DISCLAIMERS: I personaggi di questa fic
appartengono a Takehiko Inoue e la storia non è a fine di lucro.
Taoka di
Hide
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Kaede, lo zio è morto! Stanotte si è sentito male e…
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Era ora! Quel vecchio maledetto, diavolo dai capelli bianchi…
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Ma tu non eri in città in questi giorni quindi non lo puoi
sapere… alcuni giorni fa’ il vecchio ha avuto una crisi mistica e si
è pentito della sua vita passata a maltrattare gente ed accumulare
ricchezze: io e Hisashi eravamo in casa quando ha fatto venire il notaio
Takato è ha dettato il suo testamento…
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E con questo Ryota?
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Ci ha diseredato tutti! Ha donato tutto al convento domenicano!!!
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Come?!
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Si, ha lasciato un
lingotto d’oro a testa per ognuno di noi sei nipoti.
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Solo un lingotto? Come facciamo a vivere in questo modo? Io sono
pieno di debiti e tu ed Hisashi non state di certo meglio di me… per
fortuna Hisashi fa’ coppia fissa con Takenori: e lo sai che lui come
Kiminobu è un ottimo economo…
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Sarà… ma noi tre siamo con l’acqua alla gola: non dirmi che tu
non hai contratto debiti a “babbo morto”? Con quella spendacciona
folle con qui ti sei messo…
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Hai ragione Ayako mi sta’ letteralmente spennando…
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Ora basta parlare di sciocchezze! Hai avvertito qualcuno della
morte dello zio?
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Lo sanno solo alcuni servi e ho mandato a chiamare Hisashi…
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Bene a…
La
porta si aprì e Rukawa e Miyagi videro entrare Mitsui.
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Scusatemi, ho fatto il più velocemente possibile.
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Non importa – disse Rukawa – tu sai in che situazione ci
troviamo, io ho però un’idea per toglierci dai guai. Lo zio è morto,
ma nessuno al di fuori di noi lo sa…
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E i servi?
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Basterà pagarli e staranno zitti. Non interrompetemi: in città
vive un famoso imbroglione: pagandolo sarà certamente disponibile a
fingersi lo zio e fare testamento totalmente a nostro favore…
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Ma se ci scoprono?
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Non succederà niente di ciò! E poi l’alternativa è la povertà!
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Ma non dovremmo lasciare qualcosa anche ad Akagi? In fondo è il
nipote più grande, figlio del fratello maggiore dello zio…
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Non è che vuoi avere metà del patrimonio dello zio al posto di un
terzo, Hisashi? In fondo tu e Takenori siete amanti… Mi dispiace un
terzo a testa fra di noi…
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Va bene, Kaede.
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Rukawa si diresse
verso la parte povera della città, e penso: “che schifo i quartieri
popolari, se non eredito i beni dello zio ci dovrò venire a vivere”. Ma
fu distolto da questi tristi pensieri all’arrivo della dimora che stava
cercando. Busso ed entro.
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Salve, mi chiamo Kaede Rukawa ed ho un incarico per lei…
-
Vediamo prima se la cosa mi può interessare….
Kaede
spiego a mister Taoka le cose per filo e per segno, e Taoka accettò
l’incarico: conosceva Anzai, avendo fatto certi lavoretti anche per il
defunto, e non gli sarebbe stato difficile imitarlo, utilizzando i trucchi
del mestiere ed i favori della penombra della stanza di un morente…
Uscendo Kaede volle fare un complimento al padrone di casa:
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Carino questo alloggio e poi così pulito…
-
Grazie, della casa se ne occupa mio figlio che è proprio un bravo
ragazzo…
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Davvero? Allora spero che me lo voglia far conoscere: diventano
sempre più rari!
+++
Già, Akira Sendo, il
suo bravo ragazzo: lo aveva adottato ormai da molti anni e si era sempre
comportato da come un vero figlio, anzi come il migliore dei figli. Gli
aveva promesso che avrebbe smesso di delinquere ma in questo caso doveva
farlo per assicurargli un avvenire prospero insieme al suo ragazzo, che
era si un giovane nobile, ma povero in canna. Il rossino e Akira formavano
proprio una bella coppia.
