A Scilla-chan, la ragazza più dolce che abbia mai conosciuto. Ti auguro un bellissimo compleanno, spero tanto che prima o poi riusciremo a incontrarci.
Sposa bianca
di Hymeko
"E questo è tutto"
terminò Anzai, scrutando le facce attonite dei giocatori della sua squadra.
"Spero che accetterete…ve ne sarei molto grata"
mormorò la signora Sakuragi, strizzando l'occhio al figlio, che le sorrise.
"Ceeerto che accettiamo!!!"
Miyagi, rosso in faccia e con gli occhi a cuore, si gettò ai piedi di Ayako, scodinzolando.
"Ma lo facciamo solo perché lei è la madre di Hanamichi"
puntualizzò la ragazza, tirando una sventagliata sul cranio del play.
"Siete davvero gentili…allora ci vediamo venerdì pomeriggio, in stazione. Ciao Hana, buon allenamento"
"A dopo mamma"
Appena la signora fu uscita, l'allenamento riprese normalmente…più o meno…Miyagi si mise a palleggiare accanto a Hanamichi, in modo da poter vedere anche Ayako:
"Tua madre mi piace tantissimo, sai?"
"Degna madre di un genio!"
"Già…oh Ayakuccia…e quest'idea, di usarci come comparse nelle foto della sua nuova collezione di abiti da sposa…è…è…è…"
"Geniale!"
terminò per lui Mitsui, lanciando sguardi adoranti al vice capitano.
"Eh eh eh! Quindi riconoscete che siamo tutti geni, in famiglia!"
"Lei di certo, tu hai ancora molta strada, da fare! Ma dimmi, come mai non l'ho mai vista, prima?"
Miyagi iniziò a scaldarsi i muscoli delle braccia, per distrarre il Gorilla:
"Bè, lei e papà si sono divisi quando avevo dodici anni, io sono rimasto con lui ma ci siamo tenuti in contatto, manda un sacco di soldi a casa, per me…mi ha sempre adorato. È tornata in Giappone due mesi fa, in cerca di ispirazione per un servizio sulla nuova collezione, creata apposta per San Valentino…un giorno è venuta a vederci giocare, e lì le è venuta un'idea degna di me: usare dei giocatori di basket come comparse. Il titolo della collezione è LS: Love&Sport che non sarà originalissimo, ma è di sicuro effetto, per i giovani"
terminò di spiegare, come fosse davanti a un tavolo di finanziatori.
Mitsui sospirò, provando un tiro da tre:
"Senza offesa ma il nome non mi interessa molto…ma la adorerò sempre, per i due giorni che passeremo in riva al lago in un ryokan lussuosissimo…per la possibilità di apparire in foto famosissime, accanto a veri modelli…e perché potremo provare degli abiti da cerimonia…"
e il suo sguardo lussurioso si posò su Kogure, che fece finta di nulla anche se Hanamichi vide che arrossiva…
L'allenamento finì in fretta, e il ragazzo non si fermò con gli altri, per poter stare con la madre…erano preziosi, per lui, quei momenti, in cui godevano della compagnia l'una dell'altro…quando non erano costretti entrambi a stare soli, senza nessuno cui appoggiarsi…
"Tesoro…mi farai da indossatore, quando saremo là?"
Il tè andò di traverso a Hanamichi, che iniziò a sputare in un tovagliolo:
"Ma mamma!!!"
esclamò, completamente rosso…se solo i suoi compagni avessero saputo…
"E dimmi, c'è qualcuno in particolare, con cui vorresti passare San Valentino? Dillo alla mamma…inviterò anche lei"
Il ragazzo avvampò ancora di più, e distolse lo sguardo…
"Viene già…"
"Ooohhh…chi è? La manager, come quel piccolo play? O la sorella del capitano?"
"Bassstaaa!!! Un po' di privacy!!!"
In preda all'imbarazzo, Hanamichi scappò su per le scale, lasciando sola la madre a ridacchiare.
Quattro giorni dopo…
La giornata di prove era passata tranquillamente, sfumando in una serata tranquilla, che tingeva il cielo di toni rosati. I ragazzi si erano dimostrati ottimi modelli, e le foto erano state scattate in rapida sequenza, nella magica atmosfera del lago.
Certo, il fatto di dover sempre stare in bella vista lo aveva infastidito non poco, ma lo aveva messo in conto…con una faccia come la sua, che altro poteva aspettarsi?
