Disclaimers : I personaggi  sono nostri e il  soggetto è originale



Sulla strada

di Amy e Jar


Piccole nuvole di vapore che si alzano dal guard rail della statale, sono solo piccoli tentativi , di un essere incappucciato per scaldarsi le mani dal freddo che sta sopraggiungendo con la notte che avanza.
Un fagotto giallo, seduto con le gambe a penzoloni, che guarda se sopraggiunge un qualche veicolo, e in quel caso alza un pollice deciso, aspettando, ma non sembra la sua serata, nessuno si ferma le poche macchine sporadiche che passano non sembrano voler aver nulla a che fare con lui.
Non ha più voglia di camminare i suoi piedi sono stati utilizzati troppo ultimamente e lui è distrutto, ma anche riposarsi li nel mezzo del nulla è un lusso che non potrebbe cogliere.

   *  *  *

Hugh: il suo nome scritto sul musetto del tir nero come la notte. Un nuovo carico, una birra poggiata sul cruscotto e un panino sul sedile passeggero. unica compagnia di quella notte il poster di una ipersiliconata donnina nuda che occhieggia stesa su una tavola da surf con dietro un mare di cartone.
La musica rimbomba col suo suono metallico nelle orecchie.
Tlac. La cassetta fuoriesce subito sostituita con un'altra. Ha bisogno di rumore Hugh se non vuole dormire. Ogni tanto chiacchiera per radio con gli altri camionisti.
A volte parla da solo.
Gli manca qualcuno nella vita.
"Inizia a piovere.."constata con tono assente mentre osserva la strada giacere come un inferno nero e grigio senza fine.
Si stiracchia e il suo occhio cade su quello che a prima vista pareva una massa gialla informe ma che , guardando meglio ha gambe e braccia.
L'autostoppista solleva un pollice a cui brilla un anello d'argento.
"Monta su" le uniche parole dette col sorriso sulle labbra. Hugh gli apre la portiera mentre si gratta il pizzetto.

  *  *  *

Il fagotto butta con sapienza il suo zaino strapieno dietro il sedile e si siede con un grazie che risuona  con un tono sollevato.
Un passaggio, per lui è tutto, non importa la destinazione, il mondo è la sua casa.
Si accomoda per metà in ginocchio.
L'aria nel camion è quasi irrespirabile in confronto a quella esterna,
E dal fagotto gocciolante esce un ragazzo , infreddolito che getta l'impermeabile a sgocciolare sullo zaino.
Sorride, "Grazie" un'altra volta.

   *  *  *

"Non c'è di che se ti avessi lasciato morire di freddo ti avrei avuto sulla mia già poco linda coscienza. Hey ma sei un ragazzo!" Hugh non poté che esclamare vedendo i tratti delicati, inizialmente l'aveva presa per una ragazzina.
Il ragazzino sorrise scoprendo una fila di denti candidi come perle.
"Mi spiace di non essere come quella..."indicò con un gesto della mano il poster per poi chiedere il permesso di cambiarsi maglietta.
"Per me fai pure" fece spallucce abbassando il volume della musica "serve per non addormentarmi. Come ti chiami ragazzino?Io sono Hugh"

   *  *  *

"Bysshe piacere" e gli donò un altro sorriso, mentre un pò maldestramente a causa del poco spazio si toglieva la maglietta rimanendo incastrato per un attimo per poi doversi muovere un pò imprigionato dalla stessa.
Riuscì a sfilarla solo per farla finire tipo frusta addosso alla bottiglia di birra sul cruscotto, che traballo e gli fini in grembo.
"Merda!"
Era quasi finita per sua fortuna, guardò con aria sconsolata Hugh, "Mi dispiace...."

   *  *  *

Hugh scoppiò a ridere prendendola in mano e rimettendola sul cruscotto "Oh beh mi sa che devi dispiacerti per te stesso! Al prossimo autogrill manca un'ora di viaggio" gli sorrise.
"Beh se ti interessa hai anche della maionese e dell'insalata sui pantaloni..." indicò sghignazzando il panino che era sul sedile passeggeri.
"Scherzi a parte hai fame?"

   *  *  *

Il viso del ragazzo si corruccio alzandosi per tastarsi il sedere impiastricciato.
"Posso resistere alla fame per un'altra oretta, ma devo cambiarmi i pantaloni, sto sporcando ancora di più il sedile accidenti!"
E tenendosi in bilico per non aumentare i danni, cominciò a sbottonarsi i jeans, con una certa attenzione per non dover appoggiare il fondoschiena al sedile, piano piano se li sfilo, poi si girò deciso e in mutande verso il retro per recuperare qualcosa nello zaino.

   *  *  *

Era quasi incantato dal modo in cui ondeggiava sotto il suo naso un sederino "a ciliegia" che pareva essere stato posto li come se fosse una pallina di gelato.
Distolse lo sguardo imbarazzato mentre qualcosa nelle sue mutande avvisava che era meglio guardare altrove.
*è solo un ragazzino avrà si e no....* "quanti anni hai Bysshe?"
Chissà perché ma quella sua stessa scusa non lo convinceva e l'occhio ,quasi fosse preso da vita propria si posava sempre a osservare la stoffa chiara delle slip del ragazzino.

   *  *  *

La sua voce arrivo sempre da dietro il sedile, "19...quasi, uff perché ho messo in fondo i cambi che ho?"
Finalmente dopo un pò torno con una maglietta e uno straccio.
"Adesso cerco anche i pantaloni"
Si infilò la maglietta,e si mise a pulire il sedile molto coscienziosamente , solo che così girava completamente le spalle ad Hugh che quasi avrebbe potuto sfiorarlo.

   *  *  *

Se non fosse che aveva un visino così angelico ci avrebbe scommesso la patta dei suoi calzoni che lo stava facendo apposta.
Aveva il suo sedere praticamente in faccia e praticamente era un eufemismo bello e buono!
Poteva quasi sentire il profumo della sua pelle e del sudore...
*ahi ahi*
Si qualcosa lo stava risvegliando eccome! Solo che quello non era il momento adatto! Non voleva mica fare la figura del maniaco...
La maglietta poi era un vero attentato agli ormoni. Gialla anch'essa era così aderente che segnava persino i capezzoli e le vertebre.
Aveva un interessante pulcino stampato sopra che era reso interessante sopratutto dal fatto che segnava un petto giovane, molto diverso da quelli che aveva potuto apprezzare sensorialmente che erano villosi e sudati.
Ripartì lentamente per non pensare oltre a quello che aveva accanto."Dove vai?"

  *  *  *

"Fatto!"
Giubilò trionfante riappropriandosi del sedile e stiracchiando finalmente le gambe affusolate.
"Dove vado? Dovunque! Sono in vacanza, non ho limite se non la fine del tuo viaggio oppure quando deciderai che ti ho disturbato abbastanza"
Rimase tranquillo con lo straccio in mano a stiracchiarsi come un felino, riuscendo solo a far arrivare pericolosamente in alto la sua esigua maglietta.
"Si sta magnificamente qui dentro , fa un caldo che potrei rimanere anche così!!" e l'espressione del suo volto esprimeva esattamente tale soddisfazione.

   *  *  *

"Beh in genere noi viaggiamo tutta la notte quindi un po' di tepore non fa mai male" gli offrì un panino che teneva in un cestino insieme a molte altre vivande.
"Grazie" lo morse con vorace sensualità quasi fosse un pene più che un...
*ma che vado a pensare?!*
Si castrò da solo quel pensiero decidendo che era meglio sentire qualche comunicazione via radio.
Si piegò per accendere la radio e si ritrovò faccia a faccia con le mutande del ragazzino dalle quali in trasparenza si poteva vedere il "pacco" ben in evidenza. Si alzò di scattò e se la sua pelle non fosse stata così scura Bysshe avrebbe potuto vederlo arrossire violentemente mentre rischiava di sfoggiare una erezione appena contenuta e non visibile grazie ai pantaloni estremamente larghi.
Lo sguardo cadde su Bysshe e sulle sue labbra che si chiudevano a succhiare ogni dito della propria mano....
Tentò di distrarsi fissando le lentiggini che coprivano il naso ma non fece altro che peggiorare la sua posizione guardando gli occhi verdeacqua socchiudersi felini a ogni affondo del dito fra le labbra vermiglie.
"E come mai sei in giro?" beve d'un colpo gli ultimi sorsi di birra.

