Note: probabilmente lo stille della villa è sbagliato, in quanto siamo in Giappone, ma non so bene come siano le ville là e poi avevo già immaginato la storia con una ambientazione del genere, perciò abbonatemi lo sbaglio!

Note2: gli **** indicano un cambio di ambientazione; gli ===== un cambio di POW, che non dico, ma si capisce leggendo.

Note3: questo è l'ultimo capitolo!! L'ultima occasione per Kazushima! Riuscirà nei suoi intenti? Mah, chi lo sa...

Note4: i personaggi non sono miei e bla bla bla...




The Prisoners

Parte V

di Ash(lynx)

 

Chiudo a chiave la porta alle mie spalle e, finalmente, tiro un sospiro di sollievo. Contemporaneamente le gambe smettono di sorreggermi e mi accascio a terra. Tutta la freddezza che ho dimostrato fino ad ora scompare, lasciando spazio alla stanchezza. Tremo violentemente, incapace di controllarmi. L'unica cosa a cui riesco a pensare è a Kazushima, legato al letto con una cintura, e alla porta che ci separa.

La nausea mi assale, di nuovo, mentre la sensazione d'averlo ancora dentro di me mi avvolge. Posso ancora sentire il suo odore e il suo sapore, le sue mani e i suoi colpi. Riesco a vedere quei suoi terribili occhi. Mi sento gelare per un attimo, poi il vomito mi sale lungo la gola. Faccio appena in tempo a piegarmi di lato per non sporcarmi che rimetto dolorosamente l'ultimo pasto che ho fatto, il pranzo.

Mi appoggio alla parete, cercando di calmarmi. Respiro profondamente, mentre delle lacrime mi pungono gli occhi. Impedisco loro di cadere, ma non riesco a smettere di tremare. Sono ancora sporco di sangue e sperma e l'unica cosa che desidero è un bagno caldo.

Mi faccio schifo.

Però sono riuscito ad attenere quello che volevo. Questa consapevolezza mi da la forza di tornare a pensare coerentemente e di sopportare il dolore e il disgusto. Adesso devo andare dagli altri.

Quanto tempo è passato da quando li ho lasciati? Mi stanno cercando? Come sta Hanamichi?

Mi rimetto in piedi. Non posso arrendermi proprio ora che la libertà è vicina, anche se sono così distrutto da  non riuscire quasi a camminare. Avanzo appoggiandomi al muro, mentre, ad ogni passo, vengo colpito da fitte di dolore alle natiche, segno che la ferita infertami da Kazushima non è ancora migliorata, anche se, almeno, il sangue ha smesso di fluire.

Raggiungo le scale e mi sento morire.

Akira è davanti a me, con gli occhi spalancati dallo stupore. Mi guarda un attimo, soffermandosi sul mio volto ferito e pericolosamente pallido. La sua espressione si muta subito in preoccupazione.

<<Aki...>> sussurro.

La testa mi gira violentemente e perdo contatto con la materia che mi circonda, mentre cado a peso morto in avanti.

Mi afferra prima che sbatta per terra, chiamandomi per nome. Sento le sue braccia su di me, forti e, mi stupisco a pensarlo, protettrici. Braccia di una persona che mi ama veramente. Mi aggrappo a lui, deciso a non lasciarlo allontanare neanche di un centimetro da me.

<<Hisashi, cosa...>> si interrompe. Lo sa bene cosa mi è successo, non c'è bisogno di parlare.

Alzo leggermente la testa dal suo petto e dico la prima cosa che mi sento veramente di dire, l'unica che abbia senso adesso:

<<Ti amo...>>

Sento le sue braccia stringersi su di me in un caldo abbraccio.

<<Anch'io>>

<<Lo so...>>

<<Temevo d'averti perso per sempre>>

Non rispondo, non ce ne è alcun bisogno. Mi faccio avvolgere dal dolce calore dei nostri colpi e sento il disgusto lentamente fluire via da me, mentre anche il dolore sembra attenuarsi.

Lascio che intorno a noi ci siano alcuni secondi di silenzio, poi rompo l'incantesimo.

<<Torniamo dagli altri, adesso. Dobbiamo uscire da qui>>

Akira annuisce e, prendendomi per la vita, mi aiuta ad alzarmi e a camminare. Gli circondo le spalle con un braccio e mi faccio aiutare senza protestare, cosa che normalmente avrei fatto, godendomi questo momento di riconciliazione.

==============

Mi ama! Mi ama! Mi ama! Non riesco a credere che mi abbia detto una cosa del genere! Lui, poi, che è sempre pronto a sfottere chi mostra i propri sentimenti e a nascondere i suoi! Lui, che veste quella spessa maschera di indifferenza per non essere ferito, per non essere capito da chi lo circonda! Deve essere un sogno! Il mio sogno  che si avvera!

Però…

Appena l’ho visto, pallido e malconcio, mi è venuto un colpo. Non l’avevo mai visto con un aspetto così malato e mi sono dato dell’idiota per avergli permesso di andare da Kazushima. Avevo protestato, certo, ma sapevo in partenza che non sarebbe bastato. Potevo impedirglielo colla forza, anche se poi mi avrebbe certamente odiato, invece non ho fatto nulla. L’ho lasciato andare, pensando che tanto sapeva quello che faceva e che se la sarebbe cavata come al solito. Adesso, però, di fronte al fatto compiuto, mi rendo conto che ha sofferto e che sarebbe stato meglio se gli fossi stato vicino. Non dovevo lasciarlo solo.

Lo sorreggo mentre scendiamo le scale. Si è appoggiato a me quasi con tutto il suo corpo, troppo debole per reggersi ancora in piedi. Mi chiedo cosa possa avergli fatto quel pazzo per ridurlo in questo stato. Certo, mi sembra ovvio quello che hanno fatto, soprattutto viste le condizioni dei suoi abiti, ma per stancarlo in questo modo una scopata non è sufficiente! Mi farò raccontare da lui per filo e per segno ogni cosa, prima o poi. Adesso, però, le uniche cose di cui ha bisogno sono un bagno, il mio amore e una dormita. Per le prime due cose non penso d’avere problemi, ma per la dormita dovrà aspettare: dobbiamo andarcene, senza perdere troppo tempo. Gli chiederò più tardi se ha scoperto dove si trova il passaggio: in questo momento non è proprio il caso di fare domande.

Arriviamo in fondo alle scale ed io, contrariamente alle sue aspettative, svolto a sinistra, andando cioè dalla parte opposta a dove si trova la camera di Sakuragi.

<<Dove…?>> domanda lui, incredulo.

<<Andiamo a darti una sistemata>>

<<Sono così disgustoso?>> chiede scherzando.

Sorrido: almeno non è depresso.

<<Sei “decisamente” disgustoso! Fai persino impressione!>>

<<Ah, grazie! È così che mi ripaghi per aver scoperto la nostra via di fuga!?>>

<<Ti ha detto dove si trova il passaggio!?>>

<<Certo! Pensavi forse che sarei tornato senza ciò che volevo, dopo tutto quello che ho passato!? Ho faticato, sai!?>>

<<Povero il mio Hisashi: sei un eroe incompreso!>>

<<Che fai, sfotti?>>

<<Non oserei mai!>>

<<Vabbè, vorrà dire che, mentre io porterò Rukawa e Sakuragi fuori da qui, tu rimarrai a fare compagnia al pazzo!>>

<<In questo caso...>>

Mi allontano leggermente da lui, fingendo d'andarmene e di lasciarlo da solo. Le sue mani mi fermano, tirandomi verso il suo corpo.

<<Che c'è? Ti sei ricordato, per caso, che ti sto aiutando?>> domando.

<<No: mi sono ricordato che non riesco a reggermi in piedi senza un supporto!>>

<<Ah, e adesso sarei solo un supporto!?>> mi fingo offeso.

<<Certo: il mio supporto personale>> poi abbassa la voce <<senza il quale non riuscirei ad andare avanti>>

Quanto mi piace quando mi parla con la voce bassa e impostata! Mi fa impazzire!

<<Come mai così affettuoso, oggi? Prima dici "ti amo", poi questa bella frase...>>

<<Se non ti piace posso sempre tornare ai cari e vecchi insulti!>>

<<No...penso di preferire le frasi dolci!>>

<<Però non ti ci abituare...>>

Lo bacio. Un semplice bacio a fior di labbra, ma capisco subito d'aver fatto un grosso errore. Nonostante le apparenze, infatti, Hisashi non è un tipo dal carattere veramente forte. Quando soffre fa finta di niente e trasforma tutto in rabbia o sarcasmo, proprio come quando è diventato un teppista, e non è raro che si senta insicuro, anche se deve venire giù il mondo perché lo faccia vedere. Per questo non mi sorprendo più di tanto nel suo scostarsi da me, interrompendo il contatto delle nostre labbra. L'esperienza appena vissuta deve averlo ferito molto profondamente...

<<Scusami...>> dico.

Lui non risponde. Guarda in un'altra direzione e sono certo che nella sua mente si sono vivificate le immagini riguardanti Kazushima. Il mio bacio ha riaperto una ferita che aveva appena cominciato a chiudersi.

<<Avrei dovuto impedirti d'andare da lui...>> questo pensiero, che mi perseguita da molto ormai, mi sfugge dalle labbra senza che io possa impedirlo.

<<Non ci saresti riuscito>> mi risponde.

La sua voce è rotta da dei lievi singhiozzi. É la prima volta che lo sento piangere, ma non mi sconvolge per nulla.

<<Hisashi...>>

Ci fermiamo in mezzo al corridoio, proprio davanti alla porta della sua camera, e lo abbraccio. Voglio che mi senta vicino, che si renda conto che con me è al sicuro e che non gli accadrà più nulla. Ricambia il mio abbraccio dopo alcuni secondi, appoggiando la testa su una mia spalla. Sento le sue lacrime bagnarmi la pelle e il suo corpo tremare di dolore, fatica e pianto.

So che dirgli che adesso è tutto a posto, che non c'è più pericolo e che lo proteggerò non servirà a nulla, anche se è esattamente ciò che vorrei che sapesse. Vorrei fargli capire che gli starò sempre accanto e che lo sorreggerò nei momenti difficili come questo, ma non parlo. Queste frasi, dette a voce alta, sembrerebbero solo la mera recitazione di un monotono copione, prive anche di una minima parte dei miei sentimenti per lui. Perciò rimango in silenzio, aspettando che si calmi e che sia lui il primo a parlare.

L'attesa non è lunga, dopotutto lui non è mai stato un frignone. Lo sento asciugarsi gli occhi con una manica della felpa e allontanarsi leggermente da me.

<<Sono diventato un vero e proprio piagnisteo...>>

Sorrido, passandogli una mano tra i capelli.

<<Solo un po', ma ti preferisco così che nella versione "teppista dal cuore di ghiaccio"! Dai, vieni>>

Apro la porta della sua stanza ed entriamo. Lo faccio sedere sul comodo letto, tra le sue proteste e lamenti di dolore.

<<Ti preparo la vasca- quello è il bagno, no?- tu, intanto, togliti questi vestiti>>

Annuisce convinto, così non mi faccio troppi problemi nel lasciarlo da solo per quei pochi minuti.