'Fosse solo quello…'
Quell'insistente della signora Sakuragi era anche quasi riuscita a fargli fare la parte del modello principale…solo ricordandole che era minorenne, e che i suoi genitori avevano dato il consenso solo per le parti minori, l'aveva scampata. Gli mancava solo di vedersi vestito in abito da cerimonia…certo, con la persona giusta al fianco, ci sarebbe anche stato…ma dato che s'era proposta la Akagi…
Sospirò, con pesantezza…se fosse stata una persona qualunque, l'avrebbe mandata a quel paese senza tanti problemi, ma…era pur sempre la madre del suo adorato rossino, quindi…
Infilò il foglio con stampato il programma fra gli shoji* della camera di Mitsui e Kogure…non si sarebbe mai azzardato a disturbare. Glielo aveva chiesto lei, di distribuirli ai compagni, con uno strano sorriso sbarazzino…scosse la testa, davvero troppo stanco per pensarci su. E perso nei suoi sogni…di foglio ne restava solo uno…quello per Hanamichi, come lo chiamava nel suo cuore. L'aveva lasciato apposta per ultimo…anche se si fossero intrattenuti per una rissa, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire…
"Do'hao"
mormorò, ricordandosi del comportamento da tenere, con lui. Probabilmente nulla, sarebbe mai riuscito ad avvicinarli…a dargli solo la possibilità di un bacio…uno solo…
Bussò, e attese.
"Entra pure, è aperto"
'Che voce allegra…è felice…'
scostò gli shoji, ed entrò nella camera occupata dal rossino.
'Chissà che faccia farà la mamma quando mi vedrà…ci rimarrà di sasso!!! In fondo, le avevo detto di no…ma non ho saputo resistere…quando l'ho visto, mi sono reso conto che i ricordi…sono troppo forti, da sconfiggere…'
pensò stancamente, appoggiando una mano guantata allo specchio in cui si stava rimirando. Solo un sorriso debole gli rispose, carico della tristezza accumulata in quegli anni…sospirò pesantemente, costringendosi a scacciare quei pensieri cupi…in fondo, era proprio per riassaporare la spensieratezza del passato, che era vestito così…
'Anche se in effetti è un po' piccolo…manca parecchia stoffa'
girò su se stesso, incupendosi un po', dato che aveva la schiena nuda…non era riuscito a chiuderlo, dietro…bisognava essere contorsionisti, per farcela!
Un pensiero buffo gli nacque in testa, mentre ondeggiava da una gamba all'altra:
'Chissà che direbbero i ragazzi se mi vedessero così…probabilmente morirebbero d'infarto!'
Rise, cancellando la tristezza che aleggiava nella piccola stanza…quello sì avrebbe fatto scalpore, altro che i suoi capelli rossi!
"Basta che però si sbrighi…inizia a fare fresco, con solo questo addosso!"
La madre era scesa per una lunga telefonata d'affari…gli aveva promesso pasticcini, al suo ritorno…e una lunga, lunga chiacchierata, fra madre e figlio…era quella la parte che attendeva di più, una spalla su cui piangere, un cuore amico con cui sfogarsi, qualcuno che non lo giudicasse, per ciò che era, per il suo aspetto…lei no, non l'avrebbe fatto, non la sua mamma…
Un alito di vento sgattaiolò attraverso la finestra socchiusa, muovendo le tende semitrasparenti…come dita fragili, si tesero verso di lui, accarezzandolo con il loro lieve soffio, recando in sé la malinconia della sera…
Il bussare alla porta lo risvegliò bruscamente…ogni traccia di tristezza fu prontamente cancellata, perché lei non la vedesse…e il ragazzo si stampò in viso il suo sorriso più allegro:
"Entra pure, è aperto"
Si piazzò nel centro, le braccia spalancate perché lo vedesse completamente, e chiuse gli occhi, trattenendo le risa…
Sentì gli shoji scorrere, e una voce strozzata. Aprì gli occhi, e il suo sorriso si gelò.
Rukawa. Non era sua madre…era Rukawa.
Che lo guardava stravolto, gli occhi spalancati che passavano freneticamente dalla testa ai piedi.
Kaede Rukawa, il ragazzo che amava…l'aveva beccato così.
Hanamichi Sakuragi vestito da sposa.
