Questa è la fic più
lunga che io abbia mai scritto!!! O___o
Incredibile!!
The Best
Pairing parte
X
di Anny
Hanamichi si guardò
attorno spaesato. Sentiva una strana sensazione, e non era la solita, o
almeno non sembrava.
Quando aveva incontrato e
riconosciuto Sendoh come una delle sei stelle aveva provato una sensazione
nostalgica, ora invece il suo cuore tamburellava ad un ritmo sfrenato. Non
riusciva a controllare la sua mente, che pulsava confondendo immagini e
pensieri. Vide gli occhi velarsi di rosso e liquido vischioso gli colò dalla
fronte.
SANGUE!!
La sua mente registrò in
un lampo il rosso di sangue e fiamme, la palestra era improvvisamente
silenziosa e deserta, solo il crepitare delle fiamme interrompeva il gelo
silenzioso. Ovunque: sul pavimento, sui muri, fuori le porte persino
accasciati in cumuli vicino al canestro, c’erano dei corpi dilaniati di
persone, esseri viventi. I suoi amici! Erano lì, che giacevano esanimi.
Distesi a terra in una pozza di sangue. Lui stesso, era all’in piedi su di
una montagnella di corpi.
Istintivamente il ragazzo
si portò le mani agli occhi per coprirli dallo scempio cui erano costretti
assistere.
\Le mani….cos’hanno le
mani?\
“ Ahhh!!! ”
Le sue mani erano
ricoperte di sangue, anche se prive della benché minima ferita.
\Ma allora….a fare tutto
questo…\
Hanamichi si guardò di
nuovo attorno, scese dal cumulo di corpi che gli faceva da palcoscenico e si
gettò tra le fiamme. Una strana luce lo guidava. Come uno scintillio.
Il rosso vide la fonte
della luce dinanzi a sé, era la spada Shura! Quando fu abbastanza vicino da
poter afferrare l’elsa, si rese conto che questa non era conficcata nel
terreno, ma in un cadavere.
Le lacrime scesero giù
fino alle guance solcando il viso ricoperto di sangue e mischiandosi ad
esso. Il cadavere, lo riconosceva.
“ Kaede… ”
Per un attimo si creò il
vuoto attorno al rossino, e il ragazzo si sentì come se una forza molto
potente, indistruttibile, si stesse impadronendo del suo corpo. Tutto durò
finchè un calore confortante lo avvolse attirandolo a sé.
“ Hanamichi? Ti senti
bene? ”
Hanamichi si girò a
guardare in faccia il ragazzo che lo chiamava, stringendolo tra le braccia.
Kaede, allora stai
bene….non sei morto.
Dopo quest’ultimo
pensiero, perse del tutto i sensi.
Nella palestra si era
creato lo scompiglio. La partita era stata sospesa quando all’improvviso il
rosso aveva preso ad urlare come un ossesso.
I giocatori, vedendolo,
pensarono dapprima che stesse solo scherzando come suo solito, poi quando il
ragazzo si rannicchiò in posizione fetale, iniziando a piangere, tutti si
bloccarono.
Quello non era uno
scherzo!
Hashiba e Sasaki si erano
subito catapultati da lui, cercando di farlo tornare in sé, poi Rukawa che
era restato immobile fino a quel momento, si gettò sul ragazzo a terra,
ricoprendolo con le braccia e stringendolo al petto.
Immediatamente tutti i
giocatori dello Shohoku erano accorsi a vedere la scena preoccupati, seguiti
da quelli delle altre scuole.
Sendoh si sentiva
impotente dinanzi a quella situazione, se solo avesse avuto i poteri di
Karura, magari avrebbe potuto fare qualcosa, ma in queste condizioni, non
aveva nemmeno la forza di avvicinarsi. Per un attimo ringraziò Dio che al
posto di Sakuragi non ci fosse Koshino, perché lui sarebbe morto di certo,
nella situazione di Rukawa. Poteva essere un pensiero egoista, ma anche
Karura aveva avuto la sua grossa parte di sofferenza, e non meritava di
altra.
Il ragazzo dai capelli a
punta, si girò verso il compagno prendendolo per mano, e notando con
stupore, che Hiroaki non guardava la scena, ma fissava con insistenza un
punto indistinto tra la folla accorsa attorno al ragazzo delirante.
Seguì con lo sguardo la
direzione in cui guardava il suo ragazzo, scoprendo l’oggetto di tanta
attenzione. Hanagata spiccava tra la folla, un po’ distante dal punto in cui
si affollavano tutti, guardava il ragazzo a terra con espressione
indecifrabile. Al suo fianco c’era come al solito Fujima.