Il bagno è grandissimo, non sembra nemmeno reale e la vasca, più che tale, mi ricorda una piscina. Apro i rubinetti dell'acqua e la faccio scorrere fino a quando non diventa calda. Dal mobiletto sotto il lavandino recupero due asciugamani, shampoo e bagnoschiuma. Metto tutto sul bordo della vasca e aspetto che si riempia. Quando ciò succede chiudo i rubinetti e raggiungo Hisashi nell'altra stanza.

Mi volta le spalle ed è intento a togliersi i pantaloni. Ci sono numerevoli graffi ed ematomi sulla sua schiena e posso distinguere alcuni succhiotti sul suo collo, ma è quando si toglie i jeans che vengo colpito più duramente: i suoi boxer sono macchiati da un grande strato di sangue, segno della profonda ferita infertagli.

<<La vasca è piena...>> dico per rendere nota la mia presenza.

Si volta di scatto, sorpreso di vedermi dietro di lui. Sul suo petto ci sono altre escoriazioni, ma nessuna di esse è in grado di farmi sobbalzare il cuore come la macchia di sangue.

<<Non credevo ti avesse ferito così...>>

Non sa cosa rispondere. Riesce solo ad abbassare lo sguardo.

<<Sanguini ancora?>> domando.

<<No>>

<<Forse sarebbe il caso di portare anche te in ospedale...>>

<<Sei impazzito!? Non è così grave!>> esclama alzando si scatto la testa.

<<Ma se ti avesse passato qualche malattia o se facessi infezione...>>

<<Non parliamone adesso>> mi interrompe <<prima dobbiamo preoccuparci di uscire di qui e portare Hanamichi da un medico. É lui quello messo peggio>>

<<Ma...>>

<<Niente ma! E poi lo sai che detesto gli ospedali>>

Si dirige velocemente, per quanto gli è possibile, verso il bagno. Rimango immobile fuori dalla stanza mentre si toglie i boxer e si immerge nell'acqua calda, che si mescola lievemente al sangue.

<<Vuoi una mano?>> chiedo.

<<Da quando in qua ti fai tanti scrupoli e mi chiedi certe cose?>>

Entro nel bagno chiudendo la porta dietro di me.

<<Pensavo che, dopo quello che è successo, avresti preferito stare da solo>>

Scuote la testa.

<<Mi piace averti vicino, perciò non ti allontanare>>

Mi siedo sul bordo, ma non mi azzardo a toccarlo. In una situazione simile la sola cosa che vorrei fare è saltargli addosso, ma sono sicuro che mi odierebbe se lo facessi. Non posso pretendere che faccia l'amore con me adesso, non in questo stato, e se adesso lo toccassi non riuscirei più a controllarmi.

Lo osservo appoggiarsi al bordo della vasca e chiudere gli occhi. L'espressione che gli vedo dipinta in volto adesso è serena. Non ci sono più ombre. Continuo a guardarlo estasiato, rapito dalle sue labbra leggermente sorridenti e dai muscoli distesi, senza accorgermi del suo respiro fattosi regolare e di un lieve russare, quasi impercettibile. Lo fisso ancora, accorgendomi che sta scivolando verso il basso quando ormai l'acqua gli è arrivata alla bocca.

<<Ma cosa..?>> chiedo più che altro a me stesso, allertato.

Lo afferro per le spalle tirandolo su fino a fargli appoggiare la nuca sulla mia gamba.

<<Ma sta...dormendo...>> constato.

Non posso crederci! Si è realmente addormentato! Oddio...è troppo comico! Comincio a ridere come uno stupido, sempre tendendolo sollevato. Ho sempre saputo che era un dormiglione della peggior specie, ma non avrei mai potuto immaginare che si potesse addormentare in una vasca da bagno! In casa di un maniaco per di più! É proprio un ragazzo incredibile!

Mi do una calmata: non posso certo rimanere qui a ridere in eterno! Guardo Hisashi, ancora profondamente addormentato tra le mie braccia, e penso che, dopotutto, è il caso di lavarlo anche se dorme. Tanto non si sveglierà di sicuro!

Sollevandolo ancora un po', riesco a immergermi anch'io in acqua, con tanto di vestiti, sedendomi dietro di lui e permettendogli di appoggiare la schiena al mio petto. Quanto è caldo questo contatto! Vorrei proprio che fosse sveglio: magari lo approfondiremmo meglio! Vorrà dire che mi ricorderò di ciò nei momenti di intimità futuri.

Afferro il bagnoschiuma e, dopo essermene versato un po' su una mano, comincio a passarlo lungo tutto il suo corpo. Comincio dai suoi forti addominali, per proseguire sulle forti spalle e sulla schiena e passando, poco dopo, alle gambe. Lo sento gemere nel sonno quando il mio tocco si fa più intimo, ma si irrigidisce appena passo la mano sulle sue natiche. Ed io che pregustavo questo momento dall'inizio, sperando che si svegliasse abbastanza eccitato da lasciarsi andare! Maledizione! Come faccio a controllarmi in una situazione simile!?

Respiro profondamente e, per allontanare possibili "complicazioni", passo ad occuparmi dei suoi capelli.

Pochi minuti dopo Hisashi è completamente lavato e risciacquato. É adesso che comincia la parte veramente difficile! Sollevandolo riesco ad uscire dalla vasca e ad afferrare un asciugamano, che sistemo aperto sul bordo di essa. Fatto ciò passo un braccio sotto le ginocchia e uno dietro le spalle del mio ragazzo, prendendolo in braccio e facendolo uscire dalla vasca. Lo siedo sul bordo e comincio ad asciugarlo leggermente con l'asciugamano, dopo di che lo porto in camera, disteso sul letto.

