Questa fic nasce da una singolare giornata passata con Nausicaa ad Ostia per un concorso pubblico: fuori da uno stabilimento campeggiava un cartellone che pubblicizzava un corso che aveva a che fare con il tantra e visto che questo è famoso per i risvolti positivi che ha nella sfera intima ^//^ abbiamo pensato che era l’ideale per Sendoh ^^, voi non credete? ^_-

Buon divertimento in quella che spero si riveli una piacevole lettura…..

La dedico a te, Nausicaa, in ricordo della bella giornata insieme, un bacio a Greta, Ria e Sabry.

HanaRu forever ©


 

Tantra on the beach ^^

 

di Calypso

 

 

Allora.....ricontrolliamo il tutto: asciugamani...sì, creme solari ad alta protezione per la pelle delicata del volpacchiotto....sì, ne ho anche comprata una nuova, resistente all’acqua, alla sabbia e al sudore! Niente è abbastanza per proteggere il mio tesoro e un tensai ha il dovere morale di occuparsi di una stupida volpe quale è Kaede. Poi…vediamo…..ah, sì! Ecco qua, il mio set completo di formine, palette e secchiello: il tensai Sakuragi è un costruttore di castelli di sabbia da guinnes dei primati! Uhm, potrei costruirne uno grande abbastanza per contenere Kaede e poi liberarlo da un orrido mostro, io su un destriero bianco….

"Mmmmh…" un suono somigliante a quello di un miagolio di un gatto che è stato disturbato durante il sonno, preannuncia l’ingresso di Kaede in cucina dove sto sistemando le ultime cose per andare al mare e mi fa anche recuperare una faccia normale, considerando che le fantasie sopracitate, mi avevano fatto assumere sicuramente un’aria sognante, quella che fa dire a Kaede ‘oi, do’aho, che altra cretinata ti sta passando per la testa?!’ e a cui io solitamente rispondo con uno dei miei risentiti proclami da tensai mortalmente offeso. Il volpino, che avanza a occhi chiusi, si lascia cadere sulla sedia e, incrociate le braccia sul tavolo, sembra avere tutta l’intenzione di riprendere il suo sonno, ma non posso permetterlo! Oggi gli ho promesso che lo avrei portato al mare e non al solito stabilimento, no, stavolta ne voglio uno extra lusso, con piscina e bar sulla spiaggia! Ma se voglio attuare questo piano, devo riuscire a non farlo riaddormentare. Afferro la brocca con il succo di arancia, ne verso un po’ in un bicchiere e mi avvicino al mio ghiro-volpe, nuovo animale scoperto dal tensai, modestamente. Poggio la superficie fredda del vetro contro la sua guancia e lui, dopo un mugolio adorabile, alza una mano ad afferrarlo e comincia a berlo ad occhi chiusi! Vabbè….

Kaede fa per tornare a dormire sul tavolo dopo aver finito il succo di arancia, ma io glie lo impedisco, altrimenti addio alla nostra domenica al mare e io ho già preparato i panini!

"Su, volpino, staccati dal tavolo e vai a prepararti! Magari fatti una doccia fredda, così ti svegli."

Kaede alza su un visetto da adorabile impertinente e, con occhi scintillanti, mi mormora con la sua migliore voce da ‘voglio che mi salti addosso’: " Perché non vieni a farla anche tu la doccia….con me?"

Istintivamente lascio cadere un panino che stavo finendo di sistemare e mi avvento sulla bocca di Kaede ( mi sono appena ricordato di non averlo ancora baciato stamattina! ) che forse è convinto di essere riuscito a scampare alla domenica al mare; Kaede è strano, potrebbe stare per ore a guardare il mare, ma l’idea di stare su una spiaggia con altre persone lo atterrisce, cerca sempre di evitarlo e scommetto che ora crede di averla avuta vinta, facendomi desistere dall’idea del mare a favore di una mattinata a fare l’amore….non ha fatto i conti con l’autocontrollo del tensai che, a dire la verità, vacilla un po’ quando le sue mani superano l’elastico dei miei calzoncini da mare!

