titolo:
ehm... indico il grande concorso "inventa il titolo di questa
fic"... sono accettate tutte le proposte^^;;; vabbè, dai... stelle
gemelle... è il titolo provvisorio... se c'è di meglio sono contenta^^
autrice: io, mi pare ovvio^^
ru:si è rimbambita del tutto...
aimi:basta, non ti sopporto piùùùùùùùù!!!!!!
genere:deathfic
pairing: dato che sono io a scrivere mi pare superfluo dire che è una
senmit...
disclaimers: tutti i puccetti di questa fic sono di proprietà di papino
Inoue, tranne le solite comparse insignificanti di mia proprietà, non che
me ne vanti -___-;;;
note: all'inizio dei tempi circa sei o più mesi fa, quando avevo pensato
a 'sta fic era una non yaoi, ma dopo averla persa ho deciso di
riscriverla...^^ credo che sarebbe stato meglio che fosse rimasta chiusa
nei meandri del mio cervello malato...
dedica: Eny, questa fic è per te, anche perchè sei stata tu a
incoraggiarmi a riscriverla...<-lettori, prendetevela con lei, ok?^^
Buona Lettura! per ogni commento
shadow_ladi@yahoo.it
Stelle gemelle
di
Aimi_fantasy
respiro, sento l'aria acre entrarmi nei polmoni, l'odore di disinfettante
sembra sommergermi, tento di aprire gli occhi, ma la luce del giorno li
ferisce, costringendomi a richiuderli, senza neanche accorgermene emetto
un leggero gemito, improvvisamente intorno a me si accendono dei rumori,
voci, sedie spostate, ma tutti ovattati, come immersi nella nebbia
-s'è svegliato! ehi! Mitchi!- è la prima frase che riesco a distinguere
da quel tumulto di suoni
Mitchi... un flash mi attraversa la mente, ma illumina ben poco... Mitchi,
è il mio nome?! non mi dice nulla... finalmente qualcuno decide di tirare
quella dannata tenda e mentre la luce si fa di colpo più fievole riesco
ad aprire gli occhi... inizialmente è tutto annebbiato, vedo qualche
macchia di colore, senza contorni ben distinti, poi, finalemete, inizio a
distinguere i tratti essenziali, le forme e infine i visi di chi mi
circonda... chi sono? perchè parlano tutti insieme? finalmente un ragazzo
dai lineamenti marcati e l'espressione di... di... un gorilla?! perchè mi
è venuta in mente questo termine? comunque... questo tizio riporta la
calma distribuendo un paio di pugni a destra e a manca... ora parlano uno
alla volta, ma mi mandano lo stesso in confusione, inoltre il fatto di
avere due cannette nel naso, l'odore di disinfettante che mi fa girare la
testa e sentirmi come se fossi stato investito da un camion non aiuta...
investito, a guardarmi bene intorno potrebbe anche darsi, voglio dire,
sono in ospedale!... cerco di chiedere, di capire, ma "gli
altri" non me ne danno il tempo
-come va campione?- campione?!
-fra un mesetto abbiamo la partita, ti voglio a nuovo!- partita? e di
cosa? briscola, poker, calcio, balletto?! e spiegatevi, per l'amor del
cielo!
-non preoccuparti! il dottore dice che il ginocchio non ha subito danni di
nessun genere, non avrai problemi a giocare...- questo mi batte anche la
mano sulla spalla... aspetta, ginocchio? quindi non sono un giocatore di
briscola o poker e spero, nemmeno balletto! e poi... dottore, sì, quella
è proprio la persona con cui vorrei parlare, o comunque qualcuno che mi
lasci rispondere alle domande che mi pone, questi mi parlano così
velocemente che non faccio nemmeno a tempo a rispondere a una richiesta
che già me ne hanno poste altre quattro!
in fondo alla stanza c'è uno strano ragazzo, ha un leggero sorriso
eppure, pur non ricordandomi minimamente chi sia, da lui mi aspettavo un
sorriso più aperto, di quelli da un orecchio all'altro e, a guardar bene,
anche gli altri hanno sorrisi stentati, quasi falsi e poi... qui non manca
qualcuno? sento che mi manca qualcosa, una soave presenza che mi era
familiare...
