The Slayers NG II

parte VIII - La battaglia

di Xel


Ecco! Quello è l'albero dell'oscurità!> esclamò Naru indicando l'imponente arbusto che svettava di fronte loro.
<Perfetto!> Hiro alzò un pugno verso il cielo <Adesso pensiamo a quell'Almond!>
<Ehm... Hiro-san... non si chiamava Armand?> chiese Naru.
Una risata risuonò nell'aria.
<Ehm... che ne dite di liberarmi? In fondo non avete mica bisogno di me!> balbettò Cisco.
La risata si separò in un due voce distinte <Benvenuti viaggiatori!>
Due sagome apparvero sui grossi rami dell'albero, era entrambe avvolte con un mantello che sventolava al vento.
<La Priest Valeluna...> la più esile delle due sagome si tolse il mantello; era un demone con un corpo femminile, dall'epidermide azzurra con lunghi capelli dello stesso colore, le sue sensuali forme erano coperte solo da un leggera veste trasparente.
<E il Generale Mulet...> la seconda figura si rivelò, aveva l'aspetto di un uomo, di colore completamente vermiglio, con i capelli neri e tre piccoli corni che svettavano sulla fronte, il suo unico indumento era un striscia di stoffa legata intorno l'inguine.
<Vi danno il benvenuto a nome dell'Hellmaster Armand!> con un salto furono giù dall'albero, difronte ai ragazzi <Benvenuti... nel luogo della vostra morte!>
<Complimenti... molto pittoresco! Quante prove avete fatto per riuscire a parlare contemporaneamente?> chiese Hiro stupito.
Mulet tese un braccio, la sua mano si illuminò e cambiò forma, diventando una lunga lama scintillante <Vedremo sei avrai ancora voglia di scherzare quando spargerò le tue budella sulle radici dell'albero!>
<Se tu ti prendi lo spadaccino... Io mi dovrei occupare di quel bambino?> Valeluna indicò Naru <Sarà una noia...>
Naru si fece avanti e mostrò i denti alla donna <Fatti avanti! Non ti risparmierò anche se sei femmina!>
<Non mi sporcherei mai le mani con uno come te!> esclamò e schioccò le dita.

Il terreno tremò e si aprì, da un grosso squarcio si trassero fuori quattro zombie, che sembrano reggersi a fatica sulle gambe.
Le creature aprirono le bocche lanciando un gemito e sputando larve Naru li guardò inorridito <Che schifo!!! Non voglio combattere contro dei cosi così schifosi... mi fa impressione solo il pensiero di toccarli!!!!> e così dicendo inizio a correre agitando le braccia e lanciando urletti isterici, inseguito dagli zombie.
Hiro sguainò la spada Muramasa <Io sono qui per salvare Machan... quindi toglietevi dalle scatole...>
Per tutta risposta Mulet gli fu subito addosso fendendo l'aria con la sua lama.

<E questi sarebbero quelli che ti dovrebbero salvare?> Armand rise divertito nell'osservare lo scontro.
<Ridi quanto ti pare...> mormorò a mezza voce Maho, aveva indosso i soli pantaloni ed una robusta radice gli legava le braccia dietro la schiena. <Hiro... verrà a salvarmi...>
<E cosa ti da la sicurezza che ci riuscirà?> chiese sarcastico Armand.
<Perché Hiro...> Maho prese fiato, era stanco ed affaticato <Hiro è la mia metà mancante!> gridò con tutta la voce che aveva.
Armand lo osservò con occhi sbarrati.
<Non pretendo che tu capisca... Una persona come te, che vive appoggiandosi sul volere di un'altra... non può comprendere quello che ci lega...> Maho si divincolò come se stesse cercando di liberarsi <E non riuscirai mai a spezzarlo!>
Armand allungò un braccio e strinse la mano sul collo di Hiro.
<La tua metà...> Sibilò <Vedremo se sarai ancora così convinto quando piangerai sul suo cadavere!>
Gli occhi di entrambi puntarono la superficie dello specchio che mostrava la battaglia in corso.

