Buon RuHana day a tutte!!!!! Passate una bellissima giornata ragazze!!!! Cavoli che bella festa…io propongo di fare di tutti i giorni un 10/11…fate sì con la testa…brave ^_____^



Ten years of love

di Hymeko

Con un fluido movimento, Rukawa si scosse via dalle spalle la neve, accumulatasi sul suo cappotto. I fiocchi candidi, uniti in grumi bianchi, caddero pesantemente al suolo con un tonfo sordo, soffocato quasi come il paesaggio immobile da cui era sbucato.
Il volpino si girò, affondando lo sguardo fra le ombre tonde, che si disegnavano sulla crosta di neve secca…nessuna vita, interrompeva la loro perfetta staticità. Gli animali della foresta erano rintanati nei loro nascondigli, abbracciati dal caldo tepore dei loro cari.
Rukawa scosse la testa, sbattendo i piedi a terra per togliere la neve dagli scarponi, e aprì la porta del microscopico rifugio.
Due stanze, aveva giudicato da lontano. E qualcuno era già lì…sul sentiero che l'aveva accompagnato, erano impresse le impronte fresche di un uomo, a giudicare dalla grandezza.
'Speriamo non sia un rompiballe'
Incrociando le dita, il volpino entrò nel piccolo ambiente.
Davanti a luce, luce e calore, Rukawa si concesse un sorriso, quando il tepore di una stufetta si precipitò a baciarlo.
Ricambiò la gentilezza lasciandosi toccare, facendosi avvolgere, assaporando quel calduccio fluido intrecciarsi birichino coi suoi capelli, scivolargli negli abiti e sotto la pelle, per amalgamarsi col suo sangue…sulla sinistra, un letto a castello, di cui l'inferiore era occupato da una persona stesa, che con un mugugno si rigirò fra le coltri:
"Rukawa?"
Un insonnolito Hanamichi sbirciò dalle coperte sotto cui s'era sepolto, osservando con l'aria di chi non capisca se realtà o fantasia il compagno di squadra, ancora fermo a gustarsi quella temperatura.
"Hn"
"Cosa c'è volpaccia, non sei riuscito a tornare alla baita? Il tuo istinto ha fatto cilecca, eh?"
Il moro sbuffò, togliendosi giacca e scarponi:
"Parla per il tuo, Genio"
sottolineando con sarcasmo l'ultima parola, il moro si infilò le trasandate ciabatte in dotazione nel rifugio, ed entrò nel bagno.
"Maledetto congelati!!!"
Quando Rukawa uscì, il rossino era girato verso il muro, la sua sagoma si alzava e abbassava ritmicamente, sull'orlo del sonno...
'O forse sta solo fingendo…'
Sbadigliando, aprì l'armadio a scorrimento, in cerca di qualcosa di più asciutto dei suoi abiti, da mettersi addosso…nulla, solo un sacchetto vuoto, di quelli da biancheria intima.
Sbuffando, stese le vesti accanto a quelle del compagno, mentre brividi indesiderati cominciavano a manifestarsi sulla sua pelle nuda…si morse le dita, per non voltarsi a guardarlo.
Così docile, stanco, indifeso…alla sua portata, sarebbe bastato poco per averlo…
'Caaaalmo…'
"Ehi idiota, non c'è della biancheria?"
Senza che ne comprendesse il motivo, l'altro sussultò vistosamente:
"No…non c'era nulla in quell'armadio"
"Hn"
'Quindi è sveglio…e nudo'
notò maliziosamente la sua scaltra mente da volpe, che aveva già adocchiato i boxer blu, stesi ad asciugare.
"Ah già…non chiamarmi idiota!"
"Hn. Spostati"
"Eh?"
Rukawa scostò i lembi delle coperte del letto occupato, iniziando a infilarcisi dentro:
"Spostati, dormo anch'io qua"
"Ma sei sceeeemooooo????!!!!"
Più rosso dei suoi capelli, il volto di Hanamichi si scosse con forza, mentre un piede schizzava fuori, per prendere a calci il compagno di squadra…Rukawa lo evitò facilmente e vi ci si distese sopra, bloccandolo.
"Aaaahhhi pesi!!!!"
"Stai buono, conviene anche a te se dormiamo assieme"
La voce del numero 10 raggiunse gli ultrasuoni:
"Io non voglio dormire con te!!!"
