The Past
capitolo
VII di
Hikaru
Quando Ayama, Yohei e
i giocatori della Shohoku arrivarono al covo dei Pipistrelli si trovarono
di fronte uno spettacolo incredibile.
Tutti
i componenti della banda stavano attorno ad Hanamichi e ad un ragazzo alto,
moro, sui vent’anni.
I due
erano uno di fronte all’altro.
Il
moro era piuttosto malridotto.
Il
rossino non aveva nemmeno un graffio.
Ripresero a combattere.
I
giocatori dello Shohoku erano senza parole.
Mai
avrebbero immaginato che Hanamichi fosse così forte.
E non
si trattava solo di forza fisica.
Tutto
il suo essere emanava una grinta e una potenza insospettabili.
“ Te
lo chiederò una volta sola. Chi ha ucciso la Tigre Bianca? ”
“ Te
l’ho detto, non lo so ”
“
Kuro, non farmi perdere la pazienza ”
“ Ti
ho detto che non so niente ” ribadì il ragazzo moro colpendo il rossino al
volto con la forza della disperazione.
Hanamichi incassò il colpo senza spostarsi di un millimetro.
Prese
Kuro per la maglia e lo sollevò di almeno 20 cm.
“
Voglio la verità ”
Gli
occhi fiammeggianti di rabbia.
Lo
sguardo deciso colmo di dolore.
Kuro
sospirò.
“ Non
lo so, lo giuro ” disse guardando l’avversario.
Sostenne il suo sguardo.
“ Non
lo so – ripetè – E’ la verità. Non è stato nessuno dei miei uomini. Lo
saprei se così non fosse… si sarebbero vantati di aver ucciso la Tigre
Bianca, il compagno del grande Drago Rosso!!!! ”
Hanamichi lasciò la presa e Kuro cadde a terra.
“ Non
so chi sia stato, ma… Alcuni dei miei hanno sentito delle voci… ”
“
Quali voci? ” chiese il rossino.
“
Beh, ecco… sembra che ci fossero dei problemi fra i componenti della tua
banda… ”
“ Non
è vero!!!!!! ” gridò Ayama.
“ Aya…
Aya-chan… ”
Hanamichi non credeva ai suoi occhi.
I due
si avvicinarono fermandosi ad un respiro l’uno dall’altra.
“
Credimi Hana… nessuno dei nostri avrebbe mai fatto del male a Yuki… tu lo
sai ”
Il
rossino non rispose.
Stava
fissando gli splendidi occhi verdi della ragazza.
“
Yuki… quanto gli somigli… ”
“ Oh…
Hana… ”
La
ragazza cercò di stringerlo in un abbraccio per consolarlo, ma il rossino
glielo impedì.
“ Non
è il posto né il momento adatto. Piangerò Yuki quando avrò trovato chi l’ha
ucciso ”
“
Hana… ”
“
Adesso andiamo… devo parlare con gli altri. Digli di riunirsi al rifugio,
ma… non una parola su di me, intesi? ”
“ Si,
certo, come vuoi ” rispose Ayama.
‘
Kami, ti prego, fa che nessuno dei miei abbia a che fare con questa storia…
ho già perso Yuki, non voglio perdere un altro compagno ’
Ayama
e i compagni di squadra di Hanamichi stavano fissando da lontano le due
figure stagliate contro il tramonto.
Mito
e Hanamichi si erano allontanati per parlare, lasciando gli altri ad
aspettarli.
“
Hana… cosa farai se dovessi scoprire che chi ha ucciso Yuki è uno dei
nostri? ” chiese Yohei.
“ Non
lo so… spero di non dover mai affrontare questa eventualità ”
“ Ma
se… succedesse…? ” insistette l’altro.
Doveva sapere.
Ad
ogni costo.
Doveva.
Per
proteggerlo.
Soprattutto da sé stesso.
Dai
suoi sentimenti.
“
Prego Kami che qualcuno sia lì ad impedirmi di ucciderlo ” rispose il
rossino nel tono più gelido e deciso che l’amico gli avesse mai sentito.
Yohei
sentì un brivido di paura percorrergli la schiena.
“
Hana… ” chiamò Ayama.
“
Dimmi ” rispose l’altro voltandosi.
“ Ho
avvertito tutti di trovarsi al covo. Quando vuoi andare noi siamo pronti ”
“
D’accordo… ma prima vorrei rimanere un attimo da solo se non vi dispiace ”
chiese il rossino.
“
Certo, noi ti aspetteremo sul molo. Vieni Yo-chan ”
Mito
e la ragazza raggiunsero gli altri e lasciarono Hanamichi coi suoi pensieri.
“
Scusate, ma non vi pare che Sakuragi sia via da troppo tempo? ” chiese Ayako.
“ In
effetti… ” concordò Miyagi.
“
Ormai è più di mezz’ora… ” aggiunse Akagi.
“ Non
sarà che… ” cominciò Mitsui.
“ No
– gridò Yohei – non un’altra volta!!!! Non può essere andato da solo!!!! ”
“
Temo di sì invece… che sciocca ” disse Ayama.
“
Aspettatemi qui ” aggiunse la ragazza.
“ Ma
dove…? ”
Pochi
minuti dopo Ayama tornò in sella ad una moto guidata da Kuro.
Dietro di loro la banda dei Pipistrelli al completo.
“
Coraggio ragazzi, ognuno di voi salga su una moto. Raggiungeremo Hana in un
baleno ”
Il
rossino stava davanti al rifugio.
Il
suo rifugio.
Il
luogo dove aveva trascorso i momenti più belli della sua vita.
Dove
aveva fatto l’amore con Yuki per la prima volta.
Dove
aveva imparato il valore dell’amicizia.
Dell’amore.
Del
rispetto.
Quel
posto era tutto per lui.
Ma
qualcuno lo aveva tradito.
Aveva
sporcato col sangue e le bugie le pareti di quell’edificio.
La
rabbia cominciò a crescere dentro di lui.
La
sentiva scivolare nelle vene.
Strisciava fra i suoi pensieri.
Ovunque passava lasciava un’impronta di fuoco che gli bruciava l’anima.
Mai.
Mai
avrebbe perdonato chi aveva distrutto la sua vita.
La
sua fede.
Le
sua certezze.
Mai.
Quando Hanamichi varcò la soglia della stanza adibita alle riunioni si trovò
davanti tutti i suoi compagni.
Ryoku
Iwa
Il
colosso dal cuore tenero.
Il
più affidabile.
Kiyaku Nayami
Il
suo amico più fedele.
Il
suo fan più accanito.
Shun
Tategami
Il
suo primo compagno di risse.
Quello che lo contraddiceva sempre.
Takumi Tomodachi
Praticamente la sua guardia del corpo.
Era
più geloso di una moglie!!!
Taiki
Sasayuki
Gli
ricordava Kogure.
Sempre così gentile.
Eppure più imprevedibile di una tempesta.
Questi erano i suoi amici.
I
compagni di una vita.
Uno di loro poteva
veramente aver ucciso Yuki?
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