The Past

capitolo V

di Hikaru



Hanamichi stava ancora dormendo nella sua stanza, mentre Mito e gli altri si erano sistemati in un’altra camera.
Erano tutti seduti su tre divani disposti ad U.
Su uno stavano Akagi e Kogure, sull’altro lato erano seduti Rukawa e Mitsui, il terzo era occupato da Miyagi e Ayako, mentre Yohei era in piedi accanto alla finestra.
All’improvviso il silenzio che durava ormai da quasi un’ora venne interrotto da Mitsui.
“ Mito, come mai Sakuragi è così sconvolto dalla morte del suo amico? Sì, lo so che erano senza dubbio molto legati, ma mi sembra che ci sia dell’altro ”
Yohei rimase interdetto per un attimo.
‘ Caspita, non pensavo che il teppista fosse così perspicace. E ora che gli dico? ’
Ma qualcun altro venne in suo soccorso.
“ Yuki era il mio ragazzo ”
“ Hanamichi!!! ”
Il rossino se ne stava con le spalle appoggiate alla porta.
Gli occhi chiusi.
Le braccia incrociate.
Non disse altro.
Rimase fermo in quella posizione per un po’ e poi se ne andò.
I giocatori dello Shohoku erano rimasti senza parole.
Hanamichi insieme ad un ragazzo??
Non l’avrebbero mai sospettato.
Dunque la storia che era innamorato della sorella del capitano era tutta una farsa!!!
“ Mito… è proprio vero? ” chiese Mitsui.
“ Sì, è la verità. Hana e Yuki stavano insieme dall’età di 14 anni.
Poi purtroppo la morte del patrignio di Hana li ha fatti separare ”
“ E il suo ragazzo l’ha lasciato andare via così? Senza nemmeno cercare di fermarlo? Poteva anche andare con lui ” intervenne Mitsui.
Proprio non capiva come quel ragazzo avesse accettato senza obiezioni la decisione del suo compagno di andarsene.
“ Vedi Mitsui… Yuki riesce… riusciva a capire Hanamichi persino meglio di me. Era come se fosse in grado di leggere nel profondo della sua anima. Quando Hana ha deciso di andarsene Yuki non si è opposto perché sapeva che in quel momento la cosa migliore per Hana era stare da solo, affrontare la vita e i suoi rimorsi con le sue sole forze… anche senza di lui… anche se sapeva che avrebbe sofferto per la sua assenza.
Era un ragazzo particolare.
Sia nel carattere che nell’aspetto.
Era molto bello… alto, moro.
Con dei meravigliosi occhi verdi.
Un po’ taciturno, forse, ma forte, gentile, generoso…
Quando Hanamichi era con lui…
Non so come spiegarlo a parole.
Avreste dovuto vederli insieme per capire quanto profondo fosse il loro legame.
Erano come un’unica cosa.
Si completavano l’un l’altro.
Il loro era un amore perfetto.
Un amore come quello dei film ”
Yohei si fermò.
Ricordarli insieme lo faceva soffrire molto.
Come avrebbe fatto Hanamichi senza Yuki?
E lui come avrebbe potuto aiutarlo?

Qualche ora dopo…
“ Yohei, io devo andare adesso ” disse il rossino.
“ E dove vorresti andare senza di noi? ” s’intromise Mitsui.
“ Devo vedere dei miei informatori ”
“ Allora vengo con te ” decise Mito.
“ Veniamo anche noi ” dissero all’unisono Akagi, Mitsui e Miyagi.
“ Ho come l’impressione che non riuscirò a farvi cambiare idea, giusto? ”
“ Esatto ” confermò Akagi.
“ D’accordo allora, potete venire. Ma lasciate fare a me,ok? ”
“ Ok ”
“ Bene, mi cambio e arrivo. Yohei, è il caso che ti cambi anche tu ”
“ Sì, hai ragione. Arrivo ”
‘ Che bisogno hanno di cambiarsi quei due… non capisco ’ riflettè Mitsui.
Pochi minuti dopo capì.
Quando Hanamichi tornò lasciò tutti a bocca aperta.
Sembrava un angelo nero.
Delle braghe di pelle nera fasciavano le sue gambe lunghe e muscolose.
Una maglietta attillata rossa sottolineava i suoi splendidi pettorali.
A completare il suo abbigliamento una giacca di pelle nera lunga fino alle caviglie e un cerchietto d’oro giallo al lobo sinistro.
Anche Mito aveva le braghe nere e una maglia rossa, ma non poteva certo competere col fascino misterioso del rossino.
“ Bene, ora possiamo andare ” disse Yohei.
Poi vedendo che tutti li guardavano confusi spiegò:
“ Il rosso e il nero sono i colori della nostra banda, così tutti possono riconoscerci ”
“ Coraggio, muoviamoci ” intervenne Sakuragi.


Un’ora dopo Hanamichi, Mito, Mitsui, Miyagi, Akagi e Rukawa vagavano per le vie della città.
Si fermarono davanti ad un bar, lo Shioki, e poi il rossino fece segno agli altri di seguirlo nel vicolo laterale.
Svoltato l’angolo gli si parò di fronte un omone gigantesco, persino più alto di Akagi.
“ Akai Doragon… non posso crederci ”
“ E invece sono proprio io. Come va Kuma? ”
I due si diedero una pacca sulla spalla e poi si strinsero la mano.
“ Decisamente meglio adesso che ti vedo. Ma dove sei stato? ”
“ E’ una storia lunga. Se sono tornato è per trovare l’assassino di Yuki. Tu sai qualcosa? ”
L’altro tornò subito serio.
“ No, purtroppo non so niente. L’unica informazione che posso darti è che dicono di aver visto qualcuno dei Pipistrelli vicino a dove è successo ”
“ Grazie Kuma ”
“ Hey, non sparire di nuovo. In città sentono in parecchi la mancanza del Drago Rosso ”
“ Vedremo ” rispose il rossino sorridendo.
“ Aka… ” lo chiamò l’altro.
“ Sì? ”
“ Mi dispiace per Yuki ”
“ Grazie ”
“ Stai attento ”
“ Lo sono sempre ” e detto questo il rossino se ne andò seguito dai suoi compagni.





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