"Ok, Kaede, ora…a metterti il costume, avanti!" cerco di riprendere fiato, ricominciando ad occuparmi di cibarie, assicurandomi che il tappo del termos sia avvitato per bene, non vorrei trovare il succo di frutta sparso ovunque.

"Dobbiamo proprio?" tenta lui ancora.

"Sì, ti ho promesso una giornata in uno di quei bellissimi stabilimenti che vediamo dal treno che percorre il lungomare…sai, credo che uno di quelli abbia anche un canestro…" mi sembra quasi di vedere le orecchiette di Kaede appuntirsi interessate.

"Hn" e infatti finalmente si muove per andare a prepararsi.

Dieci minuti e siamo sulla strada per la stazione, pieni di cose che solo ora mi rendo conto sto portando soltanto io!

"Ehi, kitsunaccia, non potresti darmi una mano?!"

"No, do’aho, ti avevo avvertito che avrei portato solo quello che reputavo necessario e infatti: ecco qui, la borsa con gli asciugamani e i panini. Vuoi spiegarmi cosa ci devi fare con il freesbee, i racchettoni, il pallone da pallavolo e tutte quelle palette?!" *

Ehm…magari ho esagerato ma…

"Potremmo sperimentare qualche nuovo sport ogni tanto, non credi, volpe psicotica e monotematica?! Non c’è solo il basket!"

"Ah, no?" risponde lui con un mezzo sorriso.

"Scemo…"

"Do’aho..:"

Mentre il treno percorre il lungomare, studio le fermate per ricordarmi quale è quella giusta e intanto mi godo la vista del mare: oggi è calmo e la luce del sole si riflette sulla sua superficie in mille scintillii; qualche vela si staglia contro l’orizzonte e si intravede qualche persona che nuota…ahh, non vedo l’ora di poter sperimentare il nuovo tuffo inventato da Takamiya: la bomba!

Leggo l’ennesimo cartello che indica una nuova fermata e scuoto con gentilezza la spalla di Kaede, che ha approfittato per appisolarsi contro di me.

"Amore, la prossima è la nostra" gli mormoro nell’orecchio e, stropicciandosi gli occhi, il volpino torna tra noi miseri mortali…..

Usciamo alla luce accecante del sole e, da genio quale sono, mi oriento subito: "Di qua!" esclamo, cominciando a camminare, ma Kaede mi afferra per la maglietta, facendomi quasi strozzare!

"Oi, ma sei scemo?!"

"Hn, non avevi detto che lo stabilimento si chiama ‘Caraibi’?

"E allora?!" dico malamente massaggiandomi la gola offesa dalla sua strattonata.

"Il cartello dice che è di là." E indica la parte opposta a quella presa da me: quando lo hanno spostato, stanotte?!

"Be’, volevo vedere se eri attento…" cerco di giustificarmi.

"Sì, certo…."

Lo stabilimento che ho scelto è modestamente bellissimo! Gli ombrelloni sono ordinati lungo la spiaggia, piccole palme spuntano ovunque e il bar è sulla sabbia, completamente di legno e vedo che servono le bibite in bicchieri coloratissimi e ornati con ombrellini, strani cucchiaini e frutta! Che belli!!

"Allora, kitsune, non ho scelto il miglior stabilimento di tutta Yokohama? Avanti, ammettilo, ti ho strabiliato con un nuova impresa del genio Sakuragi!!!"

"Se è anche silenzioso e io potrò dormire in pace, direi che può andare…"

"Non sprecarti, eh, volpaccia?!" mi acciglio un po’, ma quando lo raggiungo mentre si dirige verso l’ombrellone più vicino, un sorriso mi si apre sul viso. Ho sentito un mormorio volpesco che diceva ‘davvero niente male, Hana’

Stendiamo gli asciugamani e decido di fare una visitina al bar, non prima di aver abbondantemente ricoperto il mio amore con la crema anti scottature e di aver controllato che non ci fossero sguardi hentai puntati sul mio meraviglioso Kaede, che per forza di cose deve togliersi la maglietta; questa è una controindicazione del venire al mare che non riesco a farmi piacere! Mi sistemo meglio la bandana sulla testa e ripenso con soddisfazione all’immagine che mi rimandava stamattina lo specchio, questo look mi dona, mi dà un tocco piratesco….

Torno da Kaede con due bei bicchieri di Coca–cola con ghiaccio e limone e mi becco un rimprovero quando voglio fare il bagno subito dopo, uffa!

La mattinata scorre tranquilla, tra tentativi di convincere Kaede a costruire con me un castello di sabbia, bagni e qualche tiro al canestro che hanno nello stabilimento. Pranziamo con i panini che ho personalmente preparato ( Kaede non mangia la prima cosa che capita! ) e, avendo a cuore la salute del mio volpino, lascio che si appisoli per un’ oretta al riparo dal sole e sotto i miei occhi vigili….

 

 

 

È stata un mattinata tutto sommato tranquilla, a parte l’essere stato svegliato prima del mio standard domenicale, in fondo è l’unico giorno della settimana in cui non mi sveglio presto per andare al campetto prima della scuola e, avendo più tempo, mi dedico alla mia attività preferita dopo il basket e il do’aho: dormire! Sono anche riuscito a fare un sonnellino dopo il pranzo e sono grato per questo ad Hanamichi, so che lui non è tipo da dormire se sta in spiaggia; è impressionate l’energia che il mio do’aho mette in tutte le sue attività, per me è strabiliante come riesca ad esaltarsi anche solo perché sta costruendo un castello di sabbia! Certo, c’entra anche un po’ della sua proverbiale megalomania, che lo porta a pensare di essere in grado di fare qualunque cosa: oggi per esempio diceva che voleva riprodurre la stupida volpe con la sabbia….ho distrutto l’orrore che pretendeva di affermare mi somigliasse!!!

Quando mi sveglio, sento la necessità di muovermi un po’, ma visto che è passato troppo poco tempo dal pranzo, una nuotata è da escludersi; propongo così di farci una passeggiata sul bagnasciuga e Hana pare entusiasta, prende il secchiello e di fronte alla mia domanda su cosa debba farci, mi risponde che raccoglierà le più belle conchiglie mai viste….l’ho già detto che è megalomane, vero?!

Camminiamo con l’acqua che ci sfiora le caviglie e le dita di Hana toccano quasi casualmente le mie e il suo sguardo che scivola su di me lievemente….

"Guarda che bella, Kaede!!" Hana si china a raccogliere una conchiglia che poi mi mostra: effettivamente è molto graziosa, è piccola, ma ben fatta, di quelle attorcigliate su se stesse…

"Che ti avevo detto? Anche come cercatore di conchiglie sono un tensai! Questa sarà la prima di una collezione che varrà decine di milioni di yen e…."

"Rukawa! Che bello vederti!"

Questa voce è di…

"Sendoh, che cavolo vuoi tu qui?!" Hanamichi non prende bene il nostro incontro con il suo nemico numero uno, come lo chiama lui!

Mentre loro battibeccano, io mi guardo intorno, siamo davanti alla spiaggia di un altro stabilimento, deve essere un paio dopo il nostro, ma è decisamente…particolare: ci sono gli ombrelloni, i lettini e tutte quelle cose tipiche di uno stabilimento marino, ma c’è anche una specie di tenda piantata nella sabbia, simili a quelle che si vedono nei film ambientati nel deserto, un lembo è alzato e si intravedono cuscini colorati per terra…..torno a seguire la ‘conversazione’ tra Hana e Sendoh.

"Io vengo sempre qui, perché ho scoperto che in questo stabilimento organizzano corsi di tantra…" ammicca verso di me, come a sottintendere qualcosa….

"E che sarebbe? Un corso per ammaestrare porcospini?! Non hanno capito che non c’è niente da fare?! Le bestie restano tali, anche se imparano a far ruotare la palla sul naso!!!"