  *  *  *

"Festeggio a modo mio i miei diciannove anni, faccio un giro, guardo il mondo, conosco gente interessante...insomma baldoria allo stato puro, .questo panino è pieno di maionese" e per dimostrarlo ci infilò la lingua dolcemente leccandone via un pò, "io adoro la maionese!"
Sorrise tutto felice come se avesse vinto un premio.
Hugh cercando di intavolare una conversazione che lo portasse lontano dai pensieri che gli stavano frullando nel cervello provò a dire
"Anche a me piace un sacco"
Però la sua voce era scesa di tono diventando leggermente roca, dava l'impressione che non si riferisse per nulla alla maionese...
"Ah"
Si batté sulla fronte Bysshe "Tu non hai finito il tuo panino per colpa mia, posso rimediare?" e senza aspettare risposta si appoggiò deciso con una mano sulla coscia di Hugh per porgergli un morso del suo panino.

   *  *  *

Hugh sospirò impercettibilmente rallentando per istinto. Sapeva che in quelle condizioni si sarebbe schiantato contro il primo collega che avesse trovato. Non era al prima volta che aveva rapporti di quel tipo ma in realtà nessuno completo e comunque tutti dati da una massiccia dose di alcool che annebbiava la mente.
"No ti ringrazio ho già mangiato..." gli disse spostando in modo casuale quella mano per raggiungere il cambio.
Con quel gesto finì per urtare il panino che lasciò cadere parte del suo contenuto di maionese sulla mano scura del povero camionista.

   *  *  *

Un "Oh" sconsolato usci dalle labbra di Bysshe, che osservò anche la maionese caduto sembrò riflettere un attimo per poi prendere la mano di Hugh nella sua e dire tranquillo come una pasqua "Non mi sembra giusto sprecare nulla e a te?"
e la sua lingua saettò dolcemente a ripulire il dorso cosparso di maionese.

   *  *  *

La frenata risuonò per cento miglia almeno quanto gli improperi del camion che era infila a loro e che li superò con uno strombazzare decisamente lodevole.
Mancavano venti minuti alla piazza di sosta con l'autogrill e Hugh ci voleva arrivare il prima possibile. Ignorando quasi totalmente Bysshe accelerò con tutta la sana disperazione di un uomo eccitato e consapevole di non poter commettere errori di guida.

   *   *  *

Bysshe non fece in tempo a reggersi non se l'era aspettato per nulla, sbatte con un grido contro il cruscotto finendo quasi a gambe all'aria nello stretto abitacolo, riuscì a puntellarsi alla bel e meglio per non farsi troppo male.
Ancora un pò turbato si mise buono buono seduto per accorgersi che nello sbattere aveva aperto il cruscotto, e ne erano fuori uscite delle carte.
"Metto a posto"
Disse semplicemente, per ritrovarsi immerso in una marea di roba, fortuna che le aveva classificate 'carte' gli veniva da ridere mentre riponeva con calma ogni cosa : un agenda, carte varie, e preservativi, che ripose con una risatina imbarazzata.
E le riviste porno le mise sopra, stavolta sorridendo apertamente per poi raccogliere una foto caduta girata, senza troppo interesse la voltò per metterla dentro.
Gli partì mentalmente un fischio di approvazione, diavolo ci faceva la foto di un gioiellino simile nel camion di Hugh?
Biondo biondissimo, occhi azzurri, sembrava finto da quanto era fatto bene, sportivo , aveva addosso una divisa da basket e un pallone, molto probabilmente scattata dopo una partita o un allenamento, era sudato, e sorrideva , sorrideva, beh aveva un sorriso che stendeva era una cosa certa.
Rimase li incantato.
Era una favola.

   *  *  *

"Chiii è?!" chiese Bysshe sventolando la foto del suo Leonard.
Hugh sorrise compiaciuto "E' bello vero?"
"Si" il naso si arricciò in un bellissimo sorriso da ragazzino e per un attimo Hugh faticò per non tempestare di baci ognuna di quelle dolci efelidi che parevano una spruzzata di oro sulla pelle bianchissima.
"Si chiama  Leonard, Leo per gli amici"

   *  *  *

"Oh, bel nome " Bysshe la rimise coscienziosamente nel cruscotto, anche se sembrò un pò restio nel separarsene.
"Non mi hai ancora detto chi è però!!" e mise un buffissimo finto broncio, mettendo in fuori il labbro inferiore e corrugando la fronte, cercando di sembrare serissimo.

   *  *  *

Hugh rise di gusto. Quel ragazzino aveva un non so che di Leo e cioè "mio figlio, ha 14 anni. Sai gioca a basket" .
Era il suo piccolo tesoro prezioso.
Niente ripagava l'amore d un figlio.
E Leo era un figlio d'oro.

   *  *  *

Bysshe rimase sorridente, dopo quest'affermazione di affetto paterno.
Si mise seduto con le gambe incrociate, e cominciò a massaggiarsi le caviglie.
"Sportivo eh? Beato lui io gia a camminare mi stanco subito, non tengo il fisico"

   *  *  *

"Ne dubito....come mai sei tutto solo? I tuoi ti lasciano fare ciò che vuoi o li stai andando a trovare?"
La curiosità iniziava a pungerlo e non solo quello.
"Uhm dieci minuti e siamo all'autogrill" indicò un enorme cartellone con la pubblicità di un fastfood.

   *  *  *

"Beh, non è che gliene importi molto troppo occupati a rifarsi una vita dicono, si sono separati, ma la pensano allo stesso modo, così siccome ero stanco di passare le vacanze con loro per festeggiare il mio compleanno, che tra parentesi erano una pena... ho detto a ognuno di loro che ero dall'altro e me ne sono filato via per i fatti miei, ecco tutto."
Poi puntò l'indice verso Hugh, "E non provare pena eh? Se la sono cercata loro , preferisco dividere la mia persona....con la tua compagnia te lo assicuro."

   *  *  *

Frenò con dolcezza inserendosi in un parcheggio. adorava il buio gettato dalle ombre dei camion, il profumo della benzina e il chiasso delle radio degli abitacoli.
Era la sua vita. Viveva come un cane sciolto,un cavallo brado senza redini ne padrone.
Tornava a casa solo per le festività.
"E non hai una meta precisa? Vivi alla giornata?"
Spense il motore.
Si, quello era il suo mondo.

   *  *  *

"Finche mi durano i soldi e finche mi dura il periodo di vacanza io vado dove mi capita non disdegno nulla, te lo avevo detto, sono in festa."
Sorrise, "Siamo arrivati, vuoi che andiamo a mangiare qualcosa?Io non ho molta fame...." e accavallo le gambe per stiracchiarsi un altra volta.

   *  *  *

"Beh posso anche mangiare dopo. Ho un po' di ore di riposo. Se ti va posso farti compagnia..:" frase detta con innocenza "Hey BlackAngel come va?" un uomo si sporse dal finestrino dentro l'abitacolo un uomo piuttosto corpulento ma dal bel viso "Hey dove hai preso il pulcino?!"
Hugh rise "In autostrada..." L'uomo arricciò con le dita un baffo "Vieni a farti una birra?"
Hugh scartavellò un attimo pensieroso "magari dopo Eddy"
Si salutarono rumorosamente.
"Allora?" chiese stiracchiandosi.

   *  *  *

Bysshe chiuse con calma il finestrino.
Per poi appoggiarglisi contro, mise le gambe di traverso sul sedile, piegate con le piante dei piedi che appoggiavano lievi sulla stoffa dei pantaloni di Hugh,
"Preferirei un pò di compagnia, se ti va....."

   *  *  *

Si chiese se avesse capito bene. Con i ragazzini era meglio andare sul sicuro...oddio con tutti in realtà. Più di una volta si era ritrovato nei casini per aver frainteso le avances di qualche bionda o qualche moretto...
"Uhm..compagnia di che tipo?" magari avrebbe fatto al figura del fesso ma meglio un fesso  a piede libero che un furbone in galera...

  *  *  *

Bysshe, si spostò quel tanto da spegnere la luce interna , così da lasciarli al buio tutti e due, per riappoggiarsi alla portiera.
Il suo sorriso sembrava apparire e scomparire alla luce flebile che proveniva dai lampioni del parcheggio.
"Vediamo se indovini, ho spento le luci..." mentre parlava distese completamente le gambe che ora appoggiavano su quelle di Hugh, "Sono qui in maglietta e slip....non credo ci voglia molta fantasia....pensi a una partita a scacchi?"

   *  *  *

"Fai sempre così?" ridacchiò Hugh "Ok ma non qui andiamo nel retro del camion li non ci vedrà nessuno e poi farà più caldo..."
Si alzò scendendo e nel farlo colse l'occasione per aggiustarsi il pene che non ne voleva sapere di rimanere in una posizione comoda
"Ehm tu passa pure da dentro" se lo avessero visto entrare nel retro da solo non avrebbero avuto nessun pensiero strano.
Si batté sulla fronte allungandosi per prendere i preservativi con finta non chalances

   *  *  *

Bysshe si infilò tranquillo dietro il sedile, per infilarsi nel retro era talmente buio quando chiuse il divisorio che non si azzardò a muovere un passo, rimase immobile ad aspettare.

