Note: So che è un tema usato... perdonatemi se potete...
Dediche: A Naika per il suo compleanno... anche se non potrà di certo eguagliare quella che ha scritto lei per il mio (Nothing Else... che è stupenda ;_;)


Sulle ali delle parole

di Seimei


MARTEDI'
"Bene ragazzi. Voglio che per la prossima volta facciate i primi 5 esercizi a pagina 123, e che analizziate il brano a pagina 142. Potete andare."

La professoressa di giapponese uscì sorridendo dalla classe.
I compiti che aveva dato erano pochi e facili.
Come sempre.
Hanamichi la guardò con aria compiaciuta.
Gli era sempre piaciuta molto quella donna.
L'unica insegnante con cui sentiva di poter avere un dialogo, e che lo stimolava davvero a fare di più.
Forse perché i compiti che dava loro erano così facili e divertenti che era un piacere eseguirli.
Per esempio.... il brano che dovevano analizzare era lungo solo tre pagine e per analisi si intendeva capire chi era il protagonista e descrivere le sue azioni.
Gli esercizi invece erano roba di crocette, facilmente eseguibili sul treno prima di arrivare a scuola, oppure nella pausa tra un'ora e l'altra.

Il rossino guardò fuori e sospirò.
Sarebbe stata la lezione successiva a devastarlo.
Laboratorio di inglese.
Ogni volta rischiava davvero di addormentarsi, e lo sforzo di stare sveglio era davvero faticoso.
Per lui, americano per metà da parte di madre, stare a sentire i brani proposti dal professore era di una noia mortale, troppo facili e scontati.

"Muoviti Hana. La campanella è suonata da un po'"

Sakuragi spostò la sua attenzione dalla finestra a Mito, lanciandogli uno sguardo che voleva dire /Ti prego andiamocene via prima che mi addormenti/, ma non ci fu nulla da fare.
L'ora di inglese era importante quanto le altre, altrimenti lui avrebbe di nuovo rischiato il suo posto in squadra.
Ormai il basket era tutta la sua vita, non poteva certo farne a meno, e avrebbe dato davvero tutto se stesso pur di giocare con i suoi compagni.

Si trascinò per il corridoio, osservando l'accozzaglia di persone che si muovevano per la scuola, cercando qualcuno con lo sguardo.

"Hana-kun, Mito-kun"
/Nooo eccola.../ "Haruko!"
"Ciao Hana-kun stai andando in laboratorio?"
/Sì gallina/ "Certo Haruko"
"Io ci vado l'ora dopo... invece Rukawa c'è andato ieri..."
/Ma conosce i suoi orari a memoria???/ "Ah davvero?"
"Sì sì.."

"Scusaci Haruko ma siamo in ritardo" disse Mito prendendo Hana per un braccio e trascinandolo via, mentre Haruko li salutava sventolando una mano.

"Grazie Yohei, ti devo un favore..."
"Ma non era il tuo amore di una vita quella?"
"Non me lo ricordare, che vergogna..."

Sulla risata di Mito, i due entrarono nel laboratorio, e subito Hanamichi si diresse verso il suo posto preferito ma...

POSTAZIONE FUORI USO. SERVIRSI DI UN' ALTRA CABINA.

Le cuffie per l'ascolto dei brani erano rotte. Non che lui le usasse, ma sedersi in una cabina fuori uso avrebbe reso quanto mai palese la sua totale disattenzione.

Si spostò con malavoglia nella cabina davanti, e si sedette.
/Comodo/ pensò sistemandosi meglio.

Stava per mettersi in posizione da nanna quando il professore, stranamente, disse una cosa interessante.

"Oggi ascolteremo Imagine, una canzone di John Lennon. Vi darò una fotocopia con il testo privo di molte parole che voi dovrete inserire semplicemente ascoltando la canzone"

/Fico/ pensò Hanamichi, che per una volta si trovò interessato a quello che succedeva durante la lezione.

Fece per prendere le cuffie, ma qualcosa le bloccava.
Il gancio, una sbarra di metallo larga un paio di centimetri, a cui erano appese le cuffie si incastrava in una placca più grande, larga una decina di centimetri.
Per poterle prendere Hanamichi doveva estrarre la barra piccola dalla sua sede in quella più grande ma purtroppo, un pezzettino della gomma piuma di cui erano rivestite le cuffie si era incastrato nella fessura del gancio.

"Azz" sussurrò, prima di mettersi a tirare come un forsennato.
Con un rumore fortunatamente lieve, Hanamichi sganciò non solo la barra piccola, ma anche quella più grande, che si rivelò anch'essa estraibile dal corpo centrale della cabina.

/Porca troia/ pensò, mentre controllava di non aver distrutto nulla definitivamente.

Fu allora che la notò.
Sulla piastra più grande c'era scritta una frase in inglese.
Evidentemente la persona che era stata lì prima di lui aveva anch'egli sradicato la cabina.

La frase diceva: "Amicizia? Amicizia un corno! Il fatto è che tutti si preoccupano di avere degli amici, ma in realtà nessuno si preoccupa di esserlo!"

Hanamichi si rabbuiò.
Quanta amarezza in quelle poche parole.
La persone che le aveva scritte doveva essere davvero arrabbiata.

Spinto da uno strano istinto decise di rispondere a quella persona, perché gli faceva male sapere che esisteva qualcuno che non credeva più nell'amicizia, che è in assoluto il sentimento più bello del mondo.

"Ciao.. ho letto la tua frase e sono rimasto colpito. Devi aver subito un grosso affronto. Da parte mia posso solo dirti che essere un buon amico è una delle mie preoccupazioni principali. Lealtà e fedeltà sono i miei principi più importanti e mi farei in quattro per un amico. Quindi cerca di crederci più che puoi e vedrai che l'amicizia non ti deluderà mai."

Rilesse la frase un paio di volte, corresse un errore di sintassi e rimise a posto la placca di ferro, dove riappese la cuffia.

Poco dopo finì la lezione e Hanamichi andò in palestra, pensando a quello che era successo.


VENERDI'

Due giorni dopo era di nuovo il loro turno nel laboratorio, che la sua classe occupava regolarmente il martedì e il venerdì alla quarta ora.

Si diresse subito alla cabina, per vedere se la persona che aveva lasciato quella frase avesse risposto o meno al suo commento.
Attese trepidante che la lezione iniziasse e poi, con estrema cautela, estrasse la piastra grande.

I suoi occhi si allargarono per lo stupore.
Sia le parole precedenti che le sue erano state cancellate e al loro posto era stato scritto quello che sembrava quasi un tema, tutto in inglese.
La calligrafia rivelava che era stato vergato dalla medesima persona che aveva lasciato il primo messaggio.

"Ciao a te... non sai il mio stupore quando ho visto che qualcuno aveva scritto qualcosa accanto alla mia frase. Non pensavo esistesse un'altra persona che sapeva che questa cabina si smonta^^. Comunque grazie per le tue parole, mi hanno fatto molto piacere. Vedi, il fatto è che io sono una persona molto sola, e tendo ad isolarmi dagli altri per paura di essere ferito. Ultimamente però c'è qualcuno che sta stimolando la mia voglia di amicizia, ma davvero non so come fare ad avvicinarlo. Ho paura di essere di nuovo respinto, come mi è successo da bambino. Tanto più che credo che lui mi odi. Ma in fondo a te cosa interessa? Penso proprio nulla... Comunque grazie ancora per avermi dato una piccola speranza che l'amicizia esista ancora."

Hanamichi deglutì.
Aveva ragione quando aveva pensato che quella fosse una persona davvero sola.
Cancellò con cura le parole inglesi scritte con la matita sul metallo scuro.
Poi iniziò a dare una risposta.

"Ciao. Volevo solo dirti di non arrenderti mai. Se questo ragazzo davvero ha fatto nascere in te il bisogno di cercare un amico, si vede che è una persona speciale e che ti fa stare bene con te stesso. Io non credo nell'odio quindi non penso proprio che lui ti possa odiare. Anche io dico sempre che odio un mio compagno, quando in realtà vorrei tanto conoscerlo meglio. Comunque secondo me dovresti buttarti. E anche se lui all'inizio ti sembrerà restio non demordere vedrai che andrà tutto bene. PS: Puoi dirmi come ti chiami? Anche uno pseudonimo andrà bene. Io sono..."

Sakuragi posò la penna.
Tutto quello gli suonava davvero strano.
Si ritrovava a dare consigli ad una persona che nemmeno sapeva che faccia avesse.
Però qualcosa gli diceva che era una cosa buona e che non avrebbe dovuto smettere.
Però non se la sentiva di dirgli il suo vero nome.
Lui era famoso nella scuola, lo conoscevano tutti, e quella persona avrebbe potuto pensare di essere stata presa in giro.

Riprese la matita ed aggiunse il nome Kyo scritto in romanji.
Per ora sarebbe andato bene.
Si alzò ed uscì dalla classe, sperando martedì di ricevere una nuova risposta.


LUNEDI'
Hanamichi era negli spogliatoi con gli altri.
L'allenamento era finito prima, dato che quel giorno era il compleanno di Ryota, che festeggiava i suoi 18 anni.
Il piano era di andare a festeggiare in un locale nuovo che avevano appena aperto in centro.

Memore delle parole lasciate all'anonimo sconosciuto nel laboratorio, Hanamichi si girò verso Rukawa, deciso più che mai ad avvicinarsi a lui per fare amicizia.

"Ehi Rukawa, Vieni anche tu con noi?" chiese il rossino, facendo ammutolire tutti.

Hanamichi sorrise alla volpe, sperando così di infondergli un po' di tranquillità.
Rukawa arrossì impercettibilmente, per poi annuire.

In cuor suo Hanamichi esultò.
/Evvai/ si disse, mentre i suoi pensieri volavano al suo misterioso interlocutore, sperando che anche lui, o lei, fosse riuscito a farsi avanti con quel ragazzo e a fare amicizia con lui.

La serata fu molto divertente.
Cantarono, ballarono e fecero un gran casino.
Tutti tranne Rukawa, che se ne stette in un angolo a guardare, come intimidito da tutto quel frastuono.
Hanamichi pensò che il moretto dovesse amare davvero molto il silenzio, e che forse era il caso di portarlo un po' via da quel posto casinaro.
Ma Ryota e Mitsui lo tirarono in pista a ballare con loro, e così non riuscì a far nulla per il povero volpino, che, dal suo angolo, non aveva fatto altro che bere il suo the in silenzio.


MARTEDI'

"Caro Kyo, ho seguito il tuo consiglio e sono uscito con lui e con i nostri compagni. Mi sono divertito davvero tanto con loro, e spero di poter stare ancora così bene. Però il primo passo, stranamente, l'ha fatto lui. Mi ha chiesto: vieni anche tu Hiroyuki? Quasi non ci credevo. Ero così felice che mi usciva il cuore dal petto. Forse questo ti farà un po' schifo, o ti farà provare pietà per me, ma credo di provare qualcosa per questo ragazzo. So che siamo entrambi maschi ma... azz il prof! Ti saluto e al prossimo messaggio. Hiroyuki"

Hanamichi sorrise.
Lui era uscito con Rukawa e Hiroyuki con quel ragazzo.
Era davvero felice.
Però quelle parole gli avevano fatto venire strani pensieri.
Forse anche lui sentiva qualcosa di strano per Rukawa, qualcosa che andava al di là del semplice voler fare amicizia.
Aveva bisogno di parlarne con qualcuno e chi meglio di un ragazzo nella sua stessa situazione poteva capirlo?

"Caro Hiroyuki, non sai quanto mi abbia reso felice apprendere che tu ti sia trovato bene ad uscire con quel ragazzo (come si chiama? Sono troppo curioso ;_;) e i vostri compagni. Per quanto riguarda quello che senti per questa persona credo di capirti... anzi! Sei stato proprio tu ad aprirmi gli occhi... Ti ricordi che ti ho parlato di quel ragazzo che dico sempre di odiare? Bhe... forse non è proprio vero che lo odio! Anzi... a volte mi sale un istinto di proteggerlo che nemmeno io capisco da dove venga. Mi sembra sempre così indifeso e solo... a volte mi vien voglia di andare da lui..."

/Cazzo non ci sto!!!!/ pensò Hanamichi mentre l'ultima parola sforava il bordo finale della placca /e adesso?/
Hanamichi guardò a lungo la sua frase incompleta e poi ebbe un'idea.
Prese un foglio e ricopiò per filo e per segno le parole scritte, per poi continuare lì il suo messaggio.

"... di andare da lui ed abbracciarlo. Ma credo che K. non sarebbe molto felice^^'' anzi... credo che mi rifilerebbe un sonoro pugno sul muso! Cavoli che situazione stupida... forse dovrei dichiararmi... o forse no... Che palle!!! Dovrei farmi avanti punto e basta. In fondo dato il rapporto cha abbiamo ora anche se lui mi rifiutasse in fondo non perderei molto... mah, ci penserò. Tu invece cosa conti di fare con il tuo lui?? Forza e coraggio che possiamo farcela!!! Kyo"

Hanamichi prese il foglio e lo ripiegò con cura, infilandolo sopra la placca, per poi reinserirla nella fessura.

Lasciò il laboratorio con il cuore in gola.
Sarebbe davvero stato in grado di farsi avanti con Rukawa?


Per più di un mese i due ragazzi continuarono a sentirsi attraverso quei bigliettini, che ogni volta si facevano sempre più confidenziali.
Parlavano di musica, di sport, di sesso, di amore.
Ma soprattutto di amicizia.
Più di una volta Hanamichi aveva pensato che sarebbe stato bello incontrarlo, ma ogni volta qualcosa lo bloccava.
La fisicità in quel loro rapporto era qualcosa di superfluo e inutile in quel momento. Accantonò per un po' quell'idea... parlare con Hiroyuki era un po' come tenere un diario che risponde a quello che gli scrivi... una cosa meravigliosa della quale lui non poteva fare proprio a meno.
Dopo un paio di settimane decisero di cambiare nascondiglio per i biglietti.
Invece che nel laboratorio li avrebbero nascosti dietro la lavagna dell'aula abbandonata che si trovava al terzo piano nell'ala vecchia.
Così avrebbero potuto sentirsi tutti i giorni.
Gli orari erano variabili ma lui, con sicurezza, sapeva che ogni mattina, dopo la prima ora, avrebbe trovato il messaggio di Hiro dietro la lavagna, come era certo che Hiro fosse sicuro di trovare il suo ogni pomeriggio, alla fine delle lezioni.
Nonostante fosse possibile per uno vedere l'altro in qualsiasi momento semplicemente aspettando che lui andasse nell'aula, nessuno dei due aveva mai sentito il bisogno di farlo, proprio perchè quel loro strano rapporto era bello proprio perchè era così.




CINQUE O SEI VENERDI' PIU' TARDI:

Hanamichi prese il foglietto da dietro la lavagna e se lo mise in tasca.
poi corse in classe, smanioso di leggerlo.

"Ciao Kyo!!! In questi giorni ti ho pensato molto, e non vedevo l'ora che finissero le lezioni per leggere il tuo messaggio cifrato (^^'' come sono scemo^^). Credo sia davvero un bene che in questi mesi noi si sia scritto sempre in inglese, altrimenti chiunque avrebbe potuto leggere quello che ci diciamo (Oddio e se fosse così??? Spero di no^^) A volte penso che se parlare con il mio H. (Oddio lo definisco già mio -__-) fosse facile come farlo con te saremmo già insieme da un pezzo io e lui... Cavoli sono proprio innamorato. E anche pazzo. Non credo di aver mai parlato così tanto in vita mia!!! Se lo stessi facendo a voce probabilmente poi me ne starei zitto per un mese!!! Probabilmente ti starai chiedendo che mi è preso per essere così euforico... bhe... stamattina l'ho incontrato nel corridoio e lui mi ha salutato e si è fermato a parlare con me!!! Bhe, ovviamente io mi sono limitato ad ascoltare ma ero così felice!!! Sono scemo e innamorato e che cavolo!! Ho intenzione di farmi avanti, però non subito. Prima voglio sapere cosa ne pensi tu... in effetti sei il mio unico amico, quindi la tua opinione per me è diventata molto importante. Io pensavo di farmi avanti sabato... non domani, quello dopo ovviamente!!! Magari puoi provarci anche tu lo stesso giorno così pensando che lo sto facendo anch'io sarà più facile! Oddio quanto ho scritto! Non è proprio da me... se fossi un personaggio di un manga in questo momento direbbero che sono totalmente OOC!!! E' che sono così felice che lui mi abbia parlato!!!!! Odio il venerdì perché poi per due giorni non possiamo sentirci, uffa!!! Non vedo l'ora che sia lunedì!! Hiroyuki"

/Oddio è impazzito!!!!/
Hanamichi scosse la testa e prese il suo foglio.
L'idea di Hiro non gli sembrava poi così strampalata.
Farsi avanti mentre sapeva che anche lui era nella sua stessa situazione lo avrebbe fatto sentire più tranquillo.

"Caro Hiroyuki, ho deciso di farlo. Se tu ti dichiarerai sabato, allora lo farò anche io! Mal comune mezzo gaudio no? Perché sono agitato adesso? Che imbecille sono... La tua euforia mi ha contagiato e oltre che essere agitato sono pure esaltato adesso... Tra l'altro sono nel nostro laboratorio e se mi becca il prof sono cazzi amari^^. Cavolo sono super agitato per sabato!!! Dobbiamo fare un mega piano d'azione!!! Ma... Che cavolo ha il prof da guardarmi male? Forse crede che stia prendendo appunti e per lui è una cosa nuova^^''' Sono proprio uno studente modello! A domani, Con Affetto Kyo"

Hanamichi sorrise soddisfatto.
La sua amicizia con Hiro stava procedendo davvero bene.
Piegò il foglio e lo ripose nell'astuccio.
Dopo sarebbe andato ad attaccarlo alla lavagna.

Qualcuno bussò alla porta e il professore disse di entrare.

Hanamichi sgranò gli occhi. Era Rukawa.

Il volpino posò lo sguardo su di lui e il suo sguardo si dilatò, mentre la sua bocca si apriva un poco, come se fosse sorpreso.

Diede dei fogli all'insegnate e se ne andò, senza staccare per un attimo gli occhi da Hanamichi.

Il rossino pensò bene di chiedergli perché lo aveva guardato così, ma se ne dimenticò poco dopo, quando il prof annunciò che la settimana prossima avrebbero fatto un compito in classe su uno dei brani ascoltati in quei giorni.

/Sono nella merda/ pensò, mentre con aria innocente si dirigeva verso la capoclasse per chiedere aiuto.


DOMENICA
/Chissà che sta facendo Hiroyuki/ pensò Hanamichi mentre se ne stava sdraiato a guardare la partita alla TV.
Gli stava succedendo una cosa un po' strana.
Piano piano il pensiero di Rukawa stava venendo soppiantato da quello di Hiro. Il volpino era bello e l'attrazione che provava per lui era incredibile ma Hiro gli era entrato nel cuore e lo capiva come mai nessuno prima d'allora.
Forse si stava innamorando di lui, o forse era solo un'impressione.
Chiuse gli occhi cercando di non pensarci.
Presto entrambi si sarebbero dichiarato al ragazzo che amavano e allora sarebbero stati davvero felici.
Però... però la cosa gli rodeva.
Si alzò, prese il suo diario e ne estrasse i bigliettini di Hiro.
Li rilesse più volte e si ritrovò perso in quei fiumi di parole che lo facevano ridere e commuovere.
Era dolce, tenero e intelligente.
Era favoloso.
Rukawa in confronto era solo un iceberg musone.
Forse si stava innamorando di quel dolce Hiroyuki, e forse nella prossima lettera gli avrebbe chiesto di non dichiararsi affatto.

LUNEDI'

Non appena finì la prima ora Hanamichi schizzò fuori dall'aula nemmeno fosse in pericolo di vita.
Salì le scale correndo come un matto, venendo rimproverato da due insegnanti e da tre senpai.
Poi, finalmente, arrivò nell'aula vuota del terzo piano.
Guardò dietro la lavagna e, attaccata con un pezzettino di scotch-carta c'era l'agognata lettera.
Aprì il foglio con bramosia, divorando le parole con lo sguardo.

"Caro Kyo mi è successa una cosa assurda. Venerdì sono andato nel laboratorio fuori orario, dato che la mia prof di inglese doveva consegnare dei moduli ad un collega e ho visto una cosa incredibile. Lui, il mio H., era seduto proprio nella stessa cabina dove noi ci scambiavamo i bigliettini... per un attimo ho avuto il terrore che di nascosto leggesse le nostre conversazioni segrete e che venisse pure qui a leggersi le nostre lettere. Poi ho pensato che non poteva essere, dato che non poteva capire che sono io a scrivere... vedi... Hiroyuki non è il mio vero nome. Io mi chiamo Kaede, solo che, dato che tutti mi conoscono e data la fama che ho, ho avuto paura che tu non volessi più parlare con me... sono uno stupido, lo so. Vabbè, a parte questo... Non vedo l'ora che venga sabato!!!! Finalmente ci dichiareremo. Anche se... in questi giorni ho pensato molto a te e penso che saremmo una grandissima coppia... ma tu sei già tanto innamorato del tuo K. che penso proprio non ci sia posto per me^^ Spero che tu non sia arrabbiato per la storia del nome... Domani correrò a vedere se c'è la risposta! Con affetto Kaede"

Hanamichi abbandonò le braccia lungo il corpo, mentre il foglio cadeva ai suoi piedi.
"Oh cavolo" si disse mentre si accasciava lungo la parete sedendosi per terra.
Hiroyuki in realtà era... era... cazzo!!!!
Hiroyuki, il suo caro Hiroyuki, in realtà era Rukawa!!!
Ora tutto tornava.
Hiroyuki gli aveva detto che il suo H. l'aveva invitato ad uscire con loro e lui aveva invitato Rukawa a fare lo stesso solo il giorno prima.
Poi Hiro gli aveva detto che H. si era fermato con lui a parlare in corridoio e lui aveva fatto lo stesso la mattina precedente con Rukawa.
Tante piccole coincidenze, che lui aveva sempre ignorato, ma che ora convergevano in un'unica grande verità: Hiroyuki era Rukawa.
Stranamente non si erano mai detti di appartenere alla squadra di basket.
Probabilmente perché così avrebbero più facilmente potuto sapere uno l'identità dell'altro.

Una piccola risata sfuggi dalle sue labbra.
Era davvero incredibile.
Credeva di amare due persone diverse che invece erano due facce della stessa medaglia.
Rilesse la lettera e si soffermò su quelle parole: il mio H.
Quello era lui.
Indubbiamente quell'H. stava per Hanamichi, era più che ovvio.

Prese il foglio e vi scrisse appena due righe.
"Ciao Kaede. Anche io devo confessarti una cosa. Kyo non è il mio vero nome. Quello reale però voglio dirtelo a voce. Se ti va di saperlo ti aspetto fuori dal cancello alle 6. Spero che ci sarai, ma se non vorrai venire capirò. Il fatto è che in questo mese e mezzo ho capito di amarti davvero molto, e vorrei sapere se anche tu provi lo stesso per me."

Attaccò il foglio con lo scotch e tornò in classe.
Dopo gli allenamenti avrebbe avuto la sua risposta.

Quella sera in palestra c'era una stranissima tensione.
Sakuragi era super concentrato, mentre Rukawa era completamente perso in chissà quali strani pensieri.
Infatti, mente il rossino non levava mai un secondo gli occhi dalla palla giocando in modo impeccabile, Kaede continuava a guardarsi attorno, agitato, come se si aspettasse di vedere arrivare qualcuno all'improvviso.

In realtà Hanamichi era così preso dal gioco perché stava cercando in tutti i modi di evitare lo sguardo di Rukawa.
Pensava che se solo avesse incrociato quei suoi occhi così blu avrebbe finito per lasciarsi andare e confessargli tutto subito.
Cosa che invece, secondo i suoi piani non doveva assolutamente accadere.

