Questa
volta i nostri eroi non sono impegnati a giocare a basket e…..no, neanche a
fare quello!!^///^
Si
sono presi qualche giorno di riposo dagli allenamenti e sono andati insieme
fuori Kanagawa, gita fuori porta insomma!! Il titolo fa riferimento al capo di
abbigliamento di “qualcuno” che comporta ovvie battutine!! Ru l’ho rapito
ed è qui con me, quindi è mio, gli altri ancora non li ho adottati!!
W
le HanaRu!!!
Superman di
Calipso
VENERDI’
“Kaede,
svegliati, è ora!”
“Hmmm…..”
“E
non voltarti dall’altra parte, su!”
Niente!
Si è messo anche il cuscino sopra la testa!! Guardo la sveglia: sono
dieci minuti che cerco di svegliare questo incrocio genetico tra un ghiro
e un orso! E ovviamente sto fallendo!! Uff……
Che
dite?! Perché non lo lascio dormire e basta?! Perché dobbiamo partire!!
Abbiamo appuntamento con i nostri compagni ed ex compagni della squadra
dello Shohoku. L’idea è stata del tepp….ehm, ex teppista, non so
perché, ma tendo a dimenticarlo! Ha telefonato un paio di giorni fa e ci
ha proposto una gita a *** dove pare che lui abbia ( lui…..la sua
famiglia! ) uno chalet vicino al lago. Ha detto che aveva invitato tutti:
il Gorilla, Miyagi con Ayako, Kogure , ma questo era ovvio quei due sono
due francobolli! Insomma tutta la banda di pazzi che l’anno scorso
componeva la squadra. Io ho subito accettato, mi piace il lago e poi sono
contento di poter passare un week end con tutti loro, devo dire che mi
mancano agli allenamenti. Bè, i pugni del Gorilla non li rimpiango, ad
essere sincero! Ho dovuto sudare un po’ a convincere la volpe, ma alla
fine ha capitolato! Sì, ma se non riesco a svegliarlo è tutto inutile!!
Il problema è che non posso neanche agitarlo con energia o buttarlo giù
dal letto, perché altrimenti il mio dolce volpino mi si rivolta come una
iena e non è bello essere assaliti da Kaede svegliato in malo modo!
Accidenti, guarda che ora si è fatta! Dovremo scapicollarci per arrivare
puntuali alla fermata del pullman! Fortuna che almeno gli zaini sono
pronti! Ok, ora basta, devo svegliarlo! Ad ogni costo! Cominciamo con il
togliere il cuscino….e su, molla! Oh, ora ragioniamo! Mi chino su di lui
e gli sfioro una guancia con le dita.
“Amore,
tra due minuti sarò costretto ad usare le maniere forti e vorrei evitare,
quindi, per favore, collabora!”
Kaede
allunga un braccio e mi si tira contro. Finisco con il viso contro il suo
collo, il suo respiro tra i miei capelli. Le stai provando tutte, eh?! Ma
io non demordo! Mi libero del suo abbraccio e gli bacio la punta del naso.
“E’
inutile che fai le moine! Tanto devi alzarti lo stesso!”
Finalmente
apre un occhio, fissandolo su di me e si stiracchia lentamente.
“Non
stavo facendo le moine! Se decido di continuare a dormire, lo faccio!
Anche se tu rompi!”
Adorabile,
no?! Volete mettere con buongiorno, amore, ti amo tanto?! Eh……
Riusciamo
finalmente ad uscire di casa e, come predetto, dobbiamo battere tutti i
record di velocità per raggiungere i nostri amici! Arriviamo che mancano
pochi minuti alla partenza del pullman.
“I
soliti ritardatari!” sentenzia Akagi.
“Vi
avremmo lasciati qui, se non foste arrivati!” minaccia Mitsui.
“Ci
stavamo preoccupando.” afferma un sollevato Kogure.
Ayako
ci sorride, strizzandoci un occhio e Miyagi è fisso in sua adorazione!
Saliamo
e prendiamo posto: io mi metto vicino al finestrino e Kaede non protesta,
tanto sicuramente si appisola sulla mia spalla. Dopo un paio d’ore
arriviamo a destinazione e io devo nuovamente svegliare il volpino!
“Kaede, svegliati!”
Oh no, di nuovo?! È la seconda volta in
poche ore che sono costretto ad aprire gli occhi senza averne nessuna
voglia! Ma perché la gente non capisce che per me il risveglio è un
trauma?! Passano secondi in cui devo ricordarmi chi sono, dove sono e cosa
sono! E Hana pretende che lo faccia in un attimo! Mi sono addormentato con
il mare e mi risveglio in un ambiente completamente diverso: si scorge il
profilo delle montagne in lontananza e l’aria è più pungente.
“Volpino, sei con noi?!”
Hanamichi mi scruta con un una buffa
espressione.
“Hn.” Così pare….
Mi gratto la testa ancora un po’
intontito, ma devo decidermi a muovermi, stanno tutti aspettando me per
scendere dal pullman!!
Il paese è molto carino, ma scopriamo che
dobbiamo camminare per un po’ prima di arrivare allo chalet di Mitsui
che si trova poco fuori il centro abitato. Prendiamo ognuno il proprio
zaino e ci inoltriamo in un sentiero che profuma di resina degli alberi,
Hanamichi mi si affianca subito e chiude le sue dita intorno al mio polso.
“E’ bello qui, vero volpino?”
“Hn.” Sì, c’è un silenzio
bellissimo….
“Ero sicuro che ti piacesse!”
“Hn?”
“Bè, le volpi vivono nei boschi, no?!
E’il tuo ambiente naturale!”
“Allora tu dovresti andare in
Africa….”
“Perché?”
“Le scimmie vivono lì!”
“KITSUNE!!! NON DARMI DELLA
SCIMMIA!!!”
Hanamichi si arrabbia e mi lascia il
polso, spingendomi lontano da sé con una lieve spinta e mette il broncio!
Io resto fermo a guardarlo camminare davanti a me, poi lo raggiungo e
lascio scivolare la mia mano nella sua. Lui grugnisce qualcosa, ma
intreccia le sue dita alle mie.
“Perché non ti piacciono le scimmie,
do’aho? Sono animaletti così carini e simpatici….”
“Sì, come no!”
Uhm, si è proprio offeso!
“Bè, a me piacciono!” e per
sottolineare il concetto gli do un bacio sulla guancia.
Hanamici finalmente sorride e mi passa un
braccio intorno alle spalle.
“Volpaccia dispettosa…..ti adoro!”
Anch’io Hanamichi, anch’io…..
Davanti a noi camminano Ayako e Miyagi:
sono contento che si siano messi insieme, il nostro povero capitano erano
anni che aspettava!
“Aya chan , sei stanca? Vuoi che ti
porti lo zaino? Vuoi fermarti un attimo?”
“Ryota, piantala! Sto benissimo!”
Miyagi la guarda sconsolato, ma poi la
nostra manager gli rivolge un sorriso e a lui vengono gli occhi a cuore!!
Camminiamo per un bel tratto di strada
dentro i boschi e Hanamichi comincia a lamentarsi.
