Eccomi
quii!!! Allora? Scommetto che siete tutti rimasti un po’ delusi dal
terzo capitolo!!! Avevo promesso che ci sarebbe stato qualcosa di
particolarmente “appetitoso”...\_/...Hooooo!!! Mamma mia non
guardatemi così!! Guulp! O_O...ragazzi e ragazze prometto di sdebitarmi
con questo capitolo! E anche con i prossimi a venire!!! Ci saranno ancora
tanti colpi di scena...segreti svelati...baci, abbracci, lacrime e
sorrisi... ^\\\^ mi impegnerò al massimo!! Al lavoro!! E buona lettura a
voi tutti!! Warning!:
abuso di alcolici...e conseguenze!!! Quindi se l’argomento può
disturbarvi non leggete per favore! Un
bacio YUNA Tutti
i meravigliosi personaggi di questa fanfic sono di proprietà della Square
soft. Siiiigh! Stai con me di Yuna parte IV PartyDormitorio ore 9.30 am Basta.
Guardò irritato il letto vuoto accanto al suo e si sedette a gambe
incrociate fissando le nuvole scure fuori dalla finestra. Si sentiva
davvero offeso dal comportamento di quello scemo, Squall. Non riusciva più
a tollerare il suo comportamento, tanto meno il suo umore, era più
lunatico di qualsiasi altra persona avesse mai conosciuto. Un
basso rumore lontano...un tuono, probabilmente Zell e Quistis erano già
arrivati a Blamb...sentì la sua irritazione aumentare ancora di più. Era
rimasto a casa per far compagnia a Squall e per convincerlo a comportarsi
in modo un po’ più amichevole con i ragazzi, ma chissà perchè
quell’isterico era andato su tutte le furie quando si era seduto al suo
tavolo alla mensa. Inutile, quando erano al di fuori delle quattro mura
della loro camera tornava ad essere il solito uomo delle nevi, sembrava
non sopportare la sua vicinanza. Quistis più o meno gli aveva suggerito
qualcosa a proposito del suo comportamento: non voleva far vedere agli
altri che anche lui in fondo provava dei sentimenti, rendendosi di
conseguenza vulnerabile. Poteva essere così...come non lo poteva. Forse
si vergognava di lui. Sentì
un troppo famigliare dolore allo stomaco. Ma perchè doveva farsi tanti
problemi per uno così? Ormai non sapeva più nemmeno quanti insulti si
era beccato per aver provato ad avvicinarlo...sorrise tristemente, solo
qualche mese prima non ci sarebbe rimasto così male di fronte ad un
rifiuto. Qualche mese fa però...non era nemmeno innamorato. Si
tirò su sospirando, era un affare serio, l’amore. Ma perchè non si era
innamorato di Quisty? Tra poco Squall sarebbe tornato, quello carino e
gentile, che solo la sera prima gli aveva regalato uno splendido sorriso.
Il primo sorriso. Lanciò uno sguardo allo specchio, alla sua immagine
riflessa, ora stava bene. Ma primo o poi sarebbe ricominciato tutto quanto, lo sentiva
così vicino, quel momento. Rabbrividì. Raccolse il cappello, meglio
andare a controllare se quel buono a nulla era riuscito a portare dentro
le bevande “proibite”! E poi non voleva stare da solo un momento di più. Giardino,
ore 10.15 Forse
era meglio tornare in camera per scusarsi con Irvine. Era stato un po’
troppo brusco con lui quella mattina, ma era davvero tesissimo per colpa
di quella stupida festa. Sapeva fin troppo bene chi sarebbe stato al
centro dell’attenzione. Ma c’era dell’altro. Lui si sarebbe
comportato al suo solito modo e Irvine sarebbe rimasto deluso.
Probabilmente aveva dovuto insistere parecchio con gli altri ragazzi per
poter fare partecipare anche lui. Sapeva
quanto gli dava sui nervi quel suo modo così radicale di cambiare faccia,
ma non riusciva proprio a farne a meno, lo spaventava l’idea di
mostrarsi agli altri nel modo in cui si mostrava ad Irvine quando erano
soli. Era sempre più difficile però trattarlo freddamente, ogni volta il
senso di colpa era sempre più grande, quando lo guardava andare via con
quella faccia tanto mortificata gli veniva l’assurda voglia di corrergli
dietro e buttargli le braccia al collo, di riempire di baci il suo
viso...e quella bocca sempre sorridente e nello stesso tempo sempre così
dolcemente triste. Forse con un bacio avrebbe fatto sciogliere quella
tristezza e allora magari sarebbe rimasto solo il sorriso. Forse. Capelli
ramati. Alzò gli occhi, Irvine. I capelli sciolti sulle spalle cadevano
morbidamente ad incorniciargli il viso. Due ragazze si voltarono al suo
passaggio, piuttosto interessate. Si girò subito, irritato quando notò
che anche Irvine si era voltato e aveva strizzato l’occhio alle due
ragazze, esibendosi in un inchino con tanto di alzata di cappello.
Esibizionista, megalomane e playboy. In fondo non era così triste. E lui
non era per niente geloso. Dormitoro,
ore 8.30 Guardò
preoccupato Squall...non gli aveva detto una sola parola in tutta la
giornata, non che lo avesse visto più di tanto, ma stavolta sembrava
arrabbiato per un motivo. Meglio mettere a posto la cosa (di qualunque
cosa si trattasse), prima di andare alla festa. “Uhm...ti
metti addirittura il pigiama?” meglio tentare con l’approccio faccio
finta di niente così magari fai finta di niente anche tu. Era quello
più veloce. “Secondo
te, mi metto a girare per il corridoio con il pigiama?”ghiaccio. Sotto
zero. Ugh...doveva sbrigarsi o la serata sarebbe stata un fallimento per
tutti. “Allora
mettiti qualcosa di comodo.” “Sì
mamma.” "Uffa!!
Ma che cos’ho fatto questa volta?”chiese imbronciato mettendosi una
mano su un fianco. Si getto dietro le spalle una ciocca di capelli e fissò
Squall, intento a infilarsi un largo maglione azzurro e un paio di
pantaloni larghi anch’essi...quegli abiti così ampi lo facevano
sembrare un bimbetto. “Va
bene così?” Si voltò verso di lui allargando le braccia e chinando un
po’ la testa da una parte, come faceva sempre quando cercava la sua
approvazione. Il suo viso si era un po’ addolcito. “Certo.
Le ragazze ti salteranno addosso.” E anche i ragazzi. Peccato, certe
cose si pensano ma non si dicono. “Scusa
Irvine se...per oggi. Mi sono svegliato male, tutto lì.” Parlò a voce
bassa, strusciando un piede a terra, lo sguardo basso. Quando era fuori
non abbassava mai lo sguardo di fronte a nessuno. Ma di fronte a lui sì.
Ridacchiò divertito. Senza i suoi soliti anfibi, con indosso solo quel
paio di tennis dall’aria sfatta gli arrivava appena alla spalla. Gli posò
una mano sulla testa e si chinò fino a mettersi alla sua altezza. “Non
importa ormai ti conosco. Sono io che ti stuzzico apposta. Non me la
prendo mica!” bugie e bugie e ancora spudorate bugie. Ma lui era il mago
della bugia. "Se è così...non te la prenderai di certo per questo...” Irvine lo guardò con aria interrogativa, lentamente Squall strinse nel pugno una sua ciocca di capelli e gli servì uno strattone terrificante. Gridò
di dolore prendendosi la testa fra le mani, gli occhi lucidi. Ora Squall
lo guardava ancora scontroso. “Ma...che
ti è preso? Vuoi togliermi lo scalpo?” “Sei
una civetta. Peggio di una ragazza.” “...e?” “Odio
i ragazzi che si comportano così. Ci mancava solo il bacia mano ed eri a
posto.” Oh! La scenetta con quelle due tipine carine, vicino al
giardino, come aveva fatto a vederlo? La sua confusione sparì in un
attimo, si grattò ancora la zona dolorante e iniziò a ridacchiare
sommessamente. “Sei
geloso?” “Vuoi
che ti dia un pugno?” "Ammettilo.” “Smettila.” “Allora
è così!!! Ho ho ho!...AHI!” Squall gli aveva pestato violentemente un
piede. “Ma lo sai che sei violento stasera? Ora ti faccio passare la
voglia di pestare la gente!”Con un scatto l’aveva afferrato per la vita
con un braccio, l’aveva spinto sul letto sedendosi sopra di lui e aveva
iniziato a solleticarlo dappertutto senza pietà. Squall lottava e
scalciava sotto di lui, ma senza riuscire a liberarsi. “Lasciami!!!
AH AH AH LASC...HAHAAA!!!...M-mi...arrendo!!!” si fermò ansimando...Squall
sotto di lui, immobilizzato, le mani sopra la testa, i loro visi così
vicini. Sentì un calore intenso invadergli il basso ventre, salire fino
alle sue guance. Deglutì. Dio, solo una decina di centimetri tra le loro
labbra, poteva sentire il suo profumo delicato di sapone, l’odore del
suo shampoo. “Irvy...guarda
che pesi.” Con un colpo di reni Squall si tirò su spingendolo indietro
e buttandolo irrimediabilmente a gambe all’aria. “Sei scorretto. Non
puoi usare questi mezzi con me. E poi odio ridere.” “Tu
non tirarmi i capelli.” “Su...andiamo.
Siamo già in ritardo.” Stanza
di Zell Dincht, ore 9.20 Bussò
piano alla porta. Subito il casino all’interno della stanza cessò,
sostituito da un gran trambusto e dal silenzio completo. Poi piano piano,
timidamente la porta si era aperta ed era sbucata la testa di Zell. “Siete
voi! Dentro ragazzi!!” Zell aveva spalancato la porta e li aveva tirati
dentro per poi richiuderla subito alle sue spalle. Rimase
letteralmente a bocca aperta. La camera di Zell era completamente
rivoluzionata. Il letto era stato spinto contro al muro, come tutti gli
altri mobili, in modo da lasciare un vasto spazio al centro della stanza.
Sul pavimento c’era un’enorme coperta, spessa e dall’aspetto
accogliente, sulla scrivania c’era una miriade di bottiglie, dalla vodka
al succo di frutta alla pesca e un vasto assortimento di roba da mangiare,
soprattutto pasticcini, merendine. “Certo che ti sei organizzato bene...ma le ragazze dove...oh!”da sotto al letto strisciò fuori Quistis, sputacchiando e tossendo, tutta impolverata. Dall’armadio saltò fuori con un gioioso grido Selphie...con in mano un vistoso paio di boxer con eleganti elefantini azzurrini e farfalline colorate. “Checcariniii!!
Me li presti!?” Zell
arrossì strappandoglieli di mani e nascondendoli in un lampo dentro ad un
cassetto. “Ehi! Chi ti ha dato il permesso di guardare le mie cose?!!” “Mi
annoiavo. Tutto bene Squall?” Selphie fece un paio di gioiosi saltelli
intorno a Squall che la osservava perplesso. “Uhm..sì.” “Chiaccherone!”
la ragazza gli aveva dato un colpetto scherzoso su una spalla, poi era
corsa al tavolo ed era tornata con un bicchiere pieno di qualcosa dal
colore allucinante. L’aveva piantato in mano a Squall. “Giù! Tutto
d’un sorso...” “...ma
che roba è?” “Non
è alcolico, non preoccuparti!” Squall
non sembrava troppo convinto, ma sorseggiò comunque la strana bibita.
“Non male.” Sempre con il suo bicchiere in mano si era andato a sedere
su una sedia vicino alla porta, incrociando le gambe. Irvine strinse i
denti, ecco che faceva ancora lo scostante. Zell l’aveva tirato in disparte per un braccio mentre le ragazze iniziavano ad ingozzarsi con le pastine. “Il
piano è questo...iniziamo tranquillamente, parliamo del più e del
meno...poi cominciamo a servire la roba potente.” “E poi?” lo guardò diffidente. Non gli piacevano i piani e le idee di Zell. Portavano solo e sempre guai. “E
poi arriva la sorpresa. Quando le ragazze sono belle calde, cominciamo a
giocare...alla bottiglia e alle penitenze.” “Sei
matto?? A te non piaceva...tu sai chi??” “Infatti
le ragazze sono per te. Io mi occupo di Squall. Vedrai che dopo un paio di
Drink belli tosti si scioglie.” “Non puoi farlo!! Non puoi ubriacarlo per fare le cosacce!!” Irvine l’aveva guardato arrabbiato. Non che avesse paura che Zell potesse in qualche modo far del male a Squall...semmai non si fidava molto di cosa poteva fare Squall. Di sicuro non era un tipo abituato alle feste, ai Drink e alle penitenze. “SSSSH!!
Sei matto?? Non parlare forte. Non lo violento mica.” “Meglio
per te. Se combini qualcosa di losco...” gli puntò l’indice alla
fronte, con il pollice alzato. ”Bang.” “Chiaro
come la luce del sole fratello.” Zell sogghigno, non l’aveva convinto
molto. Fa niente, avrebbe tenuto gli occhi aperti. “Irvine...assaggia!”