Gli zombie accerchiarono Naru, inondando l'aria con il loro alito fetido.
<Che puzza!> strillò Naru e agitò un pugno verso la testa di una delle creature.
Il cranio dello zombie si disfece come fosse fatto di gelatina, lasciando una poltiglia nerastra sulla mano di Naru.
Il ragazzino si osservò disgustato il pugno e riprese a correre urlando <Che schifo! Che schifo! Che schifo!>
Raggiunse un albero e si asciugò la mano sulla corteccia.
Si voltò e vide che gli zombie si stavano avvicinando, anche quello a cui aveva distrutto la testa avanzava con il cervello che pendeva dal collo come un originale oggetto di bigiotteria.
<Aaah! Io non li voglio nemmeno toccare!> Naru si guardò in giro terrorizzato e infine fissò lo sguardo sul grosso albero che aveva accanto.
Cinse le braccia intorno all'arbusto, come se lo stesso abbracciando e lo sollevò, sradicandolo da terra.
Lo agitò verso gli zombie, spazzandoli via.

Poco più il là, le lame di Hiro e Mulet continuavano ad incrociarsi.
Hiro era in netto vantaggio, gli attacchi di Mulet erano continui e pressanti e al giovane spadaccino non restava altro che chiudersi in una serrata difesa per proteggersi, ma così non riusciva a trovare l'occasione per passare lui all'attacco.
<Cosa c'è prode cavaliere? Sei forse in difficoltà?> lo derise Mulet mentre assestava un altro colpo.
Al contatto, le due lame sprizzarono scintille.
<Io ti... sconfiggerò... e salverò Maho!> Hiro strinse con forza l'elsa della spada.
<E' la seconda volta che lo dici...> Mulet fece un salto indietro <Ma chi dice che il tuo Maho è ancora vivo?>
Hiro strabuzzò gli occhi.
Mulet sorrise <Hai dato per scontato che il nostro signore si sia limitato a rapirlo... e questo potrebbe essere il tuo più grande errore!>
D'improvviso sul volto di Hiro apparve un'espressione seria e decisa.
Maho si stupì nel vederlo con il viso contratto in quella maschera di determinazione, non l'aveva mai visto così.
<Maho... non è morto...> mormorò Hiro <Noi siamo legati... e se lui morisse io lo sentirei nel mio cuore!> e così dicendo si lanciò tenendo la spada bassa verso Mulet.
Mulet gli si mosse incontro alzando il braccio.
La lama del demone si conficcò nella spalla del ragazzo.
Dalla bocca di Mulet fuoriuscì una risata di scherno che però si trasformo subito in un urlo di dolore, quando si rese conto che la Muramasa aveva penetrato il suo petto per quasi tutta la lunghezza della lama.
Facendosi colpire, Hiro era riuscito a trovare l'occasione per infliggere una ferita mortale al suo avversario.
Mulet incespicò facendo qualche passò indietro e poi svanì in un luce rossastra.
Hiro si teneva una mano premuta sulla ferita, respirando a stento
<Maho... sto venendo a prenderti...>

<Hai visto?> esclamò Maho con tono soddisfatto.
Armand si fece scuro in volto <A quanto pare l'ho sottovalutato...> allargò le braccia e in ogni mano comparve una Kusarigama <Non commetterò più questo errore...>
<Armand! Basta!> gridò Maho <Questa battaglia non ha un senso... Stai lottando per raggiungere un obbiettivo imposto da tua madre! Non ne vale la pena!>
<Forse era così all'inizio...> Armand fissò coi suoi occhi profondi Maho <Ma adesso... non mi interessa più niente della possibilità di resuscitare mio padre... Io voglio solo conquistare te...> e così dicendo sparì in una luce violacea.
Maho rimase a fissare la stanza vuota, con il volto che lentamente arrossiva.

<Hiro-san!!!> gridò Naru, lanciando l'albero addosso agli zombie e iniziando a correre verso lo spadaccino.
<Dove credi di andare? > esclamò Valeluna, apparendogli di fronte; galleggiava a qualche metro da terra.
<Togliti dai piedi! Non voglio più vedere quei tuoi schifosissimi zombie!> strillò Naru, e poi aggiunse <Manchi completamente di classe ad evocare delle creature così disgustose!>
Valeluna si passò una mano tra i lunghi capelli <Gli zombie non sono alla tua altezza... a quanto pare mi dovrò sporcare le mani...> allungò un braccio ed aprì il palmo verso Naru, una luce intensa  apparì tra le sue dita <Hell Blast!>
Un'intensa esplosione travolse Naru, sollevando una nuvola di polvere.
Non senza sorpresa, quando la nube di detriti si diradò, Valeluna constatò che Naru era illeso.
Il ragazzo era confuso, il pendente che portava al collo aveva cominciato a brillare e una barriera era apparsa difronte a lui.
<Dannazione! Una forza superiore lo protegge!> ringhiò Valeluna. 
Naru strinse il pendente nel pugno <Il grande golem Zoamelgustav veglia su di me... Lo sapevo che non mi avrebbe abbandonato!>
<Qualunque cosa sia, ti potrà proteggere dagli incantesimi, ma non dagli attacchi fisici!> come aveva già fatto Mulet, Valeluna allungò un braccio, che iniziò a trasformarsi in una lama.
<Non così in fretta!> Naru spiccò un salto verso Valeluna, e portò avanti il braccio sferrando un potente pugno al demone, trapassandole il ventre con il braccio.
La demonessa urlò e sparì in una luce azzurra.
<Eh, eh, eh...> ridacchio Naru giungendo a terra <Non sottovalutare mai Naru Mel Zoana Navratilova!>

Hiro intanto aveva cominciato a muoversi verso l'albero.
Camminava zoppicando, la ferita alla spalla si era rivelata più dolorosa di quanto si aspettasse.
D'un tratto, vide una lama a mezza luna volare verso di se.
La schivò gettandosi in avanti.
Sentì un sibilo nell'aria e vide un'altra lama fendere l'aria.
Rotolò a terra e trovò riparo dietro una grossa radice dell'albero, sui cui si conficcò la Kusarigama.
<Molto rapido, complimenti...> Armand comparì galleggiando in aria, in una mano stringeva le catene delle Kusarigama <Ma per quanto tempo credi di poter continuare a schivare i miei attacchi con quella spalla a pezzi?>
Hiro si alzò in piedi e lo osservò con occhi meditabondi <Scusa, ma chi sei tu?>
Armand traballò un attimo in aria, come se stesse per cadere, ma riprese subito il controllo <Armand, idiota!>
<Non mi interessi... Io sono qui per Maho! Quindi togliti dalla mia strada...> sentenziò Hiro.
Armand sollevò la mano libera e altre due Kusarigama apparvero nel suo pugno, con le lunghe catene intrecciate sul braccio <Sembri molto sicuro di te...>
Le due nuove lame volarono rapidissime verso Hiro, lo spadaccino alzò la spada e ne colpì una delle due, deviandone il volo, ma non fu abbastanza rapido a schivare anche l'altra che colpì al braccio già ferito, aprendo un ampio taglio.
Armand mise in tensione le catene e le quattro lame tornarono nelle sue mani <La prossima volta, ti trancerò il braccio di netto...> e così dicendo lanciò di nuove le sue armi, che volarono verso Hiro in un continuo intrecciarsi di catene.
Hiro riuscì a evitarle di nuovo l'attacco con degli agili salti, lasciando conficcare le lame sul terreno, ma era allo stremo delle forze, non sarebbe riuscito ad evitarle di nuovo.
<Il prossimo, sarà l'ultimo...> esclamò Armand.
<Fermo lì! Non ti permetterò di fare del male a Hiro-san!> Naru iniziò a correre rapidissimo verso Armand.
Balzò su una delle catene tese in aria e correndo su di essa, tese il pugno contro Armand.
L'Hellmaster sorrise.
Un attimo prima che Naru lo colpisse, una luce brillò tra i due e Naru fu respinto a terra e cozzò la nuca contro un masso, perdendo i sensi.
<Mio padre aveva un debito con chi ti protegge...> nel pugno della mano di Armand scintillò una saetta <Ma nulla lega me a Zoamelgustav... quindi non mi farò scrupoli ad ucciderti!>
L'uomo stava per lanciare un incantesimo contro Naru, quando una voce risuonò alle sue spalle <Il tuo avversario sono io!>
Hiro si era lanciato anch'egli all'attacco, brandendo la spada, Armand lo schivò all'ultimo momento, mentre la lama mozzava una ciocca dei suoi capelli.
Sangue zampillò dalle ferite di Hiro: stava sottoponendo il suo corpo ad uno sforzo eccessivo, ma non era intenzionata ad arrendersi al suo avversario.
Strinse con forza la spada con la mano del braccio sano e si lanciò di nuovo all'attacco.
Armand rimase un attimo immobile, come incantato dal suo sguardo, da quegli occhi combattivi e decisi, così simili a quelli di Maho.
<Non mi guardare così! Non ne hai alcun diritto!> strillò facendo vibrare le catene, che si allungarono a dismisura.
Le lame si staccarono da terra e volteggiarono intorno a Hiro, riempendo il suo corpo di tagli e ferite, mentre le catene ne cingevano le braccia e le gambe.
Hiro si trovò imprigionato, come una mosca in una tela d'acciaio. 
<Lasciami! Io devo salvare Maho!> strillò mentre si contorceva e dalle suo ferite calava copioso il sangue.
<Il tuo Maho...> mormorò con voce diafana Armand <Adesso è solo mio...>