"Idiota! Staremo più caldi"
"Te lo ripeto, Rukawa…"
Hanamichi tentò di darsi un contegno, un'aria decisa e inflessibile, anche se, per qualche motivo che il volpino non riusciva ad afferrare, era l'isteria a controllarlo:
"…non dormiremo assieme"
Infischiandosene palesemente, il moro si stese su un fianco, accanto a lui, poggiando un gomito sul cuscino:
"Cos'è, hai paura?"
Da deciso a imbestialito…come al solito, la scimmia rossa cambiò umore alla velocità della luce…
'Anche questo mi piace di lui…è così imprevedibile…'
"Ma sei scemo, stupidissima volpaccia???!!!"
'Potrei innamorarmi di lui ad ogni sorgere del sole…'
La riflessione romantica del volpino fu annientata da una possente craniata del teppista…e con l'orma di un piede nello stomaco, Rukawa si ritrovò a terra.
"Idiota!"
sbottò, alzandosi e ripulendosi il sedere…Hanamichi gli sibilò contro, prima di infagottarsi nel piumone, e girarsi dall'altra parte.
"Non crederai di aver vinto?"
"Ah!"
Un sussurro, direttamente nel suo orecchio…il rossino si trovò a sussultare sotto il suo peso, con le mani del moretto che si facevano largo sotto le coperte, lungo le sue braccia, in cerca di un punto debole per aprirsi uno spiraglio, e infilarsi in quel calore invitante.
"No! No, Rukawa smettila! Fermo, ti prego! No!!!"
"E smettila di strillare così, mica ti sto stuprando!"
"Rukawa fermo fermo ti lascio dormire con me basta che la smetti!!!"
"Hn"
Veloce com'era iniziato, l'attacco portato dal volpino terminò…Hanamichi aprì un occhio, ansimando pesantemente. Rukawa era in piedi accanto al letto, le sue dita tamburellavano sulla pelle intirizzita.
"Allora, devo ricominciare?"
"No no…però tu dormi sopra il lenzuolo"
"Hn?"
"Prendere o lasciare…chissà quante pulci mi attaccheresti, se no!"
Senza nascondere l'irritazione, il moro si infilò nel letto, come l'altro gli aveva chiesto. Non aveva voglia, di rimanere ancora nudo al freddo…c'era un limite, anche per lui.
"E vedi di non scalciare, capito volpastra?"
"Idiota"
gli rimandò il volpino, sbadigliando…il sonno, ora che era finalmente circondato da una temperatura decente, si stava appropriando di lui…senza dimenticare il corpo del rossino accanto, su cui contava di farsi un bel sogno spinto…
………
"Hn?"
Cos'era? Cosa stava accarezzando? Pelle calda, liscia, soda al tatto…una bella pelle, di quelle da riempire di baci.
Ma non solo…c'era un materiale strano, che non c'entrava nulla…era un po' molle, sottile, e un po' più spesso…Rukawa aprì un occhio, scontrandosi col nero della notte.
'Ma che…'
Il sonno riallungò le dita su di lui, tentando di trascinarlo indietro…scuotendo la testa, ricorse al metodo che usava quando doveva andare ad allenarsi…obbligando le palpebre a non chiudersi, si morse l'interno di una guancia, imponendosi di svegliarsi.
Un mugolio angelico si soffiò nel suo orecchio…il moro sussultò, ricordando all'improvviso dov'era, come c'era arrivato, e soprattutto con chi era.
Hanamichi si mosse nel sonno, intrecciando le gambe con le sue, e spostando le mani dietro il suo collo.
"Qualcuno mi aiuti"
La voce di Rukawa tremò nella notte, mentre cercava qualcosa a cui aggrappare la volontà, per non saltargli addosso e completare il suo sogno…lo aveva fra le braccia, così accondiscendente, un gattino fuseggiante che traeva piacere dal suo tocco…quella cute su cui stava passando le mani era la sua, era lui che stava toccando, la sua bella schiena che tante volte, aveva sognato di percorrere…
"Calma Kaede…non puoi prenderlo così…fermo…"
Ma le sue mani non riuscivano ad obbedire, agli ordini della sua voce…lentamente, si infilarono sotto lo strano materiale che lo racchiudeva, spostandosi fino ad arrivare ai suoi capezzoli…i suoi polpastrelli ci girarono attorno un secondo, la sua bocca si tese in un sorriso, sentendo i suoi gemiti, poi…li strizzarono forte.
"Ahi!!!"