Quistis gli aveva portato una fetta di torta al cioccolato. Sorrise
indietreggiando in tutta fretta. “Vuoi
farmi diventare un brufolo ambulante?” “Figurati.
Non è mai morto nessuno per qualche brufolo. Avanti mangia!” Quistis gli
aveva sorriso seducentemente, sventolandogli la fettina di torta sotto al
naso. Era davvero molto carina con i capelli tutti sciolti...quel pigiama
rosa la faceva somigliare ad una bambolina... “Non
ne ho voglia, non c’è qualche grissino?” “Ma
sei matto?” Quisty aveva sgranato gli occhi, poi aveva guardato la torta
e se l’era mangiata a malincuore. Poi gli si era avvicinata e aveva
avvicinato le labbra al suo orecchio. “Non si vive solo d’amore.” Aveva ridacchiato, poi le aveva dato una strizzatina amichevole fra le braccia. “Non fare la scema!” “Irvy...già
ci provi?” Zell sembrava tutto prese ad armeggiare con il DVD. Squall
dal suo cantuccio gli aveva dato un'occhiataccia poi aveva riportato
l’attenzione su un punto della stanza molto interessante visto che lo
fissava da quando erano arrivati. Si avvicinò silenziosamente all’amico
e gli si sedette a fianco, sul pavimento. “Vuoi
tornare in camera?” “No...non
importa.” “Ti
senti a disagio?” “No.” “Senti...allora
fammi un favore, vatti a sedere là vicino a Selphi.” Per un attimo fu
sicuro che l’avrebbe mandato al diavolo. Invece Squall si alzò pacato e
tranquillo e si andò a sistemare accanto a Selphi, che subito lo accolse
con uno smagliante sorriso offrendogli alcune caramelle. “Siete
tutti prontiiii????” Zell stringeva trionfante il telecomando del DVD e
li guardava con aria furba. Chissà che cos’era. “Zell...se
è un film porno metto le tue mutande con gli elefanti appese
all’ingresso del garden e ci scrivo su il tuo nome. Te lo prometto.”
Aveva minacciato Quistis strappandogli di mano il telecomando. Non
sembrava scherzare. “Ma
perchè voi ragazze siete sempre così barbose?” “Io
non ho detto niente. Io voglio vederlo!” Selphi aveva battuto le mani
tutta contenta. Squall continuava a guardarla con lo sguardo di uno che
dubita seriamente della sanità mentale di un altra persona. “Selphi!!!!!” “Bè???
Cosa c’è di male? E’ solo un film!” “Vedi
che lei è una dritta?? E’ fatta. Dammi il telecomando.” “Irvine??
Almeno tu!” Quistis gli aveva lanciato uno sguardo disperato. Poi aveva
guardato con urgenza in direzione di Squall. In effetti forse non era il
caso. “...Zell...più
tardi okey??? Adesso perchè non ci prepari uno dei tuoi Drink?” Zell si
era depresso...poi triste triste si era messo al lavoro . Si
comincia, pensò, mentre Zell serviva i bicchieri. “Facciamo
un brindisi...a questa festa...e alle prossime che verranno!!” “E
anche al viaggio di addestramento che faremo tra tre giorni!!!” l silenzio era calato nella stanza, tutti gelati a fissare Quistis, con il braccio alzato. Subito arrossì. “Oops.
Era un segreto.” “Viaggio...noi?”
Irvine mandò giù un grosso sorso, senza pensarci troppo. “Già...ma
non solo. Ci sarà anche Seifer con noi. Raijin e Fujin. Ma non dovete
preoccuparvi di loro, li costringerò a fare i bravi.” Squall era impallidito visibilmente, poi aveva mandato giù a piombo tutto quanto il Drink. “Zell...” “Sì???”
Zell si era sparato al suo fianco. “Me
ne fai un altro? Per favore? “Certo...ora
ti insegno come si fa!” Le
ragazze si erano guardate e avevano ridacchiato. “Hai fatto un buon
lavoro con lui.” Selphi si era spostata al suo fianco. Erano tutti
seduti sulla coperta, più o meno seduti. Quisty era stesa a pancia in giù
con le gambe per aria, lui era seduto a gambe incrociate mentre Selphi si
era seduta sui polpacci. Zell e Squall tornarono a riempire a tutti il
bicchiere. Squall
sembrava già...un po’ alticcio. Non era abituato per niente a bere. Le
guance avevano assunto un bel colorito rosa e gli occhi brillavano,
sembrava molto più a suo agio ora. Si sentì felice per lui...forse
finalmente avrebbe capito che non era così male stare insieme a degli
amici. Zell gli si era avvicinato quatto quatto. “Un
altro bicchiere e partiamo. Anche io. Ho fatto il doppio a tutti.” “Bravo
ragazzo. Non esagerare però.” Sentiva la testa iniziare a liberarsi da
tutti i pensieri...l’atmosfera si stava decisamente scaldando. Squall
sembrava sempre più allegro e stava alzando il gomito in maniera
allarmante. Tra un po’ sarebbe stato meglio fermarlo. “Ho
una proposta!!” “Niente
orge Zell...non sono ancora abbastanza ubriaca.”Quistis si era seduta
meglio. In realtà non era neanche tanto sobria ma forse era meglio non
dirglielo. “Sei
maliziosa...volevo solo proporre un gioco.” “Spara
allora.” “Giochiamo
alla bottiglia.” Zell stringeva in mano una bottiglia vuota di succo di
mela. Non ricordava di avere bevuto succo di mela. “Per chi non lo
sa...la bottiglia decide le coppie, chi gira la bottiglia fa una domanda
piccante a quello che è saltato fuori...se risponde gira la bottiglia, se
non risponde allora fa una penitenza.” “Sembra
interessante...facciamolo!” Quistis aveva sorriso nella sua direzione.
Selphi fece i suoi soliti tre saltelli e si precipitò a frugare nel
cassetto della scrivania di Zell estraendo una penna e un foglio di carta.