“Insomma, si può sapere dove diavolo è
questa casa?! Non è che ti sei inventato tutto, Mitsui, e finiamo a
dormire nei boschi?! Dì la verità, tu non hai nessuna casa qui!!!”
Mitsui si gira con uno sguardo che non
promette niente di buono, i suoi rapporti con il mio do’aho non sono mai
stati pacifici, ma Kogure gli prende la mano, sussurrandogli qualcosa. Il
nostro ex teppista si calma all’istante e ricomincia a camminare,
lanciando un paio di insulti contro Hanamichi, che imperterrito continua a
lamentarsi sul fatto che lui è stanco, ha fame, etc. viene voglia di
strozzarlo a me, figurarsi agli altri! Infatti dopo pochi secondi parte
una sorta di coro:
“
Hanamichi, piantala!!!!” e scoppiano tutti a ridere, tranne
l’interessato!
“Non mi capisce nessuno!” mugugna lui
irritato, poi mi guarda. “E tu?! Perché non mi difendi mai?!”
“Io ero d’accordo con loro…..” ora
esplode.
“ARGH!!!NEANCHE IL MIO RAGAZZO MI
DIFENDE!!! CONGIURA!!!!”
Se non la smette farà scappare tutti gli
animali del circondario!
Finalmente intravediamo un gruppo di
chalet spuntare tra gli alberi e ci ritroviamo su una sponda del lago dove
sorgono alcune abitazioni e dove il bosco le lambisce con i suoi folti
alberi. È un posto magnifico, anche per me che amo moltissimo il mare. Il
cielo e le montagne si riflettono sulla superficie del lago, lo sciabordio
leggero dell’acqua è udibile fin qui.
“Come vedi, idiota, ho veramente una
casa qui!!” Mitsui, armeggia con il suo zaino e tira fuori un mazzo di
chiavi. Entriamo tutti in casa e aspettiamo che Mitsui ci indichi le
nostre stanze, la casa è molto più grande di quanto si crederebbe
dall’esterno.
“Ok, ragazzi, sistematevi come meglio
credete: le stanze sono al piano di sopra e ne abbiamo una anche in
mansarda. Quando siete pronti potremmo andarcene sulla spiaggia del
lago.”
Sono tutti d’accordo e guardo Hanamichi
avvicinarmisi.
“Che ne dici della mansarda, kitsune? A
me piacerebbe un sacco!”
Per me è uguale, se a lui piace…..
“Hn.”
Saliamo le scale, mentre le voci degli
altri si mescolano.
“Aya – chan, questa ti va bene di
camera?”
“Kimi – kun dov’è il mio
costume?”
Sorrido lievemente pensando che siamo
proprio un gruppo di matti!
La
mansarda è bellissima, si ha una vista stupenda sul lago e poi non
abbiamo vicini di stanza, il che è vantaggioso se si vuole stare in
intimità con la volpe, ehehe!! Il ragazzo tende a farsi rumoroso quando
è impegnato in certe faccende!!
Posiamo
i nostri zaini e cerchiamo i nostri costumi per raggiungere gli altri
ragazzi e andare a sguazzare. Mi guardo intorno soddisfatto: la casa di
Mitsui è proprio carina e poi le stanze sono tutte ammobiliate
all’occidentale, compreso il letto, che in questa camera in particolare
è doppio, come quello che abbiamo a casa, così posso dormire abbracciato
a lui! Kaede si spoglia lentamente, con quel suo modo di fare sensuale che
mi fa perdere la testa e desiderare di fare l’amore con lui
all’istante, come se non potessi farne a meno! In effetti…..
“Do’aho,
ti sei incantato?! Io sono pronto.”
“Eh?!
Ah sì, andiamo!”
Usciamo
nuovamente all’esterno e sistemiamo gli asciugamani. Io ho caldo e dopo
quella marcia tra i boschi ho proprio voglia di un bel bagno.
“Avanti,
volpetta, a mollo!! Ti sfido ad una gara di nuoto!”
“Perché,
sei stanco di perdere a quelle di basket?!” mi dice lui con le mani
poggiate sui fianchi. E va bene, vuole che lo affoghi! Scatto verso di
lui, che però ha capito in pieno le mie attenzioni, maledizione, e scappa
verso l’acqua. Quando lo raggiungo lui galleggia placidamente….ahhhhhhhh,
l’acqua è gelata!!!
“Kitsuneeee,
qui si congela!!” mi sto trasformando in un ghiacciolo, mentre lui nuota
tranquillo verso di me e, dispettoso come non mai, mi schizza! Posso
soprassedere su un affronto simile?! IO?! No, direi di no….mi tuffo
anch’io per catturare, o meglio pescare, la mia volpe. Ma dov’è?! Non
riesco a vederlo! Mi immergo nuovamente e finalmente scorgo Kaede nuotarmi
incontro. Quando arriva a poca distanza da me mi afferra, facendomi finire
sott’acqua e incolla la sua bocca alla mia in un bacio subacqueo. Lui
chiude gli occhi, io li tengo aperti per non perdermi il suo bel viso
incorniciato dai capelli che gli ondeggiano intorno. Riemergiamo
praticamente senza fiato, ma stretti l’uno all’altro, la sua pelle
fresca ed umida contro la mia. Pranziamo sulla spiaggia con dei panini
buonissimi preparati da Ayako e passiamo il pomeriggio a rosolarci al
Sole, tranne il volpino che altrimenti si scotta!!
La
sera accendiamo il camino della sala dello chalet, anche se è estate, qui
la sera fa freddino e ci cuociamo della carne arrosto che, modestamente,
preparo io con le mie manine, solo un po’ aiutato, ma pochino, da Kaede
che è stato nominato mio guardiano a furor di popolo, grrrrrr!!!!
Mentre
finiamo di sistemare, scoppia un violento temporale arrivato da chissà
dove e dopo pochi minuti salta la corrente elettrica!
Mitsui
e Kogure si affrettano a cercare delle candele e io approfitto del buio
per abbracciare il mio amore e baciarlo.
Alla
fine vengono accese due candele mezze usate che in breve si consumano.
Decidiamo di andarcene tutti a letto, tanto si è fatto tardi. Saliamo le
scale a tentoni, cercando di non rotolare l’uno sull’altro e dopo un
‘ buonanotte ’ generale, le porte delle stanze si chiudono. La volpe
ed io arriviamo alla mansarda e non appena entrati, Kaede si dirige alla
finestra guardando fuori. Ero sicuro che lo avrebbe fatto, lui adora i
temporali! Mi avvicino a lui e gli passo un braccio intorno alla vita,
ammirando anch’io lo spettacolo dei lampi che si riflettono sulla
superficie del lago e che illuminano la notte….
“Non
è bellissimo, do’aho?”
La
mia volpetta appoggia la testolina sulla mia spalla e io gli bacio i
capelli.
“Sì,
è molto bello….”
Rimaniamo
ancora un po’ a guardare, poi ci allontaniamo dalla finestra. Cominciamo
a spogliarci e ovviamente i miei occhi sono calamitati da un altro
spettacolo: il corpo di Kaede liberato dai vestiti. Il desiderio di lui mi
fa avere un brivido lungo ed intenso. Le mie mani anelano la sua pelle, la
mia bocca la sua…..Lui si volta verso di me come se avesse intuito i
miei pensieri: i suoi occhi sono accesi di una luce morbida e
sensuale……si sdraia sul letto a pancia sotto, lo sguardo sempre
rivolto a me……
Come
posso resistere alla visione di lui, mollemente abbandonato tra le
lenzuola?! Non posso…..