Hanamichi sussultò, allontanandosi di scatto da lui, e sbattendo una gran testata contro la sottile parete del rifugio, che risuonò metallica…Rukawa sbuffò, irritato che l'altro avesse interrotto il suo divertimento, e allungò una mano per accendere la luce.
"Rukawa no!!!"
Il rossino aveva compreso la sua intenzione, ma la botta gli aveva rallentato i riflessi, e la sua mano era ancora a mezz'aria, quando il locale fu invaso dalla luce.
Che rivelò un corpo scolpito, racchiuso in una guêpière di pizzo e velluto, nero come la notte e rosso come una rosa, nel massimo della sua bellezza sensuale.
Per la prima volta in vita sua, qualcosa fu in grado di sconvolgere Kaede Rukawa…lo slip di pizzo sottile, bordato di velluto sanguigno, si disegnava in un triangolo semitrasparente, a rivelare il sesso lì custodito…il ventre, coperto dal velluto, si modellava armonioso in una curva plastica, sottolineata dal leggerissimo panneggio del tessuto…e per contenere il seno della donna cui quel capo era destinato, un reggiseno uguale allo slip, pizzo bordato di velluto, al cui centro si intravedevano due capezzoli birichini.
Rukawa si tappò il naso con due dita, per non perdere in una volta sola tutto il sangue che aveva in corpo.
"Ma sei scemo???!!!"
Hanamichi si gettò indietro, sfuggendo al fiotto rosso che dilagò sul letto, prima che il moro riuscisse ad arrestarlo…il ragazzo gli lanciò un'occhiataccia, stringendosi forte il naso.
Deglutendo, il rossino si tirò un angolo di lenzuolo su fino al mento, comprendo il più possibile la biancheria sexy che faceva bella mostra di sé, sul suo corpo…vedeva i piccoli brividi percorrergli la pelle, li sentiva danzare sui suoi arti.
Rukawa, il suo nemico, lo aveva visto così…era in suo potere, lo avrebbe potuto ricattare per il resto dei suoi giorni…suo schiavo in partita, negli allenamenti, costretto alle più umilianti sconfitte…
"C-Che cosa vuoi per non dire nulla?"
si affrettò a chiedergli, tentando di controllare il tremito della voce.
"Hn?"
fu la risposta dell'altro, che intanto controllava il flusso dell'emorragia…
"Insomma…non voglio che gli altri lo sappiano!"
Una luce scaltra s'accese nella mente del moretto, che subito intravide una possibilità:
"Hn…facciamo un patto"
"Eh?"
Rukawa sorrise leggermente, vedendo un suo sopracciglio inarcarsi leggermente…non era pronto, a quello. A una sua proposta, a scendere a patti con lui.
Lui era il suo rivale…ma gli avrebbe fatto cambiare idea.
Avrebbero condiviso un segreto, qualcosa di forte e indissolubile li avrebbe uniti, ponendosi come solida base per il loro possibile futuro assieme.
'Un futuro che voglio realizzare'
Dentro di sé, Rukawa ringhiò. Ne aveva di sangue, e molto, anche. E quello che non era andato perso, era finito nelle sue parti basse.
"Io non rivelerò il tuo segreto, però tu…non svelare questo"
E, con fare molto da maniaco, aprì il lenzuolo che lo copriva, rivelando un'erezione svettante.
"…oh cazzo!"
sbottò il rossino, dopo un attimo di gelo.
"Hn"
commentò l'altro, mollando il lembo del lenzuolo e avvicinandosi furtivo a lui, socchiudendo le labbra, in un invito chiaro a baciarlo, a lasciarsi baciare.
"C-Cha fai?"
Hanamichi cercò di ritrarsi, ma dietro di sé aveva la parete…deglutì disperato, quando il sorriso velato di Rukawa si tramutò in un ghigno di vittoria…il volto era vicino al suo petto, le labbra a un soffio dalla sua pelle…trattenne il respiro, per poi lasciarsi andare in un gemito sordo, quando il rivale gli posò le labbra sullo sterno.
"Ti è piaciuto?"
Un urlo strozzato, e Rukawa si ritrovò un rossino steso sul letto, nel tentativo di sfuggirgli, in qualche modo…ridacchiando, si stese al suo fianco, cingendogli la vita con un braccio e tirandolo a sé, in un fruscio di lenzuola.
"Non aver paura…"
mormorò, blandendogli la schiena con una mano.