Hanamichi Sakuragi vestito da sposa.
Hanamichi Sakuragi vestito da sposa.
Rukawa s'appoggiò agli shoji aperti, per stare in piedi.
Non poteva essere vero, gli occhi sicuramente lo stavano ingannando…era una visione, o una volpe trasformata che era andata lì a prenderlo in giro…non poteva essere realmente lui…
Hanamichi Sakuragi vestito da sposa…con un abito bianchissimo, ricamato con perle e piccoli cristalli, microscopici frammenti di ghiaccio…una visione candida, come i fiori del bouquet che aveva in mano…
…un sogno che si realizzava…
Il mazzo di fiori cadde a terra, con un tonfo sordo…petali bianchi si sparsero sul tatami, piccole perle simili a lacrime…un singhiozzo sordo, sfuggì al ragazzo davanti a lui.
Rukawa trattenne il fiato, mentre si rendeva conto che era la realtà…che quello che aveva sempre desiderato, era accaduto…che lo aveva sul serio davanti, così…che avrebbe potuto toccarlo, stringerlo a sé…baciarlo…
…suo…
Imponendo la propria volontà alle dita tremanti, chiuse a chiave gli shoji, perché nessuno li disturbasse, in quell'intima atmosfera…lo vide sussultare, un piccolo animale in trappola, un coniglietto, morbosamente affascinante, di fronte a una volpe cacciatrice…per calmarlo spense la luce, permettendo solo al bagliore spento del tramonto di illuminarlo, di lato…il suo rossino, immobile in mezzo alla stanza, ancora incredulo…
'Che sia davvero un sogno, in realtà?'
Allungò una mano, tremando…per afferrare quella visione, per non permetterle di svanire, di lasciarlo lì solo a chiedersi il perché…esitò un secondo, quasi temendo di esserne scottato…poi accarezzò il lungo velo che copriva il volto del rossino.
"Ah!"
Hanamichi reagì…quel tocco di piuma aveva avuto l'effetto di uno schiaffo…Rukawa lo guardava a occhi spalancati, insolitamente vividi…lo guardava come lo vedesse realmente, per la prima volta…come si fosse accorto della sua esistenza solo per averlo trovato così, con un vestito da sposa addosso…
Si girò di scatto, senza sapere cosa fare…non riusciva a sopportare i suoi occhi, che continuavano a fissarlo…che giudizio ne avrebbero tratto? Non lo sapeva…non aveva ancora avuto la forza di dire nulla…probabilmente era troppo scioccato, per parlare…ma in seguito…
Soffocò un singhiozzo, tremando per l'umiliazione…maledisse sua madre che se n'era andata, che non era tornata in fretta…e lui stesso, che si era lasciato prendere dai ricordi, e ora li aveva anche sporcati, quell'oasi di tranquillità che erano nel suo cuore…ora Rukawa ne era a conoscenza…cosa ne avrebbe fatto? A chi l'avrebbe detto? L'avrebbe umiliato…preso in giro…disprezzato? Avrebbe voluto essere ancora suo compagno di squadra?
Sussultò irrigidendosi, mentre una forza in quel momento superiore alla sua lo obbligava a girarsi…le sue braccia, le braccia di Rukawa, gli avevano circondato la vita, attirandolo a sé…le sue labbra erano socchiuse, i suoi occhi…calmi, incantati…
"Stai tranquillo…va tutto bene…"
Le sue parole, corsero dentro di lui…Rukawa…Rukawa gli aveva parlato…a lui, vestito da sposa…non ne capiva il significato, solo il suono della sua voce, gli toccava l'animo…
"Calmati…non è successo nulla…"
"N-Nulla?!"
si sentì ripetere, interrotto da un singhiozzo…allontanò con un gesto secco le dita che volevano asciugargli una lacrima…si sentiva piccolo, piccolo e indifeso…svergognato, per essere stato scoperto in un momento simile…
L'aveva trovato vestito da donna…abbassò il viso, incapace di guardarlo ancora…si chiuse in sé, erigendo una corazza fragile come brina, per tenerlo lontano…
'Che possibilità potrò avere con lui, adesso? Cosa penserà di me?'