   *  *  *

Hugh accese una luce bassa che illuminò il loro carico: stoffe di ogni genere e ogni colore formavano pile di fantasie impossibili e scure tinte unite.
Si appoggiò a una di esse facendo leva per salirvi.
"Beh è un ambiente molto poco di atmosfera" ridacchiò poggiandosi a una pila di stoffe da bambini

   *  *  *

Bysshe sorrise ancora, beh almeno non avremo problemi a trovare qualcosa su cui accomodarci....." e si sfilò la maglietta con un gesto veloce, "Wow si sta davvero bene qui dietro, però sarei curioso di sapere che optional ha la tua compagnia, posso?" e cominciò ad avanzare verso di lui.

   *  *  *

I piedi nudi passarono dal gelido "pavimento" di ferro al calore della coperta su cui normalmente dormiva mentre afferrando con dolcezza i capelli di Bysshe gli tirava un po' indietro al testa in modo che la sua gola fosse scoperta ai suoi baci, priva di difese.
Risalì lungo il collo fino al mento e di li fu Bysshe che si liberò dalla stretta della sua mano per baciarlo con lentezza come se stesse assaporandone il palato.
Le sue mani scivolarono sulle spalle morbide, con lievi sfioramenti che facevano venire i brividi. Sentì Bysshe ridacchiare. Soffriva l solletico.

   *  *  *

"Protesto vivamente, " ridacchiò , "sei ancora vestito...posso risolvere questa divergenza?" si allontano leggermente per cominciare a svestirlo senza fretta accarezzando ogni lembo di pelle che incontrava, come se lo assaporasse con le dita.

  *  *  *

"Uhm sei bravo..:" gli sorrise passandogli una mano dietro al collo,pizzicando la pelle un po' all'altezza della nuca.
Un sorriso aleggiò sulle labbra rosee del ragazzino sciogliendo un po' quell'aria da bravo ragazzo che i capelli chiari e l'aria angelica gli donavano.
Bysshe iniziò a baciare ogni parte che scoperta rabbrividiva al freddo.
Spalla, braccia, vita...stomaco.... per poi risalire lentamente fino al viso.
La mano scura di Hugh sfiorò la guancia di Bysshe per poi riniziare come in uno specchio a baciare sul suo corpo gli stessi punti ma questa volta non risalì e , dopo un mugolio di assenso di Bysshe la sua bocca calò sul pulsante calore di quel giovane pene eretto che sapeva di sudore.

   *  *  *

Bysshe si lasciò portare a terra infilando le mani nei corti capelli di Hugh per incitarlo anche se bastavano i suoi mugolii a fargli capire quanto avesse dovuto anche lui trattenersi prima .
"Nooo basta..."

   *  *  *

Hugh si fermò incerto non sapeva come interpretarlo.
"Cosa?"
Bysshe si tirò su, "Non credere di fare tutto da solo eh?" poi lo bacio con foga, senza lasciargli spazio per respirare.
Infilo le mani per toccarlo ancora e per finire il lavoro che aveva iniziato lo voleva nudo e i suoi movimenti veloci questa volta dimostravano la sua vorace impazienza.
La sua bocca cominciò una piccola battaglia con la pelle del suo torace segnando strade di saliva per poi ripercorrerle con le dita affusolate.
Sembrava non stancarsi minimamente di stuzzicarlo così tanto.

   *  *  *

"Uhm...sei un gattino voluttuoso" mugolò Hugh.
E con un unico gesto lo fermò bloccandolo in terra col proprio corpo. Gli sorrise trionfante mentre l'altro si protendeva per baciare il torace villoso.
Tastò la sua virilità già gonfia torturandola con una mano fino allo spasmo; finche ambedue non furono abbastanza eccitati da implorare di fermarsi vicendevolmente.
Si sorrisero ambedue "Siamo dei maiali" rise Hugh mentre le sue dita stimolavano le risatine di Bysshe scivolando sui suoi fianchi spigolosi da adolescente.

   *  *  *

"E non ho fatto nemmeno la metà di quello che mi gironzola per il cervello ........" lo stuzzico ancora Bysshe, "Voglio un pò di più, ora non vorrai mica fermarti, vero?" e comincio ad accarezzargli la schiena, spostando una gamba su di lui mentre cominciava a strusciarsi proteso a prendere piacere da quel contatto.
Voleva farlo smettere di ragionare , lo voleva e non aveva senso aspettare, avrebbero giocato dopo ora era stanco di giocare, aveva fame e la fame si spegne mangiando.