"E-E come faccio c-con q-quel tuo…c-coso che mi preme fra le gambe???!!!"
Era sull'orlo del pianto…Rukawa chiuse gli occhi, allungando una mano e spegnendo la luce.
"C-Che vuoi fare?!"
strillò Hanamichi, i primi singhiozzi che già gli spezzavano la voce…ma di colpo Rukawa lo lasciò andare, stendendosi il più lontano possibile da lui.
"Idiota…torna in te stesso! Quel teppista casinista che prende a botte chiunque, smettila di frignare come una femminuccia!"
"Non chiamarmi femminuccia!!!"
L'esser di nuovo solo gli stava permettendo di riprendere il controllo…Hanamichi sentiva il cuore calmarsi, il sudore scorrere meno, mentre il calore del suo corpo scemava, piano.
"Hn. Stai meglio?"
"Sì…e non osare preoccuparti per me, maledetto volpino malefico è tutta colpa tua!!!"
Una sbuffata, che fece infuriare ancora di più il rossino, che si buttò sul moretto, nel buio…con un'abile mossa a sorpresa, quasi si attendesse quella carica, Rukawa lo afferrò per i polsi, e lo gettò sul letto, sotto di sé. Nel buio, uno sopra l'altro, eccitazione e trepidazione si mischiavano, divertendosi delle reazioni di quei mortali.
Le sue gambe, ancora aperte, per la sorpresa…sentiva il fiato frettoloso carezzargli la pelle, percorrergli le labbra…incurante del rinnovarsi dei suoi singhiozzi, Rukawa fece scorrere le mani sulle sue braccia, godendo del tendersi dei suoi muscoli.
"R-Ru…"
Il pigolio disperato giunse alle orecchie del volpino, che si fermò, trattenuto dalla paura che vi sentiva…non lo voleva così, non l'avrebbe mai preso contro la sua volontà. A qualunque costo.
"Stai tranquillo…io non ti farò mai del male"
Per rasserenarlo, si stese al suo fianco, massaggiandogli la schiena, imponendo alla propria mente di non ricordare ciò che gli occhi avevano ammirato, solo pochi minuti prima…
"…avevo freddo"
bisbigliò Hanamichi, dopo qualche momento.
"Hn?"
Non capiva…di che stava parlando?
"La guêpiere, c'era solo questa cosa, nell'armadio…e io avevo freddo. Lo so che è leggerissima…"
si giustificò, prevenendo le lecite perplessità dell'altro…
"…però mi sono detto che sarebbe stata meglio di niente"
"Non credevi che sarebbe arrivato qualcun altro?"
Rukawa diede fondo alle corde vocali, per aiutarlo…quella piccola conversazione era pur sempre un inizio...
"No...e soprattutto, che avrebbe voluto dormire con me"
gettò lì, per curiosità, o necessità di sapere…
"Hn, anch'io provo freddo…ma per questo, volevi che dormissi sopra il lenzuolo?"
"Speravo non mi avresti scoperto"
terminò di confessare Hanamichi, con più leggerezza nel cuore.
Rukawa non aggiunse nulla, limitandosi a fissare il buio, e ad accarezzargli la schiena…non sembrava più avere paura, né rifiutarlo, però…era troppo accondiscendente. Prima d'allora, si erano a malapena parlati, perché non lo cacciava via a testate? Ormai lo shock avrebbe dovuto essergli passato…
"Perché lasci che ti tocchi?"
chiese infine, troppo impaurito dall'idea di farsi allontanare di colpo, da continuare a blandire quella pelle con tranquillità.
"…io…me lo stavo chiedendo…ma forse è perché…sono lusingato…da quello che mi hai lasciato vedere prima. So di non star comportandomi come il solito idiota, però…dimmi la verità, vuoi davvero…me?"
"Sì"
rispose il volpino, senza alcun tentennamento.
"P-Perché?"
domandò Hanamichi, di conseguenza…come poteva l'idolo della scuola desiderarlo?
"Perché sono certo che staremmo bene, assieme"
"Eh?"
"Ascoltami…"
Rukawa gli prese il volto fra le mani, posando un bacio sulla sua fronte:
"Io sono gay…lo sono sempre stato. E vorrei che tu…provassi a non odiarmi, per questo"
"Io non ho nulla contro i gay!"
sbottò l'altro, offeso.
"Hn…nemmeno per i gay che sognano di scoparti fino a farti svenire, stremato dal godimento?"
