Disclaimer: Tutti i personaggi appartengono a
mamma Row, io li utilizzo solo per puro divertimento ^__^
Pairing: Remus/ Severus Remus/ Sirius
Raiting: PG per questo capitolo … poi verranno le
scene calienti!
Riassunto: Questa storia è il seguito di “ notte
d’inverno “ Una fic che avevo scritto tempo fa tra Remus e Severus; Remus è
in fondo ancora innamorato di Sirius, nonostante creda ancora che la morte
di Peter James e Lily sia stata opera sua, ma nonostante questo trova
confronto nell’amore di Sev. Remus ha davvero dimenticato Sirius o il suo
ritorno lo getterà in crisi? E chi sceglierà tra i due? Lo scoprirete
ovviamente leggendo la fic ^___^
Note: Non ho letto il quinto libro, quindi la storia
non contiene spoiler, andate pure tranquilli. Altra cosa: la storia è
ambientata durante il terzo libro.
Ciao!!!!!!
The Return of Spring
di Swan
Il corridoio era buio ed
incredibilmente stretto.
Remus Lupin, non
ricordava di essere mai stato prima in quell’ala del castello; né
recentemente, né quando molti anni prima era stato allievo e membro dei
marauders. Come se non bastasse, gli sembrava di percorrere quel passaggio
ormai da ore senza trovare una via d’uscita e questo faceva crescere la sua
inquietudine, mettendo a dura prova il suo proverbiale sangue freddo.
Il professore tentò per
l’ennesima volta di aprire una delle minuscole porte alle pareti, ma senza
successo.
- Ehy, c’è nessuno? Mi
sono perso!!! – Gridò a gran voce senza ricevere nessuna risposta
Il mago imprecò
sottovoce …
- Ehy … sono qui …
possibile che non ci sia nessuno? – Provò nuovamente.
In un primo momento,
nulla parve accadere di differente, ma dopo pochi secondi il giovane
professore udì chiaramente una sorta di gemito fuoriuscire da qualche parte
dinnanzi a lui.
Bastò una rapida
esplorazione dell’ambiente circostante ed egli notò con un solo sguardo, un
raggio di luce uscire da una porta socchiusa.
- Chi c’è? – Chiese il
lupo mannaro correndo verso di essa.
Chiunque vi fosse al di
là del muro, non si preoccupò di rispondere alla richiesta del professore,
ma continuò a lamentarsi disperatamente.
Remus afferrò la maniglia
e guardandosi intorno, spalancò l’uscio dal quale proveniva il misterioso
suono.
La stanza pareva avere
qualcosa di famigliare … cosa poteva mai essere ? …
Il professore sobbalzò
per la sorpresa non appena ebbe realizzato che quella stessa camera, i suoi
mobili, i suoi monili … somigliavano in maniera impressionante a quel luogo
nella stamberga strillante, dove per tante volte il lupo che era in lui
aveva scatenato la sua potenza e dove aveva passato i momenti più terribili
ma allo stesso tempo più meravigliosi della sua vita.
Tutto questo grazie ai
suoi tre migliori amici: James, Peter … e Sirius.
Con un fremito di
inquietudine il professore avanzò con aria circospetta verso il letto a
baldacchino, dietro al quale spuntava la testa di una figura rannicchiata a
terra, nascosta tra una specie di cassettiera dallo stile stravagante e le
cortine di pizzo che scivolavano morbidamente dal materasso.
Chi poteva mai essere?
Così, a occhio e croce, la voce sembrava appartenere a un ragazzino … poteva
essere uno studente? E come era finito in quella zona del castello; a quell’ora
di notte poi …
- Ragazzo … - Esordì
Remus esitante - … Dimmi … a che classe app … -
Ma non fece in tempo a
finire la frase perché non appena il giovane si girò verso di lui, l’aria si
strozzò inesorabilmente nella gola del professore di difesa, rendendolo
completamente afono.
Ai suoi piedi stava la
copia perfetta di Sirius Black all’età di circa sedici anni.
