Siamo arrivati al terzo episodio,
l’ultimo del primo arco. La storia entra nel vivo e si instaura un legame
(ecco spiegato il titolo) tra i due protagonisti. Questo capitolo è in un certo
senso il totale passaggio di consegne tra i vecchi personaggi di Slayers e la
nuova generazione… Da ora in poi i riflettori saranno esclusivamente puntati
su Hiro e Maho. Qualche Hint Yaoi in questo episodio, ma nulla di esplicito.
Molta avventura e qualche emozione.
Come al solito: il mondo di Slayers è stato creato da Araizumi e Kanzaka!
The Slayers
NG ep
III - Il legame di
Xel
Hiro aveva cominciato a
respirare con affanno, se non fossero sprofondati nel buio, sarebbe stato
evidente il rossore che infuocava il suo volto.
*Devo sbrigarmi…* Maho afferrò una manica della giacca e con un gesto
secco la strappò.
Portò l’altra sui pantaloni di Hiro, la fece scivolare lungo la gamba,
sfiorando il piccolo buco nel tessuto lasciato dai denti del serpente
ariete, fino ad arrivare alla cintura, strinse la fibbia e sfilò il
cinto, infine afferrò i calzoni e li calò fino alle ginocchia del
ragazzo.
Le mani tastarono le cosce, la pelle era freddissima.
Maho strinse la manica strappata sulla gamba a mo’ di laccio emostatico.
Il respiro di Hiro era sempre più corto.
Maho spinse la testa tra le gambe di Hiro, poggiando le labbra sulla ferità.
<No…> sospirò a mezza voce Hiro <Cosa… cosa fai…>
La bocca di Maho cominciò lentamente a succhiare il sangue di Hiro, dopo
alcuni secondi alzò il volto e sputò in lontananza il plasma infetto,
tornando poi a dedicarsi alla ferita
A ogni tocco della bocca di Maho, Hiro lanciava un mugolio.
Per lunghi minuti il ragazzo continuo l’opera in silenzio, estraendo
tutto il veleno che poteva dalle vene di Hiro.
D’un tratto Maho si sollevò e si andò a inginocchiare accanto al corpo
ansimante di Hiro <Non c’è più veleno nel tuo corpo… ora non
resta che guarire il tuo fisico da quello che ha già assorbito…> unì
le mani a conca e le poggiò sulla vita di Hiro <Recovery…> un
luce illuminò i palmi e si allargò lungo il corpo del ragazzo.
Hiro senti le sue membra rilassarsi, fu preda di un totale stato di
benessere, osservò Maho, teneva gli occhi chiusi e aveva in viso
un’espressione concentrata.
<Recovery… sai usare la magia bianca?> mormorò a mezza voce.
Maho rispose senza aprire gli occhi <No… mi sono allenato
nell’utilizzo della magia nera e di quella sciamanica… tuttavia ho
ritenuto necessario approfondire anche l’utilizzo di almeno un
incantesimo lenitivo…> sollevò le mani dal corpo di Hiro. <Finito…
tra poco dovresti esserti ripreso del tutto…>
<A quanto pare…> commentò Hiro a mezza voce <E’ proprio vero
che sei un mago…Ed anche parecchio abile…>
<Beh… diciamo che sono abbastanza predisposto alla magia visti i miei
genitori…> Maho si alzò e cominciò a tastare il terreno in cerca di
qualcosa.
<I tuoi genitori.. ne hai parlato anche prima dicendo che hanno aiutato
mia madre.. ma chi sono?>
Maho trovò quello che cercava: un grosso pezzo di legno, vi poggiò sopra
la mano, castò un incantesimo e prese fuoco <Ancora non l’hai
capito? Io sono Maho Graywords, figlio di Zelgadis e Xellos…>
<Aaaaaah… quindi tu sei il figlio degli amici di papà che stavamo
andando a trovare… anche se a dir la verità non ho mai capito come
abbiamo fatto due uomini ad avere un figlio…> tacque un attimo come
aspettando una risposta, ma Maho non fiatò, allora riprese a parlare
poggiandosi una mano sulla coscia <Beh, probabilmente questo spiega il
fatto che tu hai la coda. Mmm… io sono un po’ preoccupato per questa
ferita…>
<Non ti preoccupare, ormai non c’è più veleno nel tuo corpo…>
spiegò Maho guardandosi intorno.
<Veramente> precisò Hiro, dopo aver slacciato la manica della
giacca di Maho dalla coscia <Io mi riferivo al fatto che tu ci hai
poggiato sopra le labbra… che ne so se erano pulite… magari c’è il
rischio di infezione…>
<Ma cosa diavolo stai dicendo!!!> ruggì Maho <Vedi di alzarti,
cosi finalmente ci mettiamo in marcia! Nanatsusaya ci aspetta… e cerca
di non farti avvelenare di nuovo, non ho intenzione di passare la notte a
succhiare via veleno dal tuo corpo!>
Hiro si alzò e si incamminò verso Maho<Perché non ti piacerebbe?>
<Perché perderemmo altro tempo!> Maho si voltò verso, lo osservò
con sguardo critico, poi portò una mano alle tempie e le massaggiò
<Senti, non pensi che guadagneresti in mobilità se ti tirassi su i
calzoni?>
Hiro si accorse solo in quel momento di avere le brache calate, con una
risata imbarazzata se li rialzò
*Dovevo lasciarlo in preda al veleno…*
Le iscrizioni sul muro erano
chiare, raccontavano di come alla fine della grande guerra di successione
dei demoni la Nanatsusaya fosse stata nascosta nel cuore del labirinto
sotterraneo per impedire che il suo grande potere finisse nelle mani
sbagliate, nelle iscrizione era inoltre presentata una dettagliata mappa
del Dungeon.
Hiro e Maho seguirono con attenzione quelle indicazioni, sapevano che
sbagliare anche solo un bivio poteva significare perdersi per sempre in
quei cunicoli.
Non fu una facile passeggiata, come Maho aveva letto, il labirinto era
disseminato di trappole e mostri, ma rispetto all’attacco del serpente
ariete, stavolta i ragazzi furono molto più accorti e riusciranno a
sopravvivere senza problema alle varie imboscate.
Maho constatò che Hiro non se la cavava male con la spada, senza dubbio
era più portato che con gli incantesimi.
<Ancora non capisco perché ti sei cosi intestardito a trovare questa
spada… In fondo sei solo un mago… Spero che tu sia cosciente che se la
troviamo me la becco io questa Hachitsusaya…> Hiro camminava alle
spalle di Maho, stando ben attento che nessuno li attaccasse alle spalle.
Maho si fermò <Una spada…> si voltò e fissò Hiro <Cos’è
una spada per te? E’ solo l’arma che porti al tuo fianco? La spada è
ciò che ti completa, l’arma che fa di te un prode guerriero…>
sorrise <Lascia perdere> riprese a camminare <Tu non puoi
capire…>
<Secondo me stai sbagliando Maho..> commentò Hiro.
Si fermò di nuovo <A cosa.. ti riferisci?> Possibile che quel
ragazzo apparentemente cosi superficiale, fosse riuscito a scrutare il
profondo della sua anime, comprendere l’origine del suo turbamento ed
arrivare addirittura a criticarlo?
<Il tuo errore è…> Hiro indicò la giacca di Maho <Continuare
a portare quella giacca senza una manica! Fa un effetto trasandato che non
è per niente bello da vedersi…>
Maho si poggiò con una mano al muro per non cadere a terra *Un idiota…
è semplicemente un idiota…* si afferrò la manica rimasta e strappo
anche quella <Contento?>
<Si!> sorrise Hiro <La giacca smanicata ti sta veramente
bene!>
Maho si stupì di quanto
lungo e contorto fosse quel labirinto.
Evidentemente si estendeva sotto tutto l’ampio bosco che c’era intorno
alla sua casa, forse anche oltre.