+++
-
Ben arrivato notaio! Si accomodi lo zio si trova di sopra…
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Si vado subito.
Il
notaio entrò nella stanza per uscirne poco dopo:
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Vostro zio chiede che tutte le persone presenti in casa vadano
nella sala principale, che siano suoi nipoti o servi e che nessuno si
allontani finche io non ritorni giù, io non salirò finché non vi sarete
radunati tutti…
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Cosa? Che pazzia è questa?!
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Calmati Ryota… – gli disse Kaede, continuando poi a bassa voce
– Né il notaio né i frati che fungono da testimoni lo conoscono bene
quanto noi nipoti…in questo modo Taoka è certo che nessuno sarà in
grado di riconoscerlo…
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Furbo il tipo – assenti Ryota mormorando – ma spero che non
voglia fregarci in questo modo… Perché non ha scelto noi come
testimoni?
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Come mai lo zio ha dato questi ordini Takehori?
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Non lo so, Kiminobu, a me sembrano davvero strani…
Appena
tutti si furono radunati di sotto il notaio risali dal moribondo, mentre
Akagi si prese l’incarico di controllare che nessuno abbandonasse la
sala.
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Allora signor Anzai, è pronto a far testamento?
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Si…
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Dopo di che i nipoti
maramaldi fecero trovare al mattino seguente il cadavere dello zio e
insieme agli altri disposero per i funerali, che furono mesti e a cui
partecipò poca gente in quanto Anzai era stato per tutta la vita una
persona tremenda, un cattivo padrone, un usuraio, una persona cinica,
andarono solamente i nipoti con i/le proprie patner e i servi perché
precettati. Sakuragi aveva gli occhi gonfi, perché pensava che il povero
zio taccagno sarebbe finito all’inferno, e al suo fianco c’era Sendo
che cercava di tenerlo su di morale… Anche Akagi e Kogure erano tristi,
benché il loro zio non fu mai tenero con nessuno, neanche con loro…
Intimamente contenti erano Miyagi, Rukawa e Mitsui, quest’ultimo era
seduto vicino al suo Takenori e stava pensando: “stasera ti potrai
consolare con me quante volte vorrei, mio muscoloso gorilla!”. Anche
Miyagi dimostrava quanto poco gli importasse del morto e della cerimonia
con il suo comportamento rilassato: una mano adagiata sui fianchi di Ayako
e l’occhiolino frequente a frate Fujima rendevano lampante il suo stato
d’animo. Rukawa infine faceva i pensieri più abbietti di tutti: “Uh,
ti senti triste cuginetto Hanamichi? Lo sarai ancora di più quando saprai
che lo zio non ti ha lasciato neanche mezza moneta bucata ed io ti
strapperò il tuo bel porcospino, il qual con me diverrà molto porco,
mentre tu ti sentirai affogare in un mare di spine!”
+++
Dopo di che tutti
erano arrivati nel salone di Palazzo Anzai, il notaio prese in mano il
plico che conteneva il testamento e lo aprì, subito tutta l’attenzione
dei presenti si posò su di lui…
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Io, messer Anzai figlio di messer Takehiko, nobile, nel pieno delle
mie facoltà mentali sentendo avvicinarsi la morte ho deciso di fare
testamento davanti al qui presente notaio ed hai frati francescani che mi
hanno impartito l’estrema unzione e il sacramento della confessione:
queste sono le mie ultime volontà: hai miei fedeli servitori Ikegami e
Fukuda, che mi hanno vegliato nelle ultime settimane di vita andranno 10
lingotti d’oro a testa…
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Cosa? Hai sentito Rukawa?! Ha detto dieci! Io pensavo…
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Calmati Hisashi, lo ZIO è stato generoso con i suoi servi più
FEDELI cosa c’è di strano?