'Comprensibile…chissà come si sente…'
Si era chiuso in sé, anche se rimaneva fra le sue braccia si era arroccato nel suo io, impedendogli di raggiungerlo…non lo guardava, respirava a malapena, nemmeno la sua ombra, sul muro, si muoveva…troppo confuso per pensare di reagire, si stava cancellando dalla realtà…non tentava di rifiutare il suo abbraccio, quasi che lasciandosi stringere espiasse una colpa…
"È tutto a posto…"
Che altro poteva fare, se non ripetere? Hanamichi…non lo stava nemmeno guardando…probabilmente non aveva realmente ascoltato le sue parole, lasciandosi solo sfiorare in superficie, come una libellula che riesce unicamente a toccare il pelo, di un laghetto…
"Non…aver paura…"
Nulla, solo il silenzio dell'onta…un muro che lui non poteva infrangere, la sua voce era troppo debole…
Lo strinse più forte a sé, facendo aderire i loro petti…sembrava così piccolo, indifeso, fra le sue braccia…un pulcino appena nato, eppure già sofferente…
'I pulcini vanno rassicurati…coi gesti…'
Una carezza…dolce, calda…con tutto il sentimento che nutriva per lui…li avrebbe aiutati, entrambi…una coperta pesante, in una sera di fine inverno, li avrebbe racchiusi…
Allungò la mano, posandola sulla pelle nuda della sua schiena, dove i bottoni dell'abito non erano potuti essere chiusi…lentamente, risalì lungo la colonna vertebrale, saggiando quella cute perfetta, liscia…cercò, e poi la posò sul suo cuore, che batteva all'impazzata, massaggiando piano quel punto prezioso…baciando coi polpastrelli la pelle bollente, che rabbrividiva ai suoi tocchi…
E poi quegli occhi castani, increduli…la consapevolezza che racchiudevano, la paura di ciò che quei momenti significavano…il viso rosso, come i suoi capelli, invaso dal suo sangue ardente…
"N-N-Non pensare male di me…"
Solo un palpito, dalla sua voce…eppure in sé Rukawa gioì, per quella conquista…
"Non lo faccio…stai calmo…"
Hanamichi tirò su col naso, senza nemmeno tentare di fermare le lacrime abbondanti che gli scorrevano sulle guance…a che sarebbe servito? Dopo…quello…che sarebbe cambiato, se anche lo avesse visto piangere? L'opinione che aveva di lui non sarebbe certo peggiorata…non poteva andare più in basso…
'Rukawa…'
Come poteva credere alle sue parole? Come poteva non disprezzarlo, dopo averlo visto così? Un viado, un travestito, un deviato…ecco cosa sicuramente pensava, di lui…come sperare non fosse così?
"Non pensare male…"
ripeté, ingoiando le sue lacrime salate…quanto mai adatte, a quella situazione…
Girò ancora il viso, rifiutando il suo tocco…non voleva la sua pietà, né essere trattato con condiscendenza…voleva solo…che non lo giudicasse…
"Ti ripeto che non lo faccio…non guardo le apparenze"
La sua voce, così sicura…un po' malinconica, confusa…ma anche tanto forte…
"I-Io non vado in giro vestito da donna…"
"…anche se fosse, io non ti giudicherei per questo…non lo farò mai per ciò che porti, per come ti vesti…qualunque sia il tuo vero io, lo accetterò, per quello che è…un uomo"
Hanamichi scosse freneticamente la testa…doveva sapere se era la verità…nonostante quelle rassicurazione, era importante che sapesse…se solo quelle lacrime avessero smesso di cadere…
"Io…non voglio che pensi che io…"
"Non aver fretta…respira con calma…è tutto a posto…so che vorresti tornare indietro e andare a controllare, prima di dare il permesso di entrare qui…ma non puoi…accetta quello che è stato…il resto verrà da sé…"
Un po', aveva funzionato…si era leggermente calmato, conscio del fatto che ormai lo aveva visto così…il rossore non accennava a diminuire, ma la cosa non riusciva a rattristarlo…era veramente incantevole, col volto emozionato nascosto dal velo…assomigliava sul serio, a una sposina sull'altare…
E d'improvviso, ciò che provava per lui iniziò a ruggire, scaldandogli il sangue…era bello, fra le sue braccia, dannatamente attraente…non si era mai reso conto che la sua vita fosse così sottile…o era la sua immaginazione d'innamorato? Non lo sapeva, né gli importava…solo quel corpo sodo non lo respingeva più…
'Stai calmo…non lo spaventare…o l'avrai perso per sempre…'
"Non vado in giro vestito da donna…"
Rukawa attese in silenzio, lasciando che l'altro decidesse quando parlare.
