È il compleanno di Hanamichi e non potevo non scrivere una breve HanaRu per festeggiarlo! Fortunatamente, questa è l’ultima fic fuori dal ‘time line’ di quelle che sto scrivendo, posso riprendere il filo, finite le feste!!! ^^ Una dedica particolare a Greta, senza il cui aiuto starei ancora pensando a cosa far regalare ad Hana da Kaede (sono negata… ^^;;;) mentre lei mi ha dato un suggerimento carinissimo, poi una a Calipso, a Kriss e a Ria ^_^

HanaRu Forever!


Surprise

di Nausicaa

 

Eheheheh… lo so che Kaede mi sta odiando in questi giorni!!!

Si avvicina il mio compleanno ed è dalla settimana scorsa che mi sono accorto che quando usciamo, quando ci capita di passare davanti a qualche vetrina, il volpacchiotto sta con le orecchie drizzate per cogliere ogni mio possibile commento entusiastico o anche soltanto favorevole!!

Ho compreso bene il suo piano, del resto un genio come me non avrebbe potuto non intuirlo! Come dite? Che sarebbe stato grave se non me ne fossi accorto?! Che era prevedibile che Kaede cercasse di ottenere un aiuto indiretto dai miei commenti?!

Uhm… vabbe’, può essere, in effetti una volpetta stupida può essere prevedibile… Comunque il punto è un altro, è che non ho affatto intenzione di fornire aiuto a questa kitsune poco fantasiosa e tutti sanno che quando mi impunto sono irremovibile! Cioè… è vero che in questi due anni ho dato inspiegabili segni di cedimento davanti a Kaede, ma ciò non toglie che io sia un duro&puro… e la cosa più divertente è che ovviamente la volpaccia orgogliosa si farebbe tagliare la lingua pur di non ammettere che sta cercando indizi, quindi se ne sta in silenzio sull’argomento, limitandosi a guardarmi male e ad imbronciarsi… la qual cosa ha dei piacevoli effetti collaterali, perché io non so resistere al suo broncio, quindi quando lo vedo così lo bacio e, se lo bacio e stiamo in casa da soli, in genere il tutto degenera piacevolmente…

E, a dire il vero, è davvero piacevole tutto questo periodo…

Intanto, abbiamo finito le superiori (ma niente anticipazioni su questo, racconterò tutto in un’altra fic), il che significa che per qualcosa tipo… uhm, aspettate… sei più tre più tre… ok, direi dodici anni! … dunque, dicevo che per dodici anni mi sono angosciato con il primo giorno di scuola che coincideva con il mio compleanno (una rottura che non si può immaginare se non la si vive sulla propria pelle!!!!!), ma quest’anno non sarà così…

In tutto il Giappone ci saranno matricole e studenti che varcheranno i cancelli dei loro istituti, con orari mattutini che violano palesemente i diritti civili, diciamocelo, e io invece sarò a letto con Kaede… aaaaaaaaaah… sospir… non vedo l’ora!!!!!!!!!!

Mi sto felicemente perdendo in varie fantasticherie riguardanti proprio me e la kitsune, quando sento lo squillo del telefono, ossia il nemico domestico numero uno in certi casi…

Be’ , io me ne sto buttato sul divano del salotto, sbocconcellando un onigiri, e non mi andrebbe molto di alzarmi per rispondere, ma quando lancio l’ennesima occhiata della serata a Kaede scopro che il mio ghiretto si è addormentato sull’altro divano, su cui si era sistemato per leggere l’ultimo numero di "Hoop"; perché Kaede non è seduto vicino a me? Be’, voleva leggere la rivista… ma se io ho vicino il mio volpacchiotto dopo un po’ non posso fare a meno di iniziare ad accarezzargli i capelli, o baciargli il collo, o infilargli le mani sotto la stoffa della maglietta… il più delle volte il giornale finisce lanciato lontano, da qualche parte del salotto o della nostra camera, e noi ci ritroviamo avviticchiati inscindibilmente e riusciamo a scioglierci solo dopo mooooolto tempo!!!! Quindi ogni tanto concedo alla kitsune fanatica e fissata con il basket una mezz’ora per sfogliare la rivista da solo, sull’altro divano…oggi però a quanto pare Kaede è più sensibile del solito agli attacchi di sonno che prendono in primavera…

Borbottando contro lo scocciatore di turno importuno e molesto, mi avvio a rispondere al coso trillante e rispondo un po’ bruscamente:

"Pronto, chi diavolo è?!" ok, non sono stato il massimo della gentilezza, ma il tipo potrebbe aver svegliato Kaede, capitemi…

"Hanamichi, ma come rispondi? Non osare mai più parlare in questo modo brusco o diranno che tua madre non ha saputo educarti!!!!!!".

Ehm…

"Mammina…" provo a rabbonirla, sfoderando la mia voce più celestiale.

"Sì, sì… lasciamo stare, ma sii più paziente, Hana!- mi rimprovera lei, affettuosamente- Come state?".

"Bene direi… Kaede sta dormendo e io stavo mangiando…" la tranquillizzo, anche se effettivamente mia madre non è mai dovuta stare in ansia per il mio appetito.

