Altra HanaRu un po’ più “corale”…anche questa dedicata a Calipso, Ria e Greta e con un pensiero anche a Angie ^^ di nuovo: vi voglio bene!!!


You are my sunshine and my rain

di Nausicaa


A Kaede dà terribilmente fastidio non essere preso sul serio! Per la serie quando-dico-una-cosa-è-quella…

Fin dai primi tempi, quando ancora non vivevo stabilmente qui, lui diceva che questa era “casa nostra” (anche se, volendo sottilizzare, non è di nessuno dei due, è di suo padre!) e mi ripeteva “quello che è mio, è tuo”; se gli chiedevo il permesso di invitare Yohei e l’armata Sakuragi, lui si irritava, diceva che ero uno stupido a chiedere il permesso per poter invitare qualcuno a casa mia…

Vi assicuro che lo pensa sul serio, non lo dice tanto per dire e questa sua voglia di condivisione totale mi commuove ogni volta…

Naturalmente anche lui alla fine ha visto casa mia (solo la casa, però, non mia madre! Ce l’ho portato mentre lei era in ospedale) ed ero un po’ imbarazzato: credo fosse la prima volta che il volpino metteva piede nel mio quartiere, che non è quello che si suol dire elegante…inoltre casa mia è minuscola rispetto alla sua e non ha il giardino. Ma so che lui non bada a queste cose e infatti me lo ha dimostrato di nuovo: gli ho detto che anche quello che è mio è suo e che anche quella era “casa nostra” (anche se, volendo continuare a sottilizzare, in realtà è di mia madre).  Lui si è guardato intorno a lungo e poi…poi sapete cosa ha detto quella stupida adorabile volpe? Ha detto “E’ una casa calda, Hana, e viva…Mi piace”. Giuro che quasi piangevo!!!!

E poi ho capito benissimo cosa intendesse dire: ricordo fin troppo bene la sensazione di gelo e di silenzio che provavo le prime volte che andavo in quella che ora è casa nostra. Era una casa abitata, ma non vissuta.

Tutto questo per dire che cosa?! Ah, sì!!!!!

Che ormai prendo alla lettera quello che dice la volpe e che siccome questa è anche  casa mia ho invitato per oggi pomeriggio Mitsui, Kogure, Ayako, Miyagi e il Gorilla. Quando l’ho detto a Kaede lui non ha fatto una piega, anzi ha preso bene l’idea di questa pacifica invasione, tanto che all’inizio sospettavo che fosse tutta una tattica per poi andarsene al campetto, invece pare di no…

E proprio ora stanno arrivando Ayako e Ryota; Miyagi porta con sé un bel cesto da pic-nic e Ayako guarda il giardino entusiasta: “Che bello qui, Ru!!! Potremo fare la merenda all’aperto, ora preparo tutto!!! Ah, senti…- improvvisamente sembra imbarazzata- …posso posare questo borsone nel tuo ingresso?”.

La mia volpe lo guarda e annuisce, senza chiedere niente, ma io sono incuriosito da quel bagaglio: “Che roba è? Devi partire?” in quel caso dovremmo sopportare il muso lungo di Ryota.

Incredibilmente lei e Miyagi arrossiscono, poi il capitano balbetta: “Be’, i miei…cioè…sai com’è…”.

“Puoi spiegarti meglio?” insisto io, ignorando le gelide occhiate che mi lancia Kaede. Comunque, Ayako non si smentisce, l’imbarazzo le passa ben presto e ritrova il suo modo di fare spigliato: “I suoi genitori sono partiti per tre giorni e io vado a stare da lui per altrettanto tempo” ci spiega.

Oooooh…be’, così potranno…sì, insomma, avete capito cosa mi è venuto in mente, no?!

Guardo sogghignante Ryota: “Ci  voleva tanto a dirlo?”.

Il tappetto sembra piccato: “Doveva decidere Aya-chan se dirvelo o meno!”.

“Al contrario di te, zuccone rosso, lui è un vero gentiluomo!!!” ormai anche Ayako lo difende a spada tratta, proprio come fa lui con lei.

“Impara a farti i fatti tuoi, do’aho!” mi rimbrotta la volpe, avviandosi verso la casa per posare quel borsone; dopo due secondi è di nuovo in giardino con noi e Ayako gli indica il tratto di prato al lato della costruzione.

“Penso che dovremmo sistemarci lì…saremmo più lontani dalla strada e con più ombra, va bene Ru?".

