The Best Pairing 

parte III

di Anny


Ormai era scesa la notte. Nell'istituto di ricerca Imonoyama nonostante tutto c'era ancora molto movimento. Kaede era nella stanza che gli era stata assegnata, alla finestra che fissava la luna crescente.  La sua testa era attraversata da molteplici pensieri, del tipo: Chi è in realtà? Chi sono queste persone? E' davvero la sua famiglia? Perchè se ne era separato? Perchè tutti lo cercano? Cos'ha da nascondere? ecc.

Da quella mattina quando aveva visto riunirsi la famiglia, non faceva che pensare ad una molteplicità di cose. Il fatto che fosse stato quasi rapito era passato in secondo piano. La paura e la preoccupazione per ciò che sarebbe avvenuto, ammesso che qualcosa dovesse avvenire, non lo sfiorava minimamente. Neanche la reazione di suo padre lo impensieriva. Ora era tutto concentrato sulle domande a cui non sapeva dare risposta.
Ad un tratto distese le gambe sul davanzale della finestra e chiuse gli occhi. La fredda aria della sera non gli dava fastidio. Mitigava il calore che proveniva dall'interno del suo corpo. Affievoliva quel tumulto di voci che sussurravano frasi sconnesse nel suo cervello. Il sonno lo stava cogliendo lì, sulla finestra. C'era un buon rischio di cadere. Ma anche in quel caso sarebbe stato un volo di neanche due metri.
Prima di addormentarsi esternò un suo pensiero.
- Chissà dov'è ora quella testa rossa? -
- Hummm, se non sbaglio in questo momento si sta riposando nella camera qui a fianco. -

Rukawa sobbalzò, rischiando di cadere di sotto. Hashiba...quel poliziotto. Era entrato nella sua camera.
- Dalle mie parti si usa bussare. -
- L'ho fatto. Ma eri troppo perso nei tuoi pensieri. -
- Ah... -

Di seguito Hashiba chiuse la porta alle sue spalle e si adagiò su di un divanetto. - Ti dà fastidio se fumo? - Aveva tirato fuori della giacca un pacchetto di sigarette nuovo di zecca.
- Si. -
- Diretto eh? Bhè, tanto ora che ci penso non ho l'accendino con me. -
- Ma come? Un fumatore che va in giro senza accendino? - Non sorrise, ma il suo ton era comunque sarcastico.
- Eh si. Di solito lo porto sempre con me, ma ora ha da fare. Sai ha molti impegni, e oggi è stata una giornata piena. Hehe! -
- Cosa? - Inarcò un sopracciglio visibilmente confuso. Che diamine aveva a che fare un accendino con gli impegni della giornata?
- Eheh! Lascia stare. Piuttosto, non sei curioso di sapere qualcosa? Niente domande? -
- Uff...tante. Troppe. Mi puoi dare qualche risposta? - Ora si guardavano con sguardo penetrante. Hashiba nonostante tutto sorrideva con un'espressione da fare invidia a Sendoh.
- Giacché sei dentro anche tu...-
- Bene. Allora...chi sono quei tipi? -
- Uh? Intendi quelli che hanno abbracciato Hana-chan appena lo hanno visto? - Kaede fulminò il quattrocchi con lo sguardo, aumentando notevolmente il sorriso dell'altro.
- Sono i fratelli Imonoyama. Immagino che tu li conosca, hanno una delle multinazionali più ricche del Giappone, se non del mondo. -
Kaede non si scompose esteriormente, ma nella sua testa ora la domanda era una sola. Come diavolo ha fatto Hanamichi ad immischiarsi alle loro faccende?

