Disclaimer:
i personaggi di questa storia e l’idea stessa appartengono alla
sottoscritta quindi a nessuno è concesso usarli all’infuori di me u__u L’ambientazione
è completamente inventata quindi non ci sono riferimenti a posti reali. Questo è il seguito di “The voice behind the mirror” e la side story di “The voice that i love” quindi vi consiglio di leggere prima quelli per capire tutti i riferimenti e la storia. Dediche: alla mia nipo Saya per il suo compleanno…auguroni nipooo!!! *____* Spero che la fic, per quanto mini, ti piaccia!! Altrimenti lamentati con i pg…hanno fatto quello che volevano loro u__u””
The master of my heart di Miyuki
Io
odio il freddo. Proprio
non lo sopporto. Per
quanto io mi vesta ed indossi abiti pesanti questo freddo pungente e
fastidioso riesce sempre a penetrare attraverso i vestiti gelandomi fino
all’osso…ed io sono terribilmente sensibile a queste cose…perciò il
fatto che sono già quindici minuti che aspetto qui fuori, alla mercé di
quest’aria gelida non mi aiuta di certo. Quanto
tempo ci mette ad uscire!? D’accordo che è sempre uno degli ultimi a
lasciare il locale ma ormai sono andati via praticamente tutti, basti
vedere che il parcheggio degli impiegati è praticamente vuoto, ad
eccezione della sua macchina e di qualche altra manciata. Forse
è ancora con Ilari. Sto
ancora cercando di riprendermi dallo shock…Ilari è stato convocato dal
grande capo. Nessuno
ha mai avuto l’onore e la fortuna (o sfortuna a seconda dei casi) di
incontrarlo. Spero solo non sia nei guai…si vedeva lontano un miglio che
aveva qualche pensiero poco piacevole che lo assillava questa settimana ma
non mi è sembrato che il suo rendimento sul lavoro fosse calato
particolarmente…Ean ci ha pure fatto i complimenti per i successi della
serata. Sento
che mi è sfuggito qualche passaggio importante in tutta questa storia ma
ho intenzione di costringere il mio caro e scontroso amico a rivelarmi
ogni più piccolo dettaglio…e nel caso si rifiutasse ancora di parlare
credo che dovrò ottenere le mie informazioni da altre fonti. Ad
una folata di vento mi stringo ancora di più nel mio cappotto di lana
cercando di trattenere un po’ di calore e di proteggermi da questo clima
polare…ma visto lo scarso successo delle mie azioni mi metto a frugare
nelle tasche fino a quando non estraggo il pacchetto di sigarette. Ne
tiro fuori una e la poso tra le labbra, prendendo poi l’accendino per
accenderla. Non
sono un gran fumatore…di solito un pacchetto mi dura addirittura due
settimane ed in certi periodi posso anche farne a meno
completamente…fumo solo quando sono nervoso o, come in questo caso,
quando ho freddo. Le sigarette mi danno una falsa sensazione di calore che
mi permettere di resistere a queste temperature sotto zero. Sto
giusto per accendermene una seconda quando sento dei rumori di passi
echeggiare nel parcheggio sotterraneo…pochi attimi dopo la figura
incappottata di Ean appare nella mia visuale. Allora
rimetto tutto nelle tasche e mi avvicino a lui. “Finalmente!
