The Past

capitolo VIII

di Hikaru



 

I suoi amici lo stavano abbracciando.

Erano tutti intorno a lui.

I loro visi sorridenti.

I loro occhi pieni di felicità.

Potevano veramente aver ucciso Yuki?

Solo questa domanda nella mente di Hanamichi.

 

“ Drago!!! Sei tornato!!! ” esclamò Shun al colmo della felicità.

“ Quanto resterai? ” chiese Kiyaku.

“ Perché non ci hai avvertito del tuo arrivo? ” domandò Taiki.

Gli unici rimasti in disparte erano Ryoku e Takumi.

Guardavano il rossino senza dire niente.

Sapevano perché era lì.

“ Ho saputo di Yuki ” disse Hanamichi in tono neutro.

I suoi tre amici si fecero improvvisamente seri.

“ Capo… avremmo voluto dirtelo,ma… ” cominciò Taiki.

“ Sono qui per scoprire il suo assassino. Mi hanno detto che potrebbe essere uno di voi ” continuò il rossino guardando i volti dei suoi compagni impallidire all’improvviso.

“ Ma cosa… ” cercò di protestare Kiyaku.

“ Voglio guardarvi negli occhi uno ad uno e togliermi quest’assurda idea dalla testa ” concluse Hanamichi.

 

Lo stava fissando negli occhi.

Gli scrutava l’anima.

Ma in lui non c’era timore.

Soltanto fiducia.

E gioia sincera nel rivederlo.

“ Scusa Shun se per un attimo ho dubitato di te… So che non avresti mai fatto del male a Yuki ”

“ Non scusarti… io ti capisco ”

Hanamichi si avvicinò a Ryoku e Takumi.

Li fissò per un momento e poi sorrise.

“ Grazie… se non fosse stato per voi non avrei mai saputo quello che è successo… grazie ”

Proseguì e si fermò davanti a Taiki.

Gli catturò lo sguardo.

Poco dopo gli posò una mano sulla spalla.

“ Devi aver sofferto molto… Ayama mi ha detto che sei stato molto vicino a Yuki dopo la mia partenza. Grazie ”

“ Per te farei tutto, lo sai. Non sei solo il nostro capo, sei anche il nostro migliore amico. Ciò che siamo lo dobbiamo a te ”

Si girò e raggiunse Kiyaku.

Rimase a lungo a fissarlo.

Era cambiato molto.

La luce dei suoi splendidi occhi nocciola sembrava spenta.

Il viso pallido.

E doveva essere dimagrito di qualche chilo.

Tornò a fissare lo sguardo in quello dell’altro.

Qualcosa non andava.

C’era come un velo che ricopriva la sua anima.

E poi capì.

“ Kiyaku… perché l’hai fatto? ”

 

Quando Ayama e gli altri arrivarono al rifugio non si aspettavano di trovare l’intera banda del Drago Rosso ( riconoscibile dai vestiti rossi e neri dei componenti – come i colori dello Shohoku - ^__^ NdH ) davanti all’entrata.

“ Ma cosa sta succedendo? ” gridò Ayama.

“ Succede che questo figlio di puttana ha ucciso Yuki!!! ” urlò Takumi avventandosi su Kiyaku e assestandogli un pugno nello stomaco.

Stava per colpirlo di nuovo quando una voce lo fermò.

“ Lascialo Takumi ”

“ Ma… Drago… ”

“ Lascialo. E’ una faccenda che riguarda solo lui e me ” disse Hanamichi afferrandogli la mano.

“ Coma vuoi ” acconsentì il ragazzo.

Il rossino allungò una mano a Kiyaku.

Lo aiutò ad alzarsi e poi lo fece sbattere violentemente contro il muro dell’edificio.

“ Perché? ” chiese con voce lieve ma decisa.

“ Voglio sapere perché ”

 

Lacrime.

Erano lacrime quelle che rigavano il volto di Kiyaku.

In ognuna era racchiuso un ricordo.

Un segreto doloroso.

“ Tu… amavi e… io… anch’io amavo… ” disse fra i singhiozzi.

Il rossino era confuso.

Non capiva.

“ Tu non vedevi che lui… lui, lui e soltanto lui… Yuki…

Nessuno riusciva a toccarti il cuore.

Nessuno sapeva leggerti nell’anima.

Io c’ho provato.

Ma è stato tutto inutile.

Non permettevi a nessun altro di averti.

Quando c’era lui tutto intorno a te scompariva.

Anche noi.

Ho provato ad accettarlo.

Non ci sono riuscito.

Ma ho sopportato.

Ho finto.

Per te.

Perché ti ho sempre amato.

Ma quando te ne sei andato…

Per tutta la vita ti sono stato accanto.

Sempre.

In ogni momento.

E quando te ne sei andato…

… hai lasciato tutto nelle mani di Yuki.

Non potevo sopportarlo.

Ma l’ho fatto.

Per te.

Sempre per te.

Ma quando Yuki ha deciso di lasciare Tokyo e tornare da te…

No.

Questo no.

Non potevo permetterlo.

Se non potevo averti io… non doveva averti nessuno!!!! ”

Hanamichi era rimasto senza parole.

Lui

Il suo amico d’infanzia.

Il primo di cui si fosse fidato.

Lui

L’aveva tradito.

Non era stato sincero.

‘ E io? Come ho fatto a non accorgermi dei suoi sentimenti per me? ’ si chiese il rossino ‘ perché non ho capito quello che aveva dentro? ’

 

Ayama non riusciva a crederci.

Kiyaku aveva ucciso Yuki.

Suo fratello.

E amava Hanamichi.

Pensava di conoscere chi le stava accanto.

Erano il suo punto fermo.

Il suo mondo.

E ora invece le sue certezze crollavano di colpo…

… crollavano sotto il peso di un amore ferito e mai nato.

‘ Cosa ne sarà di noi? ’ si chiese disperata.

 

“ Mi dispiace… ”

Era stato Hanamichi a parlare.

Kiyaku lo fissava incredulo.

Lo stesso sguardo su tutti i presenti.

Cosa stava facendo?

Si stava scusando con chi l’aveva privato della persona che amava?

Hanamichi passò il braccio destro intorno alle spalle di Kiyaku attirandolo a sé.

“ Mi dispiace… – ripetè il rossino – ma non ti perdonerò mai… così come non posso perdonare me stesso ”

I due rimasero fermi in quella posizione per diversi minuti, quando…

“ Attento Hanamichi!!!!! ” gridò Yohei.

Kiyaku aveva preso un coltello dalla tasca e stava per calarlo sul rossino.

“ Se non posso averti… se non posso renderti felice… se non puoi perdonarmi… allora muori!!!! ” gridò il ragazzo affondando il coltello in quella pelle ambrata che aveva così ardentemente desiderato.

“ Muori… ” sussurrò a quell’orecchio da cui aveva desiderato essere ascoltato.

“ muori… ” bisbigliò mentre accarezzava quei capelli in cui avrebbe voluto affondare il viso.

“ muori… ”

 



Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions