DISCLAIMER:
I diritti di Naruto sono del maestro M. Kishimoto e chi di diritto. Questa
storia non è scritta a fini di lucro.
Starò
sempre con te
parte IV
di Winry83
Il
giorno seguente, Sasuke arrivò a scuola prestissimo, aveva dormito poco, quasi
niente pensando al discorso di suo fratello della sera precedente; non sapeva
come comportarsi con il bel biondino, non voleva dirgli che sapeva, ma in
qualche modo voleva essergli vicino senza farglielo accorgere, così, nel caso
le parole del fratello fossero state vere, Naruto non ne avrebbe sofferto più
di quanto già non facesse. Poggiò la testa sul tavolo sospirando, chi
l’avrebbe visto in quel momento avrebbe potuto pensare che si fosse
addormentato sul tavolo, e fu proprio quello che avvenne pochi minuti dopo.
Naruto e Shikamaro entrarono nella classe ridendo, quando improvvisamente
Shikamaru si fermò dicendo.
- Naru, oggi non siamo i prima a quanto pare -
Naruto si guardò intorno, poi vide Sasuke con le braccia conserte, la testa
poggiata su di loro e con gli occhi chiusi.
- Oh, l’Uchiha -
Sasuke, sentendo pronunciare il suo nome in quel modo quasi infastidito, sentì
come una piccola stretta al petto.
- Naru, su piantala -
- Di fare cosa Shika? -
- Di fingere con me -
- ??? -
- Lo so che ti piace l’Uchiha -
- >///< Ma… ma cosa dici Shika!!! -
- Cosa credi, che non ti abbia visto come lo guardi quando lui è circondato da
tutte quelle galline e quei polletti? -
- Scusa e come lo guarderei di grazia? -
Sbuffando Shikamaru disse.
- Naru sei geloso fradicio -
- >///< Ma… ma cosa d… dici, io geloso di… -
- Bè, allora se… che ne so, lui si mettesse con Sakura a te non ti
interesserebbe, giusto? -
- Non osare dire una cosa del genere chiaro!!! -
- Ahah-ahah... meno male ahah-ahah… che non eri geloso è ahah-ahah!!! -
Naruto, tappandogli subito la bocca, si girò di scatto verso Sasuke e poi
verso Shikamaru con occhi spaventati.
- S… secondo te è s… sveglio? -
- No, Naru se fosse stato sveglio ti avrebbe subito dato dell’inutile dobe -
Naruto sospirando in modo triste disse.
- Già, è vero. Io sono solo l’inutile dobe, ma è meglio così, non voglio la
sua pietà -
- Ma sei sicuro che ti tratterebbe con pietà Naru? -
- E perché non dovrebbe?! Lui non mi sopporta e lo dimostra apertamente, ma la
cosa peggiore è che non so nemmeno il perché -
Shikamaru non sapendo cosa dire, gli mise una mano sulla testa, spettinandogli
i capelli e poi disse.
- Il taglio di capelli è venuto abbastanza bene Naru -
- Forse era meglio farli ancora più corti… la Dottoressa Tsunade ha detto che
ora la terapia è più forte e potresti perdere addirittura ciocche intere -
- Bè, se succederà ti raserò a zero e diremo in giro che vuoi lanciare una
nuova moda -
- Ma solo se lo farai anche tu -
- Meglio la morte, non osare avvicinarti alla mia testa, chiaro? -
E i due scoppiarono a ridere, per poi uscire dalla classe.
Sasuke, quando sentì i loro passi sparire, alzò la testa con occhi sbarrati
ripensando a tutto il discorso appena sentito. Non poteva crederci… lui
piaceva al biondino, e da quando? Come aveva fatto a non accorgersene? Ma si
diede mentalmente dello stupido, lui fino alla confessione di Gaara lo usava
solo come passatempo a scuola, qualcuno da deridere e basta… “che idiota che
sono”, si ritrovò a pensare (io sono d’accordissimo U_U). Ora aveva preso una
decisione, si sarebbe avvicinato a lui in qualunque modo possibile… voleva
sapere tutto di lui, della sua malattia, della sua vita, “e quello che un
Uchiha vuole, un Uchiha ottiene” si disse.