- Il tuo amico è in effetti loro fratello minore. Il più piccolo. Da quel che mi hanno detto, hanno tutti lo stesso padre, ma le madri sono diverse. -

- Bene. Fin qui c'ero arrivato da solo. Ora però ne sono sicuro. Come mai si erano separati? Sembra che non si vedessero da una vita.-

- Quando Hanamichi aveva cinque anni fu separato dal resto della famiglia, non conosco i dettagli della vicenda, ma pare che a suo tempo l'organizzazione non fosse così salda, perché morendo il padre dei cinque ragazzi lasciò tutto in mano al maggiore dei fratelli, che al tempo aveva ancora otto anni. Quando Hanamichi compì cinque anni le cose andavano già meglio, ma comunque l'Imonoyama non era in possesso di mezzi di difesa sufficienti per proteggere Hanamichi. -
- Ma perchè proteggere? Capisco che facendo parte di una famiglia così, tutti aspirassero a rapirlo per ricattare l'Imonoyama. Ma non erano gli stessi rischi che correvano gli altri? E poi io sento, sento che c'è qualcosa dietro. -
- Hai un buon sesto senso. - Hashiba si sfilò gli occhiali, fissando lo sguardo sul pavimento. Poi alzò gli occhi e li puntò in quelli del ragazzo. - C'è qualcosa di molto grosso dietro. Anche io sono all'oscuro della vicenda in realtà. Non conosco da molto gli Imonoyama, ma posso dirti che Sakuragi prese il nome di sua madre, morta di parto, e fu affidato a una coppia di ricercatori che lavorava per questo istituto. Da quel che ho capito non è stato un caso che i due fossero degli studiosi molto capaci. Hanamichi ha avuto un'educazione particolare. Bhè...sapendo di che famiglia fa parte non c'è da stupirsi. - Rise ripensando al carattere di Tsuzuku, e pensare che in giro ce n'erano ben altri quattro come lui.
- - Questo è tutto quel che sò. Se hai altre domande temo dovrai aspettare Sasaki. Sta parlando ora con Tsuzuku. -

- Tsuzuku? -
- Il numero due della Imonoyama. Era quello con i ricci lunghi. - 
Kaede annuì semplicemente, poi si girò dall'altra parte fissando un punto imprecisato del cielo. Doveva rielaborare le informazioni ottenute.

- Senti, Tu e il tuo collega siete amici? - e ora questo da dove cavolo veniva fuori?? Che cosa centrava con Hanamichi? Ma soprattutto, a lui cosa importava?
Hashiba aprì la bocca sorpreso, trattenendo il respiro per un attimo. 
Quella domanda non era prevista.
- Ho notato una certa somiglianza tra te e Sasaki sai? Andate dritti al sodo. Parlate pochissimo, avete una faccia capace di non far trasparire il minimo sentimento, lo sguardo capace d'incenerire, e una finta freddezza che allontana e spaventa le persone, ma ne attira a sua volta altrettante. -
- Cosa centra ora? -
- Fammi finire kitsune. -
- Non chiamarmi così! -
- Ah, non posso perchè è così che ti chiama il "do'aho" vero? -
- Hn, sono stanco vattene. -
- Ahah. Va bene, vado. Ma lasciati dire che a me Sasaki sta molto simpatico, e penso voi due in fondo siate davvero molto simili. -

Hashiba lasciò la stanza con le mani ficcate nelle tasche. Il sorriso di prima sulle labbra. Di nuovo sarcastico.
La porta si richiuse e il ragazzo moro rimasto nella stanza poté tirare un sospiro di sollievo. Si era sentito schiacciato da quell'affermazione. Si gettò a peso morto sul divano e tirò la testa all'indietro su uno dei braccioli.
Dopo pochi secondi erano già udibili i suoi respiri regolari mentre dormiva. Sulle sue labbra socchiuse una parola si ripeteva costantemente. - ...Hana....-