"…data la mia altezza, da piccolo mia madre mi usava come modello…o manichino vivente, se vuoi. Per vedere gli effetti della luce sui tessuti in movimento, i riflessi dei cristalli…ho indossato migliaia di volte, abiti da sposa…a quel tempo, mi sembrava un bel gioco…aiutavo la mamma, ed ero felice. Tutto era…gioia"
Il volpino sospirò, onorato da quella confessione…gli stava offrendo i suoi ricordi, gli stava permettendo d'accedere a una parte intima di lui, dove nessuno, era mia giunto prima…
"Poi sono dovuto crescere in fretta…lei è andata via…e papà…"
Una nube passò sul sole morente, oscurando la luce dei suoi occhi…
"…la mia infanzia è finita molto presto…e oggi, indossando quest'abito…volevo solo…tornare bambino, quando era tutto più semplice, e noi…eravamo felici"
Rukawa avvertì il suo corpo che si abbandonava a lui, senza più rigidezza…un corpo caldo ma stanco, avente in sé un'anima triste, che aveva solo cercato di tornare in un luogo dove la sofferenza non era conosciuta…
Lentamente, attento alla sua reazione, lo strinse forte a sé, cullandolo piano…accompagnò la sua testa contro la spalla, appoggiando poi la guancia sulla sua nuca…la stanza fu invasa dalla luce dorata dell'ultimo sussulto di vita del tramonto, che piano sfumò in un viola intenso, carico di affaticamento…il giorno si ritirava, lasciando il dominio alla notte, e ai sogni…
"Non dirò nulla…te lo prometto…questo lineamento del tuo animo, così indifeso…resterà per noi"
Hanamichi staccò il volto dalla sua spalla, guardandolo stancamente…le lacrime avevano prosciugato la sua forza, non aveva più energie per discutere…voleva solo…dormire…dimenticare.
"Cosa vuoi in cambio?"
Lo sentì sussultare, contro di lui…ricevette uno sguardo stupito, e molto offeso…
"Nulla"
gli rispose seccamente il volpino, affondandogli un po' le dita nei fianchi.
Ma Hanamichi scosse la testa, il cuore offuscato, che non riusciva più a provare nulla:
"Non voglio sentirmi in debito con te…per favore, chiedimi qualcosa"
Una luce passò negli occhi blu, così veloce che il rossino pensò fosse frutto della sua stanchezza…sperava che Rukawa decidesse in fretta, così da poter finalmente rimanere solo, a riordinare i pezzi in frantumi del suo essere…le labbra ben disegnate fremettero un attimo, poi si piegarono alla sua richiesta:
"Voglio baciare la sposa"
Hanamichi sussultò, le palpebre spalancate. Inconsciamente, si inclinò indietro, tentando di sfuggire al suo abbraccio…ma Rukawa lo strinse più forte, contro di sé…
"Voglio un bacio…voglio baciarti mentre sei vestito da sposa"
Percepiva le guance in fiamme, la gola secca che non emetteva più un suono…un bacio, lo sfiorarsi di due paia di labbra…realizzò d'improvviso cosa avrebbe significato…essere baciato, mentre era vestito da sposa…e nella sua mente, si fece largo l'immagine di un altare, e lui, con quello stesso abito addosso…
Sentì le dita di Rukawa scorrere sui suoi fianchi, e salire lungo il suo corpo, fino a incontrare il velo…le seguì, mentre si impossessavano delicatamente di due lembi, e iniziavano a sollevarlo, su a scoprire il petto liscio, il collo e il viso…senza avere il potere di fermarle, le percepiva mentre lo spogliavano dell'unica, effimera protezione che aveva…
E la scena proseguì…il suo sposo, che lo vedeva in viso per la prima volta, da quanto si erano uniti in matrimonio…Rukawa che lo guardava, come fosse la creatura più bella mai apparsa…con le dita fresche, che lo avevano denudato al suo sguardo, gli carezzava incantato una guancia, nel buio carico d'attesa, mentre i cuori palpitavano solo per quel momento…un bacio, e sarebbe stato unito al suo uomo, per sempre…
Socchiuse gli occhi…non lo rifiutava…seppur un po' spaventato, era cosciente di ciò che stava per accadere, ma non faceva nulla per allontanarlo…accettava di essere baciato, di compiere con lui quel rito sacro…se solo ci fosse stato un altare…se solo avesse sancito un legame reale, fra loro…se fosse bastato, per renderli davvero due sposi…
Con l'incredulo cuore che tambureggiava nel suo petto, posò lentamente le labbra su quelle del rossino, premendo piano perché non avesse paura…passò un attimo di incredulità, e poi spostò le mani sulla sua schiena, sfiorando le sue scapole forti…scese con una lungo la colonna vertebrale, cingendogli i fianchi, mentre con l'altra continuava a tenerlo per la schiena…lo strinse a sé, senza dargli la possibilità di interrompere quel sogno, nato da un bacio ancora romantico…
………
"Ti preparo un bagno caldo, va bene?"