Per fare tutto ciò ho dato fondo a tutto il mio autocontrollo! Non so nemmeno io come ho fatto a resistere al suo corpo, così sexy e provocante persino quando dorme! Respiro profondamente. Il mio amico dei piani bassi si è svegliato e non sembra volermi lasciare in pace! Adesso, però, prima di qualunque altra cosa, devo vestire Hisashi. Potrò pensare dopo a me stesso.

Mi dirigo verso l'armadio, due volte più grande di quello in camera mia, e lo spalanco. Dalle labbra mi sfugge un

fischio di fronte a tutti i vestiti che ci sono dentro. Ho solo l'imbarazzo della scelta! Sono tutti molto sexy! Però...Hisa preferisce vestirsi in modo comodo piuttosto che elegante. Devo tenere conto di questo: non mi perdonerebbe mai se lo vestissi con pantaloni attillatissimi e magliette ad effetto vedo- non vedo!

Frugo tra i capi d'abbigliamento, fino a scegliere una paio di blu jeans, una canottiera rossa abbastanza stretta e una felpa scura con cappuccio. Non si lamenterà di certo. Poi, da uno dei cassetti, prendo un paio di boxer e lo vesto. Ci metto un bel po' di tempo, dato che ne è cosa da nulla, ma, alla fine, il risultato non è niente male, anche se avrei preferito mettergli addosso qualcosa di più...arrapante. Naturalmente lui continua a dormire ed io, finalmente, posso darmi una sistemata, a cominciare da una bella doccia fredda per calmare i bollenti spiriti.

==============

Che tu sia maledetto per l'eternità, Hisashi! Come hai potuto farmi questo? Perché mi hai preso in giro? Ti sei donato a me, hai fatto l'amore con me, eppure sei tornato da lui! Lui, quello stronzo che non ti merita, che ti farà soffrire e non potrà darti nulla oltre al sesso! Esattamente come quarant'anni fa! Perché sei caduto nel medesimo errore di allora? Cosa ho che non va?

Strattono la cintura che mi lega al letto. Voglio liberarmi. Voglio trovare Hisashi e i suoi cosiddetti "amici" e vendicarmi. Voglio farli soffrire, ucciderli possibilmente. E Hisashi...no, lui non morirà. Lui rimarrà con me, che lo voglia o meno. Diventerà il mio amante oppure, ma dipende solo ed esclusivamente da lui, il mio concubino. Vivremo insieme per l'eternità e non ci divideremo per nessun motivo al mondo. Lo terrò chiuso in questa casa, in modo che non possa tradirmi in alcun modo, e gli farò dimenticare la sua vita passata dietro una palla da basket e a quel porcospino. Per lui esisterò solo io. Sarò il suo mondo e avrò diritto di vita e di morte nei suoi riguardi. Diventerò il suo padrone.

Con un colpo più violento degli altri riesco a liberarmi le braccia e mi alzo in piedi. Mi guardo attorno. I miei vestiti sono sparsi per la stanza e sono completamente sporco di sperma e sangue. Il mio e il suo.

La mia mente vola a poco tempo fa, quando era qui con me, a gustare il ricordo di quei momenti felici, pieni d'affetto. Penso d'avergli dimostrato tutto il mio amore e lui...mi ricambiava! É stato fantastico e voglio farlo di nuovo! Voglio sentirlo ancora dentro di me, voglio sentirmi di nuovo dentro di lui! Legati da un amore indissolubile.

Mi rivesto, senza preoccuparmi delle mie condizioni estetiche, cominciando ad elaborare un possibile piano per raggiungere il mio obbiettivo. Vediamo...

Il rossino è ferito, perciò non potrà fare nulla contro di me.

Il moro è pericoloso, ma penso di non avere problemi a stenderlo di nuovo.

Il porcospino...ad attenderlo c'è una morte lenta e dolorosa. La pagherà cara per avermi portato via Hisashi, per ben due volte! 

Presumo che staranno uniti, d'ora in poi, e che si dirigeranno verso il passaggio. Li aspetterò là tendendogli una trappola. Uno ad uno cadranno senza riuscire nemmeno ad opporsi degnamente. Non avranno scampo e non ci sarà alcuna pietà!

==============

Riapro lentamente gli occhi. Le figure attorno a me sono sfocate e i suoni ovattati, ma sento chiaramente il freddo scuotermi il corpo. Eppure delle gocce di suore mi bagnano la fronte. Prima ancora che riesca a rendermi conto di cosa mi sia successo, una voce giunge alle mie orecchie, la sua voce.

<<Come ti senti do'hao?>>

Volto il capo e lo vedo, seduto su una sedia accanto al letto nel quale sono disteso. Il suo viso, però, non è neanche ora ben definito.

<<Kitsune...>> volevo urlare, ma le parole mi escono in un sussurro forzato.

<<Hai la febbre alta, ti dobbiamo portare in ospedale al più presto>> ha la voce incrinata.

<<Perché parli con questo tono?>>

Allungo un braccio verso il suo viso. Il mio corpo pesa, quasi non riesco a sollevarlo, ma dopotutto sono il tensai, perciò riesco a sfiorargli una guancia colla mano. É umida.

<<Piangi?>>

Lui non risponde. Ovvio: è troppo orgoglioso. Sorrido, mentre gli oggetti si definisco sempre più attorno a me. Sono contento che si preoccupi per me, perché significa che tiene alla mia vita, ma al contempo sono triste, perché non voglio che stia male a causa mia.

<<Sono contento che tu sia rimasto vicino a me>> dico dopo un poco.

<<Te l'avevo promesso, stupido che non sei altro!>>

<<Non ti smentisci mai, tu: hai sempre la parola "stupido" in bocca!>>

<<Solo in tua presenza. Comunque...volendo la mia bocca si potrebbe riempire in ben altro modo...>> sussurra avvicinandosi a me.