Intanto Hashiba era fermo sull'uscio della stanza di Sasaki. Era deciso ad entrare, ma un improvviso pensiero cupo l'aveva bloccato lì, senza dargli possibilità di bussare, o in ogni caso di entrare. 
Quando i suoi pensieri giunsero a termine si voltò sorridendo tristemente. Teneva la testa bassa e non si accorse dell'ostacolo che gli bloccava il cammino. Non riuscì a fare nemmeno un passo perché sbatté la testa contro qualcosa di duro. Fece per ricadere contro la porta, ma due braccia connesse con l'ostacolo lo fermarono.
Il suddetto ostacolo altri non era che Kenji Sasaki; freddo, cupo e con tutta l'aria dell'investigatore a lavoro.
- E' tanto interessante questa porta? -
- Ah, sei qui da molto eh? E' incredibile come non ti abbia sentito. -  Ricompose i pezzi della sua maschera, e avvicinò le mani al viso per accomodare gli occhiali, come se temesse che senza il suo volto potesse tradire emozioni indesiderate. La mano non incontrò la montatura metallica. Non aveva con se gli occhiali. 
- Non cambiare discorso come al solito. Perchè non bussavi? -
- Ah? Ero soprappensiero. Allora? Entriamo? O hai paura che ti salti addosso? -
- ..... -

Una volta dentro, Sasaki si appostò alla finestra nell'esatta postazione occupata da Rukawa. Ad Hashiba scappò da ridere ma si trattenne. Ora voleva solo sapere la verità.
- Dimmi tutto. Sono proprio curioso. -
- Ora lui sta dormendo. Domani lo aspetta una giornata pesante. - / Perchè tergiversa? Non è da lui. / - Hanamichi, è dotato di un'intelligenza superiore sai? Per questo è stato allontanato dai suoi fratelli così piccolo. -
- Ma questo cosa centra? Anche occhi di cerbiatto (Toshi- channnnn!!^^ NdA In questa fic mi tradisci un pò troppo sai? Sono geloso. Guarda che convinco Seimei a scrivere una Anny-Uozumi. NdToru O__O Tesoroooooooo!!! Lo sai che tu sei il mio unico amoreeeeeee! NdA) è un genio, ma Sawada non ha dovuto allontanarlo da sè. Eppure guarda cosa è successo*1. -
Infatti non è così semplice la cosa. Forse non ti ricordi ma anni fa c'è stato uno scandalo riguardo quei due malviventi trovati assassinati a un congresso. E poi la serie d'incursioni terroristiche nella capitale. Insomma si creò un vero e proprio clima di rivolta, ma la vera ragione di tutti gli incidenti non trapelò mai. Si pensò a qualche dissapore con le organizzazioni giapponesi. Poi gli incidenti cessarono di colpo e il caso fu insabbiato. -
- Ricordo bene. I due furono ritrovati in uno stato in cui era impossibile riconoscerli. Al tempo non ero ancora in polizia quindi non ti saprei dire cosa successe, ma qualcosa mi dice che Hanamichi centra con tutto questo. -
- Esatto. Ora arrivo al dunque. L'omicidio che fu commesso a quel congresso in realtà è stato opera di Hanamichi. -
- Cosa?? Stai scherzando vero? -
- No, dico sul serio. Pare che al momento dell'accaduto Hanamichi fosse da solo con un inserviente. Quel giorno si era tenuto un congresso tra varie multinazionali interessate al controllo della vendita di armamenti in Medio-Oriente e i cinque fratelli avevano partecipato tutti soprattutto in rappresentanza ufficiale, e per dimostrare che l'Imonoyama Corporation era ancora attiva ed efficiente; e che anche se in tenera età loro sarebbero stati in grado di mantenere il controllo della società, come e meglio di chi l'aveva preceduti.-
- Molto appropriato, un modo di pensare tipico di quei quattro. -
- Già. Comunque, dicevo: gli alloggi riservati ai VIP erano due piani sopra alla sala convegni. Ma siccome tutti erano ancora in riunione si ritrovarono in un corridoio buio. D'un tratto il maggiordomo che teneva la mano del bambino si accasciò a terra accoltellato, mentre Hanamichi si dimenava nelle braccia dell'altro uomo continuando ad urlare i nomi dei suoi fratelli, sempre più forte. Presto gli aggressori si stancarono e per paura che qualcuno potesse sentirlo, cercarono di narcotizzarlo con una siringa. In quel momento dal corpo di Hanamichi si sprigionò una forza sconosciuta che scaraventò lontano i due uomini. Il resto della registrazione è troppo confusa, Tsuzuku ha detto che domani stesso la rivedremo tutti insieme. Quel che è certo che Hanamichi non è un ragazzino normale, ha dei poteri unici. -
- Per questo cercano di impossessarsene tutti. Mirano a poterlo utilizzare perché conoscono i suoi poteri. -
- Invece no! -
- Cosa? -
- Nessuno sa che è stato Hanamichi ad ucciderli. In effetti chi crederebbe che un bimbo di soli cinque anni sia stato l'artefice di un tale massacro. Quel che tutti vogliono è il chip contenuto nel cervello del ragazzo. - Hashiba sbatté le ciglia sorpreso.     
- Che chip? -
- Quello che tutti pensano sia nella sua testa. -
- Un momento. Non ci capisco più niente. Ma allora nessuno sa cosa sia successo realmente. E poi chi erano i due rapitori? -
- Ecco... è difficile da credere, ma i due rapitori erano due poveracci che volevano fare soldi chiedendo un grosso riscatto. Non appartenevano ad alcuna organizzazione. -
- Degli autonomi quindi. E sono riusciti a creare un gran baccano con delle forze così limitate. Ma guarda...-
- Non riderei se fossi in te. Per questa storia hanno sofferto molte persone. Soprattutto Sakuragi, o meglio, Hanamichi Imonoyama. Ora lascia che finisca: dopo l'incidente hanno tutti creduto che ci fosse qualcosa di molto grosso per aver reagito in quel modo spropositato. Insomma, data l'importanza di ciò che dovevano difendere si sono lasciati andare ed hanno calcato la mano. A testimonianza ci sono i corpi inceneriti rimasti. -
- Ora capisco! Qualcuno ha pensato alla storia del chip, e quando questa voce ha preso a girare non era già più una supposizione ma una certezza. -
- Proprio così. Per questo tutti vogliono Hanamichi Sakuragi. O meglio. Tutti vogliono il ragazzo col chip. -

