ATTENZIONE:
i personaggi che compaiono in questa fiction non sono originali, ma sono tratti
da “Spriggan” di Takashige & Minagawa
che ne detengono tutti i diritti. Questa fiction è realizzata per puro
divertimento e non a scopo di lucro. Il tutto è ovviamente yaoi! =) ~ L’ultima cosa di
cui ho bisogno... ~
di Yu Ominae Erano
le 4 del pomeriggio. Jean
si era soffermato a guardarlo mentre studiava in giardino... Soffermato...beh, sarà
stato un’ora che lo osservava, sin da quando aveva iniziato a ripassare le
lezioni di chimica per il compito che avrebbe avuto l’indomani mattina... Yu di
solito inizia a studiare (studiare, si fa per dire...) verso le 3, cosicché alle
5, il signor Yamamoto lo avrebbe fatto uscire tranquillamente per i suoi giretti nei negozi di Tokyo, a caccia
di qualche nuovo videogioco o cose simili... In fondo, quando Yu non veste i
panni del temibile Spriggan è pur sempre un ragazzino di diciassette anni... ...
forse è proprio questo che piace di lui a Jean... il biondo francese aveva
provato più di una volta a farglielo capire, ma Yu non aveva afferrato il
concetto... Era
da circa un ora che Jean si girava e rigirava tra le mani il trattato
legislativo della branca francese dell’ARCAM, nel giro di pochi giorni sarebbe
dovuto partire come ambasciatore verso i lidi americani, per partecipare ad un
convegno sulle nuove regole della fondazione. E lui avrebbe parlato a nome
della Francia, della Turchia e del Giappone... un impegno notevole non c’è che
dire... Ma la testa non c’era per certe cose... “MMmmm............noiaaa............”
sibilò tra i denti Yu. Jean
stacco gli occhi dai cento e passa fogli che aveva tra le mani e si voltò verso
il ragazzino annoiato. “...che
cos’hai da guardarmi?” chiese freddamente Jean. “Non
guardo te. Stavo solo fissando il vuoto...” esclamo con aria superiore Yu. Peccato...Jean
avrebbe voluto sicuramente il contrario... “Non
guardo mai fisso le persone. Mi dà noia.” esclamo Yu dopo una pausa di qualche
minuto. “Non
hai più voglia di studiare vero?” cambiò discorso Jean. “Il
fatto è che non ho MAI voglia di studiare...” cos’ dicendo Yu riprese in mano il
libro di chimica e con aria annoiata cominciò a sfogliare le pagine senza
motivo. “Bhè,
è il tuo “lavoro” quindi devi farlo... comunque se proprio non ce la fai più
prenditi una pausa. Studiare senza voglia è molto controproducente...” affermò
Jean.
Jean
posò di nuovo gli occhi sui suoi fogli, continuò a sfogliare i trattati di cui
doveva sapere a memoria ogni piccola frase. Certo
che la giornata non era delle meglio per starsene in disparte a studiare, il
tempo era bellissimo, faceva caldo e un sole meraviglioso brillava su un
limpidissimo cielo azzurro. Non c’era alcuna nuvola a velare quel pezzo di
paradiso. “Io
smetto.” Esclamò quasi arrabbiato Yu. “Tu che fai continui a star lì su quei
fogli?” “...devo...”