Cisco, intanto, era scappato, cercando di allontanarsi il più possibile dal luogo dello scontro.
<Cavolo... possibile che mi debba ficcare sempre in questo tipo di guai? Io voglio semplicemente vivere una tranquilla vita da ladro!> mormorava tra se e se, mentre vagava all'interno dell'enorme albero. Tra le gigantesche radici e gli smisurati rami, l'arbusto sembrava quasi come una grande villa, ed era evidente che l'hellmaster si era stabilito al suo interno, almeno a giudicare dai candelabri che adornavano i corridoi che il ladro stava percorrendo.
<Mmm... sembrano essere pregiati... ci potrei guadagnare qualcosa...> e così dicendo allungò una mano per afferrarne uno, ma appena lo strinse nel pugno, il muro vibrò e sotto i suoi occhi stupiti si aprì, rivelando un'ampia stanza.
E, legato alla parete, c'era Maho, con il capo chino e un'aria dimessa.
Il mezzo demone alzò lo sguardo <Cisco... sei tu... Presto! Vieni ad aiutarmi!>
Cisco valutò l'ipotesi di scappare, ma pensando alla probabile reazione di Hiro se fosse venuto a sapere che aveva abbandonato Maho, decise di entrare.
<Liberami da queste radici che mi tengono imprigionato...>
Il ladro cercò di slegarle a mani nude, ma era troppo dure e fitte.
<Non ce la faccio!> piagnucolò.
<Prendi... dalla mia tasca... un piccolo pugnale di legno... è un po' grezzo...ma dovrebbe tagliarle...> mormorò Maho.
Cisco frugò nella tasca, ne tirò fuori il pugnale e lo usò per liberare Maho.
Il mago scivolo a terra, lanciando un sospiro: senti le braccia indolenzite e le mani intorpidite.
<Devo... aiutare Hiro...> mormorò cercando di alzarsi.
<Non cosi in fretta...>.
Nella stanza era improvvisamente apparsi un mezza dozzina di lesser demon, dietro di loro vi era Lucretia.
<Non ti lascerò andare caro Graywords... tu sei la chiave per il mio successo!> esclamò con un sorriso la donna.
<Devo aiutare...Hiro...> ripeté Maho, la sua voce era fredda, il suo sguardo fermo e deciso <Voi toglietevi da piedi!> una luce brillò negli occhi del mago, portò un braccio a avanti e un raggio di luce volò a colpire il demoni, che sparirono lanciando un ululato.
Il mezzo demone si sollevò, teneva i pugni chiusi e denti stretti, la sua coda si era drizzata e vibrava nell'aria <Ne ho una pronta anche per te Helmistress!> ringhiò.
La donna ritenne più salutare scappare svanendo in una nuvola di fumo. <Ora... devo andare da Hiro...> mormorò.
<Hei... il tuo pugnale non lo rivuoi...> fece Cisco alle sue spalle.
<No...> Maho sorrise <Ora... non mi serve più...> poi tese la mano verso il ladro <Però vedi di ridarmi le due monete che mi hai preso dalla tasca!>
Cisco restituì il maltolto e Maho cominciò a correre verso l'esterno dell'albero.

