Per certi aspetti, questo è il seguito ideale della mia fic “Golden Boy”.

Credo che ricordarla potrebbe aiutare di più, ad apprezzare questa.

Ad Hanamichi, Kaede e Hisashi per indimenticabile notte che abbiamo condiviso insieme.

Tutti i personaggi appartengono a papà Inoue.

Un grazie…

A N, mentore. Amica. perché c’è. Sempre.

A Voce del Silenzio, perché crede in me. Sempre.

A Naika, la Divina, per le gustose anteprime… e avermi quasi uccisa, con la sua prima Hana/Ru…

A Hymeko, la Geniale, per non aver fatto arrostire il rossino e la volpe…

A Kaede, per la dolcezza.

                                   Grazie


Stolen embrace.

Di Elyxyz

 

In una notte dal sapore d’eternità, in bilico tra passato e futuro, con la certezza che niente è per sempre… Un abbraccio rubato.

 

POV di Kogure.

Surreale.

Non c’è un aggettivo migliore per definire questa situazione.

…O forse c’è.

Patetica.

Anche questo rende bene l’idea.

Mi azzardo a sbirciarlo di sfuggita. Certi retaggi sono duri a morire.

Sta dormendo della grossa.

Ed è sdraiato tutto scomposto, in una posizione assurda.

Inutile.

E’ invadente e casinaro persino quando dorme.

Ma è anche dannatamente dolce.

Senza la sua maschera da buffone megalomane.

Da spaccone attaccabriga.

Il suo viso a pochi centimetri dal mio.

E un’espressione maledettamente dolce.

Da farmi violenza per non baciarlo.

Ci ho pensato. Giuro.

Se lo bacio e nessuno mi vede, tutto ok.

Se lo bacio e lui si sveglia, mi fingo sonnambulo.

E si sa… mai svegliare i sonnambuli, è pericoloso!!!

Se lo bacio e lui lo ricorda domani, dico che se lo è sognato.

Tanto lui ci crederà, adducendo improbabili motivazioni alla vicinanza del volpino, che gli ha causato incubi assurdi.

Non è il rischio di venir scoperto, a frenarmi.

Ma la dannata consapevolezza che, se lo baciassi anche solo una volta, poi morirei d’astinenza.

Se un uccello riesce, per una volta, a volare nel cielo assaporando la libertà e poi viene rinchiuso in gabbia, inevitabilmente muore di dolore.

Non sento dormire Mitsui. Che sia sveglio pure lui?

Mi azzardo ad alzare la testa. E mi scappa un sorriso.

Dei, che scena!!! Ma chi ha voluto che finissimo così?!

 

 

 

Il pomeriggio precedente…

 

“Ragazzi!!! Che ne dite di andare nella mia casa in montagna a fare festa?! Tanto domani siamo a casa!!!” Propone Miyagi, con la speranza di passare la notte appiccicato ad Ayako, adducendo improbabili scuse sul fatto che lei, creatura dolce e delicata, va protetta da cattivi scarafaggi e mostri medievali.

E così, chi non ha già organizzato programmi, aderisce alla proposta.

Akagi, Mitsui, Rukawa, Sakuragi, Kakuta, Shiozaki ed io accettiamo tutti l'offerta volentieri.

“Nh” qualcuno sbuffa solo, con sufficienza, ma poi viene.

Per sadico scherzo del destino, la nostra manager ha già un impegno. Perciò l’idea di Miyagi fallisce su tutti i fronti.

Sfumato miseramente il suo cavalleresco piano di conquista, si è visto invadere lo chalet da un'orda di barbari.

Improvvisata una cenetta alla bell’ e meglio, ci siamo dati a chiacchiere e strategie di gioco.

La serata è presto divenuta notte. Ed è sorto il problema delle sistemazioni.

Previdente, Akagi decreta: “Shiozaki, Kakuta, Miyagi ed io, in una camera.

Rukawa, Sakuragi, Mitsui e Kogure, nell’altra.

Kogure, ti prego, fa’ che non si scannino!”

Verso le 2.00, Akagi ritiene opportuno andare a coricarsi, praticamente obbligando i suoi coinquilini a seguirlo, per non svegliarlo poi.

Alla vista del gorillapunch, i tre lo tallonano con la coda tra le gambe e le orecchie basse.

Il secondo gruppo, invece, decide che è troppo presto per andare a letto.

E si inizia a fare un viaggio nel tempo, nei ricordi, di eventi buffi, o solo strani.

Racconti bizzarri, inusuali.

Sakuragi e Mitsui hanno miriadi di aneddoti. Di marachelle, di risse, di dispetti e furbate.

Io e Rukawa ad ascoltarli. A bere dalle loro labbra.

Attorno ad un fuoco. In un'intimità calda, avvolgente.

Quasi dolorosa.