"Aha… Senti, ti ho chiamato perché si sta avvicinando il tuo compleanno: mi chiedevo se quest’anno tu e Kaede non vorreste venire a casa a pranzo. Io quel giorno ho il turno di sera, tanto per cambiare, ma visto che non dovete andare a scuola potremmo pranzare tutti insieme, che ne dici?".

Dico che l’idea mi piace!!!!!!! Sicuramente mia madre preparerà tutti i miei piatti preferiti per festeggiarmi degnamente!!!!!!

"Per me è ok, devo solo proporlo a Kaede… appena glielo avrò chiesto, te lo farò sapere, ma sono certo che dirà di sì!" le rispondo, contento.

"Va benissimo… e un’altra cosa, Hana, sempre riguardo al tuo compleanno: parliamoci chiaro… che cosa vorresti come regalo?".

MA COME?! Ma che razza di domanda è?!!!!!! Mi sento offesissimo…

"Oi, è una congiura? Da una parte c’è Kaede che mi guarda male perché non gli fornisco suggerimenti, e ora dall’altra ti ci metti anche tu con questa domanda!!! Non dico che tutti debbano avere la fantasia del tensai, ma voi state esagerando!!!!!!!" protesto con veemenza, sinceramente piccato, ma la mia mamma subito mi spiega:

"Lo so che non è il massimo dell’originalità chiedertelo, ma dopo diciassette anni non so più cosa comprarti, davvero…- fa una pausa, poi riprende- … e poi questo è un compleanno speciale: hai finito le superiori, vorrei regalarti qualcosa di bello, che ti piacesse davvero, qualcosa di cui ti ricorderai… ma con il mio lavoro non ho molto tempo per andare in giro a cercare il dono adatto… Per questo ti chiedevo di dirmelo tu: così sarà sicuramente qualcosa che ti piacerà".

Mia madre ha parlato in tono calmo, dicendo cose sensate e a me passa subito l’irritazione…

Ho capito quello che intende.

"Ah… uhm… adesso non mi viene in mente niente, ma appena il genio avrà l’illuminazione te lo farò sapere, d’accordo? Non mi va di dirti la prima cosa che mi passa per la testa…".

E lei concorda con me: "Giustissimo!!! Ora devo andare, Hana, ti sto chiamando dall’ospedale…Allora aspetto di sapere se tu e Kaede verrete a pranzo! Ciao…".

"Ciao!".

Poso la cornetta e torno in salotto, dove mi butto nuovamente sul divano e mi metto a pensare: soltanto che non mi viene in mente niente!!! Cioè, io sto benissimo così, non voglio niente di particolare… e se penso a qualcosa… be’, sono oggetti un po’ ovvi, decisamente lontani da quello che vorrebbe regalarmi lei…

Un maglione? No, me lo ha comprato lo scorso anno, con i pantaloni…

Scarto il genere alimentare, perché sono pronto a scommettere che ne sarebbe contrariata …

E poi ho capito il suo discorso: questo sarà un compleanno importante, che cadrà in un anno importante, di transizione, diciamo così… un anno che ricorderò sempre, e lei vuole che sia così anche per il suo regalo. Che poi, se conosco la mia mamma, sono certo che le piacerebbe che scegliessi un oggetto non importante chissà come, ma utile e pratico, per poter fare qualcosa che mi piace…

Uhm… in questo momento è il buio totale a riguardo!!!!!!!

"Mmm…".

Alzo gli occhi non appena sento che, dall’altro divano, Kaede mugola leggermente… forse si sta svegliando…

Eheheheh…rapido come un fulmine, gli sono addosso e gli riempio il viso di baci piccoli e leggeri, mentre contemporaneamente gli tolgo la rivista dalle mani e la poso sul tavolino.

"Mmmm… do’aho…".

"Ben svegliata, stupida volpe!" sorrido, prima di baciarlo in modo più appassionato; lui mi ricambia, ma quando il bacio finisce fa per recuperare "Hoop", allungando una mano verso il tavolo, ma io lo fermo, afferrandogli il polso.

"Scusa, cosa credi di fare, volpaccia? Il nuovo numero non deve essere poi così interessante se ti sei addormentato leggendolo!" lo provoco.

"Mpf!! La colpa è tua, stanotte non mi hai fatto dormire abbastanza…- replica lui, quasi sostenuto, per poi aggiungere- … piuttosto, TU che cosa credi di fare?" quando avverte il tocco delle mie mani sui suoi fianchi.

"Il tempo che il Tensai ti aveva concesso magnanimamente è scaduto e non me ne frega niente se lo hai trascorso dormendo invece che leggendo!!! Ora la tua attenzione deve essere dedicata tutta a me, volpacchiotto…" lo avverto, prima di chinarmi nuovamente a baciarlo. Dalla sua reazione, capisco che è d’accordo con me…

 

"Do’aho, io esco!".

