Naturalmente tutti i pg
sono del maestro Inoue... sperando che prima o poi prenda spunto da tutto
quello che si può leggere in Internet... Non sarebbe bello?! ;P
[] indica i pensieri
Tempo
d'estate
di Seleines Bran
parte II
Kogure aprì gli occhi, e
guardò il soffitto.
La stanza, che divideva con Miyako e Rukawa, sembrava farsi di giorno in
giorno più piccola.
All'inizio, era stato il malumore di Rukawa. Già non aveva un buon
carattere quando andava tutto bene, figurarsi quando era in quegli
stati...
In seguito, aveva dato la colpa alle chiacchiere continue di Miyagi -
unico centro: Ayako.
Ed ora... ora avrebbe voluto sbattere tutti fuori dalla casa, anzi
dall'intero paese, per avere un po' di silenzio e per capire cosa gli
stesse succedendo.
Era tremendamente angosciato... ma non poteva più negarlo.
In realtà, l'unico problema era lui.
Si era preso una cotta per Mitsui.
Anche solo il pensarlo lo faceva stare male, eppure era così.
A dire la verità, guardando indietro, si era reso conto di aver sempre
desiderato il suo compagno di squadra: prima per la sua gioia, per
l'ambizione... il fuoco e l'entusiasmo che ci metteva dentro... e da
quando l'aveva ritrovato, per la sua nuovo forza... quella forza che
l'aveva gettato ai piedi dell'allenatore, e poi di nuovo in campo.
Ma tutto quello che provava... non era normale, no?
E poi, anche se Mitsui aveva apparentemente accettato, parlandone, il
fatto che Rukawa e Hanamichi potessero essere una coppia, o almeno
diventarlo in futuro... be', accidenti, probabilmente non voleva neppure
intendere quello, era solo lui che si era illuso... e poi, una cosa è
pensarlo per gli altri, una cosa è viverlo sulla propria pelle...
Si alzò, ormai completamente sveglio e con la solita angoscia che gli
chiudeva lo stomaco.
Come avrebbe fatto a continuare così? Si prese la testa tra le mani.
Già adesso era abbastanza confuso... tra l'altro, Mitsui non faceva nulla
per allontanarlo: già, aveva ascoltato senza fiatare quando aveva
proposto quella strampalata teoria dei due che si completavano... aveva
accettato l'idea di un rapporto particolare tra due ragazzi, loro amici
per di più! E con quell'espressione negli occhi... si era sentito
sciogliere, liberare da ogni briciolo di buonsenso... non aveva visto più
nulla, non aveva sentito se non il suo desiderio, il suo amore... se non
fosse arrivato Sakuragi chissà cosa avrebbe combinato, non osava neanche
pensarci.
Cioè, osava pensarci sì... ma quei pensieri gli lasciavano un magone
alla bocca dello stomaco, un tremendo senso di colpa e il corpo in preda
ad un'eccitazione tremenda, con gli ormoni che correvano a mille.
Con l'arrivo di Hanamichi la situazione, che già non gli piaceva, era
ulteriormente peggiorata.
Il rossino era stata la scossa necessaria per metterli tutti in marcia, e
avevano ripreso i loro allenamenti con un ritmo furioso, con entusiasmo...
ma qualunque cosa facesse, si trovava sempre Mitsui vicino.
Con quell'espressione, quella domanda negli occhi scuri... quei suoi
profondi occhi magnetici, che lo spogliavano di tutte le bugie dietro a
cui si nascondeva, per avvolgerlo in un morbido calore... perchè non
capiva che effetto gli faceva?! Non sapeva se sarebbe riuscito a resistere
ancora per molto, prima di fare qualcosa, e non una cosa qualsiasi ma
qualcosa che avrebbe definitivamente rovinato tutto... di cui si sarebbe
pentito, e con lui anche Mitsui.
Non era normale, maledizione!
Stava soffrendo da cani... si sentiva veramente da schifo.
Fosse stato un estraneo, almeno... ma sapere di provare tutto ciò che
provava per un suo amico... una persona che aveva avuto accanto per tanto
tempo... era peggio del peggio.
Come se stesse profanando la loro amicizia, a cui sapeva che Mitsui teneva
tanto.
Sospirò, ed si alzò definitivamente dal letto.
Erano ancora le cinque, troppo presto per chiunque per essere già
sveglio, ma visto che comunque sarebbe cominciato, e che tanto non
riusciva più a dormire, meglio cominciarlo bene questo giorno... si
diresse verso la palestra: prima un po' di allenamento, e poi una bella
doccia.
Così magari sarebbe riuscito a non pensare più di tanto a Mitsui.
E poi, visto che stava abbastanza per arrivare a scuola per lui era
abbastanza normale svegliarsi presto... anche se non tanto presto.
Per fortuna, visto le ristrette dimensioni del paese, non era necessario
chiudere la palestra di notte, quindi avrebbe potuto entrare senza dover
svegliare nessuno. Inoltre, l'alba era passata da quasi un'ora. Non
avrebbe dovuto neppure accendere le luci, rischiando di farsi notare,
mettendo altri all'erta...
***
Mitsui si guardò allo specchio, aggrottando un attimo le sopracciglia e
sospirando.
Va bene, era un viso come tanti... occhi e capelli scuri, tratti
abbastanza banali... sapeva di non avere il fascino androgino di Rukawa,
ma non era neppure l'espressione stupida di Sakuragi!
Perché Kogure non osava quasi guardarlo più in faccia?!
E' il muso di un teppista, gli ricordò una vocina amara, ma lui non
poteva pensare che fosse questa la ragione del comportamento di Kogure,
del suo generoso e sensibile Kogure.
E poi, l'avrebbe evitato anche prima... quando gli era saltato addosso al
minimo fiato, quando l'aveva picchiato solo perchè non riusciva a
sfogarsi su altri... quelli erano ricordi che ancora lo ferivano... ma lui
non l'aveva mai evitato, per questo... anzi, l'aveva aiutato.
Lo doveva a Kogure se si era ambientato - per quanto si era ambientato -
nella squadra.
Lo doveva al suo continuo appoggio, alle sue chiacchiere, ai suoi sorrisi.
Che avesse capito qualcosa di ciò che provava, ed ora stesse cercando di
evitarlo? Ma come poteva essere, se non erano mai arrivati in discorso, e
l'unica volta che ci si erano quasi avvicinati era arrivato ad
interromperli quello stupido rossino?
Evidentemente, doveva aver un po' esagerato con le sue attenzioni,
ultimamente gli era stato molto vicino, ma che poteva farci se era geloso
anche dell'aria che respirava? Non riusciva neanche a dormire, visto che
se lo trovava sempre dietro le palpebre, appena chiudeva gli occhi... per
questo si era allenato fino a quell'ora, sperando di ritrovarsi poi così
esausto da riuscire a riposare almeno un paio d'ore.
Con un sospiro, si diresse alle docce.
A dormire senza sognare ogni attimo la sua presenza.
Sotto l'acqua, non si curò dei rumori dall'esterno... continuò a godersi
quell'abbraccio caldo, ancora ed ancora.
Immaginando di essere in altre braccia, ben più concrete...
Sapeva che non era giusto, che non avrebbe dovuto permettersi quelle
fantasie, ma non riusciva a farne a meno... lo inseguivano sempre, il suo
dolore e la sua speranza...
Pensava a Megane-kun, che lo stringeva, lo accarezzava... il suo corpo che
cedeva sotto di lui...
***
Corsa e allenamento: fatto.
Ora, doccia.
Con sua grande soddisfazione, non c'era anima viva in giro.
Nessun rumore, nessuno era sveglio. Anche nella pensione, attaccata alla
palestra, era tutto silenzio.