“Però
le penitenze le tiriamo a sorte.” “Uhm...un
altra cosa...se saltano fuori due ragazzi o due ragazze...e la penitenza
è qualcosa di spinto si fa lo stesso. Se no non vale.” Il
rossore sulle guance di Squall sembrò intensificarsi, abbassò lo sguardo
ma non disse nulla, limitandosi ad una scrollatina di spalle. Si disposero
meglio in cerchio. Zell si preoccupò personalmente di scribacchiare le
penitenze, cosa che preoccupò non poco Quistis. Squall iniziò a bere il
suo quarto drink. “Inizio
io perchè sono stato io a proporre il gioco.” Zell girò la
bottiglia...Quistis. “Io e te siamo legati dal filo rosso del
destino...vediamo...cosa posso chiederti....inizio con una domandina
facile facile...dimmi chi vorresti portarti a letto, in questa stanza.” “Ti
sembra una domanda facile facile?? Sei terribile Zell!” aveva protestato
energicamente Quistis. “Non posso dirlo.” “Ok...allora
subisci la penitenza.” Zell estrasse il bigliettino. “Quistis...devi
darmi un bacio. Sulla bocca.” “Che
cos’altro c’è in mezzo a quei bigliettini se iniziamo con un bacio in
bocca?” “Niente
di niente...per ora, però ogni volta che esce la stessa
penitenza...aggiungerò qualche cosa da fare...okey? Almeno il gioco si fa
più interessante”. Sospirò...la
cosa stava diventando molto più che interessante, aveva un caldo
tremendo, un po’ per il bere, ma soprattutto per la situazione...Squall...gli
stava sorridendo. Si stava divertendo. Era assolutamente stupendo da
ubriaco. “Ok...su
vieni qui.” Quistis si era allungata in avanti, aveva preso fra le mani
il viso di Zell...era stata un flash, gli aveva dato un bacio schioccante
e molto poco eccitante. “Adesso
ti aggiusto io.” Zell aveva scritto qualcos’altro sul biglietto.
Quistis girò la bottiglia. Saltò fuori Selphi. “Selphi...dimmi...dov’è
stato il posto dove hai fatto sesso la prima volta.”Quistis aveva
lanciato uno sguardo orgoglioso a Zell, che le aveva annuito compiaciuto. “Acc...nella
mia stanza. Sul mio letto. E tu lo sai vero Quisty?” “Confermo.
L’ho beccata in flagrante.” Selphi
girò la bottiglia...Squall. Irvine sentì un groppo in gola. Sperò con
tutto se stesso che stesse al gioco. Selphi pensò un attimo. “Ok...Squall...Hai
mai baciato una ragazza?” Squall
era arrossito di nuovo...si era schiarito la gola...chiaro che non poteva
dirlo. “Passo.” “Wow!!
Penitenza penitenza!!!!” Selphi applaudì compiaciuta. Zell estrasse il
bigliettino. “Dunque
Squall...adesso devi...toglierti un indumento.” Squall
tirò un sospiro di sollievo potente, facendo scoppiare tutti a ridere.
Lui aveva sorriso, poi, sempre sorridendo si era tolto una calza. Zell lo
aveva guardato affascinato. Com'era diverso, adorava il modo in cui
rideva... “Bene...forza
Squall...gira la bottiglia della fortuna!” Squall girò...Zell. Gli
lanciò uno sguardo frustrato, che avrebbe potuto chiedergli?. Un ombra di
sorriso gli aleggiò sulle labbra. “Quelle
mutande con gli elefanti...te le metti sul serio?” “...me
le ha regalate la mia mamma!!”Zell era arrossito. Irvine rivolse uno
sguardo ammirato a Squall...l’aveva punto sul vivo. “Te
le metti?” “D’accordo,
faccio la penitenza.........ohh!” Zell arrossì di nuovo, ma non di
imbarazzo. “Devo baciarti sulla bocca...per un minuto.” Le
ragazze li avevano fissati con gli occhi sbarrati. Irvine si morse le
labbra. Ma perchè lui non veniva mai fuori? Sfortuna tremenda. “Lo
fate davvero?” “Certo!
E’ un gioco. Giusto Squall?” Squall
sembrò pensarci, poi alzò le spalle. “Giusto.” Ma appena Zell gli si
era avvicinato, si era affrettato a finire ciò che rimaneva nel suo
bicchiere. Poi aveva chiuso gli occhi, preparandosi alla penitenza. Zell
circondò con le braccia la vita di Squall, poi aveva posato le labbra su
quelle dell’amico, Squall si era irrigidito subito, il viso
congestionato, le mani avevano strizzato forte la coperta, le ragazze
contavano a voce alta...dovette distogliere lo sguardo, chissà cosa stava
provando Zell...Dio...stava baciando quelle labbra stupende...stava
assaggiando il loro sapore...invidia tremenda. “Sessanta!!!!!!” Zell
lo aveva lasciato andare, però sembrava molto dispiaciuto, sottosopra e
accaldato. Si trattenne dall' abbassare lo sguardo al cavallo dei suoi
pantaloni, perchè sicuramente NON gli sarebbe piaciuto quello che avrebbe
visto. Squall sembrava leggermente sconvolto. Ma risolse la cosa
riempiendosi abbondantemente il bicchiere. Lui fece lo stesso. Zell
girò la bottiglia. Irvine.
Lui lo guardò praticamente terrorizzato, chissà mai cosa gli avrebbe
tirato fuori. Ridacchiò nervosamente. Le ragazze sembravano davvero
gasate dopo quel bacio, guardavano Zell concentrate al massimo. “Va
bene. Ti sei mai...masturbato...pensando ad un ragazzo?”
Sentì
il cuore scendere nello stomaco. Maledetto...sconfitto abbassò la testa. Inutile, nessuno poteva superare Zell. Però lui poteva sempre
bluffare...sorrise
maliziosamente. “Ti avverto che se dici una bugia ce ne accorgiamo tutti...se non te ne sei
accorto ho usato la magia True...qualunque cosa tu decida di dire, quello
che ti uscirà dalla bocca sarà la verità.” “Ho
ca.....penitenza.” “Irvine!!!
Mi cadi pure tu?? Finora l’unica a resistere è Selphi!!” “Non
ho segreti io!!!” “Vedremo.
Irvine...devo palparti il sedere.” “Peggio
per te.” Quistis
lanciò a Zell uno sguardo invidioso. Lui si mise a ridere...Squall lo
seguì e a ruota tutti quanti, tranne Quistis che non si era accorta di
essere stata scoperta. Comunque alla fine, tanto per far compagnia, rise
pure lei, poco convinta. “Alzati
in piedi.” Non fu facile...riuscì a mantenersi dritto dopo due
tentativi andati male. Zell si premette contro di lui, in modo provocante,
lasciando scivolare le mani fino alle sue natiche, iniziò a palparlo con
una faccia da maniaco molto convincente. Quistis sbuffò, Selphy rideva...Squall...guardava
tutto interessato, con uno sguardo più innocente del solito. “Smettila.” “Sei
bello sodo.” Zell gli aveva dato una pacca finale sul sedere.
“Ragazze...ha un vero gioiello...fossi in voi lo proverei.” Irvine
girò la bottiglia...chiuse gli occhi e cominciò a pensare con tutte le
sue forze al nome di Squall...ti prego ti prego....fa che sia lui...Selphi.