Passarono alcuni attimi in silenzio. Tutte quelle informazioni tutte in una volta andavano digerite. In più c'era qualcosa di poco chiaro che attanagliava la mente di Hashiba: - Un momento, ma la strana forza... era Hanamichi? Vuol dire che lui è un esper? Ma come è possibile? -

L'altro rimase immobile ed impassibile. Non sapeva darsi una risposta, una cosa del genere non era contemplata nella sua esperienza. Guardando quei film dell'orrore o leggendo manga (ma ce
lo vedete a Sasaki che legge X1999?? NdA) era sempre stato molto incredulo, quando si veniva a parlare di cose soprannaturali.
- Chi lo sa? -
- E poi noi cosa centriamo con tutta questa storia? Perché ci ha convocato così 'urgenza? Solo per fare la guardia al suo fratellino? -
- Sawada. -
- Cosa? Ah già. Anche lui vuole Hanamichi? -
- Si, ma non so perché non si è mai fatto avanti direttamente. Non penso abbia paura di uscire allo scoperto. Forse non crede alla storia del chip. -
- Bhè, questo è compito mio scoprirlo. -

Una seconda pausa. Ancora una volta il silenzio incombeva si di loro.
Hashiba stava per alzarsi ed uscire dalla stanza, quando sentì la voce dell'amico.
- E i tuoi occhiali? E' strano, di solito non ne fai mai a meno. -
- Ah già. Devo averli lasciati nella stanza del volpacchiotto. -
- Ci hai parlato? -
- Aha. E' molto intelligente. Anche se sta sempre zitto. E poi vi somigliate come due gocce d'acqua. Due scorbutici nati. -
Sasaki restò indifferente ma sbuffò scocciato. - Allora c'è da dire che anche tu e Sakuragi vi somigliate. All'apparenza eccessivamente sicuri, ma poi dei veri e propri pessimisti. -
- Oh, Fido. Era una battuta quella? Io ho ragione d'essere sicuro di me. -
- Hn -

C'era qualcosa che non andava in Hashiba. Non aveva la solita aria sarcastica. Un minuto era tutto sorrisini e battute, l'altro si perdeva in chissà quale pensiero.
- Lo sai? Senza occhiali sembri più bello. -
- Eh? -
Sasaki l'aveva ammesso volontariamente per destarlo dal suo stato di semi-trance. Ma l'effetto suscitato era stato del tutto diverso da come si aspettava. Cioè, aveva previsto un: - Se fossi una bella donna con un vestito scollato allora ti sarei saltato addosso. - invece...
Hashiba stava lì, con la bocca spalancata e gli occhi fissi su di lui innocentemente sorpresi. Questo doveva essere un vecchio lato del suo carattere che si ridestava. Impagabile.
Sasaki, sorrise, prima fu un leggero movimento di labbra visibile solo al microscopio. Ma poi il sorriso si allargò fin quando non scoppiò a ridere senza controllo, con le mani nascoste tra i capelli.

E l'uomo più vecchio era rimasto immobile, a guardare. Poi aveva distolto lo sguardo sbuffando e arrossendo. Infine i suoi occhi furono nuovamente attirati verso Kenji. Sicuramente non doveva essere abituato a ridere, perché gli mancava quasi il respiro, e la sua voce era roca e profonda anche durante l'ilarità.
Un pensiero non proprio casto lo vide desiderare di sentire quella voce da vicino, mentre erano impegnati in attività più piacevoli.
Si schiaffeggiò mentalmente a quel pensiero. Che gli aveva preso?
Cercò di dire qualcosa, qualunque cosa, ma non riusciva a pensare con l'immagine che aveva davanti. Infine il momento d'ilarità finì e mentre il ragazzo castano si asciugava le lacrime agli occhi con la mano, fu catturato dalle schegge lucenti che rigavano le sue guance, per poi posarsi sul dorso della sua mano.

Senza pensare allungò la sua mano in avanti e catturò quella del compagno.
Continuava a stringerla e fissarla, rimanendo a testa bassa. Sasaki pensò di aver esagerato, perciò tentò di scusarsi. - Scusa. Ho esagerato. -

Non arrivò nessuna risposta; e cercò di divincolarsi dalla presa, senza però avere successo.
- Che fai? -
Ora era lui che guardava con occhi spalancati, le labbra di Hashiba che accarezzavano la sa pelle e l'asciugavano dalle lacrime.
I suoi muscoli si tesero dalla sorpresa. Percependolo Hashiba strinse la presa, lo strattonò facendolo finire tra le sue braccia ( Anny guarda con invidia. - Com'è che tu non mi tratti mai così? -___-  NdA
Toru prende cellulare e compone numero. - Pronto Sei... NdToru Ahhhhhhhhh, non puoi farmi questo NdA Certo che posso, e lo faccio. NdT ). Allora bloccò il viso tra le sue mani e baciò gli occhi ancora umidi.

Ora Sasaki stava seduto sulle gambe dell'altro, che intanto aveva lasciato il suo viso. Si fissavano con espressione sconcertata, dritto negli occhi. Il moro aprì la bocca per parlare. 
- Scusa, non so cosa mi sia preso... -

Il discorso di scuse era stato brutalmente interrotto da due labbra calde che accarezzavano le sue senza la minima esitazione.

- Non parlare allora.Agisci d'istinto. -
Senza sapere come in un batter d'occhi si ritrovò tra le braccia del suo "collega”, che lo trasportò facilmente fino al letto non lasciando mai le sue labbra.
Un pensiero si stava facendo spazio nella sua mente. A poco a poco diventava una certezza.

Sto per fare l'amore con lui? Un uomo. UN UOMO!
D'accordo. Non è niente. Sono attratto da lui, non è un problema. Anzi non sono proprio attratto da lui. Direi che il termine è abbastanza riduttivo.
Se non fossi innamorato, probabilmente non avrei cominciato a baciarlo. Che mal di testa!

Intanto il suo corpo si muoveva in concordanza con quello di Sasaki che strusciava la sua mano contro la gamba dell'altro. Lentamente, passò più volte sulla cerniera ed infine la prese tra due dita. La sua bocca non lasciava il collo di Hashiba, la pelle liscia, marcata da tante cicatrici era sempre più rossa a causa dei morsi ricevuti.
La lingua prese a scendere soffermandosi sulla spalla destra già scoperta. Lì, c'era il segno lasciato da tante ferite. Tutte le pallottole e le coltellate che aveva ricevuto. Quante volte ormai aveva medicato quel petto, quelle spalle, quel corpo. Rimase qualche secondo fermo a fissare, ma quando Shijemitsu fece per alzare la testa, riprese il suo impiego senza più esitare.
La sua mano libera scivolò nei pantaloni dell'altro.
- Non mi aspettavo....fossi...così...audace...Ahhhhhh. -
- Silenzio, o stringo. - Il solito tono perentorio. Ma ora il suo desiderio era stato esaudito. Poteva ascoltare quella voce bassa e sexy direttamente nel suo orecchio.
Il lieve sorriso che si formò sulle labbra di entrambi si deformò presto, quando un forte gemito scosse il corpo di Kenji. Il più sorpreso, ed estasiato dei due era Hashiba. Non aveva mai visto il suo compagno esternare così i suoi sentimenti, tranne forse quando si era arrabbiato con lui a casa di Sawada.
Ora era lì, sopra di lui, con gli occhi chiusi e la bocca aperta che mostrava ogni emozione pervadesse il suo corpo.

Era la prima volta che lo faceva con un uomo. Era stato con diverse donne, ma mai era stato così piacevole. Estasiante.
Sentiva la sua eccitazione crescere sempre più, mentre quella di Sasaki premeva già al limite contro la sua gamba.
All'improvviso il corpo si scostò dal suo, lasciando una sensazione di vuoto assoluto. 
Perché si allontanava. Aprì gli occhi scoprendo che Kenji era tutto preso dai bottoni della sua camicia. Quando si accorse del suo sguardo sorrise leggermente e si chinò per baciarlo. In quel momento pensò solo ad allungare le braccia per afferrare la testa castana, e massaggiare la nuca. Lisciando le lunghe ciocche setose. Era sempre stato un suo sogno proibito, fin da quando si erano conosciuti. E in effetti i suoi capelli erano ancora più morbidi di quanto potesse immaginare. Strinse maggiormente attirandosi alle labbra i capelli e baciandoli senza sosta. Quando smise e guardò in basso era già completamente nudo. Non ebbe tempo di morire dall'imbarazzo perché già sentiva i denti mordere e succhiare un suo capezzolo, mentre l'altra mano lavorava l'altro. Attirò maggiormente l'altro a se. Le sue mani vagavano tra i capelli (ma è una fissa! Eh Toru-chan? - si guarda attorno - Toru? Dove sei? NdA Fujima, sto arrivando. Ti voglio far vedere una cosuccia. Prepara lo shampoo alle erbe. NdT O___O chi è la traditrice poi?! NdA ). La bocca scese maggiormente soffermandosi tra le gambe e stuzzicando i testicoli. Poi senza alcun preavviso prese l'asta completamente in bocca cominciando a succhiare.
Ora nella stanza si udivano i gemiti incontrollati di Hashiba che aveva ceduto alla passione più selvaggia e si stava liberando nella bocca di Sasaki, rischiando di soffocarlo.
Dopo qualche secondo passato con gli occhi chiusi si riprese, per guardare cosa stesse facendo Kenji. La vista fu pregiata da un vero e proprio nudo artistico. "Fido" intanto si era spogliato rivelando il fisico madido di sudore, e l'erezione che ancora fendeva l'aria. I loro occhi s'incontrarono e arrossirono entrambi. Questo era davvero troppo. Aveva visto troppo in una sola volta. E ne era pazzamente eccitato. Sapeva cosa l'aspettava ora. Aspettava le dita che si sarebbero insinuate nella fessura del suo fondoschiena. Sentiva le mani sui suoi fianchi, e sussultò. 
Al posto di un dito c'era la lingua bollente di Sasaki che lubrificava l'accesso.
Probabilmente era pronto perché la lingua lasciò l'interno della sua cavità per essere prontamente sostituita da qualcosa di ben più grande. Il dolore iniziale fu sopportato con grande contegno. Non era nulla a confronto di una coltellata o un colpo di pistola, ma faceva comunque male da morire. 
Ben presto le spinte del compagno gli fecero dimenticare il dolore. 
Guardare quel viso contratto dai brividi di piacere era troppo eccitante per dare peso a una stupida sensazione spiacevole. Le spinte durarono poco, finché entrambi non giunsero al limite ricadendo sulle lenzuola di cotone azzurro. 
Con Sasaki ancora dentro di lui Hashiba si strinse al suo partner. Lo abbracciò forte sperando che le parole turbinanti nel suo cervello giungessero fino a lui. Forse fu proprio così perché sentì sussurrare le uniche due parole che non era in grado di far scaturire dalle sue labbra. E pianse sul petto di Kenji.