Sendoh scuote le spalle indifferente agli insulti di Hana, non prestandogli alcuna attenzione e rivolgendola invece a me.

"Veramente serve per affinare le capacità…come dire….amatorie. Pensa che si dice che chi lo pratica, riesca a fare sesso per 7 ore! ** Che ne dici, Rukawa, di segnarti anche tu al corso? Potremmo sperimentare insieme, no?"

Sinceramente non capisco come riesca a salvarsi dal pugno di Hana, tirandosi indietro proprio prima che lo raggiunga alla mascella.

"Perché non vai a sperimentare il morto a galla?! Ma fallo in maniera realistica: crepa veramente!!"

"Non ci penso proprio – gli fa eco Sendoh – devo ancora arrivare alla lezione in cui spiegano come farlo per ore senza stancarsi!!"

"Madre natura non deve essere stata generosa con te, se devi ricorrere a questi trucchetti miserevoli!"

Intorno a noi la gente comincia a fissarci e non mi meraviglio considerando il tono della conversazione!

"Piantatela!" li ammonisco entrambi, ma non mi ascoltano nemmeno, troppi presi dai loro reciproci insulti cretini!

"Sei un hentai!"

"Sei una scimmia invidiosa!"

"Io me ne vado." Annuncio cominciando a tornare indietro verso il nostro stabilimento.

"Kitsune, aspettami! Fermatiiiii!!!"

"Rukawa, che fai allora, segui il corso con me?"

Non può essere che io stia pagando il mio essere introverso e un po’ scostante, vero?! Sarebbe decisamente troppo, dovrei cominciare seriamente a pensare che la reincarnazione ha un suo perché e che io debba essere stato una persona terribile in una vita precedente per meritarmi questo!!

Hana mi raggiunge con una breve corsa e comincia a borbottare insulti all’indirizzo di Sendoh:

"Ma lo hai sentito quel demente?! Mi fa quasi pena, guarda, ridursi a seguire un corso come quello…mah, deve essere messo proprio male.." e ridacchia come un cretino, non capisco..

"Perché?"

"Come perché?! Se deve imparare certe cose, evidentemente…hai presente ‘neanche il India tanta miseria’? Deve essere il caso di Sendoh, perché io, modestamente, non ho bisogno di filosofie per essere il migliore!!"

"Migliore?! - sollevo un sopracciglio irritato - e questa sicurezza da dove ti viene, scusa? Non sei precisamente Casanova, do’hao!"

"Che c’entra, questo?! – sbotta lui rosso in viso – non è carino ricordarmi che sono stato scaricato, lo sai?!"

"E tu piantala di parlare come se fossi un esperto!" magari non lo do a vedere, ma non mi è ancora andata giù che facesse il cascamorto con ogni gonnella e soprattutto, le mie orecchie ricordano ancora benissimo i suoi ‘Harukina cara’ con cui rompeva a ogni allenamento!

Hana ridacchia con espressione soddisfatta e so già cosa sta per dire…

"Non essere geloso, volpetta, dovresti saperlo che il tensai è tutto tuo…"

…appunto!

"Ma quanto sei scemo!" lo so benissimo, che credi, Hana?! Non mi sfugge neanche un tuo sguardo…

Torniamo al nostro ombrellone, ma vedo che Hana diventa pensieroso e la cosa mi preoccupa: quando fa così, ne sta architettando una delle sue….

"Kaede, pensavo…"

"Credi sia il caso con questo caldo?! Non ci sei abituato.." uno dei suoi pugni mi rotea davanti al viso.

"CERCHI GUAI, VOLPE SCEMA?!"

"Lo dicevo per il tuo bene." Continuo a provocarlo e lui fa una faccia buffissima cercando di dominarsi e non saltarmi la gola, anche perché sappiamo tutti e due come vanno a finire poi le nostre ‘liti’.

"Pensavo a una cosa che poteva interessare anche te…"

Hn? Perché non continua? Ora mi ha incuriosito…lo pungolo con un gomito per invitarlo ad andare avanti.

"Sendoh è deficiente, questo si sa, però….Kaede, sette ore sono sette ore!! Non è da sottovalutare, non credi?"

"Hn, mi hai forse sentito dire che non voglio più giocare a basket, do’aho?"

"Che c’entra, kitsune?!"

C’entra, Hana, perché la cosa è allettante, lo ammetto, solo che va anche considerato a come starei IO dopo sette ore! Parla bene lui! Gli faccio notare la cosa e Hana arrossisce.

"Be’, ma mica dicevo di farlo sempre così…." Borbotta timidamente, poi si alza e afferra palette e secchiello.

"Che fai?"

"Ho portato ‘ste cose, dovrò usarle, no? Vado sul bagnasciuga a costruire il castello più bello che tu abbia mai visto!"

Decido di andare a fargli compagnia e di aiutarlo, anche se mi sento un po’ scemo a stare seduto sulla sabbia pigiando sul fondo di un secchiello per fare una torre!!

Verso il tramonto raduniamo le nostre cose per tornare a casa, non vedo l’ora di farmi una doccia rinfrescante. Quando siamo praticamente al cancello dello stabilimento, Hana si picchia sulla fronte con una mano: "Kaede, aspetta, ho dimenticato la formina a forma di stella! È la più bella che ho! Aspetta, ci metto un secondo!"

Per ingannare il tempo, mi metto a guardare tra i libri che vende l’edicolante appena fuori lo stabilimento e per quegli strani scherzi del destino, ne trovo uno che parla proprio di quello che diceva Sendoh..il tan..il tantra! Hana nonostante tutto ne sembrava affascinato….uhm…cerco i soldi in tasca e lo pago, facendolo sparire nel borsone prima dell’arrivo di Hana; giusto in tempo, eccolo trafelato che mi raggiunge.

"Fatto, volpetta, andiamo!"

Il fresco di casa è piacevole dopo una giornata passata al caldo del mare e della spiaggia, la penombra delle stanze è rilassante per gli occhi dopo tanta luce.

"Hana, vado fare la doccia."

"Eh? Ah, sì intanto io mi finisco il succo di frutta."

Mi rinfresco sotto il getto d’acqua tiepida, liberando la mia pelle dalle tonnellate di crema solare che Hana mi ha spalmato durante tutta la giornata!

Quando è il suo turno di farla, io finisco di asciugarmi infilandomi poi un paio di boxer e tiro fuori il libro che ho comprato, poggiandolo sul cuscino di Hana. Io mi sistemo a leggere una rivista di basket, aspettando che finisca di svuotare lo scaldabagno! Entra nella stanza avvolto nel suo accappatoio e si sdraia al mio fianco, posando la testa sul mio stomaco.

"Hai passato una buona giornata, Kitsune? Non è bello andare al mare?"

"Hn."

"Questo cos’è?! - ha scorto il libro e ora lo rigira tra le mani – lo hai comprato tu?!"

pare sinceramente sorpreso…be’, ha ragione, non ero propriamente entusiasta quando ne abbiamo parlato qualche ora fa, ma….

"Usato con moderazione forse può essere interessante…"

Negli occhi di Hana si accende una luce scintillante e con uno scatto mi rovescia sul letto finendomi sopra.

"Ok, volpe, sono le otto di sera per le tre dovremmo aver finito!!!"

Non riesco a ribattere che forse prima dovrebbe leggerlo il libro, perché la sua bocca si chiude sulla mia e con un ultimo brandello di lucidità riesco a pensare che in fondo Hana non ha mai avuto bisogno di alcun manuale per darmi piacere…altro che tantra!!

 

FINE

* ok, non credo proprio che i giapponesi si dilettino con queste cose sulla spiaggia, ma la verità è che, secondo me, Hana su una spiaggia di Ostia starebbe benissimo e si divertirebbe anche un mondo! ^^

** non me lo sono inventato, giuro ^^, secondo Sting ci si riesce davvero!! 

 

      

  

 


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