rispose Jean con tono rassegnato. “Jean,
basta! Dai un taglio, smetti, stop, basta, chiudi! Fai una pausa anche tu, non
puoi fossilizzarti su cento pagine scritte al computer, c’è di meglio in giro,
esci, fai qualcosa di divertente! Insomma, non diventare un topo di
bibilioteca!” gli urlò contro Yu. Jean
ripose i suoi fogli con fare innervosito. “Senti
ragazzino... se tu non hai voglia di fare niente di quello che ti viene
assegnato, togliti dai piedi e non rompere alle altre persone. Io ho ben altre
cose a cui pensare, non ai due o tre videogiochi nuovi usciti in negozio. Non
posso stare dietro e tutte le puttanate che piacciono a te! Quindi taci, esci se
vuoi uscire e non rompere. Chiuso il discorso!” Jean
era diventato un’altra persona. “...ma
io...” Yu rimase sconvolto dalla reazione di Jean. “Ho
appena detto che non voglio più sentire la tua voce per oggi! Intesi?!” Così
dicendo Jean riprese in mano i suoi fogli e si rimise a sedere sul gradino
inferiore che portava sul giardino, con il buono intento, questa volta, di
ricominciare per l’ennesima volta il capitolo che stava cercando di leggere da
circa un’ora. Yu
era rimasto inebetito da un simile atteggiamento, certo, Jean non era uno che
calibrava le parole quando era incavolato, ma un comportamento del genere
proprio non se lo sarebbe aspettato. Bhè,
quando ti succedono queste cose ti passa subito la voglia di fare tutto e
infatti Yu di voglia di uscire non ne aveva proprio più. Gli sarebbe piaciuto
uscire con il francese ma forse Jean, non aveva afferrato il concetto che aveva
cercato timidamente di fargli capire. L’unica
cosa in queste occasioni e quella di stare zitti e guardarsi un po’ di TV... “Bhè...
che cosa fai adesso? Hai fatto tanto casino per uscire e ti metti a guardare la
TV? Mi sembra caro Yu, che stai perdendo colpi sai... sei sicuro di non volere
qualche parere da uno psicologo?” gli sbeffeggiò contro Jean. Silenzio.
Nella stanza non si sentiva alcun rumore oltre a quello della TV in sottofondo. “Allora?
Mi voi rispondere quando ti faccio una domanda oppure no?” esclamò a gran voce
Jean, che era sull’orlo di una bella crisi isterica. Yu aveva questo potere su
di lui, di farlo cadere spesso nella più profonda crisi di nervi, quando si
comportava da bambino viziato. “Ok,
fai come vuoi, forse è meglio che stai zitto...” La
sera stessa. Ore
24.00 Yu
era davanti al computer, era tutta la sera che stava smanettando sulla tastiera
e non ne poteva proprio più. Yamamoto gli aveva dato l’incarico di battere a pc
un’intero pacco di fogli che Jean avrebbe dovuto portare con se in America.
Jean era ancora su quei maledetti fogliacci e l’unico che non aveva altro da
fare era proprio lui, quindi.... A chi l’incarico? “Cheppalle....proprio
io devo fargli ‘sto favore....?” penso tra sè Yu. Fuori
era buio ormai, gli altri membri dell’ARCAM avevano già messo la testa sul
cuscino ed erano sprofondati nei più bei sogni... Anche Yu avrebbe voluto essere
lì, ma il “capo” non gli aveva ancora dato l’ordine di buttarsi sul letto per
un bel sonno. Ad
un tratto bussarono alla porta. “Chivvalà?”
chiese nel suo solito modo ironico Yu. “Sono
io, apri.” Sussurrò la voce del biondo francese. “Oh
no ancora lui! Sarà venuto a rompere?” “E’
aperto comunque... entra pure...” Jean
entrò nella stanza e Yu fece finta di niente continuando a digitare sulla
tastiera. “Sono
venuto a vedere come va?....come stavi....” Disse con voce calma Jean. A Yu
sembrò un sogno... Quando Jean era calmo e rilassato e potevi parlarci
tranquillamente, lo paragonava ad un angelo. Aveva spesso questi sbalzi di
umore, lo sapevano tutti, ma Yu non si era mai abituato a trovarsi di fronte
prima una bestia e subito dopo un angelo. “Mi
bruciano gli occhi...” si lamentò ingenuamente Yu. “Avanti,
alzati, continuo io...” gli sorrise gentilmente Jean. “Vai a riposarti adesso!” Come
mai tutta quella forma di perbenismo nei suoi confronti? A Yu questa cosa
suonava alquanto strana... Comunque meglio così! “Ehmmm.....” “Che
c’è?” “MMmmmmm....
Non è che poi dopo questo favore mi chiedi in cambio qualcosa come fai con
tutti?” chiese Yu. “.......può
darsi.....” sorrise a denti stretti Jean. “Ecco
lo sapevo! No, no! Se è così alzati che continuo io! Non ho soldi da darti io,
tantomeno voglio che mi pignori qualche mio videogioco!” si alterò Yu Jean
scoppiò a ridere dopo aver visto la scena, e l’espressione di Yu. “Ehi,
scemo! Ma stò scherzando! Muoviti, vai a letto!” “MMm....
Ok.....comunque ricordati che non ti devo dare soldi. L’hai detto anche tu ora!”
ribattè scocciatissimo Yu. “Ok,
ok stai tranquillo!” continuava a ridere Jean. “Anzi...rimango
qui, non mi fido molto di te. Se hai bisogno di sapere qualcosa, visto che non
te la cavi molto bene con il computer svegliami...” “Ehi
ragazzino, ma lo sai che sei davvero
insolente?” esclamo un pò stupito Jean. Dopo
una mezz’oretta buona, Jean aveva terminato il suo lavoro. “Wow! Ho concluso
tutto!” disse tra se e se con aria soddisfatta come a farsi un complimento
mancato da qualcun altro. Si era fatto
tardi ed era giunta l’ora per tutti e due di andare a nanna. Jean raccolse le
stampe che aveva fatto, il suo libro, e i suoi trattati, quando si accorse che
Yu sonnecchiava sul divano. Rimase per qualche secondo a fissarlo. Non riusciva
a capire bene cosa gli passasse per la mente. Tantissime volte si sorprese a
guardarlo così, quando lui non se ne accorgeva e questo fece un po’
rabbrividire Jean. “Ma cosa diavolo sto’ pensando...? No, no... devo togliermi
dalla testa questi pensieri idioti... e poi... poi è impossibile! Mi potrebbero
pure arrestare per pedofilia no? Io ho ventisei anni lui diaciassette, è
minorenne...” Jean si poneva i peggio problemi di questo mondo e ci rideva sopra
visto l’idiozia di alcuni. “Ehi,
Yu! Sveglia! Forza! Vai a dormire in camera tua!” Yu
fece fatica ad aprire gli occhi, un minuto per ambientarsi alla luce soffusa
che emanava il monitor del computer e tirò fuori un filo di voce: “...mi
sono addormentato?” “Non
sono stato molto attento a ciò che facevi, ma è da molto che non ti sento
“blaterare” quindi penso proprio che è da molto che stavi dormendo...” Alzò
gli occhi e vide che Jean era chino su di lui. Ebbe un sussulto, non se lo
aspettava proprio di vederselo così vicino a sé. Lo guardò un attimo negli
occhi, come a cercare di scucirgli di bocca il perché lo stava guardando in
quel modo, ma dalla bocca di Jean non uscì un sussurro. “Jean...
c’è qualcosa che non va?” a Yu tremò la voce. “Credo
di si...” sussurrandogli queste parole lo guardò dritto negli occhi. Il suo
sguardo era freddo e impassibile. Yu non potè far altro che voltarsi dall’altra
parte, non sopportava il suo sguardo addosso, lo metteva a disagio... “Ma
sei proprio sicuro di essere tu il temibile Spriggan di cui tutti hanno
timore?” gli chiese Jean con voce bassissima, Yu quasi non riusciva ad udire le
parole. “Quando
dormi sembri sembri un’altra persona...” “Anche
tu quando parli così sembri un’altra persona...” rispose timidamente Yu. Jean
si avvicinò ancora di più al suo viso quasi a sfiorare con il naso le labbra di
Yu. “Jean....senti...io...”
Yu cominciò ad innervosirsi e cercò di sfuggire alla presa di Jean che si
faceva sempre più forte sulle sue braccia. [continua] Per
chi non conoscesse la serie e volesse maggiori delucidazioni riguardo essa ed ai suoi personaggi,
visiti questo sito: http://www.geocities.com/arcam_base/
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