Lupin fece un passo
indietro:
- Non è possibile … - Si
disse sentendo le arterie pulsare all’impazzata nella gola - … Non è
possibile … devo avere le allucinazioni … -
Il ragazzo si passò una
mano sugli occhi gonfi di pianto e lo fisso con un’espressione affranta
- Moony … ti prego
aiutami Moony … - esclamò con voce tremante – Ci sono i dissennatori là
fuori … Vogliono portarmi in quella brutta prigione … Aiutami Remus …
Aiutami!!!! –
Il licantropo rimase
impietrito
* Un sogno … si dev’essere
un sogno … * Pensò sentendosi sudare freddo
- REMUS!!! – Gridò il
giovane Sirius protendendosi verso di lui e afferrandogli la veste - …
Perché non mi rispondi ? … mi vuoi abbandonare ???!!!! –
Il professore guardò gli
occhi del fanciullo …
* Dio mio è lui … è
proprio lui … il mio Sirius … *
Improvvisamente tutto
l’astio che aveva accumulato nel corso degli anni, tutte le parole di odio
che aveva pronunciato nei suoi confronti, sparirono in un istante,
soppiantate dalla profondità di quegli occhi blu, che tanto tempo prima lo
avevano guardato con trasporto dichiarandogli amore eterno.
Come poteva odiarlo …
come poteva odiare colui che era stato non soltanto un carissimo amico, ma
anche la persona più importante della sua vita?
- Ho capito…..MI ODI
ANCHE TU!!!! – Continuò il giovane scoppiando in un pianto a dirotto
A Remus si strinse il
cuore …
- Ma no Paddy … non ti ho
abbandonato … io non ti abbandonerò mai … - Disse prendendo tra le braccia
quella figura che tanto gli era cara; ma Sirius si divincolò energicamente
allontanandosi da lui.
- SEI UN BUGIARDO!!! –
Replicò con rabbia - … Se davvero mi avessi voluto bene non mi avresti
lasciato portare via da quelle creature orribili! –
Il licantropo si sentì
raggelare a quell’accusa:
- Sirius … - Disse con un
fil di voce sentendosi gli occhi divenire lucidi - … Tu hai ucciso Peter …
e hai getteto nelle mani del signore oscuro Lily e James … -
Il ragazzo non rispose,
come se non avesse neppure udito l’accusa del suo amico di un tempo; ma
scosso da un brivido, fissò lo sguardo sull’ingresso con aria terrorizzata,
tremando incontrollabilmente.
- ARRIVANO REMUS!!!
ARRIVANO!!!! – Gridò rannicchiandosi contro la parete
Il professore si alzò
adocchiando rapidamente la porta-
- Chi sta arrivando
Sirius ? Io … -
- I DISSENNATORI! –
strillò il giovane con voce acuta - … Sono venuti a prendermi!!!! –
Remus si avvicinò
all’amico e lo abbracciò stretto:
- Non c’è nessuno Sirius
… senti? Non si avverte nessuna sensazione di freddo e … -
Arrivato a metà frase, il
professore sentì un dolore lancinante e improvviso allo stomaco; si
allontanò alla velocità del fulmine dal ragazzo, portandosi una mano
all’addome, da cui usciva copioso il sangue …
- Sangue … - Disse con un
fil di voce, fissando lo sguardo incredulo sul piccolo Black
* Sirius mi ha pugnalato
… il mio amore mi ha ferito … *
Sirius stava di fronte a
lui con il coltello ben saldo nella mano destra e con le lacrime agli occhi
…
- Sirius! Cosa … -
Replicò Lupin, sentendosi venir meno, sia per la perdita ematica, sia per il
profondo dolore che sentiva in fondo al cuore.
- Perdonami Remus … LUI
me l’ha ordinato … LUI mi costringe … – Rispose Black senza smettere di
singhiozzare e alzando il braccio destro pronto a colpire di nuovo e questa
volta, Remus ne era certo, con il fine di uccidere.
Il professore tentò di
fuggire, ma le gambe non ce la fecero più a sostenere il peso del suo corpo;
cadde a terra mentre
l’altro si scagliava su di lui pronto a squarciargli la gola …
- NO SIRIUS NO!!!! –
Gridò mentre le imposte della finestra sbatterono violentemente , facendolo
sobbalzare sul letto e svegliandolo all’istante.
Remus, col cuore che
pulsava all’impazzata, si solevò a sedere sul letto, cercando di far tornare
il proprio respiro a un ritmo accettabile.
* … Un sogno … * Pensò
guardandosi attorno con aria smarrita, cercando di trarre conforto dalle
forme famigliari che apparivano ai suoi occhi: il letto … l’armadio … il
caminetto … le sue tazze sbeccate poste sulla mensola; tutto era al proprio
posto e naturalmente di Sirius Black non ne esisteva neppure l’ombra.
Sentì i battiti del suo
cuore decelerare gradualmente, mentre lasciava scivolare lo sguardo sulla
figura che giaceva addormentata accanto a lui.