Le lame sibilavano mentre fendevano l'aria.
Volavano intorno al corpo di Hiro, lo ferivano e ritornavano nelle mani di Armand, che le lanciava nuovamente verso lo spadaccino.
Nonostante il suo corpo grondasse fiumi di sangue, Hiro nono avevo perso lo sguardo risoluto <Io salverò Maho...> ripeteva.
<Basta! Tu non lo salverai! Non potrai mai!> gridò irato Armand <Una nullità come te non potrà fare nulla per lui...>
Una lama si conficcò nel fianco di Hiro, il ragazzo tossì sangue
<Io... sono qui... per Maho...>
*Dove trova la forza di resistere ai miei attacchi? Possibile che il suo legame con Maho sia così forte? Un legame così forte... ma io lo spezzerò...e poi lo ucciderò* Armand richiamò nuovamente le Kusarigama tra le mani <E inutile che speri che il tuo Maho torni da te...> sibilò malevolmente <Ieri notte l'ho fatto mio... L'ho preso con la forza e adesso mi appartiene, anima e corpo!> 
Lo sguardo di Hiro si fece vacuo <No...>
Beandosi dell'effetto della sua menzogna, Armand lanciò il suo ultimo attacco <E ora Muori!>
<No...>Hiro strinse i pugni e cercò di piegare le braccia legate dalle catene, fece appello a tutta la forza che gli era rimasta e gonfiò ogni muscoli.
<NO!> Lanciò un poderoso urlo e le catene andarono in frantumi. Scivolò a terra mentre i colpi delle lame andavano a vuoto. 
Afferrò la spada che giaceva sul selciato <Io... non ti perdonerò mai...>
<Ah! Cosa credi di farmi? Sei ridotto uno straccio, hai un braccio fuori uso e hai perso un'ingente quantità di sangue...> una scintilla brillò nella mano di Armand <Non ti resta che morire!> 
Una luce iniziò a brillare intorno al corpo di Hiro <Io non morirò... non posso morire...> la luce si allargò e d'improvviso tra Hiro e Armand apparve il gigantesco Bahamuth, che si lanciò verso l'Hellmaster.
*Non è possibile... ha evocato il Bahamuth! La rabbia... deve aver risvegliato le sue potenzialità magiche... Ma non sarà questo a fermarmi* Armand lanciò un incantesimo contro la bestia, un fulmine lo bloccò a mezz'aria e lo carbonizzò in un istante.
Ma non appena la creatura perì, senza che Armand avesse il tempo di reagire, dietro di essa apparve Hiro.
Lo spadaccino allungò la Masamune verso l'Hellmaster, che cercò di schivare l'attacco, ma si ritrovò con un'ampia ferita che attraversava tutto il petto.
Hiro ricadde a terra, il suo corpo era ormai privo di ogni forza, anche solo respirare gli provocava dolore.
<Ce l'ho fatta... Ora... Maho..ora vengo ad aiutarti...> davanti ai suoi occhi tutto si fece confuso, distingueva a malapena le sagome degli alberi.
Armand era immobile in aria, con le mani si toccò la ferità e osservò le macchie rosse sui polpastrelli <Mi hai... ferito...> serrò i pugni, affondando le unghie nei palmi <Ora basta!!! Non ti permetterò di vivere un attimo di più!>
<Più scuro del crepuscolo, più rosso del flusso del sangue, è sepolto nello scorrere del tempo!>
Armand si voltò di scatto.
Maho era non molto lontano, con le braccia in aria e tra le sue mani unite a coppa sopra la nuca, brillava una luce rossastra.
Gli occhi del mezzodemone lo fissavano con odio.
*Quello sguardo... così carico di odio... Maho... Pensare a Hiro, ti ha dato la forza per riprenderti... la forza per fronteggiarmi... * gli occhi dell'Hellmaster si velarono di tristezza, avrebbe potuto schivare l'attacco...
*Ma perché dovrei farlo? Per continuare a vivere seguendo una strada battuta da altri?*
<Drag Slave!!> gridò Maho e lanciò l'incantesimo.
*Maho Graywords... Hiro Inverse... io sono molto più debole di voi... perché voi avete trovato la vostra strada...*
La luce cremisi travolse l'hellmaster, distruggendo gli alberi intorno a lui.
*Quando la troverò anche io... torneremo ad incontrarci...*

