The Past
capitolo
IX di
Hikaru
Non un grido.
Non
un movimento.
Hanamichi era rimasto perfettamente immobile mentre guardava il coltello
affondare nella sua carne.
Fissò
Kiyaku negli occhi.
In
quegli occhi che ormai non riconosceva più.
“ Non
puoi uccidere due volte la stessa persona.
Io
sono già morto.
Sono
morto quando mi hai tolto Yuki.
E il
dolore di questa ferita – disse guardandosi il braccio da cui grondava
sangue – non è niente paragonato al dolore che mi hai già inflitto ”
Kiyaku aveva fallito.
Non
era riuscito ad uccidere la persona che più amava.
Non
ne era stato capace.
Forse
dentro di lui c’erano ancora frammenti di quello che era.
Tutti
stavano fissando la scena senza riuscire a dire o fare qualcosa.
Rukawa non aveva mai visto quel rossino casinista in quelle condizioni.
Pensava che niente potesse turbarlo.
Ma si
sbagliava.
Lui
non sapeva nulla di Sakuragi.
Chissà quanti segreti nascondeva dentro di sé…
‘
Come possono convivere due personalità così diverse in una persona sola?
Come ha fatto quel do’hau ad affrontare tutto da solo? ’
Vederlo in quello stato rendeva Rukawa furioso.
Non
avrebbe mai voluto vedere spenta la fiamma che ardeva imperterrita in quegli
occhi nocciola.
Eppure lo sguardo del rossino ora era vuoto, privo di qualsiasi emozione.
All’improvviso una voce estranea interruppe l’opprimente silenzio che
regnava sui presenti.
“
Bene bene… complimenti Drago, vedo che finalmente hai trovato l’assassino
della tua Tigre ” disse il commissario Ikeda uscendo dal suo nascondiglio.
“
Kiyaku Nayami ti dichiaro in arresto per l’omicidio di Yuki Kashiwa.
Prendetelo ” ordinò agli agenti alle sue spalle.
I due
polizziotti lo ammanettarono e lo portarono via.
“
Grazie Drago, senza il tuo aiuto non saremmo mai riusciti a catturare il
colpevole ”
“
Cosa??? Ma… Hana… non dirmi che sei stato tu a chiamare Ikeda? ” chiese
Ayama sconvolta.
“ Sì,
l’ho chiamato io ” confermò Hanamichi.
“ Ma
sei pazzo per caso??? Lo sai che dà la caccia a tutte le bande della
città!!! Non ci lascerà mai andare!!! ”
“ Non
preoccuparti, io e Ikeda abbiamo fatto un accordo e… ”
“
Beh, sì, è vero, ma… a questo proposito… vedi Drago, non posso proprio farmi
scappare l’intera banda del famigerato Drago Rosso e quella dei Pipistrelli.
Tu mi capisci vero? ” disse in tono ironico il commissario.
Dalle
grigie stradine laterali uscirono altri agenti che circondarono il rossino e
i suoi compagni.
“ Sei
un bastardo!!! ” ringhiò Hanamichi.
“ Gli
accordi sono accordi, ma non posso farmi scappare una bella promozione, ti
pare? ” rispose sarcastico Ikeda dandogli le spalle e andando verso la sua
auto.
“
Fermati!!! ” gli gridò il rossino.
Hanamichi si tolse il coltello dalla spalla.
Solo
un flebile gemito uscì dalle sue labbra.
Lo
prese nella mano destra e lo lanciò con un movimento veloce e preciso verso
Ikeda.
Il
coltello si conficcò alle spalle dell’uomo, a pochi cm dal suo orecchio
destro.
“ Lei
lascerà andare tutti i miei compagni. Subito ” disse in tono minaccioso
estraendo un pugnale da una tasca interna delle braghe di pelle.
Hanamichi aveva uno sguardo freddo e deciso.
Il
commissario rimase in silenzio ad osservarlo.
Sembrava veramente un drago.
Un
drago inferocito.
Ora
capiva perché gli avevano dato quel soprannome.
E
perché tutti lo rispettavano.
Mai
in tutta la sua vita aveva incontrato qualcuno come lui.
Qualcuno pronto a rischiare tutto, anche la vita, per difendere le persone
che ama e le cose in cui crede.
Ammirava quel ragazzo.
Soprattutto il suo coraggio e la sua forza d’animo.
“
Per questa volta chiuderò un occhio e vi lascerò andare, ma la prossima
volta non sarò così generoso ” disse andandosene.
Un
sorriso dipinto sul volto.
“ Non
ci sarà una prossima volta. Non riuscirà più a trovare i miei uomini ”
rispose Hanamichi con sicurezza.
“
Hana, stai bene? ” chiese Ayama andandogli incontro.
“ Sì,
non preoccuparti ”
“ Hey,
capo… non è meglio se ti fai medicare quella ferita? ” disse Takumi
preoccupato.
“ Hai
ragione - intervenne Ayama – Vieni Hana, ti accompagno in ospedale ”
“
D’accordo ” rispose il rossino.
Non
aveva più forze.
Tutta
l’energia che sentiva pochi istanti fa lo stava lentamente abbandonando.
“
Yo-chan occupati tu di tutto, noi torneremo appena possibile ”
“
Certo Aya, vai pure tranquilla ”
Qualche ora dopo si ritrovarono tutti nella stanza più grande del rifugio.
“
Drago… cos’hai intenzione di fare adesso? ” chiese Taiki.
Hanamichi rimase in silenzio osservando il paesaggio dalla finestra.
Il
cielo era limpido e pieno di stelle.
‘
Chissà se Yuki mi sta guardando da lassù ’ si chiese il rossino.
Sentiva le lacrime pungergli gli occhi.
‘ Non
devo… non devo piangere, non davanti a loro… ’
Una
mano si posò sulla sua spalla.
Sapeva chi era.
Poteva percepire il calore rassicurante che emanava il suo corpo.
‘
Così simile a Yuki… ’
“
Scusate ”
Hanamichi uscì dalla stanza.
Entrò
nella sua camera.
‘ La
nostra camera ’
Non
riuscì più a trattenersi.
Lasciò le lacrime libere di scorrere sul suo viso, sperando che riuscissero
a lavare via tutto il dolore che gli opprimeva il cuore.
‘ Non
riuscirò più ad amare… mai più… mai come ho amato lui… ’
“
Hanamichi ”
Una
voce.
Una
voce che non aveva mai sentito.
Non
con quel tono dolce.
Si
voltò.
Rukawa.
Lo
stava guardando.
Quegli immensi occhi blu fissi nei suoi.
Chiedevano una cosa.
Una
sola.
L’unica che non poteva dargli.
Scosse la testa tornando a guardare oltre il vetro della finestra.
“ So
che non è il momento giusto, ma so anche che se non te lo dico adesso non
avrò più il coraggio di ammettere quello che provo… neanche a me stesso ”
Gli
si avvicinò.
Un
lieve profumo alla vaniglia gli inondò le narici.
“ Ti
amo ” disse semplicemente.
“ Non
so se potrai mai ricambiare i miei sentimenti per te, ma non importa… ciò
che voglio è poterti stare accanto e, se me lo permetterai, di esserti
amico… amico davvero ”
Non
aggiunse altro.
Gli
sfiorò la guancia con una carezza e si diresse verso la porta, intenzionato
ad andarsene.
‘ Mai
più… mai più voglio perdere qualcuno a cui tengo… mai più ’
“
Rukawa ”
Il
moro si girò guardandolo attentamente.
Poteva scorgere un barlume di quella che era stata la sua immensa luce
brillare in quei profondi occhi nocciola.
“ Non
credo di poter ricambiare i tuoi sentimenti, ma… voglio che tu sappia che ti
ammiro molto, anche se non te l’ho mai detto e… vorrei davvero avere la tua
amicizia ”
Rukawa gli sorrise.
Un
sorriso dolcissimo.
“ Ce
l’hai già ”
Era
da poco passata la mezzanotte, ma Hanamichi non riusciva a dormire.
Appena chiudeva gli occhi gli appariva l’immagine di Yuki.
“ Se
solo fossi stato qui… non sarebbe successo niente ” pensò il rossino a voce
alta.
“
Quel che è fatto è fatto. Purtroppo non si può tornare indietro ” gli
rispose Mitsui entrando nella stanza.
“
Scusa se ti disturbo, ma sentivo il bisogno di parlarti ”
“ E
di cosa? ”
“ Di
te, di me, dei miei sentimenti… ”
‘ Non
ci posso credere… no, non anche Mitchy!!!! ’
“
Tranquillo, non sono venuto per farti una dichiarazione ” lo rassicurò
Hisashi vedendo l’espressione imbarazzata comparsa sul suo viso.
“
Volevo solo ringraziarti ”
Hanamichi era decisamente confuso.
“
Osservandoti ho capito quanto profondo e sincero fosse il tuo amore per Yuki
e quanta felicità avete condiviso, nonostante le difficoltà… per questo io…
ho deciso di farmi coraggio e dichiarami alla persona che amo, perché la
vita senza colui che ami non ha alcun senso.
Se ho
capito tutto questo lo devo a te… e se non dovesse ricambiarmi potrò
comunque dire di averci provato, giusto? ”
Hanamichi era commosso.
Le
parole dell’amico l’avevano colpito direttamente al cuore.
“
Sono felice per te Mitsui… dico davvero ”
“
Grazie… di tutto ”
“
Beh, potresti almeno dirmi chi è, no? ” chiese il rossino con un sorriso
sornione dipinto sulla labbra.
“
Beh, mi sembra giusto. Si tratta di… Rukawa ”
Per
poco Hanamichi non soffocò.
“
Rukawa??? ”
“ Sì,
perché? ”
“ No,
niente… Ecco, io… Ti auguro di riuscire a conquistarlo Mitchy…
… non
sai quanto ”
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions |
|