Remus sorrise sollevato e
la sua mano raggiunse il viso dell’uomo, scorrendo dalla guancia, al collo
fino a raggiungere la spalla nuda che spuntava dal lenzuolo. Il corpo di
Severus Snape si mosse leggermente nel sonno, emettendo un lieve gemito,
mentre sulla sua bocca appariva l’ombra di uno dei suoi rari sorrisi;
sembrava sentirsi estremamente rilassato e al sicuro.
Il professore di difesa
ridacchiò dentro di sé, al pensiero di Severus Snape: l’acido e sospettoso
insegnante di pozioni, che dormiva beatamente tra le braccia di un lupo
mannaro, che oltretutto era stato uno dei suoi più odiati compagni all’epoca
della scuola.
Se soltanto due mesi
prima qualcuno gli avesse parlato di una simile eventualità, di certo
sarebbe scoppiato a ridergli in faccia dandogli del pazzo!
Ora invece molte cose
erano cambiate dopo quella memorabile notte in cui lui e Severus si erano
lasciati andare alla passione.
Lupin ne ricordava
perfettamente ogni istante: dal momento in cui il collega era entrato per
portargli la pozione anti licantropia, a quando l’aveva baciato spingendolo
contro il tavolo.
In quell’occasione Remus
aveva scacciato a fatica il ricordo di Sirius. Anche se tra lui e quell’uomo
era ormai finita dal momento in cui si era macchiato del sangue dei loro
amici, il volto di quel dannato traditore aveva continuato a perseguitarlo
notte e giorno per tredici lunghi anni.
Remus ricordò il momento
in cui Severus, sfinito dopo l’amore, gli si era stretto vicino,
addormentandosi tra le sue braccia …
In quell’occasione Remus
aveva odiato se stesso per la sciocca sensazione che era nata in fondo al
suo cuore, nonostante l’appagamento fisico: un’odiosa sensazione di
tradimento nei confronti di Black, come se il fare l’amore con Severus,
avesse potuto macchiare il sentimento che ancora provava nei confronti di
Sirius.
Che stupido era! … Uno
stupido romantico
Sirius, ovunque fosse,
non l’amava più… sempre che l’avesse mai amato, s’intende.
In tutti quegli anni
passati a rimuginare sulla sua tragedia, Remus aveva anche preso in
considerazione il fatto che Sirius fosse stato assieme a lui per poter
raggiungere il maggior numero di informazioni possibili da riferire al suo
padrone.
Forse il sogno di prima
non poi così insensato: probabilmente se al posto o al fianco di Peter in
quella via ci fosse stato anche lui, o lui soltanto, il suo grande amore
non avrebbe esitato a fare saltare per aria anche lui …
In ogni caso, quella
notte si era addormentato al fianco di Severus giurando a se stesso che
quella sarebbe stata la prima e l’ultima volta che si fosse lasciato andare
al piacere dei sensi, almeno finchè le ferite del suo cuore non si fossero
rimarginate del tutto … ma il mattino successivo, dopo avere trascorso
un’intera notte senza incubi, riscoprendo quanto fosse appagante riposare
contro il corpo caldo di qualcuno, si era sentito svegliare da dolci labbra
che sensualmente accarezzavano le sue.
Istintivamente aveva
risposto a quei baci con tutto se stesso, mentre ad essi si univano anche
intime carezze e dolci parole sussurrate alle orecchie … Così, abbandonando
ogni pensiero cupo e le sue consuete elucubrazioni mentali, Remus si era di
nuovo abbandonato alla passione e lui e Severus si amarono una seconda
volta, con la medesima passione e lo stesso desiderio della notte
precedente.
Lupin posò il pollice
sulle labbra del suo compagno, guardandolo in silenzio: si era chiesto
parecchie volte cosa provasse realmente per quell’uomo dalla personalità
così complessa; di certo si sentiva molto attratto da lui, sia fisicamente
che intellettualmente: Severus era un tipo di poche parole, ma era una
persona estremamente colta e capace … E questo lo portava a viver i rapporti
con le altre persone con uno spirito di competizione, rendendolo
estremamente sospettoso e reticente ad aprirsi, si trattasse pure di un
nemico o di un amante, il suo atteggiamento non cambiava di molto.
Remus sorrise dolcemente;
di una cosa era sicuro: Severus Snape era un uomo da ammirare … non da amare
…
In più c’era qualcosaltro
che rendeva inquieto il lupo mannaro; Si, quando erano a letto insieme
Severus sapeva essere davvero fantastico, ma quando erano in mezzo agli
altri il professore di pozioni lo trattava e lo guardava al medesimo modo di
quando era tornato a Hogwarts: magari non con la stessa arroganza e lo
stesso disprezzo, ma con una fredda indifferenza che feriva più di quanto
non avesse creduto possibile.
