Naturalmente tutti i pg di FFVIII non mi appartengono, altrimenti non starei qui!!


Stai con me

di Yuna

parte I


Compagni di stanza

 

 

Cid fissò il ragazzo seduto davanti a lui, sembrava totalmente a suo agio, rilassato, sebbene fosse appena arrivato in una nuova scuola...soprattutto dopo ciò che era successo. Si alzò e gli porse una grossa cartella.

“Irvine Kinneas” disse mentre con una mano faceva cenno alla professoressa Quistis di entrare nella stanza. “Bene, Irvine. A quanto pare ti unirai a noi per un bel po’ di tempo.”

Irvine si limitò ad annuire e a lanciare uno sguardo a Quistis che gli sorrise. “Hai ragione, comunichiamo con le presentazioni. Lei è la professoressa Quistis e seguirà i tuoi studi, Irvine. E naturalmente ti aiuterà ad ambientarti nella tua nuova classe. Vedrai ti troverai bene.”

“Grazie preside Cid.” Irvine sorrise...e Cid ridacchiò: quel ragazzo era davvero molto, molto carino, scommetteva un occhio della testa che se lo sarebbe trovato parecchie volte in presidenza...per non avere rispettato il coprifuoco e per essersi nascosto in camera di qualche ragazza. Quistis sembrava molto interessata...non la biasimava, in fondo erano più o meno coetanei.

“Ora...non rimane che scegliere con chi vuoi stare...purtroppo anche se sei un Seed devi stare con qualcuno. Non abbiamo più camere singole.”

“Non è un problema.”Irvine incrociò le gambe e si tolse il suo cappello da cowboy, posandoselo in grembo. “Sarà più facile ambientarsi.”

“Preferisci essere in stanza con un tuo compagno di stanza?”

“....bè...sì. D’accordo.”

“Puoi dare un occhiata ai fascicoli. Ci sono quattro ragazzi ancora soli.”

Irvine aprì la cartella davanti a lui e cominciò a sfogliare le pagine dando un occhiata alle foto...un ragazzo biondo, con i capelli lunghi...un altro con corti capelli scuri e un viso dolce...Nida, un altro dall’aspetto minaccioso, dalla pelle scure...Irvine aggrottò le sopracciglia, Cid sorrise, stava osservando la foto di Raijin.

“Oh...Raijin...è un bravo ragazzo.”

Irvine voltò pagina. Il suo viso ebbe un completo cambiamento, sgranò un po’ gli occhi, le guance arrossirono lievemente e le sue labbra si mossero leggermente mentre leggeva il nome del ragazzo...Squall Leonheart.

“Ho scelto.” I suoi lunghi e mossi capelli ramati gli erano scesi sul viso, nascondendolo...quando aveva rialzato lo sguardo sembrava essersi completamente ripreso...cos’era stata quella reazione? Probabilmente notò la curiosità stampata sul suo volto perchè ridacchiò e si alzò in piedi posando le mani sui fianchi. “Questo qua mi sembra tosto...e poi non ho mai visto una Gunblade...magari può insegnarmi qualcosa!!”Alzò il suo fucile posandoselo su una spalla e raccolse il suo cappello calandoselo sugli occhi. Rivolse uno smagliante sorriso a Quistis che arrossì e si coprì la bocca con una mano, abbassando lo sguardo...quel ragazzo sarebbe stato molto...impegnativo.

“Irvine...ho...il dovere di avvertirti che Squall...Squall è un po’...come dire...problematico...” Non voleva assolutamente parlare male di Squall. Era uno studente modello, un Seed di alto livello e un bravissimo ragazzo. Ma per niente facile di carattere.

“E’ piuttosto asociale...e non sarà per niente contento di avere qualcuno in camera con lui.” Quistis sembrava divertita dalla situazione.

“Oh...vedo che lo conosci piuttosto bene!”

“Conosco bene tutti i miei studenti.”Quistis arrossì ancora.

“E’ il tuo ragazzo?”

Quistis lo squadrò silenziosa, poi fissò Cid...chiuse gli occhi e sospirò intensamente....prima di scoppiare in una sonora risata. Scosse la testa asciugando una lacrima. “No...senti facciamo così. Provi a stare con lui un po’ di tempo...se riesci a fare amicizia, bene. Se no puoi cambiare. Va bene anche a lei preside?”

“Certamente. Sono contento che tu abbia deciso di stare con Squall. Magari riesci anche a farlo un po’...uscire da guscio. Mi sembri un tipo in gamba Irvine.”

“Ti accompagno.”

Irvine salutò con un cenno della testa il preside e raccolse lo zaino da terra, cioè tutto quello che aveva, e uscì a fianco di Quistis...o meglio, dietro a Quistis, sbirciandole il sedere. Cid si mise una mano sulla fronte. Magari avrebbe chiuso un occhi con quel ragazzo...si meritava un po’di svago.

Prima che si chiudesse la porta però lo richiamò. “In bocca al lupo!”

Irvine strizzò un occhio e alzò la mano fingendo di avere una pistola e di fare fuoco. “Crepi.”

E così Squall avrebbe avuto un compagno di stanza...non sarebbe stato troppo contento alla notizia. Per niente.

 

 

 

In fondo quel Garden non era poi così diverso dal suo, non sapeva se era un bene o un male, ma per ora ne era felice. Quistis era davvero carina...e per giunta sembrava averlo preso in simpatia. Lo guidò fino al dormitorio e si fermò davanti alla porta della stanza numero 44. Poi si voltò verso di lui.

“E’ questa Irvine...Squall ora è al centro di addestramento ma tornerà fra poco visto che sono già le sei. Intanto ti spiego un po’ come funziona qui dentro.” Estrasse una scheda magnetica da una tasca e la fece scivolare nel lettore.

“E così puoi entrare dappertutto eh?? Scommetto che ti diverti un sacco.”Irvine entrò, rimase piacevolmente colpito dalla stanza, era molto carina. C’erano due letti piuttosto spaziosi nella parete in fondo, due armadi sulla destra e una lunga e larga scrivania giusto al centro. Sulla sinistra c’era un divano dall’aspetto comodo...un mobiletto con una grande Tv e lettore DVD. Totalmente diversa dalla sua vecchia stanza!! Lasciò uscire dalle labbra un fischio di ammirazione. “Ehi!! Che lusso!! C’è anche il telefono!! E il bagno in camera!”.

Anche il bagno era davvero molto carino, un box doccia, uno specchio enorme, un lavandino e i servizi. C’era una grande vasca da bagno!!! Era un sogno!! Naturalmente c’era un mobiletto per i medicinale e un armadietto per tutte le altre cose. Fantastico!! Era quasi commosso...

“Vedo che ti va bene. Ma prima di fare festa ascolta un po’ quello che si fa qui dentro...e le regole naturalmente...dunque...”

In più o meno dieci minuti Quistis l’aveva completamente smontato della sua euforia: il coprifuoco era alle undici e mezza (troppo presto!!!), la sveglia alle sette e quaranta (ancora troppo presto!!!), le lezioni duravano fino a l’una, due volte la settimana si svolgevano dei test di verifica, e tre volte la settimana le lezioni erano di tipo pratico e si svolgevano al centro di addestramento, una volta al mese c’era un esame (stava davvero cominciando a sudare  -_-’’’’), non si poteva fare nessun tipo di festa non autorizzata dal comitato studentesco, non si potevano invitare altri studenti nella stanza dopo il coprifuoco, era necessario giustificare le assenze con un certificato medico...

“Okey!! Okey. Ho capito! Fai prima a dirmi che cosa si deve fare...accidenti quasi quasi mi sembra di essere in prigione!”si sedette tutto sconsolato sul divano buttando per terra lo zaino.

“Non fare quella faccia imbronciata.”Quistis si chinò davanti a lui...aveva proprio un buon profumo. Sarebbe stato bello avere una prof del genere. “In fondo...se non ti fai beccare...niente è vietato. Ti assicuro che se solo conosci la gente giusta...sarà uno spasso!!!”

