Staring at the Sun

di Unmei

Note: dedica speciale a Nefer e Ria perchè hanno la pazienza di leggere in anteprima i miei deliri.
Questo capitolo è introduttivo, diciamo che la fic vera e propria inizierà dopo.
Il titolo è preso da una canzone degli U2: cercatela, è molto bella!

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"I'm not the only one
Staring at the sun
Afraid of what you'd find
If you took a look inside

I'm not just deaf and dumb
Staring at the sun
Not the only one
Who's happy to go blind"

 



"Ehi, scimmia! Non dormire!"

Sanzo diede uno scrollone non troppo gentile al ragazzo che accanto a lui si stava appisolando. Goku socchiuse gli occhi, vagamente disorientato. Intorpidito, invece di destarsi del tutto e rispondere, sorrise pigramente e si fece più vicino a Sanzo, abbracciandolo e richiudendo gli occhi.

"Ho detto sveglia, dannazione!"

Sibilò, scrollandoselo di dosso e riuscendo finalmente ad ottenere l'effetto desiderato.

"Uh?….. Sanzo, ma cosa c'è?"

"Sai benissimo che non voglio che ti addormenti qui. Sarebbe ora tornassi tua stanza."

Goku, crucciato, si tirò a sedere. Improvvisamente si sentiva anche troppo sveglio; le parole si Sanzo avevano completamente dissipato la dolce nebbia del sonno.

Erano passati quasi due mesi da quando lui e Sanzo erano diventati una coppia, ed era la cosa più bella ed insperata che fosse capitata nella sua vita. Ma non certo la più facile da gestire…..

Stavano insieme, ma quando trovavano alloggio in una locanda, se le stanze scarseggiavano e dovevano prendere delle doppie, Sanzo preferiva condividere la propria con Hakkai, dicendo che scimmie e kappa, essendo entrambi animali, erano più adatti a dormire insieme.

Quel giorno erano stati fortunati, avevano trovato parecchie camere libere, e il proprietario della carta di credito aveva deciso per quattro singole. Avrebbe potuto prendere due singole ed una doppia per loro, ed invece no: avrebbe significato scoprirsi agli occhi degli altri, quando invece Sanzo era stato ben chiaro nel non volere che Hakkai e Gojyo sapessero della loro relazione.

Perché la cosa non li riguardava, diceva.

E quindi non era cambiato niente nel loro modo di comportarsi, perché nemmeno uno sfiorarsi delle dita era concesso; i rimproveri per la sua fame inestinguibile si ripetevano, i colpi di harisen in testa non gli erano risparmiati.

Tutto questo lo poteva accettare, perché Sanzo non il tipo da lasciarsi andare a palesi manifestazioni di affetto, o da cambiare atteggiamento e intenerirsi da un giorno all’altro….. però il doversi recare da lui di nascosto, e altrettanto di nascosto fare ritorno alla propria camera, come se stessero facendo qualcosa si sbagliato, lo feriva profondamente, lo faceva sentire vuoto e non completamente voluto.

Ogni volta, quando abbandonava le lenzuola calde e la compagnia di Sanzo per infilarsi in un letto solitario e freddo sentiva una malinconia tanto densa da soffocare anche la felicità che aveva provato nelle ore di amore condivise.

"Però….. cosa ci sarebbe di male se per una volta dormissimo insieme? Mi piacerebbe davvero!…..a te no?"

Concluse un po' esitante, temendo una ventagliata. Il bonzo non fece nulla del genere; si accese una sigaretta e lo fissò come fosse stato un bambino particolarmente tonto che non riusciva a comprendere un concetto semplicissimo.

"Solo tu dormiresti. Mi terresti sveglio tutta la notte, visto che anche nel sonno ti agiti come la scimmia che sei."

"Ma non è vero! Non sono poi così terribile, e sono certo che se rimanessi accanto a te resterei tranquillo."

"Tzk."

La sigaretta in bilico tra le dita lunghe, con l’altra mano Sanzo cercava il posacenere sul comodino, intenzionato a non prestare attenzione alle proteste. E quel tipo di indifferenza Goku non era più disposto a sopportarla; ne aveva subiti troppi, di arroganti silenzi, e pretendeva almeno la dignità di una risposta

Arrabbiato gli strappò la sigaretta, gettandola a terra; la brace brillante disegnò un breve arco nella semioscurità, e poi rimase a consumarsi sul pavimento.

"Come ti permetti?"

Ringhiò Sanzo, furioso, dominando appena la voce. Non sopportava che qualcuno si mettesse tra lui ed una fumata….. strano, per un uomo che aborriva ogni debolezza, essere tanto dipendente da quei velenosi steli di tabacco amaro.

E ancora di più non poteva tollerare che Goku si prendesse simili libertà nei suoi confronti, quale che fosse il rapporto tra loro.

Goku sentiva le guance andare a fuoco per la collera e l’amarezza; sapeva che Sanzo era più che arrabbiato, e si aspettava insulti, botte ed anche spari….. ma non ne aveva paura. Era terrorizzato da ben altro, per temere proiettili che per quanto gli fossero passati vicino non lo avrebbero mai colpito.

Ciò che lo spaventava era la situazione in cui si trovavano, l'orribile sentore che nonostante tutto Sanzo lo tenesse ancora più a distanza di prima e che per loro, in quel modo, non ci fosse alcun futuro.

"È perché non mi ritieni alla tua altezza, che mi tratti così? - gridò a colui che sarebbe sempre e comunque rimasto il suo sole - Perché sono solo una stupida scimmia ignorante e ti vergogni di me, per questo non vuoi che gli altri sappiano di noi?"

"Abbassa il tono, idiota! O sveglierai qualcuno."

"È solo questo quello di cui t'importa? Non provi nemmeno a negarlo….. nemmeno ora riesci a dirmi che mi ami?"

Goku deglutì dolorosamente, nella gola stretta. Le parole non avevano poi molta importanza, lo sapeva, perché l’amore andava dimostrato con i fatti….. ma purtroppo anche da quel punto di vista Sanzo gli svelava poco.

E ora con il suo prolungato silenzio gli raccontava fin troppo.

Goku scese dal letto si infilò i pantaloncini; era sua intenzione essere il più veloce possibile, ma la fretta lo rese goffo e sbatté contro lo spigolo del comodino. Il giorno dopo si sarebbe ritrovato con un bel livido, ma non ci fece caso e continuò a parlare, solo un bisbiglio ma colmo di una rabbia che non sapeva di avere.

"Se mi consideri così male, perché mi hai accettato? Non sai quanto tempo e quanto coraggio mi sono occorsi per riuscire a dichiararmi….. quando poi mi baciasti credetti che fosse il giorno più bello della mia vita - ormai aveva una mano sul pomello - ma forse è stato tutto un errore, vero?"

E poi…..

E poi niente, era andato, chiudendo seccamente la porta dietro di sé. A Sanzo pareva di vederlo, percorrere a lunghi passi il breve tragitto verso la sua stanza, chiudersi dentro e poi abbattersi sul letto, e maledire il suo nome fino a quando il sonno l'avesse vinto.

Stupida scimmia infantile, ma che cosa pretendeva? Cuoricini, arcobaleni e voli di colombelle?

Pensava forse che come in un romanzetto rosa da quattro soldi lui si alzasse e andasse a domandargli scusa, pronunciando romantiche assurdità? Roba da mocciosi alla prima cotta!

Se Goku fosse stato un po' più maturo non avrebbe avuto bisogno di rassicurazioni sui sentimenti che provava per lui.

Però…..

La sigaretta per terra continuava a consumarsi, senza che il bonzo ne accendesse un'altra. Accanto a lui, sul materasso, tra le lenzuola, sul cuscino, c'era il fantasma del calore di Goku. Sanzo si spostò, per coprire quel tepore con il proprio, ed impedire che svanisse del tutto.

Detestava quando accadevano cose del genere, ed il peggio era che si rendeva perfettamente conto di quando stavano per succedere, le sentiva nell'aria come l'arrivo di un temporale. In più aveva il talento di scegliere sempre le parole e i gesti appropriati a esaltare il rovinoso finale.

Era quasi certo di non farlo apposta.

Era fatto così, era la sua natura, non era mai nelle sue intenzioni essere buono o cattivo. E non si vergognava affatto della scimmia….. era l'amore in generale a metterlo a disagio. Il dover riconoscere di tenere a qualcuno e di averne bisogno, mettendo così alla luce un'enorme debolezza.

Come diavolo riusciva tutto il resto del mondo ad amare spensieratamente?

[…..forse è stato tutto un errore…..

Già lo pensi, Goku? O avevi creduto che sarebbe stato tutto facile?

Dovresti sapere che niente lo è mai, con me. Mi conosci.

Mi conosci….. non così tanto, alla fine.

Non sai nulla di me, del mio passato, di come sono diventato me stesso.

Se lo sapessi forse….. capiresti meglio.]

E forse era venuto il momento di parlargli, perché Goku aveva il diritto di sapere chi amava. Doveva raccontargli….. Non in un solo giorno, e nemmeno in una notte, ma poco alla volta, con la fatica di chi scava nel proprio cuore e nelle memorie più amare, strappando le lacere bende che coprono ferite infette.

 

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Una notte quasi insonne.

Di aver dormito un po' era certo….. perché in caso contrario avrebbe significato che il suo cervello si era messo a produrre strane visioni per conto suo pure nelle ore di veglia. Nel complesso il suo sonno era stato così discontinuo e breve da avergli lasciato addosso la sensazione di non aver riposato affatto; non si sentiva stanco, ma gli mancava del tutto la soddisfazione di una bella dormita e la cosa era dannatamente fastidiosa.

Magari sarebbe riuscito a prendere sonno in macchina se l'idiota numero uno e l'idiota numero due avessero tenuto chiuse le loro inutili boccacce.

Mentre si alzavano dal tavolo dopo aver consumato la colazione, Sanzo esaminò il resto del gruppo. Niente di strano da parte di Hakkai e Gojyo, apparivano di buon umore e pieni di energie, pronti a spezzare ogni più piccolo osso dei demoni che avessero avuto l'idea suicida di ostacolarli.

E Goku….. aveva mangiato quanto un lupo e più o meno con la stessa compostezza……

Il ragazzo non gli aveva parlato molto, si era limitato a salutarlo tra un boccone e l'altro e senza nemmeno alzare gli occhi dal pasto.

Lui gli aveva detto di comportarsi come se non stessero insieme, davanti agli altri….. non come se nemmeno lo conoscesse, stupida scimmia che non capiva niente!

O forse, per ripicca, si stava permettendo di tenergli il muso?

Gliel'avrebbe fatta passare lui la voglia di comportarsi da mocciosetto!

 

Hakkai era già in macchina, Gojyo e la scimmia stavano prendere posto a loro volta. Sanzo accelerò il passo, e raggiunse Goku prima che potesse salire. Lo afferrò per un braccio e lo costrinse a voltarsi, stringendolo contro l'auto.

"Cos - "

Poi Goku fu troppo sconvolto per terminare la domanda, e se pure non lo fosse stato avrebbe trovato alquanto difficile parlare con una lingua altrui che gli si era infilata in bocca e che aveva aggredito la sua.

Poi lo colpì il senso d'irrealtà: Sanzo lo stava baciando in quel modo affamato alla luce del giorno e pure davanti ad un pubblico, quindi poteva essere solo uno stranissimo sogno.

Non capiva più nulla e rimase contro la jeep, con le braccia abbandonate lungo i fianchi, gli occhi spalancati e le gambe che si facevano deboli, e intanto si sentiva come portato via dalla marea. Quando dopo un po' il suo cervello riuscì a mandare comandi coerenti al resto del corpo, chiuse gli occhi e cominciò a ricambiare il bacio, gustandolo avidamente come fosse stato una pesca dolce e succosa.

Abbracciò Sanzo, artigliandogli le dita sulla schiena, strusciandosi contro di lui, e intanto un incredibile calore si espandeva dal centro del suo petto in tutto il corpo; fosse stato anche un sogno, era deciso ad approfittarne il più possibile.

Gradualmente l'aggressiva passione si addolcì in lenta tenerezza, poi sfumò in un bacio a fior di labbra; quando Sanzo si ritrasse Goku cercò di riguadagnare la sua bocca, e nel farlo riaprì gli occhi, trovandosi ad incrociare quelli del suo sole.

Lo sguardo del bonzo sembrava dirgli

<Sei soddisfatto adesso?>

ed era seccato e tagliente. Ma diceva anche:

<Solo per te posso farlo. D'ora in poi sarà diverso, vedrai.>

Ed era pieno di comprensione, di qualcosa che si sarebbe chiamata tenerezza, non fosse stato che si trattava di Sanzo, ed associare a uno come lui il termine 'tenerezza' era potenzialmente letale.

Goku capì tutto ed annuì, sorridendo….. quello era un nuovo inizio, o forse il vero inizio della loro storia. E non avrebbe più dovuto dormire da solo in un letto freddo.

"Bene, adesso possiamo davvero andare."

Annunciò infine Sanzo, lasciandolo andare e voltandosi con volto imperturbabile e perfettamente sereno.

Ai suoi antipodi emozionali si trovavano invece Gojyo e Hakkai, che avevano appena assistito ad una scena che aveva dell'incredibile, per non dire dell'inquietante. Il kappa era certo che l'avrebbe avuta davanti agli occhi per tutto il giorno, e si chiedeva se fosse il caso di infliggersi una botta in testa sperando in un'amnesia.

Hakkai di suo era altrettanto stupito, ma appena sfumata quella prima reazione sorrise vagamente, d'approvazione. Gli sembrava che fosse semplicemente accaduto ciò che era destino: li aveva visti troppo volte struggersi ed era felice che due persone che così tanto avevano bisogno l'uno dell'altro avessero deciso di vivere fino in fondo il loro legame.

Il monaco notò le espressioni dei compagni, e per un attimo riuscì a leggere tutte le domande che passavano loro per la testa; fulmineo estrasse la shoreijyu, puntandogliela contro.

"Una sola parola - promise - e dopo qualcuno dovrà raccogliere da terra i rimasugli dei vostri piccoli cervelli!"

"Sanz-"

"Vale anche per te, scimmia!"

Sbraitò, alla volta di Goku che aveva osato aprire bocca. Persino il suo autocontrollo aveva dei limiti, ed ora cominciava ad avvertire, a scoppio ritardato, il contraccolpo del gesto compiuto: per lui che in pubblico non aveva mai dato nemmeno una stretta di mano quel bacio aveva rappresentato una specie di salto nel vuoto.

Era felice di averlo fatto, ma ora aveva bisogno di essere lasciato in pace, per riprendersi e possibilmente evitare di morire di tachicardia.

Per questo quando prese posto in macchina, gli altri saggiamente decisero di seguirlo in silenzio. Non che la saggezza fosse qualità che potesse essere a lungo mantenuta, nel loro gruppo. Al massimo un quarto d'ora, diciamo, poi…..

"Senti un po', bonzo squilibrato….. se vuoi mi siedo io vicino ad Hakkai, così puoi startene dietro con la tua scimmia."

In risposta ebbe un silenzio intriso di superiorità, e la cosa non scoraggiò Gojyo.

"Non ci sarebbe niente di male, non fare il timido!"

Ancora niente….. ma che noia!

"Prometto che noi faremo finta di non sentirvi….. però cercate di non sporcare troppo i sedili, okay?"

Goku avvampò e sparò una sequela di insulti all'indirizzo di Gojyo. Sanzo invece sparò i soliti proiettili.

 

Fine Capitolo 1