Il mondo di The Slayers appartiene sempre ai suoi autori Kanzaka e Araizumi, io mi limito ad usarlo come "teatro" per le vicissitudini dei miei personaggi!

 


The Slayers NG

parte IV: Il Ladro

di Xel


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<Palla di fuoco!!!>
L'esplosione lanciò in aria tre dei cinque uomini che Hiro e Maho avevano di fronte.
Uno dei due superstiti sfoderò un'enorme ascia e si lanciò contro il mago.
Hiro si frappose tra i due, ponendo la lama della sua spada contro l'ascia del guerriero, ruotò il polso e con un'abile mossa disarmò
l'uomo, un altro colpo e l'uomo cadde a terra privo di sensi.
Davanti hai due restava un solo avversario, un omuncolo poco più alto di un metro e mezzo, che li osservava con gli occhi di una preda in trappola.
<Allora ladruncolo, che fai? Ti arrendi o vuoi fare compagnia nel mondo dei sogni ai tuoi compagni?> chiese Hiro.
Il ladro esplose in una sonora risata <Pensate che basti cosi poco a mettere in difficoltà il grande Cisco, il numero uno tra i ladri?>
<No... penso che basti anche di meno...> Maho apri il palmo in direzione dell'omino <Su, consegnaci il pugnale degli incubi e ce ne torniamo a casa contenti...>
Cisco strinse i denti, si guardò intorno come in cerca di una via d'uscita, infine puntò il dito verso il cielo <Hei! Ma quello non è un asino che vola?!>
<Idiota!!!> ringhiò Maho <Ma pensi di avere con talmente imbecilli da cascare in un tranello cosi stupido?>
<Machan dov'è quest'asino? Non lo vedo!> mormorò Hiro scrutando il cielo.
<Hiro!!!> strillo Maho dando un pugno in testa al compagno <Ma che figure mi fai fare?!?!> Cisco approfittò rapidissimo del momento di distrazione dei due, trasse fuori dalla tasca tre piccole bombe, rapidamente ne accese le micce e le gettò a terrà.
Una nuvola di fumo e polvere offuscò la vista dei due, mentre nelle loro orecchie risuonava la risata del ladro.
Mentre Maho tossiva convulsamente, Hiro ghermì l'aria cerca di afferrare l'omuncolo, afferrò un lembo della casacca, ma prima di riuscire a far altro, un improvviso sgambetto lo fece rovinare sul selciato.
La nuvola di fumo si diradò, Maho stava ancora tossendo, Hiro era con il sedere a terra.
<Dov'è finito quel piccolo bastardo...> Hiro si portò una mano al collo e sul suo viso apparve un'espressione sconcertata. <Quel lurido.. me l'ha rubata!> si guardò in giro e notò dei rami spezzati 
<E andato di là!> e senza pensarci corse in quella direzione.
<Aspetta Hir... coff coff!> Maho, ancora preda della tosse, non riuscì a fare niente per fermare l'amico.

Cisco aveva corso a più non posso attraverso la boscaglia.
Ma si era trovato di fronte ad un vicolo cieco, era infatti giunto innanzi ad uno strapiombo che si affacciava su un fiume.
*Cavolo.. di qui non si prosegue... devo tornare indietro sperando che quei due non mi...* la voce di Hiro risuonò improvvisamente alle sue spalle <Piccolo Verme! Ridammi quello che mi hai rubato!>
Lo spadaccino si faceva largo tra i cespugli correndo a larghi passi, con uno sguardo irato impresso sul volto.
<Aspetta... calmati, non mi pare il caso di...> cercò di temporeggiare Cisco.
Ma Hiro non volle ascoltare ragioni, con un salto fu sul ladro, agguantandolo per non correre il rischio di farlo scappare di nuovo.
Tuttavia nel gettarsi su Cisco, Hiro non aveva considerato il precipizio che c'era alle spalle dell'omuncolo.
Lo spadaccino e il ladro precipitarono a peso morto tra le acque del fiume.