“Prof...tu non dovresti dirmi queste cose! Non credi?” meno male, gli era tornato un po’di buon umore. “Chi sarebbe questa gente??”

“Domani ti presenterò ai ragazzi.” La ragazza si rialzò lanciandogli un occhiatina maliziosa, “Quanti anni hai Irvine?”

“Diciassette.”

“Oh...bene!! Non puoi uscire dal garden da solo.”

“Fantastico! Come mai sei tanto contenta??” la guardò di nuovo imbronciato. Non è che quella tipa era un po’ masochista? Prima gli sollevava il morale poi lo spingeva di nuovo giù nel baratro della depressione.

“Perchè dovrò accompagnarti io!”Ecco spiegato perchè era così allegra. A quanto pareva aveva già una pretendente. “Un’ultima cosa...non si possono chiudere le stanze a chiave da dentro, nemmeno il bagno si puà chiudere.”

“Oh...perchè?”

“Questioni di sicurezza. Puoi chiudere solo se esci. Tieni questa è la tua scheda. Puoi accedere anche al centro di addestramento.”

“Grazie.”

In quel momento la porta si aprì, finalmente Squall era arrivato.

Avrebbe voluto fotografare la sua faccia. Era tutto spettinato, impolverato e con una sostanza viscida e verdognola sulla giacca nera, il collo di pelo era tutto appicicaticcio, i pantaloni avevano uno strappo sul ginocchio e la sua Gunblade era sporca di sangue...e qualcos’altro. Ma soprattutto il suo viso...sorpreso...poi corrucciato...i suoi capelli colore della cioccolata gli scendevano sugli occhi in ciocche scompigliate, gli occhi di un blu intenso quanto il mare in tempesta sembrarono mandare lampi dal bianco pallido della pelle...aveva un graffio leggero sulla guancia destra...sembrava la faccia di un bambino arrabbiato...meraviglioso.

 

 

Era stanco...arrabbiato...sporco dalla testa ai piedi e ora quella bella sorpresina. Quistis aveva incrociato le braccia poi era corsa al suo fianco prendendolo per un braccio e spingendolo verso il tipo vicino al divano...ma che diavolo stava succedendo? Fissò l’alto ragazzo dalla testa ai piedi. Era vestito più o meno da Cawboy...un grosso fucile era sopra al suo letto...aveva sentito parlare del suo arrivo, ma non aveva immaginato di trovarselo in camera. Si sarebbe occupato più tardi di lui. Ora doveva risolvere un altra questione. Gli voltò le spalle ignorando completamente la mano che gli stava porgendo.

“Che storia è questa Quistis???” ringhiò in faccia ala sua professoressa lasciando cadere a terra il Gunblade che provocò un fragore non indifferente. Il Cawboy era sobbalzato e aveva indietreggiato in fretta, precipitando sul divano.

“S-Squall...calmati un attimo. Lui è Irvine il tuo nuovo...”

“A momenti finivo ammazzato!”la fulminò completamente con lo sguardo avvicinandosi di più. Gli dispiaceva un sacco che fosse più alta di lui, ma non era un problema si alzò un po’ sui piedi stringendo i pugni. “Non c’era nessun avvertimento!!!”

“Squall...ma che cosa stai dicendo? Ammazzato?” balbettò lei. Sembrava confusa...chiuse gli occhi e si rilassò un po’. Non serviva a niente...e non gli andava di fare scenate davanti a quell’estraneo che li guardava tutto stralunato dal divano, con il cappello in bilico sulla testa.

“Scusa...ma...da quando ci sono T-rexaurus nel centro? Stavo combattendo contro un paio di mostri...ed è saltato fuori quell’affare. Non ero per niente pronto! Mi ha quasi staccato la testa con un morso.”

“Ho Dio!!! Hai ragione!!! Scusa ma ora corro subito a fare l’annuncio!! Stai bene?”

“Sì...più o meno.”