Alle 4.00 propongo di andare a dormire.

Sappiamo che le camere da letto sono due.

Inevitabilmente ci dirigiamo in processione verso l'unica libera. Al primo piano. Esattamente sotto la camera degli altri. Faccio notare.

Equivale ad un fate piano o il Capitano ci spenna.

Inutili le mie materne raccomandazioni.

Quando Sakuragi apre la porta, esclama a gran voce: “Ma non è possibile!!!”

Entriamo tutti e quattro. Quello che ci accoglie è un grande lettone all'occidentale. Punto. Stop.

Miyagi compare alle nostre spalle e fa notare che la loro è la medesima situazione e che bisogna adeguarsi a ciò che c’è.

Prima di fuggire, biascica che Akagi ha ordinato le nostre posizioni: io, Hana, Hisashi e Kaede.

Per scongiurare risse notturne.

A me non dispiace particolarmente.

Anzi, non mi dispiace affatto.

Dopo aver posizionato i nostri quattro sacchi a pelo sopra il materasso, ci accorgiamo di sembrare quattro sardinelle in scatola. Ok, non patiremo freddo…

Oh, ma come mi dispiace…

Mi accoccolo nel sacco e così fanno pure i miei compagni.

Sakuragi non tarda a lamentarsi che questa non è una sistemazione degna del tensai.

E questa è una delle rare occasioni in cui lo ucciderei…

La litania di lamenti del nostro rossino prosegue all’infinito.

Il tutto naturalmente condito dagli immancabili “Do’aho”.

All’ennesima provocazione, Hana gli risponde: “Tu no, certo, che non ti lamenti! Sei un orso!!!”

E scoppiamo tutti a ridere.

Sfidando l’ira funesta dell’inclemente Capitano, scherziamo e ridiamo per altre due ore.

Domani dovrò fare gli straordinari, per calmare Akagi….

 

Ed ecco qua.

Alle 6.30, finalmente.

L’alba sta spuntando. Vedo i primi timidi raggi apparire tra le scuri accostate, e giocare col suo profilo.

Sei quasi angelico.

Poco più in là, Mitsui abbraccia il suo cuscino, come fosse un orsacchiotto.

Rukawa, invece, è pericolosamente riverso oltre la testiera del letto. Un braccio steso sul torace di Mitsui, una gamba a terra, l’altra divaricata sopra il comodino ai piedi del letto.

Hanamichi si è appena messo supino, rubandomi il posto concessomi e che mi era dovuto.

Mi ridistendo, stringendomi nello spazio angusto.

E mi concedo ancora di guardarlo un po’.

Rare sono le occasioni come queste.

Forse sarà l’ultima.

Tra poco mi diplomerò. Poi lo Shohoku- lui e tutti gli altri- diverrà un capitolo chiuso della mia vita.

Mi sto drogando della sua presenza.

Così ingombrante.

Così importante.

La mia mano si alza, senza che me ne accorga.

E con un dito sfioro il suo profilo.

Un ciuffo ribelle, l'ampia fronte, le sopracciglia folte, il naso a punta, le guance dorate, il mento preminente, le labbra...

La mia pelle sta diventando incandescente.

Mi soffermo sulle sue labbra.

Rosse, socchiuse, invitanti.

Proibite.

Il mio raziocinio sta suonando tutti campanelli d'allarme che possiede.

Il mio inconscio sta per mandare tutto a puttane.

Al diavolo!!!

Mi sollevo di scatto.

Il respiro affannato, spezzato.

E vedo il mio volto avvicinarsi sempre più al suo.

Lentamente. Inesorabilmente.

Le sue labbra dischiuse sono i cancelli dell’Eden.

Ed io, un povero peccatore che non potrà mai varcarli.

Posso, io, rubargli un bacio?

Davvero sarebbe giusto?

No. Non lo è.

Non senza il suo permesso.

Hana si gira su un fianco ed io, spaventato, scatto indietro.

Mi allontano da lui.

Mi sdraio anch’io, di lato.

La sua schiena davanti a me.

Prendo fiato e mi accosto a lui.

I nostri corpi fusi perfettamente.

Gli passo un braccio attorno alla vita e lo stringo a me.

E mi accoccolo contro di lui. Due pezzi coincidenti.

Lui non si muove. Non si scosta.

Non mi rifiuta.

E realizzo che ho trattenuto il fiato.

Per tutto questo eterno, interminabile momento.

E riprendo a respirare. Piano. Senza disturbare.

L’aria brucia.

Sa di occasioni perse.

Di treni che non ripasseranno.

Di paradisi.

E peccatori.

…Di abbracci rubati.

 

E di frammenti di vita.

 

 OWARI

  

Se vi vanno, commenti, critiche e complimenti, al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it  ciao.

     

  

 


Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions