Naturalmente tutti i pg
sono del maestro Inoue... sperando che prima o poi prenda spunto da tutto
quello che si può leggere in Internet... Non sarebbe bello?! ;P
[] indica i pensieri
Tempo
d'estate
di Seleines Bran
parte I
Il bosco sussurrava appena,
mosso da un vento leggero, stretto nel calore del primo pomeriggio di
un’estate torrida.
I quindici giorni di allenamenti fuori città dello Shohoku si erano
dimostrati per tutti un’ottima occasione per distendere i nervi tesi
dalla scuola e per distrarsi, buttandosi nel basket e nel riposo.
O meglio, per tutti tranne che per lui.
Rukawa non riusciva proprio a stare tranquillo, a restarsene tutto il
pomeriggio chiuso con gli altri nella pensione di campagna che li
ospitava.
Era bella, sì, ma lui sentiva il bisogno urgente di muoversi, di fare
qualsiasi cosa pur di non fermarsi... a pensare. Avrebbe voluto allenarsi,
ed infatti aveva fatto un paio di tiri, ma dopo un poco si era stufato a
giocare da solo sotto il sole cocente e tutti, perfino il capitano, si
erano assolutamente rifiutati di gareggiare con lui, nè all’aperto nè
in palestra, almeno fino a che non avesse fatto un po’ meno caldo.
Aveva sbuffato, e senza dire una parola se n’era andato.
Non che fosse una novità, comunque, quel suo atteggiamento...
All’inizio aveva vagato a vuoto per le stradine del paesotto di collina
dove si trovavano. Poi, stufo anche di quello, si era inoltrato nel bosco.
Lì, sotto ai rami degli alberi, aveva finalmente trovato un po’ di
pace. Da se stesso.
Se almeno ci fosse stato Sakuragi... avrebbe senz’altro potuto
trascinarlo in una sfida, con un qualsiasi insulto. Avrebbe potuto passare
il tempo... sorrise tra sè e sè – un sorriso metaforico, ovviamente...
lui non sorrideva mai - scuotendo la testa. Quello scimmione era...
assolutamente irrecuperabile. Sempre a ridere, parlare, far casino...
chissà se si rendeva conto di attirare tanto l’attenzione anche solo
entrando in una stanza... era così diverso da lui.
Eppure, avercelo attorno contribuiva a scaricare i suoi nervi, a metterlo
a suo agio.
Forse perché diceva sempre ogni cosa che gli passasse per quella sua
testa rossa, era così trasparente... come per l’attrazione per quella
ragazzina, Haruko...
Si fermò di scatto, nuovamente irritato.
Goku no baka!
Non capiva che cosa ci trovasse, in quella tipa insulsa (NdA: sorry Haruko!),
tanto da correrle sempre dietro e scodinzolarle attorno come un
cagnolino...
...ma d’altronde, non capiva neppure che cosa gliene potesse importare
poi, se Sakuragi pensava e faceva quello che voleva. L’aveva sempre
messo in chiaro, lui, che non gliene poteva fregare di meno di quella
scimmia chiassosa.
Che non gliene fregava di nulla, se non del basket.
Si sedette, la schiena appoggiata ad un tronco, cercando di perdersi in
quel mare verde-scuro di foglie ed ombre... un giovane pallido,
un’apparizione creata dal caldo del sole a picco.
‘Dormi come sempre, sbruffone?! Spazio al tensaiii!!!!!’. La mente gli
si riempì di voci e suoni che esistevano soltanto nella sua memoria...
insomma, era in vacanza, a rilassarsi, in un luogo stupendo, libero di
fare l’unica cosa che contasse per lui, giocare a basket... perchè non
si sentiva a posto?
...il fatto è che era una bugia.
Ora come ora, sentiva tremendamente l’assenza di Sakuragi.
Tutto ciò che lui faceva, i suoi silenzi, il suo umore scontroso, il suo
atteggiamento gelido verso il mondo avevano bisogno del contrappunto
gioioso dell’altro, lui aveva bisogno della sua vivacità, del suo
fuoco... della sua gioia interna, della sua passione.
Ne aveva bisogno, per stare bene.
...senza che se ne rendesse conto, gli era scivolato dentro tanto da
diventare una persona essenziale. Perchè l’aveva lasciato accadere? Non
avrebbe dovuto dipendere da nessuno, e invece, oltre le loro piccole
schermaglie, sapeva di considerarlo ormai un amico... già, un amico...
senza di lui, c’era solo un silenzioso vuoto.
...vuoto...
***
Kogure alzò gli occhi dal libro su cui stava studiando, appena in tempo
per vedere Rukawa uscire in fretta e furia dalla casa, con
un’espressione ancora più chiusa e scontrosa del solito.
Era da un paio d’ore che era fermo sui libri, e un breve break non gli
avrebbe fatto male.
“Sai cos’ha?” chiese distrattamente ad Ayako, mentre con una mano si
aggiustava gli occhiali.
“Nessuno vuole andare ad allenarsi con lui finchè il caldo non cala un
po’...” rispose lei distrattamente, senza smettere di leggere.
“No, sul serio- insistette -è da tanto che non lo vedevo così
nervoso... irrequieto... non fa altro che allenarsi e girare... dovremmo
essere qui anche per rilassarci...”
Ayako alzò gli occhi dalla rivista, e per un attimo rimase così, a
guardarlo. “Mi sa che hai ragione... effettivamente è da quando siamo
venuti qui che si comporta in modo ancora più chiuso del solito... magari
è solo che non gli piace la campagna, o non gli piace rilassarsi”.
“Già, magari...” disse lui, non completamente convinto.
“Comunque non preoccuparti, Rukawa è un tipo che se la sa cavare! Se
avrà bisogno di qualcosa, verrà a chiederlo!- gli strizzò l’occhio
-...e complimenti per l’attenzione! Non credo che molti altri si siano
accorti dell’umore di Rukawa... attento come sempre agli umori della
squadra, eh?!”
Lui sorrise, senza sapere cosa dire, diventando un po’ rosso.
Effettivamente, era sempre molto attento al comportamento di tutti i suoi
compagni, e soprattutto riguardo a Rukawa voleva verificare una sua
piccola, maniacale teoria... un’idea molto comoda, che lo aiutava ad
ammettere a se stesso cose che altrimenti non avrebbe mai ammesso... anche
se finora era rimasta senza riscontro.
Senza neanche accorgersene, sospirò.
Ayako alzò di nuovo gli occhi dal giornale: “Uuh, che sospirone! Adesso
sembri tu quello strano!” disse.
Lui alzò gli occhi, improvvisamente molto incerto su cosa dire:
“Ayako-kun...” iniziò...
“Hey!! Qualcuno vuole qualcosa da bere?” Mitsui sbucò da dietro una
porta, con fare irruento. “Uh, credevo che ci fossero più bravi
studenti a sudare sui libri... allora posso portarmi anch’io qualcosa da
leggere!” disse poi, guardando criticamente la stanza, posto per una
decina di persone e solo Ayako e Kogure su di un tavolo.
“Ma certo, Mitsui-kun!” disse con un sorriso splendente la ragazza.
“Posso anch’io?” si infilò da dietro di loro Miyagi, facendo gli
occhi da cucciolo ad Ayako. “Ti preeego, Aya-chan...”.
“Insomma, Miyagi, quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?!”
saltò su lei, ed allora ebbe inizio la farsa.
[In realtà, è chiaro a tutti che lui non le dispiace... se solo lui si
comportasse in modo un po’ più serio...] si trovò a pensare Kogure.
Poi sospirò di nuovo. Addio tranquillità... sentì una mano sulla sua
spalla.
Mitsui.
Alzò il volto verso di lui, incerto.
“Con questi due non riesci a studiare comunque- disse l’altro,
sorridendo ed indicando con un gesto della mano la solita scenetta tra
Ayako e Miyagi -vieni a prendere qualcosa?”.
“Ok, buona idea” rispose Kogure.
Scivolarono fuori senza che i due se ne accorgessero.
Fuori, li investirono calore ed afa. Camminarono un po’ in silenzio, e
poi Mitsui rallentò il passo.
“Di cosa stavate parlando, prima?- chiese- quando sono entrato avevi una
faccia... come... be’, naturalmente non voglio essere indiscreto...”
certo che lo voleva invece! Rimase per un attimo a guardarlo. Doveva
tentare? Non sapeva se gli sarebbe piaciuto ciò che avrebbe sentito.
Kogure tossicchiò, imbarazzato. “Ah, no, niente... sai, parlavamo di
Rukawa. Ultimamente ci sembra un po’ giù... cioè, non è parso anche a
te che si comporti in maniera un po’ strana?” disse.
“Rukawa?- [E chi non lo vedrebbe? E’ chiaro come il sole che senza la
sua scimmia rossa Mr.Ghiacciolo non sa che pesci pigliare...] ...ma questo
non poteva dirlo... -no, no mi pare. Non più del solito, almeno... e poi,
mi pare un tipo che se la sa cavare da solo, sempre e comunque.” [Non me
la racconti... avevi un’aria troppo preoccupata, c’è qualcosa che mi
nascondi, megane-kun...]. Si bloccò un attimo, poi lo guardò negli
occhi. “Non è che ho interrotto qualcosa?” chiese, con fare ingenuo.
L’altro lo guardò senza capire, poi cambiò per un attimo colore e
scosse la testa veementemente: “Ma no! Assolutamente! Cosa avresti
potuto... no, stavamo parlando di Rukawa, e forse non volevamo che gli
altri ci sentissero...”
“...ah, allora mi era solo parso...- [Ma non è solo questo, non ti
credo...] cambiò apparentemente discorso –invece, si vede benissimo che
Ayako e Miyagi vanno d’amore e d’accordo anche così...” Se come gli
era sembrato Kogure provava qualcosa per Ayako si sarebbe scoperto...
anche senza volerlo.
Perchè non riusciva a capire cosa c’era? Perchè doveva essere tanto
geloso, se non riusciva neppure a dichiararsi? [Con calma... un passo alla
volta...].
Ma l’altro lo stupì: invece di essere sorpreso, o dispiaciuto come lui
temeva, Kogure si volse verso di lui con un sorriso radioso.
“E’ vero! Non credi che stiano bene assieme? Sempre che Miyagi si
decida a fare un po’ sul serio, invece di giocare come al solito allo
spaccone...”
Per un attimo Mitsui si perse a guardarlo... ecco, era quello il sorriso
che voleva sempre vedere, gli occhi caldi e felici... le voci che aveva
sentito fuori dalla porta, e poi il suo viso, quando era entrato, non gli
erano piaciute per niente, per questo aveva praticamente fatto irruzione
nella stanza... quell’”Ayako-kun” non gli era proprio piaciuto,
invece era questo il ragazzo che...
“Ehm, sì– rispose, rendendosi conto di essere rimasto lì fermo a
fissarlo per più di un minuto –sono d’accordo.” Sorrise un attimo,
poi cercò di dirottare altrove il discorso. “E per Rukawa? A che
conclusione siete arrivati?”
“Be’, a nessuna... è grande abbastanza per cavarsela, e comunque era
solo un’impressione.” rispose l’altro, facendo spallucce.
[Hm, allora non è per Rukawa che avevi quell’espressione... ma se non
è neppure per Ayako...] “A dire la verità, adesso che mi ci fai
pensare si vede che da quando siamo partiti è più chiuso in sè del
solito... gli mancherà Sakuragi” buttò lì, per vedere l’effetto che
avrebbe fatto su Kogure.