ho la gola secca, allungo una mano, per afferrare il bicchiere che c'è
sull'asettico comò accanto al mio cuscino, ma la ritraggo di scatto,
quasi spaventato dai diversi tubicini che vi sono collegati, una è una
flebo, gli altri nemmeno lo voglio sapere... una ragazza dai lunghi ricci
castani mi porge gentilmente il bicchiere che ho tentato di prendere e
zittisce gli altri, poi con lentezza mi dice
-sempai Misui, come va?- mi sembra una domanda sciocca da fare a uno
sdraiato nel letto di un ospedale, ma scandisco solo
-Mitsui?- sono confuso, è il mio nome? possibile che il mio nome non mi
dica nulla di nulla?
-ma Sempai, non ti ricordi?- la moretta è allibita e strabuzza gli occhi
blu esterrefatta
-Mitchi, non sai nemmeno che giochi a basket?- un ragazzo dai capelli
rossi sgrana gli occhi nocciola quasi supplichevole
allora è a basket che gioco! basket?! altro flash, ora ricordo,
ricordo... gioco in maglia rossa, numero 14 e tiro da fuori area... del
resto non chiedetemi nulla...
il ragazzo che sorrideva troppo poco si avvicina e si accomoda sulle
lenzuola bianche, mi sorride apertamente
-amnesia... Hanamichi, chiama il dottore!- si rivolge al rosso
-yohei! non darmi ordini! vacci tu!- dopo aver protestato però si dirige
fuori dalla stanzetta... Hanamichi, Hanamichi Sakuragi, sto recuperando
qualcosa poco alla volta... ma quella terribile sensazione di mancanza
continua ad attanagliarmi lo stomaco, sta diventando quasi paura... il
ragazzo seduto sul mio letto mi sorride nuovamente
-ti chiami Hisashi Mitsui...- mi dice... finalmente! e ci voleva così
tanto a dirmelo? ecco che se ne avvicina un altro... ma quanti sono, una
mandria? questo poi è anche peggio degli altri, porta degli occhiali a
cerchio e mi squadra con compassione, almeno questo lo so: odio chi mi
compatisce!
-Hisashi... sei sicuro di non ricordare nulla?-
-no- rispondo secco, sgarbatamente, ma mi è venuto come un riflesso
condizionato, il poverino ci rimane male, anche se sorride... segue un
lungo, insostenibile, silenzio imbarazzato, è così opprimente che mi
metto a guardare per la stanza i tanti volti familiari e sconosciuti allo
stesso tempo, la mobilia spoglia, tranne qualche fiore e una foto accanto
a me, incuriosito mi allungo per afferrarla risvegliando tantissimi
dolori, quando la mia mano tocca la cornice chiara sussulto: la porta si
è aperta di scatto e ne entrano Sakuragi e un uomo dall'aria stanca in
camice bianco, le rughe che gli solcano il viso lo invecchiano, ma deve
avere al massimo quarantacinque anni... l'uomo mi sorride soddisfatto
-complimenti, signor Mitsui, si è svegliato! ora, se non spiace agli
altri io devo farle una visita.... e quindi...- si rivolse a tutti i
presenti me escluso, ovviamente -potete lasciare la stanza?- tutti
sciamano fuori... Miracolo!!!! dono del cielo!!!! quale dio devo
ringraziare?
-lei è Hisashi Mitsui...- dice il dottore armeggiando con la flebo -17
anni, quasi 18 dell'istituto Shohoku...- ora mi toglie anche i tubi dal
naso
-solo che non credo di andar molto bene a scuola...- borbotto, lui mi
sorride
-Hisashi, posso darti del tu?- annuisco -sai perchè sei qui?-
-rissa? incidente? caduta dal 5° piano di un palazzo?- ipotizzo
giudicando l'entità dei miei dolori
-incidente... metrò, c'è stato un attentato per via del vertice
sull'ambiente in corso a Tokyo...- dice, era serio ed eccolo... un altro
flash, questo molto più forte, mi rivedo: cadere, battere la testa e
poi... buio... ma anche in questa scena c'è un buco, che cosa, o meglio,
chi la mia mente m'impedisce di ricordare?
