempo indefinito, finché non devo spostarmi per lasciarlo
scivolare fuori da me…
"E' stato la fine del mondo…" è il commento di Hanamichi, che si volta verso
di me con un gran sorriso caldo e luminoso.
"Mmm…" mi rannicchio contro di lui, quasi facendo le fusa, per fargli capire
che sono d'accordo. Le sue mani vagano sulla mia pelle umida, come se
volessero cullarmi.
"Lo sai, Kaede, sono davvero felicissimo per quello che è successo oggi!
Insomma, la vittoria, i 'Best Five'…e so anche che ha molta importanza per
il nostro futuro, però…per me la cosa più importante rimane questa…" e
indica i nostri corpi nudi e abbracciati.
"La cosa più importante rimani tu, Kaede…".
Come si risponde a certe cose? Io non ho la sua capacità di dar voce ai
sentimenti, di far sembrare semplici anche le dichiarazioni più profonde!!!
Così lo bacio…
"Kitsune, forse dovremmo strisciare fino alla doccia!" mi mormora
ridacchiando, quando ci separiamo.
"Forse…".
"O forse…"
"Possiamo farlo anche dopo…" concludo io, prima di abbandonarmi nuovamente
alla sua stretta possessiva.
Dopo.
Fine (per ora?)
(*) Phil Jackson, l'allenatore che ha vinto più di tutti nell'NBA: sei
titoli con i Chicago Bulls di Michael Jordan e tre con i Los Angeles Lakers
di Shaquille O'Neil e Kobe Bryant…
(**) E' il nome del doppiatore di Rukawa: ha una voce semplicemente
meravigliosa!!! *_* ah, ha doppiato anche Schuldig dei Weiss Kreuz! Non
potevo non nominarlo in qualche modo…^^
Nota: forse è un po' impreciso pensare che Hana e Kaede guardino 'Saiyuki',
se si volesse essere proprio puntigliosi nelle date, ma l'idea mi piaceva e
io credo molto nelle licenze poetiche!!!! ^^
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