Mi sento arrossire. Non sono abituato per nulla a queste frasi maliziose e porche della mia volpe, non che mi dispiacciano, ovviamente.

<<Al momento ti dovrai accontentare di questo, kitsune hentai>>

Lo bacio, ma ci riesco solo perché è lui a sporgersi verso me, altrimenti non ci sarei riuscito. Mi piace sentire le sue labbra, sono così dolci e morbide! Lo adoro.

Ci stacchiamo poco dopo e lui torna a sedersi mentre, con una mano, mi accarezza la testa.

<<Quanto tempo ho dormito?>> chiedo.

<<Non molto>> dice con la sua solita voce atona.

Mi guardo attorno più attentamente. Non c'è nessun altro nella stanza.

<<Dove sono gli altri?>>

<<A cercare una via di fuga>>

<<Sempre molto espansivo, eh? Spiegati meglio>>

<<Mitsui è andato da Kazushima a farsi dire dove si trova il passaggio e Sendo, poco fa, è andato a cercarlo>>
<<Cosa!? Quale passaggio?>>

<<Uno segreto...>>

<<Uno segreto!? Di che stai parlando!? Io non ne so nulla!>> mi agito.

<<Datti una calmata, o peggiorerai la situazione>>

<<Sì, ma tu dimmi di cosa stai parlando!>>

Mi sistemo meglio sul letto per ascoltare la sua spiegazione.

<<Sendo ha scoperto che esiste un passaggio segreto per uscire da qui e Mitsui è andato da Kazushima per farsi dire dove si trova. Sendo era inquieto ed è andato a cercarlo>>

<<Quanto tempo fa?>>

<<Humpf...un paio d'ore. Tra poco torneranno>>

<<Ne sei sicuro e se invece non tornassero!?>>

<<Li andremmo a cercare>>

<<E se...>>

La porta della camera si apre di scatto, facendomi trasalire.

<<E se mia nonna avesse le ali sarebbe un piccione viaggiatore!>>

<<Mitchy!!>>

<<Non chiamarmi così, scimmia!>>

<<Scimmia a chi!?>>

<<A te!>>

<<Do'hao>> sento la voce di Kaede accanto a me e blocco la mia piccola lite con il baciapiselli.

<<Gelida kitsune!>>

<<Gelida?>> sorride malizioso e io mi sento arrossire.

Mi volto di nuovo verso Sendo e Mitsui, osservandoli mentre scambiano una o due parole tra loro. Sembrano sereni, eppure...c'è qualcosa nell'atmosfera che mi fa capire che qualcosa non va, che stanno solo fingendo serenità, che è successo qualcosa di brutto. Guardo i loro vestiti, differenti da quelli che avevano prima, ma molto più belli, entrambi lavati. Vedo Sendo sedersi su una poltrona e Mitsui appoggiarsi al bracciolo della stessa. Una smorfia di dolore mal trattenuta. Dolore? Dove? Perché? Infine osservo l'ombra di preoccupazione e senso di colpa negli occhi di Sento e capisco. Collego tra loro i pezzi del puzzle, non è difficile.

Mi volto verso Kaede. Sono sicuro che lui sa cosa è successo, ma il suo sguardo mi impedisce di parlare. Non è freddo, ma risponde a tutte le domande che mi vorticano in testa, mettendo ogni cosa in ordine. I suoi occhi rendono una convinzione il dubbio che mi era sorto. Giro nuovamente la testa e guardo Mitsui. Come ha fatto ad andare a letto con Kazushima? Dove lo ha trovato il coraggio?

Kaede si schiarisce la voce, richiamando l'attenzione di tutti su di lui.

<<Allora?>> si limita a chiedere.

Mitsui sbuffa.

<<Non sai proprio aspettare, eh? Il passaggio è in salotto, nel camino>>

<<E Kazushima?>>

<<L'ho legato al letto>>

Annuisce, soddisfatto.

<<Ci conviene andare adesso, ammesso che non vi siate affezionati troppo a questo posto>> dice Sendo.

<<Giusto: meglio darci una mossa>> conferma Mitsui.

Mi metto a sedere sul letto. La testa mi gira leggermente, ma nulla di preoccupante. Sono il tensai, so resistere a qualche lieve malessere!

<<Ce la fai a camminare?>> mi chiede lo sfregiato

<<Certo che sì! Ricordati che stai parlando con il mito vivente!>>

<<Mito dei miei stivali...>> borbotta la kitsune.

<<Ehi!>> mi offendo leggermente.

Prima che riesca a dire altro, le sue braccia forti mi afferrano e mi aiutano a mettermi in piedi. Mi sento debole, come se non avessi nemmeno la forza di camminare. Muovo un passo in avanti, a fatica. No, non penso proprio di riuscire ad arrivare al salotto da solo, ma non lo dirò di certo! Dimostrerò a tutti loro che sono il migliore anche nel sopportare il dolore e la fatica!

Kaede non è d'accordo. Mi afferra per un fianco e si porta un mio braccio dietro il collo.

<<Che fai!?>> chiedo sorpreso.

<<Do'hao, secondo te?>>

<<Mi aiuti...>>

<<Perspicace!>> fa del sarcasmo.

<<Guarda che ce la farei anche da solo!>>

<<Si, si>> lascia cadere il discorso <<Adesso andiamo>>

In questa posizione, tutt'altro che spiacevole dopotutto, ci dirigiamo verso la porta, seguendo Sendo e Mitsui. Non lo avrei mai detto, ma mi piace che la Kitsune si prenda cura di me, mi fa sentire importante, amato. Che bella sensazione!

Senza che se ne accorga, guardo il mio ragazzo e penso a quanto sono fortunato ad avere lui al mio fianco, una persona che lotta fino alla fine per ciò che ama, che crede nei suoi sogni, affidabile e sicura di sé in ogni situazione. Sorrido e lascio un attimo da parte il mio orgoglio.