-sono il dottor Tokiyama... hai riportato parecchie botte, ma nulla di
preoccupante... due o tre giorni e ti dimettiamo...-
-e l'amnesia?- mi informo apprensivo
.sparirà presto.. presto...- cala il silenzio, mi visita e poi fa entrare
gli altri... che casinisti!!!
-Mitchi! che ti ha detto il dottore?- esclama Sakuragi
-ci sono per la partita...- borbotto truce, ma rieccolo il quattr'occhi di
prima, ma che fa, mi corre dietro? grazie a Kami questa volta ha il buon
gusto di non parlare... Ayako, la ragazza dai ricci castani, inizia a
parlarmi del più e del meno di allenamenti, scuola, partite, sperando che
da quei brandelli di eventi riacquistassi la memoria, ma dopo pochi minuti
perdo la concentrazione, osservo attentamente Sakuragi, approfittando del
fatto che tutti hanno occhi solo per me si è avvicinato a Rukawa,
"l'asso dello Shohoku" a quanto dice Ayako, e gli cinge la vita
con un braccio, sorrido, ma non sono stupito... già sapevo che si
amavano, d'altronde anche io e... io e... io e? come si conclude questa
frase? cerco risposta, ma la mia mente si rifiuta di collaborare
offrendomi una lancinante fitta di dolore...
-il dottore ti ha spiegato dell'incidente?- mi chiede Ayako
-mmm... poco...-
-allora... a Tokyo si sta svolgendo un meeting sull'ambiente, specialmente
sulla caccia alle balene... alcuni ambientalisti hanno minacciato
attentati e ritorsioni in caso che la caccia ai cetacei non fosse stata
sospesa, ma le loro aspettative sono state deluse e alcuni gruppi
estremisti hanno fatto e rivendicato diversi attentati in tutta la
nazione, tu eri su uno dei metrò su cui avevano applicato una bomba... ci
sono stati diversi morti... e feriti gravissimi...- ha parlato con le
lacrime agli occhi... che qualche suo parente o conoscente sia rimasto
vittima dell'esplosione? conoscente... è buffo come ogni cellula di me
stia gridando un nome e io non capisca quale sia... LA FOTO!!! la foto che
ho sul comò... devo vederla! mi alzo sui gomiti e afferro la cornice,
sento qualcuno che impreca, in quanto a me.... in quanto a me non saprei
neanche dire cosa provo, tante sono le emozioni che mi travolgono nello
stesso istante in cui i miei occhi si posano sul vetro lucido....
un cielo azzurro sullo sfondo si fonde con le montagne in secondo piano, a
sinistra Hanamichi e Rukawa si guardano in cagnesco, a destra Miyagi fa
segno di vittoria con una mano mentre passa un braccio intono alla vita di
Ayako mentre in centro... in centro ci sono io, con il sorriso più
sincero che riesca a ricordare, mentre un ragazzo mi passa il gomito
attorno al collo, avvicinando le nostre due guance, sorridendo beatamente,
con gli occhi azzurri semichiusi e i capelli sparati in aria, che solo per
miracolo paiono non accecarmi...
-Akira...- li mio è un sussurro strozzato, ma nella stanza in cui è
calato un silenzio irreale si amplifica e mi sembra quasi un grido, il
grido della mia anima... alzo lo sguardo e lo punto su Sakuragi
-dove... è?- chiedo con voce fievole e rotta, sembra quella di un bimbo,
la mia mente rifiuta ogni ipotesi prima che, quello che considero uno dei
miei migliori amici, abbia parlato... ma non dice nulla, lo precede Akagi
-il dottore ha detto che devi riposare, sei stanco... Sendoh lo vedrai
presto, ora non ti devi alzare, sei convalescente...- Kogure dietro fa
forti segni d'assenso come per supplicarmi di stare buono
-vaccate!- la voce di Rukawa è ferma e forte, noto che Akagi gli lancia
uno sguardo omicida, ma Hana si schiera dalla parte del suo koi
-ha ragione Ru... se fosse lui- e osserva per una frazione di secondo
Kaede - vorrei saperlo...- sussurra quasi in scusa verso gli altri, poi
posa i suoi occhi nocciola su di me -sei sicuro di farcela?- in tutta
risposta mi alzo, sulle gambe sono incerto, ma cammino...
mi precede fuori dalla camera in cui è calato un silenzio funereo
-sta male...- mi dice con un groppo in gola -dannatamente male...-
aggiunge chinando il volto in modo che alcune ciocche rosse da poco
ricresciute coprano quelle polle dorate
no, non chiedo "quanto male?" perchè lo so... ho ricordato ogni
cosa, a partire dall'incidente in metrò...
-allora, Mc Donald's e poi a casa mia oppure cenetta nel tuo
appartamento?- mi chiede Akira divertito appoggiando la schiena alla porta
del metrò sovraffollato a quell'ora
-mmm... casa mia, ti va? cucino io... Udon?- lo osservo sorridendogli
aggrappato a una sbarra metallica
-vada per gli udon... comunque sai che tu e quel palo mi fate venire delle
ideucce niente male?- lui mi guarda malizioso e poi mi bacia... un bacetto
da niente, ma intorno a noi si crea il vuoto e parecchie persone ci
guardano scandalizzate e schifate, lui alza le spalle e scuote il capo
come per dirmi "non farci caso..." oh! eccome se ci farei
caso... quasi quasi adesso gli rampo addosso, voglio vedere come
reagiscono 'sti idioti!!!!! sta anche per realizzare questo mio progettino
quando il metrò inchioda, sento un rumore sordo e poi tutte le vetrate si
rompono, frantumandosi, mentre io vengo sbalzato a terra.... appena riapro
gli occhi cerco Aki, è accanto a me... ma che cazzo è successo? il
vagone è fermo, dalla cabina davanti alla nostra vedo delle fiamme
divampare e il mio Aki... è in un lago di sangue, un grosso pezzo di
lamiera lo passa da parte a parte
-tesoro...- mi sussurra
-shhh... calmo, adesso arrivano i soccorsi... non preoccuparti!- gli dico
allarmato accarezzandogli una mano mentre sento crescere dentro di me il
terrore
-Hisa... ti... ti... amo...- no, Sendoh, non parlarmi come se fosse
l'ultima... sto per rispondergli, ma un'altra esplosione ci raggiunge....
-questa è la camera....- sussurra Hanamichi indicando una porta bianca
-grazie...- e gli sorrido con tutta la gratitudine che provo...
il bianco opprimente della stanza mi avvolge, mentre il ti-ti prolungato
di macchinari sembra volermi abbracciare con il suo stridio lacerante, so
bene che ognuno di quei "ti" è un battito del cuore del mio
dolce Akira,
eccolo lì... sdraiato tra le lenzuola candide come la sua pelle, tagliati
dalle seriche ciocche corvine dei suoi capelli, liberi dal gel
ti-ti
mi avvicino con passo felpato al suo capezzale, quasi nel timore di
svegliarlo, perchè la mia mente si rifiuta di pensare che probabilmente
la mia luce non si desterà mai da questo sonno...
ti-ti
quasi con timore guardo il suo volto, come è strano senza sorriso! non
sembra lo stesso....
ti-ti
mi volto per evitarmi di piangere, fuori dalla finestra un cielo
tappezzato di stelle sembra brillare di speranza...
speranza che lui ce la faccia,
speranza che si svegli in questo istante dicendomi che è stato tutto un
orribile scherzo,
speranza che apra quei suoi unici occhi e torni da me,
speranza che quelle stelle che ama tanto non decidano di prenderselo con
loro perchè invidiose di non poterlo avere...