Sai da quant’è che ti aspetto? Volevi forse farmi congelare a
morte!?” gli faccio notare con espressione offesa. Ean
mi fissa con vagamente sorpreso. “Raysel…pensavo
ti fossi già diretto a casa mia…non credevo mi stessi ancora
aspettando” “So
bene cosa credevi…e lo avrei anche fatto se solo non avessi la macchina
a far riparare…ho dovuto scroccare un passaggio per venire a lavoro oggi
e pensavo che saremmo potuti rincasare assieme per una volta.” “Perdonami…se
lo avessi saputo sarei uscito prima…so bene quanto odi il freddo…” e
con questo colma la restante distanza tra di noi e mi stringe tra le sue
braccia, condividendo un po’ del suo calore con me. “Non
ho avuto modo di dirtelo e non mi andava di rimandare il nostro
appuntamento, è tutta la settimana che rubo solo qualche tocco fugace”
mormoro, ma ora che è qui con me non sono più arrabbiato. “Vieni,
saliamo in macchina, lì starai al caldo” “E
soprattutto non corriamo il rischio di essere visti” Ean
mi fissa e sorride. Lo
sappiamo entrambi che la nostra è una relazione “clandestina” per la
stessa ragione per cui lo sono quelle tra cliente e dipendente…il
regolamento parla chiaro. In circostanze normali se uno dei dipendenti
infrangesse queste regole, come punizione massima potrebbe rischiare il
licenziamento. Noi
purtroppo non ci troviamo in circostanze normali, in quanto Ean è il
direttore e lui non può licenziare sé stesso…ne tanto meno
licenzierebbe me. Quindi se dovessimo essere scoperti la situazione si
farebbe difficile perché quelli che sono stati puniti finora per simili
motivi troverebbero ingiusto il fatto che noi due saremmo gli unici ad
evitare conseguenze. Una
volta gli ho chiesto se c’era la possibilità che fosse il grande capo a
licenziare entrambi, lui ha riso e mi ha risposto che non potrebbe mai
farlo. Ancora
devo capire in che rapporti sono quei due…Ean non mi ha mai voluto dire
che tipo è il capo. Nel
frattempo Ean ha aperto la vettura vicino alla quale ero appostato e mi fa
salire dalla parte del passeggero prima di mettersi al volante. Da gli
ordini vocali di riconoscimento e l’auto si accende. Subito si aziona il
riscaldamento ed io emetto un versetto di beatitudine nel venir colpito da
quel piacevole calore. Il
mio compagno ridacchia ed io mi volto a fargli una linguaccia…in fondo
è colpa sua se ho preso freddo. Il
resto del viaggio lo passiamo in moderato silenzio e senza accorgermene
arriviamo ai piedi della sua abitazione. Lui ferma la macchina e noi
scendiamo. Non appena messo piede all’interno dell’ascensore che ci
avrebbe condotto al piano del suo appartamento, mi ritrovo stretto tra due
forti braccia, con le mie labbra rapite da un bacio focoso. Subito
il mio corpo si rilassa, adattandosi perfettamente a quello del mio
compagno mentre gli passo le mani tra i capelli e rispondo al bacio. Questa
è la perfezione. Questo
è il posto che non vorrei mai lasciare. Vorrei essere sempre con lui,
ogni attimo della giornata…ora che l’ho trovato non posso immaginare
la mia vita senza di lui. Sono un romantico forse? Non lo so, so solo che
lui mi fa sentire ogni volta come se fossi la cosa più importante che
possiede. Al
campanello di apertura dell’ascensore mi lascia andare e sono
letteralmente senza fiato. Lo fisso con occhi socchiusi e lucidi,
leccandomi le labbra, e lui sorride. “Non
avevo ancora ricevuto un saluto come si deve questa sera” mormora
accarezzandomi una guancia per poi prendermi per mano e trascinarmi nel
suo appartamento. Lì
ci togliamo i cappotti e li appendiamo nel guardaroba. Ean
accende delle luci soffuse per non rovinare l’atmosfera. Lo sguardo cade
sull’orologio e noto che sono le cinque appena passate…il problema di
lavorare in un club notturno è che i tuoi orari sono completamente
invertiti…dormi di giorno e stai sveglio di notte. Comunque fuori è
ancora buio pesto quindi si ha ancora l’illusione che sia notte. Ci
accomodiamo sul divano, io in braccio ad Ean, la mia posizione preferita,
e lì passiamo qualche minuto a rilassarci, ascoltando un po’ di musica
che fuoriesce dalla radio appesa al muro. “Sei
stanco Raysel?” mi domanda accarezzandomi la schiena dolcemente. “No,
per niente…ormai dovresti saperlo che la mia batteria non si esaurirà
prima di qualche ora…” scosto un po’ la testa dalla sua spalla,
sulla quale era adagiata, e lo fisso sorridendo innocentemente “A meno
che tu non abbia intenzione di aiutarmi a scaricarla” Ean
ride e mi passa una mano tra i lunghi capelli bicolore. Io
lo fisso un attimo incantato. Lo
amo davvero tanto e sono orgoglioso di essere l’unico a poter vedere
questo lato della sua personalità…così dolce e premuroso…i suoi
sorrisi, quelli veri, sono tutti indirizzati a me e così resterà se ho
qualche voce in capitolo. “Ed
io che pensavo potessi esserlo questa volta…mi è sembrata una serata
particolarmente piena quella appena trascorsa” “Un
po’…ma sono molto resistente…solo una persona è in grado di
togliermi completamente le forze, tu dovresti conoscerla bene” mormoro
con la malizia nello sguardo. “Cos’è
un invito?” “Forse” Ean
mi fa voltare e mettere con le gambe ai lati delle sue, così da essere
faccia a faccia. Mi accarezza con le dita i fianchi e la pelle che si
intravede al di sotto del mio maglioncino leggermente corto…io
rabbrividisco leggermente a quei tocchi. “Se
è così non posso di certo rifiutare” Si
sporge verso di me e unisce le nostre labbra. Io sorrido e mi stringo alle
sue spalle, avvicinando i nostri corpi. Il nostro bacio all’inizio è
lento ed ipnotizzante, con sfuggenti giochi di lingua, però man mano che
il tempo passa diventa sempre più profondo e passionale. Questo unito ai
tocchi delle sue mani che si sono intrufolate sotto il mio maglioncino mi
sta lentamente eccitando. Sussulto
sorpreso quando mi sento sollevare di peso dal divano e trasportare chissà
dove. “Ean…cosa…?”