Alle 5 e mezza gli allenamenti finirono e i ragazzi si diressero tranquillamente verso le docce.
Rukawa, che doveva aspettare le sei, si lavò molto lentamente ed uscì dalla doccia che già tutti se ne erano andati.
Anzi... non proprio tutti.

Hanamichi era seduto su una panca, avvolto dall'asciugamano, con la testa fra le mani, come se stesse pensando.

Non appena avvertì la presenza della volpe, Il rossino alzò lo sguardo e i suoi occhi nocciola si impiantarono dritti in quelli zaffiro della volpe, che però voltò il viso, allontanandosi.

"Rukawa aspetta" disse Hanamichi alzandosi, ma Rukawa continuò a camminare verso il suo armadietto, come se non lo avesse sentito.
Hanamichi pensò che doveva fargli male essere così indifferente. Ma non era un deduzione. Lui lo sapeva perché era stato Hiroyuki, cioè Kaede stesso a dirglielo.

Rukawa si fermò davanti al proprio armadietto.
Non aveva tempo da perdere con il Do'aho.
Doveva assolutamente andare da Kyo, per vederlo e conoscerlo di persona.

Improvvisamente due braccia calde lo avvolsero da dietro, ed un mento morbido si appoggiò sulla sua spalla nuda.
"Hiroyuki..." disse tremante la voce di Hanamichi.

Kaede sussultò.
Allora lui aveva davvero letto i loro biglietti.

Cercò di divincolarsi, ma Hanamichi non lo mollava.

"Kaede sono io. Io sono Kyo. Ho capito che eri tu dall'ultimo biglietto. Scusami se ti ho mentito, ma anche io non ho un bella fama qui a scuola..."

Ma Rukawa non ci credeva.

Con uno strattone si liberò dalla presa e guardò in faccia il rossino.

"Mi stai tirando per il culo? O semplicemente hai deciso di umiliarmi? Ti ho visto come mi hai guardato al laboratorio sai? Tu hai letto ed ora vuoi impedirmi di andare a conoscere il mio Kyo..."

Hanamichi si rabbuiò.
In effetti le ragioni di Rukawa erano più che plausibili.
Poteva davvero essere andata così.
Ma lui aveva una prova inconfutabile.
Aprì la sua borsa e prese il diario, da dove tirò fuori tutti i biglietti che Rukawa gli aveva scritto.

"Vedi? Solo Kyo può avere questi... e li ho perché io e Kyo siamo la stessa persona... come Hiroyuki è te e tu sei lui... "

Rukawa guardò i biglietti e tutto divenne chiaro.
Cancellò la distanza che c'era tra loro con un sol passo e subito fu sulla bocca del ragazzo di cui si era innamorato non una, ma due volte.

Iniziarono a baciarsi con foga, mentre le mani ansiose vagavano lungo i corpi affamati di contatto dopo mesi di sole parole.

Si esploravano a vicenda, le lingue si cercavano nella bocca, le mani si trovavano lungo i corpi, le virilità libere dagli asciugamani si sfioravano tra di loro.

Hanamichi si stese su uno dei tappetoni blu, e Rukawa fu subito su di lui.

La sua bocca vagava lungo quel corpo perfetto, sodo e scolpito.
Un petto ampio su cui riposare e capezzoli rosa da far inturgidire.
Leccava piano quei muscoli glabri, mentre spingeva i fianchi contro quelli di Hanamichi che, sotto di lui, iniziava a gemere sempre più forte.

Scese dal petto lungo l'addome, sottolineando gli addominali, e fermandosi nell'ombelico, dove infilò voglioso la punta della lingua, facendo sussultare il rossino di piacere.

Hanamichi si contorceva sotto quel tocco.
Le sue mani accarezzavano gentili quei capelli neri e setosi, mentre la sua bocca accoglieva di nuovo quella di Rukawa, soffocando un gemito potente, provocato dall'azione delle sue mani su di lui.

