Premo il pulsante di ‘stop’ del
videoregistratore e sorrido, veramente soddisfatto del film che ho appena
terminato di vedere! Lo confesso, a poco a poco la fornitissima videoteca
di cinema americano della volpe mi ha interessato sempre di più e adesso
capita spesso che mi guardi qualche film…ultimamente poi mi sono
capitate molte pellicole in cui ricorreva il tema del gioco d’azzardo e
io sono rimasto colpito soprattutto dal poker!
Ecco un gioco da vero seme!!! Da
seme-che-non-deve-chiedere-mai!!!
Scenari epici si aprono davanti ai miei
occhi: tavoli pieni di uomini sprezzanti del pericolo, che sfidano la sorte e
guardano in faccia la Fortuna, giocandosi i loro averi e le loro vite,
mantenendo sguardi impassibili e volti di pietra sia davanti alla carta
che li condurrà alla rovina sia davanti a quella che porterà gloria e
denaro!!!
Senza falsa modestia, mi ci vedo bene in
un simile contesto!!! Già mi immagino a Las Vegas, additato come genio
delle carte…sìsìsìsì, farò stupire Kaede!!! E non crediate che
siano castelli in aria: mi sto organizzando!
Un autentico Genio pianifica sempre il
suo trionfo…
Nello specifico: il padre di Kaede sarà
pure quel che è, ma rovistando nella libreria del suo studio ho trovato
un libro sui giochi con le carte e me lo sono letto! Ora, ho soltanto
bisogno di fare pratica…anche se credo che sia trascurabile il fatto che
finora io non mi sia mai cimentato neanche in un solitario, non devo
trascurare nessun dettaglio: devo esercitarmi e penso che sfiderò il mio
adorato volpacchiotto.
Lo decido definitivamente mentre ripongo
nella sua custodia il film che ho appena finito di vedere, ossia "La
stangata": dopotutto, è stata questa pellicola a darmi l’idea;
dopo averlo rimesso a posto torno nello studio di Rukawa-san…qui nel
cassetto c’era un mazzo di carte, l’ho visto…eccolo!! Ed ecco le
fish…
A grandi passi, vado in cerca di Kaede
con un gran sorriso soddisfatto sulla faccia! Ok, la volpaccia
addormentata sarà di sicuro incapace con il poker, anche se mi ha detto
che un po’ lo conosce, e forse non dovrei usarlo come cavia, povero
cucciolo, ma è soltanto per esercizio…in fondo lo faccio anche per lui,
ci divideremo il bottino!!!
Come pensavo, trovo Kaede in camera
nostra: è seduto con le spalle al muro e ha le cuffiette del walkman
nelle orecchie mentre sfoglia una rivista sul basket; mi avvicino
chiamandolo e lui alza verso di me i suoi bellissimi occhi.
"Oi volpaccia…ti sfido a poker!
Non temere, non infierirò troppo…" lo assicuro, cercando di
assumere un’aria da uomo vissuto e navigato e un piglio da giocatore
consumato (a Mitsui viene benissimo, perché a me no?!).
Kaede spegne la musica e torna a
guardarmi: "Come mai questa idea?".
Io sogghigno: "Devo esercitarmi in
vista dei casinò americani" e intanto mescolo le carte da gioco, che
ho estratto dalla scatola.
"Hn" si limita a dire e per
qualche momento non si muove e sembra pensare a qualcosa…insomma, o
gioca o no, quanto gli ci vuole?
Poi mi osserva di nuovo e mi sorride
lievemente. Ehm…intendiamoci, Kaede è meraviglioso quando sorride, ma
questa volta sento un brivido di inquietudine: aveva una luce strana negli
occhi…
"Che proposta poco fantasiosa, do’aho…".
"CHECCOSA?!" mi inalbero
subito io; e ora cosa c’entra la fantasia?!
"E se giocassimo a
strip-poker?" continua la mia kitsune, sorprendendomi come un fulmine
a ciel sereno.
Ooooooh…non me lo aspettavo!!! Ehm…cioè…strip-poker?
Ossia…lui dovrebbe spogliarsi? Oppure io, a seconda del risultato…ci
penso due secondi e poi ridacchio: "Eheheheheh…ho capito il tuo
gioco, kitsune! Vuoi distrarmi dal poker restando seminudo davanti a me,
così io mi confonderei e cambierei le carte sbagliate,
ammettilo!!!".