mormoro interrompendo il bacio e fissandolo. Lui
sorride e non risponde…alcuni attimi dopo la mia schiena si scontra con
la morbida superficie del letto del mio compagno, con quest’ultimo che
troneggia su di me con espressione soddisfatta. “Non
è più comodo così?” “Oh
si, molto” rispondo con espressione divertita, poi lo riattiro su di me
a riprendere il ‘discorso’ da dove lo avevamo interrotto. Le
sue mani riprendono a scorrere sotto i miei vestiti, sollevando il
maglioncino fino a scoprire il mio petto. Dita abili toccano tutti i punti
sensibili che mi fanno fremere prima di soffermarsi a tormentare i miei
capezzoli, torcendoli e pizzicandoli fino a quando non mi strappano gemiti
che si perdono nel nostro bacio. Artiglio
le sue spalle in preda alle sensazioni che rendono ancora più concreta
l’eccitazione che scorre come fuoco liquido nelle mie vede. Non
mi accorgo neppure di essere stato privato del tutto del maglione, il mio
cervello deve essere in carenza di ossigeno per via del bacio. Io
cerco di fare la mia parte, rimuovendogli la giacca del completo ed
allentando la cravatta ma quando arrivo alla camicia quegli infernali
bottoni non sembrano voler collaborare. Mi
stacco gemendo frustrato dalle sue labbra e lo fisso con sguardo colmo di
desiderio. “Aiutami…voglio
sentirti…” ansimo. “Come
desideri” risponde lui, sorridendo, sollevandosi quel tanto che basta da
sbottonarla e sfilarsela. Appena fatto ciò gli passo di nuovo le braccia
attorno al collo e lo riattiro su di me, facendo finalmente incontrare le
nostre pelli calde. Sospiro
soddisfatto accarezzando la sua schiena a palmi aperti. Ean
riprende a baciarmi, posando le sue labbra sul mio collo che scivolano poi
sulla mia spalla. Ciò
però non è abbastanza…non è mai abbastanza…ho bisogno di sentirlo,
di unirmi completamente a lui…e mentre ci perdiamo in queste tenere
effusioni anche i restanti dei nostri vestiti finiscono abbandonati sul
pavimento. Una
volta nudi mi inarco e mi struscio sotto di lui voglioso, facendo
incontrare le nostre virilità eccitate e sfregandole l’una contro
l’altra creando una piacevolissima frizione. La mia mente già immagina
il momento in cui lo sentirò violare il mio corpo. “Mi
fai impazzire così” mormora cospargendomi il petto di baci di umidi. “E’
ciò che voglio fare” sussurro in risposta abbozzando un sorriso
malizioso. Lentamente
lo sento scivolare lungo il mio corpo, lasciando dietro di sé una scia di
saliva fino ad arrivare nelle vicinanze del mio centro di piacere. Gemo
leggermente contrariato nel notare che vuole provocarmi, prolungando la
mia “agonia”. Gli
passo le mani tra i capelli, saggiandone la morbidezza, prima di
cominciare a tirarli un po’ in preda alla frustrazione. Ean
ridacchia divertito, lo so che gli piace avermi alla sua mercé, però
decide di accontentare le mie mute richieste e poco dopo sento un tanto
atteso calore avvolgere la mia virilità. “E-Ean…” Da
questo momento credo di aver perso ogni contatto con la realtà. L’unica
cosa che riesco a percepire è la bocca del mio amante che mi sta facendo
perdere la testa. Sento la sua lingua avvolgere il mio sesso e muoversi su
di esso alla velocità impressa dal suo capo…un ritmo appositamente
lento per prolungare il mio stato di eccitazione. Lo
incito…lo supplico di continuare…gli faccio capire che non posso più
aspettare…e finalmente sento le sue dita massaggiare provocanti la mia
apertura. Muovo
il bacino contro di esse, cercando di andare loro incontro ma allo stesso
tempo di assecondare il più possibile il suo lavoro di suzione. Un dito
si fa lentamente strada nel mio corpo ed io gemo, sapendo che presto
sarebbe arrivato il momento tanto atteso. Mi
prepara con cura, aprendo il mio stretto passaggio con due, poi tre dita,
andando a sfiorare la mia prostata il più possibile per scacciare ogni
