The Past
capitolo
IV di
Hikaru
“ Di quale ragazza parli? ”
“ Ieri una ragazza in moto è venuta all’allenamento. Era lì per Sakuragi,
ma poi se n’è andata dicendo di dimenticare che fosse venuta ” disse Akagi.
“ E com’era? Descrivimela ”
“ Beh, era mora, occhi verdi, abbastanza alta… ”
“ Oh no, è proprio lei… ”
“ Mito, ma chi è… ” chiese allarmato Mitsui.
“ E’ Ayama… è l’unica donna della banda ”
“ Non dirmi che è la ex ragazza di Hanamichi??? ” chiese Miyagi.
“ No, lei… lei è… è la sorella di Yuki ”
“ E allora? Non capisco il nesso ” domandò confuso Akagi.
“ Vedi… se lei è venuta da sola… senza Yuki… vuol dire che gli è successo
qualcosa di grave ”
“ Quanto grave? ” chiese Ayako.
“ Sakuragi è in pericolo? ” intevenne Mitsui, preoccupato per la sorte
dell’amico.
“ Se qualcuno ha fatto del male a Yuki è meglio che non incontri Hanamichi
o ci lascerà la pelle” disse Mito serio.
Nessuno ebbe più il coraggio di dire altro.
L’unica cosa a cui pensavano era Hanamichi.
Intanto il rossino, arrivato a Tokyo, si diresse direttamente al covo
della sua banda per riposarsi un po’.
Non c’era nessuno, ma questo lo sapeva già.
Ryoku gli aveva detto che erano tutti in giro a pattugliare la città.
‘ Beh, meglio che mi riposi un po’… mi aspetta una giornata faticosa e
devo essere nel pieno delle mie forze per raggiungere il mio scopo ’
Così entrò nell’edificio, salì le sacle ed entrò nella terza camera a
sinistra.
‘ La mia camera… quanto tempo… ’
Pensò con nostalgia a tutte le notti che aveva passato lì con…
Le lacrime cominciarono a pizzicargli gli occhi.
‘ Non devo lasciarmi andare… devo essere forte… devo essere forte… ’
Si sdraiò sul letto e cadde in un sonno senza sogni.
Nel frattempo anche Mito e gli altri erano giunti a destinazione.
“ E adesso che si fa? ” chiese Miyagi.
“ La cosa migliore è andare al rifugio del gruppo… hissà,forse Hana si
trova lì… ”
‘ O almeno spero… ’
Così chiamarono due taxi e si fecero portare alla periferia della città.
“ Bene, ora seguitemi ”
Le vie erano sporche e tortuose, piene di barboni e di ragazzi con facce
tutt’altro che raccomandabili, ma la stazza di Akagi e la faccia ben nota
di Mito incutevano abbastanza timore.
Nessuno li avrebbe importunati.
Pochi minuti dopo arrivarono ad una vecchia casa abbandonata.
Era piuttosto grande, in stile occidentale.
Tutte le finestre e le porte erano sprangate da delle assi di legne.
“ Come entreremo? ” chiese Ayako.
“ Non preoccuparti. Seguitemi ”
Yohei si diresse sul lato destro dell’edificio e sollevò un’asse sconnessa
della prima finestra.
“ Coraggio, entrate ”
Ad uno ad uno i ragazzi s’infilarono nell’apertura e si ritrovarono in un
ambiente tutt’altro che squallido.
La casa sembrava in perfette condizioni.
Era un po’ spoglia, ma decisamente pulita.
“ Venite, diamo un’occhiata in giro ” propose Mito.
Ispezionarono le prime camere di destra dove trovarono la ‘ sala riunioni
’, un bagno ed una camera da letto.
Poi passarono alle camere di sinistra.
La prima era vuota e la seconda conteneva alcune armi.
Nella terza…
“ Hana… ” mormorò Yohei.
Era una visione.
Hanamichi era sdraiato sul letto.
Un braccio a lato e l’altro mollemente adagiato sul petto nudo.
I ciuffi ribelli sparsi sul cuscino candido…
Era così bello.
Una bellezza luminosa che nemmeno lui sospettava di avere.
Mito si avvicinò lentamente.
Passò una mano sul viso del rossino che al contatto si svegliò.
Quando aprì gli occhi si trovò a fissare lo sguardo dolce del suo migliore
amico.
Senza dire niente gli sorrise.
E poi lo abbracciò.
“ Grazie ” gli mormorò all’orecchio.
“ Lo sai che non ti avrei mai lasciato solo ” rispose l’altro.
“ E non sono solo ” aggiunse voltando la testa verso i componenti dello
Shohoku.
“ Ragazzi, ma cosa… voi cosa ci fate qui? ” chiese confuso.
“ Siamo venuti per aiutarti ” disse Mitsui con un sorriso.
“ Gli amici si riconoscono nel momento del bisogno, no? ” disse Ayako.
“ Grazie, davvero… ma è meglio che rimaniate fuori da questa storia.
So che oramai Yohei vi avrà parlato del mio passato, ma è successa una
cosa… qualcosa che devo risolvere da solo ” disse il rossino abbassando lo
sguardo colmo di tristezza, dolore e rabbia.
“ Hana, dimmi cos’è successo. Yuki… ”
Al solo pronunciare quel nome Hanamichi s’irrigidì.
Lo notarono tutti.
“ Yuki… ” bisbigliò Sakuragi.
“ Yuki… è stato ucciso ”
“ Cosa?? ” Mito era sconvolto.
“ Non è possibile… ”
“ E invece è così ”
“ Ma chi… ”
“ Non lo so… è proprio per questo che sono qui. Per scoprirlo ” dichiarò
deciso il rossino.
“ Ma come farai? ” chiese l’amico.
“ Che c’è, hai dimenticato che Tokyo è la mia città? ” disse con un
sorriso amaro Hanamichi.
“ Io lo troverò. Troverò quel bastardo che ha ucciso Yuki. Fosse anche
l’ultima cosa che faccio ”
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