Ad un tratto Hanagata si
girò verso di loro, puntando gli occhi prima in quelli di Sendoh e poi in
quelli di Koshino.
Akira si girò verso
Hioroaki, però questi aveva già distolto lo sguardo, rivolgendolo al fulcro
della baraonda.
Ad un tratto la voce di
Ayako spiccò tra tutte. “ Fate largo, lasciatelo respirare. ”
Qualcuno bisbigliò: “ si
è ripreso, guarda. ” In effetti Hanamichi non urlava più.
Akira tirò un sospiro di
sollievo, si avvicinò al rosso e lo vide sorridere come sollevato, mentre i
suoi occhi spaziavano su ogni centimetro del viso di Rukawa.
Fu solo un attimo però,
poi svenne.
Bhe….almeno ora si è
calmato.
La voce di Hashiba tuonò
tra le altre. “ Kenji, bisogna portarlo subito da Tsuziki! Bisogna
visitarlo. ”
L’altro annuì deciso
mentre lo prendeva con delicatezza dalle braccia di Rukawa, per tenerlo in
braccio.
La folla si divise e
Sasaki fece per uscire dalla palestra con Rukawa e Hashiba subito dietro,
contrariamente alle loro aspettative però furono fermati dai loro intenti.
Hanamichi aveva ripreso conoscenza.
I suoi occhi erano vacui
e privi di emozioni.
Fece cenno a Sasaki di
voler scendere dalle sue braccia e si mise in piedi. Si sostenne a Rukawa
che gli si era avvicinato, ma non lo degnò di uno sguardo.
“ Hana…”
Ancora nessuna reazione.
Dopo un attimo però, il palmo della mano di Hanamichi prese a brillare di
una luce dorata e sulla mano aperta si aprì un piccolo vortice.
Dal palmo della mano
stava uscendo la spada Shura.
Il rossino rise
sommessamente, spaventando tutti. La vista della spada che usciva dalla sua
mano aveva paralizzato tutti dal terrore, la sua voce poi….non era Hanamichi,
era qualcun altro.
“ Ashura-o…. ”
Shijemitsu lo fissava
nervoso, ormai era avvezzo a strane spade trasparenti e ad alberi
indistruttibili. Si era sorpreso per un attimo nel non vedere il corpo di
Hanamichi mutato in quello di Ashura.
“ Esatto….bhe…ormai ci
conosciamo bene vero? ”
Hashiba sorrise
sardonico. Il ragazzo aveva un certo umorismo sadico. “ Pare che il momento
del mio risveglio sia vicino. Le sei stelle sono riunite, la profezia si
avvererà questa volta. ”
Il sorriso dipinto sulle
sue labbra non prometteva nulla di buono.
“ Riunite? Ma come è
possibile? ”
“ Non ci credi Karura-o?
”
Sendoh guardò sconcertato
Hanamichi parlare con la voce di Ashura, voce che risuonava spesso nella sua
mente come ricordo lontano, di un’altra vita, ora echeggiava nella palestra
silenziosa.
La spada Shura ancora
sospesa in aria sul palmo della mano del rosso, ricominciò a brillare. Come
la volta precedente, delle immagini si formarono sulla lama di vetro.
La prima fu quella di
Hanamichi, il viso del ragazzo impresso sulla lama, si contorse lentamente,
fino a prendere le sembianza di Ashura. Poi fu la volta di Rukawa, che
rimase immobile a guardare. Il terzo volto ad apparire, fu quello di Sendoh,
che vide il suo volto diventare quello di Karura.
A questo punto tutti
nella palestra erano sconcertati. La maggior parte corse via in preda al
panico. In pochi rimasero ad assistere alla scena, a parte il gruppo di Hana,
c’erano Fujima, Hanagata e Hasegawa; Mitsui, Miyagi, Ayako, Haruko e Anzai.
Infine Kiyota con Maki sempre al suo fianco.
Un’altra immagine
apparve. Questa volta il volto di Hashiba si stagliò lucente sulla spada.
L’uomo strabuzzò gli occhi nel vedere la propria immagine tramutarsi in
quella di una donna avvenente dai lunghissimi capelli.
“ Kendappa-o… ” sussurrò
Hanamichi-Ashura.
A questo punto Sasaki già
si aspettava il peggio. Se lo sentiva già da un po’ e ora ne aveva la
conferma.
“ Soma….” Il rosso
sorrise guardandolo…. “ …lo sapevi vero Sasaki? Sei sempre stato un tipo
sensibile a queste cose. ”
Non ai mosse nemmeno,
guardò solo di sfuggita Shigemitsu fissare pensieroso il pavimento.
“ Infine….” Pronunciò
Hana…
L’ultima persona apparve
sul riflesso della lama. Era Kyota.