<<Grazie, kit>>

==============

Sono in salotto, accuratamente nascosto dietro una grande tenta, in attesa dell'arrivo dei ragazzi. In mano tengo un coltello affilato, che presto si macchierà nuovamente di sangue. Non vedo l'ora.

Sento delle voci provenire dalla porta. Sono loro, sono appena entrati. Non posso vederli, ma capisco i loro movimenti. In gruppo si stanno avvicinando al camino. Chissà se scopriranno come si apre il passaggio. Non possono immaginare che la leva per aprirlo è il lampadario appeso alla parete lì vicina!

<<Secondo voi è questo lampadario la chiave?>>

Chi l'ha detto? Il porcospino?

<<Ma dai, Akira! Mica siamo in un film!>>

Questa è sicuramente la voce di Hisashi. Non sopporto che lo chiami per nome!

<<Avanti, Hisa-kun, provare non costa nulla!>>

Hisa-kun!? Adesso esco è lo sistemo per le feste!

Scosto violentemente la tenda e mi rivelo ai loro occhi. Alzo pericolosamente il coltello in aria per minacciarli. Sendo tira dietro di sé Hisashi, come se volesse proteggerlo. Vedo i loro occhi riempirsi di sorpresa e paura. Adesso non hanno più scampo. Abbasso velocemente e senza preavviso l'arma, in direzione del ragazzo che mi sta più vicino: Rukawa. Lui si scosta appena in tempo, ma riesco a colpirlo in viso con un violento sinistro, che lo manda al suolo.

<<Kaede!>>

Il rosso corre nella sua direzione, preoccupato. Lo guardo un secondo mentre nella mia mente prende forma un piano infallibile. Con uno scatto lo afferro per un braccio e lo attiro verso di me. Lo sento urlare di sorpresa. I nostri corpi, adesso, combaciano perfettamente e il coltello si trova pronto sotto la sua gola. Non avrò il minimo scrupolo nel farlo fuori.

<<HANAMICHI!>>

Questa volta è Mitsui ad urlare, ma Sendo lo trattiene, non volendo che mi si avvicini.

<<State fermi o lo ammazzo! Mi hai capito, Rukawa?>>

Il moro mi guarda con sguardo di fuoco, ma non si muove.

<<E anche tu, rosso. Muovi un muscolo e ti ammazzo. Sai che posso farlo e non mi tirerò indietro!>>

Lo sento deglutire. Il suo corpo arde come una torcia tra le mie mani e dei lievi tremiti lo scuotono. Che abbia la febbre? Meglio così, sarà più facile ucciderlo!

<<Bene, bene. Sembra che io sia in vantaggio!>> dico <<Però non è questo il ragazzo che voglio, non è lui che mi interessa veramente. Voi lo sapete, no? Allora vi propongo uno scambio: in cambio della sua vita, Hisashi verrà via con me! Non vi sembra un buon affare?>>

<<Lurido verme!>> mi insulta il rosso.

<<Sta zitto, o t'ammazzo sul serio!>>

Poi sposto l'attenzione su Hisashi. Mi guarda con odio, tenendo le mani chiuse a pugno. Sendo, davanti a lui, gli sta dicendo qualcosa, ma non capisco di cosa si tratti.

<<Che decidete?>> chiedo maligno.

<<Non ced...>> inizia Sendo.

<<Va bene>> lo precede il mio amore.

Sorrido soddisfatto. Si è arreso. D'ora in poi sarà mio per sempre. Proprietà privata. Off limits per chiunque.

<<No, Mitchy! Non fare stronzate!>>

<<Ho già deciso, Hanamichi>>

Hisashi cammina verso me, lento. Godo nell'espressione avvilita di Sendo e in quella di rabbiosa rassegnazione di Hisashi. Sorrido. Il mio sogno si sta avverando. D'ora in poi tutto sarà perfetto!

<<VAI AL DIAVOLO, KAZUSHIMA!!>>

L'urlo del rosso mi sorprende. Non riesco neppure a muovermi che una sonora testata mi colpisce in piena fronte. Dolore. Vedo tutto bianco per qualche secondo. Il coltello mi cade di mano e muovo qualche passo all'indietro. Mi porto una mano alla fronte. Del sangue scende dalla ferita appena procuratami.

<<BASTARDO!>> urlo.

Sto per fiondarmi contro di lui, con la furia omicida stampata negli occhi, ma un pugno micidiale mi colpisce lo stomaco. Barcollo. Il respiro mi manca. Alzo il volto. Davanti a me ci sono gli occhi terribili di Hisashi, che sorride come se si fosse appena tolto una grande soddisfazione.

<<Non è ancora finita!>> urla minaccioso.

Un secondo pugno mi colpisce al viso, ancora più forte del primo. Non posso credere che la persona che più amo al mondo mi stia colpendo con tanta forza e odio! No, è senz'altro un brutto sogno! Eppure il calcio che mi colpisce i coglioni fa male, davvero male. Mi piego in due cadendo a terra, sopraffatto dal dolore.

<<SEI SOLO UN PEZZO DI MERDA!>>

Mi colpisce ancora violentemente, questa volta alla tempia, con un calcio degno del migliore calciatore. Sento il mondo girarmi attorno e le forze lasciarmi.

Cado a terra privo di coscienza.

==============

<<Accidenti, Hisashi, sei sicuro di non averlo ucciso?>> mi chiede Sendo.