Che lo sorprese di nuovo.
“E’ parso anche a te, vero?” disse, con uno sguardo un po’...
triste? Ma non soltanto... sembrava così sperduto... e sembrava anche...
perchè faceva quello sguardo?! Non riusciva a ragionare sotto a quegli
occhi da cucciolo!
Lo detestava quando tirava fuori quella faccia, non sarebbe mai riuscito a
negargli nulla.
[Una sola cosa è certa: se c’è un problema, è qui...].
Era l’espressione più vulnerabile, implorante che gli avesse mai visto
in volto, e gli faceva male al cuore. Avrebbe voluto essere lui... lui il
solo, l’unico a toccarlo così profondamente…
Decise di rischiare, pur di distrarlo: “A dire la verità, a volte quei
due con i loro continui battibecchi sembrano un po’ più che amici...”
si sarebbe quasi morso la lingua, per l’espressione choccata che il
quattr’occhi aveva preso. [Kuso! E adesso che cosa penserà...]
...ma almeno non sembrava più così affranto...
“Sai che a volte pare anche a me...- disse dopo un attimo di silenzio,
per poi abbassare il volto, imbarazzato –sì... insomma...” si
ingarbugliò nelle parole, per poi sbottare in un: “Si completano a
vicenda, ecco!”, guardandolo con incertezza.
Aveva esagerato? Aveva detto troppo?
Lui rispose a quello sguardo, senza riuscire a profferire parola.
[Kami-sama, ma se lo dice così sembra quasi...]
“Chi completa chi?” venne una voce dalle loro spalle.
“Hana-kun!” sobbalzò Kogure, con un’espressione colpevole ed
imbarazzata sul viso. Poi si riprese, e rispose al rossino con un sorriso
che fece montare il sangue al cervello a Mitsui. [Perché gli sorride così?!]
“Cosa ci fai qui?!”
“All’ultimo momento il capo ha cambiato idea e mi ha permesso le
ferie!” rispose tutto allegro Sakuragi. Poi si mise nella sua solita
posa. “SPAZIO AL TENSAI!!!” urlò.
Kogure non potè fare a meno di ridere, scuotendo la testa. “Ti
accompagniamo verso la casa,- molto gentile Kogure a parlare anche per
lui... -non sai dov’è, vero?” chiese.
“Sì, grazie... sono appena arrivato, è stato un colpo di fortuna
beccarvi... anche se effettivamente il paese è abbastanza piccolo, prima
o poi ci sarei arrivato...” ripresero a chiacchierare, o meglio Kogure
parlava e l’altro stupido rideva e si vantava, mentre Mitsui restò un
po’ indietro.
[Sempre tanto disponibile con tutti, vero, Megane-kun?] pensò, con un
sorriso amaro. [Mi chiedo se ci sia spazio nella tua testolina per
qualcosa che non sia così... quotidiano, così banale...]. Sospirò.
Questo non era giusto nei suoi confronti. E’ che il suo comportamento...
così aperto con tutti, ma allo stesso tempo più distate dagli altri di
Rukawa [Lui almeno ha il suo Tensai...]... lo amareggiava. Come avrebbe
fatto a fargli capire quello che provava, se l’altro usava quella sua
semplicità, quella disponibilità come una barriera verso il mondo?
[Cosa non darei per poterci trovare un po’ di spazio io, in quella
testolina... ma il nostro discorso non è ancora concluso] si ripromise,
accelerando il passo per andare a raggiungere gli altri due.
***
Hanamichi era entusiasta.
Era riuscito a convincere il suo capo a concedergli le ferie necessarie
per fare una settimana con gli altri.
Era riuscito ad arrivare in paese e a trovare la locanda, aveva messo giù
i suoi bagagli, ed ora stava andando verso il campo da basket dove la
squadra stava già giocando.
