DISCLAIMERS: I personaggi di questa fic appartengono a Takehiko Inoue e la storia non è a fine di lucro.



Taoka

di Hide


-         Kaede, lo zio è morto! Stanotte si è sentito male e…

-         Era ora! Quel vecchio maledetto, diavolo dai capelli bianchi…

-         Ma tu non eri in città in questi giorni quindi non lo puoi sapere… alcuni giorni fa’ il vecchio ha avuto una crisi mistica e si è pentito della sua vita passata a maltrattare gente ed accumulare ricchezze: io e Hisashi eravamo in casa quando ha fatto venire il notaio Takato è ha dettato il suo testamento…

-         E con questo Ryota?

-         Ci ha diseredato tutti! Ha donato tutto al convento domenicano!!!

-         Come?!

-         Si,  ha lasciato un lingotto d’oro a testa per ognuno di noi sei nipoti.

-         Solo un lingotto? Come facciamo a vivere in questo modo? Io sono pieno di debiti e tu ed Hisashi non state di certo meglio di me… per fortuna Hisashi fa’ coppia fissa con Takenori: e lo sai che lui come Kiminobu è un ottimo economo…

-         Sarà… ma noi tre siamo con l’acqua alla gola: non dirmi che tu non hai contratto debiti a “babbo morto”? Con quella spendacciona folle con qui ti sei messo…

-         Hai ragione Ayako mi sta’ letteralmente spennando…

-         Ora basta parlare di sciocchezze! Hai avvertito qualcuno della morte dello zio?

-         Lo sanno solo alcuni servi e ho mandato a chiamare Hisashi…

-         Bene a…

 

La porta si aprì e Rukawa e Miyagi videro entrare Mitsui.

 

-         Scusatemi, ho fatto il più velocemente possibile.

-         Non importa – disse Rukawa – tu sai in che situazione ci troviamo, io ho però un’idea per toglierci dai guai. Lo zio è morto, ma nessuno al di fuori di noi lo sa…

-         E i servi?

-         Basterà pagarli e staranno zitti. Non interrompetemi: in città vive un famoso imbroglione: pagandolo sarà certamente disponibile a fingersi lo zio e fare testamento totalmente a nostro favore…

-         Ma se ci scoprono?

-         Non succederà niente di ciò! E poi l’alternativa è la povertà!

-         Ma non dovremmo lasciare qualcosa anche ad Akagi? In fondo è il nipote più grande, figlio del fratello maggiore dello zio…

-         Non è che vuoi avere metà del patrimonio dello zio al posto di un terzo, Hisashi? In fondo tu e Takenori siete amanti… Mi dispiace un terzo a testa fra di noi…

-         Va bene, Kaede.

 

+++

 

Rukawa si diresse verso la parte povera della città, e penso: “che schifo i quartieri popolari, se non eredito i beni dello zio ci dovrò venire a vivere”. Ma fu distolto da questi tristi pensieri all’arrivo della dimora che stava cercando. Busso ed entro.

 

-         Salve, mi chiamo Kaede Rukawa ed ho un incarico per lei…

-         Vediamo prima se la cosa mi può interessare….

 

Kaede spiego a mister Taoka le cose per filo e per segno, e Taoka accettò l’incarico: conosceva Anzai, avendo fatto certi lavoretti anche per il defunto, e non gli sarebbe stato difficile imitarlo, utilizzando i trucchi del mestiere ed i favori della penombra della stanza di un morente… Uscendo Kaede volle fare un complimento al padrone di casa:

 

-         Carino questo alloggio e poi così pulito…

-         Grazie, della casa se ne occupa mio figlio che è proprio un bravo ragazzo…

-         Davvero? Allora spero che me lo voglia far conoscere: diventano sempre più rari!