<<Ma che vada al diavolo! Per quel che mi interessa!>>

Mi volto a guardarlo. Mi sta sorridendo e non posso fare a meno che sorridergli a mia volta. Sono davvero felice che stia al mio fianco, per tutto quello che fa per me. Mi ha lavato, vestito e poi si è addormentato vicino a me, abbracciandomi. Quando mi sono risvegliato, dolcemente avvolto tra le sue braccia, mi sono sentito in paradiso, lontano mille miglia da questa villa, protetto e amato. Disteso su quel letto ho baciato Akira dimenticando quello che era successo con Kazushima. Il dolore fisico c'è ancora, certo, anche se lieve, ma moralmente mi sento a posto e tutto per merito suo e del suo amore.  

<<Hanamichi!>>

Mi giro di scatto, richiamato dalla voce di Rukawa. Non l'ho mai sentito così preoccupato! Hanamichi è seduto per terra, colla testa far le mani, e la volpe gli è affianco, preoccupata.

<<Cosa c'è?>> lo sento chiedere mentre mi avvicino.

<<Mi sta...scoppiando la testa...>>

Certamente a causa della testata che ha dato! Che razza di incosciente!

<<Ce la fai a camminare?>> domando

<<Non lo so...>> la sua voce è flebile e il suo fisico troppo provato a causa delle ferite.

<<Dobbiamo portarlo in ospedale al più presto>> sento dire da Akira dietro di me <<cerchiamo l'apertura del passaggio!>>

<<Io lego Kazushima. Mi ci vorrà un attimo>> dico

Mi guardo un attimo attorno, alla ricerca di qualcosa con cui legarlo.  Dalla parte opposta della sala, per terra, c'è una lunga fune avvolta su sé stessa. L'ideale (chiamasi divina volontà dell'autrice ndMe). La vado a prendere e mi avvicino al corpo di Kazushima, ancora steso al suolo. Senza alcuno scrupolo, lo lego come un salame, soprattutto mani e piedi.

Casualmente tocco, attraverso la stoffa dei suoi pantaloni, un oggetto duro e piccolo. Senza alcuna indecisione  troppo curioso per resistere, lo tiro fuori dalla tasca.

<<Ehi! Un cellulare!>> esclamo tra il sorpreso e il felice.

<<Quello è il mio>> mi informa Rukawa, che ha condotto Hanamichi a sedersi sul divano.

<<Siamo salvi: possiamo usarlo per chiamare la polizia!>> esclama Sendo.

<<Spiacente di deludervi, ma qua dentro non prende, non c'è campo>> dico serio <<dobbiamo uscire, non c'è altra scelta. Aki, hai trovato l'apertura?>>

<<Non ancora, però quel lampadario continua ad ispirarmi. Che ne dici, provo?>>

<<Prova! Tanto non succederà nulla!>>

Si avvicina al lampadario continuando a sorridere come se sapesse qualcosa che io ignoro, e lo afferra con una mano.

<<Quanto scommetti?>> chiede

<<100 yen>>

<<Ma è una miseria!>> sbuffa.

Con un colpo deciso abbassa di quarantacinque gradi il lampadario, accompagnato da un rumore metallico. Pochi secondi dopo la parete esterna del camino comincia a spostarsi verso destra, lasciando vedere chiaramente la via di fuga.

Felicità. Mi sento il cuore farsi leggero e un sorriso idiota mi si forma sulle labbra. Non posso crederci: la libertà è così vicina!

<<Che t'avevo detto! Mi devi 100 yen!>>

Non so cosa dire. Rimango immobile a fissare il varco.

Osservo Rukawa e Hanamichi superarmi ed uscire all'aria aperta. Posso vedere chiaramente i loro sorrisi e la preoccupazione svanire dai loro volti. Sono così felice!

<<Ehi, Hisashi! Ti sei incanto? Esci o no?>> mi chiama Akira a pochi metri da me.

<<Arrivo>> dico.

Lo raggiungo camminando velocemente e, mano nella mano, usciamo dalla casa degli incubi, decisi a non tornarci mai più.

**************

DUE GIORNI DOPO.

Mi dirigo lentamente verso la palestra. é da due giorni che non mi alleno: non oso nemmeno immaginare la reazione di Akagi e le parole che mi dirà appena mi vedrà. Però, in fondo, sono contento. Sono sano e salvo, tutte le mie ferite si sono richiuse e con Akira va tutto bene. Certo, non abbiamo ancora fatto l'amore dopo tanto tempo di separazione, ma va bene così. Nessuno di noi due vuole rischiare che mi si riapra la ferita e poi...esistono molti altri modi per fare l'amore. Comunque stasera ci troviamo a casa mia.

Sospiro: sono arrivato davanti alla porta della palestra. Appena l'aprirò verrò colpito dalle urla del gori! Rabbrividisco: può essere peggiore di Kazushima, quando ci si mette! A proposito del biondo: appena usciti dalla villa abbiamo chiamato l'ambulanza e la polizia, che sono arrivate in pochi minuti. Kazushima è stato arrestato, ma, sinceramente, non mi interessa quale sarà la sua fine, anche se, probabilmente, lo metteranno in un manicomio. L'unica cosa di certa che ci hanno detto è che la sua vita corrisponde esattamente a quella raccontata nei suoi diari. Molto poco, a dire il vero, ma abbastanza per mettersi l'anima in pace.

Io e gli altri siamo stati portati velocemente all'ospedale più vicino e le nostre famiglie sono state avvisate. Naturalmente i miei genitori non sono venuti a vedere come stavo, ma, tanto, mi hanno tenuto là solo mezza giornata, per degli accertamenti. Hanamichi, invece, è più grave, anche se i medici dicono che si rimetterà presto. La ferita aveva fatto infezione e la febbre era salita molto, ma lui è un ragazzo forte e si rimetterà senza problemi. Akira e Rukawa, gli unici senza ferite, sono rimasti con me e il rosso tutto il tempo, almeno fino a quando i medici non li hanno buttati fuori a calci!