“Corri a farti dare un occhiata in infermeria!”strillò Quistis correndo come un fulmine per il corridoio.

Sospirò profondamente e si passò una mano guantata sul suo giubbotto. Uno schifo. Era pieno di saliva...c’era mancato poco e sarebbe stato sbranato...meno male che era riuscito a scappare. Non sapeva di poter correre tanto veloce. Si voltò verso il ragazzo.

“Tira via quell’affare dal mio letto.”

Subito il tipo schizzò in piedi e raccolse la sua arma quasi inciampandosi nel copriletto. “Scusa non pensavo fosse il tuo letto.”

Borbottò qualcosa e si sfilò la giacca sudicia, la lasciò cadere per terra, poi si tolse anche la maglietta bianca, buttando a terra anche quella.

“Senti devi proprio stare qui?”gli chiese duramente. Il ragazzo aveva girato il viso da una parte...era arrossito? Sembrava imbarazzato...aggrottò le sopracciglia, di solito i ragazzi non si “imbarazzavano” a guardare gli altri ragazzi, per quanto ne sapeva. “C’è qualche problema?”

“Nessun problema. Comunque sì...devo proprio stare qui. Mi dispiace.” si voltò sorridendogli...i suoi occhi celesti cercavano in tutti i modi di non scendere più in giù del suo viso. Quel suo sorriso così tranquillo...che strano tipo...di certo doveva avere dei grossi problemi con quella faccia. Probabilmente se si fosse tolto il cappello e sciolto i capelli tutti l’avrebbero scambiato per una ragazza. Lui comuque poteva solo stare zitto...ogni volta che arrivavano nuove reclute alla scuola parecchi lo scambiavano per una ragazza...gli dava sui nervi in una maniera incredibile.

“Cerca di stare al tuo posto allora.” Rispose secco. Andò in bagno e sbattè la porta. Non gli andava proprio di avere un altra persona in camera con lui! In fonda c’erano un sacco di altre stanze con un posto libero.

Probabilmente centrava il preside Cid, gli aveva sempre riempito la testa su quanto era importante avere degli amici...che non era normale stare sempre isolato dal gruppo. Ma imporgli qualcuno in camera era davvero troppo! Dopo la doccia sarebbe andato a fare quattro chiacchiere con lui...magari riusciva a fargli spostare il tizio....come si chiamava?? Mha...in fondo non gli importava del suo nome. Quella situazione non gli piaceva per niente.

 

 

 

Irvine fissò la porta del bagno...Accidenti! Non era andata molto bene. Asociale? Squall era un vero e proprio iceberg ambulante! Gli venivano brividi di freddo solo a stargli accanto. Scosse la testa depresso...non era un buon segno stare sulle palle ad una persona ancor prima di dirgli il nome.

Non si sarebbe arreso così, però. Squall era un osso duro...ma lui non era da meno. Voleva diventare suo amico. A tutti i costi.

Prese i pochi vestiti da dentro al suo zaino e li appese alle grucce dentro l’armadio vuoto, depose il suo fucile sul fondo, nell’apposito cassetto per le armi. Non aveva altro. Solo la sua piccola “Scatola Magica”...la nascose sul fondo del cassetto per la biancheria. Non pensava proprio che Squall fosse il tipo che frugava fra le mutande degli altri.

Lo scroscio della doccia era cessato, chiuse in fretta l’armadio. Forse era meglio farsi un giro, non voleva arrossire ancora davanti a lui. Chissà perchè poi...aveva fatto una figura veramente pietosa...e se fosse uscito nudo da quella porta...si diede un pugno in testa. Ma che cavolo di pensieri faceva? Era diventato davvero un maniaco! Era un uomo lui!! I ragazzi non gli interessavano e mai gli erano interessati...forse era colpa di quel suo aspetto così... fragile...era carino come una ragazza...si colpì di nuovo. Carino?????? Aveva proprio pensato che Squall era carino? Basta...doveva andare a prendere un po' d’aria.

Uscì in fretta...chiudendo delicatamente la porta alle sue spalle, non voleva assolutamente far pensare a Squall che ce l’aveva con lui. Guardò l’ora, le sette e mezza. La cena era alle otto...aveva ancora tempo per un giretto. Magari poteva dare un sbirciatina dentro al centro di addestramento...ma non aveva nessun arma con lui...era vietato entrare disarmati. Guardò a malincuore la porta...aveva voglia di scaricarsi un po’...sentì delle risatine alle sue spalle.

Quando si voltò si trovò di fronte tre persone. Una ragazza bendata ad un occhio, vestita di blu, con i capelli colore dell’argento, un alto ragazzo biondo (più alto di lui!) e un gigante dalla pelle scura. Si ricordava di quel tipo grande e grosso. Il preside l’aveva chiamato...Raijin.

Il biondo aveva un ghigno piuttosto inquietante in faccia...gli era girato attorno, con le mani dietro la schiena, poi si era piazzato davanti a lui. “Abbiamo un pistolero...nel nostro Garden!!!”disse rivolto agli altri due ragazzi. “ Dov’è la tua pistola cowboy?!...non dovresti averla sempre con te?”

“Ma certo.” Sorrise e cominciò a camminare nella direzione opposta a quella dei ragazzi...non gli piacevano affatto le loro facce...sentiva odore di guai...e non voleva guai il primo giorno dentro la nuova scuola!!

“Dove vai? Non mi sono ancora presentato!! Non sono così maleducato!” l’aveva afferrato per una manica del soprabito facendolo girare tanto in fretta che quasi non perse l’equilibrio. Il cappello era caduto a terra. Ho ho. Un rivolo di sudore gli scivolo giù da una tempia. “Io mi chiamo Seifer. E i miei amici sono Fujin e Rajin. Qual’è il tuo nome pistolero?”

“Irvine Kinneas.”cercò di mantenere un comportamento il più tranquillo possibile, non doveva far vedere che aveva paura o se la sarebbero presa per sempre con lui. Bene...è così aveva conosciuto i primi “bulli della scuola”...meglio prima che poi. Ora sepeva da chi girare al largo...

“Irvine...ma che bei capelli...” la grande mano di Seifer gli passò fra i capelli, fermandosi poi su una guancia. “Sono così morbidi...” Senza nemmeno rendersene conto aveva reagito...aveva dato uno schiaffo alla mano sopra alla sua guancia, allontanandola da lui. Subito si accorse dell’errore...ora sì che era nella più profondo...merda. Il ragazzo sorrideva sorpreso.

“Oh...ma come siamo suscettibili...”

“Mi dispiace...non volevo colpirti...”si affrettò a dire mentre indietreggiava...ancora una volta tentò di prendere il largo...ma questa volta Seifer gli afferrò un polso, strattonandolo indietro e alzandogli il braccio in alto. La mano si strinse intorno al polso sottile...dalle labbra gli sfuggì un gemito di sorpresa.

“Non preoccuparti...una mano carina come la tua non può di certo fare molto male. Scommetto che ti piacciono davvero tanto le pistole...” lo attirò di più vicino a lui...sentiva che le gambe cominciavano a tremargli, stava sudando freddo...e quello se n’era accorto. E il polso gli faceva un male del diavolo...ma perchè quando succedevano quelle cose non c’era mai nessuno??

“SEIFER! Smettila immediatamente se non vuoi essere sospeso!” Sì!!! Quasi si mise a piangere per il sollievo. Quistis!! Cara dolce stupenda ragazza!!!! Adorava quella sua voce così autoritaria. Seifer lo mollò all’istante e allargò le braccia.

“Ehi ehi ehi!! Stavamo facendo amicizia! Perchè tanta aggressività prof?”il suo volto stava simulando la più completa innocenza.

“Seifer...sono STANCA che tutti i giorni tu cerchi di far amicizia con qualcuno. E’ l’ultima volta che te lo dico. Chiaro?”