Si diresse verso gli spogliatoi. Nel silenzio del primo mattino, un rumore
d'acqua.
Chi aveva dimenticato la doccia aperta?! Doveva essere dalla sera prima
che continuava a scendere! Entrò velocemente nella stanza... ed ammutolì.
Si sarebbe voltato e sarebbe fuggito col viso in fiamme, se ne avesse
avuto la forza.
Invece, tutto ciò che poteva fare era stare lì... a guardare.
Mitsui stava facendo una doccia. O, meglio, non stava esattamente facendo
una doccia. Si stava crogioalndo sotto l'acqua, passando con gesti
indolenti le mani sui muscoli ben torniti del suo corpo. Sulle braccia,
sulle spalle... per poi scendere, lo stomaco, ed poi tra i capelli... come
un serpente, lucido e scivoloso, un magnifico serpente ipnotizzato dal suo
stesso ritmo.
Poi sospirò leggermente, e con gli occhi chiusi restò sotto il getto
d'acqua calda.
"Mitsui..."
Forse gli era solo sembrato... eppure... si voltò da sotto la doccia, e
per poco non gli venne un colpo. Concreto come l'acqua che gli stava
ruscellando addosso, a pochi metri da lui Kogure lo guardava con uno
sguardo che non avrebbe mai ritenuto possibile di meritarsi.
Lo stava mangiando vivo... e quell'espressione... era la cosa più
sensuale che lui avesse mai visto. Si sentì le ginocchia molli, non osava
neppure respirare.
"Kogure..." sussurrò, la voce roca, la mente ormai persa
lontano.
Se era un sogno, voleva che durasse per sempre. Fece un passo...
"Kogure..." la voce gli attraversò la mente come un lampo.
Cosa... oh, merda, da quando... sentì due braccia stringergli il corpo, e
le labbra dell'altro accanto al volto, a un soffio dal suo orecchio.
Percepì più che sentire il suo sospiro... gli attraversò il corpo come
una scarica elettrica, lasciandolo senza respiro. "Cosa devo fare di
te?"
Cosa...?
[Amami!]
Ma questo non poteva dirlo...
Rimasero lì, fermi, per quelle che a Kogure parvero ore... una dolcissima
tortura per entrambi.
Poi lui rispose all'abbraccio, e appoggiò la testa sulla spalla
dell'altro.
"Mitsui..." provò, per poi trovarsi senza voce.
"Mitsui... io... mi piaci". Ecco, l'aveva detto. Lo strinse con
forza, come a soffocare il rifiuto dell'altro, che presto sarebbe seguito.
Aveva fatto quello che non avrebbe mai voluto fare, per un istinto sciocco
ed inutile aveva rovinato...
"Anche tu mi piaci. Molto."
...tutto.
Anche io cosa?
Si staccò repentinamente dall'abbraccio.
"Non prendermi in giro!" minacciò l'altro "Non sai
cosa..."
Fu interrotto dalle sue labbra, che lo gelarono. Non sentì più nulla, se
non quel calore... erano morbide, invitanti... chiuse gli occhi, mentre
tutte le emozioni che aveva dentro esplodevano dietro le sue palpebre, e
poi sentì Mitsui muovere le mani lungo i suoi fianchi, per posarle poi
dietro alla sua schiena, mentre lui restava immobile, senza osare neppure
respirare.
Immobile.
Troppo immobile.
Con un sospiro l'ex teppista si staccò da lui, e sorridendo tristemente
fece per andarsene.
"Scusa, devo aver frainteso..." ma lui lo bloccò.
Lo guardò negli occhi, nel profondo, per cercare una risposta.
"Dici sul serio? Non stai scherzando, vero?" chiese, senza
riuscire a trattenersi.
Guardò quelle labbra bellissime curvarsi in un sorriso... stupendo.
Perchè non sorrideva più spesso?