Nascose con un sorrisino la sua delusione. La sfortuna era davvero una
brutta bestia. “Selphi...dimmi...hai
mai baciato una donna? Un bel bacio serio intendo...” Ah!! Gliel’aveva
fatta. Selphi sorrise candida candida. “Ma
certo!!! Sì! Bisogna provare tutto nella vita giusto?” Zell
la guardò assolutamente stupefatto, Quistis invece guardò da un altra
parte. Squall, ormai era bello che andato nel paese dei balocchi, ridacchiò
in maniera un po’ scema, tutti ricominciarono a ridere daccapo. Quando
finalmente Selphy si riprese, girò la sua bottiglia. Squall. Di nuovo! “Squall...devi
dirmi qual’è il tuo pensiero più proibito.” Squall aveva mormorato
qualche cosa a testa bassa. “Eh?? Non abbiamo sentito tesoruccio...” “Passo.”
Sussurrò fra i denti lanciandole un occhiataccia. “Vediamo...il
fato dice che ti devo dare... una sberla??. Zell...cosa diavolo centra la
sberla? Cosa diventa se peggiora? Una rissa?” “No...diventa
un’altra cosa che vedrai ti piacerà. Forza, picchia Squall.” “Oh.
Non voglio poverino!! Non posso cambiare con la palpata di sedere??”
Tutti scoppiarono a ridere, Squall le si avvicinò a gattoni offrendole
una guancia. “Non
fa niente...picchiami dai.” Selphi
sospirò, poi diede uno schiaffetto leggero sulla sua guancia. “Non è
giusto, tirala via, questa penitenza non mi piace!” “Non
preoccuparti.” Gli occhi di Zell brillavano come stelle. Squall girò.
Quistis. “Quistis...non
è che sei stata te a baciarti con Selphy?” Squall sembrò fare la
domanda più innocente del mondo, si portò l’indice alle labbra e iniziò
a smangiucchiarsi un unghia. Quistis si buttò a pancia in giù sulla
coperta. “Pietà...penitenza
per favore.” “Okey...Quisty...HOOOO....devi
tirare via le mutande di Squall.” “Cos...!!!??”
Squall avvampò. “M-ma...scherzi?” “No.
Quisty...tira vie le mutande a Squall. Forza!!” Squall si alzò...piombando subito addosso a Selphi, che lo rimise in piedi. Il maglione era lungo fino a metà cosce, quindi bene o male non si sarebbe guardato granchè. Quisty si avvicinò tutta rossa...mise le mani sotto al maglione di Squall prendendo fra le dita elastico dei pantaloni e dei boxer insieme, lanciò un ultima occhiata al viso di Squall...un misto fra vergogna e divertimento...poi tirò giù. Squall
subito tirò meglio giù il davanti del suo maglione, e uscì dai
pantaloni gettandoli da parte con un calcio. Si sedette cautamente, se
fosse caduto ancora...allora sì che ci sarebbe stato da ridere! Quisty si
rimise al suo posto imbarazzata. Irvine si sorprese a spiare lo spazio
buio fra le sue cosce...non riusciva a staccare lo sguardo...Quistis girò...Saltò
fuori lui “Irvine...sei
mai stato a letto con una ragazza??” “Sì.
Certo.” Irvine la fissò soddisfatto. Quistis sembrò delusa, Squall lo
fissava in una strana maniera, probabilmente si era un po’ arrabbiato
perchè non gliel’aveva mai detto. D'altronde non avevano ne avevano mai
parlato. Meglio girare la bottiglia. Squall. Giusto per farsi perdonare.
Il ragazzo sembrò metterlo a fuoco stringendo gli occhi, poi ne chiuse
uno. “C’è
qualcuno con cui hai voglia di fare sesso?” “Perchè
le domande sono sempre le stesse?”tentò di protestare debolmente il
ragazzo. “Puoi
chiedere la stessa cosa a tutti se ti va. Non c’è nessuna regola che lo
vieta.” Zell naturalmente. “...P-A-S-S-O...”brontolò
incrociando le braccia. “Irvine...devi...dare
un bacio...con la lingua a Squall.” Silenzio.
Squall trattenne il respiro, lui fece lo stesso. Si trascinò di fronte a
Squall, con la testa pesantissima, era arrivato il momento. Avrebbe potuto
assaggiarlo. Si inginocchiò davanti a lui, nella sua stessa posizione,
gli passò un braccio dietro la schiena gli sorrise. Squall abbassò gli
occhi per un attimo, poi alzò il viso.
Lo
strinse un po’ di più a lui e posò delicatamente le sue labbra su
quelle di lui. Sentì una specie di scossa bollente attraversargli tutto
il corpo, tutto ciò che c’era intorno a loro sparì, c’erano solo lui
e Squall. E si baciavano. Squall si premette deliziosamente contro di lui,
si accorse appena che lui gli aveva messo le braccia attorno al collo.
Iniziò ad accarezzargli la nuca, passando fra le dita le morbide ciocche
dei suoi capelli, la morbidezza della sua bocca lo stordiva...così piena,
iniziò lentamente a spingere fra le sue labbra la lingua, passandola
prima su un labbro, poi
contro ai suoi denti perfetti, bianchi come perle...in risposta alla sua
intrusione Squall aprì di più la bocca, senza però rispondere al
sinuoso gioco della lingua contro la
sua...la sua mano scese lentamente fin sotto al maglione, strinse
leggermente la morbida carne della sua natica...la sua pelle così liscia.
Squall gemette dentro la sua bocca, premendo il suo basso ventre contro di
lui, era eccitato...molto eccitato, poteva sentire la durezza della sua
asta premere contro una coscia. Spinse con più decisione la mano dietro
alla sua nuca. Squall gemette di nuovo...sentì sulla sua lingua il timido
tocco di quella di lui...anche dalle sue labbra sfuggi un gemito
soffocato... Li
stavano guardando. Tirò via all'istante la mano dal sedere di Squall che
lo spinse via bruscamente sedendosi in modo da mascherare la sua erezione.
Poi si cacciò a ridere. Lui rimase lì immobile, gli occhi chiusi...il
cuore che martellava nel petto dolorosamente, aveva come l’impressione
che ora sarebbe potuto morire felice...era stupendo il modo in cui Squall
muoveva la sua lingua...Oddio...si accasciò al suo posto, respirando in
modo leggermente accelerato. “Oh...ragazzi...mi
sono eccitata...” Quistis sembrava al massimo della felicità...le
guance rosse e una mano sul petto. Zell aveva praticamente la bava alla
bocca mentre scarabocchiava chissà che cosa sul biglietto delle
penitenze. Squall continuò a tenersi accucciato in maniera
impossibile...anche se tutti sapevano perfettamente il perchè della sua
strana posizione. Selphi
gli aveva dato una pacca su una spalla. "Non preoccuparti, io avrei
reagito nello stesso modo. Cioè...se avessi..." "Selphi...penso
che sappia la differenza."Quisty l'aveva fermata in tempo. Squall la
guardò confuso e inarcò un sopracciglio. "Che...cosa?