 

+++

 

Già, Akira Sendo, il suo bravo ragazzo: lo aveva adottato ormai da molti anni e si era sempre comportato da come un vero figlio, anzi come il migliore dei figli. Gli aveva promesso che avrebbe smesso di delinquere ma in questo caso doveva farlo per assicurargli un avvenire prospero insieme al suo ragazzo, che era si un giovane nobile, ma povero in canna. Il rossino e Akira formavano proprio una bella coppia.

 

+++

 

-         Ben arrivato notaio! Si accomodi lo zio si trova di sopra…

-         Si vado subito.

 

Il notaio entrò nella stanza per uscirne poco dopo:

 

-         Vostro zio chiede che tutte le persone presenti in casa vadano nella sala principale, che siano suoi nipoti o servi e che nessuno si allontani finche io non ritorni giù, io non salirò finché non vi sarete radunati tutti…

-         Cosa? Che pazzia è questa?!

-         Calmati Ryota… – gli disse Kaede, continuando poi a bassa voce – Né il notaio né i frati che fungono da testimoni lo conoscono bene quanto noi nipoti…in questo modo Taoka è certo che nessuno sarà in grado di riconoscerlo…

-         Furbo il tipo – assenti Ryota mormorando – ma spero che non voglia fregarci in questo modo… Perché non ha scelto noi come testimoni?

-         Come mai lo zio ha dato questi ordini Takehori?

-         Non lo so, Kiminobu, a me sembrano davvero strani…

 

Appena tutti si furono radunati di sotto il notaio risali dal moribondo, mentre Akagi si prese l’incarico di controllare che nessuno abbandonasse la sala.

 

-         Allora signor Anzai, è pronto a far testamento?

-         Si…

 

+++

 

Dopo di che i nipoti maramaldi fecero trovare al mattino seguente il cadavere dello zio e insieme agli altri disposero per i funerali, che furono mesti e a cui partecipò poca gente in quanto Anzai era stato per tutta la vita una persona tremenda, un cattivo padrone, un usuraio, una persona cinica, andarono solamente i nipoti con i/le proprie patner e i servi perché precettati. Sakuragi aveva gli occhi gonfi, perché pensava che il povero zio taccagno sarebbe finito all’inferno, e al suo fianco c’era Sendo che cercava di tenerlo su di morale… Anche Akagi e Kogure erano tristi, benché il loro zio non fu mai tenero con nessuno, neanche con loro… Intimamente contenti erano Miyagi, Rukawa e Mitsui, quest’ultimo era seduto vicino al suo Takenori e stava pensando: “stasera ti potrai consolare con me quante volte vorrei, mio muscoloso gorilla!”. Anche Miyagi dimostrava quanto poco gli importasse del morto e della cerimonia con il suo comportamento rilassato: una mano adagiata sui fianchi di Ayako e l’occhiolino frequente a frate Fujima rendevano lampante il suo stato d’animo. Rukawa infine faceva i pensieri più abbietti di tutti: “Uh, ti senti triste cuginetto Hanamichi? Lo sarai ancora di più quando saprai che lo zio non ti ha lasciato neanche mezza moneta bucata ed io ti strapperò il tuo bel porcospino, il qual con me diverrà molto porco, mentre tu ti sentirai affogare in un mare di spine!”

 

+++

 

Dopo di che tutti erano arrivati nel salone di Palazzo Anzai, il notaio prese in mano il plico che conteneva il testamento e lo aprì, subito tutta l’attenzione dei presenti si posò su di lui…

 

-         Io, messer Anzai figlio di messer Takehiko, nobile, nel pieno delle mie facoltà mentali sentendo avvicinarsi la morte ho deciso di fare testamento davanti al qui presente notaio ed hai frati francescani che mi hanno impartito l’estrema unzione e il sacramento della confessione: queste sono le mie ultime volontà: hai miei fedeli servitori Ikegami e Fukuda, che mi hanno vegliato nelle ultime settimane di vita andranno 10 lingotti d’oro a testa…

-         Cosa? Hai sentito Rukawa?! Ha detto dieci! Io pensavo…

-         Calmati Hisashi, lo ZIO è stato generoso con i suoi servi più FEDELI cosa c’è di strano?

-         … Dispongo altresì che il 10% del mio patrimonio vada a favore dell’Ordine dei frati minori di San Francesco e alle loro opere di carità…

-         COSA?

-         Ryota, che ti prende?

-         Niente, Takenori, niente.

-         Mentre il rimanente vada così diviso fra i miei nipoti: a mia nipote Haruko che si è fatta monaca, vanno dati tre lingotti d’oro per il convento che la ospita, il rimanente vada diviso in modo diverso fra i tre nipoti che si sono dimostrati sinceri nei miei confronti e i tre che mi hanno dubitare del loro comportamento, facendomi pensare che fossero mossi solo dalla volontà di appropriarsi dell’ immenso patrimonio che io ho creato con il lavoro…

-         E l’usura, il furto, l’inganno, la rapina…

-         Ryota cosa stai bisbigliando?

-         IO? Niente!

-         … pertanto io assegno un lingotto d’oro a testa a Miyagi, Rukawa e Mitsui e tutto il resto del mio patrimonio diviso in tre parti uguali ad Hanamichi, Kiminobu e Takenori.

 

La sala ammutoli di colpo e una smorfia di odio deturpò il freddo volto di Rukawa, Ayako che aveva accompagnato Miyagi si alzo immediatamente e gli disse “Addio, nanerottolo”, mentre Ryota rimase paralizzato, Mitsui stava per alzarsi e scatenarsi in violente bestemmie quando prontamente Akagi gli butto un braccio attorno alle spalle “Non ti preoccupare salderò io tutti i tuoi debiti: in fondo ci amiamo no?”

All’opposto Sakuragi faceva capriole di felicità e anche Kogure era addir poco raggiante: anche con un terzo del patrimonio dello zio sarebbe diventato uno degli uomini più ricchi del paese.

 

+++

 

Kaede Rukawa si era travestito per scappare agli incassatori sguinzagliategli alle calcagna dagli usurai  a cui si rivolto per mantenere il suo alto tenore di vita: nel bene o nel male lui era l’unico a non essersela cavata. Di Mitsui si prendeva cura Akagi, Miyagi si era fidanzato con un feudatario della zona, Kishimoto, magari non né era felicissimo ma molto meglio quel brutto ceffo che finire a pezzettini… L’unico che ancora doveva trovare il modo di salvarsi era lui: sarebbe scappato dalla città cercando rifugio poi in un paese straniero, magari in una corte, magari in un convento sperando di non finire nell’ harem di qualche signorotto o di qualche ricco mercante per sopravvivere: era sempre stato un tipo orgoglioso. Comunque prima aveva un conto da regolare.

Taoka stava ritornando a casa dopo aver passato una bella serata a casa del fidanzato del figlio, Akira era rimasto là: gli avevano proposto di rimanere con loro e al suo rifiuto si erano offerti di accompagnarlo, erano proprio due bravi ragazzi fatti l’uno per l’altro. Improvvisamente dall’ombra spunto un pugnale.

 

-         Taoka: eccoti il compenso per il testamento. Te lo sei proprio meritato.

 

+++

 

<Alcune settimane dopo nel centro della piazza centrale della città, detta della Signoria>

 

-         Alla fine ha avuto quello che meritava!

-         No mi dispiace, non meritava questa fine, nessuno merita di morire in questo modo Hanamichi. Il carnefice non mi può restituire mio padre e la morte di Rukawa è inutile: la sua testa esposta non sarà di ammonimento a nessuno, tranne al voler essere umani anche con chi sbaglia. La legge del taglione dovremmo superarla…

-         Non so Akira, non ci avevo pensato, ma forse hai ragione.

 

 

FINE

 

Note: La storia è tutta mia, ma ho tratto liberatissimamente ispirazione da una storia raccontata dal Boccaccio nel Decamerone e poi musicata in un opera da un atto unico dal grande Puccini. L’opera in questione è il “Gianni Schicchi”.

 




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