Rukawa arrivò nella sua stanza di corsa ansimando paurosamente. Non c'erano parole per definire il suo stato d'animo in quel momento.
Appena addormentatosi, era caduto dal divano ed aveva visto gli occhiali. Aveva pensato di riportarli ad Hashiba, e l'aveva trovato davanti la porta della stanza di Sasaki. Erano entrati e lui aveva ascoltato la loro conversazione. Non riusciva a capire perché Sasaki ridesse a quel modo né cosa fosse tutto quel silenzio. Ma poi sentì i gemiti. E corse via.

- Ma che..? Prima parlavano seriamente, poi….quei due hanno una relazione! E Hanamichi è un esper!! -

Fine Capitolo 3

Anny - Incredibile! Sono arrivata fino alla fine!
Toru - Slegami! Ho detto che stavo scherzando prima.
Anny - Eh, no caro. Ti rendo quel che mi hai fatto passare. Sei,
cara. Quando ci mettiamo d'accordo per la Hanagata-Miyamasu?
Toru - O__O
Anny - Oppure potrei chiedere a Dany di scrivere una DeathFic in cui vieni castrato da Sendoh. Hmmmmm! Ci devo pensare bene. ^^
Toru - Perfida. In fondo Uozumi non è male! Pensa ai vantaggi, in qualsiasi punto del viso lo baci becchi sempre l bocca. ^___^
Anny -Se, se. A proposito, ma voi due siete contenti della lemon ?
Hashiba - Ora per colpa tua non mi potrò sedere per un mese!
Sasaki - Non ti serve stare seduto per quello che ho in mente io. Smile
Anny e Hashi - O____O Ma chi è? Un replicante??
Ru - Ehy! Ma non è una fic di Slam Dunk? E poi quel do'aho esper non ce lo vedo proprio!
Hana -Altro che do'aho! Io sono il grande Tensai.
Anny - Che non appare mai nella storia. -___-
Hana - Già! -___- E sono anche Serial Killer!
Sasaki - Ahahah! Per così poco? Se vuoi ti faccio vedere una vera strage d'innocenti.
Hashi&Anny - O___O il clone! E' schizofrenico!
Anny - Shije-chan ammettilo! Cosa gli hai fatto fumare??  è___é   

*1 Se non leggete Combination è dovuta una spiegazione.
Sawada è il nemico di Hashiba e Sasaki, un politico corrotto. Per colpa sua il collega di Hashiba è morto davanti ai suoi occhi perciò ora cerca vendetta. Il figlio di Sawada come ribattezzato dal poliziotto "Occhi di cerbiatto", Toshiro, è in possesso di un'informazione importante installata nel suo cervello. Questa è il vaso di Pandora, un virus biologico potentissimo di cui Toshiro deve trovare assolutamente una cura. Nel corso della vicenda Tsuzuku Imonoyama, il compagno d'appartamento di Sasaki (su cui Hashiba ipotizzava una relazione tra i due conviventi) secondo
d'un'importantissima multinazionale, aiuta il ragazzo a nascondersi dalle mire dei terroristi e di suo padre stesso che vuole il Pandora Box. Nel laboratorio di Tsuzuku si scopre che in realtà Toshiro è dotato di un quoziente intellettivo superiore a 200 


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