O\\\O." "Fa
niente Squall...non ascoltarla." Squall
si impadronì della bottiglia anche se con fatica, probabilmente non ne
vedeva una sola ^__^'! Quistis. Incrociò le braccia e abbassò il viso
pensieroso. "Uhm...allora...Irvine
è stato da te a dormire tante volte, che avete fatto oltre a
studiare??" "Niente
di niente! Giuro." Quistis alzò la mano destra, poi quella
sinistra...mah, chissà qual'era quella giusta per giurare, in quel
momento proprio non le veniva in mente. Squall
sembrò soddisfatto della risposta, poi iniziò a dondolare
pericolosamente, Zell lo rimise dritto, mettendogli in mano un bicchiere. Ora
avrebbe dovuto fare una domanda a Zell. Ci pensò un po' su. "Zell...tu
che fai tanto il mandrillo della situazione, sei mai stato veramente con
una donna?? Mm??" "Stato
in che senshso??" Zell la guardò con occhi lucidi appoggiando il
viso sui palmi delle mani. "Mi dà fashtidio la linguuua..." tirò
fuori la lingua per fare vedere quanto gli dava fastidio. Irvine scoppiò a
ridere rovesciando per terra un po’ di quello che c’era dentro al
bicchiere. "Lo
sai." "Passssso!!!
Shei scon...scor...mmm. Ok. Pasho anche io." "Selphi...la
penitenza?" "Devi
toccargli il sedere, sotto le mutande però." Quistis
sembrò un po' preoccupata. Zell sorrise raggiante spalancando le braccia.
Si avvicinò cautamente, i piedi che le si incrociavano da soli
pericolosamente, poi tuffò senza tanti problemi le mani dentro le mutande
di Zell...che ululò di dolore. Lo stava allegramente pizzicando. Ha ha. "Scei
una shtrega." gemette Zell quando finalmente lo lasciò andare. Per
un po’ si massaggiò il suo povero didietro dolorante. Girò la
bottiglia tutto speranzoso. "IRVYYYYY!!" "Shhh!!
Non fare casino!! Se no ci beccano!" Quistis si tuffò a pesce
tappando con una mano la bocca di Zell. "Ehi!!
Devo domandaaare. Irvy...sei gay?" "Ah....heeee....ha!!
Ha HA HAA!!" Irvine si tirò i capelli davanti al viso a mò di
tendina sghignazzando in modo incontrollato. In realtà non sapeva come
rispondere. Non sapeva se lo era o no. Pazienza ormai ne aveva fatte di
tutti i colori una in più non gli avrebbe cambiato nulla. "Non
riscpondi eh??" "Mmmmm...no." Zell
girò il bigliettino fra le mani, poi lo passò a Selphy che si illuminò
tutta. "Ohh! Irvine devi...ehm ehm leccare un capezzolo a Zell." Irvine
deglutì. Certo che non era stato leggero, Zell. Si avvicinò lentamente
cercando di non ondulare, non potè fare a meno di vedere il viso
contrariato di Squall, che stava riempiendo un'altra volta il bicchiere.
Quisty lo raggiunse e glielo tolse di mano sorridendo dolcemente, lui la
guardò stupito e le sorrise indietro. Era davvero fuori di sè. Alzò la
maglia di Zell, scoprendo il suo torace, era più muscoloso di quanto
sembrasse il suo caro amico! Si sistemò fra le sue gambe e posò le
labbra su un piccolo capezzolo scuro...subito lo sentì inturgidirsi
contro la punta della sua lingua. Una bella sensazione, avrebbe voluto
farlo a Squall. Zell trattenne il respiro e gli spinse con una mano la
testa contro di lui, invitandolo a continuare. Per qualche secondo continuò
a muovere la lingua, poi mordicchiò delicatamente il piccolo
capezzolo...si alzò con un sorriso. "Ho
fatto bene la penitenza?" "Hoooooo...YES!"
Zell
si lasciò cadere steso sulla coperta. Addormentato. Completamente andato.
Squall lo indicò ridacchiando. "E' morto prima di me." tentò
di recuperare il suo bicchiere ma Quisty lo allontanò di nuovo facendo
finta di niente. Un altro sorriso da parte di Quisty, un altro sorriso da
parte di Squall. "Forza
Irvy, ora tocca a te." "Ma...il
capo è fuori gioco." "E
allora??!! Avanti..." Selphi strizzò gli occhi. Lui alzò le spalle.
La bottiglia si fermò giusto a puntare lo spazietto misteriosamente buio
in mezzo alle gambe di Squall, che si puntellò su un braccio per rimanere
su. "Squall...ti
è piaciuto...il bacio?"subito si pentì della domanda. Ora gli
sarebbe arrivato un bel no, giusto giusto prima di piantare la faccia
sulla coperta e addormentarsi. "Non
sono cose...da chiedere." "Rispondi o no??" Selphi sembrava aver preso il posto di Zell. Ottima sostituta a quanto pareva. "NO." "Lo
sapevo. Ho qui...giusto una stupenda cosa per voi due. Dovete mettervi là
sul letto, sotto le coperte e baciarvi appassionatamente per dieci
minuti." Selphi era davvero su di giro. Quisty
sentì una stretta micidiale allo stomaco. Ma perchè sotto la coperta?
