DISCLAIMER i personaggi non sono miei( purtroppo
aggiungerei) NOTE allora...è
un progetto un pò particolare, tutte e tre le parti sono tratte da una canzone diversa e sono descritte in prima persona da persone diverse.
Forse
ancora poesia
parte
II - Credo
di Mikako
Lo abbraccio da dietro passando le braccia intorno alla sua vita, petto
contro schiena, poso le labbra sulla sua gola liscia e lo stringo forte,
come se nient'altro contasse –in quel preciso momento- che noi.
Posso leggere nella sua mente come se la sua testa fosse fatta di vetro e
piano piano quello stesso vetro si stesse per frantumare.
Ne posso quasi sentire il rumore.
Nella disperata tranquillità di Sendoh, nel mio volerlo proteggere, - si
stava frantumando-
Sento Hana rabbrividire fra le mie braccia, non gli vedo il viso ma so che
è stravolto per le lacrime versate.
Quella scena.
Dio.
Mi si conficca in testa come una lama di ghiaccio, strappandomi il cuore e
lasciandomi privo di forze.
Una cosa simile…
gli occhi si Sendoh, la disperazione di Hana.
Tutto questo.
Le uniche due persone che abbia mai amato in vita mia anche se in modo
diverso, Io voglio veramente bene a Sendoh, la sua voce, il suo modo di
ridere, di riflettere sulle cose, il suo modo consapevole di amare.
E l'ho fatto soffrire.
Ma è così grande quello che provo per Hanamichi… così… assoluto!
Io credo in lui.
Negli anni che ci aspettano, nell'esaltante idea di me, di lui, io
credo.
I limiti più limpidi, il mio grande sogno… ci arriverò con lui vicino.
Sei tu, Hana, che per primo ti sei reso conto di amarmi, ma non avresti
fatto nulla per rispetto verso Sendoh.
Tu gli vuoi ancora bene, lo so.
Ma ami me.
E quel giorno.
Me lo ricordo come fosse successo un minuto fa invece è già passata una
settimana, stavamo aspettando Akira e tu avevi quella luce negli occhi…
solo a guardarmi. A guardarmi. Eri certo di quello che provavi per me, non
saprei se io ne ero altrettanto sicuro, forse all'inizio eri veramente tu ad
amare di più, ma io ti ho subito raggiunto.
Poi l'abbraccio della dolce nuova sicurezza tua, quando ero inesistente
ormai …
… Lo sentivo…
Era come se io sfumassi man mano che mi avvicinavo agli altri e di me non
restasse nulla, gli unici appigli alla realtà erano il basket e Akira.
Grazie a te mi sono risvegliato.
Mi abbandonai quasi, fra le sue braccia, mi lasciai avvolgere da lui.
Sapevo che non avrei dovuto, che così facendo avrei fatto soffrire Sendoh,
l'unico amico mio, ma ho dovuto.
Nello stesso istante in cui lui mi ha abbracciato io non ho avuto scelta.
Nessuna.
Da piccolo i miei genitori mi rimproveravano sempre, perché stavo da solo,
perché mi piaceva la solitudine, dicevano che non serve a nulla pensare,
che per avere successo dovevo darmi da fare.
E loro ci credevano.
È questo che mi fa più male, hanno vissuto una vita senza in realtà
viverla affatto.
E io avrei corso il rischio di fare la stessa cosa, chinare la testa e
disperdere l'ansia che sarebbe mia di raccogliere dialoghi d'aria e farne
poesia.
Ero freddo, indifferente a tutto quello che mi succedeva intorno, come un
angelo meccanico, perfetto ma così freddo nella sua fissità.
Adesso credo nei pensieri, è come se le mie idee rinascessero, ho voglia di
tutto -incredibile- ma ormai il tempo è mio, non me lo lascerò sfuggire
fra le dita, stringerò la mano e i granelli di sabbia che scandiscono il
mio tempo non mi sfuggiranno più.
Sono io che esisto e credo.
Scusami Akira.
Scusami ti prego!
Stringo di più Hanamichi convulsamente quasi, appoggio la testa nell'incavo
del suo collo.
La sua pelle liscia, i brividi che mi attraversano il corpo, la voglia di
lui.
Gli bacio la spalla nuda, lasciata scoperta dal maglione enorme che indossa,
con la punta della lingua disegno i suoi contorni, con frenesia quasi,
voglio perdermi in lui, nel suo corpo, nella sua anima, in lui. Le mie mani
si insinuano sotto il suo maglione, sfioro i muscoli scolpiti, mi lascio
inebriare dal suo calore, dalla sua eccitazione, più lento ora… voglio
assaporare ogni attimo, ogni più piccolo istante di lui.
Rovescia il collo all'indietro per offrirmelo, mugolando piano quando glielo
mordo dolcemente, la mente piena del suo sapore e il corpo che si risveglia,
lascio una mano a stuzzicare i capezzoli mentre l'altra scivola dentro i
jeans, muovendosi prima lentamente e poi sempre più veloce…
Il tuo viso Hana… dev'essere qualcosa di stupendo.
Passo per passo riapro finestre già chiuse…precipito dentro di te, che
cosa mi aspetta?
Stavo cadendo, morendo nell'anima e l'ultima spiaggia del mondo che valga la
pena sei tu…
Lo sento tendersi, sussultare e la sua energia pulsante si riversa nella mia
mano.
Si gira, sempre restando abbracciato a me, il suo sguardo.
Stravolto dal piacere, dal dolore, dalla consapevolezza che è colpa nostra.
Se Akira si è spezzato.
Poggia le labbra sulle mie offrendomi la sua bocca ed è come se con questo
gesto si mettesse nelle mie mani, interamente, con un lieve tocco mi riversa
sul letto continuando a baciarmi, le nostre lingue intrecciate, dardeggiano,
esplorano la morbida cavità dell'altro, le nostre due anime e il piacere,
il desiderio, che cresce sommergendoci e facendoci tremare. Come una bolla
di sapone, inarrestabile, una tempesta che si abbatte su case e persone
devastando tutto.
Adesso ascoltami gridare e gemere mi sto perdendo di più.
Il ciclone arriva.
Ed è molto più alto adesso.
L'uragano soffia verso il mio cuore.
Le sue mani su di me, mi spogliano, mi fanno impazzire, vorrei non finisse
mai.
Mi inarco gemendo quando mi prende in bocca…
… torturandomi…
La sua lingua sul mio sesso, la sua bocca di me e i brividi di puro piacere
che mi attraversano il corpo.
Basta.
Non ne posso più… voglio entrare in lui, sto impazzendo dal desiderio…
Con un colpo di reni inverto le posizioni, lo guardo un attimo negli occhi
nocciola, liquidi quasi, completamente persi nel mondo dei sensi…poi
affondo in lui con una spinta, il calore mi investe travolgendomi e io non
capisco più nulla, sento le lacrime salire ai miei occhi …lacrime…
perché? Piango e mi muovo dentro di lui, lo sento assecondarmi, gemere.
Stiamo danzando.
Ho mai pianto in vita mia? Non avrei ami creduto di farlo per Akira…
e forse non è per lui.
Forse è per me stesso.
Mi butto su Hanamichi, sul suo petto, le lacrime silenziose che continuano
a scendere implacabili.
Se n'è accorto?
Si è accorto che sto piangendo come uno stupido?
Mi stringe forte, soffocandomi quasi, posa le labbra sui miei capelli, poi
scende sulle tempie, sulle palpebre, bevendo le mie lacrime. Piccoli brividi
mi investono mentre il mio corpo torna a reagire a questo contatto, certo
che se n'è accorto.
È incredibile come riesca a capire tutto di me…(questo però non glielo
dico, non vorrei accrescere il suo già smisurato ego) è come se facesse
ogni cosa come se non avesse mai fatto nient'altro (Charles Dickens
perdonami la citazione).
Gli bacio le dita succhiandole piano e intrecciando le gambe alle sue,
questo dolore insopportabile non è scomparso, ma trova una ragione, un
senso in lui.
Per difendere la nostra intesa, il nostro amore, contro un mondo che
respinge due come noi, c'è forza e anche rabbia in me. So com'è stato
difficile per te affrontare il mondo sapendo di amare prima Akira e poi
me… ma ti proteggerò.
Il tuo cuore fragile nessuno lo spezzerà.
Lo prometto.
Tutti quanti sono grandi nella loro dignità, si credono perfetti, i soli
che hanno il diritto di giudicarci e di puntare il dito su di noi, e
forse sono nel giusto, forse siamo davvero sbagliati.
Ma io voglio amore.
E tu ne hai.
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