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Passarono altri giorni e Sasuke provò in tutti i modi ad avvicinarsi a Naruto,
ma l’unico risultato che ottenne, fu quello di spaventarlo e beccarsi una
strillata da Gaara che gli disse.
- Uchiha lascia stare Naruto, lui non è uno dei tuoi giocattoli chiaro!!! -
Sasuke non dette peso alle parole di Gaara, per lui Naruto non era un
giocattolo, ma ancora non capiva cosa provasse per il biondino e la cosa più
frustante era che non riusciva a avvicinarlo; lo seguiva spesso in bagno
nascondendosi nel bagno accanto, sentendolo dare di stomaco quel poco che gli
vedeva mangiare a pranzo.
Un giorno non resistette più, e dopo averlo sentito di nuovo dare di stomaco,
uscì dal bagno appoggiandosi al lavandino con le braccia incrociate sul petto
e uno sguardo freddissimo sul volto.
Naruto uscì lentamente dal bagno sorreggendosi sulla porta, quando si senti
dire.
- Ciao dobe -
Sentendo quella voce inespressiva, sobbalzò sbarrando gli occhi e alzò
leggermente il volto, incrociando gli occhi inespressivi di Sasuke e
balbettando disse.
- Sa… Sasuke da quanto s… sei qui? -
- Dall’inizio dobe -
- Io non cap… capisco, inizio di cosa?! -
Disse Naruto, avvicinandosi al lavandino accanto a Sasuke, per sciacquarsi la
faccia, mentre Sasuke disse.
- Uzumaki io so tutto -
Naruto si bloccò con le mani sotto l’acqua, girò la testa verso Sasuke e
disse.
- T… tutto, tutto cosa, Uchiha?! -
- Della tua malattia -
- E cosa vuoi da me ora, è? -
Sasuke non sapeva cosa rispondere, sapeva che doveva dirgli la verità, cioè
che voleva stargli vicino in qualsiasi modo, che quando gli stava vicino
sentiva uno strano calore al cuore, ma continuò a stare zitto. Non sapeva cosa
fare, poi sentì Naruto sospirare e dire.
- Bene, visto che sai tutto fammi un favore -
- ??? -
- Lasciami in pace, non ho ne la forza ne la voglia dei tuoi giochetti -
E dicendo questo, Naruto uscì dal bagno.
Sasuke rimase immobile per alcuni minuti come in trans e quando tornò in se si
disse.
- Complimenti Sasuke Uchiha, sei un vero idiota -
Uscì anche lui dal bagno e andò in cerca di Naruto, ma non lo trovò da nessuna
parte, poi lo vide in corridoio con la borsa in mano; affrettò il passo per
raggiungerlo, ma venne bloccato da Shikamaru che gli disse.
- Uchiha stai lontano da lui -
- Tsz, quello che faccio non sono affari tuoi Nara -
- Se quello che fai è dare fastidio a Naru, allora si, sono affari miei e se
non mi sbaglio ti ha chiesto di lasciarlo in pace -
Sasuke non sapeva cosa rispondere e rimase zitto, Shikamaru lo mollò,
raggiunse Naruto e insieme se ne andarono.
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Da quel giorno in bagno erano passate due settimane, ma Sasuke testardo
com’era non aveva intenzione di stare lontano da Naruto. Cercò in tutti i modi
di avvicinarlo, lo seguiva anche i giorni di terapia in ospedale e lo
riaccompagnava a casa “anche se c’era Shikamaru con lui”.
Naruto si sentiva frustato, era contento delle attenzioni dell’Uchiha, ma
credeva che gliele rivolgesse solo per pietà e questo lo spingeva ad
allontanarlo. Una sera, dopo l’ennesima seduta di terapia, stanco e nervoso
per quella presenza sbotto.
- LA PIANTI DI SEGUIRMI UCHIHA? -
Sasuke rispose semplicemente.
- No -
- Agrr… tu mi farai impazzire -
- ……… -
- Visto che questa sera sono solo… ti va di salire? Ti offro la cena, sempre
se non hai niente di meglio da fare -
Disse Naruto, ma Sasuke con troppo foga e con voce freddissima disse.