Così non avrebbe visto niente. Tentò di protestare ma la lingua le si
attorcigliò in modo strano. Guardò arrabbiata Selphi. Poteva anche
tralasciare sotto la coperta. Scema. Irvine sembrava sul serio a disagio questa
volta...fu Squall il primo ad alzarsi. “Okey
man, dimostriamo che siamo uomini d’onore! Andiamo!”il ragazzo si avviò
verso il letto e si sistemò sotto le coperte, seduto. Lo guardò con quel
suo viso rosso, con lo sguardo di chi non ha assoluta idea di che cosa sta
per succedere ma che va bene lo stesso. Irvine si alzò stavolta,
lentamente, sentì il cuore accelerare da zero a mille in un secondo. Si
accorse di tremare leggermente. Lo
raggiunse e pure lui si infilò sotto le coperte, si stese al suo fianco e
tirò su le coperte, perchè era tanto agitato? In fondo era chiaro che
Squall stava facendo apposta per dare una lezione alle ragazze, era tutto
uno scherzo. Mentre pensava ancora a queste cose sentì Squall tirarlo
gentilmente verso di lui. Sentì le sue labbra calde appoggiarsi al suo
collo e lasciare un umido bacio, le sentì salire piano, fino al suo
mento, poi sulle sue labbra...non poteva resistergli. Oh Squall. Era
sopra di lui adesso, accarezzò con una mano la sua coscia sottile. Squall
gemette piano, vicino ad un suo orecchio, era ancora eccitato, come prima,
durante il bacio, fu proprio lui ad iniziare a stuzzicare le sua labbra
con la lingua. Oddio...non riusciva a frenare il suo corpo, le sue mani si
muovevano da sole, su fino ad accarezzare i suoi capelli, la sua fronte
leggermente sudata, sentiva lo sguardo profondo di Squall fisso sul suo
viso. “Irvy...va
avanti...” solo un sussurro appena udibile, vibrante di desiderio. Con
una mano tirò su la maglia, fino al torace. Squall in tutta risposta alzò
le gambe serrandole intorno alla sua vita, ansimando leggermente. Iniziò
ad accarezzarlo, la sua pelle era davvero calda, lo stava abbracciando, i
suoi baci si posavano leggeri su tutto il suo viso. Gli aveva alzato il
maglione pure lui, pelle contro pelle, calore contro calore, solo quella sensazione
gli faceva ribollire il sangue. Lo voleva, lo voleva fino a
stare male. Fece scivolare una mano fra le sue gambe, strofinò il palmo
della mano con esasperante lentezza la pelle testa della sua asta,
bollente. “Ah!...Irvy...sì...” Squall
spinse le sue anche in alto, per rendere più serrato quel contatto,
gemendo. Le ragazze avrebbero sentito! Gli chiuse la bocca con un bacio
gentile. “Squall non fare casino.” In cambio ricevette un bacio molto
più che appassionato, di nuovo si strofinò contro di lui. Continuò la
sua esplorazione, la sua mano scese sui testicoli, accarezzando i sottili
peli pubici sulla sua inforcatura...Squall aprì le gambe per lasciargli
più spazio, scese ancora. Con
un dito iniziò lentamente ad accarezzare la piccola apertura. Squall
sussultò, si irrigidì...poi lo spinse di lato. “Squall?”aveva esagerato. Si morse un labbro cercando con tutte le forze di non farlo tremare. “Non...non
riesco a respirare così.” Riuscì a scorgere un leggero sorriso, sentì
il peso di Squall spostarsi sopra di lui, i suoi capelli sfioravano le sue
guance. Un altro profondo bacio. “Lascia fare a me...” I
suoi sensi si stavano indebolendo...stava perdendo l’ultimo pizzico di
autocontrollo che gli era rimasto, Squall era troppo audace, ma
soprattutto troppo troppo ubriaco. Ma la sua bocca non riusciva a dire
niente se non gemiti e sussurri inarticolati, le mani di Squall stavano
armeggiando con i suoi jeans. “S-squall,
siamo ubriachi...non possiamo...ce ne pentiremo domani. Aah...mmm...f-fermati...” Squall
si fermò. Immobile. Addormentato profondamente. Sentì il sangue affluire
velocemente al cervello e tutto il suo corpo si scosse. Era finito sotto
le lenzuola con Squall. Quando si sarebbe svegliato, sempre che si
ricordasse cosa avevano fatto, l’avrebbe ammazzato senza tanti
complimenti. Lo spostò piano di lato. Doveva spostarsi dal suo corpo
caldo, nudo...non poteva lasciarlo così. Si
accorse relativamente di Zell e Selphie che emettevano gemiti piuttosto
inequivocabili da sotto la coperta sul pavimento. A quanto pareva Zell si
era ripreso. Quistis stava dormendo raggomitolata dalla parte opposta
della coperta, dando di schiena alla nuova coppietta. Ridacchiò...bella
questa, chissà se Zell era convinto che Selphy era Squall. Raccolse
da terra i pantaloni e boxer di Squall, sarebbe stata un impresa, i suoi
movimenti erano davvero scombinati e ridacchiava come un matto. Impiegò
cinque minuti a rivestire Squall. Aveva tentato di guardarlo il meno
possibile ma non era stato facile. Si buttò sopra la coperta poco lontano
da Quisty, una dormita...ci voleva una bella dormita.
Aprì
gli occhi...si era addormentata. Aveva esagerato veramente quella sera,
forse per via della presenza di Squall. Non sapeva da quanto desiderava
stare un po’ insieme a lui, sentire la sua voce. Aveva avuto molto di più
quella sera, Squall era totalmente un’altra persona quando beveva un
po’. Sorrise, saperlo prima...un onda dolorosa alla testa la fece
gemere. Postumi da sbornia. Per fortuna si era addormentata, si ricordava
vagamente di Irvy e Squall sotto la coperta che...gemevano, di sicuro non
di dolore. Era felice per loro. Si alzò tenendo le mani sulle tempie,
massaggiandosi. Che male!!! Doveva assolutamente andare al bagno, aveva
bevuto molto e ora se la stava veramente facendo addosso. Attraverso la
stanza semibuia...Zell e Selphi? Abbracciati sul pavimento? Anche Irvine
era steso sulla coperta, stava dormendo come un angioletto a pancia in giù.
Aprì la porta del bagno cercando l’interruttore. Dove diavolo era? Si
bloccò sentendo un movimento...qualcuno si stava sentendo male. “Squall?”
Alcuni
colpi di tosse. Finalmente trovò l’interruttore, accese la luce. Squall
era inginocchiato, il viso abbassato sulla tazza. Non alzò nemmeno la
testa. Lo raggiunse velocemente e gli posò una mano sulla schiena. “Squall...tutto
okey?” domanda stupida. Ma la lucidità non era proprio ancora al
massimo. “Tutto...ok.