Accarezzo
la sua schiena con le mani e con la bocca….intravedo il suo viso a
tratti, quando l’oscurità viene rischiarata da un lampo che squarcia il
cielo e che illumina la stanza…. Afferra una delle mie mani e ne succhia
le dita lentamente, in un tacito invito……insinuo le mie dita in lui
con delicatezza, baciandogli le spalle, la nuca…Kaede affonda il viso
nel cuscino, soffocando un gemito, mentre asseconda i miei
movimenti….seguo il contorno del suo orecchio con la lingua, gli succhio
il lobo….
“Voglio
fare l’amore con te….” Gli mormoro con voce roca e lui non dice
niente, lo sento solo gemere più forte sotto le mie carezze intime…..Kaede
non si volta, facendomi capire che vuole farlo così e io ovviamente lo
accontento….quando entro in lui, si puntella su un gomito per avvicinare
la sua schiena al mio petto ed invitarmi a baciargli le spalle, cosa che
so gli piace da matti….mi muovo leggermente, spostando anch’io il peso
su di un gomito e poggiando la mano libera sul suo fianco per imprimere
maggiore forza ai miei movimenti in lui…..Kaede mi morde l’altra mano
che è proprio davanti al suo viso, per non urlare di piacere….vengo
dentro di lui con un’ultima spinta, dopo che l’ho sentito sussultare
sotto di me, raggiungendo il culmine….mi lascio cadere su di lui,
baciandogli i capelli e cercando di riprendere fiato. Dopo qualche minuto
gli scivolo vicino. Lui tiene ancora il viso nel cuscino, ma quando gli
carezzo una guancia, si decide a girarsi verso di me.
“Ti
amo.” gli sussurro.
“Ti
amo anch’io.”
Ecco
perché diluvia! Di solito mi risponde soltanto con ‘anch’io’ o non
mi risponde proprio!
Dopo
che ci siamo ripresi un po’ ci facciamo una doccia e quando torniamo
nella stanza, vedo Kaede fissare il letto.
“Che
succede, kitsune?”
“Guarda
che disastro abbiamo combinato.”
Effettivamente
le lenzuola sul suo lato del letto sono inutilizzabili, diciamo così…..
“Dormi
vicino a me! Domani ne chiediamo a Mitsui di pulite.” Lo dico
tranquillamente, ma mi imbarazza un po’ l’idea di chiedere una cosa
simile all’ex teppista, immagino già i commenti!
“Hn.”
Abbraccio
forte Kaede, prima di chiedergli se vuole qualcosa da bere, io voglio
cercare di raggiungere la cucina perché ho una sete pazzesca. Lui non
vuole niente e io vado all’avventura, rischiando di rompermi il collo un
paio di volte, ma è stata utile questa mia incursione, perché ho
scoperto che domani dovremo fare tutti il bucato delle nostre lenzuola!!
Evidentemente i temporali non ispirano solo noi! Torno in camera nostra
sghignazzando.
“Che
succede, do’aho? Perché ridi?”
Oh,
la kitsune non dorme ancora! Bene così lo informo della scoperta.
“Domani
non saremo gli unici ad aver bisogno di biancheria da letto pulita….”
“Hn?”
“C’era
piuttosto ‘ movimento ’ anche nelle altre stanze….”
“Non
ti sarai messo ad origliare, do’aho?!”
“Non
ce n’è stato bisogno! – puntualizzo io un po’ piccato – Per
quanto si possa essere silenziosi, un orecchio attento percepisce certe
cose!” concludo io in tono didattico. Kaede scuote la testa.
“Maniaco!”
“Ma
non è vero! Io…..”
Kaede
mi tira giù sopra di lui già sdraiato e mi bacia.
“Guarda
che era un complimento….”
Uhmm,
io non credo, comunque…..
“Ora
dormiamo, eh? Sono un po’ stanco……”
“Immagino….”
ironizzo io e lui mi morde un orecchio.
“Do’aho!”
Mi
volto su un fianco, facendogli posare la testa sulla mia spalla.
“Buonanotte.”
“Hn”
SABATO.
Il giorno seguente, come predetto da
Hanamichi, c’è una richiesta in massa di lenzuola pulite, con imbarazzo
da parte di tutti e commenti sconvolti del nostro ex capitano Akagi!
“Ayako, anche tu!” esplode quando la
nostra manager fa la medesima richiesta, poi si volta minaccioso contro
Miyagi.
“Vedi di non metterla nei guai!”
“ Non c’è bisogno che me lo dica tu!
Lo so quello che devo fare!” gli risponde il nostro play maker in tono
piccato.
La discussione è interrotta da Kogure che
propone una partitella di basket per divertirsi. Scopriamo così che sul
retro della casa, Mitsui ha fatto montare un canestro. Ovviamente non
possiamo fare la classica partita, innanzitutto per mancanza di giocatori
per formare due squadre regolari, inoltre abbiamo un solo canestro.
Suggerisco di giocare tre contro tre come nello street basket che si gioca
nei campetti di tutte le strade d’America. Io sono in squadra con il
do’aho e Miyagi e affrontiamo Mitsui, Kogure ed Akagi. Ayako fa da
arbitro. L’incontro è combattuto, ma alla fine riusciamo ad imporre il
nostro gioco e a vincere. Per
rinfrescarci ci facciamo il bagno al lago con l’acqua resa più limpida
e fredda dal temporale di stanotte. Quando usciamo mi siedo
sull’asciugamano che Hana ha steso sulla sabbia e subito il suo braccio
mi circonda le spalle.
“Siamo stati bravi, eh? Siamo
imbattibili!”
Io mi scosto la frangia dalla fronte con
insofferenza e Hanamichi mi scruta.
“Che ti succede?!”
“Quando torniamo a Kanagawa devo andare
a tagliarmi i capelli…”
Il mio do’aho assume un’espressione
terrorizzata e sconvolta.
“C..che cosa?! C..che vuoi fare?! Non se
ne parla proprio!”
Credo di non capire….
“Perché?”
“Io adoro i tuoi capelli, non puoi
tagliarli!”
Forse mi sono espresso male, non intendevo
quello che lui crede.
“Voglio solo tagliare un po’ la
frangia….è diventata troppo lunga e mi va negli occhi, mi da fastidio
anche quando gioco.”
Hanamichi lascia andare il respiro
visibilmente sollevato.
“Era poi così terribile l’idea?”
gli domando io meravigliato da quella reazione.
“Assolutamente sì! Tu stai bene così,
poi hai dei capelli bellissimi che sarebbe un peccato portarli corti!”
le sue mani mi spostano la frangia, portandola dietro le orecchie e mi
scruta, scuotendo la testa.
“No, è inutile! Sei fatto per portarli
così!” decreta alla fine e io sorrido. Non credevo di portargli così
tanto scompiglio, dicendo una cosa simile.
“Non farmi prendere altri colpi, eh?!”