"…se la metti così…"
borbottò Hanamichi, un po' più titubante di prima…
"Hn…scherzavo. Almeno per adesso…"
"Tu???!!!"
"Sì…sei più calmo, almeno…"
"Maledetto volpino!"
Ma Rukawa lo sentì sorridere, strofinarsi contro di lui…col cuore in gola, lo strinse più forte.
"Chi è il genio?"
gli soffiò in un orecchio, solleticandogli la schiena.
"Io, naturalmente! Perché non ti ho ancora sventrato, nonostante tu sia solo una volpaccia pulciosa e deviatrice di innocenti teppisti!"
"Hn"
Una risata, forse solo un mugugno…a Rukawa la sua risposta andava bene, tutto era un piccolo passo, lungo il cammino per l'avvicinarsi a Hanamichi.
"P-Pensi davvero che noi due…assieme…"
La domanda fatidica, che sapeva sarebbe arrivata…Rukawa allungò le labbra, rubando un fremito alla sua pelle:
"Sì…io lo penso. Non ne ho la certezza, abbiamo solo sedici anni, è un po' presto per proclamare l'amore eterno…"
'Soprattutto con uno rifiutato cinquantun volte…'
commentò fra sé il rossino.
"…però non posso che rifiutarmi, di non provarci nemmeno…sono certo che saremmo felici assieme, lo sento nell'anima, però…"
"Hai bisogno di me, per saperlo"
"Hn"
Con un sospiro, Rukawa posò una guancia sulla sua fronte, attendendo.
"…volpino?"
Finalmente Hanamichi parlò, richiamandolo dal dormiveglia in cui era caduto…
"Hn?"
"P-Possiamo aspettare di parlarne nel ryokan? Qui…così…non sarei obbiettivo"
"Hn…ci penserai?"
"…sì"
Rukawa sorrise…forse, era più, di un inizio…
………
La neve aveva smesso di cadere, il cielo grigio era solo velato di nubi leggere. Il vento, fresco ma non gelido, sembrava quasi prendersi gioco della cute dei due ragazzi, accarezzando le loro guance lievemente arrossate più per l'imbarazzo, che per il suo effetto.
"…è meglio se vai tu, per primo"
"Perché?"
Hanamichi si volse verso di lui, il mento affondato in una morbida sciarpa di lana cremisi, le ciocche voluttuose di capelli che danzavano con l'aria…il respiro di Rukawa faticò a non bloccarsi, ammaliato dalla sua bellezza profonda, sincera.
"Se vado prima io, o assieme…lei si prenderà cura di me, non di te"
"…sì, sarebbe così"
constatò il compagno, senza tuttavia accennare ad andarsene. Restava lì di fronte a lui, semplicemente a guardarlo.
"Non vai?"
quasi lo spinse, ad incamminarsi…
"Rukawa…perché fai questo? Perché mi spingi da Haruko?"
Quella domanda…sapeva che sarebbe arrivata, era logicamente impressa nel loro pensiero…aveva solo sperato che la rimandasse, un po'…
"Hn…perché mi piaci"
Non era un risposta, e Hanamichi lo sapeva bene:
"Ma lei…è una tua rivale"
"Lo so…"
Un cenno della testa, per testimoniare che aveva capito…
"…ma io voglio la tua felicità…lo so che è una frase fatta"
"E…per te, nulla?"
Hanamichi lo incalzò, avvicinandosi a lui, quasi minaccioso…lo lusingava sapere che lo adorava in quel modo, da farsi da parte pur di farlo felice, però…nel profondo di sé, inspiegabilmente, provava una sorta di…risentimento, una punta di acredine.
In fondo, non voleva che lo lasciasse a lei…che non combattesse, per lui. Per la prima volta parlava, ma le sue erano appunto solo parole…da quando si erano svegliati, neanche un fatto concreto, che gli testimoniasse che quella notte non aveva solo sognato…
"Non ora…non so se tu sia pronto…"
"E allora? Chi mai lo è, per una cosa simile?"
Rukawa chiuse gli occhi, concentrandosi sul vento che gli soffiava sulla pelle, tentando di escludere il calore che l'altro irraggiava, e che gli sembrava di sentire…
"Non voglio spaventarti…stai correndo troppo"
Era vero, Sakuragi gli si stava troppo gettando fra le braccia…e lui, correva il rischio di non farselo scappare, di rubare a quelle labbra un bacio profondo, e a quel corpo la verginità che ancora, di certo, possedeva…ma l'altro ne era consapevole?
