di Aldabra

parte I

E' sera e piove sul ponte di Brookling. Alex sfreccia sulla sua auto sommerso dai suoi sogni infranti: la sua ultima donna lo ha lasciato, non è trascorsa neanche mezz' ora, sbattendogli in faccia quello che non avrebbe mai voluto ammettere: -Tu non si capace di amare-

Tu non sei capace di amare

Il suo volto gelido

-Dio, è vero!-

Le lacrime gli velano gli  occhi, non vede in tempo una persona che  cammina al centro della strada.
La scorge solo quando è ormai troppo tardi per frenare, in un immagine di sogno. Gli sembra di vedere un angelo che gli sorride dolcemente.
Un sogno? Chi può volere bene ad uno che non sa amare...
Poi vede una giovane donna stesa poco discosta dalla sua auto, gli occhi chiusi.
Impreca scendendo dalla macchina
Proprio sotto la mia macchina si doveva andare a buttare questa puttana!
La ragazza stende le braccia e inizia a cantare, lo sguardo vacuo, una filastrocca per bambini.
Questa è fatta. -Hei tu!-
Lei si solleva e si siede sul marciapiede, lo guarda stupita con i suoi occhi enormi.
-Ehhh?-
Qualcosa di già visto, una situazione...
Matt...
Si,dico a te, stai bene?
Lei gli fa un cenno di assenso con il capo e lo fissa insistentemente, prova ad alzarsi, fa una smorfia di dolore.
-Aspetta ti aiuto. Dove devi andare?-
Ah.ma è un ragazzo.
Posso accompagnarti a casa con la macchina.
Lui si avvia senza ascoltarlo lungo la strada.
Sente qualcosa.
Era un impressione? Stava piangendo...

Quella notte  un sogno strano. Erotico?
Il ragazzo che avevo investito era disteso sul mio letto.
Le sue labbra rosse. Socchiuse, i suoi capelli sparsi sul cuscino. Morbidi, dormiva  e sapevo che non si poteva svegliare.
Nell' aria c'era un odore intenso, eccitante Le mie dita si muovevano frenetiche tra i suoi capelli.
Lo baciavo
Era completamente abbandonato a me. 
Il suo corpo era caldo, profumato, inebriante.
Indossava un vestitino trasparente.
Infilavo le mie mani sotto carezzandolo ovunque.
Lui si svegliava
No non doveva svegliarsi!

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