"Potresti essere tu a restare
seminudo!" afferma lui, sicuro.
"Questo mai! Il tensai è nato per
il poker, l’ho capito guardando i film…comunque accetto, per
dimostrarti che questi trucchi non funzionano con un vero
giocatore!".
"Benissimo. Iniziamo allora"
annuisce lui. Eppure c’è una luce su quel faccino che mi dice che sta
macchinando qualcosa…
Mi siedo a terra anche io e annuncio:
"Per la prima mano, il banco sono io!", ecco, ho usato pure il
corretto termine tecnico, così la volpaccia capirà che non deve
sottovalutarmi! Mescolo per bene le carte e poi ne do cinque a testa,
alternate...so anche questo!...e infine punto due fish. Perfetto, sono a
pagina 5 del manuale e non ho sbagliato niente!!
E in più la fortuna è dalla mia!!! Per
aprire mi basterebbe una coppia, ma sarebbe stato troppo poco per il
tensai…eheheheh…oddio! No, non devo mostrarmi contento! Il VERO
giocatore di poker ha un volto impassibile e nervi d’acciaio… mi
ricompongo e sono sicuro di aver raggiunto un ottimo livello di
non-espressione, ma poi alzo gli occhi dalle mie carte per controllare
Kaede e mi prende un colpo.
Ehm…
Che dicevo a proposito del fatto di
rimanere impassibili?!
La kitsune è di fronte a me con un viso
di pietra e uno sguardo impenetrabile. Speravo che sbirciarlo mi avrebbe
aiutato a decidere la prossima mossa, ma capisco che è impossibile, in
più mi insulto mentalmente da solo e cerco di darmi un maggiore contegno:
irrigidisco il volto e sfido chiunque a dire adesso che non sono
inespressivo!
Torno a guardare il mio bel full…ho 3
Jack e 2 Assi, che bello!! E vedo che Kaede non fa cenno di voler cambiare
le sue carte…bene, allora potrei…sì, però mi sta venendo un crampo
alla faccia a forza di stare così!!!!! Ma come diavolo fa il mio
volpacchiotto?! Mi dico che forse posso permettermi di rilasciare un poco
la mascella e già questo mi fa sentire meglio…
Riepiloghiamo: ho un full…questo è il
momento di osare! Questo il momento in cui si vede di che pasta è fatto
un uomo!!!
Rialzo gli occhi e lancio a Kaede uno
sguardo in cui concentro tutta la mia audacia e il mio sprezzo del destino
e dico: "Voglio vedere le tue carte!" e punto. È un momento
epico…
Kaede sembra pensarci per qualche
istante, il che mi fa pensare che non abbia un punto buono come il mio;
ovviamente…le carte hanno scelto il tensai!
"No, non voglio mostrarle"
dice infine la mia kitsune.
Ah, lo sapevo!!! Sìsìsìsìsì!!! Ho
vinto la prima mano!!!!
"Ahahahahah…dopotutto ti capisco,
volpaccia! Cosa avevi, una misera coppia? Niente a che vedere con il mio
full!!!" e gli mostro le mie carte, sbattendole sul tavolo. Mi sento
un po’ orgoglioso, devo ammetterlo!
"Idiota, non devi farmele vedere,
anche se la mano è finita!" mi mormora Kaede, raggelandomi.
Ops…vabbe’, ma siamo io e lui, che
importa?!
"Non vuoi che rimarchi la tua
sconfitta, vero amore?" mi riprendo subito, mentre prendo le fish che
giustamente mi spettano; Kaede mi guarda scuotendo la testa, poi continua
a fissarmi con una luce maliziosa negli occhi e io gli lancio un’occhiata
mooooolto eloquente.
"Guarda che non mi sono dimenticato…hai
proposto di giocare a strip-poker, no?" e mentre lo dico lascio
correre il mio sguardo lungo la sua figura stupenda.
Lui mi sorride appena, poi inizia a
sbottonarsi la camicia con movimenti lenti e sensuali…le sue dita
giocano con i bottoni, uno dopo l’altro, poi la scostano con grazia
dalle spalle, la fanno scivolare sulla maglietta azzurra che porta sotto e
da lì cade a terra…oddio, ho la gola improvvisamente secca…
I nostri occhi sono rimasti incatenati
per tutto il tempo, e io ora gli chiedo istintivamente: "Be’, e
poi?!" perché non continua?!
"Un indumento per ogni mano, do’aho,
cosa credevi?- mi fa notare lui, con una sfumatura ironica, prima di
prendere le carte- Ora è il mio turno di tenere il banco" annuncia.
Bene, bene! La stupida volpe si è
fregata con le sue mani perché ora mi impegnerò al massimo, dato che
voglio vedere i suoi vestiti diventare un mucchietto sul pavimento!!!
Osservo attentamente il volpacchiotto
che mescola le carte e le afferro con impazienza quando mi mette davanti
le mie. Ho deciso che la fortuna oggi è dalla parte del tensai!
Devo trattenere uno sbuffo quando mi
accorgo che, per la seconda volta consecutiva, mi è capitata una scala!
Lo ammetto, mi ha un po’ stupito la
proposta di Hanamichi di giocare a poker, per due motivi: il primo è che,
mentre può essere divertente se fatto fra di noi, in modo scherzoso, non
mi piace l’idea che il do’aho si appassioni ad un gioco d’azzardo,
anche se nel suo modo ingenuo, perché è appunto un do’aho e lo
fregherebbero subito! E poi, in generale, non mi piace che si giochi d’azzardo;
il secondo motivo è che avevo in mente di trascorrere il pomeriggio in un
altro modo: facendo l’amore, coccolandoci e stando abbracciati…
Sono anche un po’ meravigliato di me
stesso, per aver pensato allo strip-poker, ma allo stesso tempo sono
contento: mi piaceva e mi divertiva, prima, lo sguardo desideroso con cui
Hana mi osservava togliermi la camicia…mi piace l’idea di ‘sedurlo’
ancora, di provocarlo fino a che non butterà all’aria queste stupide
carte per dedicare il resto delle ore pomeridiane a noi due…
Anzi, scommetto (giusto per rimanere in
tema…) che non arriveremo alla quinta mano…
Ovviamente questo ‘piano’ comporta
molta attenzione da parte mia, visto che a quanto pare devo anche
impegnarmi per perdere!!!
Prima stavo vincendo, anche se lui non
lo ha capito…
Come stavo dicendo, avevo una scala e il
motivo per cui non ho voluto mostrare le carte al mio do’aho è l’esatto
opposto di quello che ha pensato lui: per potermi togliere la camicia,
dovevo perdere…
E ora dovrò inventarmi qualcos’altro,
visto che appunto mi è capitata un’altra scala.
Hn.
È leggermente paradossale che IO voglia
sforzarmi per perdere, e non credo che capiterà di nuovo, a meno che il
do’aho poi non scopra una passione per la roulette ad esempio…
E la cosa più buffa è che di noi due
sono io quello più portato per il poker, se non altro da un punto di
vista caratteriale: sono io quello capace di rimanere impassibile per un
tempo imprecisato, io quello che sa mascherare le emozioni….invece il
mio do’aho no, è troppo spontaneo, troppo incapace di fingere…eccolo
lì!! Glielo leggo in faccia che stavolta gli sono capitate delle carte
meno buone rispetto a quelle della mano precedente! Si sta mordendo appena
appena le labbra e il suo sguardo non è impaziente come prima…e magari
crede anche di sembrare imperturbabile!!!
Bene, tocca a me.
Dunque…l’unica cosa che posso fare
è cambiare una carta, in modo da spezzare la sequenza della scala.
"Cambio una carta" annuncio,
al che il mio Hana si mette quasi sugli attenti, concentrandosi al
massimo.
Segue il movimento lento della mia mano,
con cui punto una fish prima di prendere la nuova carta dal mazzo che è
al lato del ‘piatto’; ho deciso di liberarmi del 10… e ho davvero un’espressione
impassibile, non credo (spero!) che il mio do’aho indovinerebbe mai cosa
sto facendo…
Guardo finalmente la carta nuova e
scopro che è un asso. Perfetto!
In questo modo ho soltanto una coppia,
il punto più piccolo…ora non dovrebbe essere difficile perdere…
Hanamichi fissa alternativamente le sue
carte e il mio viso, certamente per cercare di cogliere un segnale se io
sia soddisfatto o meno del cambio fatto… Hn…
Potrei accennare una smorfia di
disappunto o accigliarmi leggermente per metterlo sulla buona strada, ma
tutto sommato non lo farò!
Già mi sto sforzando di perdere!!! Non
ti renderò tutto così facile, amore mio…
La mia testa rossa socchiude gli occhi e
alla fine prende una fish per puntarla: "Te la senti di mostrarmi le
tue carte, stupida volpe?" mi chiede, ostentando una sicurezza che
probabilmente non prova.
Però gli do atto che ora si è
comportato da giocatore, ha deciso di osare dopo un mio cambio, ha giocato
d’azzardo appunto…e non è che questo mi faccia piacere!
Comunque, stavolta gliele mostrerò…con
una coppia, sono più che sicuro che sarà lui a vincere anche questa
mano.
Poggio le carte a terra, svelandole, e
subito vedo il suo volto illuminarsi e sorridere.
"Sììììììììììììììììì!!!!!!!!
LO SAPEVO!!!! Guarda qua!" grida lui, girando verso di me le sue e
rivelando un tris di K.
"Hn" è il mio unico commento,
seguito da un’occhiataccia.
"AHAHAHAHAHAH!!!! Il mio genio
sublime trova mille modi di manifestarsi!! Ormai non dovrei più
stupirmene, eppure non posso non meravigliarmi delle mie immense
capacità!!! Ahahahah…".
"Do’aho!" un tono secco, da
parte mia; ma lo conosco troppo bene e quando gli prendono queste ricadute
potrebbe andare avanti a tempo indeterminato!
"Sì?" chiede lui,
improvvisamente più composto.
"Non fare l’idiota, anche se
capisco che per te è difficile…".
Lui non si altera, come farebbe in altre
occasioni, ma scuote la testa: "Lo so che non sopporti perdere, Kaede…".
Infatti! E davvero non capisco cosa mi
sia venuto in mente da voler pianificare tutto questo!
"….e ti avevo detto che sarei
stato clemente e che non avrei infierito e un vero uomo mantiene sempre la
parola data, e poi…" la sua voce sfuma fino a diventare un sussurro
arrochito, i suoi occhi si fanno un po’ più scuri, mentre mi guarda
sorridendo, avendo messo da parte nel giro di due secondi il suo tono da
simil-mitomane.
"E poi?" lo conosco da due
anni e mezzo, da un anno e pochi mesi stiamo insieme, eppure riesco ancora
a stupirmi della facilità con cui cambia umore ed espressione.
"E poi…la tua maglietta…"
e la indica, con un luccichio di emozione negli occhi, con quello sguardo
che gli ho visto tante altre volte, quello che ha quando mi dice che mi
ama, che non potrebbe vivere senza di me, che mi desidera con tutto se
stesso...
Io ricambio il suo sorriso, mentre,
lentamente, le mie mani stringono la stoffa azzurra e la alzano fino a
sfilarla; scuoto leggermente il capo, perché mi si sono arruffati un po’
i capelli in questo gesto, e poi incateno di nuovo i miei occhi ai suoi,
mentre faccio cadere a terra, al mio fianco, la maglietta.
Hanamichi deglutisce e io per un momento
vorrei tanto che mettessimo da parte questo stupido gioco e che ci
stringessimo l’un l’altro adesso, subito, ma poi mi dico che sarà
bello tormentarlo ancora un altro po’ e farmi desiderare ancora di più…
Gli rivolgo uno sguardo malizioso e
quasi di sfida e lui sembra scuotersi dalla trance che lo aveva colto
guardandomi.
"Kaede…".
"Hn?" ha un tono serio…
"Se faccio una scala reale ti
spogli direttamente del tutto?".
"Do’aho!!" ma come fa a dire
queste scemenze con quella faccia seria?! Mpf…ma in fondo non dovrei
lamentarmi: lo amo anche per questo…
La bellezza di Kaede è qualcosa che mi
abbaglia sempre, ogni giorno…
Anche adesso, per me è difficile
resistere alla tentazione di alzarmi, raggiungerlo e accarezzare
dolcemente la sua pelle…mi piace troppo vederlo con quello sguardo
sensuale e appena malizioso che aveva prima, mentre si toglieva la
maglietta, mi piace sentire che il mio cuore accelera i battiti per il
desiderio di lui che aumenta pian piano…
E mi piace anche l’atmosfera di
complicità che c’è ora fra di noi…ecco, per rendere tutto perfetto
dovrei fare la scala reale, appunto!!!
Chissà come potrei farla…voglio dire,
il libro di Rukawa-san non era completo, ad esempio non c’era neanche un
cenno al modo più corretto e sicuro per barare! Ok, rimedierò, l’inventiva
non mi manca…
Ora tocca di nuovo a me dare le carte e
cerco di farlo con un tocco di solennità, per dare un tono epico a
questo momento; quando finalmente le osservo (a parte che mi sta venendo
mal di testa a forza di sbirciare contemporaneamente le carte e il
volpacchiotto!) mi prende un colpo: come è possibile che non abbia fatto
niente!!!!!
Neanche una misera coppia…le carte
sono truccate, non c’è dubbio! Le avrà manomesse il padre di Kaede per
barare, oppur…ehm…però c’è qualcosa di familiare in quello che
vedo…dunque…
Ah! Pagina 25 del manuale: il colore dà
un punto!!! Ed io ho tre carte dello stesso colore…me ne manca una
soltanto.
Che faccio, cambio?
Massì, non rischio poi molto! Ho il 50%
di probabilità di prendere un’altra carta nera. Certo, mi sarebbe
piaciuto vincere con il rosso, ma dopotutto i capelli del mio adorato
Kaede sono neri, quindi va bene anche così…
D’accordo, pur di vincere va bene
tutto!!!!
I miei preziosi pensieri vengono
interrotti dalla voce morbida della kitsune.
"Io cambio".
Conciso e incolore. Uhm…mi sa che
dovrebbe andarci lui a Las Vegas, ma non credo che gli piacerebbe, per
questo sarò io a sobbarcarmi l’ingrato compito! Lo osservo
attentamente, mentre punta e cambia, ma non riesco a capire se sia
soddisfatto del risultato.
"Cambio anche io" annuncio e,
a questo punto, vedo che per un istante i suoi occhi si allargano
meravigliati. Ecco un segnale!!! … …
Sì, ma di che?!
Ha paura che possa fare un punteggio
superiore al suo? O è semplice stupore?
Continuo a fissarlo, potrebbe muovere un
muscolo del viso, non si sa mai…
"Do’aho, stai prendendo una delle
carte del piatto!" mi fa notare lui, all’improvviso.
Eh?!
Decido che forse è meglio che presti
attenzione a quello che sto facendo e mi accorgo che ha ragione lui. Ehm…
Ok, tanto è tutto sotto controllo:
respiro profondamente e cerco di non dare peso alle parole del volpino,
poi faccio tutto per bene e vengo ricompensato…
Riguardo le mie carte e…SI’!!!!
Sìsìsìsìsìsìsìsìsìsì! È NERA!!!! Ho quattro fiori ho realizzato un colore!!!!
Alzo gli occhi con fierezza e annuncio:
"Kitsune! Voglio…".
"Vuoi vedere le carte, lo so…ti
è andata così bene?".
"Eheheheheh…è la mia giornata
fortunata, kitsune! Guarda, stupisci e ammira!" ridacchio, senza
riuscire a nascondere un moto di fierezza al momento di rivelargli cosa mi
sia uscito.
"Magari avresti dovuto prima
puntare…" mi fa notare la volpetta, alzando un sopracciglio con
fare polemico.
"Vabbe’, siamo noi due, questi
sono dettagli inutili, il risultato non cambia!" mi esalto io e mi
esalto ancora di più quando scopro che il mio Kaede ha un misero tris.
"Ooooooooooh… quanto mi dispiace,
kitsune! A volte la sorte è ingiusta…" magari dovrei sforzarmi di
sembrare davvero contrito, ma non ci riesco, mi sto divertendo troppo!!
Kaede un po’ meno, mi sembra, perché
mi guarda malissimo e poi se ne esce con una delle sue frasi raggelanti.
"Do’aho…fossi in te non
esulterei; non lo conosci quel vecchio detto?".
A cosa si sta riferendo? Non mi viene in
mente nulla, non sono ancora abbastanza esperto dell’ambiente e dei suoi
proverbi!
"Di che parli, kitsune?".
"Che chi è fortunato al gioco è
sfortunato in amore" dice lui tranquillamente e con uno sguardo
innocente, quando lo sa benissimo che queste cose mi agitano!!!
Io mi rabbuio: "Che diavolo
intendi, kitsune?!"
"Niente, Hana…ora conosci un
proverbio in più!".
Mmmm… mi sta venendo una gran voglia
di buttare tutto all’aria, per mettere bene in chiaro che per me Kaede e
il nostro rapporto vengono prima di qualunque altra cosa, anche prima dei
miliardi che potrei vincere…no, ok, non mi va di scherzare su questo:
Kaede viene prima e basta!!!!
Però magari glielo dico dopo, eh, prima
devo arrivare alla vittoria finale!
"Mpf, stupida volpe!!! Vuoi
impressionare l’animo romantico del tensai per farmi agitare e
deconcentrarmi, ma non ci riuscirai! Ho i nervi saldi io!" oddio,
forse proprio saldi no, ma insomma…
Lui mi osserva con occhi dolcemente
canzonatori, e per un attimo mi sembra che stia per dirmi qualcosa, ma poi
non lo fa; vorrei chiedergli se sia così, ma poi mi ricordo del fatto che
deve ancora fare la sua penitenza!
"Amore…adesso a quale indumento
tocca?" gli ricordo.
Domanda scema, perché lo so benissimo;
devo ammettere che mi ha un po’ stupito la proposta di Kaede di giocare
a strip-poker, ma allo stesso tempo ne sono felicissimo e non è soltanto
perché così posso vedere il suo corpo bellissimo e perfetto svelarsi a
poco a poco…no, è anche che mi piace questa situazione, questo sentire
che lui riesce sempre a sedurmi, che qualunque cosa faccia io sono
attirato da lui…
Anche adesso, mentre lo guardo alzarsi
in piedi con i suoi movimenti felini e sbottonarsi lentamente i pantaloni,
lasciarli scivolare a terra con una lentezza sensuale ed esasperante, per
poi uscirne e tornare a sedersi compostamente di fronte a me, soltanto con
i boxer addosso…
Non riesco a distogliere lo sguardo da
lui…mi sento la gola secca…
"Ti sei incantato, do’aho?
Passami quelle carte, adesso sono io a fare da banco".
Sì, mi sono incantato, ma tu mi hai
sempre fatto questo effetto…
"Ehm…ecco, tieni!".
Lo osservo ancora, fisso, mentre lui
mescola le carte; seguo i movimenti quasi ipnotici delle sue mani (io
adoro le sue mani…) e poi l’occhio mi torna su tutta la sua figura.
Sbav…
Non credo di riuscire a starmene qui,
fermo, per un’altra stupidissima mano!
"Prendi, do’aho…" mormora
lui, iniziando a distribuire le carte e chinandosi leggermente verso di me
per darmele.
Sbav, sbav…
Sempre meglio…
Un full.
Lo penso con una certa tranquillità,
ormai quasi rassegnato: riconosco che c’è una certa ironia nel fatto
che più mi impegno per perdere più mi escono mani vincenti.
Se stessimo facendo una vera partita,
avrei volontariamente buttato via una più che discreta vincita!!!!
Sbircio il mio Hanamichi, ma stavolta mi
sembra che riesca a mascherare bene la soddisfazione o il disappunto, e in
questo modo non mi è di nessun aiuto, anche se comunque so benissimo che
cosa devo fare: un full è un punto troppo alto, devo assolutamente
cambiare.
Glielo annuncio con calma e mi sembra di
cogliere una specie di sogghigno sulla sua faccia da do’aho; mentre
punto e allungo una mano a prendere una carta, mi rendo conto che il gioco
sta ormai per finire…sono rimasto in boxer e quindi…al pensiero mi
sento le guance un po’ più calde…
Guardo finalmente la mia nuova carta e…
Ok.
Calma.
Avevo un full…tre J e due assi…ho
cambiato…
Ora ho un poker di quattro J.
Quante possibilità c’erano che
potesse capitare una cosa simile?!
"Pronto, kitsune?" mi chiede
Hanamichi.
"Per cosa?" gli domando in
risposta, leggermente confuso, ancora troppo sorpreso per quanto capitato.
"Voglio vedere le tue carte!".
Mi devo mordere un labbro, perché
istintivamente stavo per rispondergli di sì: nei miei piani, avrei dovuto
avere qualcosa di molto basso, tale da poter essere mostrato senza timore
e invece adesso non posso.
E poi cos’è questa cosa che ad ogni
mano vuole vedere le carte?! Ma ha capito veramente in quali situazioni un
giocatore pondera se chiederlo o meno?!
"No" dico semplicemente e
così mi tocca pure vedere il suo sorriso che va da un orecchio all’altro!!!
"Eheheheheheh…".
"Oi do’aho, dacci un
taglio!!!" gli sibilo minacciosamente.
Lui, però, con un gesto velocissimo
getta all’aria le carte e si avvicina a me.
"Lo sai che non è di questo che mi
importa veramente…" mi sussurra con voce arrochita dal desiderio,
spazzando via con un gesto anche le fish.
Adoro questo tuo modo di guardarmi,
amore mio…
Le mie mani si posano sul bordo dei miei
boxer, ma Hanamichi mi ferma.
"Kaede…aspetta, questo non è
più un gioco, lascia fare a me…e poi…c’è un proverbio da sfatare…".
Me lo sussurra prima di coinvolgermi in
un bacio profondo e appassionato, in un abbraccio di quelli che tolgono il
respiro, ma letteralmente, non come modo di dire, perché i nostri corpi
si serrano l’un l’altro come se così potessero già fondersi…
E le sue mani ansiose sulla mia pelle,
la sua bocca sulla mia e poi sul mio corpo e finalmente lui dentro di me…
Dopo, respirare non è facile; il
respiro è affannato, cerco ossigeno e cerco di riprendermi dal piacere…e
poi ho ancora il mio Hana addosso, che non accenna a volersi spostare!
Mi muovo leggermente sotto di lui e alla
fine il do’aho si raddrizza, puntandosi sui gomiti, per guardarmi in
viso con uno dei suoi sorrisi più caldi. Quelli che mi rivolge sempre
dopo che abbiamo fatto l’amore.
"Allora, amore?".
Allora cosa?
"Hn?".
Hanamichi si china su di me, scosta i
capelli dal mio volto accaldato, deposita una serie di lievissimi baci
lungo tutto il mio profilo, dalla fronte al naso, alla bocca…
"Ho sfatato il proverbio che chi è
fortunato al gioco è sfortunato in amore, no?" mi chiede,
stringendomi possessivamente.
Mmmm….
"Non è che corressi dei rischi
neanche prima di farlo, do’aho…" gli rispondo maliziosamente.
Hana sembra stupito: "Che vuoi…"
poi si interrompe e fa la sua faccia buffa, quella che assume quando la
sua testa fa due più due!
Hn…mi stai guardando un po’
contrariato, amore mio…
"Kitsune, fammi capire…".
"Sì?".
"Tu te la cavi a poker o sai giocare?"
mi chiede, sospettoso.
"So giocare".
"E sai anche barare?" è una
domanda retorica la sua, ormai.
"Non ho barato: diciamo che ho
usato le regole a modo mio" osservo, carezzandogli i capelli umidi
sulla nuca.
Ora sono preparato ad una delle sue
esplosioni, alle accuse di congiura, di tradimento e quant’altro…lo
vedo prendere fiato come per protestare a gran voce e diventare tutto
rosso in volto e penso che adesso griderà …e invece no!
Hanamichi rimane qualche secondo
immobile, mantenendo il suo cipiglio, e poi distende il volto in un
sorriso improvviso che non mi aspettavo.
"Hai voluto perdere di proposito,
kitsune…proprio tu! Per me…" e mi bacia e mi accarezza.
Già…per te, amore mio, perché di
sicuro per nessun altro mi verrebbe in mente di rinunciare ad una
vittoria! E tu lo sai…
"Promettimi che non giocherai mai
una vera partita, do’aho! Mi pare evidente che non sei tagliato per il
gioco d’azzardo" glielo soffio sulle labbra e sono felice quando lo
vedo annuire, perché l’ho detto anche prima: non mi piace l’idea che
lui prenda sul serio in considerazione l’ipotesi di giocare.
"Non importa: sono fortunato in
amore…" mi dice il mio do’aho, passandomi gentilmente una mano
fra i capelli; poi si china di nuovo su di me.
"L’unica fortuna che voglio avere…"
mi mormora, prima di darmi un altro bacio.
Fine ^^