"…è troppo presto"
concluse, oltrepassandolo.
"Sei davvero innamorato di me?"
La sua domanda lo centrò come un fulmine, gelida come un ghiacciaio…voleva una risposta, subito, reale, indipendentemente dai suoi timori.
"Sakuragi…"
tentò di placarlo il moro, per non rispondere…aveva paura, di bruciare in una volta sola le sue speranze, di veder il suo sogno cancellato in un soffio…
"Smettila di pensare che crollerò come una femminuccia. Anche se dopo stanotte potresti immaginare diversamente, sono sempre il Genio. E non mi faccio spaventare dall'amore omosessuale, né disgustare…voglio solo la verità"
"Non è questo che temo…"
"Allora cosa? Che non ti corrisponda?"
"…hn…anche"
Hanamichi inarcò un sopracciglio, prima di coprire i metri che li dividevano, e afferralo per una spalla…Rukawa non fece resistenza, si lasciò girare verso di lui, gli permise di specchiarsi nel suo volto impassibilmente gelido, come il paesaggio che assisteva alla loro schermaglia.
"Che vuol dire anche?!"
Respirava affannosamente, i suoi occhi si stringevano, mentre i denti mangiucchiavano le labbra…il volpino allungò una mano guantata, per accarezzargli una guancia.
"Mi sembra che…tu sia troppo entusiasta"
"Sei incredibile!!!"
Il rossino gli tirò un pugno, facendolo volare nella neve, prima di riempirsi le mani e iniziare, con lui, una battaglia…palle di neve filavano nell'aria, schiantandosi spesso sugli arbusti vicini, soprattutto quelle di Sakuragi…i proiettili lanciati da Rukawa, invece, centravano quasi sempre il bersaglio, riempiendo il viso del compagno di squadra di neve farinosa, recante in sé tutti i sentimenti contrastanti che il moro provava…
………
"Allora, si può sapere che volevi dire?"
Col fiatone, piegato sulle ginocchia, Hanamichi fissava irritato il moro, a sua volta appoggiato a un albero. Era stanco della sua titubanza…gli aveva praticamente detto che poteva starci, perché esitava ancora?
"Mi vuoi usare per rifarti delle tue delusioni amorose?"
Hanamichi spalancò gli occhi, incredulo per quella domanda diretta, affilata, sferzante…di tutto ciò che gli era vorticato per la testa, mai avrebbe pensato a quello…
"Ma sei scemo???!!!"
L'onda d'urto della sua voce fece cadere della neve dai rami, che finì nella schiena dell'asso dello Shohoku…Rukawa sussultò, mentre Hanamichi riformava una palla di neve, e gliela gettava in faccia.
Ma nei suoi occhi non c'era più quella gioiosa voglia di divertirsi, della battaglia precedente.
Solo…delusione.
"Sei uno stupido!!!"
gli urlò contro, prima di girarsi e avviarsi verso il loro albergo, senza voltarsi a guardarlo, senza fargli un cenno perché lo seguisse, con tuttavia una sola preghiera nel cuore, nella mente:
'Fermami fermami fermami!!!!'
Rukawa chiuse gli occhi, mentre la sua schiena si allontanava sempre più…il cuore, dolente nel petto, gli urlava di darsi da fare, di correre da lui e raggiungerlo, e baciarlo, cancellare quel rancore con la dolcezza di cui sarebbe stato capace…ma la mente aveva ancora paura, nonostante tutto…
………
Rukawa scese silenziosamente le scale, entrando nel salotto inondato di tenebra. Le luci spente erano sostituite dal chiarore della luna piena, che si faceva faticosamente largo fra gli strati plumbei di nuvole.
Nel camino, i resti dei grandiosi ciocchi, arsi durante la serata, morivano piano come timide braci, in pudico silenzio. Non più scoppiettii allegri, non più lingue di luce che salivano al cielo…solo bagliori rossi, tremendamente malinconici.
Nel divano, gli occhi acuti del volpino incontrarono una sagoma…avvolto in una pesante coperta, un ragazzo osservava lo spegnersi dei tizzoni.
"Non dormi?"
bisbigliò, andando ad accoccolarsi vicino al camino, senza guardarlo.
"No"
solo un sussurro, appena udibile.
Lontano, rami appesantiti dalla neve si scrollarono, lasciandola cadere a terra…Rukawa si voltò, cercando il suo viso. Trovando i suoi occhi fissi nei propri.