Inoltre a volte non
poteva fare a meno di pensare che Severus provasse gusto nel venire a letto
con lui anche per una rivincita nei confronti del suo ex rivale Sirius Black
… Sev poteva essere il tipo da godere del fatto di possedere il compagno …
anzi, l’ex compagno, del suo più sfegatato antagonista di un tempo, mentre
quest’ultimo è braccato da migliaia di dissenatori e odiato da tutto il
mondo della magia?
Remus fremette; lo sapeva
che molto probabilmente era un emerita idiozia; sapeva che Severus era un
adulto, una persona matura… ma non poteva farci nulla: il pensiero che in
quell’istante il suo amante fosse steso su quel letto per vendetta verso
Sirius Black lo faceva sentire usato … e stare male …immensamente male.
Con un sospiro il
professore di difesa decise di alzarsi: oramai il sonno era perduto: una
buona tazza di latte caldo, dolcificato con miele, lo avrebbe di sicuro
fatto sentire meglio.
Il mago si alzò quindi
dal letto, indossando sul sottile pigiama di cotone, liso in alcuni punti,
la fine vestaglia del compagno; faceva decisamente freddo, Severus non si
sarebbe di certo offeso se l’avesse presa in prestito! Se la strinse attorno
ai fianchi sottili, guardandosi con aria soddisfatta allo specchio: era uno
splendido capo acquistato in chissà quale negozio a Hogsmeade; di morbida
seta e di un bellissimo color madreperla che il licantropo adorava… lui non
avrebbe mai potuto permettersi lussi del genere!
Si sistemò alla meglio i
capelli, accarezzò di nuovo la soffice stoffa, facendo scivolare il palmo
della mano sul colletto e uscì in punta di piedi, attento a non svegliare il
proprio amante ancora profondamente addormentato.
Il professore percorse
lentamente il corridoio fino ad arrivare alla scala che conduceva al piano
inferiore; maledizione! Dove diavolo era la porta che conduceva alle cucine?
Tutti quegli anni di lontananza da Hogwarts avevano atrofizzato la sua
memoria … se James lo avesse visto in quel momento, dopo tutte le volte che
si erano intrufolati di nascosto alla ricerca di qualche buon boccone da
portare al dormitorio!L’uomo dai capelli ramati sorrise dolcemente al
pensiero dell’amico di un tempo, con le tasche del mantello piene di
dolcetti …
Percorse ancora una parte
di corridoio,finchè non si trovò alla destra una piccola porta semiaperta e
il suo cuore ebbe un sobbalzo: era tutto dannatamente simile
all’ambientazione del suo incubo di poco prima!
Sentì le mani tremargli e
il respiro divenne più rapido: e se da quella porta fosse spuntato davvero
Sirius, lui cosa avrebbe fatto? Lo avrebbe davvero denunciato, così come si
proponeva di fare ogni qual volta che il viso di James, Lily e Peter
sorridenti ricomparivano nella sua mente?
Senza osare rispondersi
aprì la porta, trovandosi di fronte a una scala in discesa completamente
deserta …
Un sospiro di sollievo
uscì dalla bocca del professore; Che stupido, davvero si era aspettato di
vedere Sirius piombargli addosso con un pugnale?
Richiuse la porticina e
ritornò sui suoi passi: prima o poi avrebbe trovato l’ingesso per le cucine!
Vagando per i
corridoi,raggiunse quasi senza accorgersene la statua della strega orba, che
per tanti anni era servita a lui e ai suoi amici come via di fuga per le
loro scorribande notturne.
Remus si portò alle
spalle della vecchia di pietra, colpendone la gobba con la bacchetta
sussurrando “ Dissendium “.
Anche quella volta, così
come molti anni prima, la gobba della statua si era aperta, rivelando il
passaggio segreto celato all’interno di essa.
Il professore sorrise,
incapace di non lasciarsi travolgere dai ricordi: ricordi di giorni felici
passati a giocare nelle verdi radure attorno al castello, in compagnia di un
cervo, un timido topolino e un cane.
Improvvisamente il
licantropo udì un rumore provenire dal corridoio, alla sua sinistra;
sembravano passi, ma non ne era certo …
Rimase per qualche attimo
in ascolto, ma non sentì nient’altro se non il sibilare del vento al di
fuori di una grande finestra a pochi passi da lui.
Si era appena convinto di
essersi immaginato ogni cosa, quando si sentì afferrare alle spalle e vide
il braccio robusto di qualcuno stringersi attorno alla sua gola
immobilizzandolo; poi udì una voce… una voce che avrebbe riconosciuto tra
mille, dirgli con il suo consueto tono caldo e profondo:
- Chi sei? Come conosci
questo passaggio? –
Remus non rispose; non si
poteva muovere, non poteva respirare … rimase soltanto fermo, mentre ancora
non si capacitava del fatto se quello fosse un altro sogno oppure la realtà.