  *  *  *

In breve senza neppure sapere come si ritrovò nudo ad abbassare coi denti gli slip di Bysshe.
Che per ora erano ancora all'altezza delle ginocchia.
Si fermò ad osservarlo "Sei molto bello..."gli sorrise perché non riusciva a non essere raziocinante anche in quello e così si attaccava a quel lembo di pensieri per poter mantenere la propria razionalità.
Sentì le sue gambe stringergli la vita e non poté fare a meno di lasciarsi percorrere da forti brividi di piacere eppure combatte contro essi e si allontanò da lui iniziando a baciare i piccoli piedi.
Erano sottili e delicati come se non avessero mai toccato il suolo terrestre, come i piedi di un piccolo angelo perduto.

   *  *  *

Bysshe si mise sui gomiti per osservarlo non riusciva a trovare parole da dirgli, ma lui era li che.... perché diavolo si era spostato????
Tolse un piede dalla stretta gentile di Hugh, e lo tirò verso di se.
"Vieni qui " mugolo quasi disperato.

   *  *  *

Hugh sorrise sadicamente sfiorandolo col suo membro eretto mentre si infilava il preservativo. Rimase li, scorrendo lungo il perineo ,fino ai testicoli senza mai avanzare realmente un passo avanti.
Semplicemente sfiorandolo, lasciando che i membri si sfiorassero in un bacio sensuale e voglioso...

   *  *  *

Bysshe aveva voglia di urlare, lo stava bellamente prendendo in giro.
Scivolo via da quel gioco che lo stava facendo uscire di testa e si mise in piedi, poi con una spinta decisa di un piede, lo scaravento indietro.
"Bene adesso stai fermo li!"
Che fosse stato aiutato da Hugh ne era certo, ma ora aveva altro in mente che stare a pensare... si mise a cavalcioni sul suo torace, "Shtttt, ora buono e zitto se no mi arrabbio e guarda te se mi tocca fare tutto da solo........"
Poi fece perno con le braccia e si posiziono sopra la punta fremente dal desiderio di Hugh, "io quando voglio qualcosa me la prendo " e con decisione si abbasso aiutandosi con semplici movimenti del busto a prendersi da solo in suo piacere.

   *  *  *

Il corpo scuro di Hugh si inarcò in una smorfia di piacere ma con un ultimo impeto di razionalità attese che il seme acerbo di Bysshe gli inondasse la mano e il torace prima di abbandonarsi a una esplosione di sensazioni, emozioni e colori che lo lascio quasi sfinito.
Sentì Bysshe uscire da lui e scivolargli accanto spalmando ridacchiando il suo seme sul corpo di Hugh come  se fosse un gioco fra bambini.

   *  *  *

Poi continuando a ridere gli salì sopra per abbracciarlo , "Mi hai fatto penare brutto antipatico, " e gli morse giocosamente il naso "Ho così poco sex appeal?" e si mise a ridere di gusto.

   *  *  *

Hugh rise gettandolo di lato e rotolandogli addosso "Diciamo che ti ho restituito pan per focaccia mister maionese-ho-scordato-i-calzoni-in-basso".
Lo baciò con foga
"Ma di un po' come mai sei così esperto alla tua età?Sei un porco d.o.c." chiese mentre le labbra si serravano su un capezzolo che da piatto si inturgidiva prendendo forma sotto quell'umido calore.

   *  *  *

"Si, marchio registrato! Ahahahahaha" ribattè mentre gli scompigliava la corta zazzera di capelli nerissimi come l'ebano.
"E non mi stuzzicare potrei riservare delle energie che non ti aspetti...... e poi non credere, mai stato un bambino innocente io...tranne quando lo ero veramente, a parte questo, sono un bravo attore?" e si mise a ridere di gusto.

   *  *  *

"Un adorabile stronzetto. Ora su andiamo che dobbiamo cenare e rimetterci in viaggio vagabondo!"

   *  *  *

Bysshe non accenno a tirarsi su, Hugh gli si avvicino "Allora?"
"Pensavo.... in fondo cibo ne abbiamo anche qui... e io ho voglia del bis" e nel mentre gli accarezzava la schiena che ora era inondata dalla luce della lampada che non rendeva giustizia al bellissimo tatuaggio che quasi la copriva interamente , un angelo incatenato, un disegno quasi cesellato nella sua raffinatezza,
"Se credi che non basti puoi mangiare me...."


  ---fine---




 
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