"Che cosa c'è?"
mormorò, chiedendosi dove avesse sbagliato…non riusciva a capirlo, quel rossino pazzo. Era una cosa che gli era sempre piaciuta di lui, una fonte di frizzante molteplicità…ma in quel momento, rischiava di compromettere irrimediabilmente una loro possibile unione.
"Davvero non lo capisci?"
"No"
Rukawa scosse la testa, mentre vedeva morire la speranza nei suoi stessi occhi.
"Io volevo che tu mi fermassi"
"Hn?"
Il ricordo si presentò ai suoi occhi…la sua silhouette resa ancor più massiccia dalla giacca pesante, dai maglioni in cui era sepolto, che si allontanava sconsolatamente, in mezzo a una bianca distesa di neve…così lontano, dall'immagine del ragazzo sexy, vestito di guêpiere, che aveva avuto il piacere di stringere a sé…
"Credevo che ti piacessi così tanto, da spingermi a manifestare almeno un po' di gelosia…"
In lui, Rukawa riconobbe una concentrazione mai vista di delusione, disillusione, risentimento…fra loro, sembrava erigersi un muro di ghiaccio. Poteva vederlo, sentirlo…ma i loro sentimenti non erano più in grado di incontrarsi.
"…pensavo ti avrei offeso…che non ti avrebbe fatto piacere, una mia interferenza"
"È un po' poco come giustificazione, volpino"
"Hn…"
La bocca di Hanamichi si deformò in un ghigno, mentre le parole assumevano un tono più amaro:
"Ti ho chiesto apposta se fossi innamorato di me…e tu non mi hai neanche risposto"
"Hn"
Il moro chiuse gli occhi, mentre un senso profondo di vertigine si spiralizzava attorno a lui, trascinandolo con sé, in basso, lontano da quel ragazzo splendente come un astro, ma che non riusciva a sciogliere il muro fra loro…
"E nemmeno adesso, mi hai detto nulla…come al solito, tu…"
"Che cosa vuoi?"
lo interruppe Rukawa, stanco di essere sempre trapassato dalle sue parole amare, simili ad aghi roventi.
"Rispondi alla mia domanda"
dichiarò immediatamente l'altro, una figura marmorea che lo fissava senza sentimenti.
"Certo che sono innamorato di te"
gli confessò stancamente, pur di non sentirlo più tanto distante, così ostile.
"E perché non mi hai fermato?"
Rukawa sbatté le palpebre, senza capire. Perché si stava soffermando tanto su quell'episodio? Perché era così importante? Che cosa significava, che lui voleva esser fermato? Sakuragi amava Haruko…
"Perché lei si sarebbe preoccupata per te…non è ciò che vuoi?"
Il cuore del volpino pulsò molte volte, prima che Hanamichi socchiudesse le labbra:
"Come fai a sapere ciò che voglio, se non me l'hai mai chiesto?"
Rukawa si irrigidì, il suo fiato si mozzò…quelle parole, unite alle precedenti…forse avevano un significato nascosto, nuovo…una speranza…
"T-Tu…sei gay?"
Poteva avere una probabilità? I suoi non erano solo sogni?
"Non lo so…non lo so più"
gli confessò il rossino, cambiando posizione…
"So solo che anch'io, ho pensato spesso alla mia sessualità. Al fatto di essere o meno etero, dopo tutti quei no uno inizia anche a chiederselo…a cosa avrebbe significato, stare con…un maschio. E l'unico volto che ho sempre accostato al mio, era…il tuo. Per questo non ti ho riempito di botte, quando mi hai…beccato conciato in quel modo"
Quasi riportato alla vita da quella confessione, Rukawa si mise in ginocchio, il busto eretto, teso verso di lui.
"Prima di questa mattina, naturalmente"
Più violente di un pugno nello stomaco, quelle parole spezzarono il respiro della volpe:
"Perché!"
sbottò, al limite del crollo…era gay o no?
"Dimmelo chiaramente, lo sei o no?"
"…non lo so…"
confessò Hanamichi, affondando nella coperta.
"…forse volevo che fossi tu, a decidere per me"
concluse, artigliandosi le braccia con le dita…
"Io non posso…"
reagì con veemenza il volpino, sentendosi chiedere di essere ciò che non aveva mai voluto essere…
"…non potrei mai costringerti ad…amarmi. Come non ho fatto nulla per…"
"Lo so…però mi sento senza nulla cui appoggiarmi"
Attento a ogni suo barlume di reazione, Rukawa gattonò fino a lui, posando il mento sulla coperta fra le sue ginocchia:
"Hai me…"
"Davvero?"