"Non credo proprio".
Non si accorse neppure di aver fatto lui il primo passo verso l'altro.
L'unica cosa che sentì furono di nuovo quelle labbra, e poi quel sospiro
che gli trapassò anche l'anima.
Lo guardò negli occhi, profondamente.
"Voglio stare con te".
***
Ayako appoggiò il mento sul braccio, e sospirò.
Non ci capiva più niente.
All'inizio era stato solo Rukawa a comportarsi in modo strano. Ma Rukawa
era Rukawa. Non è che si fosse mai comportato in maniera particolarmente
normale...
Poi Hanamichi era tornato, ma anche lui non era proprio in sè.
Rukawa si era un po' calmato, le sembrava (ma quando mai si poteva
considerare in qualche modo il comportamento di Rukawa?), non girava più
tanto e stuzzicava come sempre Hanamichi... ma lui non rispondeva con la
solita furia, ma sempre più spesso con un silenzio imbronciato.
Poteva sentire gli ingranaggi di quella testa matta che giravano,
giravano, giravano... a volte, lo vedeva lanciare sguardi strani di
sottecchi verso Rukawa, come se lo stesse spiando... anzi, osservando con
attenzione ogni suo gesto.
Soprattutto quando Haruko incitava l'altro, aveva notato.
Che fosse geloso? ...d'altra parte, non era un mistero per nessuno che
avesse una grande simpatia per la sorella del capitano... che invece era
persa per Rukawa. Be', quello poteva andare.
Ma la cosa che più la inquietava era lo strano comportamento di Kogure e
Mitsui. Tutti e due seguivano normalmente gli allenamenti, questo sì, ma
nelle pause di riposo scomparivano misteriosamente, e si rendevano
irrintracciabili per ore. Ovviamente, non uscivano assieme dalla casa, ma
era veramente raro che uno fosse fuori senza l'altro, e se per caso Mitsui
usciva si poteva essere certi che Kogure sarebbe uscito poco dopo, o forse
era già uscito...
Era tutto estremamente irritante.
Quei due le stavano nascondendo qualcosa.
Poteva giurare che si vedessero di nascosto.
Come facevano gli altri a non accorgersene? Quando lo aveva accennato ad
Akagi, lui aveva scosso le spalle e si era limitato a dire che erano stati
buoni amici in passato, e quindi probabilmente lo erano anche ora. Forse
stavano allenandosi assieme, o forse andavano a studiare in qualche posto
più tranquillo. E poi con una scrollata di spalle era tornato al suo
libro.
Ma non era una scusa sufficiente.
E poi si vedeva benissimo che erano tutti e due su di giri.
Sospirò di nuovo; che fosse la settimana di pausa che li aveva distesi
tanto? Magari erano solo due appassionati di scampagnate e andavano
assieme a esplorare un po' la zona... magari... Ma perché si preoccupava?
Tanto, se ci fosse stato qualche problema sarebbe venuto fuori.
Certo che le rodeva... tornò alle pagine della rivista di basket che
stava sfogliando.
"Aya-chaaan!!" uscì una voce da dietro la porta.
"Miyagi, insomma!" sbottò lei "quante volte devo
dirtelo..."
Dimenticò i suoi dubbi, e riprese la loro solita scena.
Seilenes: ecco, lo sapevo... adesso che Hana-chan ha saputo del mio piano
lo sta sabotando volontariamente, non facendosi mai beccare... uffa e
adesso?! (grumble grumble - pensa senza trovare una soluzione).
Rukawa: ehm... ci penso io.
S.: Ru-chaaan!!! Che caruccio, tu sì che sei un personaggio da fan-fic
onesto!!! Così si fa! Ragazzi, dovreste tutti imparare da lui!!!
R.: ...tanto qui ad ascoltare ci siamo solo tu ed io.
S.: Waaa!!! Non farmi venire brutte idee!!!
R.: ...
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