“Te l’ho detto...non stavo facendo assolutamente niente!! Giusto Kinneas? Diglielo anche tu...”quegli occhi...azzurri...freddi...strinse la mascella, odiava avere paura di qualcuno...e quegli occhi gli facevano paura.

“Infatti...è così.” rispose abbassando lo sguardo agli stivali. Si morse forte le labbra. Maledizione.

“Ma davvero!! Molto bene allora. Adesso però...fila. Anche voi ragazzi...andate in mensa, ormai è ora di cena.”

“Agli ordini.”Seifer fece un cenno del capo ai compagni che lo seguirono lungo il corridoio. Verso la mensa.

Quistis gli rivolse un occhiata preoccupata. “Tutto bene? Scusa se non ti ho avvertito... sono proprio una sbadata in questo periodo!”

“Non c’è problema, va tutto bene...pensavo solo di dover andare dal dentista, e di dover saltare la cena...”ridacchiò nervosamente raccogliendo da terra il suo cappello. Lo sbatacchiò un po’ e se lo calcò sulla testa.

“Sicuro di star bene...”

“Si-i!!! Ma tu sei la prof...o la baby sitter?”

“Temo tutte e due le cose insieme.”

Lui sorrise. Gli circondò con un braccio le spalle. “Andiamo a mangiare...e...”gli diede un bacio su una guancia, Quistis sgranò gli occhi sorpresa, poi arrossì intensamente. Centro. “Grazie di avermi salvato!!!!”

“Oh...non c’è di che.”

Si incamminarono insieme a braccetto. Che lunga, intensa giornata!!!!

 

 

 

Quando tornò in camera erano già le nove e venti. Era davvero distrutto. Forse una bella doccia gli avrebbe fatto bene...o un bagno...si buttò sul divano e chiuse gli occhi. Dov’era Squall? Probabilmente era tornato al centro di addestramento armato fino ai denti a dare una lezione a quel poveraccio di mostro. Non lo invidiava. Si alzò sui gomiti, quanto sonno!! Gli occhi gli si chiudevano...si sfilò faticosamente il soprabito, il gilet e la camicia...si aprì i pantaloni...quel divano era davvero comodo...tanto, tanto comodo...

Squall aprì la porta lentamente...per un ora aveva dato la caccia al bestione...ma non si era fatto vivo. Non aveva nemmeno cenato! Il suo stomaco gorgogliò in modo imbarazzante... sbuffò spazientito. Avrebbe comprato un panino più tardi...si bloccò quando notò il ragazzo profondamente addormentato sul divano. Si era completamente dimenticato di lui!

“Oh no!” era troppo tardi per andare da Cid ormai. Irvine. Aveva litigato al telefono con Quistis un quarto d’ora ma non c’era stato verso. Lei non avrebbe convinto proprio nessuno a cambiare camera. Ed in più aveva aggiunto che stare a contatto con un altro ragazzo della sua età gli avrebbe fatto bene. Quasi fosse un eremita!!!

Era piuttosto interessante come tipo comunque, e questo lo contrariava ancora di più. Una ciocca di capelli scesa leggera sul viso del ragazzo, che spostò il viso di lato...si sorprese a fissare il suo petto nudo...non era molto muscoloso, appena un po’...distolse lo sguardo, così mezzo nudo si sarebbe preso un accidente...e non voleva un essere pieno di moccio che gli ciondolava in giro per la stanza mentre studiava.

Con delicatezza prese da terra il suo soprabito e glielo stese sopra, coprendolo. Sospirò. Stava già cedendo?

 

----fine prima parte----

 

Spero di non annoiare troppo con questa parte...ma un introduzione ci vuole no???? Riguardo questa prima parte ho fatto anche un disegno...^_^’ che è venuto come è venuto...io la buona volontà ce l’ho messa!

Non so quante parti avrà questa fanfic...ma in programma per ora ce ne sono ben 28 O_O GUUULP!!! Ho l’impressione che aumenteranno un pochetto...il nuovo capitolo si chiama “Nuovi amici”... per ora ancora tutto tranquillo...ancora per poco...

Un bacione YUNA ^  ^!!!

 

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