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… Dispongo altresì che il 10% del mio patrimonio vada a favore
dell’Ordine dei frati minori di San Francesco e alle loro opere di carità…
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COSA?
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Ryota, che ti prende?
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Niente, Takenori, niente.
-
Mentre il rimanente vada così diviso fra i miei nipoti: a mia
nipote Haruko che si è fatta monaca, vanno dati tre lingotti d’oro per
il convento che la ospita, il rimanente vada diviso in modo diverso fra i
tre nipoti che si sono dimostrati sinceri nei miei confronti e i tre che
mi hanno dubitare del loro comportamento, facendomi pensare che fossero
mossi solo dalla volontà di appropriarsi dell’ immenso patrimonio che
io ho creato con il lavoro…
-
E l’usura, il furto, l’inganno, la rapina…
-
Ryota cosa stai bisbigliando?
-
IO? Niente!
-
… pertanto io assegno un lingotto d’oro a testa a Miyagi,
Rukawa e Mitsui e tutto il resto del mio patrimonio diviso in tre parti
uguali ad Hanamichi, Kiminobu e Takenori.
La sala ammutoli di
colpo e una smorfia di odio deturpò il freddo volto di Rukawa, Ayako che
aveva accompagnato Miyagi si alzo immediatamente e gli disse “Addio,
nanerottolo”, mentre Ryota rimase paralizzato, Mitsui stava per alzarsi
e scatenarsi in violente bestemmie quando prontamente Akagi gli butto un
braccio attorno alle spalle “Non ti preoccupare salderò io tutti i tuoi
debiti: in fondo ci amiamo no?”
All’opposto
Sakuragi faceva capriole di felicità e anche Kogure era addir poco
raggiante: anche con un terzo del patrimonio dello zio sarebbe diventato
uno degli uomini più ricchi del paese.
+++
Kaede Rukawa si era
travestito per scappare agli incassatori sguinzagliategli alle calcagna
dagli usurai a cui si rivolto
per mantenere il suo alto tenore di vita: nel bene o nel male lui era
l’unico a non essersela cavata. Di Mitsui si prendeva cura Akagi, Miyagi
si era fidanzato con un feudatario della zona, Kishimoto, magari non né
era felicissimo ma molto meglio quel brutto ceffo che finire a
pezzettini… L’unico che ancora doveva trovare il modo di salvarsi era
lui: sarebbe scappato dalla città cercando rifugio poi in un paese
straniero, magari in una corte, magari in un convento sperando di non
finire nell’ harem di qualche signorotto o di qualche ricco mercante per
sopravvivere: era sempre stato un tipo orgoglioso. Comunque prima aveva un
conto da regolare.
Taoka stava
ritornando a casa dopo aver passato una bella serata a casa del fidanzato
del figlio, Akira era rimasto là: gli avevano proposto di rimanere con
loro e al suo rifiuto si erano offerti di accompagnarlo, erano proprio due
bravi ragazzi fatti l’uno per l’altro. Improvvisamente dall’ombra
spunto un pugnale.
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Taoka: eccoti il compenso per il testamento. Te lo sei proprio
meritato.
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<Alcune settimane
dopo nel centro della piazza centrale della città, detta della
Signoria>
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Alla fine ha avuto quello che meritava!
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No mi dispiace, non meritava questa fine, nessuno merita di morire
in questo modo Hanamichi. Il carnefice non mi può restituire mio padre e
la morte di Rukawa è inutile: la sua testa esposta non sarà di
ammonimento a nessuno, tranne al voler essere umani anche con chi sbaglia.
La legge del taglione dovremmo superarla…
-
Non so Akira, non ci avevo pensato, ma forse hai ragione.
FINE
Note: La storia è
tutta mia, ma ho tratto liberatissimamente ispirazione da una storia
raccontata dal Boccaccio nel Decamerone e poi musicata in un opera da un
atto unico dal grande Puccini. L’opera in questione è il “Gianni
Schicchi”.
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