Il ragazzo sbarrò gli
occhi, si resse a Maki e fissò impaurito Ashura.
“…..ciao Ryuchan…”
Tutti erano troppo
sbalorditi. Nessuno si aspettava di vedere una scena simile. Sasaki, Hashiba
e Kiyota erano persi nei loro pensieri.
In un momento la spada
scomparve e Hanamichi barcollò, serrando gli occhi. Cadde in ginocchio e si
riebbe.
Dopo qualche altro attimo
di silenzio, Hanamichi sussultò piano. Un suono come un pianto sommesso
lacerava l’atmosfera tesa che si era creata.
“ Hana...ehy…stai bene? ”
Sakuragi scattò in
avanti, senza guardare nemmeno attorno a sé prese a correre a più non posso
verso i cancelli della scuola.
Rukawa iniziò a correre,
pazzo dalla paura e desideroso di calmarlo. “ Hanamichi!! ”
Come era iniziata però,
la sua corsa s’interruppe, anche piuttosto bruscamente. Quando stava per
passare le porte della palestra, qualcosa si solido come un muro aveva
bloccato la sua corsa; facendolo cadere rovinosamente a terra.
Koshino si avvicinò
insieme agli altri. Toccò lo strato d’energia solida invisibile e scosse il
capo.
“ Un campo di forza….non
si può uscire. ”
“ COSA?! ”
“ Rukawa calmati! ”
“ Silenzio Maki, vorrei
vedere te al mio posto! ”
“ Ti capisco, ma non lo
puoi rompere a pugni questo! ”
“ No, che non capisci,
perché altrimenti sapresti che non posso stare con le mani in mano!!! ” La
sua voce era diventata stridula e sfiorava l’isteria.
SCIAFF!!
Sasaki si era avvicinato
a Kaede, per poi tirargli un sonoro schiaffo in pieno viso.
“ Kenji-san, ti prego di
non farlo più, non è bene alzare le mani sul proprio fratello. ”
“ Lui non è mio fratello,
mi dispiace Anzai-san. ”
“ Cosa?! ”
Haruko era in lacrime, ma
se le asciugò prontamente nel sentire quelle parole. Tra tutte le cose che
erano successe quel giorno, questa era di certo la meno sbalorditiva.
“ Lo immaginavo…”
Sasaki annuì al
vecchietto. “ Io e Hashiba siamo due poliziotti, e stiamo proteggendo
Sakuragi. ”
Kaede intanto, aveva
rimesso insieme le idee, ma non tollerava perdite di tempo. Dovevano fare
presto, in quello stato non potevano sapere cos’avrebbe fatto Hanamichi.
“ Avete qualche idea? ”
Tutti si fecero seti,
cercando di pensare qualcosa. Anche se quello che era successo era al di
fuori da ogni logica.
Hasegawa si girò verso
Fujima, cercando nell’ex-capitano qualche soluzione o forse solo un barlume
di speranza. Ma ciò che vide lo preoccupò.
Fujima aveva gli occhi
sbarrati. Guardava a destra e a sinistra alla sfrenata ricerca di un
qualcosa di sconosciuto. Sembrava molto pallido, e la sua espressione
somigliava a quella che poco prima aveva Rukawa.
Hasegawa lo afferrò per
le spalle, cercando di scuoterlo. “ Fujima, che hai?? ”
Attirarono l’attenzione
generale. “ TORU! E’ SCOMPARSO!! ”
Hanamichi correva per il
parco, senza guardare avanti e senza fermarsi mai. La sua mentre gridava e
piangeva.
Tutto quel che ho visto,
è ciò che succederà…..ho ucciso tutti. Li ho uccisi io! Anche i miei amici!
E la stessa cosa l’ho
fatta con gli altri! Tutti, sono morti tutti per colpa mia, per mano mia!!
Preso dai sensi di colpa,
il rosso non si accorse di una scarica elettrica, e una sfera blu che lo
inglobava al suo interno. Guardò il fautore del suo rapimento.
Ali nere. Fu la prima
cosa che vide, poi un lungo bastone con dei cerchi che tintinnavano di
continuo. Una veste bianca e nera che lasciava il petto scoperto. Una
collana con una grossa gemma rossa vermiglia. Due occhi viola, come due
vortici e un occhio dorato sulla fronte, semi-nascosto dai capelli.
“ Kujaku!!! ”
Fine Capitolo 10
^_______________________________^
A questo punto tempo che chi ha letto il manga…si stia facendo taaaaaanti
cattivi pensieri.
Io non dico nulla, tanto
presto arriverò il seguito….
Toru- Ma io? Dove sono?
Anny- eheh!!
Toru- mi fai paura
quando fai così….-______-;;
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