minima traccia di disagio che potevo provare. Più il tempo passa, più il
mio autocontrollo diventa nullo…sento il desiderio crescere sempre più
in me e so di non potermi trattenere oltre. Cerco di farlo capire anche ad
Ean ma lui non smette per un solo istante il suo lavoro, così, con un
gemito roco mi svuoto nella sua bocca. Il
mio compagno non si perde una sola goccia della mia essenza e solo dopo
avermi completamente ripulito, lascia andare il mio sesso dalla sua dolce
prigione. Io socchiudo gli occhi per fissare il suo volto, la sua
espressione estremamente soddisfatta. Cerco di rallentare il mio respiro
frenetico ma le dita ancora nel mio corpo non sembrano volermi dare
tregua. “Ti
prego Ean…a-aah…non farmi..aspettare…” mormoro passando le braccia
attorno al suo collo per stringermi a lui. Ean
sorride e rimuove finalmente le sue dita. “D’accordo
piccolo…d’accordo” Lo
vedo posizionarsi tra le mie gambe, sento le mie cosce scivolare e
modellarsi attorno ai suoi fianchi…e sento la sua virilità premere
contro la mia apertura pronta ad accoglierlo. Chiudo gli occhi e trattengo
il respiro, poi lascio andare il tutto in lungo verso di piacere mentre
viola il mio corpo. Instaura
subito un ritmo lento ma travolgente. Io mi tengo stretto a lui,
lasciandomi andare a questa danza di passione…muovo il bacino contro di
lui per rendere più profondo il nostro contatto. Dio
quanto lo amo. La
mia vita da quando sto con lui ha preso una piega completamente diversa.
Prima ero un tipo alquanto freddo con i miei partner, per quanto tenessi a
loro non ho mai voluto avvicinarmi troppo a loro, farmi coinvolgere
eccessivamente…forse è per questo che le mie storie non sono mai
durate…e la cosa non mi ha mai dato fastidio più di tanto. Però
mi ha portato guai, quando l’ennesimo fallimento si è rivoltato contro
di me e ha cercato di aggredirmi…ed è lì che è comparso il mio
cavaliere dall’armatura scintillante, pronto a salvarmi dalle grinfie
del mio assalitore. Sentitemi,
sono diventato pure romantico! Ma d’altronde non ho mai creduto neppure
nei colpi di fulmine…prima di incontrare lui. Il
piacere intanto a raggiunto vette esorbitanti. Il mio corpo, come quello
di Ean, è cosparso da piccole goccioline di sudore mentre i nostri corpi
continuano a fondersi l’uno nell’altro, ora con un ritmo decisamente
più sostenuto. L’aria
riempita dai miei ansiti e gemiti…e prima che me ne renda conto
raggiungo per la seconda volta in poco tempo l’orgasmo. Mi lascio cadere
esausto ed appagato sul materasso, lasciando che anche Ean trovi il
proprio appagamento nel mio corpo. Poco
dopo lo sento irrigidirsi e marchiarmi intimamente come suo. Restiamo
immobili entrambi, cercando di riprenderci dall’amplesso e godendoci la
presenza dell’altro accanto. Le mie mani gli accarezzano pigre la
schiena. “Ti
amo Ean” sussurro contro il suo orecchio. Il
mio compagno scosta il viso dal mio petto e sorride. “Anche
io ti amo piccolo” e mi da un casto bacio sulle labbra. Dopo
questo lo sento sollevarsi dal mio corpo per stendersi accanto a me. Io
sospiro leggermente contrariato perché mi piaceva sentirlo così vicino
ma sono troppo stanco per protestare…come dicevo lui è l’unico che
riesce a sfinirmi completamente. Mi
accoccolo contro di lui in cerca di una posizione comoda con la quale
addormentarmi e lo sento ridacchiare. “Sei
davvero tenero quando fai così” Io
apro appena gli occhi e gli lancio un’occhiata eloquente…lui ride
nuovamente, prima di avvolgermi in un caldo abbraccio. “Riposa
piccolo…domani ho in mente un programmino interessante per
noi…cominciando da una ‘colazione’ in camera” Sorrido
dolcemente e chiudo di nuovo gli occhi lasciandomi andare, addormentandomi
sotto le carezze del mio principe azzurro. *Fine*
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