Sorrido ripensando alla faccia del dottore quando Akira gli ha rivelato senza mezzi termini che era il mio ragazzo! Da morire dal ridere, tanto era imbarazzato!

Ritorno al mondo reale e, finalmente, mi decido ad aprire la porta. Respiro profondamente e, con un solo passo, entro nella palestra.

<<MITSUI! SI Può SAPERE DOVE DIAVOLO ERI FINITO!? TESTA DI RAPA!!>> 

Un sonoro pugno mi colpisce in piena testa e mi porto le mani alla parte contusa, piegandomi leggermente in avanti.

<<CHE DIAVOLO TI PRENDE, AKAGI!? PIUTTOSTO CHE PRENDERMI A PUGNI PENSA A IMPARARE A TIRARE DA FUORI AREA!>>

<<CHE INTENDI DIRE, TEPPISTA!?>>

Che bello vedere come si scalda facilmente quando si tocca il suo punto debole! Da morire dal ridere! In quel momento arriva Kogure a sedare la lite.

<<Avanti calmatevi tutti e due. Mitsui, perché non sei venuto questi due allenamenti? Anche te, Rukawa? E dove è finito Hanamichi?>>

Faccio vagare lo sguardo per la palestra alla ricerca del moro, non troppo stupito del trovarlo qui. Ha appena eseguito un canestro perfetto e si sta avvicinando a noi, anche se non sembra intenzionato a parlare dell'accaduto. Scuoto il capo. Anche io non ho la minima intenzione di dire loro cosa è successo. Voglio tenerli allo scuro ancora un po'.

<<Ma allora voi non leggete i giornali!>> dico <<Eppure avrei detto che chi ottiene voti alti a scuola si interessa anche di cronaca! Sei una vera delusione, Akagi!>>

<<Ma che stai dicendo!?>>

Rido, cominciando ad allontanarmi.

<<Allora, non lo iniziamo questo allenamento?>>

<<MITSUI!!!>>

**************

La sua lingua si muove sadica nella mia bocca, in una danza erotica che comprende anche tutto il resto del suo corpo.

Sì, adoro sentirlo così vicino a me. Di più, vieni più su di me, avvolgimi maggiormente.

Le sue mani mi accarezzano, mi spogliano, mi chiamano a sé. Il suo tocco mi eccita, mi fa sentire vivo.

La sua bocca si scosta dalla mia e comincia a scendere lungo il mio collo, mordendo e succhiando senza sosta. La mia testa reclinata all'indietro offre tutto me stesso.

Le mie mani si muovono su di lui liberandolo dei vestiti scomodi, toccando quei punti conosciuti che lo fanno eccitare, rabbrividire di piacere.

Ci distendiamo sul letto, io sotto e lui sopra, senza alcuna fretta, dolcemente. Con amore.

E lui entra in me. Mi fa suo di nuovo, dopo tanto tempo, per la prima volta dopo mesi. Ma non c'è alcun dolore, perché Amore ci guida ed è un saggio consigliere.

Entra ed esce. Ci muoviamo all'unisono, ci completiamo, ci appaghiamo, ci amiamo. Emozioni indescrivibili ci pervadono, ci guidano, ci sostengono. Insieme non abbiamo paura di nulla.

Esistiamo solo noi due e il resto del mondo è illusione.

Veniamo insieme, lui in me ed io tra le sue mani, svuotandoci.

Le nostre anime ormai sono unite nell'essere più completo di tutti. Noi viviamo l'uno per l'altro e, anche se la gente non capisce che ciò che si unisce non è solo piacere carnale, a noi non importa, perché, insieme, vivremo in eterno.

<<Ti amo, Akira>> sospiro.

<<Anch'io Hisashi. Più della mia vita>>

**************

<<Kaede?>>
<<Hm...>>

<<Non è stato solo sesso, vero?>>

<<No>>

<<Tu...tu mi...ami?>>

<<Si>>

<<Dimmelo>>

<<Cosa?>>

<<Dimmi che mi ami>>

Un secondo di silenzio.

<<Ti amo, Do'hao>>

<<Teme Kitsune! Ti amo anche io!>>

Il sorriso di due anime unite per sempre. Un bacio a suggellare questo patto eterno.

 

OWARI.

Finito!!! Quasi non ci speravo più! A metà del capitolo non sapevo come continuare e stavo per farli uccidere tutti da Kazushima...fortuna che mi è tornata improvvisamente l'ispirazione!! Siete tutti contenti e soddisfatti? Non è che qualcuno vuole la side, vero? Perché gli mando a casa il biondo!

Comunque vi devo una mini spiegazione: la mia coppia preferita, se non si fosse capito, e la SenMit, quindi è normale che abbia più spazio della RuHana, comunque mi sono impegnata e ho inserito pure questa, di tanto in tanto! Spero di non avere fatto i personaggio troppo OOC!!

D'ora in poi impiegherò le mie forze in Kaede Hood, dal momento che, in questo preciso istante, non ho idee particolari in mente. Ma non è detto nulla: potrebbe venirmi l'ispirazione questa notte o domani mattina appena sveglia, oppure durante le ore di filosofia...chi può dirlo! Intanto io e un mio compagno di classe ci mandiamo "bigliettoni" con su scritta una ff...chissà che venga bene, così la pubblico (della serie: cosa facciamo noi a scuola!!^^)

Allora, questo capitolo lo dedico a tutti coloro che hanno commentato le mie ff, in particolare a Carol ad Aimi-fantasy, a Federica, a Lucy e a Ria! Grazie mille a tutte!!

Un bacione a chiunque abbia speso un po' di tempo per leggere questa ff!

Ash(Lynx)