- Ho di meglio da fare, che passare la serata con un’inutile dobe come te -
Sasuke si pentì immediatamente delle sue parole, sperando che Naruto non se la
fosse presa, alzò lo sguardo per vedere la reazione del biondino e quando vide
quegli occhi color del cielo profondamente feriti, si diede dell’idiota.
- SEI UNO STRONZO UCHIHA -
Gli urlò Naruto, furioso e ferito, prima di girarsi di scatto e dirigersi
verso la porta di casa sua. Si apprestò ad aprire, ma venne bloccato per un
braccio da Sasuke, che gli disse.
- Scusami, non volevo risponderti in quel modo -
- E allora perché l’hai fatto? -
- Io… io no lo so, ma… ma mi dispiace, davvero -
- E perché dovrei crederti -
- Non lo so, ma mi dispiace veramente -
Dicendo questo Sasuke si avviò verso il cancello per uscire, ma venne fermato
dalla voce di Naruto, che gli disse.
- Allora teme, vuoi cenare con me? -
- Si -
- Ok, allora andiamo, ma non aspettarti niente di spettacolare -
- Da un dobe come te cosa ci si può… -
Ma si bloccò immediatamente… stava per dire un’altra cattiveria. Non riusciva
a capire perché si comportasse in quel modo; stare così vicino al biondino lo
innervosiva, ma lo rendeva felice, si sentiva come a casa e per lui era
strano, visto che non si sentiva così nemmeno a casa sua.
- Scusa Naruto -
- Va bene Teme, per questa volta sorvolo -
Naruto aprì lentamente la porta e poi disse.
- Scusa per il disordine… ma… i miei sono fuori per lavoro -
Sasuke annui
- Ok, non preoccuparti -
- Allora, come vedi questo è il salotto con l’angolo cottura, lì a destra c’e
il bagno e a sinistra la camera da letto -
“Non è possibile che Naruto viva in un posto simile” si ritrovò a pensare
Sasuke, ma dal suo sguardo inespressivo, “fortunatamente”, Naruto non capì
cosa stesse pensando il moro.
- Mi dispiace teme, ho solo del Ramen liofilizzato -
Disse Naruto, diventando leggermente rosso, Sasuke vedendolo così in imbarazzo
rispose.
- Ve benissimo Dobe -
- Ok, ci vorranno appena dieci minuti -
- Va bene -
- Che facciamo intanto teme -
- Bè, potresti dirmi cos’hai -
Sasuke non voleva essere così diretto, ma voleva sapere cosa avesse
precisamente Naruto.
Naruto a questa domanda sobbalzò, dicendogli.
- M…ma non lo sapevi già? -
- So che sei malato, ma non so di preciso cos’hai -
Naruto rimase per qualche minuto zitto, e poi disse.
- Allora è per questo che mi stai sempre attaccato -
- ??? -
- Solo per sapere che ho, solo per divertirti alle mie spalle -
- No, non è così Naru -
- Esci da casa mia -
- Naruto non è così, fammi spiegare per fav... -
- TI HO DETTO ESCI DA CASA MIA, QUELLO CHE HO SONO CAZZI MIEI, NON TI DARO’ UN
ALTRO MOTIVO PER DIVERTIRTI ALLE MIE SPALLE.
Senza che se ne accorgesse, delle perle trasparenti cominciarono a uscire dai
suoi occhi, Sasuke vedendo quelle lacrime, sentì come uno strappo all’altezza
del cuore… non voleva questo. Come poteva pensare che avrebbe fatto una cosa
del genere, era questa l’impressione che gli aveva dato?
- Naruto non piangere, fammi spiegare -
- Per favore, lasciami in pace, vattene -
Sasuke non potè fare altro che fare quello che gli stava chiedendo Naruto.
Lentamente uscì dalla casa del biondino richiudendosi la porta alle spalle e
appoggiandocisi sopra, da lì sentiva i piccoli singhiozzi di Naruto, si maledì
ancora una volta per essere stato così incosciente da chiedere una cosa del
genere e se ne andò.
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Naruto si sdraiò sul divano e pianse per circa un’ora, fino ad addormentarsi
per la stanchezza. Venne svegliato circa un’ora e mezza dopo da Shikamaru che
scuotendolo leggermente lo chiamava allarmato.
- Naru, Naru svegliati, che hai? Naru -
- Si, Shika, sono sveglio -
- Naru mi hai spaventato, sono circa… ma tu hai pianto, cosa è successo? -
- Niente Shika, non preoccuparti, sono stato solo un’idiota, tutto qui -
- Cosa e successo? Perché in cucina ci sono due piatti di Ramen?-
- ………… -
- E’ stata quella persona a farti piangere vero -
- No, è stata solo colpa mia, che ho voluto vedere qualcosa che non c’era -
- Naruto parla, sai che non ti lascerò in pace finchè non mi dirai tutto -
Naruto, sospirando tristemente, gli raccontò tutto quello che era successo
quella sera e Shikamaru alla fine del racconto disse.
- Ma sei sicuro che volesse solo prendersi gioco di te? -
- E cos’altro potrebbe volere da me, siamo in classe insieme da anni Shika, e
non mi ha mai degnato di uno sguardo, e ora improvvisamente vuole sapere
cos’ho. Tu cosa penseresti al mio posto è? -
- Bè, non hai tutti i torti -
Disse pensieroso Shikamaru.
- Per adesso lasciamo perdere questa storia, non hai mangiato, vero? -
- No -
- Vuoi che ti preparo qualcosa -
- No grazie, ho mal di stomaco e sono stanco, ora vado a letto, senti Shika… -
- Si, dimmi -
- Non è che rimarresti qui a dormire stasera -
Chiese Naruto rosso in viso, Shikamaru sorrise e rispose.
- Sei proprio un bambino viziato sai -
- Si, lo so -
Gli rispose Naruto sorridendo.
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Il giorno seguente, essendo domenica non c’era scuola, quindi si svegliarono
tardi, fecero colazione e uscirono, decisero di passare la giornata al parco.
Shikamaru fermò Naruto per dirgli.
- Naru devo telefonare a casa per avvertire che rientro nel pomeriggio, tu in
tanto vai avanti -
- Ok, mi prendo un gelato, lo vuoi anche tu? -
- Naru, ma è mattina? -
- Lo so, ma è una delle poche cose che non mi da fastidio allo stomaco -
Disse Naruto con occhi da cucciolo a cui Shikamaru non riusciva a resistere.
- Ok, per me alla fragola -
- Va bene, ma sbrigati -
- Ok -
Naruto si avviò e Shikamaru andò a fare la telefonata com’aveva detto al suo
amico, quando riagganciò ne fece un’altra alla sua ragazza, chiedendogli un
favore.
- Ino sono io -
- Si, si, Naru ora sta meglio, mi potresti fare un favore? -
- Potresti chiamarlo e dirgli di venire al parco verso le 16.30 -
- Bè, digli che devo parlargli di Naru, verrà sicuramente -
- Si, anch’io ti amo, ci vediamo stasera -
Riagganciò e si diresse dal suo amico, non accorgendosi che qualcuno stava
ascoltando la sua conversazione.
Naruto e Shikamaru passarono un piacevole pomeriggio, fecero una passeggiata
al parco, andarono in sala giochi e pranzarono in un carinissimo chiosco di
Ramen, perché Naruto disse.
- Bè, l’altra cosa che non mi da fastidio allo stomaco è il Ramen -
E Shikamaru sorridendo lo seguì.
Quando mancava poco più di quindici minuti per il suo appuntamento, disse.
- Naru ora io devo andare -
- Si, anch’io, sono un pò stanco -
- Ci vediamo domani mattina a scuola Shika -
- Ok -
- Ah, un’altra cosa Shika -
- Si, dimmi Naru -
- Grazie, per la bella giornata -
E dicendo questo corse verso casa
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Shikamaru sorridendo si diresse verso il luogo dell’appuntamento, trovando lì
la persona che doveva incontrare; gli si avvicinò e disse.
- Allora Uchiha, cosa vuoi? Perché mi ha cercato? -
- Volevo parlarti di Naruto -
- Per te Uzumaki -
- ………… -
- Cosa ti aspetti dopo quello che è successo ieri sera è, quando sono andato
da lui era a pezzi, ma ti diverti tanto a prenderti gioco i lui? -
- NO! Non è come pensate, io non so… -
- Cosa non sai è? -
- Non capisco perché, ma so solo che quando sono con lui mi sento felice,
sento uno strano calore all’altezza del cuore e quando ieri sera l’ho visto
piangere per colpa mia, ho sentito una fitta dolorosissima all’altezza del
cuore… io non voglio prendermi gioco di lui, voglio solo sapere di più per
aiutarlo -
- E di grazie, come sei venuto a sapere della sua malattia -
Sasuke non seppe cosa rispondere, di certo non poteva dirgli che lo aveva
seguito fino in ospedale per pura curiosità, ma improvvisamente gli venne
un’idea.
- Ero a trovare i miei in ospedale, loro lavorano lì, e per caso ho visto Naru…
Uzumaki uscire da una stanza -
- E con questo? Poteva essere lì per una qualsiasi visita qualunque -
- Bè, sulla porta cera scritto che tipo di terapia si faceva lì, quindi… -
Shikamaru annuì.
- Mmmm… capisco, ma non so se posso fidarmi di te, lui già ha sofferto e sta
soffrendo molto, un’altra delusione non la reggerebbe -
- Io… io non so cosa dirti, non posso rassicurarti niente per il futuro, ma so
che ora voglio essergli vicino e aiutarlo -
Shikamaru ci pensò su per un attimo e poi disse.
- Sembri sincero, voglio fidarmi di te, ma se lo farai soffrire in qualsiasi
modo giuro che te la farò pagare -
- Hai la mia parola che non succederà -
- Cosa ti ha detto Naruto ieri sera su i suoi genitori? -
- Che sono fuori per lavoro -
Shikamaru sospirando disse.
- Ancora usa questa scusa, incredibile!!! -
- Ancora? -
Chiese Sasuke e Shikamaru rispose.
- Si… io e Naru ci conosciamo da una vita, ma come hai visto è molto riservato
-
- Già -
- Io ero un assiduo frequentatore di casa Uzumaki, Kushina e Minato era forti,
non so come altro descrivere i suoi genitori, ma circa quattro anni fa…
successe qualcosa che cambiò profondamente Naru -
- In che senso? -
- Non ricordo bene, in quel periodo ci eravamo distaccati un po’ -
- Come mai? -
- Colpa mia. A me già piaceva Ino e vedendolo sempre insieme a lei, credetti
che uscivano insieme, invece era stato tutto un malinteso… bè lasciamo perdere
questa storia -
- Ok, continua -
- Ricordo che Naru fu assente da scuola da scuola per circa due settimane, ma
tu non te lo ricordi? Siamo sempre stati in classe insieme… -
- …………………….No, non m’interessavo molto a lui………e di questo me ne vergogno… -
- Bè, quando tornò era cambiato… era schivo, sempre triste, ogni occasione era
buona per fare a botte. Non ricordo come mi ritrovai a passare dalle parti di
casa sua, sai prima non viveva in quel buco dov’è ora, aveva una casa
bellissima -
- Continua -
- Era tanto che non vedevo i signori Uzumaki e decisi di andarli a trovare. Mi
aprì Naru che vedendomi sbarrò gli occhi e mi chiese balbettando cosa ci
facevo lì. Io risposi che passavo per caso, e che mi era venuta voglia di
salutare i suoi, lui farfugliò qualcosa del tipo che erano fuori per lavoro e
che sarebbero tornati la settimana prossima, a quel punto lo salutai e me ne
andai. Però il suo comportamento non accennava a cambiare… sempre schivo e
attacca brighe, così un giorno dissi ad alta voce, con un disprezzo, ciò che
non pensavo “Che era un’idiota in cerca di attenzioni”, ricordo ancora bene lo
schiaffone che Ino mi mollò -
Shika si fermò un minuto massaggiandosi la guancia, come se avesse appena
ricevuto quello schiaffo, poi continuò.
- Ino furiosa mi disse “MA CHE RAZZA DI AMICO SEI, LUI ORA HA BISOGNO DI UN
AMICO CON CUI SFOGARSI E TU STAI QUI A DIRE QUESTE CAZZATE”. Io gli chiesi di
che stava parlando e lei mi rispose “Ma non ti sei chiesto il perché del suo
cambiamento?”. Io risposi semplicemente di no… come sono stato idiota a
ripensarci ora, era evidente il suo cambiamento, ma io geloso com’ero non me
n’ero accorto.