Rukawa abbandonò le labbra e riscese ancora, verso l'inguine, che si soffermò a baciare con voglia e forza, per poi spostarsi sull'asta fremente e dura, che non aspettava altro che essere assaggiata.

Si sentì avvolgere da quell'antro umido e caldo e subito urlò di piacere.
La testa di Rukawa che si muoveva veloce su di lui lo stava facendo impazzire.
Il rossino iniziò a spingere con violenza i fianchi verso di lui, mentre la lingua e le labbra di Rukawa si muovevano sempre più velocemente.

Una mano di Rukawa lavoravano senza sosta sul testicoli, mentre l'altra stava già preparando la sua fessura all'invasione che avrebbe avuto dopo.
Tre dita che si muovevano dentro di lui e una bocca calda che lo avvolgeva portandolo in Paradiso.

Ma, così all'improvviso, quelle sensazioni sparirono, facendolo sentire completamente vuoto.

Un vuoto che ben presto venne colmato quando Rukawa gli sollevò le gambe, posizionandosi fra esse.

"Ti amo Hana" gli sussurrò, prima di penetrare in lui con un colpo solo, strappandogli un acuto gemito di dolore.

Si fermò un attimo, lasciando che i muscoli contratti del rossino si abituassero a quell'intrusione e poi iniziò a spingere.

Hanamichi lo sentiva muoversi dentro di lui, ma non riusciva a sentire nessun tipo di piacere.
Sollevò più in alto le gambe ed iniziò a muovere dolcemente i fianchi, cercando di seguire il ritmo di Rukawa.
E fu l'esplosione.

Il membro del volpino, avvolto dalla sua carne, andò a colpire un punto imprecisato dentro di lui, facendolo gemere di piacere.

A quel gemito Rukawa aumentò sempre di più le spinte, entrando ed uscendo ad un ritmo forsennato, unendo i proprio ansiti a quelli di Hanamichi.

In quel momento erano completi.
Il loro amore aveva una forma, quella di loro due uniti, aveva un suono, quello del loro gemere e aveva uno scopo: quello di renderli felici molto, molto a lungo.

La mano di Rukawa avvolse il pene duro di Sakuragi e iniziò a massaggiarlo, seguendo il ritmo delle spinte.

I gemiti iniziarono a farsi sempre più forti, le spinte più concitate, gli ansimi più profondi, ad ogni spinta corrispondeva un urlo di piacere, che aumentava, in un coro di voglia e frenesia e sudore e amore, finché tutto non venne innaffiato ed inondato da gocce calde di liquido vischioso, grazie all'orgasmo che li fece gridare ed urlare ed amarsi, ancora di più.

Rukawa liberò da se Hanamichi rotolando al suo fianco e stringendolo forte.

"Grazie Kyo..." disse Rukawa in tono ironico, mentre un sorriso sornione affiorava alla sua bocca.
"Di niente Hiroyuki" rispose Hanamichi, stringendosi di più a quel corpo caldo, del quale conosceva ogni piccolo segreto, e dentro il quale batteva un cuore che era soltanto suo.

Lo stare finalmente insieme aveva dato loro tutta la felicità che si erano aspettati, ma anche innumerevoli piccole gioie che non avevano mai nemmeno sognato, poiché quel loro amore nato dagli occhi e poi vissuto nei cuori, era davvero qualcosa di puro e magnifico, iniziato con una scritta triste e poi volato via, felice, sulle ali delle parole.

Fine


RU: Che lemon orrenda hai scritto???

SEI: Si lo so, scusami Naika... è che mi è venuta così ;______;

HANA: Fa veramente schifo... credo sia la peggiore che tu abbia mai prodotto...

SEI: sigh sob buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah ;________________;

RU&HANA: No dai non piangere... capita a tutti di essere un po' sottotono...

SEI: Ma non quando si tratta del regalo per un'amica... Scusami Naika avrei voluto fare di meglio... Comunque questa è per te, con i mie migliori auguri di BUON COMPLEANNO!!! Ti voglio un mondo e mezzo di bene vampirella ^*^ E salutami i miei cinque piccoli amori *_______*
!


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