“Fai come ti sembra meglio” risponde tranquillamente Kaede; lo so che si fida molto di lei, così la manager e il suo fidanzato (ma lo sapete che mi devo ancora abituare all’idea?!) portano lì il cesto da pic-nic e iniziano a sistemare tutto.

Io sto per dire qualcosa a Kaede, quando arrivano contemporaneamente il Gorilla e pochi minuti dopo Mitsui e Kogure.

“Ciao, Mitchi!” lo saluto io, aprendo il cancello.

“NON CHIAMARMI IN QUEL MODO!!!!” è il suo saluto di rimando.

“Ciao Megane-kun!” continuo io, imperterrito.

“NON CHIAMARLO IN QUEL MODO!!!” continua anche lui.

“Cominciamo bene…” bofonchia il Gorilla.

“Ragazzi, scusate il ritardo, c’è stato un imprevisto…” si affretta a dire Kogure, per placare gli animi e sviare il discorso.

Mentre noi gli assicuriamo che non importa, ci raggiunge anche Ayako, che deve aver sentito le voci: “Ciao, ragazzi, ben arrivati!!! Ehi, Ru, io sapevo che avevi UN gatto, ma vedo che  ora si sono moltiplicati!!” gli dice, ridendo.

Già, i gatti…è la prima volta che si ritrovano con  tanta gente per casa e nel giardino e mi sembrano nervosi, soprattutto Micky, che tra i quattro è quello più simile alla volpe…non ama avere gente intorno e si lascia accarezzare solo da Kaede, ma penso sia normale: è quello che sta qui da più tempo, da quattro anni…oddio, normale!!! Lo odio quando mi soffia contro!!!! Ed eccolo qui, questo botolo nero, che si struscia sulle gambe di Kaede fino a farsi prendere in braccio.

“Ora ho quattro gatti” risponde lui, mentre gli accarezza la testolina.

“Ha deciso di dare ospitalità a tutti i gatti randagi di Kanagawa” lo prendo in giro; poi provo a carezzare anche io Micky e lo stupido gatto che fa? Mi soffia contro!!!! “Idiotissimo gatto!!” gli ringhio, ma vengo interrotto dal richiamo di Miyagi, che ci invita ad andare a vedere una cosa. Be’, veramente c’è anche la kitsune che mi guarda male perché gli sto insultando il suo gatto preferito, ma insomma…

Raggiungiamo Miyagi e assistiamo divertiti allo spettacolo che voleva mostrarci: Jordy e Kae-chan, gli ultimi arrivati, fanno baruffa fra di loro sull’erba, poi si fermano, si scrutano…uhm…ma secondo voi si può dire che due gatti si guardano in cagnesco?!…vabbe’, comunque, si scrutano e poi ricominciano ad azzuffarsi!!!

“Gatto rosso e gatto nero: mi ricordano qualcuno…” scherza Miyagi.

“E poi guardate come si accapigliano” anche Mitsui si sente in dovere di dire la sua. “Tali e quali i padroni” commenta Akagi.

“Hahahahahahaha…mi spiace per te, Gori, ma questo brillante parallelo l’ho già fatto io!!! Il tensai precede sempre tutti!!” e stavolta mi devono dare ragione per forza!!!!

“Sai che sforzo mentale, era il parallelo più ovvio…” ghigna Mitsui.

Devo dire che mi trattiene dal saltargli alla gola la faccia implorante di Kogure che evidentemente tiene all’incolumità del suo compagno…

Ma alla fine la fame prevale su qualsiasi proposito di vendetta: ci sediamo tutti sull’erba, iniziando a mangiare la merenda portata da Ayako.

“Che imprevisto avete avuto, Kogure? Ci sono problemi?” chiede Akagi. Niente da dire, si vede che quatt’occhi è il suo migliore amico, del resto si conoscono da tanti anni…

“Veramente è stata colpa mia” precisa subito Mitsui.

“Avrei dovuto sospettarlo!” bofonchia il Gorilla, severo.

“Ehi, non è niente di quello che credi!!! Ho avuto un colloquio di lavoro e mi hanno pure assunto!!” sbotta l’ex-teppista per antonomasia.

Io, Miyagi e il Gori ci esibiamo in un coro: “HANNO ASSUNTO TE??!!”.

Sai le risate…

 

 

“Lavorerà in un fast-food” spiega il senpai Kogure, cercando di fare da paciere tra il suo teppista e gli altri.

Il mio do’aho, seduto al mio fianco e impegnato a divorare il cibo, sembra interessatissimo: “E come mai vuoi lavorare?” chiede.

“Voglio comprarmi una moto e non mi va di chiedere tutti i soldi a mio padre: visto che non sto più in casa, voglio dimostrare di essere il più indipendente possibile!”. Questo ragionamento mi piace, ma l’attenzione degli altri si concentra sulla prima parte della notizia.

“UNA MOTO?!” altro coretto.

“Una moto…e un casco- precisa lui, sorridendo a Kogure- Starò attento…l’ho promesso a Kimi-kun”.

“Non dev’essere un granché come locale, se hanno assunto te…” borbotta Akagi. “Ah, ma allora cerchi guai!!!!” Mitsui si sta alterando, ma basta un tocco leggero da parte di Kogure perché i due, Akagi e Mitsui, si fissino e si sorridano. Da quanto ho capito, è sempre stata così la loro amicizia e credo che in fondo si divertano…

Loro continuano a chiacchierare e io mi ritrovo a pensare che Mitsui e Kogure stanno bene insieme come me e Hanamichi…

Il senpai Kogure è dolce senza essere smielato, premuroso senza essere assillante, calmo senza essere noioso e allo stesso tempo molto propositivo: proprio quel che ci voleva per quell’impulsivo e collerico ex-teppista!

La voce del mio do’aho mi distoglie dai miei pensieri.

“E allora? Che ne dite della convivenza?” chiede, con l’aria di chi ne sia il massimo esperto mondiale.

Il volto di Mitsui si illumina: “Che avremmo dovuto iniziare a convivere molto prima!! Mica per niente, ma sia mia madre che la madre di Kimi-kun sono casalinghe, anzi al sua è LA casalinga per eccellenza…Sapete che voleva dire? MAI  la casa vuota…c’erano sempre loro!!! E ora invece ci siamo riappropriati del nostro tempo e dei nostri orari, delle nostre vite e, soprattutto, possiamo farlo quando e dove ci pare…”.

“HISASHI!!!” protesta Kogure; è arrossito, ma in realtà si sta trattenendo dal ridere.

“Ok, ok…” ride Mitsui, attirandolo a sé e baciandogli i capelli, sotto lo sguardo divertito degli altri.

“Vedi di stare attento con quella moto, ricordati di non far preoccupare Kogure e che la squadra universitaria ha bisogno di te” dice Akagi, con l’evidente volontà di riportare il discorso su un piano meno privato.

“Ah, ma allora non vuoi proprio sentirmi?!- sbuffa l’ex-teppista- Ti ho detto che…”.

“Se Hisashi dice che farà attenzione, lo farà” interviene il senpai Kogure, con voce ferma, ed è veramente bello scorgere negli occhi di Mitsui la gratitudine per la fiducia che gli viene data. E’ dal giorno di quella famosa rissa in palestra che Kogure gli ha ridato fiducia, proprio nel momento in cui meno se la meritava, e non gliel’ha più tolta. 

Una volta ci siamo visti a casa di Ayako e ci siamo ritrovati io e lui a guardare Hanamichi e Kogure che chiacchieravano e all’improvviso Mitsui mi ha detto: “La cosa più bella di Kimi-kun è che quando mi ha perdonato il mio comportamento lo ha fatto davvero. Completamente. Ha DIMENTICATO…non come quelli che a parole ti perdonano, ma stanno lì a farti pesare che hai avuto bisogno del loro perdono…”. Non so perché lo abbia detto proprio a me.

“Tipo tuo padre?” avevo chiesto io.

“Già…”.

Tutta qui, la nostra conversazione, ma mi è bastata a farmi capire molte cose.

Di nuovo le loro voci mi distolgono dai miei pensieri.

“Però, che bella una moto!!! Poi dovrai farmela provare!” si entusiasma Miyagi, senza notare lo sguardo inceneritore di Ayako.

“Anche io! Anche io!” salta su il mio do’aho. Che?! Il do’aho su una moto…oddio…è vero che è abituato alla carretta di Yohei, ma credo che Mitsui pensi di comprarsi qualcosa di ben più potente…

“Non riesco a capire perché le due persone più ragionevoli della mia squadra si siano impegnate con i peggiori piantagrane!” Akagi scuote la testa, con uno sconforto un po’ forzato, fissando Ayako e Kogure.

“E chi sarebbero i piantagrane, eh?” protestano tutti e tre in coro.

“Hanamichi, guarda che tu non c’entri niente! Akagi  parlava di me e di Mitsui!”. “Perché io non c’entro niente ?!”.

“Ma ci tieni tanto ad essere considerato un piantagrane?” ride Mitsui.