Hanamichi espresse tutta la sua insicurezza arretrando un po', i dubbi si fecero largo sul suo viso.
"Sì…di cosa hai bisogno?"
"Di sentirmi dire che non mi lascerai mai. Che mi amerai per sempre"
Una richiesta, semplici parole, che però fecero vacillare la volontà del moro…Rukawa abbassò gli occhi, pregando se stesso di trovare una soluzione, in fretta…tutto, ma non quello…
"Che c'è?"
Se n'era accorto…il volpino sospirò, posando la testa sulla sua gamba:
"Non posso esaudirti…non posso dirti che ti amerò per sempre. No, non te ne andare…"
Facendo forza, l'asso dello Shohoku respinse il compagno sul divano, mordendosi le labbra per il corpo irrigidito che aveva sentito.
"Perdonami…"
Una smorfia indecifrabile lampeggiò sul volto di Hanamichi, prima che perdesse del tutto la propria espressività.
"Non posso farlo, perché non credo ciecamente nell'amore eterno, a sedici anni…troppe cose possono cambiare, a partire da noi stessi…"
"Quindi nemmeno tu, per primo, confidi in noi due?"
"Non ho detto questo…solo che per me, quelle parole hanno un significato speciale, e non voglio bruciarle nel momento sbagliato"
"O con la persona sbagliata"
concluse il rossino, precedendolo.
"Idiota!"
sbottò irato il moro, gettandosi su di lui e costringendolo ad accettare il suo bacio…lo stupore di Hanamichi durò solo un attimo, prima che riuscisse a liberarsi:
"Non farlo mai più!"
ringhiò, due lacrime sottili che gli ornavano le ciglia.
"Adesso basta! Deciditi!"
Rukawa non si lasciò intimidire dalla sua reazione, e con una mossa fulminea lo afferrò per i capelli, baciandolo di nuovo…se essere gentili non serviva, sarebbe diventato stronzo.
Il tocco fra le loro bocche duro pochi secondi, prima che lo lasciasse andare.
"Prima ti rispetto, e ti rivelo che sono gay. Poi mi dichiaro, ma ti lascio andare per primo, perché ero convinto che ti avrebbe fatto piacere. Adesso tento di spiegarti, e tu non mi dai retta…smettila di fare l'idiota! Ieri notte, non mi sembra tu abbia protestato, quando te l'ho detto!"
Lentamente, Hanamichi alzò lo sguardo, dove un misto di rabbia e vergogna trovavano alcova…mordendosi le labbra, alzò il pugno, per colpirlo…Rukawa non si mosse, attendendo, ma il colpo non partì, mentre la sua ira si smorzava.
"È solo che…non ho la sicurezza che noi due…"
"Non vuol dire che non durerà…i sentimenti sono più importanti delle parole…"
"Lo so…"
Annuendo piano, il rossino tornò lentamente in sé, abbracciandosi le ginocchia con le braccia, gli occhi persi nelle braci…
"…soprattutto io non dovrei biasimarti, ho detto ti amo così tante volte, e mai nessuna…"
"Ssshhh…non pensarci…"
Scuotendo il capo, Sakuragi continuò:
"Lo so che hai ragione, che è troppo presto per giurarci amore eterno, è rischioso…è solo che io…dopo ieri notte, speravo che noi due…"
"Dieci anni…dammi dieci anni, e ti farò la più grande dichiarazione che tu abbia mai immaginato"
"Eh?"
Rukawa tornò sul pavimento, inginocchiandosi davanti a lui…tagliando le incertezze, annullando i timori, prendendo il coraggio a due mani, per rendere felici entrambi c'era bisogno di una decisione forte, incontrastabile:
"Hanamichi Sakuragi, ti prego di voler stare con me dieci anni…vorresti essere il mio ragazzo?"
"C-Cosa farai se fra dieci anni…staremo ancora assieme?"
balbettò il rossino, avvampando…c'era una luce, nei suoi occhi…
"Ti sposerò"
dichiarò senza paura il moro, sentendo in sé la certezza che, un giorno, avrebbe ascoltato dalle sue labbra una semplice sillaba, che li avrebbe uniti per l'eternità…
"Sì"
gli rispose Hanamichi.

Fine


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