Sperando
che gli 883 non si irritino, ho pensato di usare questa loro canzone per una
song-fic MitKo… E’ la prima volta che ne faccio una, quindi do la
raccomandazione di sempre: siate buone ^_^
Ah,
anche loro non mi appartengono… ma questo lo sapete già!
Tenendomi di
Calipso
Quell’apatia
di chi si è già buttato via nell’anima,
gettandosi
in storie sterili,
l’hai
spinta via, mi hai detto credici, solo tenendomi.
Adoro
quest’ora della notte, quando vedo la tenue luce dell’alba farsi
strada tra le stelle che sbiadiscono, il tuo viso che si svela lentamente.
Adoro guardarti dormire tra le mie braccia, con quel tenero abbandono che
mi riempie il cuore di dolcezza e malinconia, il tuo respiro lento e
regolare mi solletica il collo e io mi sento scoppiare il cuore d’amore
per te.
Io
ti adoro, Kiminobu Kogure .
Perché
sei stato il mio amante.
Perché
sei stato il mio primo amore.
Perché
sei stato il mio angelo.
Non
ti ho mai detto con le parole quello che sento per te e non lo sto facendo
neanche adesso, sussurro le mie parole nel silenzio al mio amore che
dorme.
Io
non sarei tornato al basket se non fosse stato per te, non sarei tornato a
vivere senza di te; mi hai ridato la speranza, mi hai ridato fiducia e
amore, tanto amore. Avevo perso la strada, tu me l’hai fatta ritrovare.
La
forza che fatto crescere, quando io ormai stavo per cedere,
la
volontà di non arrendersi, la dignità e il rispetto che sai rendermi,
tenendomi,
tenendoci.
Tu
per tutti sei il Quattr’occhi, la mamma chioccia, ma per me sei stato la
fonte della mia forza, l’unico in grado di scuotermi dal nulla in cui
stavo precipitando. Sei stato coraggioso, paziente, deciso. Mi sei sempre
stato accanto, anche quando io ti rifiutavo, rifiutavo il tuo amore e
quello che io credevo fosse pena e che invece era sconfinata tenerezza. Io
stavo per cadere e tu mi hai sorretto, dimostrandomi la dignità che io
avevo perso dentro di me.
E
non capiterà mai, non capiterà a noi, se mi vorrai accanto a te.
La
passione brucia presto, però tu sai che la stima tra noi,
lei
può resistere.
Riuscirò
mai a ripagarti per quanto tu sei stato capace di fare? Io non ho molto da
offrire a parte me stesso e l’amore che ho per te. Un amore unico e
speciale, pieno di tante piccole e grandi cose, pieno di passione
bruciante, ma duratura e costante. Non ti lascerò mai più, ho bisogno di
te, ne ho talmente tanto da esserne spaventato: ho voglia di stringerti,
di sentire il tuo profumo, di accarezzare i tuoi capelli. Ho bisogno del
tuo sorriso, io che avevo dimenticato il modo di farlo. Io che sono stato
così pieno di odio e di rancore, ora sono qui a fare una serenata
silenziosa a un ragazzo dolcissimo, buono, capace di ricordare a un
teppista che un giorno l’aveva fatto sognare e che era un vigliacco! Mi
hai fatto male, non sai quanto. Non smetterò mai di ringraziarti per
averlo fatto.
Le
paranoie che a volte ho, che accanto a te poi passano,
la
tua allegria, come sai ridere, la tua lealtà,
il
tuo non chiedere e non pretendere.
A
volte ho tanta paura di non farcela, ho paura di un altro infortunio, di
dover smettere di nuovo di giocare a basket, ma poi ti guardo: vedo
l’impegno che metti negli allenamenti, sento i tuoi incoraggiamenti.
Durante le partite ti cerco con lo sguardo e ogni tuo sorriso mi riempie
il cuore di gioia. Adoro la tua allegria, la tua pazienza infinita: mi hai
aspettato per due anni senza mai recriminare e quando sono tornato da te
non mi hai chiesto niente. Non hai preteso scuse o giuramenti di amore
eterno, hai compreso e mi hai donato di nuovo il tuo cuore o forse non
l’avevi mai rivoluto indietro. Ora sei qui tra le mie braccia e ci
resterai. Per sempre. Provo un’immensa felicità a questo pensiero: che
tu sei per me, per sempre!
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