Va via.” Altri colpi di tosse, un altro violento conato di vomito. Si
inginocchiò anche lei al suo fianco e gli resse la testa finchè non ebbe
finito. “Okey ora...sto bene...cough!” “E’
meglio se ti accompagno in camera.” “Ora
sto bene. Davvero. Solo...lasciami solo.” Finalmente Squall alzò un
po’ il viso e le lanciò uno sguardo gelido. Non molto appropriato un
comportamento del genere visto quanto era pallido, sembrava sul punto di
svenire, o di sentirsi male un altra volta. Il davanti della sua maglia
era sporco, i capelli avevano un aspetto appiccicaticcio. Gli porse un
po’ di carta per pulirsi la bocca. “Ce
la fai ad alzar...” si interruppe. Squall riabbassò in fretta la testa
ricominciando a sentirsi male. Stava cominciando a tremare e questo non le
piacque per niente. Tornò nella stanza e con una mano scosse gentilmente
Irvine che mugolò qualcosa e si girò dall’altra parte. Lo scosse
ancora. Questa volta il ragazzo aprì gli occhi guardandola non poco
confuso. “Irvy...Squall
non si senta tanto bene.” “Che
cosa?” “Squall
sta male.” Sembrò
svegliarsi di colpo. “Dov’è?” “In
bagno. E’ meglio se tornate in camera.” Dal bagno vennero altri suoni
soffocati, Irvine si precipitò nel bagno. Lo seguì sempre più
preoccupata. Squall stava cercando di mandare via l’amico, ma di certo
non aveva molte energie per poter protestare tanto a lungo. Quello che
stava dicendo non era molto coerente, prese un asciugamano e lo bagnò
sotto l’acqua e lo passò sul viso pallido di Squall. In cambio questa
volta ricevette uno sguardo carico di vergogna ma anche di gratitudine. “Non
credo possa stare in piedi...”Irvine si voltò verso di lei. Non aveva
l’aria stare tanto bene nemmeno lui. Era molto pallido. “Lo prendo in
braccio e lo riporto in camera nostra...o è meglio che lo porti in
infermeria?” “Non
ci vado in infermeria!” aveva protestato Squall arrabbiato, sempre
seduto sul pavimento. Si portò le mani davanti alla bocca, rabbrividì ma
sembrò riuscire a superare la crisi questa volta. “In effetti lo metteresti nei guai. Forza ti aiuto io...tu stammi dietro se c’è qualcuno te lo dico.” Irvine
lo prese in braccio passandogli una mano dietro la schiena e una sotto le
ginocchia. Squall mormorò qualche parolaccia ma si lasciò trasportare,
chiuse gli occhi impallidendo ancora di più. Sarebbe stato un problema se
avesse cominciato a vomitare a metà corridoio, sarebbe stato difficile da
spiegare. Aprì il più silenziosamente possibile la porta sbirciando
fuori. Nessuno. In effetti erano solo le quattro del mattino. Fece cenno
ad Irvine di seguirla. Riuscirono
miracolosamente a raggiungere la stanza. Una volta lì Squall si fiondò
nel bagno sbattendo la porta alle sue spalle e ricominciando daccapo a
svuotare il suo povero stomaco. Irvine la guardò preoccupato. “Si
incazzerà da morire. Con me.” “Non ha nessun motivo, ha fatto tutto da solo...io gliel’ho detto di smettere di bere e anche tu.” “Non
ricordo.” “Neanche
lui. Credi di cavartela o vuoi che rimanga?” “Non
importa so cavarmela. Non è mica una novità per me...”Irvine sembrò
gelarsi. Gli voltò di scatto le spalle. “Al mio vecchio garden avevo un
amico che...si riduceva spesso così. Non preoccuparti, io sto bene." “Se
hai bisogno chiamami. Mi dispiace.” Irvine
la abbracciò...sentì il cuore mancarle un colpo. Era bello sentirsi fra
le sue braccia. La baciò leggermente ad un lato della bocca...si sentì
arrossire, quel ragazzo era davvero troppo affettuoso con tutti. “Non
è colpa tua. Non è colpa tua. Sono cose che capitano. Almeno non lo
rifarà più.” La baciò di nuovo sulla fronte. “Vai a letto, sembri
stanca.” “Buonanotte...mi
raccomando per qualsiasi cosa...” E quel qualsiasi cosa in quel momento
era davvero qualsiasi cosa, se
continuava ad essere sempre così carino...lei si sentiva sempre più
sola. Mentre andava nella sua camera
iniziò a pensare al perchè ogni
volta doveva innamorarsi della persona sbagliata. Di qualcuno che non
avrebbe mai potuto avere. Quando
aprì gli occhi credette di avere appena ricevuto una potente mazzata
sulla testa. Ma soprattutto lo stomaco...se lo sentiva totalmente
sottosopra. Si sedette...in camera sua?? Si ricordava vagamente della
festa. Di quanto erano buoni i drink di Zell...di quel gioco scemo con la
bottiglia. Ricordava anche che si era baciato con Irvine e poi tutto
diventava molto confuso. Si
era comportato come un idiota di fronte a tutti. Perchè Irvine non
l’aveva fermato?? Quello che si ricordava benissimo era anche la
figuraccia spaventosa di fronte a Quisty. Si era sentito male...come un
ragazzino. Notò solo in quel momento il suo maglione, subito se lo tirò
via disgustato. Irvine
si era mosso nel letto di fianco al suo, poi si era girato verso di lui con
lo sguardo ancora annebbiato dal sonno. “Ciao...come
ti senti?” Gli
aveva rivolto un occhiataccia di quelle potenti, Irvine era impallidito e
si era seduto ma non aveva detto niente, quel bacio...si era approfittato
di lui! Lo aveva baciato di fronte a tutti! Non poteva credere di aver
fatto davvero quelle cose. Lui non era un pervertito!!! Ma Irvine...con
lui...quelle sensazioni erano state molto forti. Era la prima volta che
le provava e aveva paura. “Stai
alla larga da me.” Rispose secco. Si alzò gettando le coperte da parte,
andò nel bagno e sbattè la porta dietro di lui. Era stato scorretto. Non
gli piaceva che qualcuno giocasse con i suoi sentimenti!! Aprì la
doccia...sentì le lacrime ribollirgli negli occhi, ma le cacciò indietro
a forza, per qualche ragione non riusciva a credere a quello che stava
pensando. Erano solo scuse. Era difficile ammetterlo però. Irvine
rimase a guardare con una notevole disperazione la porta chiusa. Ecco
fatto, macello numero due. Il brutto era che questa volta si sentiva in
colpa, aveva sperato che le cose andassero in quel modo...che lui perdesse
il controllo. Squall aveva tutte le ragioni per avercela con lui. Era un
bastardo. Iniziò a sbattere lentamente la testa contro il muro. Gli
faceva male da morire. Ma il cuore gli faceva molto più male.
Ciao a tutti!!! Finalmente ho finito...venti pagine, avete vinto un pupazzino se siete arrivati fino alla fine! ^__^ Spero che sia stato di vostro gradimento! Ho mantenuto la mia promessa! Eh??? ^\\\\\^. Prima
di lasciarvi...faccio una mini premessa sul prossimo capitolo: ricordate
il viaggio di addestramento? Proprio così. Infatti il prossimo capitolo
si intitolerà “Il viaggio”...e ne succederanno davvero di tutti i
colori!! Un bacio grande grande da YUNA!! E mi raccomando...continuate a
scrivermi!! -> frinoaf82@yahoo.it
^smack^
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