<Questa è la terza volta... o la quarta?> esclamò Maho.
<Di che parli?> chiese Hiro svuotando gli stivali pieni d'acqua.
<Sto parlando delle volte in cui ti ho salvato la vita... è la quarta o la quinta? Ho perso il conto!> spiegò Maho; il giovane mago si era gettato nel fiume quando non appena si era reso conto di quello che era successo, aveva afferrato Hiro e l'aveva tratto fuori dai flutti usando la Levitazione, portandolo poi a riva <Come puoi tuffarti in acqua non sapendo nuotare?>
<Non mi sono tuffato! Sono caduto per sbaglio!> ringhiò lo spadaccino.
<E te ne vorresti vantare?> mormorò Maho.
<Uff... abbiamo perso quel ladruncolo..> Hiro starnutì <E soprattutto abbiamo perso il pugnale degli incubi... non ci pagheranno più la ricompensa...>
<Quindi ti sei buttato in acqua solo per recuperare il pugnale?> mentre parlava Maho stava preparando un falò sfregando due rami.
<Ti ho detto che non mi sono buttato! Sono caduto!!!> strillò Hiro; si passò una mano tra i capelli mentre l'altra premeva sulla tasca della giacca <E comunque quell'ometto mi aveva rubato una cosa... l'ho rincorso solo per recuperarla... e sono riuscito a strappargliela mentre precipitavamo in acqua...>
Maho avvicinò il volto a quello di Hiro <E cosa ti aveva rubato?>
Il giovane Inverse arrossì e strinse il pugno sulla tasca <Non ti riguarda!>
<Dai! Dimmelo!> esclamò Maho avvicinandosi fino a toccare la fronte di Hiro con la sua <Uh?> il ragazzo sbarrò gli occhi <Hiro-kun, hai la fronte che scotta... sei sicuro di stare bene? Forse il bagno fuori programma non ti ha fatto bene...>
Hiro si alzò di scatto <Non dire scemenze! Sto beniss...> fece qualche passò e poi stramazzò a terra <Forse ho giusto un filo di mal di testa...> biascicò.
Maho lo sollevò e lo avvicinò al fuoco, poggiandolo su una stuoia che aveva tirato fuori dalla sacca <Penso che ti stia venendo l'influenza...>
<Non è vero... sto benissimo...> ma le parole di Hiro non erano credibili, era tutto rosso e parlava con voce affannata.
Maho alzò lo sguardo verso il cielo, era abbastanza preoccupato, il sole stava tramontando e quindi avrebbero dovuto passare la notte fuori <Farà freddo... e tu devi stare al caldo...> prese una coperta dal suo bagaglio e la lanciò a Hiro <Togliti i vestiti bagnato e copriti con questa...>
<Ti ho detto che sto bene! Possiamo andarcene da qui!> annunciò Hiro drizzandosi fieramente in piedi, dopo alcuni secondi gli tremarono le gambe e cadde sulla stuoia. <Comunque sto bene...> mormorò con voce delirante <Non c'è bisogno che mi tolga i vestiti...>
Maho si rimboccò le maniche <Se non te li vuoi togliere tu... te li toglierò io...>
I vestiti di Hiro era stesti di fronte al fuoco e si asciugavano lentamente.
Il ragazzo stava a pancia in giù, con la coperta tirata fin su la nuca e guardava Maho con aria irata <Non è stato per niente gentile quello che hai fatto!>
Maho alimentò il falò con alcuni ramoscelli e poi si voltò verso Hiro, poggiandogli una mano sulla fronte *E' bollente... come fa mantenere questo temperamento con la febbre così forte? Forse è semplicemente troppo stupido per rendersi conto di stare male...*.
L'attenzione di Maho fu improvvisamente attirata da un piccolo oggetto brillante confuso ai ciottoli.
Si chinò, lo raccolse da terra <E questo da dove salta fuori?> si chiese esaminandolo con occhio scrupoloso: si trattava di un pendente legato ad una strisciolina di cuoio, era di colore verde accesso, simile alla giada e la forma era simile ad una scaglia <Ma questa è...>
Hiro alzò il capo e appena vide cosa Maho aveva tra le mani, si sollevò in piedi <L'hai fatto cadere dalla giacca quando me l'hai tolta! Ridammelo subito!> ruggì.
Maho gli diede un'occhiata non curante e poi tornò a fissare l'attenzione sull'oggetto <Hiro... non hai che non siamo in un campo nudisti?>
Lo spadaccino si accorse che alzandosi aveva lasciato cadere a terra il telo e che era nudo come mamma l'aveva fatto; imbarazzato si affrettò a coprirsi di nuovo.
<Sbaglio o questa è una scaglia della mia coda?> chiese Maho andandosi a sedere accanto all'amico.
Hiro si voltò dall'altra parte, mostrando silenziosamente le spalle all'amico.
Il giovane mezzo demone osservò il proprio riflesso distorto sulla superficie lucida della scaglia <Si può sapere quando l'hai presa? E soprattutto perché ne hai fatto una collana?>
Hiro non profferì parola.
<Potresti almeno degnarti di rispondere...> sbottò Maho poggiandogli una mano sulla spalla per farlo voltare, ma il ragazzo non accennò a muoversi <Dai! Non mettermi il muso!> esclamò avvicinandosi all'amico e si accorse allora che aveva perso i sensi.
<Hiro?!> Maho portò una mano sulla fronte del ragazzo e si accorse che era ancora più bollente di prima. *Cavolo... si è aggravato un sacco... se prende freddo rischia di...devo fare qualcosa...*
Si guardò intorno e lanciò un sospiro rassegnato.
Gettò a terra la giacca e la maglia, poi sbottonò i calzoni e li lasciò cadere.
Tremando al tocco del vento suoi glutei, si infilò sotto la coperta con Hiro.
Maho tossi imbarazzato.
Passò un braccio sotto la schiena di Hiro e ne serrò le gambe con le sue.
Deglutì nel sentire "qualcosa" (non volle pensare a cos'era.. non era il caso di distrarsi...) premere contro la coscia.
Chiuse gli occhi e strinse con dolcezza il corpo dello spadaccino contro il suo.
Hiro aprì gli occhi e vide tutto confuso.
Era tutto scuro, evidentemente si era addormentato ed era calata la notte.
-Uff.. che caldo...- non si era accorto che la coperta fosse così pesante.
Inclinò leggermente il capo e si trovò il viso di Maho di fronte al suo.
Il mezzo demone stava dormendo. 
Lo osservò con aria emblematica, poi alzò leggermente il lenzuolo e vide il corpo nudo di Maho contro il suo.
Hiro divenne tutto rosso *Ma cosa... Cosa mi ha fatto questo qui mentre stavo dormendo!?*
Maho sbatté le palpebre e si svegliò lanciando un lungo sbadigli.
<Toh, ti sei svegliato...> constatò nel vedere Hiro che lo osservava corrucciato.
Lo spadaccino pianto i palmi delle mani sulle guance dello stregone <Sei un porco!>
Maho risposte con uno sguardo confuso <Mh?>
<Come hai potuto approfittarti di me mentre dormivo?> piagnucolò Hiro.
Maho rimase sbigottito per qualche secondo, poi realizzò a cosa si riferiva Hiro e divenne di tutti i colori in volto <Ma tu...Pensi che sia quel tipo di persona???>
<E allora cosa fai tutto nudo, con le gambe sopra il mio....> sbraitò Hiro.
<L'ho fatto solo perché stavi male!!!> spiegò Maho.
<E la medicina moderna considera un'ottima cura violentare nel sonno il malato???> sbottò Hiro.
<Senti mi spiega dove hai preso quella scaglia?> Maho decise che era meglio cambiare argomento.
Hiro scostò lo sguardo <Cosa centra ora?>
Maho si avvicinò ancora di più a Hiro <Lo voglio sapere...>
Gli sguardi dei due si incrociarono...erano naso contro naso...
<Ecco... quella scaglia... era a terra dopo lo scontro con il drago d'ombra... e.. beh.. mi piaceva, quindi ho deciso di prenderla... e portarla con me...> biascicò a mezza voce Hiro <Averla con me.. mi ha dato sicurezza... perché...>
<Perché?> chiese Maho.
<Perché mi sembra che tu sia sempre vicino a me...>rispose Hiro, e poi tacque.
I visi dei due si avvicinarono ancora, i nasi si sfregarono, l'aria che espiravano andava lentamente mischiandosi.
<Wow! Che spettacolino!> una voce squittente giunse alle loro spalle.
Si voltarono di colpo e videro Cisco seduto su un grosso tronco che li guardava con occhi beati.
<Come siete romantici ragazzi! Ma prego, continuate pure, non voglio disturbarvi... e grazie per aver accesso questo fuoco, mi ha aiutato a ritrovare la strada> e accennò ad alzarsi per andarsene.
<Fermo li!> Maho si drizzò in piedi, lasciando la coperta a Hiro.
Cisco gli lanciò un'occhiata furtiva <Mmm... pensavo che tu avessi la coda solo di dietro...>
Maho piantò un pugno sulla testa del ladro facendolo stramazzare a terra privo di sensi.
Il mezzo demone si rinfilò i calzoni <Abbiamo preso li ladro e il pugnale degli incubi... possiamo andare a riscuotere il compenso...>
Anche Hiro cominciò a rivestirsi.
Quando furono pronti, lo spadaccino prese Cisco sulle spalle 
<Possiamo andare...>
<Dimentichi questo...> Maho gli passò la scaglia legata al laccio.
Hiro assunse un'aria scorbutica e la raccolse con un gesto scostante 
<Tsk... non è mica così importante...>
<Ah, si.. e allora ridammela..> propose Maho mettendosi in cammino.
<No! L'ho trovata io ed è mia!>
<Ma hai appena detto che non è importante!>
<Voglio vedere se riesco a piazzarla da qualche gioielliere...>
<E poi che farai? Mi taglierai tutta la coda per venderla?>
<Può darsi!>
Intervenne Cisco<Ma voi due siete fidanzati?>
<Zitto tu!>
Una figura si muoveva silenziosa lungo i corridoi bui, stringendo un candelabro in pugno.
Sfiorò con la mano un muro e la parete si aprì, rivelando una stanza da letto elegantemente arredata.
Poggiò il candelabro sul tavolo e d'improvviso tutte le candele della stanza si accesero, illuminandola a giorno.
<Piccino... svegliati.. è quasi mattina...> quella che parlava era una donna dai capelli biondi, raccolti in tre lunghe code, indossava una veste nera trasparente, che lascia intravedere generosamente le sue forme.
Scostò la tenda che pendeva dal baldacchino e si accorse che il letto era vuoto.
<Che bravo il mio bambino... si è già messo al lavoro...>

[continua]
[il prossimo episodio: Slayers NG II ep V L'evocazione l'avventura non finisce qui!]



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