Avrebbe passato un’intera settimana lì con gli altri, ad allenarsi... e
poi ci sarebbe stata anche Haruko... la sua Harukina cara... chissà che
fosse finalmente arrivato il suo momento...
Si fermò un attimo, poi assunse un’espressione contrita.
A pochi passi dal campo esterno, si fermò a guardare gli altri che
giocavano.
Tra tutti primeggiava come sempre quell’odioso pinguino di Rukawa.
I suoi movimenti rapidi e fluidi non potevano che incantare... a volte,
quando aveva la palla in mano, si muoveva come perso in un suo mondo, un
luogo da cui tutti erano esclusi e in cui lui e la palla facevano
l’amore senza altri gelosi quanto inopportuni seccatori.
Odiava quei momenti... sembrava irraggiungibili, come un qualcosa di
perfetto che non era fatto per questa terra. E sapeva che era proprio
quell’atteggiamento, che erano quei momenti ad attirare tutte le ragazze
che gli giravano attorno.
Sbuffò.
Anche Haruko... soprattutto Haruko. Di certo, anche lei per tutto il tempo
non avrebbe avuto occhi che per Rukawa... quanto odiava quella maledetta
volpe! Era sempre tra i piedi, quando lui voleva parlarle! Sempre a
rompere, con quella sua aria strafottente di superiorità e le sue battute
caustiche... gli passava la voglia di raggiungere con gli altri solo a
pensarci. Ma per Haruko, questo ed altro.
E poi, chissà... magari questa volta sarebbe andata meglio... e poi... e
poi...
...ecco, cercare di capire i motivi per cui piaceva ad Haruko non sarebbe
stata una brutta idea... ecco, oltre al suo innegabile talento... ma cosa
diceva?! Era lui l’unico tensai, era! Gliel’avrebbe fatta vedere lui a
quello spocchioso di Rukawa!!!
Quasi come se l’avesse chiamato, in quel momento il pallido giocatore
tirò in rete.
Fluido, potente, perfetto.
Canestro.
Poi si voltò nella sua direzione, e lo guardò per un attimo con
un’aria sorpresa... un po’ strana. I tratti gli si erano illuminati, o
era stata l’illusione di un attimo?
Senza accorgersene, Hanamichi non era riuscito a staccare gli occhi da lui
finchè non si era voltato ed aveva ripreso a giocare.
...voleva osservarlo, capire i suoi punti forti e i suoi difetti. Solo così
avrebbe potuto trovare i suoi punti deboli. Per poi sconfiggerlo ed
umiliarlo...
*piano n.1 della mad fan-fic-writer: Hanamichi cerca di trovare i lati
buoni di Rukawa e si innamora di lui*
Hanamichi: scordatelo. IO con quel... quel... quel...
Seilenes: ma Hana-chan, caro, comprendimi, questa è una fan-fic yaoi...
è OVVIO che prima o poi vi troverete a rotolarvi su qualche futon, o
addirittura all’aperto... anche l’idea della cucina mi ispira...
(persa nelle sue fantasie)
H: piantala!!! (cancella i fumetti nati dall’immaginazione della mad
fan-fic writer) Non è un mio problema!!!
S: su, dai, non fare lo scorbutico! Lo so che in fondo Rukawa tu...
H: TEME!!!!!!!!!!!!
S: Ite!! Non essere violento!!! Dai, fai il bravo, Hanaccino... Haruko per
favore diglielo anche tu!
Haruko (sbucando da dietro un angolo): dire cosa? Ah, ciao Hanamichi!
H (occhi a cuore): Harukina!!!
S: dì ad Hanamichi che anche a te va bene che lui faccia cose indicibili
con Rukawa un po’ ovunque!
Haruko: fare cosa?
S (estrae una doushinji yaoi un po’ spinta): questo.
Haruko sviene.
H: TUU!!!!! Cosa hai fatto alla mia Harukina?!??
S: *sweatdrop* (sospira) Ru-chan, per favore, spiegaglielo tu...
Rukawa: ...
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