"Sì"
Rukawa sparì nel bagno attiguo, iniziando a riempire la vasca.
Il suo sapore, quel sapore indifeso e forte nello stesso tempo, non voleva lasciare la sua mente. L'aveva provato solo sulle labbra…non aveva osato, chiedere accesso alla sua bocca…non aveva voluto spaventarlo, o forzarlo a un tocco più spinto.
Si era accontentato, ma quel termine denigrava, ciò che aveva provato.
Baciarlo così, era stata la cosa giusta…l'incredibile sensazione di calore che aveva scatenato, gli aveva sconvolto l'animo. Non era desiderio carnale, ma qualcosa di molto più forte…era la volontà che tutto quello fosse vero, che quella cerimonia potesse diventare realtà…voleva sposarlo sul serio…voleva che amasse solo lui, per sempre…
Era scappato, terminato il bacio…da quegli occhi luminosi, dal viso deliziosamente arrossato, con una punta di malizia…era fuggito, o si sarebbe gettato ai suoi piedi e gliel'avrebbe chiesto sul serio, di sposarlo…lo stava per fare davvero, e solo quando un urlo dentro di sé gli aveva ricordato che l'avrebbe terrorizzato, si era fermato…era conscio da molto, di amare Hanamichi…ma dopo che avevano condiviso quei momenti…come riusciva il suo cuore, a contenere tanto amore?
"Solo un'ultima cosa…perché proprio un bacio?"
Il rossino si fermò, sulla soglia del bagno…Rukawa aveva appena socchiuso gli shoji, e fissava il corridoio, senza vederlo realmente…incredibilmente, un velo rosso gli tinteggiava le guance.
"Non per essere indiscreto, ma…mi ha colpito, come richiesta"
Per la prima volta, parlava liberamente con lui, senza timore o malevolenza…non aveva più paura di lui, o di quello che avrebbe detto…in realtà, lo sentiva vicino, un complice speciale…un amico con cui condividere un pezzetto di verità…vederlo, gli riscaldava il cuore…
Rukawa si girò lentamente, per contemplarlo…si stava mordicchiando il labbro inferiore, mentre negli occhi blu passavano tutti i dubbi e le insicurezze che sapeva l'altro aveva visto nei suoi…
"Io sono gay"
sussurrò guardandolo dritto, senza un tentennamento, fiero di sé…Hanamichi sentì qualcosa scorrergli dentro, quasi che con quelle parole Rukawa avesse deciso di affidarsi a lui, confidandogli il suo segreto.
"Per questo ti ho detto che non ti avrei valutato solo per quel vestito…lo sento sulla mia pelle, ogni giorno, il giudizio della gente, che non cerca mai di mettersi dalla mia parte…ci vediamo a cena"
Rukawa lo salutò con un gesto della mano, e uscì.
………
La lancetta dell'orologio aveva girato molte volte, prima che si riprendesse…poi Hanamichi spalancò gli occhi, incredulo…per un attimo dimenticò tutto, il vortice dei suoi sentimenti fu sepolto dalla sorpresa…gay…era gay…Rukawa era gay…e inconsciamente, sorrise.
Rukawa…gay.