Maho barcollò verso Hiro.
Era solo a qualche passo di distanza dallo spadaccino e cadde a terra stremato.
<Macchan...> mormorò Hiro.
Il mezzo demone lo raggiunse trascinandosi con le braccia <Hirokun...>
<Hai visto.. sono venuto a salvarti...> lo spadaccino aveva gli occhi chiusi.
<Sei stato bravissimo...> sorrise Maho, prese una mano di Hiro tra le sue <Anche se Armand ti ha ridotto veramente male... >
<Non preoccuparti... io non morirò...io... non voglio che tu stia senza di me...>
Gli occhi di Maho luccicarono.
<Te lo prometto Macchan... io non morirò prima te...> la voce di Hiro era un sussurro.
<Eccoli... sono li!> era la voce di Naru.
Il ragazzino arrivò insieme ad un uomo molto alto, dall'aspetto elegante e nobile, aveva i capelli neri a caschetto ed uno sguardo placido.
<Hiro-san! Come sta?! Zekiel la guarirà, non si preoccupi!> esclamò preoccupato Naru.
<Zekiel?> Maho guardò con diffidenza il nuovo venuto.

Questi si presentò <Sono Zekiel Nei Lada... Sono un chierico, per fortuna mi sono accorto del vostro scontro e sono corso qui all'albero sacro... Ho guarito Naru, adesso penserò a voi due...> 
<No!> Maho strinse a se il corpo di Hiro <Lui.. lo guarirò io...> allungò le mani sul petto di Hiro e castò un incantesimo di guarigione <La sua vita... è la cosa più preziosa che ho... e la proteggerò con tutto me stesso...>
Zekiel sorrise guardando i due ragazzi stretti in quel tenero abbraccio.
<Maho... io...> Hiro apri gli occhi <Ho fame!>
<Andiamo a Sailarg! Sono sicuro che la mamma ha preparato un pranzo da leccarsi i baffi, ce ne sarà anche per noi!> esclamò Naru.
Hiro e Maho si alzarono.
<Che facciamo?> chiese Maho.
<Io ho fame...>
Maho sorrise <Si... un po' di riposo ce lo meritiamo...>

[continua]

[il prossimo episodio: Slayers NG III ep IX Il fuoco l'avventura continua!]






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