Nel pomeriggio Hanamichi ed io andiamo a
fare una passeggiata nei boschi. Arrivati in una radura tra gli alberi,
scopriamo che vi crescono delle fragoline di bosco e lui ovviamente non resiste, deve coglierle! Per risparmiare tempo e fatica ci si
siede proprio in mezzo, limitandosi ad allungare una mano. Io lo guardo
mangiare seduto vicino a lui, ogni tanto me ne porge una e io la mangio
direttamente dalla sua mano. Mentre ce ne stiamo lì a mangiare fragole,
sentiamo delle voci che si avvicinano e intravediamo le figure di Mitsui e
Kogure. I due ragazzi camminano mano nella mano e parlano tra loro.
“Sei contento di essere tornato qui,
Kimi – kun?”
“Sì, questo è un posto speciale per
me, per noi….”
“Già….qui abbiamo fatto l’amore per
la prima volta….”
Li vediamo baciarsi dolcemente e poi
ricominciare a camminare. Le ultime parole che sentiamo ci fanno girare
l’uno verso l’altro.
“Rukawa e Sakuragi fanno una bella
coppia, non trovi? E pensare che non si potevano soffrire!”
“Per me è ancora un mistero il perché
Rukawa abbia scelto quel casinista! Potrebbe avere chiunque e
invece….non c’entrano niente l’uno con l’altro! Chissà perché
l’ha scelto! ”
“Neanche noi ci somigliano poi molto,
Hisashi, eppure…”
Sono le ultime parole che riusciamo a
sentire, anche perché Hanamichi non riesce a tacere più ed esplode.
“MA COME DIAVOLO SI PERMETTE QUELLO,
EH?! PERCHE’ NON ANDREI BENE PER TE?!”
Chissà perché sono finiti a parlare di
noi?! Mi domando io….
“Ma l’hai sentito?! Io non c’entro
niente con te?! Perché lui e Kogure sono due gocce d’acqua?! Il nostro
ex vice- capitano è un ragazzo dolce e gentile, mentre lui è solo un
teppista violento e manesco!!”
Hanamichi si è proprio offeso! Bè, non
credo sia piacevole per lui, ma sono sicuro che Mitsui è più di tutti
quello capace di capire la mia scelta…..
“Lui non è soltanto quello, come tu non
sei solo un casinista.”
“Che stai dicendo?!” ringhia lui.
“Che la maggior parte delle persone
giudicano le altre dai loro aspetti più salienti e non ne vogliono o non
ne possono capire certi altri…..guarda me e te: cosa pensavi tu di me
all’inizio? Non sopportavi certi miei atteggiamenti, questo fin quando
non hai capito che non c’era niente di personale, ero semplicemente
quello che sono: una persona introversa che preferisce starsene per conto
suo. Mitsui coglie la tua natura
più evidente e poi, sono sicuro che non la pensa esattamente così.”
“Dì la verità, stai cercando di
calmarmi perché temi che gli salti alla gola non appena lo vedo, eh?!”
Hanamichi mi guarda sospettoso e a me viene da ridere.
“Mi prendi anche in giro, kitsune?!”
“Tu te la prendi troppo….”
“Non mi piace essere considerato quello
che ha ricevuto un dono dal destino perché una persona come te sta con
me….bè, magari è veramente così, ma non mi và giù che gli altri lo
pensino di continuo! Bè, chissenefrega!”
Io non aggiungo altro, perché so che
quando è in questo stato d’animo non recepisce quello che si cerca di
fargli capire. Lasciamo la radura dove ci eravamo fermati e camminiamo
verso lo chalet. All’improvviso Hanamichi si blocca e mi fissa.
“Kaede, io non te l’ho mai chiesto, ma
vorrei che mi rispondessi…..perchè io? Insomma, non mi hai mai detto
cos’è esattamente che ti ha convinto a stare con me….”
Sapevo che stava pensando qualcosa di
simile, è tipico di lui! Dice che non gli importa niente di quello che
dicono gli altri, per ritrovarsi poi a rimuginarci sopra!
Cerco di raccogliere le idee per
rispondergli, non perché non lo sappia neanch’io, ma perché è
difficile spiegare tutte quelle piccole sfumature, quei particolari per
qualcuno insignificanti che mi hanno fatto innamorare di lui. È un
insieme di sensazioni che ti porta ad apprezzare i difetti come i pregi,
perché fanno parte di lui, SOLO perché fanno parte di lui!
Hanamichi è lì che aspetta una mia
parola.
“Perché io necessitavo di qualcuno
straordinario. Non merito niente di meno….”
Lui pare soddisfatto di quanto detto, mi
fa un sorriso radioso e mi bacia sulla fronte, prima di cominciare a
correre e mettere in palio non capisco bene cosa per chi arriva prima!
Durante la cena Akagi ci mette al corrente
che quella riunione lì non è del tutto casuale, ci parla di un’idea
che hanno avuto lui e Kogure: un album di fotografie. Hanno raccolto le
nostre foto scattate durante il precedente anno, la maggior
parte….diciamo tutte…..riguardano i nostri incontri di basket. Ignoro
come se le siano procurate, ma ci propongono di scegliere e sistemarle
insieme dopo cena e per rendere la cosa più ‘ intima ’ Mitsui dice di
mettersi tutti in pigiama. Hanamichi è entusiasta e non ne capisco bene
il perché, fin quando non lo vedo uscire dal bagno con il pigiama che
ieri notte non ho potuto apprezzare visto che abbiamo dormito nudi:
maglietta e pantaloncini blu con lo stemma di Superman!!
Sono inorridito e la cosa deve essere
palese sul mio viso.
“Che c’è?! Non ti piace?! Il tensai
non può non avere un pigiama alla sua altezza e chi meglio di un super
eroe?! Poi è americano, non apprezzi?!”
Apprezzare?! Io lo trovo….tremendamente
pretenzioso?! Sì, direi proprio di sì….
“Hai intenzione di scendere con quello
addosso?!” domando, pur immaginando la risposta.
“Certo che sì!”
Appunto…..
“Non credi sia un tantino troppo?”
So già che non lo convincerò a
toglierselo, ma conviene tentare.
“Perché mai?! È bellissimo!”
Sì, come no….
“Bè, io non ti conosco….io non so chi
sei!”
Già sento i commenti degli altri e le sue
terrificanti risposte che coinvolgeranno ME!!!
“Fa come ti pare – mugugna lui –
vediamo il tuo.”
Il MIO pigiama è ovviamente normalissimo:
maglietta e pantaloncini blu scuri con stampata la Luna davanti!
“Pfiu, un comunissimo pigiama!”
commenta lui!
Roba da non credere, lui che ha il
coraggio di mostrarsi con quel ‘ coso ’ addosso!
Non commento nemmeno più…..
La
volpe ha fatto un sacco di storie per il mio bellissimo pigiama e quando
scendiamo, raggiungendo gli altri, ci si mettono pure loro!! Uffa!!!!
Decido
di studiare quegli degli altri per contrattaccare! Dunque: Kogure ne ha
uno con uno pesce palla stampato sul davanti, evidentemente la sua è
un’autentica passione, anche le magliette che usava per gli allenamenti
erano animate da rappresentazioni di animali, i più vari….e visto che
Mitsui comincia a rompere gli faccio notare l’inclinazione del suo
ragazzo verso gli animali, sottintendendo che è quello l’unico motivo
per cui l’ha scelto! Se l’è cercata…..
“Visto
che stai teorizzando che la scelta dei nostri pigiami non è casuale, ma
rivela qualcosa di noi, il tuo cosa ci dovrebbe far capire?! Che sei un
super idiota?!”
Ora
lo strozzo! No, meglio rispondergli per le rime!
“No,
Mitsui, significa un’altra cosa! Guarda bene dov’è lo stemma sui
pantaloncini…..riesci a capirlo?!”
Così
impari a provocarmi, teppista!
“Sì,
Sakuragi, come no……”
AHHHHHHHHHH!!!!
Allora vuole la guerra!
Passo
un braccio intorno alle spalle della kitsune e lancio uno sguardo di sfida
a Mitsui.
“C’è
‘ qualcuno ’ che non si è mai lamentato, anzi, è stato soddisfatto
pienamente ogni volta!”
Le
reazioni sono, nell’ordine: gomitata nel costato da parte di Kaede e
facce incredule e paonazze degli altri per lo sforzo di non ridere.
“Che
cavolo dici, do’aho?! Vuoi inserire il cervello prima di parlare?!”
questa è la voce inviperita della kitsune!
“Perché,
che ho detto?!” piagnucolo io, piegato in due dal dolore. Poi capisco
che forse quella mia ‘allusione ’ sottintendeva troppo!
“Bè,
ma tanto lo avevano capito…..” provo a dire, ma Kaede mi fulmina con
lo sguardo!
Il
nostro scambio di opinioni sui pigiami si sta infiammando: così Mitsui si
ritrova bersaglio delle frecciatine di Akagi sulla dubbia eleganza del suo
completo pantaloncini e canottiera sportiva! Ha poco da stare allegro il
nostro ex capitano: lui và in giro con uno che copia una divisa da basket
con tanto di numero! Gli unici che si salvano da questa presa in giro sono
Ayako perché indossa un pigiama bianco con dei fiorellini e Miyagi che ne
ha uno di taglio classico….uhm, quella non è una sua scelta!
“Ehi,
Miyagi, dove lo hai comprato quel pigiama da signorino?!”
Prima
di sentire la risposta dell’interessato, avverto lo schiaffo di Ayako
sul braccio!
“Come
ti permetti, bestione?! Quello è un mio regalo, perché sapevo che se
facevo fare a lui sarebbe stato ridicolo come tutti voi!”
Alla
fine riusciamo a smetterla con questo tiro al …pigiama! Ci riuniamo
intorno al tavolo e ci pare evidente che se ci sediamo tutti non c’è
posto, qualcuno deve sedersi in due su una sedia. Io mi offro volontario e
cerco di trascinarmi Kaede sulle ginocchia e lui si impunta stile mulo.
“Già
mi hai fatto fare una bella figura, prima, ora anche questo?!” mi sibila
contro.
Io
però non voglio dargliela vinta, voglio che si sieda su di me e basta!
Sfrutto la mia maggiore prestanza fisica e lo ‘ convinco ’ a darmi
retta, rimediandoci un bel po’ di lividi, devo aggiungere…..
La
nostra scenetta ha ovviamente suscitato l’ilarità generale, però anche
spirito di emulazione: Mitsui dice che lui non vuole essere da meno e si
trascina Kogure sulle ginocchia e Miyagi implora Ayako di poterne
sopportare il suo peso delicato!! Akagi si limita a guardarci sconvolto,
scuotendo la testa rassegnato.
“Sono
finito in una gabbia di matti!” sentenzia con il suo vocione.
Finalmente
siamo tutti sistemati e Ayako apre una scatola da cui escono mille
immagini dell’anno precedente: le nostre partite per la qualificazione,
i tanti volti che ci ricordano quei giorni, le magliette di vari
colori…..
“Ehi,
guardate, queste sono della partita contro
lo Shoyo!” esclama Kogure.
Prendiamo
ognuno una foto, io mi sistemo in modo da permettere anche alla volpetta
di guardare. Ritroviamo i volti di Hanagata e Fujima.
“Ma
lo sapete che ho scoperto che quei due stanno insieme?!” ci rivela
Mitsui entusiasta e tutti lo sommergono di domande: come, quando
e perché…..
Io
ripenso a quei due: Hanagata mi ha dato sempre l’idea di pendere dalle
labbra del suo capitano e allenatore. Guardo Kaede e lui alza le spalle.
“Io
lo avevo immaginato….” afferma serafico.
Ricominciamo
a frugare nella scatola e ne fuoriescono altre foto. Rivedo quelli del
Kainan: nonno Maki, Jin e quel pagliaccio di Nobunaga Kiyota….anche quei
due so che stanno insieme e, guardando Jin, scommetto come vanno ‘ certe
cose ’ !
Purtroppo
ci sono anche quelle del Ryonan, così mi tocca rivedere la facciaccia
dell’orrido porcospino dal sorriso da idiota, il gorilla due, Uozumi e
il broncio di Koshino. Una carrellata di volti che mi riportano indietro
di mesi e poi un pensiero: in quelle foto Kaede ed io non eravamo ancora
insieme, però in ogni singola immagine lui ed io siamo sempre vicini. Non
ci guardiamo nemmeno, però siamo lì, insieme…..
“Ehi,
qui ci sono quelle del campionato nazionale!” Miyagi le sventola
orgoglioso e Ayako gli da un bacio sulla guancia, sorridendo.
“Un
attimo – tuona Akagi – non ho ancora incollato queste!”
“E
muoviti, lentone!” lo incito io.
“Perché
non le prendi, Hana, ho voglia di guardarle.”
Strappo
di mano le foto a Miyagi e comincio a guardarle, passandole poi a lui.
Così, mi ritrovo a fissare altre facce ebeti, a cominciare da quella di
Minami, quel bastardo che fece un occhio nero al mio tesoro! Avrei dovuto
strozzarlo! Per non parlare di Sawakita!! Quel….quel…..ecco, non trovo
le parole! Quando si tratta di quel coso perdo il lume della ragione!
Ecco, guarda tu che faccia! Il suo sorriso è quasi più velenoso di
quello di Sendoh!
“Quanto
non li sopporto!” sibilo tra i denti.
“Hn?”
Kaede
è impegnato a guardare le foto, ma solleva gli occhi verso di me, quando
mi sente bofonchiare.
“Questi
deficienti!! Mi hanno fatto perdere la pazienza e ogni volta che li
rivedo…..”
Vengo
interrotto dalla voce di Akagi.
“Qui
ci sarebbero anche quelle della partita contro l’Aiwa….”
“AHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!”
il coro parte come una voce unica e poi, scoppiamo tutti a ridere, anche
Kaede accenna un sorriso. Il che mi fa pensare che in queste foto manca la
più bella, quella del mio volpacchiotto che sorride durante la partita contro il Sannoh, la prima volta che glie lo vidi fare!
“Quelle
non è il caso, Akagi!” gli fa notare Ayako.
Eh
già, non è proprio il caso! Io non potei giocare la partita perché
infortunato e gli altri erano troppo stanchi dopo il durissimo incontro
con il Sannoh.
“Ehi,
qui ce n’e un’altra, era sul fondo della scatola!” Mitsui la guarda
e scoppia a ridere, poi la passa proprio a me, Kaede si appoggia contro il
mio torace per guardare anche lui, la riconosco subito: lui ed io che ci
diamo il cinque! Quello è stato il primo passo verso quello che sarebbe
nato tra di noi.
“Vi
sareste dovuti guardare con che facce vi fissaste! Ma il meglio fu quando
un secondo dopo faceste finta di niente, dandovi le spalle e ignorandovi
quando vi rendeste conto di quello che avevate appena fatto!”
Scoppiano
tutti a ridere e li capisco benissimo: cercammo di far finta di niente, ma
sapevamo entrambi che quel gesto significava tantissimo per due come noi.
Mentre gli altri continuano a ricordare momenti di quel fine partita, io
passo una mano sul collo di Kaede e lo attiro verso di me, preso da un
desiderio immediato di baciarlo. Lui mi lascia fare e io prendo possesso
della sua bocca, dimentico di essere in mezzo agli altri! Divento
consapevole di uno strano silenzio e mi stacco da Kaede, i nostri amici
sono lì che ci fissano maliziosi….
“Continuate
pure, eh, tanto noi non guardiamo!” Mitsui ci prende in giro, però
intanto si abbraccia stretto Kogure!
“Non
avete nessun ritegno!” bofonchia Akagi.
Io
mi sento la faccia ardere, ma mi do un contegno, o almeno ci provo……
“Gorilla,
tu sei solo invidioso, perché non so se hai notato, sei l’unico
spaiato!” la mia frase provoca una baraonda, perché tutti cercano di
trovare la compagnia ideale per Akagi che ci guarda furioso! Ovviamente io
devo dire la mia…..
“Io
ci proverei con Uozumi, Gori, sareste una coppia perfetta!” credo di
salvarmi da uno dei suoi pugni, solo perché ho Kaede in braccio!
“Devo
dare ragione a Sakuragi – rincara Mitsui – però bisognerebbe
trovargli un letto rinforzato……o quelli della loro specie lo fanno
sugli alberi?!”
“FINITELA
SUBITO!!!!!” questo è l’urlo del nostro ex capitano ormai paonazzo!
Passiamo
l’ora successiva a sistemare questo benedetto album e a parlare di tutto
quello che racchiude, anche Kaede dice qualcosa, ogni tanto…..
E’
mezzanotte passata quando decidiamo di andarcene a letto, mentre mi alzo
sbadiglio sonoramente e Mitsui ricomincia a provocarmi.
“Ehi,
Superman, già stanco?! Scommetto che ora vai a letto e dormi in due
minuti!”
“Dormire?!
Oh no, noi abbiamo altri progetti, vero kitsune?”
“Io
ho sonno…..”
Argh,
tradimento!!!!! La kitsune mi boicotta!!!
“Ma
bene, le tue arti amatorie sono così coinvolgenti che gli fai venire
sonno!!Superman, eh?!” fa Mitsui molto allusivo.
Mi accorgo di avvampare…. Sempre colpa di
questa stupida volpaccia che non alza mai un dito per aiutarmi!
“Pensa a te, scommetto che quando lo fate
Kogure si deve tenere gli occhiali… oddio, già c’è poco da vedere,
ma senza lenti non rimane proprio niente!”
Ehm… perché stanno tutti zitti? Insomma,
mi sono solo difeso!
Vedo la faccia minacciosa di Mitsui a cinque
centimetri dal mio naso…
“Ma sentitelo!!!!! Tu sei quello che
quando stava alle medie si è messo un salame nei pantaloni per ingannare
le sue compagne di classe… per fortuna che avevano la vista lunga!”
Yohei! Deve essere stato quello stronzo a
rivelare questo ‘piccolo’ stratagemma… quando torniamo a Kanagawa lo
faccio diventare una voce bianca!
“Bastardo!” urlo a Mitsui, poi mi volto
verso Kaede con la ferma intenzione di negare, ma il suo sguardo schifato
mi atrofizza la gola. Però dopo qualche istante è lui che decide di
mettere fine a questo silenzio imbarazzante:
“Un salame!? E poi chi se l’è
mangiato?”
No, questo non lo accetto dalla volpaccia!
Sono offeso, profondamente offeso! Raccolgo gli ultimi brandelli di
dignità e mi dirigo verso la porta.
Sento
le risate dei miei compagni dietro di me e , come sempre, sono su di me!
Grrrrrr….
Raggiungo
la mansarda e vado a letto con la ferma intenzione di dormire prima del
ritorno della volpe, ma ovviamente non ci riesco, anche perché lui entra
nella stanza dopo pochi minuti dalla mia ritirata. Io mi volto su un
fianco, dandogli le spalle, come chiaro segno che sono offeso con lui!
Kaede si sdraia e si china su di me, baciandomi una guancia. Fa le fusa
adesso la volpaccia, eh?! Ma io sono arrabbiato con lui!
“Lasciami
in pace!” gli ringhio contro, ma lui non mi sente proprio e continua a
baciarmi sul collo. Io lo allontano in malo modo.
“Ti
ho detto di lasciarmi stare, voglio dormire!” sono stato chiaro, no?!
No, continua…..le sue dita mi sfiorano il braccio.
“Dormire?!
Si può fare di meglio, non credi?!”
Sento
le guance ardermi nuovamente per l’offesa da poco ricevuta proprio dal
mio compagno, il MIO amante!! Che crede, che abbia già dimenticato?!
Volpe presuntuosa!!
“No,
non credo proprio – gli sibilo – e poi non avevi sonno?! Bè,
dormi!!” mi sdraio sulla schiena, fissando il mio sguardo sul soffitto.
Kaede non si muove e credo di averlo convinto a lasciar stare con le sue
moine, ma la mia illusione dura solo qualche secondo, poi le sue dita
ricominciano a percorrere il mio corpo, arrivano ai pantaloncini e ne
superano l’elastico, intrufolandosi dentro. Trattengo il respiro,
mordendomi un labbro per impedirmi di fargli capire che trovo eccitanti le
sue carezze, anche se temo sia una precauzione inutile, la reazione del
mio corpo è inequivocabile! Compiendo uno sforzo sovraumano allontano la
sua mano da me.
“Smettila….subito….”
la mia voce esce roca e carica di desiderio, la qual cosa non gli sfugge.
“Perché?!
Vuoi forse dirmi che non mi vuoi?!” e la carognetta mi alza la
maglietta, chinandosi a succhiare uno dei miei capezzoli, passando la
lingua lentamente su di esso. Questo è troppo, veramente troppo!! Io non
sono mica di legno, eh! Mi giro con uno scatto, finendogli sopra, la mia
bocca sulla sua, la mia lingua che cerca la sua….. MA PERCHE’ NON
RIESCO A RESISTERGLI?! Almeno vediamo di avere delle scuse per prima!
Mi
sollevo leggermente staccandomi a malincuore dalle sue labbra.
“Che
altro c’è, Hana?!”
“Voglio
che mi chiedi scusa!”
Lui
aggrotta le sopracciglia.
“Hn?”
“Non
mi difendi mai davanti agli altri! Hai permesso a Mitsui di farmi passare
per una nullità come amante! Ridevano tutti di me!”
“Io
te lo avevo detto di non metterti questo pigiama assurdo!”
“Non
c’entra niente! – puntualizzo – il fatto è che tu gli permetti di
prendermi in giro, non parlando mai a mio favore!”
“Io
mi diverto, sei così tenero quando ti arrabbi……” Kaede ha
un’espressione angelica mentre parla, pensa davvero quello che dice!
“Sì,
Kaede, però intanto io sono lo zimbello di tutti, ti pare carino?!Vorrei
che ti vedessero mentre fai l’amore con me, almeno capirebbero come
stanno veramente le cose!”
“Possiamo
sempre andarli a chiamare…..”
Eh?!
Ma che sta dicendo?! Sembra serio…..
“Kaede,
ma….”
Lui
alza una mano e mi tira i capelli.
“Do’aho,
stavo scherzando!”
“Stupida
volpe!” lo rimprovero, baciandogli poi la fronte.
Finisce
che come al solito, lui non mi chiede scusa, ma quando finiamo di sfinirci
di piacere e i nostri corpi sono ancora uniti, avvicina la sua bocca al
mio orecchio.
“Sai
fare l’amore magnificamente, Hana……”
E
io sono contento, chi se ne frega di quello che pensano gli altri!
DOMENICA.
Mi sveglio che manca poco all’alba,
l’orizzonte ha già assunto una tenue sfumatura rosa. Mi piace
quest’ora del giorno, è così silenziosa…..mi alzo, spostando la
testa di Hana dalla mia spalla e raggiungendo la finestra. Guardo
all’esterno: sul lago è ancora buio, si intravedono ancora delle stelle
trapuntare il cielo. Vorrei uscire e respirare l’aria fresca, mentre
vedo nascere il Sole e…..perchè no?! Torno a letto e scuoto piano
Hanamichi che mugugna nel sonno, però apre gli occhi.
“Che c’è, che ti piglia?!”
“Voglio andare a vedere l’alba fuori,
con te….”
“A quest’ora?!”
E’ scemo?!
“Do’aho, l’alba è sempre a
quest’ora!!”
“Umpf!” brontola lui, però mette i
piedi giù dal letto e comincia a vestirsi, io faccio altrettanto.
“Cos’è questo attacco di iper
attività di prima mattina?!” mi chiede, mentre lo vedo piegare un
plaid.
“Ti dimentichi che anche a Kanagawa mi
sveglio spesso presto per andare al campetto prima della scuola?! Non è
poi molto prima, oggi….” è per questo che spesso mi addormento a
scuola….
“Mettiti una felpa, kitsune, fa freddo
fuori!” recupero
quella della Nike dallo zaino e me la infilo.
Scendiamo le scale senza far rumore e
usciamo all’aperto: l’aria è frizzante e pungente, la superficie del
lago è increspata da un vento leggero e il silenzio è interrotto solo
dai fruscii degli alberi. Hanamichi si siede, le ginocchia raccolte al
petto, io mi avvicino a lui e passo le mani tra le ciocche rosse dei suoi
capelli: ora porta i capelli più corti di quando l’ho conosciuto e più
lunghi rispetto a quando li aveva tagliati a zero per espiare il suo
errore nel finale della partita contro il Kainan. Solitamente ci mette il
gel per renderli più arruffati, ma stamattina sono morbidi tra le mie
dita. Faccio un passo e mi siedo tra le sue gambe: so che a lui piace
avermi così vicino e a me piacciono le sue braccia intorno a me. Il suo
respiro mi solletica una guancia mentre guardiamo le striature del cielo
tingersi maggiormente di rosa e il disco del Sole sancire la nascita di un
nuovo giorno….
Al suo ennesimo brivido di freddo, lo
invito a prendere il plaid che ha portato e ad avvolgercisi, ma lui non
vuole assolutamente che io mi muova, così mi ritrovo coperto anch’io!
Hanamichi sospira soddisfatto, poi mi stringe maggiormente, baciandomi tra
i capelli.
“Sapessi come mi piace averti tra le mie
braccia.” avverto il suo naso gelato contro il mio collo, mi giro
leggermente e lo bacio lievemente sulle labbra. Torno a guardare il cielo
e poggio la testa sulla sua spalla. Non so perché, mi viene in mente il
battibecco di Hanamichi con Mitsui e il riferimento allo stratagemma usato
da Hanamichi per impressionare le sue compagne delle medie….
“Hana…”
“Che c’è?
“Ieri sera non ci hai più rivelato che
fine abbia fatto il salame…..a me puoi dirlo, che ne è stato fatto?”
non sono particolarmente curioso, ma questo voglio saperlo!
“Io volevo buttarlo, ma Takamiya disse
che ero uno spreco, che c’è gente al mondo che muore di fame e quella
era un’infamia….è andato a finire che ci ha fatto merenda lui…”
Oddio che schifo!
“Il tuo amico è peggio di un trita
rifiuti!”
“Sì, fa senso anche a me…”
Ridiamo, pensando al povero Takamiya
incompreso e io mi sistemo meglio contro di lui. Credo di appisolarmi,
perché dopo un po’ sento la voce di Hanamchi che mi chiama.
“Kitsune, torniamocene a letto, eh?!”
Annuisco e mi alzo. Raggiungiamo
nuovamente la nostra stanza e il nostro letto: fa piacere il tepore che ci
accoglie tra le lenzuola e mi addormento nuovamente.
Nel primo pomeriggio prepariamo i nostri
zaini e, come al solito, quando io ho finito Hanamichi è lì che guarda
sconsolato i suoi vestiti.
“Perché questi imbecilli non entrano?!
Io non ho comprato niente e la metà delle cose restano fuori!”
Afferra una maglietta e, dopo averla
arrotolata, la infila a forza nello zaino che rischia di esplodere!
“Do’aho!”
“Perché non mi dai una mano, invece di
rompere?!”
Eh no, troppo comodo, Hana! Ogni volta ci
penso io e il risultato è che lui non è in grado di prepararsi uno
zaino!
“Troppo complicato per il tensai?!” lo
provoco io e lui sbuffa minaccioso.
“Lo hai preparato tu all’andata e per
farci entrare tutto sei ricorso all’origami, dì la verità!”
“Ho semplicemente piegato tutto, mentre
tu butti tutto dentro alla rinfusa!”
Hanamichi continua ad imprecare contro
tutto e tutti, mentre tenta nuovamente di chiudere lo zaino, ma ovviamente
è impossibile, considerando che ha assunto una forma non troppo vagamente
tondeggiante!! Perché non usa il cervello?! Basterebbe che tirasse fuori
nuovamente tutto e si decidesse a piegare i vestiti! Sono stufo di vederlo
agitarsi in questo modo! Mi alzo dal pavimento dove siamo entrambi seduti
e faccio un passo verso la porta. Hanamichi alza su di me uno sguardo
spaventato.
“Dove vai?!”
“Raggiungo gli altri per vedere a che
punto sono….” Lontano da te, Hana, perché so già cosa stai per
chiedermi !
“Non puoi lasciarmi da solo a combattere
contro questo coso!” strepita lui.
“Arrangiati, do’aho!”
Provo a camminare, ma lui mi ha afferrato
una caviglia con una mano, sdraiandosi praticamente sul pavimento! Che
vuole fare?!
“Mollami, Hanamichi!”
“Tu DEVI aiutarmi! Ti prego, non
costringermi ad implorarti!”
Perché, secondo lui, cosa starebbe
facendo abbrancato alla mia gamba?! Cerco di muovermi, ma è impossibile
con il suo peso attaccato alla mia caviglia!
“Hanamichi, piantala!”
“Kitsuneeeeee, tu sei senza cuore!!!
Mostro!”
Lascio il mio do’aho inviperito, che mi
lancia improperi contro mentre chiudo la porta. Scendo le scale e nella
sala trovo Mitsui e Kogure: sono sul divano e parlottano intimamente.
Torno sui miei passi per non disturbare, ma l’ex vice capitano si gira
verso di me e mi vede.
“Rukawa, non te ne andare. Noi stavamo
solo parlando.”
È un velato invito a parlare un po’ con
loro e li raggiungo. Noto subito le loro dita intrecciate e rido tra me e
me: chi l’avrebbe mai detto che quel teppista scatenato che ha fatto
irruzione nella nostra palestra, diventasse un ragazzo rispettabile e il
compagno di qualcuno come Kogure, dolce e riflessivo?! Bè, ho scoperto
sulla mia pelle che l’amore può molto….
Finiamo a parlare di basket: i miei due ex
compagni di squadra ora militano nella formazione della loro università.
“Io faccio la riserva, come al
solito!” Kogure sorride tranquillo, ha sempre saputo di non essere un
campione e non se ne è mai dispiaciuto, a lui sta bene così.
Mitsui invece è titolare e non me ne
stupisco, vista la sua abilità soprattutto nei tiri da tre.
“Tu che progetti hai per dopo il
diploma?” mi chiede quest’ultimo e io mi stupisco un po’, non ho mai
fatto mistero su cosa volessi raggiungere.
“Io voglio provare il professionismo,
negli Stati Uniti.” dico sicuro.
“E Sakuragi?” mi chiede Kogure “lui
che farà?”
“Viene con me.” mi affretto a
rispondere. Che pensavano? Che io avessi rinunciato al mio sogno o che me
ne andassi senza la testa rossa?! Assolutamente impossibili entrambe le
eventualità!
“Sei sicuro di volertelo portare
dietro?” mi domanda Mitsui sorridendo, ma so che sta scherzando, lui non
si allontanerebbe di un metro senza il suo Kogure!
“Non ho scelta.” Dico, lasciando che
il tono della mia voce sottintenda tutte le sfumature di questa
affermazione.
“KITSUNEEEEEEE, DOVE DIAVOLO SEI?!” la
voce di Hanamichi precede la sua entrata in sala. No, non
ho proprio più scelta…. io senza di lui non vado da nessuna
parte!
Ripercorriamo
lo stesso sentiero dell’andata per raggiungere il paese, ma questa volta
è pomeriggio inoltrato e il Sole fende gli alberi con raggi obliqui che
inondano il bosco di sfumature giallo oro. Camminiamo in silenzio, tutti
presi dai nostri pensieri: siamo stati bene insieme questi giorni, a
riprova che il legame che ci unisce non è l’esser stati tutti parte di
una stessa squadra, ma amicizia: ci siamo scontrati, ci siamo picchiati,
ma alla fine eravamo un gruppo e ci volevamo bene, ci vogliamo bene. Mi
piace l’idea di avere degli amici che ti sono vicini, Yohei ed io siamo
amici per la pelle e insieme a quell’altro gruppo di pazzi ci siamo
divertiti, ma sto bene anche con quest’altro gruppo di pazzi. Io non
sono solitario come la kitsune, che in realtà è molto affezionato ai
nostri ex compagni, ogni tanto sento il bisogno di quel clima di
complicità che si crea tra chi ha condiviso qualcosa di importante: la
nostra avventura è stato il basket e il campionato nazionale.
Usciamo
dal bosco e veniamo investiti dal caos del paese. Il pullman è già
arrivato e cominciamo a muoverci verso di lui, quando mi accorgo di Mitsui
che si rovista nelle tasche con aria preoccupata, vedo che chiama Kogure e
mi avvicino a loro.
“Kimi
kun, ce le hai tu le chiavi dello chalet?”
“No,
Hisashi, hai chiuso tu.”
“Che
succede, Mitchi?”
“E
non chiamarmi in quel modo, lo sai che non lo sopporto!”
Uff,
quante storie per un nomignolo!
Anche
gli altri si sono accorti della nostra fermata e tornano sui loro passi
per vedere cosa succede.
“Che
state combinando?” chiede Akagi.
“Non
trovo le chiavi.” Ammette Mitsui e scoppia il caos, perché tra un po’
il pullman parte!
“Avanti
– ci esorta Ayako – torniamo rapidamente indietro e cerchiamo.”
Chissà
cosa pensano quelli che ci vedono tutti intenti a frugare tra i cespugli!
All’improvviso si sente un urlo di Kogure.
“Eccole,
le ho trovate!”
Mitsui
si precipita da lui per accertarsi che siano proprio quelle, poi lo
cattura tra le braccia, baciandolo con trasporto. L’applauso scatta
spontaneo.
“E’
tardi!” urla Akagi e torniamo di corsa verso la piazza del paese giusto
i tempo per salire sul pullman. Siamo affannati per la corsa e ci lasciamo
cadere sui sedili, la volpe
ed io ovviamente siamo seduti
vicini! Gli passo un braccio intorno alle spalle e gli faccio posare la
testa sulla mia spalla, tanto siamo seduti in fondo.
“Sei
stato bene, kitsune?”
“Sì.”
“Non
è così male stare insieme agli altri, eh?”
Kaede
alza gli occhi verso di me.
“Loro
non sono ‘ altri ‘, sono i nostri amici.”
Strabuzzo
gli occhi: la kitsune ha parlato di amici?! È la prima volta che lo sento
definire amici i nostri compagni di squadra! Allora è vero che la
montagna fa bene!
“Chiudi
la bocca, do’aho, sembri un merluzzo!”
Adesso
fa pure lo spiritoso!
“Sta
zitto,volpetta spelacchiata!”
Cominciamo
uno dei nostri soliti battibecchi che si conclude, quando tutto il pullman
si gira a guardarci!
“Che
vergogna!” ci sgrida Akagi.
Io
gli faccio la linguaccia, tanto sono a debita distanza, poi mi occupo del
volpino che nel giro di tre secondi si è accoccolato sul sedile e ha
chiuso gli occhi! Mi rassegno all’idea di dover fare uno sforzo immane
per svegliarlo al nostro arrivo a Kanagawa, ma in fondo a me piace così!
FINE.
La
battuta di Hanamichi su Kogure che tiene gli occhiali anche mentre lui e
Mitsui….. ( avete capito, no?! ) non è mia, come quella sul salame
usato da Hanamichi. E’ stato un suggerimento di Greta e la ringrazio
molto per questo!
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