Lo avverto con un tono quasi seccato, perché in fondo sono un po’ arrabbiato con lui: Hanamichi è un tipo estroverso, gli piace parlare, gli piace chiacchierare, quando ha dei commenti da fare non c’è il rischio che se li tenga per sé… insomma, parla e straparla… con le dovute eccezioni, naturalmente, ma io mi sto riferendo alla norma.

Bene, in questi giorni si è addirittura sforzato di tacere, di non fare commenti su nessunissima cosa quando uscivamo, per togliersi la soddisfazione di non fornirmi suggerimenti per il suo regalo!!!

Scimmia idiota…

Quindi oggi ho deciso di uscire da solo per guardare un po’ di negozi, sperando di trovare qualcosa che mi ispiri abbastanza. E lui lo ha capito, probabilmente se lo aspettava, ecco perché non si sta precipitando all’ingresso nel giro di un nanosecondo dicendo di volermi accompagnare. Ossia, quanto a precipitarsi si precipita, ma vedo bene che lui rimarrà a casa.

"Non fare tardi, kitsune".

"E tu levati quel sorrisetto contento dalla faccia!!" lo avverto, anche se so che non ho parlato in tono credibile. Mi fa così piacere vederlo sorridere…

"Volpetta musona! E mi raccomando, Kaede, se uno sconosciuto dovesse rivolgerti la parola non rispondergli!" mi avverte, scherzando ma neanche tanto; lo conosco il mio do’aho…

"Hn… dipende dallo sconosciuto. Se mi piacesse, potrei anche scappare con lui!" lo provoco.

"KITSUNE, VUOI MORIREEEEEE? CHE COSA DIAVOLO STAI DICENDO??????!!!!!!!" mi grida contro lui, infatti, rosso in volto per l’indignazione e con l’espressione arrabbiata.

"Hn… a dopo, do’aho!" faccio per uscire ma lui mi ferma all’improvviso, attirandomi a sé e baciandomi sulla bocca.

"A dopo, amore".

Quando, molti baci dopo, riesco ad uscire di casa, decido di recarmi al centro commerciale non distante da qui, perché mi sembra il posto più adatto: tanti negozi tutti nello stesso spazio, per evitare di dover girovagare da una parte all’altra di Yokohama. E poi ci siamo già scambiati dei regali acquistati qui, mi sembra che troverò senz’altro qualcosa di bello.

Una volta al centro commerciale, passeggio lentamente, osservando le vetrine e gli interni di tutti i negozi che penso potrebbero attirare Hanamichi, in cerca dell’oggetto che mi farà passare ogni dubbio e che considererò subito adatto. Non mi sento molto a mio agio in queste circostanze e per di più non vedo niente che mi convinca completamente.

Mi appoggio per qualche secondo al muro e inizio a pensare che forse non sarebbe da scartare l’idea di arrivare alla stazione ferroviaria e comprare due biglietti per andare in gita, il 2 aprile visto che il primo siamo invitati da sua madre, in una località che possa piacergli, che possa attirarlo. Una volta mi aveva detto quali fossero i posti in cui non era stato ma che gli sarebbe piaciuto visitare…

Potrei impacchettare i due biglietti del treno…

"Rukawa?".

Hn?

Per un attimo sussulto, non mi aspettavo di sentirmi chiamare, ma poi mi volto e accanto a me vedo il senpai Mitsui, e poco distante da lui Kogure, che sta parlando al cellulare.

"Secondo me questa marca è ottima, dovremmo dire al coach di informarsi per poter comprare qui i nuovi palloni… direi di sì… be’, certo…" sta dicendo il senpai.

Io rivolgo uno sguardo interrogativo a Mitsui che mi spiega: "La squadra ha bisogno di palloni nuovi e il coach ci ha chiesto di interessarcene. Ok, non è esatto, Fujima ha detto che ce ne saremmo interessati noi e adesso lui e Hanagata sono nell’altro centro commerciale per confrontare le marche in vendita e la qualità dei palloni. E anche i prezzi già che ci siamo…".

"Hn…".

"E tu, invece, che ci fai qui? E, soprattutto, come mai sei senza guardia del corpo?" mi chiede, guardandosi istintivamente intorno, come se si aspettasse di vedere da un momento all’altro Hanamichi.

"Se fosse venuto, si sarebbe rovinato la sorpresa" è la mia laconica risposta; il nostro ex-tiratore da tre punti per qualche istante sembra non capire, ma poi sorride:

"Ah, già… tra poco è il compleanno della scimmia!!! Che gli regali?".

Sto per dirgli che ancora non lo so, ma mi fermo per fare un cenno di saluto al senpai Kogure che, a quanto pare, ha terminato la conversazione e si avvicina a noi.

"Ciao Rukawa. Scusa se non ti ho salutato subito, ero al telefono con Fujima" mi dice, riponendo il cellulare nella borsa sportiva che porta in spalla.

"Come siete rimasti?" si informa Mitsui.

"Lui e Hanagata stanno per venire qui… allora, Rukawa, come mai sei venuto al centro commerciale? Sai…- aggiunge quasi scusandosi- … non sembreresti tipo da andare per negozi…".

"Infatti non lo sono, ma stavolta c’è un motivo di forza maggiore…".