"Anch'io…sono gay"
bisbigliò, sorridendo alle stelle che apparivano sopra l'orizzonte…
Ora era tutto più…leggero. Colmo di speranza…il suo cuore aveva preso a battere forte…mentre improvvisamente si sentiva desiderabile, e molto attraente…si scoprì veramente molto felice, che il compagno di squadra l'avesse visto così…
Tornò davanti allo specchio, a rimirarsi…era incredibile, eppure Rukawa aveva davvero baciato lui, un maschio con un vestito da donna…non gli stava neppure troppo bene, quel vestito…era troppo corto e il diadema gli stava storto, eppure…il volpino era con lui, che aveva sognato una cerimonia di nozze…
Nozze…si bacia una sposa all'altare…Rukawa aveva baciato lui…Rukawa lo voleva sposare?
Rukawa…
"Mi ama?"
Cadde in ginocchio, fra le pieghe della gonna un po' stropicciata. Il suo riflesso gli restituiva il viso di un ragazzo confuso, senza idee…un ragazzo colto da mille dubbi, che mentre l'acqua nell'ofuro si raffreddava, non sapeva come dare risposte a ciò che il cuore gli chiedeva…
………
"Ehi! Guardate un po' qui chi c'è a sospirare!"
Rukawa sbuffò…non credeva che qualcun altro sarebbe andato, a quella mostra.
Sbirciò oltre la spalla, e trattenne il respiro…c'erano Miyagi e Ayako…e dietro di loro…Hanamichi.
Era la prima volta che si trovavano faccia a faccia, da quel giorno…il rossino aveva fatto di tutto per evitarlo, con la scusa di stare con sua madre…non aveva trascorso che pochi minuti, con la squadra.
"Bè, è davvero un bell'abito"
commentò Ayako, appoggiando la mano sulla teca…i suoi occhi brillavano, riflettendo i cristalli di cui il vestito era trapuntato…
"E a te starebbe d'incanto, Aya-chan"
Lei ridacchiò, imbarazzata…poi tirò una sventagliata sulla testa del ragazzo, che l'aveva fatta arrossire in mezzo alla folla.
Hanamichi, accanto a loro, non diceva nulla, fissando ostinatamente l'abito esposto, col viso che ricordava il rossore di quel giorno…Rukawa osservò il suo volto riflettersi sul vetro, chiedendosi cosa avrebbe fatto adesso…
"Dì un po' Rukawa…speri di vedere chi ami con addosso questo vestito, eh?"
"…è già accaduto"
mormorò, stringendo forte i pugni, mentre vedeva il rossino sussultare…
L'aveva baciato, vestito da sposa…gli aveva detto che era gay…si era fatto trovare a sognare su quell'abito…e ora anche una dichiarazione, davanti ai due compagni che non capivano cosa fosse accaduto…mai in vita sua, era stato così chiaro, riguardo i suoi sentimenti.
'Cosa farai adesso? Ormai hai compreso ciò che provo per te…cosa farai? C'è un piccolo spazio dentro il tuo cuore, che potrei occupare?'
"Wow!!! Ma questo significa che sei innamorato! E di chi? Dillo a un tuo senpai!"
Ayako tirò un'altra sventagliata a Miyagi, poi si accostò a Rukawa:
"Non dargli retta…dillo a me, che eravamo compagni di scuola alle medie!"
Il volpino sbuffò, scuotendo la testa…voleva che Hanamichi lo aiutasse, a liberarsi di loro…che gli dimostrasse che teneva minimamente a lui…ma il rossino non c'era più…
Ayako strinse gli occhi, poi scoppiò in una bassa risatina:
"Oh oh oh…Ryota andiamo, ci sono ancora un sacco di vestiti da vedere!"
"Ma Aya-chan! Non ci ha ancora risposto! E poi dov'è sparito Hanamichi?!"
La ragazza batté le lunghe ciglia, indicando a Rukawa l'uscita:
"Credo che avesse voglia di prendere un pochino d'aria…"
"Ah! Chi è quello scemo che…"
Hanamichi chiuse di scatto la bocca…la lattina fredda che gli aveva accarezzato il collo, era in una mano di Rukawa…
"…sei tu"
mormorò, seguendo il volo di una foglia secca che sceglieva quel giorno, per staccarsi dai rami…nelle vene la paura di quel momento, aveva sperato che andasse a cercarlo, ma temeva profondamente cosa sarebbe accaduto…
"Quello che ho detto al senpai…è vero…voglio che tu lo sappia"
Il rossino si sentì avvampare…era dunque tanto sicuro dei suoi sentimenti, da ripeterglieli in pieno giorno, davanti a tutti?
Ciò che provava lui, invece…era così saldo? Aveva una gran voglia di farsi di nuovo abbracciare, era stato tanto bene…che cosa lo tratteneva?
La sua forza…era quella che lo spaventava? O era ancora quell'episodio, a tormentarlo?
"C-Cos'hai pensato, quando mi hai visto…così?"
Seguì con la coda dell'occhio le sue labbra posarsi sulla lattina, prima di muoversi…
"Che eri…bellissimo. Che è vero che i sogni possono avverarsi…"
"N-Non sembravo una meringa riuscita male?"
tentò di buttarla sul ridere, per liberarsi da un po' d'angoscia.
"No…eri uno splendore…bello come un fiore di ciliegio bianco…"
Lo sguardo di Rukawa si mosse, per incontrare il suo…Hanamichi non rifiutò quel contatto, e gli permise ancora di scivolare dentro di lui, di posarsi sulla sua anima…era così caldo, e gentile…morbido, come i ciuffi di capelli che cadevano sulla fronte pallida, sulla pelle bianca…quelle mani, che stringevano la bibita, avrebbero potuto stringere lui…Rukawa lo voleva, gliel'aveva fatto capire chiaramente…bastava che lui lo permettesse…
Doveva solo desiderarlo…la felicità era alla portata della sua mano, e chiedeva di essere accettata…
Abbassò lo sguardo sui gradini, chiuse gli occhi e sorrise:
"Come facevo a essere bello? Mi arrivava a malapena ai polpacci, e non potevo chiuderlo sulla schiena!"
Lo sentì trattenere un attimo il respiro, per poi rilassarsi:
"Hai dei polpacci stupendi…e la tua schiena è favolosa"
Hanamichi, davanti a lui, rideva piano…le guance rosse si tendevano, il sorriso risplendeva sul suo viso…aveva la forza e la delicatezza di una rosa rossa, svettante sul suo gambo lungo…
"Se fossi stato vestito meglio, ti avrei chiesto…di ballare con me"
I suoi occhi…Rukawa li trovava magnifici, anche se spalancanti, se carichi di stupore…
"Io non so ballare"
mormorò, gli occhi che ora ridevano.
"Nemmeno io…"
rispose il volpino, allungando una mano per accarezzare le sue dita.
"Sei proprio uno stupido volpino…ma ripetimi ancora quello che mi hai detto prima"
Rukawa inclinò un po' la testa, lasciando che il vento fresco giocasse con le sue ciocche:
"Quale? Che sei bellissimo? Che stavi benissimo vestito così? Che era il mio sogno segreto, averti stretto a me, vestito da sposa? Che sono innamorato del ragazzo che indossava il vestito esposto? O che…"
Si interruppe, perché Hanamichi lo guardasse…l'altro alzò il viso, incuriosito da quella pausa…
"…che avrei voluto che quella cerimonia fosse vera…"
L'incredulità riempì il viso dell'altro, che avvampò…non c'era solo imbarazzo, ma anche…condivisione, di quel desiderio…
"…così noi due…"
Hanamichi posò una mano sulla sua, e la strinse, per farlo fermare:
"…saremmo davvero…sposati"
mormorò per lui, concludendo la frase…regalandogli la certezza che anche lui, lo voleva…essere suo, in eterno, oltre il limite del tempo…il loro legame, nessuno lo avrebbe potuto mettere in dubbio…sarebbe stato chiaro, alla luce del sole…
"Te ne sei reso conto?"
"Cosa?"
Rukawa sorrise dolcemente, solo per lui…
"Era il 14 di febbraio"
"Eh?"
Allungò una mano, per accarezzare le ciocche rosse che gli sfioravano la fronte:
"Ci saremmo sposati…il giorno di San Valentino"
Le dita forti del rossino si intrecciarono con quelle bianche…il ragazzo appoggiò la testa alla spalla del compagno, senza badare alla gente intorno a loro, che scendeva la scale…
"Anche così, è stato il più bel San Valentino che potessi desiderare"
Fine
*shoji = porte scorrevoli
siete contenti, ragazzi? n.d.Hymeko
sì…anche se non c'è la lemon…è uno splendore *_____* n.d.Ru+Hana
spero sia piaciuta anche a voi…buon San Valentino a tutti!!! E di nuovo tanti tanti cari auguri,
Scilla-chan! n.d.Hymeko
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