- …Non sei l’unico… -
- Ma è diverso, voi non eravate amici, non eravate praticamente cresciuti
insieme, io invece… -
- ……… -
- Bè, venni a sapere così da Ino tutto la verità su di loro, cioè che lei gli
dava semplicemente ripetizioni di matematica e in cambio lui gli dava notizie
su di me e poi… mi parlò dell’incidente che aveva avuto con i suoi genitori
quasi un mese prima. I suoi genitori ne erano rimasti uccisi e lui ne era
uscito illeso, grazie alla madre che lo aveva protetto con il suo corpo; le
uniche ferite che ha riportato Naru sono quelle cicatrici a forma di baffetti
sulle guance… mi sentii una merda totale… non mi ero accorto di niente. Andai
immediatamente da lui e gli richiesi dove fossero i suoi genitori, lui riusò
quella scusa e io lo sbattei al muro dicendogli che sapevo tutto, e
chiedendogli perché non era venuto da me. Lui scoppiò a piangere, chiedendomi
di perdonarlo per qualsiasi cosa mi avesse fatto per farmi allontanare, io lo
strinsi e gli dissi che non era colpa sua, che avevo frainteso tutto -
Sasuke non sapeva cosa dire, non immaginava una tale sofferenza nella vita di
quel biondino sempre sorridente, ma esortò Shikamaru a continuare.
- C…continua… -
- Gli assistenti sociali lo dettero in affidamento ai nonni paterni che
morirono dopo circa un anno (cazzo che sfiga), allora gli dissero che se
avesse dimostrato loro che riusciva a sopravvivere da solo lo avrebbero
lasciato stare, e lui lo fece.
- ??? -
- Vendette la casa dei suoi genitori, affittò quel buco dove vive e si trovò
un lavoretto, e per un pò andò tutto bene… fino a che… -
- Il tumore -
- Già proprio quello. L’hanno scoperto circa un anno e mezzo fa… era andato
per fare un semplice controllo e invece… da allora è sotto chemio, ora che
sai, cosa vuoi fare? -
- Voglio stargli vicino, aiutarlo, sostenerlo -
Shikamaru già aveva capito il motivo, ma doveva farlo ammettere anche a Sasuke,
così gli chiese.
- E perché vorresti fare tutte questo per qualcuno che hai sempre maltrattato?
-
- Io… io non lo so… per i motivi che ti ho detto prima -
- E quali… che quando sei con lui ti senti felice e a casa? Che senti uno
strano calore all’altezza del cuore e quando lo ferisci senti una fitta
dolorosissima all’altezza del cuore? -
- Si -
- Uchiha… questo è amore -
- Ne sei sicuro? -
- Si, sicurissimo -
- ………… -
- Ma a quanto pare tu no, allora è meglio che non ti avvicini a lui, ne
soffrirebbe solo, fa finta che non ti abbia detto niente e lascialo in pace -
- NO, NON POSSO -
Urlò con tutta la voce e la disperazione che aveva.
- Io, io mi prenderò cura di lui, non lo abbandonerò mai -
- Bene è questa la risposta che volevo, ora sarà dura farlo ammettere anche a
Naru -
- Perché tu pensi che lui mi… -
- Si, Uchiha, una volta me l’ha confessato sai, ma successe prima che tu
cominciassi a maltrattarlo insieme alla tua banda, dopo non ha più parlato di
te -
- ………… -
- Non preoccuparti, dagli tempo di conoscerti e soprattutto… -
- Soprattutto? -
- Non dire a nessuno del suo passato e della sua malattia, lui non
sopporterebbe di essere guardato… -
- Con pietà, si lo so -
Finì la frase Sasuke, si salutarono e se ne andarono, non sapendo che qualcuno
aveva sentito tutta la loro conversazione e che grazie a quel discorso, aveva
finalmente trovato un modo per dividere il biondino dal moretto, facendoglielo
odiare.
- Finalmente, Sasuke-Kun sarai mio -
Continuaaaa........
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