È Mitsui a spiegare al posto mio al suo compagno il perché della mia presenza tra queste vetrine luccicanti; Kogure mi sorride per incoraggiarmi, comprensivo.

"Non hai ancora trovato niente, però…" nota.

Io scuoto il capo, sperando di non sembrare troppo rassegnato.

"Vuoi fare un giro con noi? Sei occhi vedono meglio di due" propone Mitsui, ma io, di nuovo, scuoto il capo e lo faccio con decisione ancora maggiore.

"No: devo pensarci io" replico semplicemente, ma credo che capiscano dato che non accennano a voler insistere.

Voglio trovare io il regalo per Hanamichi, voglio che sia qualcosa scelto da me. Da me per lui.

"Senti, un suggerimento però te lo do: hanno ingrandito il negozio sportivo del secondo piano, perché non vai a dare un’occhiata?" dice Mitsui, convinto.

Però io e la mia testa rossa ci eravamo ripromessi di non regalarci cose legate allo sport…

"Non so…" mormoro, dubbioso.

"Ha davvero tantissimi articoli, Rukawa, prova a guardarci. Troverai senz’altro qualcosa che non sia legata al basket" aggiunge Kogure, che evidentemente deve aver intuito il motivo del mio dubbio.

A questo punto decido che andare a curiosare non mi costa niente, così lascio i due senpai ad aspettare Hanagata e Fujima e salgo al piano superiore.

Effettivamente il negozio si è molto ingrandito dall’ultima volta che l’ho visto: così i vari reparti sono molto più ordinati, con tanti scaffali in più; tralascio volutamente gli spazi dedicati al basket e agli altri sport più popolari e inizio a camminare nella zona nuova, quella che devono aver aggiunto approfittando dell’ingrandimento del locale.

Hn.

Mi sto quasi convincendo che tutto sommato andare a comprare due biglietti del treno non sarebbe poi così male, quando finalmente qualcosa attira la mia attenzione. Il primo motivo per cui li guardo è che sono in primo piano e non avrei potuto non notarli… poi, mi tornano in mente tante cose dettemi da Hanamichi in questi quasi due anni e in fondo…sì, in fondo si accorda anche con quello che avevo pensato della gita…

Mi accosto al bancone e subito ho l’attenzione del ragazzo che ci sta dietro, un tipo dall’aria sportiva e piuttosto alto.

"Avete vari modelli, di quelli?" chiedo, indicando gli oggetti prescelti.

"Certo… hai già in mente uno in particolare?".

"No, vorrei vederne alcuni… solo una cosa: ne vorrei uno rosso e uno blu. Ne avete in questi colori, vero?" sarà banale, forse, ma questi sono i nostri colori!!! Era importante chiederlo…

"Sicuro!- mi rassicura subito il giovane- Ora ti faccio vedere…".

 

Sto per arrivare a casa, con un gran bustone in mano e sono molto contento: sono sicuro che Hanamichi sarà felicissimo del regalo e poi potrò anche fargli notare che non ho avuto bisogno dei suoi suggerimenti da do’aho per trovarlo!! Così ne nascerà una di quelle schermaglie a cui non sappiamo, né vogliamo, né possiamo rinunciare…

Mentre chiudo il cancelletto alle mie spalle noto che c’è la luce accesa in salotto e, pur con lo schermo delle tende, si intravede la luce della televisione…

Quando metto piede in casa, non devo neanche avvertirlo del mio ritorno: deve aver sentito il rumore della chiave, o forse era semplicemente appostato, perché mi ritrovo d’improvviso addossato contro la porta d’ingresso con addosso lui che mi bacia con passione, stringendomi.

"Mi sei mancato, amore…" mi mormora sulle labbra.

Anche tu, amore mio…

"Tu no, invece…- lo provoco, dicendogli l’opposto di quello che penso-…ho avuto un paio d’ore di pace!".

Lui respira profondamente per prepararsi a gridare, lo vedo, e diventa tutto rosso: "STUPIDA VOLPE, COME OSIIIIIIIIIIII?! COME…" poi ad un tratto si interrompe e questo mi stupisce, finché non mi accorgo che ha notato il bustone e che lo sta fissando con sguardo rapace…

Tenta addirittura di allungare una mano!!!!

"Non ci provare!!!!" gli sibilo io, minaccioso, portandomi il pacco dietro la schiena.

"Soltanto un’occhiatina…" mi implora lui, assumendo la sua migliore espressione da scimmietta.

"No" ribadisco io, seccamente.

"Volpaccia antipatica!!! È il mio regalo e voglio guardarlo!!!" si altera, vedendo che io nascondo sempre più la busta tra la mia schiena e la porta.

"Fino al 1° aprile non è affatto tuo…" mi impunto a mia volta; insomma, non ho assolutamente intenzione di aiutarlo a sciuparsi la sorpresa per colpa della sua curiosità da scimmia rossa!!

"GRRRR… d’accordo, kitsune, il genio ti dimostrerà di avere una forza di volontà granitica e di sapere resistere alla tentazione di sbirciare! Ciò non toglie…" la sua frase rimane in sospeso, e il mio do’aho mi guarda con occhi maliziosi.

"Hn? Che cosa?" gli domando, anche se penso di intuire la sua risposta.

"Ciò non toglie che dovrò concentrare la mia attenzione su qualcosa d’altro…" mi sorride nel suo modo più caldo.

"Hai già qualche idea?" gli chiedo, fingendo noncuranza, iniziando a salire le scale per andare a riporre il pacco.

"Sì, pensavo di concentrarmi su di te!" esclama lui, afferrandomi all’improvviso per la vita, premendo la mia schiena contro il suo torace e affondando il volto fra i miei capelli.

"Hn. Appena ho nascosto il regalo ti chiamo, do’aho!".

Mi piace tanto quando si concentra su di me…

 

Non sto più nella pelle, tra poco potrò scartare il regalo di Kaede-amore!!!!

Finora il bilancio di questo 1° aprile è stato nettamente positivo, direi: io e la kitsune abbiamo passato la mattinata nella maniera migliore, ossia facendo l’amore e poi riposandoci senza dover pensare a niente!! Cioè, questo finché non ci siamo resi conto che saremmo arrivati terribilmente in ritardo da mia madre, se non ci fossimo dati una sbrigata… poi siamo andati a pranzo da lei e lì mi sono abbuffato che di più non avrei potuto; e nel pomeriggio siamo stati in giro, a passeggiare, a fare quattro tiri di canestro al campetto del parco… Kaede mi ha pure accompagnato in sala giochi, perché i ragazzi volevano farmi gli auguri e Yohei mi ha offerto una partita a Pachinko come regalo… e poi mi sono arrivate le telefonate di Mitsui, Megane-kun, Miyagi e Ayako… perfino il Gorilla si è ricordato che oggi era il mio compleanno!!!

E questo mi ha reso davvero contento, perché è stata un’ulteriore conferma che siamo diventati sul serio amici, che non ha importanza il fatto che non giochiamo più in squadra insieme, che in realtà il gruppo ‘storico’ dello Shohoku non è finito solo perché i nostri compagni si sono diplomati e questo per me è importantissimo, perché a quel gruppo, a quell’anno, sono legati gli avvenimenti più importanti della mia vita: quello è stato l’anno che mi ha cambiato l’esistenza e le persone che l’hanno vissuto con me fanno ancora parte della mia vita…

Una in particolare! Eheheheheh…

Kaede è semplicemente bellissimo, con indosso dei pantaloni chiari e un maglioncino di filo color albicocca: un colore delicato come i suoi lineamenti e come la tonalità bianca della sua pelle… Se ne sta seduto davanti a me, in camera nostra, e aspetta che io sciolga il nastro rosso lucido che è a corona del suo regalo.

Finalmente inizio a scartarlo… il momento è solenne!!!

Mi accorgo che sotto la carta colorata deve esserci un oggetto morbido, potrebbe essere stoffa… e questo accresce la mia curiosità! Alla fine straccio la carta senza tanti complimenti, sotto lo sguardo divertito di Kaede, e mi trovo davanti a due… a due…

"SACCHI A PELO!!! UNO ROSSO E UNO BLU!!!! Kitsune, è un’idea geniale, degna del compagno del tensai!!!!!!" grido, entusiasta, srotolandoli per poterli ammirare meglio; sono belli e sembrano comodi… e guardandoli subito la mente mi si riempie di immagini, di progetti, di gite da fare, di notti passate all’aperto, lontano dal mondo, di posti nuovi ed entusiasmanti da scoprire insieme…

Un regalo migliore Kaede non avrebbe potuto farmelo, anche perché questo servirà a noi, è qualcosa che useremo noi due, insieme…

"Kitsuneeeeee!!- mi slancio su di lui, abbracciandolo e gettandolo lungo disteso per terra- Grazieeeeeee!!!!!! Sono stupendi!" e nel dirlo, intanto, riempio la sua guancia e poi il suo collo di tanti bacetti umidi, che lo fanno rabbrividire.

"Do’aho, fa’ attenzione, non sei esattamente un peso piuma…" protesta appena il mio volpacchiotto, usando però un tono di voce divertito.

Sorridendogli, mi sollevo da sopra di lui (per ora…) e gli porgo la mano per riportarlo seduto, accanto a me.

"Sono contento che ti piacciano, Hana…" dice lui, semplicemente, ma mi sorride contento e i suoi meravigliosi occhi brillano come due stelle nel guardarmi; io me lo stringo contro, forte forte, e di nuovo mi perdo in quei progetti che anche poco fa mi hanno affollato la mente e stavolta li condivido con lui, perché alla fine è vero… non c’è niente di più bello che fare progetti per e con chi si ama…

"Avremo modo di usarli un sacco, Kaede, vedrai! Ci sono tanti posti che ci piacerebbe vedere, ogni tanto ne abbiamo parlato, no? E viaggiare con i sacchi a pelo sarà ancora più divertente, faremo campeggio!!! Ah, il contatto con la natura e tutto il resto… e poi ovviamente ci saranno utilissimi in America!! In America usano molto campeggiare, vero? Ad esempio mi piacerebbe andare a vedere i Grandi Laghi, con le foche…".

La kitsune fino a questo momento è stata placida e abbandonata fra le mie braccia, fuseggiando al tocco della mia mano che gli accarezzava i capelli, ma adesso, a quest’ultima parola, lo sento irrigidirsi e scostarsi per osservarmi in viso.

"Quali foche?" mi chiede, fra il sospettoso, il dubbioso e il severo.

"Sul lago Ontario… non ci sono le ontarie?" improvvisamente non mi sento più molto sicuro di quello che sto dicendo…

"Le otarie vorrai dire…" mi corregge Kaede, socchiudendo gli occhi.

"Vabbe’, otarie… non sono foche?" è impossibile che non lo siano, ho visto una foto e sono quasi uguali!!!

"Una specie… ma che c’entrano con l’Ontario?".

Detesto quando la volpe diventa così puntigliosa!

"Credevo che avessero dato il nome al lago…" mi trovo costretto a confessare. Il nome è simile, concorderete, quindi mi sembrava credibile…

"No, vivono da tutt’altra parte, sul Pacifico" mi spiega lui e io devo rassegnarmi.

"Ok, niente otarie, non importa… vedremo i laghi e passeggeremo per i boschi e ce ne staremo tutti miciosi, seduti in riva al lago, al tramonto… Ti piace come programma, Kaede?" gli chiedo, mordicchiandolo sotto l’orecchio.

"Mmmm… sì…" è la sua piacevole risposta e sia se si riferisca alla futura gita, sia che sia un miagolio di apprezzamento per le mie effusioni a me va benissimo in entrambi i casi.

E poi…. ALT!!!!!!!!!! Il genio ha avuto uno dei suoi numerosi momenti di illuminazione!!!

Mi alzo alla velocità della luce e dico alla volpe, che mi fissa meravigliata e anche un po’ contrariata: "Devo telefonare a mia madre, ci metto due secondi!!" e mi fiondo sul telefono del salotto; devo parlarle subito, senza correre il rischio di dimenticarmene.

A quest’ora dovrebbe essere ancora in ospedale…

"Pronto, mamma? No, non è successo niente, tranquilla…volevo dirti, ti ricordi quello che mi avevi detto del regalo? Bene, allora mi piacerebbe una tenda da campeggio, se non è un problema! Kaede mi ha regalato due sacchi a pelo… ok, va bene! Grazie! Ciao, mamma… sì, te lo saluto, ciao…" e riattacco.

Mi volto verso il mio amore con un gran sorriso stampato sul volto: "Non è una grande trovata? Mia madre è stata d’accordissimo, ha detto che appena potrà prendersi un pomeriggio libero andremo a comprare la tenda. Potremmo recarci nello stesso negozio dove hai comprato i sacchi a pelo, che dici?".

"Va bene" annuisce lui.

Io lo raggiungo, accomodandomi di nuovo al suo fianco: "Senti, Kaede… fuori è quasi il tramonto… che ne dici di inaugurare il tuo regalo, dopo cena?".

"Che cena? Non oserai cenare dopo tutto quello che hai ingurgitato a pranzo!!" mi fulmina lui, con una delle sue migliori occhiatacce.

"Sì, invece, e mangerai anche tu, volpe anoressica… Ma a parte questo, che ne dici della mia proposta?" spero che dica di sì, mi piacerebbe tantissimo…

"Ossia, vorresti…" inizia lui, inclinando la sua adorabile testolina, ma poi non finisce la frase, facendomi capire che devo concluderla io.

"Potremmo dormire in giardino… sul retro, per essere proprio sicuri di non essere visti… e dai, kitsune, sarà divertente: l’aria notturna comincia ad essere tiepida e poi quelli danno l’impressione di tenere molto caldo!!!!" proclamo, con il mio miglior tono convincente.

E deve esserlo davvero, perché Kaede mi fissa negli occhi, mi sorride e poi annuisce, in silenzio…

 

È una notte limpida e tiepida, come speravo che fosse.

Il cielo è sgombro da nubi, quindi la luna si vede proprio bene e possiamo anche contare qualche stella; ci siamo sistemati sul retro, poi, per essere più al riparo dai rumori della strada… la casa completamente buia davanti a noi fa una certa impressione, ma ci raggiunge anche la luce velata dei lampioni.

Io, modestamente, ho confermato il mio genio.

I due sacchi a pelo sono stati da me prontamente uniti (una volta trovata la cerniera è stato un gioco da ragazzi!) e così adesso siamo distesi in un vero e proprio sacco a pelo matrimoniale… non è fantastico?! Io ne sono entusiasta…

Osservo per qualche altro secondo la luna e l’alone suggestivo che la circonda, e poi mi giro fino a rotolare addosso a Kaede, baciandogli la punta del naso e sorridendogli: "Allora, kitsune, non è romantico? Lo so, lo so, ti stupisco sempre!!!".

"Hn…" mi fa lui, per non ammettere che sì, ho avuto ragione a voler inaugurare subito il suo regalo…

Ridacchio per la sua impuntatura da volpe antipatica, ma poi torno serio nel dirgli: "E’ stato uno dei compleanni più belli della mia vita, Kaede, davvero… Non avrei mai pensato che un giorno sarei stato tanto felice…".

Lui mi sorride dolcemente, come fa nei momenti speciali, negli attimi solo nostri, mi accarezza gentilmente una guancia e io mi chino a baciarlo. È un bacio intenso, appassionato, ma anche lento e tenero… ci abbracciamo, facendo aderire il più possibile i nostri corpi…

Quando ci separiamo, ci guardiamo a lungo negli occhi; spero con tutto il cuore che Kaede capisca anche da questo quanto sia fondamentale per me la sua presenza al mio fianco, la sua fiducia, l’orgoglio e la commozione che provo quando penso che il ragazzo più orgoglioso che abbia mai conosciuto ha deciso di condividere il suo mondo con me… penso all’emozione continua che mi sento dentro anche solo guardandolo…

E poi… e poi riprendiamo a scherzare, a giocare, perché è così bello mescolare e condividere momenti così diversi tra loro…

"E’ tutto perfetto, volpaccia, ammettilo! La luna sopra di noi, l’erba fresca sotto di noi… io sopra di te, tu sotto di me…".

"Quanto sei idiota…" replica Kaede, sforzandosi di trattenere un sorriso.

Ecco!!! Quando mi guarda così non so resistere!!!!! Lo fa apposta…

"Ehm… kitsune, stai comodo, vero? Voglio dire… questi sacchi a pelo sono comodissimi, belli imbottiti… tengono anche caldo…".

"Hn… e quindi?" indaga il mio amore, cingendomi le spalle con un braccio.

"Il modello matrimoniale magistralmente montato dal tensai va inaugurato! Che ne dici?" lo bacio sul collo, mentre mormoro le ultime parole e premo il mio corpo contro il suo.

"Ma… siamo all’aperto… e le case dei vicini non sono lontanissime…" replica lui; una replica incerta, però, perché le mie labbra continuano a deporre baci lungo la linea della sua gola candida, facendogli desiderare di più… ehehehehe… so come convincere una volpe!!!

"Ok… basterà… trattenersi… - oddio, veramente sarà difficile, visto che sto perdendo la testa anche solo vedendo la reazione di Kaede alle carezze delle mie mani che si sono insinuate sotto la sua maglietta e i suoi calzoncini- … e poi il dover stare attenti potrebbe essere eccitante, no?".

Le mie dita scendono a stringere possessivamente il suo fondoschiena e lui si tende contro di me, aumentando il mio desiderio.

"Do’aho… non mi serve mica questo espediente per eccitarmi…" ansima, quando una mia mano inizia a carezzarlo in modo più intimo, delicatamente. Sento un calore violento salirmi al volto (e non solo) come sempre quando posso toccarlo in questo modo, insinuandomi nel suo corpo morbido…

Anche il mio respiro si sta facendo sempre più affannato: "Be’, figurati se serve a me… - preciso, per amore di verità-… per eccitarmi mi basti tu…" e poi, con l’altra mano, gli alzo la maglietta, sfiorando con la lingua la pelle sensibile del petto e delle areole… e infatti lui si inarca sotto di me con un gemito soffocato e, quando mi chino nuovamente sul suo viso, mi attira a sé, tirandomi i capelli e mormorando: "Va bene, Hana… al massimo chiameranno la polizia…".

Gli sorrido con complicità, e inizio a sfilargli i calzoncini…

Mi correggo, non è difficile: è difficilissimo non dare voce completa al piacere che ci pervade quando ci amiamo, anche se c’è qualcosa di molto sensuale in questi gemiti trattenuti, nel ritmo lento che ci siamo dati…

E non è solo per la sensazione bellissima del calore di Kaede, del suo corpo che avvolge il mio mentre mi spingo dentro di lui in profondità… c’è anche la bellezza di questa visione di Kaede che si inarca con maggior forza, che si aggrappa alle mie spalle, che tiene gli occhi chiusi quasi strizzandoli e che si morde le labbra arrossate e gonfie di baci per trattenersi dal gridare di piacere… si morde le labbra ma non può impedirsi di farmi sentire i suoi sospiri, i suoi gemiti… e io sto per impazzire, vedendolo così, perché sono troppo felice quando vedo quanto sia forte il piacere che gli procuro, quanto sia meraviglioso anche per lui fare l’amore con me… mi spingo più a fondo e sfioro quel punto che lo fa tremare e poi raggiungere il culmine… e lo fa raggiungere anche a me, per lo spettacolo del suo viso bellissimo alterato dal piacere… e le nostre grida le soffochiamo l’uno nella bocca dell’altro, con un bacio…

Restiamo per un po’ uno addosso all’altro (ossia, io addosso a lui…), per riprenderci, ma alla fine devo decidermi a spostarmi, anche se non ne sono contento.

"Non è giusto, stavo così bene…" mormoro, contro il collo morbido di Kaede, che ha ancora il respiro veloce… ricomincio a baciare la sua pelle, è più forte di me, non riesco a trattenermi: è liscia, vellutata, e il profumo che ha dopo l’amore è inebriante e mi stordisce, costringendomi a volerlo riempire di baci su tutto il corpo…

"Mmmm…".

"Oi volpe sexy, non mugolare così, lo sai che mi fai impazzire!" lo avverto, succhiandogli il lobo dell’orecchio.

"Era per incoraggiarti, do’aho. Mi era sembrato di capire che stavi meglio poco fa…" dice Kaede in un soffio, invitante. Evidentemente la preoccupazione per i vicini gli è passata!

La mia stretta aumenta: "Sei una volpe sexy e perspicace…".

"Lo so" mi provoca, con un sorriso malizioso.

Mi sposto nuovamente su di lui e lo guardo negli occhi, prima di baciarlo e di dirgli: "Eccomi…".

 

È notte fonda ormai.

Ci siamo risistemati e siamo sempre nei sacchi a pelo, stavolta per dormire e riposare.

Fare l’amore con Hanamichi è sempre meraviglioso, così come mi piace tantissimo il ‘dopo’, quando ce ne stiamo abbracciati e ci sussurriamo parole segrete per gli altri, che devono essere solo per noi… ed è stato così anche stavolta…

Adesso però ho sonno e sono stanco; mi sento i muscoli completamente rilassati per il forte piacere che ho provato e allo stesso tempo sono esausto… è una stanchezza appagante e desiderata, ok, ma è comunque stanchezza.

Ad esempio non ce la faccio neanche a girarmi per abbracciare il mio do’aho e addormentarmi stretto a lui, anche se sono sicuro che tra un po’ sentirò le sue braccia forti che mi stringeranno per attirarmi contro il suo torace, perché lui non sopporta di dormire separati… mi si chiudono gli occhi, ormai la mia testa è già nel mondo dei sogni, credo che neanche me ne accorgerò dell’abbraccio della mia testa rossa…

"Ooh… volpetta in calore, stanotte non ne hai mai abbastanza, eh? Ok, ricominciamo!!".

Spalanco gli occhi di colpo, dopo aver sentito le sue parole, con il mio ultimo barlume di lucidità (o almeno credevo, dato che adesso mi sento molto più sveglio!).

"Che diavolo stai dicendo, do’aho?!" gli sibilo, un po’ sconcertato.

"Be’ quando ti strusci così in genere vuoi…" non finisce la frase, ma tanto sappiamo benissimo entrambi a cosa si stia riferendo!

Facendo uno sforzo contro sonno e stanchezza, volto il capo verso di lui per guardarlo e spiegargli: " Do’aho, ho impiegato le mie ultime energie per voltarmi, in questo momento, figuriamoci se riuscirei a strusciarmi!!".

"Guarda che sono sveglio, non me lo sono sognato. E non essere un volpino timido, io sono contentissimo se hai voglia di rifarlo!!" insiste lui, girando a sua volta il capo verso di me.

"Ti ho detto che non mi sono strusciato!!!" replico, alterandomi.

"Ma se lo hai fatto anche pochi secondi fa, mentre ti sei voltato!!! E poiaaaaaaarhhhhh!!!! Che c’è dentro questo sacco a pelo!!!!!!!!!!" Hanamichi grida e scatta a sedere, rosso in volto.

Bene: abbiamo scampato una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, ma quella per disturbo della quiete pubblica non ce la toglie nessuno….

"Che ti prende, idiota! Avrai svegliato tutto il vicinato!!" lo riprendo, puntandomi su un gomito e restando semisdraiato.

"Stavolta ho visto che non eri tu, ma cosa diavolo…- si china a guardare nell’interno del sacco a pelo e poi fa una faccia indignata.

"STUPIDO GATTO, VIENI FUORI DI Lì!!!!!!!! Ma ti pare possibile, kitsune, che uno non possa starsene in giardino a dormire tranquillo senza che gli si infili un gatto nel letto!!!!".

"Questo non è un letto…" mormoro, osservando l’espressione indispettita di Mickey mentre Hanamichi lo costringe a tornare sull’erba; a questo punto mi viene un dubbio e mi guardo intorno.

I miei gattini si sono sistemati tutti attorno a noi, che non ce ne eravamo accorti, troppo presi a recuperare le forze.

"Ma non li avevi lasciati in casa?" mi chiede Hana, stupito.

"Devono essere usciti quando siamo tornati in casa per lavarci e abbiamo lasciato la porta aperta…".

Però sono così carini, tutti acciambellati… Mickey li raggiunge dopo aver rivolto un’ultima occhiata ad Hanamichi, di quelle che promettono graffi.

"Uhm… vabbe’, l’importante è che siano stati in casa ‘prima’!!! E ora vieni qui, kitsune, mi stai troppo lontano…" dice, stendendosi di nuovo e attirandomi contro il suo petto, come avevo previsto avrebbe fatto.

Ci stringiamo l’uno all’altro, chiudendo gli occhi, e il suo tepore mi riscalda più dell’imbottitura del sacco a pelo…

Domattina, quando ci sveglieremo, all’alba, vedremo la rugiada…

 

Fine ^^ (per ora?)

 


 

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