- Te lo ripeto … chi
diavolo sei? – Domandò di nuovo l’uomo alle sue spalle, stringendo ancora di
più la presa attorno al collo del lupo mannaro.
Remus fremette; in quel
momento voleva urlare, voleva soltanto gridare con tutto il fiato che aveva
in gola, ma lo shock era troppo grande e ogni muscolo pareva non rispondere
ai comandi che la sua mente cercava disperatamente di imporre al corpo.
- Padfoot … - Un
sussurro … una parola pronunciata sottovoce ma che esprimeva un’immensità di
emozioni diverse …
Il mago che lo
immobilizzava parve sobbalzare per la sorpresa e allentò la stretta,
permettendo finalmente al professore di respirare liberamente…
- PADDY! – Gridò
disperatamente Remus sentendosi esplodere il cuore nel petto
In breve l’altro mago
parve superare la sorpresa e lo spinse violentemente contro il muro,
prendendogli poi il volto tra le mani con malagrazia.
Remus sentì il fiato
caldo dell’altro a pochi centimetri dal suo volto e per la prima volta dopo
tredici anni si ritrovò nuovamente di fronte il viso di Sirius Black,
l’assassino dei suoi amici, il traditore dell’ordine della fenice … l’uomo
che aveva amato per tanti anni.
Si, certo non era più
quello di una volta, come aveva avuto modo di notare nella foto sulla
gazzetta del profeta, le sue guance erano scarne e pallide, i capelli lunghi
e arruffati, ma Azkaban non era riuscita a togliere la lucentezza a quei
suoi occhi scintillanti, prova che nonostante fosse stato spezzato nel
fisico, la sua anima di certo non era stata piegata.
Sirius, ora lo stava
fissando sbalordito; Non era possibile … Moony, il suo Moony … lo steso viso
dolce, gli stessi occhi ambrati …
Il fuggiasco fece
scorrere una mano tra i capelli del suo ex compagno; il colore era il
medesimo castano ramato di tanto tempo prima, ma era striato da precoci
ciocche bianche.
- Remus … - Esordì con
voce tremante - … Remus … -
Il professore di difesa
rimase senza parole a fissare quel volto provato, che tanto gli era stato
caro, incapace di articolare nessun’altro suono, incapace di svincolarsi
dalle braccia di quell’uomo … neppure quando vide Black avvicinare ancora di
più il viso al suo, per unire le loro labbra in un bacio … un bacio che
aveva sospirato per tredici anni.
Ma un rumore di passi di
corsa fermò quel magico momento sul nascere; Sirius intuì al volo che
avevano scoperto il suo tentativo di intrusione alla torre dei grifondoro e
veloce come un fulmine scattò verso l’entrata del passaggio segreto,
tirandosi dietro un Lupin completamente impietrito.
- Tornerò … - Disse con
foga.
Poi sparì dentro la gobba
dell’orribile statua di pietra, lasciando Remus a pochi centimetri da essa.
Il professore non sentì
neppure Gazza avvicinarsi e parlargli; si accorse della presenza del custode
solamente qundo questi lo prese per un braccio scuotendolo con forza.
- Professore!!!
Professore!!! – Strillò il magonò con insistenza - … Si sente bene? … -
Remus gli rivolse uno
sguardo vacuo, incapace di trovare la forza per rispondergli
- Professore, dobbiamo
sbrigarci… - Continuò l’uomo con impazienza – Sirius Black … è riuscito ad
eludere tutti i sistemi di sorveglianza ed è entrato nella scuola; pare che
ora sia fuggito, ma potrebbe essere ancora nei paraggi….il preside
Dumbledore vuole avere tutti gli insegnanti a rapporto, coraggio, Si
sbrighi!!!! –
* Sirius … * Pensò Lupin
… allora stavolta non se l’era sognato; era accaduto sul serio … Sirius era
stato lì realmente … davanti a lui!
Lanciò un’occhiata
smarrita all’imbocco del passaggio per il quale Sirius era sparito, ma non
gli passò neppure per la testa l’idea di inseguirlo o di denunciarlo … seguì
Gazza senza fare obiezioni, ancora troppo confuso e incredulo rispetto a cio
che era accaduto non più di pochi minuti prima.
Ma questa volta era tutto
vero: Sirius Black era tornato ad Hogwarts.
Vai all'Archivio
Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions
|
|