<Ma da quanto stiamo camminando!!> si lamentò Hiro <Sono stanco,
mi fanno male le gambe, ho fame… e poi qua saliamo, scendiamo, giriamo,
ma mi sembra che non s’arrivi da nessuna parte..>
Maho neanche gli rispose.
La ricerca dei due giunse al termine qualche minuto dopo.
Il corridoio andò ad allagarsi e i due ragazzi si trovarono sotto una
maestosa cupola.
Al centro dell’ampia stanza, vi era un teca di cristallo opaco.
<Eccola… è lei!!! Nanatsusaya!!!> esclamò con voce eccitata Maho
mentre correva verso la teca.
Per non rimanere al buio Hiro corse dietro di lui.
<L’abbiamo trovata, non ci posso credere…> Maho osservava in
estasi la teca senza muoversi di un passo.
<Allora prendiamola e andiamocene da qui!> Hiro piantò un calcio
contro la teca, il cristallo vibrò.
<Ma che stai facendo!?! Potresti danneggiare la Nanatsusaya!!>
strillò Maho.
Hiro si allontanò di alcuni passi, poi prese la rincorsa e sferrò un
calcio volante contro la teca.
Maho sbiancò.
La teca cadde a terra, schiantandosi in un fragore di vetri infranti.
Maho portò le mani davanti agli occhi <Non voglio vedere… se hai
scheggiato Nanatsusaya…>
<Mmm… mi sa che capitiamo male…> constatò Hiro <Dentro sta
teca non c’era un bel niente…>
<Cosa?> Maho corse al fianco del ragazzo e illuminò il terreno con
la torcia, in mezzo alle schegge di vetro, non vi era traccia della spada
<Dannazione… qualcuno deve essere arrivato prima di noi…>
<Che palle..> Hiro portò le braccia dietro la testa e si dondolò
da una gamba all’altra <Tutta sta fatica per niente…>
<Quindi chi ha preso la spada avrà anche sconfitto il guardiano…>
rimuginò Maho.
<Guardiano? Che guardiano?>
<Ne parlava l’iscrizione, che chi avesse profanato la Nanatsusaya
avrebbe dovuto affrontare l’ira del terribile e invincibile
guardiano…> spiegò Maho
<E me lo dici solo ora!?> gridò Hiro.
<Beh dai, ormai il problema non si pone più…> un ruggito si
sovrappose alle parole di Maho <Ovviamente a meno che, chi ha preso la
Nanatsusaya, non sia riuscito ad eludere il guardiano…>
Alarono lo sguardo, verso l’estremità più alta della cupola.
Le ombre ribollivano come qualcosa di vivo.
<Cos’è?> chiese Hiro.
Un altro ruggito.
Le ombre si allargarono, e da esse fuoriuscì un’enorme sagoma nera che
cadde sul pavimento della stanza con un tonfo.
Lanciando un ruggito la creatura allargò due ampie ali.
<Un drago ombra…> mormorò Maho.
Era un immenso lucertolone nero, il corpo ricoperto da grosse scaglie; gli
occhi gialli fissavano le due prede quasi con curiosità.
<Facciamo attenzione…non una mossa falsa…non un gesto
avventato…> sussurrò Maho.
<Hei tu! Non è il caso di fare quella faccia! Non siamo stati mica noi
a prendere la tua spadina!> sbraitò Hiro.
Il drago inclinò leggermente la testa lanciando un lieve guaito e fece
qualche passo indietro.
<Bene…> Hiro sorrise <Possiamo andare maghetto…> fece un
solo passo e il drago spalanco la bocca lanciando un’enorme sfera
infuocata.
Maho saltò addosso al ragazzo e lo trascinò a terra mentre la sfera
andava a esplodere contro una parete.
Il drago si voltò verso i due, apri di nuovo la bocca, lanciando
un’altra fiammata.
<Windy Shield!> Maho portò le mani innanzi e uno scudo di vento
apparve a proteggere lui e Hiro, tuttavia l’attacco del drago era stato
cosi potente che per il rinculo i due furono sbattuti contro il muro
Il drago caricò vero di loro lanciando un verso stridulo.
Sopportando il dolore alle ossa, Maho si rialzò e corse via, trascinando
con se Hiro, mentre il drago ombra andava a schiantarsi contro la parete.
L’intera stanza tremò.
<Cosa facciamo?!?> strillò Hiro correndo alle spalle di Maho.
<Che domande! Scappiamo da dove siamo venuti… e di corsa!> come se
l’avesse sentito, il drago mosse la sua lunga coda, schiantandola con
violenza contro la parete.
Una vibrazione ancora più intensa sconvolse la stanza e un ammasso di
detriti si staccò dal soffittò e calo ad ostruire l’entrata da cui
erano arrivati i due ragazzi.
< Oh cavolo…Siamo topi in trappola…> i due fermarono la corsa e
si voltarono verso il drago.
L’immensa creatura li osservava con una luce soddisfatta negli occhi,
aprì le fauci ed una nuova fiammata ne fuoriuscì.
Maho si mise innanzi a Hiro e allargò le braccia, le fece ruotare e
congiunse le mani sopra al capo <Flare Lance!!!> calò le braccia di
scatto ed una scia fammeggiante volò in contro alla sfera di fuoco.
I due attacchi si annullarono a vicenda.
Lo sguardo del drago sembrò tingersi di disappunto e rimase immobile
indugiando un attimo sul da farsi.
<Maho!!! Che facciamo?!?> chiese Hiro.
<Vendiamo cara la pelle… non so che altre opzioni ci siamo…>
rispose Maho.
Il drago scosse la testa, come se si stesse risvegliando da un sogno, e
puntò con occhi irati i due.
<Veramente… un’altra possibilità ci sarebbe…> Hiro estrasse
la Wado Ishimojin <Usa il Drag Slave..>
Il drago tornò a colpire il muro con la coda, grossi massi si staccarono
dal soffitto.
<Non ho il tempo di castarlo! Il drago è troppo rapido… e i suoi
attacchi continui non ci lasciano tregua!> spiegò Maho mentre evitava
di finire schiacciato.
<Beh… siamo una squadra: facciamo gioco di squadra!> esclamò Hiro
<Tu pensa a castare l’incantesimo… io tengo il lucertolone
impegnato…> e cosi dicendo corse verso il drago d’ombra.
<Aspett…> ma Hiro era già lontano *Ha fegato da vendere… se
solo avesse almeno un po’ di cervello in saldo…*
Hiro evitò gli enormi sassi
con degli atletici salti
Quando il drago lo vide, cercò di schiacciarlo con un colpo di coda, ma
il ragazzo fu più veloce, con un altro salto fu accanto ad una zampa del
drago e lo ferì con un fendete della Wado Ijimoshin.
Il drago lanciò un urlo stridulo.
Maho socchiuse gli occhi e
rilassò i muscoli<Più scuro del crepuscolo> alzò le mani in aria,
facendo ruotare le dita <più rosso del flusso del sangue> piccole
sfere di luce cominciarono a brillarono intorno al corpo del ragazzo <è
sepolto nello scorrere del tempo!> le sfere cominciarono a riunirsi tra
le mani di Maho <Nel tuo grande nome io prometto all'oscurità, che
tutti coloro che mi affrontano, tutti gli stupidi che intralciano la
nostra strada, verranno distrutti dal potere che tu ed io possediamo!>
La luce tra le mani di Maho si fece sempre più intensa e pulsante.
I draghi sono creature
sensibili.
E sanno bene di cosa devono avere paura, quali sono le vere minacce per la
loro vita, riconosco quando gli eventi volgono a loro sfavore.
Il drago ombra percepì chiaramente che qualcuno stava castando un potente
incantesimo, che avrebbe potuto mettere a rischio la sua stessa vita.
Ignorando lo spadaccino, individuò subito il mago.
Aprì le fauci pronto a fare fuoco.
Hiro vide il drago puntare lo sguardo su Maho.
Per un delle poche volte nella sua vita, la sua mente fece un ragionamento
rapidissimo.
Rapido come il pensiero, salto in direzione della coda del drago, corse
lungo la schiena della bestia, su per il collo e infine giunse sulla nuca.
Il drago cercò di scuoterselo di dosso, ma Hiro afferrò subito con presa
salda una delle scaglie del capo.
Alzò la Wado Ijimoshin e la ficcò con violenza nell’occhio della
bestia, trapassando i bulbo oculare.
Il drago lanciò un lungo e stridulo grido, scosse la testa ancora più
violentemente, cercando di liberarsi di quel dolore.
Non riuscendoci non gli restò che alzarsi in volo e schiantare la nuca
contro il soffitto.
Hiro vide tutto farsi nero.
Un attimo prima di lanciare
l’incantesimo Maho apri gli occhi e vide il drago, con Hiro sul capo,
colpire il soffitto con la testa.
*Hiro!!!* Allargò le mani e una luce rossastra rischiarò l’intero
Dungeon <<DRAG SLAVE!!!>
Xel uscì dalla casa.
Lo seguirono Zel e Gourry che si sostenevano a vicenda, non avevano ancora
del tutto smaltito l’effetto del vino.
<Sento tutto rimbombare…> esclamò Gourry portando una mano alla
testa <Sbaglio o è esploso qualcosa?>
Xel teneva gli occhi puntati verso la grande montagna che c’era ad
oriente.
Zel se ne accorse <Ma… cos’è quel fumo che si sta alzando dal
fianco della montagna?>
Xel rimase in silenzio.
L’esplosione aveva
distrutto tutto.
La camera dove erano arrivati i ragazzi si trovava all’interno della
grande montagna, il Drag slave aveva devastato il soffitto e le mura e la
luce lunare illuminava le macerie.
<Hiro!> esclamò Maho saltando fuori da sotto un cumulo di rocce;
prese fiato a gridò ancora più forte <HIRO! Dove diavolo sei?!?>
*Dannazione… ho lanciato il Drag Slave senza pensarci su troppo… ma se
fosse finito schiacciato dalle macerie? Non può essere… non mi sempre
il tipo da morire cosi facilmente* <HIRO!!!>
<Si!!! Ti sento!!!> la voce arrivò forte e distinta alle orecchie
di Maho, ma per quanto il ragazzo guardasse in giro non riuscì ad
individuare l’amico.
<HIRO! Dove sei? Non ti vedo!> gridò più forte Maho.
<Se magari abbassassi gli occhi un secondo…>
Maho calò lo sguardo e si accorse solo allora di aver piantato il piede
sulla fronte di Hiro, l’intero corpo dello spadaccino ero ricoperto dai
detriti, fatta eccezione per la sola testa.
Indeciso se ridere o assumere un’espressione preoccupata, Maho lo aiutò
ad trarsi fuori da quell’impiccio.
<Non ti sei ancora
stancato?>
<Di cosa?> chiese Maho.
Hiro era sdraiato a petto nudo sulle rocce, il mago teneva le mani
pressate poco sotto il suo petto, irradiandone il corpo di luce <Beh…
quanti incantesimi hai lanciato nel giro di poche ore? Un bel po’… e
anche molto potenti… Hai anche lanciato un Drag Slave… e adesso usi di
nuovo il Recovery… sarai stanchissimo…>
<Tsk> Maho sorrise <Non sono mica un maghetto da quattro soldi,
io! E poi avevi tutte le ossa fratturate… se non ti curo puoi rimanere
qui immobile per un paio di giorni…Quindi non ti preoccupare, sono
ancora pieno di energie…>
<Mah.. se lo dici tu…> Hiro ruotò gli occhi e si guardò intorno
<Penso che la mia Wado Ijimoshin sia ormai dispersa lì sotto… Mi
spiace un po’…> lanciò un sospiro <Senti, secondo te che fine
ha fatto la Nanatsusaya? Da quanto tempo pensi sia trascorso da quando è
stata sottratta da qui?>
<Penso relativamente poco…>
<Mh? E cosa te lo fa credere?>
<Quel drago mi sembrava un tipo tenace… Anche se qualcuno è riuscito
a prendere la Nanatsusaya eludendo il suo controllo, penso che dopo un
po’ di tempo anche la bestia si sarebbe accorta che non c’era più…
e probabilmente avrebbe cercato di recuperarla…>
<Non fa una piega come ragionamento…> Hiro prese fiato, scostò le
mani di Maho dal suo corpo e si drizzò in piedi <Ora sto bene!
Possiamo andare!>
<Andare dove?> chiese Maho senza alzarsi da terra.
<Che domande! Io sono senza spada e ho deciso che la mia nuova arma sarà
Nanatsusaya… e visto che la Wado Ijimoshin l’ho persa per colpa tua tu
mi aiuterai a trovarla!> esclamò Hiro.
Maho strabuzzò gli occhi <E io che centro? Sei tu che sei stato cosi
stupido da…> si alzò anche lui, ma non appena fu eretto, sentì le
forze mancargli e le gambe cedere.
Hiro allungò un braccio e lo strinse a se <Te l’avevo detto che eri
stanco… Ti do una mano io a camminare…>
Gli occhi di Maho incrociarono quelli del ragazzo, azzurri e cristallini
come il cielo d’estate *Che forse… sia lui quello che cercavo? La
parte di me che mi è sempre mancata per essere completo… colui che potrà
prendere il posto della mia spada di legno?*
Maho poggiò le mani sul petto di Hiro e lo allontanò <Non ho bisogno
di aiuto… mi reggo da solo!>e cominciò camminare dondolando la coda,
dopo alcuni passi si rivolse a Hiro che era rimasto fermo <Beh?
Muoviti! Se dobbiamo trovare Nanatsusaya dobbiamo metterci in marcia fin
da ora!>
Hiro rispose con un largo sorriso <Bene!!! Cosi mi piaci!!! E i nostri
genitori? Non li avvertiamo?>
<Naa.. non c’è bisogno… siamo grandi ormai, io ho quattordici
anni, figuriamoci se devo chiedere il permesso hai miei… ma tu quanti
anni hai? Sembri un po’ più piccolino di me…>
Hiro lo guardò storto <Veramente ho quasi diciassette anni, io!>
<Sei più grande di me? Non si direbbe proprio…> Maho si fermò e
osservò imbarazzato Hiro <Senti… mi fai un piacere?>
<Cosa?>
<Ti vuoi alzare le braghe?>
Hiro si accorse solo in quel momento che i pantaloni gli erano calati alle
caviglie <Ah, ah, ah> rise imbarazzato <Nell’esplosione.. la
fibbia della cintura si sarà danneggiata! Ah, ah, ah> si giustificò
cercando di rialzarsi i calzoni.
*Ceiphed ti prego… fa che non sia questo imbecille la parte che mi manca
per essere completo…*
Xel, Zel e Gourry
raggiunsero il fianco della montagna quando i due ragazzi avevano già
iniziato ad allontanarsi.
Zel notò due sagome in lontananza <Ma quelli.. sono i ragazzi???>
<Mh?> Gourry aguzzò la vista ma non li riconobbe <Dici? Mah, io
non riesco a vedere da questa distanza…>
<Si, si.. sono loro! Ma cosa stanno combinano? Dove stanno andando?>
esclamò Zel.
<Si stanno incamminando lungo la strada che è stata loro
spianata…> mormorò Xel.
<Eh? Di che parli?> chiese Zel.
Xel sorrise, portò un dito difronte alle labbra ed rispose <Questo è
un segreto…>
[continua]
[il prossimo episodio: Slayers NG II: ep IV Il ladro
l’avventura è appena iniziata!]
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