-vero che non succederà?- sussurrò con la voce rotta di un bambino che
stento a riconoscere come mia...
ti-ti
no, le stelle non me lo porteranno via... oh! Aki, vero che non andrai da
loro? anche se ti piacciono tanto, anche se fai il saccente indicandomi
ogni costellazione, rimarrai qui, giusto?
ti-ti
mi accorgo di star piangendo solo quando una perla salata cade sulla mano
di Sendoh che sto tenendo stretta, come per impedirgli di fuggire...
ti-ti
mi chino sulla sua guancia liscia, parzialmente coperta dalla mascherina
per l'ossigeno, e lo sfioro con le mie labbra
-resta con me, ti prego...- cantileno, non so nemmeno per quanto, ma un
rumore acuto e continuo mi risveglia gettandomi nel panico
tiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
i dottori in camice bianco invadono la stanzetta, mi fanno uscire e
portano via il mio Aki in sala rianimazione, mentre quel rumore acuto mi
rimbomba nelle orecchie come un grido
Hana e Ru sono qui, ma non dicono niente, sanno che non ci sono parole di
conforto... hanno capito, "gli altri" invece no... Ryonan e
Shohoku uniti come mai per affermare che "Sendoh è forte"
"ce la farà" "tornerà da noi" "è troppo
testardo per andarsene" parole che in questo momento non servono a
nulla, sono solo fiato sprecato, ciò che dicono per rassicurarsi non fa
che aumentare l'angoscia, perchè quelle stesse affermazioni implicano che
c'è la possibilità che "Mr Smile" chiuda gli occhi per sempre,
che da noi non torni per niente, che non sia abbastanza forte o abbastanza
testardo...
osservo fuori dalla finestra del corridoio... cerco, inutilmente, di
identificare la stella polare e l'orsa maggiore... inutile... per queste
cose non ho mai avuto occhio...
la porta della sala in cui stanno operando Aki si apre, non so quanto
tempo dopo... l'uomo che ne esce ha l'aria stanca e scuote il capo in un
gesto inequivocabile
mi alzo, non voglio sentire paroloni medici per indorare la pillola,
voglio stare solo o meglio... vorrei stare con Akira
-Hana, io me ne vado un attimo... grazie di tutto... sei un amico, non
dimenticherò mai ciò che hai fatto per me!- lo dico con gratitudine e
con rispetto verso quel ragazzo che ho sempre ammirato e rispettato,
invidiandone la forza d'animo
mi volto e mi avvio lungo il corridoio... chissà come mi vedono gli altri
in questo momento? sanno che è l'ultima volta che vedono una delle mie
uscite di scena da lupo solitario? domande senza risposta...
noto il carrello di un'infermiera lasciato incustodito
"morfina" leggo sulla scatola bianca, mi lascio scivolare in
tasca la confezione e entro in uno sgabuzzino, mi chiudo la porta alle
spalle
sospiro
guardo il barattolino di vetro incerto, mi manca un po' il coraggio, ma
prendo fiato, lo apro e ne ingoio il contenuto... so più che bene che è
letale e ora aspetto che la tetra signora venga ad accogliermi fra le sue
braccia... devo prepararmi, più tardi Aki mi farà una bella ramanzina
sul fatto che l'ho raggiunto e che sto solo fuggendo, troppo vigliacco per
riuscire ad affrontare la vita senza di lui... poco male.. ho i miei
metodi per farmi perdonare...
rantolo... la morte è giunta a esigere il prezzo che devo pagare perchè
io possa raggiungere il mio amore... e se stanotte vedrete due stelle
vicine brillare più delle altre saremo io e la mia stella gemella
finalmente riuniti....
owari....
ai:ma...ma... è UNA SCHIFEZZA!!!!!! bwaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!
ru:non rubarmi le battute!
ai:ma che ho fatto di male per scrivere solo cose orribili?????
ru: vedrai che se smetti di scrivere saremo tutti più felici.... cmq sei
sicura che la morfina è letale???
ai:certo che... no!!! ma penso che se presa in dosi massicce funzioni, no?
il problema è che non ho trovato da nessuna parte gli effetti
dell'overdose di morfina... oh! bè... pace amen^^
cmq non so come è uscita 'sta cosa, spero che sia piaciuta a chi ha letto
byez^^
aki&mit: EHIIIIIIII!!!!! come mai siamo morti????
ai_che_scappa_a_gambe_levate: trallallà.....