“Che megalomane!!!”.

“Un tensai non può non  essere un po’ megalomane” ridacchia lui.

“A dire il vero non sono sicuro che Rukawa sia poi così ragionevole, quindi non mi meraviglia che abbia scelto te” stabilisce Akagi.

Sarà…

Gli altri ridono, io sto per rispondere quando mi si avvicina di nuovo Micky, con un miagolio affamato che mi ricorda che devo occuparmi anche di qualcun altro; mi alzo in piedi: “Scusate, devo andare a dar da mangiare ai miei gatti”.

Non ci metto molto tempo, resto per un po’ a guardarli, soprattutto i due più piccolini, e poi esco di casa; proprio davanti al cancello intravedo Yohei Mito, così premo il citofono per farlo entrare prima ancora che lui suoni.

“Ciao!- mi saluta- Disturbo?”.

“No. Hanamichi ha provato a telefonarti, prima…” voleva invitarlo, ma non l’ha trovato.

“Ah, ero con quegli altri tre scemi! Ma sento dalle voci che c’è gente…” è sorridente e tranquillo come sempre.

“Hn…i soliti…- non aggiungo altro, tanto capirà- Fermati anche tu, ad Hanamichi farà piacere…” faccio per avviarmi, sicuro che Yohei mi seguirà, ma lui mi ferma.

“Sai, Rukawa, ci tengo a dirti che mi rimangio ogni perplessità che posso aver avuto su voi due all’inizio…sei la persona giusta per quella testa matta”.

“Hn” considerando che lui è l’amico che lo conosce da più tempo, mi fa piacere che lo dica.

“Ci vuole fegato per sopportare Hanamichi 24 ore su 24!” scherza Yohei.

“Anche per averlo come amico da tanti anni…” gli dico.

“KITSUNEEEEEEE!!!!! Dove sei finito????” il suo grido ci fa sobbalzare e ci annuncia la sua prossima comparsa.

“Insomma, non vuole mai perderti di vista!” ride Yohei.

“Hn”.

“STUPIDA VOLPE, RISPONDIIIIII! Oh…ciao, Yohei!- il suo viso diventa sorridente, mentre si avvicina a noi, continuando a parlare- Dai, stai qui con noi, c’è ancora un sacco da mangiare…ah, che bello, il mio ragazzo e il mio migliore amico che parlano!!”.

“Sto iniziando la mia opera di accerchiamento, Hanamichi, te lo avevo detto che ci avrei provato con Rukawa, no?”.

Uh? Mi è sfuggito qualcosa…ah, lo sta prendendo in giro…

“Grr…ancora con questa storia, Yohei? Ma il tensai non raccoglie la provocazione!”.

Bene, sembra che il mio do’aho abbia imparato a riderci sopra: vediamo fino a che punto…

“Yohei, io e te dobbiamo conoscerci meglio…” dico in tono serio.

“Perfetto!! La mia tattica dà già i suoi risultati…” ride Yohei, stando al gioco.

“L’unico risultato dei vostri vaneggiamenti sarà che nel mondo ci sarà una stola di volpe in più e un rompiscatole di meno!!” borbotta Hanamichi, ma poi lui e Mito si mettono a ridere; il mio do’aho mi cinge possessivamente le spalle mentre raggiungiamo gli altri e io poso la mia mano sulla sua…

 

Ha iniziato a piovere.

Non un temporale, ma una di quelle piogge autunnali tipiche della stagione…questo è il secondo sabato che piove. I ragazzi non se ne sono andati, sono entrati in casa con noi ( tanto lo spazio abbonda) e si sono sistemati nel famoso salotto. Credo che Mitsui sia rimasto impressionato dal numero di cd che ha la volpe. A proposito di volpe…dov’è?!

Ah, è ancora nell’atrio e sta guardando la pioggia, mentre io mi incanto a guardare lui. Il mio bellissimo Kaede.

Lo raggiungo e lo abbraccio da dietro, stringendolo forte forte così non mi scapperà…restiamo in silenzio per un po’, poi gli dico: “Non vuoi conoscere i pensieri del tensai, stupida volpe?”.

“Quali pensieri?” chiede lui, ironico.

“Stupidissima volpe!!!” gli ringhio all’orecchio, ma allo stesso tempo lo attiro ancora di più nella mia stretta.

“Dimmi, Hana…” dice lui, finalmente più conciliante.

“Sei come questa pioggia per me, Kaede…che è leggera  ed è rinfrescante e porta sollievo” gli mormoro.

“Hn…tu invece sei come un tifone!!!” ride lui leggermente.

Eh, lo so…neanche questa volpe artica (che poi tanto artica non è…) è immune dall’impetuosità del tensai!!! Lo faccio girare nel mio abbraccio e ci baciamo.

Le nostre lingue si accarezzano e il bacio si fa via via più passionale…

Ma perché ho invitato i nostri compagni?! Ora vorrei solo portare Kaede al piano di sopra e fare l’amore con lui e invece c’è la casa piena di gente…

“Sei un afrodisiaco vivente, kitsune…” gli mormoro a fior di labbra, mentre riprendiamo fiato.

“Hn…mi fa piacere esserlo per te…” e mi bacia con passione; i nostri corpi iniziano a strusciarsi e…

“Ehm…credo che convenga dividerli prima che la situazione degeneri sotto i nostri occhi!!” la voce di Mitsui e le risate di Yohei.

Ecchecavolo!!!!

“Non ve li fate proprio mai i fatti vostri, eh?” strepito io, senza però lasciar allontanare il mio volpacchiotto…eheheheheheh…lui sta bene dove sta: tra le mie braccia!!!

 

 

Uhm…afrodisiaco vivente mi piace come definizione, specie se il do’aho allude alle reazioni che gli procuro…

Ma ora dobbiamo aspettare, non è questo il momento adatto visto che non siamo soli…grazie a lui, vorrei aggiungere, ma non sarebbe giusto anche perché mi sto divertendo. Quando mi sono iscritto allo Shohoku, l’anno scorso, non avrei mai pensato che mi sarei affezionato tanto alla squadra, mi sembravano una manica di deficienti, ma su questo non posso dire più niente considerando che mi sono innamorato del più deficiente di tutti!

Hanamichi mi stringe alla vita mentre andiamo in salotto con gli altri: ci sediamo tutti per terra e subito, sotto lo sguardo attonito dei nostri compagni, io e lui iniziamo a litigare perché il do’aho vorrebbe farmi sedere in braccio a lui, ma non se parla!!!

“Non fare storie, kitsune!!”.

“Scordatelo!”.

“Stupida volpe!!!” grida lui, cercando di tirarmi contro di sé.

“Idiota!” reagisco io, divincolandomi.

“TI HO DETTO DI METTERTI IN BRACCIO A ME!!!!”.

“DEFICIENTE, NON GRIDARMI NELL’ORECCHIO!!!!!” ma alla fine mi ritrovo catturato dalla sua morsa e veniamo a un patto silenzioso: resteremo abbracciati se lui non insisterà più per tenermi in braccio…

Non è che non mi piaccia, ma voglio stare così soltanto quando siamo io e lui da soli…

“Ma fate così tutti i giorni?” chiede Mitsui, lievemente stupito.

“Anche peggio!” ride il mio Hana.

Se io sono la tua pioggia rinfrescante, tu sei il mio sole, do’aho: un sole caldo e avvolgente; il sole e la pioggia…be’, c’è bisogno di tutti e due perché ci sia vita e così noi abbiamo bisogno l’uno dell’altro.

“Sentite, pensandoci bene…qui ci sono tre coppie…le stanze ci sarebbero al piano di sopra!” se ne esce lui, all’improvviso.

CHE DIAVOLO STA DICENDO?!

“Grazie per il tatto, Hanamichi…” finge di rimproverarlo Yohei, mentre gli altri reagiscono in modi diversi: Mitsui e Miyagi ridono e fanno battute e Ayako e Kogure tossicchiano per riportarli all’ordine, Akagi scuote la testa, rassegnato.

“Ah, già, tu sei spaiato…però anche il Gorilla…”.

Questa terribile allusione getta tutti nel panico!!! Ma come fa ad avere idee così tremende?!

“Ma sei cretino o cosa?!” strepita Akagi, con una minacciosissima espressione.

“Senza offesa, Gorilla, ma non sei il mio tipo…e poi ho già puntato Rukawa…” scherza Yohei, fissandoci.

“ANCORA?! Lo scherzo è bello quando dura poco!!!” urla Hanamichi.

Tutti ridono, avendo capito la situazione e Mitsui ne approfitta per chiedermi: “Rukawa, continuo a domandarmi perché tu abbia scelto la testa rossa!!!”.

Hanamichi mi guarda un po’ ansioso e io gli sorrido leggermente. E lui sorride a me.

Perché l’ho scelto…perché è lui…perché sono io…

 

Fine ^^  



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